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Sulle tracce di Charly Gaul Nel primo giorno del "weekend del decennale di gemellaggio", Rinco Boys e Non Solo Panza hanno ripercorso la salita resa mitica dall'impresa del ciclista lussemburghese, al Giro d'Italia 1956. Percorso un anello di 55 km, con salita da Trento, fino al valico di Vason (via Sardagna, Candriai, Vaneze e Norge) e discesa da Viote, Garniga, Cimone e Aldeno. |
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i presenti |
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SOCI | |||||||
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la cronaca |
10/09/2016. E' iniziato sabato 10 settembre, nel primissimo pomeriggio, l'intenso weekend di festa che Rinco Boys e Non Solo Panza, in occasione del decennale di gemellaggio (siglato il 2 aprile 2006 a Punta Larici, sul Lago di Garda), hanno messo in cantiere per celebrare degnamente 10 anni di sport ed amicizia.
A dire il vero, sono oltre 5 mesi che i due sodalizi stanno festeggiando e questa di oggi è stata la 4ª occasione in cui i biker dei due gruppi si sono ritrovati per pedalare affiancati. La prima fu il 2 aprile scorso, proprio nel giorno esatto dell'anniversario, quando venne organizzata la bella pedalata lungo l'Adige, nella bassa veronese, fra Albaredo e Legnago. Poi ci fu il ritorno a Punta Larici (il 30 aprile), nello stesso luogo dove avvenne il primo scambio ufficiale di gagliardetti. La 3ª occasione, invece, è stata la bella cavalcata sull'Altopiano di Folgaria, la "50 km dei forti", a inizio luglio. Ed ora ... un intero weekend!
Già, perchè la tappa di sabato pomeriggio, l'ascesa sull'Alpe di Trento (il Monte Bondone), non è stato che il primo dei 3 appuntamenti che Rinco Boys e Non Solo Panza hanno programmato per chiudere alla grande l'annata del decennale di gemellaggio. Dopo le fatiche sui tornanti del Bondone, infatti, è andata in scena la cena alla Birreria Pedavena, mentre domenica 11/9 si è ritornati in sella per un lungo tour in valle dell'Adige, con i Rinco a fare da staffetta a Giaz, Chef e Piergigi, saliti in Trentino addirittura in bicicletta, sciroppandosi in un solo fine settimana qualcosa come 300 km!
Ma ripercorriamo, ancora una volta, le tappe della decennale amicizia fra i due sodalizi:
10 anni fa ...
Febbraio
2006: i Rinco Boys si iscrivono alla "3tre-bike",
un'originale gara in bici sulla neve, organizzata in notturna in quel di
Madonna di Campiglio. Scorrendo l'elenco degli iscritti, il Presidente nota
un gruppo il cui nome è tutto un programma: Non Solo
Panza! Subito scatta una ricerca sul web (ce l'avranno il sito?)
e così si scopre che il gruppo è di Cremona ma, soprattutto, che è animato
da uno spirito identico a quello dei Rinco: bici sì, ma in maniera slow
e con qualche "deviazione" sull'eno-gastronomico ...
Immediata parte una mail di presentazione, cui arriva un'altrettanto
immediata risposta da Giaz, il Presidente del sodalizio cremonese. Così ci
si dà appuntamento a Campiglio per il 25 febbraio.
L'incontro avviene prima della gara e, davanti ad un vassoio di "grostoli"
(era carnevale ...) si fa reciproca conoscenza e si pongono le basi per il
gemellaggio. La serata - peraltro - è memorabile, visto che inizia a
nevicare e la gara diventa ancora più tosta ...
