Uscita "B & B"
d'autunno - stagione 2016
Az. Agricola F.lli PISONI
10 anni di
Bici & Bicèri |
20/11/2016 - Disputata oggi in Valle dei Laghi l'ultima uscita assoluta della stagione 2016: la tappa autunnale di Bici & Bicèri. In mattinata la bella pedalata (25 km) nei vigneti della valle, poi il ristoro e la visita presso l'Az. Agricola Fratelli PISONI a Pergolese (Madruzzo). Una grande festa per i 10 anni di Bici & Bicèri, partito a novembre 2006 con l'uscita alla Cantina Rotaliana di Mezzolombardo e che ci ha portato - nell'arco di due lustri - a visitare tante belle realtà vitivinicole (e non solo!) della nostra provincia.
Bello e tranquillo (con l'unica eccezione di un breve tratto tecnico sul colle del Gaggio) l'itinerario percorso in bici, che ha portato i Rinco a toccare ben 3 laghi (del resto, se si chiama Valle dei Laghi, un motivo c'è!): Santa Massenza, Toblino e Cavedine.
25 km in scioltezza, com'è del resto d'abitudine per questa tipologia di uscite, in un ambiente reso ancora più bello dai colori dell'autunno. Decisamente mite anche la temperatura (+8° alla partenza, saliti poi oltre i 10° nel corso della mattinata), a dispetto del novembre ormai avanzato.
Dopo la pedalata - come si diceva - c'è stata la festa presso l'Azienda Agricola F.lli PISONI, una delle tante piccole realtà vitivinicole del Trentino, dove al concetto di quantità viene anteposto quello della qualità del prodotto, peraltro convertito al biologico ormai da diversi anni. Ecco i dettagli ...
La prima "B": la Bici ...
....La
mappa (clicca sull'immagine per accedere al tracciato sulle dettagliate mappe di OpenMTB) |
||||||
... | ||||||
La panoramica 3D
|
||||||
... | ||||||
L'altimetria
|
Le foto della pedalata
Ritrovo dopo le 9,00 davanti alla Vinoteca dell'azienda
Pisoni
Ieri ha piovuto e in alta montagna è caduta la neve.
L'aria, però, non è fredda come si temeva
Alle 9,30 - come da tabella - si parte
Si punta verso nord, costeggiando il canale Rimone
La pioggia di ieri ha lasciato il segno e si fa slalom fra
le pozzanghere
Dopo un tratto pianeggiante lungo il canale, inizia un
tratto in saliscendi
Si pedala fra i colori d'autunno
La stradina interpoderale attraversa alcuni vigneti
Si ritorna lungo il canale
Atmosfera ridanciana ...
Arriviamo al ponte sul canale
La sterrata finisce, si attraversa il Rimone e si passa su
asfalto
Percorriamo un breve tratto della provinciale, passando a
fianco del cementificio
Arriviamo in località Ponte Oliveti
Si riattraversa il canale
Subito dopo il ponte si devia su una stradina a sinistra
Si ritorna su sterrato
Iniziamo ad alzarci leggermente
La salita prosegue dolce, in direzione di Padergnone
Nell'ultimo tratto incontriamo una rampa decisamente più
ripida, oltre il 20%
Come dice il proverbio, "Capita anche ai migliori ...":
Lucky Luke cade a terra!
A tradirlo, una canaletta in metallo, resa viscida
dall'umidità
Si riparte dopo l'inconveniente
Dopo il rampone, un tratto in falsopiano
Arriviamo in cima alla salita e facciamo una breve sosta
Inizia la discesa verso Padergnone
Il gruppo compatto fra i vigneti
A metà discesa, un cambio di pendenza, con una leggera
salitella
Passiamo a fianco di un antico maso
Oltrepassiamo la costruzione rurale
Riprende la discesa
Si sfreccia lungo i muri a secco
La strada - ora - scende ripida, con qualche tornante
Si scende con prudenza, sull'asfalto bagnato
Altro tornante
Una vera e propria serpentina!
L'ultimo tornante
Incontriamo le prime case di Padergnone, fuori dal paese
Entriamo nella località che, come recita il cartello, fa
parte del nuovo comune di Vallelaghi
Percorrendo la vecchia statale Gardesana (ora strada
comunale), saliamo verso il centro
Arriviamo in centro paese
Proseguiamo sull'ex SS45, attraversando il centro storico
Arriviamo alla chiesa vecchia
Svoltiamo sulla vecchia "via Imperiale"
Scherzi della toponomastica
Usciamo da Padergnone
Iniziamo a salire fra i vigneti a monte del paese
Si ritorna su sterrato
Incontriamo una temibile rampetta sassosa
Curiosamente, il GPM di oggi è al coperto: sotto il
viadotto della nuova SS45
Ora inizia la discesa
Sotto di noi, il lago di Santa Massenza
Percorriamo un'antica strada, con la pavimentazione in
pietra ormai sconnessa
Per evitare le pietre, nei tratti più sconnessi, si pedala
sui bordi
Un altro tratto con l'antica pavimentazione
In fila a bordo strada, alla ricerca del terreno più
scorrevole
La discesa termina
Si imbocca una strada comunale che porta al paese di Santa
Massenza
Passiamo attorno alla centrale elettrica
Arriviamo al paese e facciamo una sosta in piazza
Attraversiamo il piccolo borgo
Tra vòlti e càneve ...
La stretta via centrale del paese
Usciamo dal centro, arrivando in zona lago
Una sosta in riva al lago
Il bosco multicolore si specchia nelle placide acque del
lago
Dopo la sosta si riparte
Ci dirigiamo verso il vicino lago di Toblino
Magici colori dell'autunno
Imbocchiamo il sentiero che costeggia il Lago di Toblino
Alcuni tratti sono su passerelle in legno
Si pedala sospesi sull'acqua
Il Savonèèse, all'esordio stagionale proprio all'ultima
occasione !
Il sentiero è stretto fra il lago e la statale
Un tratto su prato
Castel Toblino
Si ritorna in passerella
Fra i vigneti vicino al castello
Arriviamo a Castel Toblino, posto più o meno a metà lago
Passiamo a fianco della tenuta, delimitata da siepi
Dopo il castello, proseguiamo in direzione sud, verso
Sarche
Pedaliamo con un occhio al paesaggio del lago, sempre
affascinante
Arrivati in fondo al lago, si prosegue sul marciapiede. La
mancanza della ciclabile,
nel tratto da Vezzano a Sarche, è l'unico buco del collegamento da Terlago al
Garda.
Maso Toresèla, antica residenza dotata di torre, oggi di
proprietà della Cavit
Arriviamo a Sarche
Raggiungiamo il ponte sul Sarca, nella gola del Limarò
Il fiume che arriva dai ghiacci dell'Adamello e si dirige
al Garda
Una casa diroccata lungo la vecchia strada che scendeva da
Sarche, oggi abbandonata
Proseguiamo verso sud, fra gli antichi muri a secco
Proseguiamo in destra Sarca
Si pedala tranquilli, sul veloce e compatto
sterrato, fino a Maso Gobbo
In loc. Maso Gobbo, si attraversa il Sarca
Qui si imbocca la ciclabile
La spianata a sud di Sarche, con il paese di Pergolese
sullo sfondo
Ora si pedala in direzione di Pietramurata
Arriviamo nei pressi del paese
A Pietramurata, frazione di Dro
Arriviamo in centro
Sosta in piazza
Ci lasciamo alle spalle Pietramurata, dirigendoci ancora
verso sud
Di fronte a noi, il Colle del Gaggio, la nostra prossima
meta
Imbocchiamo la bella ciclabile che sale sulla collina
Un tratto di ciclabile, questo, molto bello, con le
continue curve e i cambi di pendenza
Con un continuo su e giù, si prosegue verso sud
Siamo vicini alle Marocche, zona dove cadde - in epoche
lontane - un'enorme frana.
Anche qui, come nella vicina area protetta, sono presenti numerosi massi, di
varie misure
Saluti !
La "biscia" che attraversa il Gaggio
Tratto finale in salita
Arriviamo in cima al colle
Qui, in loc. Monte Taglio di Sarca, lasceremo la ciclabile
per entrare nel bosco
Sosta tecnica. Lo trovi?
Imbocchiamo il bellissimo sentiero che attraversa la
collina
Qui incontriamo l'unico tratto veramente tecnico del tour
di oggi
Brevi ma ripide rampe, con fondo sassoso coperto di foglie
viscide ...
Cristina sta facendo progressi sull'off road !
Si prosegue sul bel single track
Anche qui, su e giù ..
Si alternano tratti compatti a tratti pietrosi
Beh, qui è da slalom !
Un tratto in mezzo all'erba ingiallita
Ancora sul tecnico, in mezzo alle pietre
Giusy impegnata nell'ultimo tratto di salita
Arriviamo in vista del lago di Cavedine, il terzo specchio
d'acqua toccato dal giro
Si scende verso il lago ...
Anche qui, in single track
Il sentiero scende fra la boscaglia
Un tratto scavato dalle piogge
Ora il sentiero si allarga
Il fondo, però, rimane sempre impegnativo
Arriviamo in vista delle costruzioni dell'impianto
elettrico di Fies
Una sosta vicino alla costruzione che sembra un castello,
più che un edificio industriale
L'estremo lembo meridionale del Lago di Cavedine
Da qui, punto più a sud del tour, si ritorna verso nord
La località prende il nome dal lago
Ora il colle del Gaggio lo vediamo da est, oltre le acque
del lago
Costeggiando il lago, proseguiamo verso nord
La tranquilla strada provinciale che costeggia il Lago di
Cavedine
Oltre il lago, si prosegue fra i vigneti
Anche qui la strada si fa ondulata ...
Il canale Rimone
Dopo il bivio per Pietramurata, si prosegue in direzione
di Pergolese
Arriviamo in vista delle prime case
Eccoci a Pergolese, oggi frazione di Madruzzo (il cartello
non è ancora aggiornato)
Ormai siamo arrivati ...
Il rientro nel cortile dell'azienda Pisoni
Eccoci arrivati. Adesso passiamo alla seconda B ...
La novità del trekking |
Quest'anno - oltre al tradizionale giro in bike - la tappa Bici & Bicèri d'autunno ha proposto anche una passeggiata a piedi, nella zona del Lago di Cavedine e del Biotopo delle Marocche, dove sono presenti - fra l'altro - le orme dei dinosauri, lasciate milioni di anni fa sulla sabbia, poi fossilizzata. Peccato fossero solo in tre ... |
La seconda "B": i Bicèri ...
Dopo aver lasciato le nostre MTB, ci buttiamo con piacere nella 2ª parte del programma B&B. La seconda B, infatti, sta per Bicèri e così, dopo la "fatica" in sella, arriva l'atteso e gradito momento eno-gastronomico. Ad attenderci, davanti alla cantina, ci sono Marco e Stefano PISONI, eredi della lunga tradizione aziendale di famiglia, le cui radici affondano nei secoli passati. Infatti, se risale al 1852 la prima documentazione storica delle attività di vinificazione, già nel 1600 l'antenato Carlo Antonio Pisoni risultava fornitore ufficiale del Principe Vescovo di Trento, Carlo Emanuele Madruzzo.
Invertendo l'ordine di solito seguito in queste occasioni, prima facciamo il ristoro (visto che è già mezzogiorno) e poi la visita alla struttura aziendale. L'accoglienza, come sempre in questa realtà aziendale, è stata davvero speciale. Il menu prevedeva una gustosa pasta e fagioli, seguita da un mix di affettati locali, focacce, insalata di patate, insalata mista ... Insomma, diciamo che abbiamo reintregrato alla grande!
Per quanto riguarda i vini, oltre allo spumante Trento DOC, servito inizialmente come aperitivo, abbiamo assaggiati il San Siro rosso e il San Siro bianco (lo stadio di Milano non c'entra nulla, perchè San Siro, in questo caso, è riferito all'omonima collina che si trova ad est di Pergolese, dove la famiglia possiede dei terreni vitati e sulla cui sommità c'è un'antica chiesetta romanica dedicata, appunto, a San Siro). In entrambi i casi si tratta di due uvaggi, ottenuti da 50% cabernet sauvignon e 50% merlot nel caso del San Siro rosso (affinato per almeno 12 mesi in botti di rovere), e da 50% chardonnay e 50% pinot bianco nel caso del San Siro bianco, affinato 3-4 mesi in fusti d'acciaio e poi maturato 2-3 mesi in bottiglia. Tanto è corposo e forte il rosso, tanto è profumato e fruttato il bianco. Poi si è passati al Rebo, un'uva che ha preso il nome da Rebo Rigotti, ricercatore dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige che negli anni '50 ottenne dei nuovi ceppi attraverso l'unione di un vitigno autoctono come il Teroldego ed uno internazionale come il Merlot. Il vino Rebo è molto corposo, ricco, di colore rosso scuro e si adatta molto all'affinamento in barrique.
Ma il protagonista assoluto è stato il Reboro, l'ultimo nato di casa PISONI. Si tratta di un vino ottenuto da uve di Rebo, che vengono però fatte maturare in pianta ben oltre i normali tempi di vendemmia. Successivamente, in analogia a quanto accade in queste zone per il Vino Santo, i grappoli vengono deposti sulle arèle (dei graticci di legno), collocate nei sottotetti con aperture nelle finestre, favorendo così la circolazione dell'aria (qui spira l'Ora del Garda, in arrivo da sud). Dopo l'appassimento (circa 40 giorni) avviene la pigiatura, con permanenza sulle bucce, seguita poi da una maturazione in botti di rovere. Solo dopo 3 anni di lavorazione il prodotto è pronto e il risultato è un vino decisamente corposo e fruttato, con ben 15°.
Ovviamente, con il dolce, non poteva mancare il Vino Santo, vino passito dall'inconfondibile colore ambrato, ottenuto da uve Nosiola che vengono fatte appassire sulle arèle per diversi mesi, per poi essere pigiate durante la settimana Santa (da cui il nome del vino).
Dopo il ristoro c'è stata la visita alla struttura aziendale, prima nel sottotetto, dove giacciono le arèle con l'uva Nosiola (destinata al Vino Santo) e l'uva Rebo (destinata al Reboro, la cui pigiatura avverrà nei prossimi giorni). Dopo un passaggio nel sotterraneo, dove si trovano - oltre a numerose barrique - anche gli strumenti di imbottigliamento e confezionamento, c'è stata la visita alla cantina storica, nell'edificio vecchio dell'azienda, dove si trovano le botti del 1800, con impressi i marchi dell'Impero Austroungarico, nonché le bottiglie di spumante, in maturazione sui lieviti.
Una bella giornata, dunque, e una bella festa, come meritava l'importante ricorrenza del decennale di Bici & Bicèri!
Ecco - ad ogni modo - le immagini della visita in cantina e della degustazione .
Le foto della visita
... alla prossima!
LINK
VEDI LA PAGINA DI PRESENTAZIONE DELL'USCITA |
|
SITO WEB |
|
PAGINA DEDICATA AL |
|
SITO WEB DELLE |
|
SITO WEB DELLA |
|
IL PORTALE TURISTICO |
10 anni di
Bici & Bicèri
novembre 2006 -
novembre 2016
Con la tappa all'Azienda Agricola F.lli PISONI si è chiuso un cerchio durato 10 anni. Già, i primi 10 anni di Bici & Bicèri, un programma partito in sordina a novembre 2006, con l'uscita alla Cantina Rotaliana di Mezzolombardo, e diventato piano piano un cardine della proposta annuale dei Rinco Boys, cui sono dedicate le uscite di apertura e di chiusura di ogni annata delle due ruote. In 10 anni abbiamo visitato tante belle realtà vitivinicole (e non solo!) della nostra provincia, scoprendo il grande lavoro ed il sacrificio che ci sono dietro alla bottiglia di vino che vediamo sugli scaffali delle enoteche o dei reparti vini dei supermercati. Che dire, quindi, al prossimo decennale e ... Prosit!
i 10 anni del nostro programma "eno-ciclistico" ...
|