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Trento (TN), 05/02/2010. La neve, ampiamente annunciata dai servizi meteo, è arrivata puntuale nella notte e la città, come del resto tutto il Trentino, si è svegliata stamane coperta da una soffice coltre bianca. I fiocchi sono poi caduti per tutta la giornata, ma la programmata uscita pomeridiana di allenamento non è saltata. Certo, qualcuno si è defilato ("Ma dove andate con tutta quella neve!"), ma 3 nostri soci hanno voluto ugualmente mettersi lo zaino in spalla e andarsi a fare una bella camminata.
Il programma iniziale prevedeva di recarsi a Faedo per poi salire a piedi fino al Passo della Croccola, dove visitare il roccolo (vedi info), ma la prudenza ha consigliato una modifica in corsa. La strada che sale alla località Pineta di Faedo, infatti, presenta qualche rampa dove si arriva anche al 18-19% di pendenza, non certo l'ideale da affrontare in macchina con 5 dita di neve a terra! Così, con buona pace dell'Associazione Nazionale Carrozzieri, i 3 superstiti Cipollino, Presidente e Schiaccianoci, hanno puntato sul più vicino Monte Calisio, lasciando l'auto a Martignano che è comodamente raggiungibile dalla città senza tanti patemi.
Dai 390 metri della località Pinara, tra Martignano e Maso Bolleri, i nostri Rinco delle nevi, attorno alle 14:15, hanno imboccato il ripido sentiero n. 401 (già percorso ad inizio gennaio in un'altra scorribanda su questa montagna) che con un continuo andamento a zig-zag risale il versante boscoso a ovest del Calisio. Le pendenze, come peraltro rilevato nella precedente occasione, non sono affatto agevoli (in alcuni punti sono stati realizzati degli scalini in pietre o con tronchi d'albero) e si guadagna quota in brevissimo tempo.
Il paesaggio, con gli alberi e i cespugli coperti da un soffice manto bianco, era quasi fiabesco e nei punti del bosco non coperti dalla vegetazione lo spessore di neve fresca a terra raggiungeva tranquillamente i 10 cm, per arrivare in quota anche a 15, tanto che gli scarponi vi affondavano fin' oltre la caviglia.
Dopo il ripido tratto con qualche punto esposto sui costoni erbosi, il sentiero - nella parte finale - si inoltra in un falsopiano, per poi innestarsi sulla "Strada della Flora", molto frequentata dai bikers locali. La ripida strada militare, partendo dalla provinciale per Montevaccino, poco dopo Maso Bolleri, sale con diversi tornanti fino all'ex rifugio Monte Calisio. L'innesto del sentiero 401 si trova soltanto a un centinaio di metri dalla località "4 strade", il quadrivio dove si incrociano le vie provenienti da Villamontagna, da Martignano, da Montevaccino e dalla Cima del Calisio.
Giunti quassù, a quota 820 m., i tre hanno deciso di proseguire verso la cima, visto che la gamba era tonica e le ore di luce a disposizione ancora abbastanza. Così è stata imboccata la strada che sale inizialmente in direzione nord-ovest, per poi effettuare diversi tornanti e trasformarsi più avanti in un sentiero.
Nella parte finale è stato anche superato un breve tratto attrezzato con il cordino, facendo molta attenzione per via della scivolosità delle rocce coperte di neve. Alla fine, dopo 2 ore scarse di buon cammino, i nostri portacolori hanno raggiunto la piazzola sulla cima del Calisio, a quota 1.096, dove si sono concessi una meritata sosta, durante la quale si sono ristorati con the caldo, frutta secca e cioccolato.
Poi, quando la neve cadeva ancora copiosa, hanno imboccato la via del rientro che nel tratto alto del sentiero è stata resa ostica dalle numerose lastre di ghiaccio presenti sotto la neve fresca, tanto che spesso si era costretti ad uscire dalla traccia lasciata in salita, per camminare dove il fondo - grazie al sottobosco - garantiva più presa alle suole.
Giunti nuovamente in località "4 strade", i 3 hanno dapprima fatto una capatina al vicino ex Rifugio Monte Calisio, poi hanno imboccato la strada della Flora e l'hanno percorsa in discesa per tutto il suo sviluppo, sbucando sulla strada asfaltata Martignano-Montevaccino quando i lampioni della pubblica illuminazione si erano già accesi.
Poi, dopo un paio di km a margine della strada provinciale, passando per Maso Bolleri, il terzetto ha raggiunto il parcheggio da dove erano partiti circa 3 ore prima, concludendo con soddisfazione il bel giro sulla "montagna di casa".
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Per quanto riguarda i dati tecnici, sono stati percorsi all'incirca 8 km, mentre il dislivello complessivo ha superato di poco i 700 metri. GPM alla Cima Calisio, a quota 1.096 m. circa.
La cartina del giro
Panoramica del tracciato in 3D
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L'inizio del sentiero 401, in località Pinara, tra Martignano e Maso Bolleri
Il sentiero parte subito molto ripido e si guadagna quota in brevissimo tempo
In alcuni punti ci sono dei veri e propri scalini, in pietre o di tronchi
Alcuni tratti sono coperti di sassi che, con la neve, diventano scivolosi. Qui
si deve avanzare con cautela
Procediamo sullo stretto sentiero sassoso
Lo Schiaccianoci in un passaggio tra gli alberi
Presidente e Cipollino durante una sosta
Qui il sentiero taglia orizzontalmente un costone. In questi tratti si deve fare
attenzione al fondo
L'andamento del sentiero è a zig-zag, con numerosi tornanti per affrontare la
ripida pendenza
Superato il tratto più ripido, si entra in un falsopiano boscoso
Il sentiero si innesta quindi sulla "Strada della Flora", nella parte finale
verso località "4 strade"
Giungiamo in località "4 strade", così chiamata per la presenza di un quadrivio.
Alle spalle del fotografo
c'è la via che sale da Villamontagna, a sinistra (con la stanga) quella che
arriva da Martignano, al centro
quella che porta a Montevaccino e a destra quella che sale in direzione della
Cima del Monte Calisio
Le numerose località raggiungibili dalle "4 strade"
Le gambe sono toniche, così decidiamo di proseguire e imbocchiamo la strada che
sale verso la cima
Più in alto la strada si stringe e si fa sentiero che entra nella boscaglia
Il sentiero è comunque ben visibile, anche con la neve, e ad ogni bivio c'è una
chiara segnaletica
Di tanto in tanto, poi, ci sono le anche indicazioni sugli alberi: qui è
segnalato un tracciato per MTB.
Beh, diciamo che oggi non era proprio il caso!
Il sentiero, nel finale, si inerpica ripido. Cipollino procede a testa bassa
La suggestiva immagine di un tronco d'albero completamente imbiancato
Sotto la neve fresca ci sono delle lastre di ghiaccio ed è necessario impuntarsi
con i bastoncini
La neve continua a cadere copiosa. Ormai manca poco alla méta
Eccoci giunti ai piedi della sommità rocciosa del Calisio
Quassù si trovano delle grotte nella roccia, scavate in periodo di guerra
Nella foto, scattata dall'orso svegliatosi appositamente dal letargo, si vede
Cipollino all'ingresso
Lo Schiaccianoci impegnato in un passaggio tra le pietre innevate
Un tratto dello stretto sentiero che corre sotto la sommità del Calisio
Poco sotto la cima troviamo anche un breve tratto ferrato, con un cordino
d'acciaio in parete
Facendo attenzione alla roccia scivolosa per la neve, il primo a salire è
Cipollino
A seguire sale lo Schiaccianoci, mentre il Presidente
(che sta fotografando) sarà l'ultimo
Eccolo, mentre osserva dove appoggiare i piedi per non scivolare sulla neve
Nella parte finale della salita il manto nevoso è assai consistente e le scarpe
affondano completamente
Dopo 2 ore scarse di cammino, la vetta è conquistata!
La foto ricordo con la tradizionale segnaletica SAT bianco-rossa
Prima di iniziare la discesa ci ristoriamo con del the caldo
Il micidiale mix "pendenza + ghiaccio sotto la neve" rende la discesa un po'
problematica!
Troviamo nuovamente il breve tratto ferrato, stavolta da fare in discesa.
Il primo a scendere è il Presidente, seguito (nella foto) da Cipollino.
Per ultimo scende o Schiaccianoci
Anche più a valle il sentiero è assai scivoloso
Più in basso il sentiero torna a farsi strada e la camminata è più agevole
Giunti nuovamente in loc. "4 strade" ci rechiamo al vicino ex Rifugio Monte
Calisio
Il terrazzino panoramico dell'ex rifugio. Oggi, con le nuvole cariche di neve,
non si vede una mazza!
Scendiamo per la "Strada della Flora"
La magìa del bosco innevato
Schiaccianoci e Presidente durante una sosta
Cipollino in sosta sotto una fronda piena di neve
Una sosta nel tratto finale della "Flora". La neve ha raggiunto un certo
spessore (i piedi non si vedono!)
e nel frattempo sta diventando buio. Manca ancora poco all'innesto con la
provinciale per Montevaccino
L'ultimo tornante della strada che scende da Montevaccino, prima di Maso Bolleri.
Sono le 17:15 circa e l'oscurità (favorita anche dal cielo nuvoloso) è già
calata
Eccoci a Maso Bolleri, a giro (quasi) ultimato. Davvero una bella esperienza.