L'incontro - prima della gara - fra Rinco
Boys e Non Solo Panza
Il campo di gara: 1) al
pomeriggio; 2) poco prima del via;
3) durante la gara, sotto una fitta nevicata 4) un momento
della corsa
I due presidenti ripresi durante la manifestazione
(qui la
cronaca e le immagini di quella serata)
2 aprile 2006: Rinco Boys e Non Solo Panza si sono dati appuntamento sul Lago di Garda per celebrare ufficialmente il loro gemellaggio. L'uscita prevede la salita a Punta Larici, spettacolare balcone panoramico sul lago. Purtroppo la giornata è nebbiosa, non si vede una mazza e fa pure freddo. Così, la prevista "merenda panoramica" viene spostata all'interno della vecchia malga, usata come bivacco. Lì avviene lo scambio dei gagliardetti ed inizia la (finora) decennale storia di sport ed amicizia ...
I due gruppi prima del via e la piccola Malga
Larici, teatro del gemellaggio
Nel rustico loco, è tutto un fiorir di prodotti
tipici trentini e cremonesi ...
I due presidenti si scambiano gli originali
gagliardetti ...
Rinco Boys e Non Solo Panza sono gemellati
!
(qui
la cronaca e le immagini di quella giornata)
il 5° anniversario
27 marzo 2011: sono trascorsi 5 anni
dall'incontro fra Rinco Boys e Non Solo Panza, una ricorrenza che va
degnamente festeggiata. Nasce l'idea di un'uscita celebrativa, qualcosa di
particolare: prende così il via quella che è poi diventata una tradizione,
ovvero la gita "fuori porta" di inizio stagione, su percorsi facili (anche
se lunghi) ed accessibili a tutti, in modo da garantire una massiccia
partecipazione. Quell'anno viene scelta la Ciclopista del Brenta (da Borgo
Valsugana a Bassano del Grappa) e le presenze sfondano quota 50, premiando
così l'idea che si rivela vincente. Viene ovviamente rinnovato lo scambio
dei gagliardetti ...
Il gruppone di 52 bikers che prende il via da Borgo Valsugana
I due Presidenti rinnovano lo scambio dei gagliardetti
Due gagliardetti mica da niente: un bel salame e uno
scudetto di speck!
il decennale di
fondazione
23 marzo 2013: sono trascorsi 7 anni da
quella primavera del 2006, ma questa volta la ricorrenza non riguarda il
gemellaggio, bensì la nascita dei due Club. Entrambi i sodalizi, infatti,
sono stati fondati nel 2003 e così il 10° compleanno di Rinco e NSP viene
festeggiato assieme. Questa volta sono i trentini a fare visita agli amici
cremonesi, per una bella uscita lungo il "grande fiume", il Po. E
ovviamente, alla fine, come sempre ... tutti con i piedi sotto al tavolino!
La torta con le 10 candeline, che verranno spente dai
due presidenti
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La consegna di una targa ricordo
10 anni di
gemellaggio
2 aprile 2016: sembra ieri, invece sono
trascorsi 10 anni da quello storico incontro. Una ricorrenza importante,
festeggiata con la bella uscita lungo il fiume Adige,
nella "bassa veronese", fra Albaredo e Legnago. Ancora assieme, a
dieci anni di distanza! E in questa occasione speciale, i due presidenti
pedalano a maglie invertite ...
Il gruppone di oltre 40 biker di
Rinco Boys e Non Solo Panza
(clicca sulla foto per vedere l'immagine ingrandita)
Il ritorno a Punta Larici
30 aprile 2016: l'ufficializzazione del
gemellaggio, ad aprile 2006, avvenne sul Lago di Garda, a Punta Larici per
l'esattezza. Il programma prevedeva la salita fino allo sperone roccioso
affacciato sul lago (a m.900 di quota) ed una "merenda panoramica", ma il
freddo e la nebbia di quel giorno dirottarono Rinco e NSP dentro le rustiche
mura di Malga Larici, trasformata in bivacco. E proprio lì, a 10 anni di
distanza, i due gruppi sono ritornati, per celebrare a tavola i 10 anni di
amicizia.
2006
2016
La lunga ed intensa giornata dei Non Solo Panza è iniziata alle 5:00, con la partenza da Cremona alla volta di Affi (VR). Qui il terzetto composto dal Presidente Giaz, nonché da Piergigi e Chef, ha lasciato l'auto per inforcare le bici da cicloturismo, con tanto di borse portabagagli appese. Seguendo il corso dell'Adige, i tre hanno raggiunto il Trentino, arrivando al confine di Borghetto poco prima delle 8. Lì, ad attenderli c'era il Cimo, con il quale il terzetto ha proseguito verso nord.
L'arrivo a Trento è avvenuto attorno alle 11,00, dopo oltre 80 km in sella. Proseguendo oltre la città, il terzetto è così giunto all'altezza di Roncafort, dove ad attenderli c'erano il Presidente dei Rinco Boys e Big Bobby, che hanno allestito un ristoro per rifocillare gli amici cremonesi in vista dell'impegno successivo: il Monte Bondone.
Nell'area pic-nic lungo la ciclabile "Adige", è stato così consumato un breve pranzo, dopodichè - una volta alleggerite le bici lasciando i bagagli all'Agritur Valdadige (dov'è stata prenotata la stanza per la notte) - NSP e i 2 Rinco sono ripartiti tornando verso Trento, dove ad attenderli, all'inizio della salita per il Monte Bondone, c'erano altri Rinco Boys, per un totale di 10 partecipanti.
La salita è iniziata da via Brescia, nel quartiere di Piedicastello (nel tratto urbano dell'ex "statale gardesana"), fino alla loc. Montevideo, dove la strada SS45 prosegue nel "Bus de Vela", in direzione della valle dei Laghi. Rinco e NSP, invece, hanno svoltato a sinistra, imboccando la SP85 "del Bondone", ovvero la "salita Charly Gaul".
L'intitolazione è avvenuta a giugno 2006, nel 50° anniversario di quella che verrà ricordata come una delle più grandi imprese nella storia del ciclismo. Al Giro d'Italia, l'8 giugno 1956, si disputava la terz'ultima tappa, la Merano-Monte Bondone, passando per il Costalunga, il Rolle ed il Brocon (all'epoca ancora sterrato), per un totale di 242 km. La maglia rosa, alla partenza dalla città termale altoatesina, era sulle spalle dell'italiano Pasquale Fornara, che l'aveva conquistata il 31 maggio alla crono Livorno-Lucca e l'aveva difesa nelle 6 tappe successive, assaporando - ormai a soli due giorni dal termine della corsa - la vittoria finale.
La giornata fu tremenda, con la pioggia che aveva iniziato a cadere fin dall'inizio della tappa e molti ritiri - a causa del freddo - già sulle prime salite. Sul Bondone la pioggia divenne neve, Gaul riuscì comunque a proseguire la sua azione, iniziata già sul Costalunga, vincendo la tappa dopo oltre 9 ore in sella. Appena tagliata la linea dell'arrivo, dove la temperatura era di -4°C, il lussemburghese, semiassiderato, venne preso di peso, tirato giù di sella e, sorretto dal suo meccanico e da un poliziotto, condotto fino in albergo; qui venne aiutato a riprendersi con tuta, coperte e un bagno in una vasca d'acqua calda. Il secondo classificato di giornata, Alessandro Fantini, arrivò al traguardo con 7 minuti e 44 secondi di ritardo da Gaul; a 12 primi e 15 secondi arrivò invece il terzo, Fiorenzo Magni, che avendo una spalla fratturata reggeva il manubrio con un tubolare stretto fra i denti.
Con quell'impresa Gaul conquistò la maglia rosa e, due giorni più tardi il Giro d'Italia, entrando così nella leggenda del ciclismo.
Affrontando le prime ripide rampe (le pendenze più elevate dell'intera salita, infatti, si trovano nella parte iniziale), il gruppo ha raggiunto la frazione di Sardagna (m.565), costruita su un pianoro ad ovest della città. Dopo una sosta alla fontana in piazza (la temperatura, a cavallo del mezzogiorno, era molto elevata e si doveva reidratarsi di continuo), Rinco e NSP hanno proseguito in salita, passando per la località "7 tornanti", dove la strada - con un tortuoso budello di curve sovrapposte (7 consecutive) - fa guadagnare quota in un brevissimo tratto, oltre ad offrire un superbo panorama sulla città di Trento.
Più avanti è stata raggiunta quota 1000, in località Candriai, dove la strada che sale da Sardagna si unisce a quella in arrivo da Sopramonte, altra frazione montana di Trento, ubicata però sul versante nord del Bondone. Altra sosta alla fontana per un nuovo rabbocco delle borracce, poi di nuovo in sella ... Tornante dopo tornante, sono state raggiunte le località di Vaneze (quota 1300) e Norge (quota 1400), arrivando infine - dopo 19 km di salita - al valico di Vason, GPM a quota 1650.
Il tempo di una foto ricordo al cartello e, indossate le ventine, il gruppo è sceso alle Viote, la piana che si trova alle spalle della cima Palon, dov'è stata fatta una doverosa sosta radler! Nel frattempo, minacciose nuvole nere stavano arrivando da nord, portando con sé un bel carico di pioggia. Fortunatamente la perturbazione ha investito il Bondone solo sul lato nord, lasciando indenne - invece - quello sud, tant'è che l'unica acqua presa - ironia della sorte - è stata alla fine quella dell'irrigazione a pioggia dei "pomàri", una volta giunti ad Aldeno.
Ad ogni modo, dopo la sosta alla "Capanna Viote", si è ritornati in sella per affrontare la discesa, effettuata sul versante sud del Bondone, ovvero nella valle che dalle Viote scende a Garniga vecchia, Garniga Terme e Cimone, sbucando - dopo una interminabile serie di curve, nella località di Aldeno, posta fra l'alta Vallagarina e il comune di Trento.
Quindi, dopo aver attraversato la piana coltivata a mele ed aver raggiunto la pista ciclabile lungo l'Adige, si è proseguito verso nord, rientrando in città, dopo 55 km e oltre 1500 metri di dislivello.
La giornata è poi proseguita con la cena alla Birreria Pedavena di Trento, dove Rinco e NSP hanno reintegrato (con la birra) i sali minerali persi nel lungo tour e fatto carico di energie per l'impegno del giorno successivo: la staffetta lungo la valle dell'Adige.
Della serie: "Un lungo weekend di paura" !!!
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Ora l'appuntamento è con il trekking, la cui penultima uscita del programma 2016 è fissata per sabato 24 settembre in Valalgarina, quando si salirà sulla Cima Carega.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi 55 km, mentre il dislivello superato è di oltre 1500 metri. Altimetria "a triangolo", con l'ascesa di 19 km da Trento a Vason nella prima parte, seguita dalla lunga discesa (23 km) da Vason ad Aldeno, intervallata da brevi falsipiani in loc. Garniga. Coda finale di 12 km pianeggianti, per il rientro in città. GPM al valico di Vason (m.1650).
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
1.
l'arrivo a Trento di
NSP
(il ristoro e il trasferimento in città)
Nell'area pic-nic di Roncafort, sulla ciclabile, la tavola
è pronta per l'arrivo dei NSP
La novità di "pappami, il piatto che si mangia" (è fatto
di pane:
http://www.pappami.com/it/)
Piegigi, Giaz e Chef, dopo il loro arrivo (85 km in sella, da Affi)
Adesso si mangia !
Non può mancare il radler (in questo caso nella versione
al pompelmo)
Si mangia il piatto, si mangia ...
Beh, la panza l'abbiamo sistemata. Adesso andiamo a
faticare ...
Si parte alla volta di Trento ...
Passiamo all'altezza di loc. Ischia Podetti, posta
sull'altro lato del fiume
NSP sorridenti, pronti per questa nuova fatica dopo quella
del mattino
Percorriamo qualche km di ciclabile, in direzione sud
Alle porte della città (si vede la sagoma del Dos Trento)
Nel tratto urbano della ciclabile
Passato Ponte S.Lorenzo, si procede verso Piedicastello
La chiesa di Sant'Apollinare
Sosta acqua alla fontana di Piedicastello
In via Brescia, all'inizio della salita, aspettano gli
altri Rinco presenti oggi
Ci fermiamo qualche minuto per i saluti
Siamo pronti? Si parte ...
2. da Trento a Candriai
Imbocchiamo via Brescia, che un tempo era il primo
tratto della SS "Gardesana"
Saliamo verso il bivio dove imboccheremo la strada per il
Monte Bondone
In loc. Montevideo inizia la "Salita Charly Gaul",
intitolata al ciclista lussemburghese che nel
1956, in una tappa del 39° Giro d'Italia, si rese protagonista di un'epica
impresa sotto la neve
Inizia da qui la "salita del Bondone" ...
E allora via !
Siamo a cavallo di mezzogiorno e fa un caldo bestiale. Le
soste all'ombra sono d'obbligo
In questi primi km, a quote basse, ci sarà da soffrire
La strada sale abbastanza ripida. Le pendenze maggiori,
infatti, si trovano qui
Iniziano i primi tornanti
Ci siamo alzati di poco, ma già si vede un bel panorama
Il Monte Calisio, uno dei rilievi che circondano la città
di Trento
Fortunatamente c'è qualche tratto in ombra, dove l'aria è
un po' più fresca
Si prosegue sui ramponi, alternati ai tornanti
Arriviamo ai 565 m. della frazione di Sardagna
Qui troviamo una provvidenziale fontana
Riposino, rinfrescata e rabbocco borracce
Un bel murales
Poi si riparte ...
Attraversiamo il paese
Lasciamo Sardagna, direzione Candriai
La salita è ancora "intensa" ...
Il panorama, nel frattempo, è sempre più bello
Ritroviamo i tornanti
Poco più avanti arriviamo in loc. 7 tornanti
Si tratta di 7 curve sovrapposte, un vero budello
d'asfalto !
Reverse angle ...
Sosta panoramica
Sotto di noi si vede il quartiere di Piedicastello
Si prosegue verso Candriai
Il Mazzu oggi ha esibito un variopinto completino a motivi
floreali!
Abbiamo percorso 7 dei 17,6 km della salita "Charly Gaul"
Ora siamo ufficialmente sul Monte Bondone !
Tifosi di Big Bobby?
Arriviamo a quota 1000, in loc. Candriai
Qui la strada che sale da Sardagna si unisce a quella che
sale da Sopramonte
Un'altra provvidenziale fontana: acqua fresca a volontà
Una sosta all'ombra prima di "attaccare" il tratto
successivo
3. Candriai - Vason
Dopo la nuova sosta, si riparte
Lasciamo Candriai, prossima località: Vaneze
Un bel tratto in ombra: anche a questa quota il caldo si
fa sentire ...
Dopo una manciata di curve, un'altra sosta al fresco di un
albero
Si suda e ... si beve!
Si riparte sotto il sole
In colonna sui tornanti
L'ultramaratoneta Chef, fra i NSP, è quello che accusa
meno il colpo della partenza da Affi
La "vecchia roccia" Giaz - con tanto di borse - tiene duro
Il più affaticato è Piergigi, ma anche lui non cede di un
centimetro
Il sole picchia ...
Walt, Brücke e Mazzu, con la bici da strada
Una nota positiva: traffico quasi inesistente
E via in colonna ...
In qualche tratto si incontrano addirittura dei
falsipiani, con pendenza davvero moderata
Al km 12. Ne mancano 5,6 alla fine della salita
Si iniziano a vedere delle case ...
Infatti arriviamo a Vaneze, a quota 1300
Breve sosta all'ombra
Si riparte, per i km finali
Quassù, fuori dal bosco, il panorama si apre
Attraversiamo la località turistica
Superata vaneze, si punta verso Norge
Una vecchia costruzione in pietra, di chiaro stampo
austro-ungarico
Ancora tornanti ...
Un vecchio albero nel centro del tornante
Si intravede la sagoma del Palon. Ormai manca poco alla
vetta
Ora la pendenza è tornata a salire
Piergigi, stoicamente, tiene duro
Su un tornante prima di Norge
Arriviamo a Norge (m.1400), ultima località prima del
valico
Si "rampega" ...
Un'altra provvidenziale fontanella ... altra breve sosta
Subito dopo, si riparte
Gli ultimi sforzi per arrivare al GPM
Le piste da sci a fianco della strada
Altri tornanti ... ma quanti sono?
Un vero e proprio "budello"
Lasciamo anche Norge
Piergigi: barcollo ma non mollo!
1,6 km alla vetta ...
Affrontiamo gli ultimi tornanti
Ci sono ancora gli striscioni apposti a bordo strada per i
mondiali di skiroll, disputati stamattina
La vetta, ormai, è ad un passo
Piergigi sembra aver superato il momento di difficoltà
Ora siamo proprio sotto il Palon, la cima simbolo del
Bondone
Qui troviamo ancora qualche curva a 180°
Il cartello ci avvisa dell'arrivo in loc Vason. Orami
manca una manciata di metri al GPM
Incontriamo gli alberghi della località di valico
Il cartello che indica la fine della "salita Charly Gaul"
Un pannello ricorda le gesta del ciclista lussemburghese
nel 1956
Eccoci ai 1650 del passo
Alla spicciolata, arriviamo tutti al valico dell'Alpe di
Trento
La soddisfazione, specie fra i NSP (partiti in
bici da Affi), è davvero tanta!
I complimenti dello Chef a Piergigi, che nonostante
l'affaticamento ... non ha mollato!
Grandissimi !
La foto di gruppo sotto il cartello (reso purtroppo quasi
illeggibile dagli adesivi ...)
4. la discesa (Viote-Garniga-Aldeno)
Dopo aver indossato le ventine, ripartiamo alla volta
delle Viote
Imbocchiamo la strada che risale il versante ovest del
Bondone (dalla valle dei Laghh)
Le Tre Cime del Bondone: Cima Verde, Dos d'Abramo e Monte
Cornetto
Lasciamo la strada che scende a Lagolo e svoltiamo nella
piana delle Viote
Prima di iniziare la discesa di Garniga, sosta snack alla
Capanna Viote
Radler e patata: un menù che accontenta tutti !
Dopo la sosta, si riparte
La conca erbosa delle Viote, che d'inverno è uno splendido
centro per lo sci di fondo
Attraversiamo tutto il pianoro
Inizia la discesa ...
Passiamo nei pressi delle ex caserme austriache
La "cittadella militare" che durante il conflitto 1915-18
ospitava centinaia di soldati
Scendiamo veloci verso Garniga
Affrontiamo i primi tornanti
Da questa parte la pendenza, in alcuni punti, è
decisamente più elevata dell'altro versante
Abbassandosi di quota, ritroviamo il bosco di latifoglie
Sosta tecnica
Si sfreccia fra i faggi
Arriviamo a Garniga Vecchia
Si tratta di un grappolo di case ...
Dopo Garniga vecchia, la strada si fa più larga
Proseguiamo la discesa
Il bosco, a metà settembre, inizia già a mostrare qualche
colore autunnale
Arriviamo a Garniga Terme, zona dei bagni di fieno
Il paese
Entriamo nella piccola località termale
Qui troviamo un falsopiano, con un leggero cambio di
pendenza
Affrontiamo un lungo tratto pianeggiante, prima di
riprendere la discesa
Briz, temendo la pioggia, si è messo il copricasco. Che
per fortuna non servirà ...
Riprende la discesa
E vaaaaaaai !
Dopo Garniga incontriamo dei tratti sotto la roccia
Qui la sede stradale è stata scavata nelle pareti
verticali
Arriviamo a Cimone, l'ultimo comune prima di arrivare a
valle
La variopinta colonna dei Rinco
Si inizia ad intravedere la Valle dell'Adige
Il passaggio nel paese di Cimone
Passaggio in galleria
L'ultima curva ...
... e poi appare Aldeno. La discesa è finita
5. il rientro in città
Da Aldeno, ripartiamo imboccando la SP 90 "Destra Adige"
Poco più avanti, giriamo sulla SP 21 Mattarello-Aldeno,
nota come "strada dei pomàri"
Attraversiamo la piana coltivata a meleti, in direzione
ovest-est
Arriviamo a Mattarello
Qui si imbocca la pista ciclabile, sul lato est
Il passaggio nei pressi dell'aeroporto Caproni
Sulla collina di Trento imperversa la pioggia. Noi, per
fortuna, abbiamo preso solo l'acqua delle girandole!
Che bella ... passeggiata
Arriviamo a Trento sud
Dopo un tratto cittadino, arriviamo al quartiere delle
Albere
Attraversiamo il quartiere progettato da Renzo Piano,
realizzato nell'area "ex Michelin"
Nel viale centrale, che porta verso il MUSE (il nuovo
Museo della Scienza)
Dopo aver attraversato il parco, riprendiamo la ciclabile lungo l'Adige
Procediamo in direzione del centro città
Il tratto fra l'Adige e l'Adigetto, il canale parallelo
Arriviamo all'altezza di Piedicastello
Qui si chiude l'anello di 55 km. Gran bel giro!
La cena al Pedavena
NB: due parole sulla qualità del servizio, scaduto veramente in basso e che rischia di portare alla rovina un locale storico come la "Birreria Pedavena" di Trento. Una forte riduzione del personale (la titolare, di fronte alle nostre proteste, si è giustificata con un "siamo in difficoltà" ...) ha comportato tempi lunghissimi sia per le ordinazioni che per l'arrivo del cibo in tavola. Lasciare una sola ragazza (ripetiamo: UNA) in una sala grande come quella centrale del Pedavena (chi la conosce, sa a cosa ci riferiamo, ci sono decine e decine di coperti) è una scelta scellerata.
Le proteste per i ritardi sono giunte da più tavoli e, all'ennesimo rimbrotto di un cliente, la malcapitata cameriera (che non ha però alcuna colpa, ma ci mette la faccia davanti ai clienti) ha avuto una crisi ed è scappata piangendo ... Dopo 5 minuti di smarrimento totale, con la sala piena dove c'erano solo i clienti increduli, la ragazza è ritornata, accompagnata però da due titolari che si sono messi anche loro a servire ai tavoli. Solo allora, con 3 persone attive, il servizio ha preso un ritmo accettabile, ma il malumore nelle decine dei presenti era ormai montato ...
Un vero peccato, perchè la birra (artigianale) è buona, i piatti anche (i classici della tradizione montanara tirolese, oltre alle pizze), l'ambiente è suggestivo ed accogliente, per cui sarebbe davvero assurdo che un locale avviato da anni come il "Pedavena" dovesse andare a rotoli per colpa di una gestione scellerata ...
Detto questo, la serata è stata comunque divertente, abbiamo reintegrato quanto consumato nel pomeriggio e ci siamo poi concessi una bella passeggiata nel centro storico di Trento, in versione "by night", con tanto di gelato.
Poi tutti a nanna per l'impegno del giorno successivo!
Risate a tavola
Rinco Starr alle prese con il
menu: che indecisione ...
Dopo un'attesa interminabile,
arrivano le birre !
Prosit !!!
Finalmente arriva anche da
mangiare ...
Cucina tipica della tradizione
montanara
Il piatto classico: stinco al
forno con patate e crauti
Vai Giaz, reintegra che domani si pedala di nuovo!
Come magnano 'sti presidenti !
Grazie a tutti e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |