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FESTEGGIATO OGGI CON UNA BELLA USCITA LUNGO IL FIUME ADIGE, NELLA "BASSA VERONESE", IL 10° ANNIVERSARIO DEL GEMELLAGGIO FRA RINCO BOYS E NON SOLO PANZA, SIGLATO IL 2 APRILE 2006 A PUNTA LARICI (LAGO DI GARDA). E FRA UN MESE, PROPRIO A PUNTA LARICI, IL REMAKE DI QUELLA STORICA USCITA! OLTRE 40 I PRESENTI, A COMPORRE UN COLORATO TORPEDONE CHE HA PERCORSO I DUE ARGINI DEL FIUME, DA ALBAREDO A LEGNAGO E RITORNO, PER UN TOTALE DI 50 KM.
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i presenti |
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la cronaca |
02/04/2016. E' stata festeggiata oggi in Veneto, con una bella uscita lungo il fiume Adige, l'importante ricorrenza del 10° anniversario fra Rinco Boys e Non Solo Panza, celebrato il 2 aprile 2006 a Punta Larici (sul Lago di Garda). 10 anni di sport ed amicizia, pedalando (e non solo) con la medesima filosofia - quella dello "slow-bike" - che ha scandito le tappe di questi due lustri di attività. Ma vediamo, sfogliando il libro di storia di Rinco e NSP, quali sono stati i momenti salienti di questo felice connubio ...
10 anni fa ...
Febbraio
2006: i Rinco Boys si iscrivono alla "3tre-bike",
un'originale gara in bici sulla neve, organizzata in notturna in quel di
Madonna di Campiglio. Scorrendo l'elenco degli iscritti, il Presidente nota
un gruppo il cui nome è tutto un programma: Non Solo
Panza! Subito scatta una ricerca sul web (ce l'avranno il sito?)
e così si scopre che il gruppo è di Cremona ma, soprattutto, che è animato
da uno spirito identico a quello dei Rinco: bici sì, ma in maniera slow
e con qualche "deviazione" sull'eno-gastronomico ...
Immediata parte una mail di presentazione, cui arriva un'altrettanto
immediata risposta da Giaz, il Presidente del sodalizio cremonese. Così ci
si dà appuntamento a Campiglio per il 25 febbraio.
L'incontro avviene prima della gara e, davanti ad un vassoio di "grostoli"
(era carnevale ...) si fa reciproca conoscenza e si pongono le basi per il
gemellaggio. La serata - peraltro - è memorabile, visto che inizia a
nevicare e la gara diventa ancora più tosta ...
L'incontro - prima della gara - fra Rinco
Boys e Non Solo Panza
Il campo di gara: 1) al
pomeriggio; 2) poco prima del via;
3) durante la gara, sotto una fitta nevicata 4) un momento
della corsa
I due presidenti ripresi durante la manifestazione
(qui la
cronaca e le immagini di quella serata)
2 aprile 2006: Rinco Boys e Non Solo Panza si sono dati appuntamento sul Lago di Garda per celebrare ufficialmente il loro gemellaggio. L'uscita prevede la salita a Punta Larici, spettacolare balcone panoramico sul lago. Purtroppo la giornata è nebbiosa, non si vede una mazza e fa pure freddo. Così, la prevista "merenda panoramica" viene spostata all'interno della vecchia malga, usata come bivacco. Lì avviene lo scambio dei gagliardetti ed inizia la (finora) decennale storia di sport ed amicizia ...
I due gruppi prima del via e la piccola Malga
Larici, teatro del gemellaggio
Nel rustico loco, è tutto un fiorir di prodotti
tipici trentini e cremonesi ...
I due presidenti si scambiano gli originali
gagliardetti ...
Rinco Boys e Non Solo Panza sono gemellati
!
(qui
la cronaca e le immagini di quella giornata)
il 5° anniversario
27 marzo 2011: sono trascorsi 5 anni
dall'incontro fra Rinco Boys e Non Solo Panza, una ricorrenza che va
degnamente festeggiata. Nasce l'idea di un'uscita celebrativa, qualcosa di
particolare: prende così il via quella che è poi diventata una tradizione,
ovvero la gita "fuori porta" di inizio stagione, su percorsi facili (anche
se lunghi) ed accessibili a tutti, in modo da garantire una massiccia
partecipazione. Quell'anno viene scelta la Ciclopista del Brenta (da Borgo
Valsugana a Bassano del Grappa) e le presenze sfondano quota 50, premiando
così l'idea che si rivela vincente. Viene ovviamente rinnovato lo scambio
dei gagliardetti ...
Il gruppone di 52 bikers che prende il via da Borgo Valsugana
I due Presidenti rinnovano lo scambio dei gagliardetti
Due gagliardetti mica da niente: un bel salame e uno
scudetto di speck!
il decennale di
fondazione
23 marzo 2013: sono trascorsi 7 anni da
quella primavera del 2006, ma questa volta la ricorrenza non riguarda il
gemellaggio, bensì la nascita dei due Club. Entrambi i sodalizi, infatti,
sono stati fondati nel 2003 e così il 10° compleanno di Rinco e NSP viene
festeggiato assieme. Questa volta sono i trentini a fare visita agli amici
cremonesi, per una bella uscita lungo il "grande fiume", il Po. E
ovviamente, alla fine, come sempre ... tutti con i piedi sotto al tavolino!
La torta con le 10 candeline, che verranno spente dai
due presidenti
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La consegna di una targa ricordo
10 anni di
gemellaggio
2 aprile 2016: sembra ieri, invece sono
trascorsi 10 anni da quello storico incontro. Una ricorrenza importante, per
cui si progetta un'altra uscitona fuori porta. Ma questa ... è storia di
oggi!
La lunga ed intensa giornata dei Rinco è iniziata alle 6:00, con il ritrovo a Trento e la partenza in pullman. Tappa a Rovereto per i soci del basso Trentino, quindi via, direzione Verona e poi più giù, verso "la bassa", come viene chiamata la parte meridionale della provincia. La meta odierna è Albaredo d'Adige, paese di circa 5000 anime posto in riva al 2° fiume d'Italia, dov'è fissata la partenza del percorso di quest'anno.
Nel parcheggio del Ristorante al Ponte (dove si terrà il pranzo post-pedalata), i Rinco si ritrovano con soci e simpatizzanti giunti dalla Lombardia e da Rovigo, nonchè con il gruppo dei Non Solo Panza, che oltre al nucleo storico cremonese vanta affiliati nel veronese, a Ferrara ed anche a Firenze. In tutto siamo 42, un po' meno dei "grandi numeri" degli anni passati (record a Mantova 2012, con 60 bikers al via), ma comunque una bella carovana.
Una lunga e colorata carovana che dopo la foto di gruppo ha preso il via, quando erano passate da poco le 9:00, imboccando in direzione sud l'argine destro dell'Adige, su fondo sterrato.
In breve - dopo circa un km - è stato raggiunto il primo paese, Tombazosana, con la prima deviazione dall'argine per visitare la piccola frazione di Ronco all'Adige. Poi il rientro lungo l'Adige e via, sempre verso sud, seguendo il tortuoso percorso del fiume, passando a fianco di Roverchiara e raggiungendo la frazione di Roverchiaretta, per un'altra deviazione dall'argine.
Altro breve tour nel paese e poi ancora sul tracciato arginale, per qualche km, fino a raggiungere Angiari. Qui la terza uscita dal tracciato lungo il fiume, con passaggio in centro del piccolo comune (ca. 2000 ab) e poi il ritorno sull'argine, per raggiungere Legnago, il punto più a sud dell'itinerario.
Qui è stato fatto un tour che ha portato dapprima alla frazione di San Pietro (pedalando lungo il canale Bussè), per vedere la bella chiesa romanica di San Salvaro (risalente al 1117). Poi il rientro in città (oltre 25.000 gli abitanti) ed un giro in centro con passaggio davanti al Teatro Salieri (dedicato al noto compositore, nativo proprio di Legnago), quindi nella bella Piazza Garibaldi ed infine, attraverso le viuzze del centro storico, davanti al Duomo, dove si trova anche il torrione, unico resto della rocca di epoca veneziana, poi riutilizzata dagli austriaci (ricordiamo che Legnago faceva parte delle cosiddette "Fortezze del Quadrilatero", un sistema difensivo realizzato fra il 1815 e il 1866, che comprendeva anche Verona, Peschiera e Mantova).
Dopo il breve tour cittadino, il gruppo ha varcato il fiume, passando sulla sponda sinistra (dove si trova la frazione Porto), per imboccare l'argine opposto, questa volta pedalando in direzione nord.
Poco più avanti si è transitati davanti all'antico Santuario della Madonna di San Tomaso, situato poco sotto l'argine e risalente all'XI secolo. Poi di nuovo sullo sterrato, per un lungo tratto fra fiume e campagne, senza centri abitati, con solo qualche fattoria qua e là. Giunti al paese di Bonavigo, altra deviazione dall'argine, con sosta in piazza, poi di nuovo in sella e via, per l'ultimo tratto.
In loc. San Tomio si è scesi ancora dalla strada arginale (in quel tratto il fiume fa una grossa ansa e noi abbiamo tagliato verticalmente, ndr), proseguendo a margine della strada provinciale fino alla loc. Motta, dove si è tornati a pedalare sullo sterrato, ma solo per un breve tratto, perchè si è giunti alle porte di Albaredo. Qui si è scesi definitivamente dalla strada arginale, entrando in paese e transitando nel centralissimo Corso Umberto, per poi arrivare alla vecchia dogana fluviale, risalente all'epoca in cui il paese faceva parte della Serenissima Repubblica di Venezia (oggi l'edificio ospita un'osteria).
A questo punto non è rimasto che rivarcare l'Adige, sulla passerella posta a fianco dell'ottocentesco ponte in ferro che collega i territori di Albaredo e Ronco, arrivando così nel parcheggio del Ristorante al Ponte, dove si è chiuso l'anello di 50 km.
Riposte le bici nel carrello del pullman, i Rinco si sono accomodati - assieme agli amici di Non Solo Panza - nella sala del locale, dove è stato consumato il pranzo del decennale di gemellaggio. Prima un ricco buffet di verdure, sia cotte che crude (diciamo che, visto l'assalto ai vassoi, è stato un abbuffet ...), poi un tris di primi (risotto alla salsiccia, maccheroncini sardi al pesto, tagliatelle alle verdure) ed infine un bis di dolci. Vino a volontà, caffè (con grappetta per il "resentìn") e poi, quando erano quasi le 16:00, i saluti ed il rientro per le rispettive città, dandosi appuntamento al 30 aprile per il remake dell'uscita di gemellaggio a Punta Larici del 2006.
L'arrivo a Trento (dopo la tappa a Rovereto) è avvenuto alle 18 meno un quarto. Insomma, anche quest'anno giornata lunga e intensa ma ... gran bella giornata!
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Ora l'appuntamento è con il trekking, la cui prima uscita del programma 2016 è fissata per sabato 16 aprile, quando si affronterà il tranquillo itinerario dell'Anello del Lago di Molveno, con visita ai "Fortini di Napoleone", fortificazioni realizzate dagli austriaci alla fine del 1700 per fronteggiare l'invasione francese del Tirolo.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi 50 km, mentre il dislivello superato è praticamente nullo (a parte 2 o 3 rampe degli argini ...). L'altimetria è dunque insignificante (sarebbe un riga orizzontale!).
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
1. Il viaggio da Trento
Il ritrovo, in via Petrarca è alle 6:00. Quando arriviamo
è ancora buio pesto!
Il pullman con carrello porta bici del Club Dellai è già
pronto
In pochi minuti completiamo le operazioni di carico delle
nostre mtb
Verso le 6:15 saliamo in pullman. Si parte ...
Facce assonnate a bordo ...
Dopo mezzora, tappa a Rovereto Sud per caricare i soci del
basso Trentino
Carichiamo altre 6 bici e via ... direzione Verona
Carrellata sugli assonnati viaggiatori ...
Lungo il viaggio, il servizio "Rinco Chef Express" serve
la colazione a bordo
Brioches e succhi per tutti, vénghino siòri, vènghino ...
A Verona lasciamo l'A22 e imbocchiamo la superstrada "Transpolesana"
Puntualissimi (anzi, pure un po' prima rispetto alla
tabella di marcia) arriviamo a destinazione
A dispetto delle previsioni meteo, il cielo è plumbeo e fa un po' freschino.
Comunque NON PIOVE!
Iniziamo a scaricare le bici ...
2. i preparativi prima del via
Il Ristorante al Ponte (a due passi da Albaredo, ma in
realtà nel comune di Ronco)
C'è tempo per un caffè
Nel bagno qualcuno prepara strani intrugli ...
Preparativi prima del via
Roby, Briz e Rinco Starr
Max, Lucky Luke, Mara, Giusy e Christian
Mascella e Panzella
Cristina1, Erica, Cristina2, Ezio e Brücke
Uomo Ombra e GigaBike
Il camoscio della Sila vuole fare il cambio olio ...
Bancomat, Annalisa e Ivano, Walter Kramp, Landini e Big
Bobby
Per l'importante occasione del decennale di gemellaggio, i due presidenti di Rinco Boys e Non Solo Panza decidono di pedalare a magliette invertite. Ecco lo scambio |
Il gruppone di oltre 40 biker di
Rinco Boys e Non Solo Panza
(clicca sulla foto per vedere l'immagine ingrandita)
3. il primo tratto: Albaredo-Legnago
Poco dopo le 9:00, si sale in sella e via!
Imbocchiamo la strada arginale dell'Adige, in sponda
destra, direzione sud
Il ponte in ferro che collega Ronco all'Adige e Albaredo
d'Adige, realizzato nel corso del 1800
Si parte su un comodo fondo sterrato, molto compatto e
scorrevole
Alla nostra sinistra, il fiume Adige scorre placido verso
il Mar Adriatico ...
Il gruppone si sgrana quasi subito e si formano dei
piccoli gruppetti
L'andatura è ovviamente cicloturistica
Uno alla volta, gli oltre 40 biker scorrono davanti alla
fotocamera ...
Tre membri del gruppo Non Solo Panza, presente oggi con 10
unità
Dopo un km la prima deviazione dall'argine: si scende e si
entra in Tombazosana
Il passaggio davanti alla Chiesa di Sant'Ambrogio,
realizzata nel 1863
Dopo il passaggio nel centro di Tombazosana (frazione di
Ronco all'Adige), usciamo dal paese
Un'altra antica chiesetta, costruita anch'essa in mattoni
rossi, tipico materiale di queste zone
Imbocchiamo la leggera salita che ci riporta sull'argine
del fiume
Il gruppo avanza ora compatto
Tornati sull'argine sterrato, si prosegue verso sud
Il cielo è sempre grigio e, purtroppo, non ci sono segni
di miglioramenti ...
Ma con la nebbia o con il sole ... noi procediamo!
I vasti campi della pianura veneta, con i trattori al
lavoro
Meleti in fiore. I peschi, purtroppo, erano già sfioriti,
facendoci perdere lo "spettacolo rosa"
Più avanti il tracciato abbandona la strada sull'argine
per proseguire fra le campagne
La lunga colonna di bikers
E' arrivata la primavera e domina il verde della
vegetazione risvegliata dopo l'inverno
Si prosegue su una bella stradina a margine del fiume
Entrati nel comune di Roverchiara, la strada arginale si
fa asfaltata
Ora si pedala su una vera e propria pista ciclabile
Il fiume Adige, quaggiù, ha un aspetto ancora naturale, a
differenza del tratto in Trentino
dove la rettifica operata dagli austriaci nel 1859 (per costruire la ferrovia
del Brennero),
ha trasformato il fiume quasi in un canale, con lunghi tratti rettilinei ed alti
argini artificiali
Briz ... senza mani!
Panzella in testa al gruppo, scortato dagli "scudieri"
Gabriele e Mascella
Si procede verso il paese di Roverchiara
Poco più a sud, intravediamo il campanile, segno che siamo
quasi arrivati
Un altro scorcio dell'Adige
Il paese di Roverchiara, piccolo comune con meno di 3.000
abitanti. Svetta il campanile
della chiesa dedicata a San Zeno Vescovo, risalente al 1860. Qui non facciamo
deviazioni
Tiriamo dritto verso sud, puntando la frazione di
Roverchiaretta
Arrivati alla rampa che scende in paese, abbandoniamo
nuovamente la strada arginale
Entriamo nel piccolo paese, tipicamente agricolo, con
grandi fattorie
Ci fermiamo in piazza davanti alla chiesa (1847) dedicata
alla Beata Vergine del Monte Carmelo
Sotto il campanile con l'orologio. A destra,
un'altra chiesetta molto più antica (1644)
Lasciamo Roverchiaretta, tornando verso l'argine
dell'Adige
Torniamo sulla pista ciclabile
Il fiume scorre tranquillo alla nostra sinistra
A destra, invece, il paesaggio rurale della campagna
veneta, con i tipici casolari
Noi proseguiamo sempre in direzione sud
Poco più avanti, un cartello segna il passaggio dal comune
di Roverchiara a quello di Angiari
Un gregge di pecore in sosta lungo il fiume. Notare come
del prato sia stata fatta tabula rasa
Erica e Cristina
Un ciclista che procedeva solitario in senso contrario al
nostro, alla vista di questo
gruppo compatto e numeroso, ha chiesto urlando in veneto "Ma ghe xe 'na gara?"
Il toponimo Angiari deriva dal latino glarea, cioè
ghiaia. E infatti ...
Poco prima di Angiari, la ciclabile passa a bordo strada
Successivamente, si ritorna sull'argine del fiume
Arrivati all'altezza del paese, scendiamo dall'argine
Una sosta per ricompattare il gruppo
Gabriele e Mascella, i più giovani partecipanti alla gita
odierna
Piano piano, il gruppo si ricompone
Una volta riuniti, si entra tutti assieme in Angiari
Un'antica villa, purtroppo non ben conservata, che denota
comunque un nobile passato
Entriamo nel borgo (poco più di 2000 abitanti, uno dei più
piccoli comuni del veronese)
Il passaggio in piazza, dove sorge la settecentesca chiesa
di San Michele Arcangelo
Usciamo dal paese, puntando nuovamente verso l'argine
dell'Adige
La rampetta che ci riporta sulla strada arginale
Subito dopo, il cartello ci indica che siamo arrivati nel
comune di Legnago
4. il giro di Legnago
Scendiamo dall'argine per entrare in città
Percorriamo un'anonima stradina di periferia
Imbocchiamo una pista ciclabile urbana
La pista costeggia il canale Bussè
Reflex ...
Più avanti, la pista ciclabile si discosta dal canale
Ora si viaggia a bordo strada, su percorso protetto
Più avanti, si attraversa il canale, passando sulla sponda
sinistra
Ora si procede sulla strada lungo il canale, dove è stata
riservata una piccola corsia per le bici
Più avanti, sparisce anche la corsia e così si procede con
prudenza, incolonnati a destra
Arriviamo al sottopasso ferroviario, regolato da un
semaforo
Al verde, scattiamo nel tunnel, prima che si apra il
traffico dalla parte opposta!
Riusciamo a passare tutti in un sol colpo di verde!
Oltrepassata la ferrovia, riprende la ciclabile che
costeggia il Bussè
Noi imbocchiamo il percorso lungo il canale, uscendo da
Legnago, in direzione S.Pietro
S.Pietro, la frazione che si vede all'orizzonte, ospita
un'antica chiesa che andremo a vedere
Percorriamo un paio di km sulla pista con fondo cementato
Arriviamo alle prime case
Qui lasceremo la ciclabile, tornando su viabilità urbana
Si svolta sul ponticello, in direzione del paese
La strada è decisamente poco trafficata e possiamo
invaderla tranquillamente
Siamo quasi arrivati al "Giro di boa"
Ecco all'orizzonte il paese e la chiesa di San Salvaro, la
nostra meta
Arriviamo alla Chiesa di San Salvaro, in stile romanico
La chiesa, risalente al 1117, è una delle più antiche del
veronese
L'iscrizione su una pietra angolare, ricorda come
l'edificio venne edificato per volere della
Contessa Matilde di Canossa nel 1117. La cripta, però, è molto più antica (VI
secolo) ed è
quindi deducibile che la chiesa venne edificata su un edificio preesistente,
dell'Alto Medioevo
Entriamo nel vialetto, arrivando davanti al portale
Il portale della chiesa, con la finestra bifora
A fianco della chiesa, c'è un'antica villa
Lo stemma in rilievo, posto sull'arco di accesso alla
villa
Panoramica della chiesa, vista dal giardino. Purtroppo
l'edificio
era chiuso e ci siamo dovuti limitare ad una visita esterna.
VIDEO: La chiesa di S.Salvaro ripresa da un drone
Dopo la tappa all'antica chiesa di San Salvaro, si ritorna
indietro sulla stessa strada
Poco più avanti, però, si devia sulla sinistra, imboccando
una strada nei campi
Pedalando sul comodo sterrato, si ritorna verso Legnago
La colonna di bikers si snoda fra i pioppi
Si pedala in un ambiente tipicamente rurale
Big Bobby e Landini
La strada si snoda ora fra alcuni appezzamenti arati di
recente, pronti per la semina
Il serpentone fra i campi
Più avanti transitiamo a fianco di un campo da golf
Lasciamo i verdissimi prati del green (come viene
chiamato in gergo il terreno dei golfisti)
Passiamo nuovamente sotto la ferrovia
In the tunnel
Ora si punta verso la città
Anche qui è stata realizzata (per fortuna) una ciclabile
urbana, a bordo strada
Passaggio davanti alla stazione FS
Arriviamo al Teatro Salieri, dedicato al noto compositore,
nativo di Legnago
La sosta davanti al teatro e, a dx, il busto che
ritrae il compositore (Legnago 1750 - Vienna 1815)
Il percorso che avevamo tracciato non è fattibile per via
del mercato, quindi si fa una deviazione
Arriviamo nella centralissima Piazza Garibaldi
Sotto la pavimentazione che abbiamo appena calcato vi sono
i resti dell'antica Porta Mantova,
uno degli accessi alla fortezza di Legnago, emersi nel 2003 durante alcuni
lavori di scavo. Nel
2011, a seguito delle pressioni dei commercianti della zona, nonchè per esigenze
viabilistiche,
la nuova Giunta Comunale fece coprire nuovamente i reperti, ripristinando il
piano di calpestio
In questa mappa austriaca (l'Adige è chiamato in tedesco Etsch), si vede
la classica forma a stella della fortezza di Legnago. Porta Mantova si apriva
sul lato ovest, dove c'è la strada che portava appunto alla città di Mantova
Percorrendo le viuzze del centro storico, ci avviciniamo
al Duomo
Purtroppo il mercato c'è anche qui, e così Duomo e
Torrione, si vedono appena ...
E allora ecco, in due foto d'archivio, i due
monumenti. Il Duomo risale al XVIII secolo ed è
dedicato a San Martino. Il Torrione è l'unico resto della rocca risalente
all'epoca veneziana
Un'immagine aerea della città, con la frazione
Porto sulla sinistra
Per oltrepassare l'Adige, bisogna salire sull'argine. Via
con la scalinata ...
Per evitare le alluvioni, infatti, la città è stata
protetta da un alto muraglione
Che fadìga ...
Utilizzando la passerella ciclo-pedonale, passiamo sulla
sponda opposta, verso la fraz. Porto
L'Adige, che scorre verso il mare ...
Dall'altro lato inizia il percorso di ritorno. Si rientra
verso nord ...
5. Il secondo tratto: Legnago-Albaredo
Il primo tratto, anche se più stretto, è molto simile
all'inizio del percorso: sterrato compatto
Alcune strutture per la pesca fluviale
Ora ci aspettano 25 km verso nord ...
Il gruppo compatto
Qualche km più avanti, la prima deviazione dall'argine
Passiamo davanti all'antico Santuario della Madonna di San
Tomaso (XI secolo)
Percorriamo la comoda strada bianca che raggiunge il
santuario
Un plauso a Germano, giunto da Firenze !
Si risale sull'argine
Non bastasse la nebbia, qualche co... beeeep ha
pensato bene di fare un po' di fumo!
Ora il fondo della strada arginale si è fatto un po' più
"ruvido"
Giunti all'altezza di Bonavigo, il gruppo si ferma per
ricompattarsi
Siamo proprio di fronte al ponte sull'Adige, fra Bonavigo
e Roverchiara
Alla spicciolata, arrivano tutti
Il piccolo Gabriele, scortato da Giancarlo
Nel frattempo, si ripara agli inconvenienti tecnici
ecco che ne arrivano altri 4 ...
.... poi altri 2 ...
... e chiude Panzella con Mascella, assieme a Capelli
d'Argento
Bene , ora il gruppo è ricomposto e possiamo scendere
verso Bonavigo
Dall'argine imbocchiamo la strada che porta in paese
Anche questa è una piccola località, di circa 2.000
abitanti
Entriamo in centro paese
Palazzo Brenzoni, edificato sull'antica struttura di un
castello fortificato
In piazza raggruppiamo per una foto ricordo tutte le Lady
presenti oggi: ben 11
Qualcuno associa il momento alla Festa della Fragola, che si tiene qui a maggio
E così scatta la standing ovation !!!
Ma come siamo pazzi !
Un giro in piazza e si riparte
Usciamo dal paese
Imbocchiamo l'ennesima rampetta e ritorniamo sull'argine
dell'Adige
Questa è la più tosta di tutto il giro !!!
Ora si procede su un fondo leggermente sabbioso e le bici
non scorrono come prima
In compenso, c'è un tappeto di fiori che colora il
paesaggio
L'Adige scorre placido alla nostra sinistra
L'acqua del fiume rispecchia il verde della vegetazione
riparia
Ora cui attendo un lungo tratto senza centri abitati
Uno sterminato paesaggio verde, fatto di campi ed alberi
Solo ogni tanto, troviamo qualche fattoria
Si viaggia su tre corsie !
Nelle zone meno battute dai mezzi agricoli, il fondo è
erboso
Costeggiamo una grossa ansa del fiume, con la strada che
compie una curva ad ampio raggio
A sinistra abbiamo il fiume, a destra i campi
Giaz guida il gruppo
In questo tratto, forse per via delle esondazioni, il
fondo è molto sabbioso e lento
E si alza pure il polverone !
Le strisce nere che si vedono a dx, sono liquami bovini
sparsi per concimare. Un profumino ...
Terminata l'ansa, la strada riprende con fondo più scorrevole e compatto
In loc. San Tomio, usciamo dall'argine per tagliare
un'altra ansa
Percorriamo un tratto sulla poco trafficata provinciale
In loc. Motta, torniamo sull'argine
Un po' di ciclocross ...
Via, in sella per l'ultimo tratto, su erba
Ci stiamo ormai avvicinando ad Albaredo
Meli e ciliegi sono ancora in fiore
L'ultimo tratto, con il fondo gibboso per i ciuffi d'erba,
è il più faticoso
Arrivati nei pressi di Albaredo, scendiamo per l'ultima
volta dall'argine ed entriamo in paese
Rinco Starr e Panzella, 25 anni di Rinco in due !
Ci dirigiamo verso il centro del paese
Il bel palazzo delle ex scuole comunali, che oggi ospita
diverse associazioni del paese
Percorriamo via Roma
Quindi imbocchiamo il centralissimo Corso Umberto I,
dirigendoci verso l'Adige
Arriviamo alla vecchia dogana fluviale (che oggi ospita
un'osteria). La struttura risale ai tempi
dell'appartenenza alla Serenissima Repubblica di Venezia (prima dell'arrivo
degli austriaci)
Dalla vecchia dogana imbocchiamo l'ottocentesco ponte di
ferro
Si attraversa l'Adige, da Albaredo a Ronco
Il fiume è così tranquillo che sembra una tavola d'olio
Dopo 50 km, rientriamo alla base
Carichiamo le nostre bici sul carrello del pullman
Adesso si va a mangiare
Il toscanaccio Germano chiede: "Quanti km abbiam fatto
oggi?"
"Cinquanta" -
"Beh, io cinquanta col guanto!"
6. Il pranzo al "Ristorante al Ponte"
Il biglietto da visita del locale che abbiamo scelto per
il pranzo post-pedalata
Si comincia con il buffet, anzi ... l'abbuffet
di verdure
Si può scegliere (senza limiti) fra verdure cotte e crude
Ci disponiamo su due lunghe tavolate
Il locale è la classica trattoria, molto frequentato dai
camionisti e da lavoratori di passaggio
E allora: Prosit e W i Rinco e i Non Solo Panza !!!
Arriva il tris di primi
Direi meritato !
Entrano in azione le possenti ganasce ...
E dopo sono io quello che magna ...
Per chi ha molta fame ... c'è anche il ripasso
Max non si tira indietro, sotto lo sguardo atterrito di
Mara
Te piace er succo de mirtillo eh ?
Mica solo a lui !
Arrivano i dolci
Nemmeno il dolce riesce a far comparire un sorriso su
questo volto stravolto !!!
E alla fine, un bel caffè
Caffè ... col resentìn !
Cristina, a forza di resentìn, si ritrova il naso
in tinta con la felpa !
Quando i presidenti sono così seri ... c'è da aver paura !
Dopo la bella mangiata, usciamo a prendere un po' d'aria
prima di ripartire
7. Il rientro in Trentino
Quando sono quasi le 16:00, dopo i saluti con gli amici
cremonesi, si riparte
Torniamo sul pullman
Via, in autostrada, direzione nord
E come ogni anno, dopo qualche minuto di viaggio ... scatta l'abbiocco !
Dopo la bella mangiata, usciamo a prendere un po'
d'aria prima di ripartire
Prima tappa, Rovereto sud
Qui lasciamo i 6 soci della Vallagarina e dell'alto Garda
Poco prima delle 18:00, siamo a Trento
10 ore dopo la nostra partenza ... siamo ancora in via
Petrarca
Iniziamo le operazioni di scarico
Una ad una, ritiriamo le nostre impolverate mtb
Bene, anche questa è andata!
Grazie a tutti e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |