Uscita "B & B"
di primavera - stagione 2015
Az. Agricola Gino PEDROTTI
CON IL TRADIZIONALE
APPUNTAMENTO PRIMAVERILE DI
BICI
& BICÉRI
(SVOLTOSI IN VALLE DEI LAGHI, CON VISITA ALL'AZIENDA
AGRICOLA GINO PEDROTTI,
AL LAGO DI CAVEDINE) E' INIZIATA OGGI LA STAGIONE 2015 DI MTB.
DOPO LE BIZZE DEL METEO NEL 2014, I RINCO SI SONO VOTATI AD UN
PATRONO PARTICOLARE, SAN VINO, ANZI ...
VINO
SANTO!
SPERIAMO CHE CI MANDI UN'ANNATA MENO PIOVOSA DELL'ANNO SCORSO
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14/03/2015
- Ogni categoria, com'è noto, ha il suo Santo Protettore. I
falegnami hanno San Giuseppe, i Vigili del Fuoco Santa Barbara,
i bancari San Matteo, i pittori San Luca ... e così via. Ebbene,
mischiando un po' di sacro e un po' di profano, oggi i Rinco
Boys si sono votati a San Vino, o meglio ... al Vino Santo, per
chiedere un po' di clemenza, meteorologicamente parlando, dopo
l'annata decisamente piovosa della scorsa stagione.
L'occasione è stata la tappa primaverile di Bici & Bicèri,
disputata oggi in Valle dei Laghi, che ha aperto ufficialmente -
come di consueto - la stagione di MTB. E poiché la valle dei
Laghi è la patria del Vino Santo ... l'accorato appello è venuto
da sè!
Bello e
tranquillo (con l'unica eccezione di un breve tratto sterrato
sul colle del Gaggio) l'itinerario percorso in bici, che ha
portato i Rinco a scorazzare lungo una sorta di percorso ad 8,
passando per Pietramurata, il Gaggio, Trebi, Lago di Cavedine,
quindi ancora Pietramurata e poi Sarche, Ponte Oliveti,
Pergolese ed infine Lago di Cavedine.
19 km
in assoluta scioltezza, com'è del resto d'abitudine per queste
uscite d'inizio stagione, in un ambiente dove la primavera sta
dando orai chiari segni di risveglio. Un po' freschino (+7°) al
momento del ritrovo e del via (quando il cielo era coperto),
mentre nel corso della mattinata è uscito un po' di sole ed il
termometro ha raggiunto livelli più consoni a metà marzo.
Dopo la pedalata, guidati da Giuseppe Pedrotti, uno dei
contitolari dell'azienda, c'è stata la visita all'Azienda
Agricola Gino Pedrotti, una delle tante piccole realtà
vitivinicole del Trentino, dove al concetto di quantità viene
anteposto quello della qualità del prodotto. La visita si è
conclusa con un ristoro e degustazione. Ecco i dettagli ...
La prima "B":
la
Bici
...
L'itinerario
ha preso il via dalla località Lago di Cavedine, piccola frazione di Cavedine
posta nei pressi dell'omonimo lago, al confine con il Comune di Dro. Da lì è
stato raggiunto il vicino abitato di Pieramurata (che è invece una frazione
di Dro), per poi puntare verso sud, imboccando la pista ciclabile che passa
sul Colle del Gaggio. Giunti sulla sommità del piccolo rilievo che si affaccia
sulla sponda occidentale del Lago di Cavedine, in località M. Taglio del Sarca,
è stata abbandonata la ciclabile per entrare nel bosco, su un divertente sentiero
in saliscendi, a
tratti tecnico ed in single track, che ha condotto - dopo l'ultimo
scollinamento - fino all'estremità meridionale del lago, dove si trova una
costruzione di servizio del vecchio impianto idroelettrico di Fies. Da qui si
è costeggiata la sponda sud del lago, per poi salire leggermente sulla
collina - in località Trebi - posta una cinquantina di metri a monte dello
specchio d'acqua. Da Trebi si è quindi ridiscesi in riva al lago, per poi
proseguire verso nord, sulla strada che costeggia la sponda orientale. Giunti all'estremità settentrionale,
è stato attraversato il canale Rimone, andando ad imboccare la pista
ciclabile realizzata sulla sponda opposta che, dopo aver lambito la sponda
settentrionale del lago, porta nuovamente verso Pietramurata.
Dal paese si è quindi proseguito verso nord, imboccando la pista ciclabile lungo
il fiume Sarca, costeggiando l'ampia spianata a sud di Sarche, coltivata a Nosiola. Giunti all'abitato di Sarche (il punto più settentrionale
dell'itinerario), si è fatto un passaggio nei pressi dell'antico Maso Toresèla
(che deve il nome ad una piccola torre posta a nord-ovest dell'edificio),
per poi deviare verso la località di Ponte Oliveti. Da qui si è tornati
verso sud, ancora lungo il canale irriguo Rimone e nuovamente su fondo sterrato, fino ad
arrivare all'abitato di Pergolese. Proseguendo ancora verso sud, sulla strada
comunale che costeggia la collina, è stata
raggiunta nuovamente la località di Lago di Cavedine, dove si è chiuso
l'itinerario a forma di 8, lungo circa 19 km.
....La
mappa
(clicca sull'immagine
per accedere al tracciato sulle dettagliate mappe di OpenMTB)
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La panoramica 3D
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L'altimetria
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Le foto della pedalata
La frazione Lago di Cavedine, con in primo piano l'azienda agricola Gino
Pedrotti
Il ritrovo è nel parcheggio della
cantina, in via Cavedine
Fa freschino (+7°), ma i temerari
Rinco Starr e Paola si presentano in pantaloncini corti!
Poco dopo le 9:00 si parte
Ci dirigiamo verso Pietramurata,
costeggiando gli ordinati vigneti a guyot
Passiamo per un vigneto dell'azienda
Pedrotti, che ci ospiterà in seguito. I cartelli sono
stati affissi in occasione del centenario di fondazione dell'azienda
agricola (1912-2012)
In questo appezzamento si coltiva
schiava nera
Entriamo in paese
Prima di arrivare in centro, svoltiamo
sulla pista ciclabile che punta verso sud
Inizia la leggera salita del Gaggio
La ciclabile segue l'orografia del
piccolo colle
Tutti in fila sull'ascesa
Braghe corte, ma sciarpa in faccia ...
ah beh!
Uno dei tanti massi presenti in questa
zona, adiacente alle Marocche, dove si scatenò migliaia di
anni fa una enorme frana, a causa del ritiro dei ghiacci
Si procede sul piacevole percorso
ondulato
Panzella scatta sui pedali appena la
strada si impenna ...
Giusy al rientro in sella dopo un po'
di acciacchi
Siamo arrivati sulla sommità del colle
Qui lasceremo la ciclabile, entrando
nel bosco
Il cartello indica un paio di km per
arrivare al lago
Imbocchiamo il sentiero, che nella
parte iniziale è piatto e scorrevole
Poco più avanti, però, inizia il
tratto tecnico
Zig-zagando fra le pietre ...
Qualcuno scende a spingere ... se ti
fermi su queste salite sassose no riparti più!
La grinta di Mara, trekker "prestata"
oggi alla MTB
Il sentiero prosegue alternando tratti
scorrevoli a tratti sassosi
Mara
sceglie il passaggio off-road
Altro tratto con fondo compatto, dove facciamo correre
le nostre MTB
Ecco, appena
finito di parlare ...
Nel frattempo si cominciano a vedere i primi fiori
nel bosco
Si riparte, verso il Lago di Cavedine
Un ultima rampetta ...
Dopo l'ennesimo saliscendi, ecco spuntare - da dietro la vegetazione - lo
specchio d'acqua
Ora si prosegue in discesa
Il piccolo New-Rinco Mascella, al suo
esordio in MTB
Si procede con cautela sulla discesa
ghiaiosa
Arriviamo in fondo alla discesa, dove
si trova una costruzione merlata
Si tratta di una costruzione di
servizio dell'impianto idroelettrico di Fies, ora in disuso
Il pannello racconta la storia
dell'impianto, risalente all'inizio del '900, in epoca austro-ungarica
La strada costeggia ora la sponda
meridionale del Lago di Cavedine
Sbuchiamo sulla strada provinciale che
giunge dalle Marocche di Dro
Subito si devia a destra, imboccando
la strada per Trebi
Saliamo leggermente
Arriviamo a Trebi, posta sulla collina
a monte del lago
Qui si possono ammirare degli
splendidi muri a secco, costruiti per terrazzare il terreno in pendenza
Facciamo una sosta per ricompattare il
gruppo
Il Savonèèèse, all'esordio stagionale
Il Camoscio della Sila, fra le palme,
si sente a casa ...
OK, gruppo riunito, si riparte
Scendiamo verso il lago
La ripida stradina riporterà sulla
provinciale che costeggia lo specchio d'acqua
Il lago, dove si specchia il Monte
Casale
Ora proseguiamo verso nord
La strada, a tratti costeggia il lago,
mentre in altri si discosta e compie dei saliscendi fra i vigneti
In questa zona si coltiva anche
l'ulivo
Passiamo sul ponte che attraversa il
canale Rimone, arrivando sulla sponda opposta
Ora torniamo verso sud, sulla
ciclabile di recente realizzazione
Costeggiamo la sponda nord del lago
Selfie
Un ponticello su un canale di
derivazione
Bello anche
dal punto di vista architettonico
Più avanti, un altro ponte
Lasciato il lago, si
ritorna verso nord
Sullo sfondo
rivediamo Pietramurata
Ecco la piccola frazione di Dro
Puntiamo verso
il centro
Il Presidente
con Big Bobby, Landini e Rinco Starr
La piazza
della chiesa
All'imbocco della ciclabile verso Sarche, un bipede vorrebbe
attraversare ...
Si tratta di un'anatra muta, nella
varietà bianca. E' così chiamata perchè non starnazza, ma sibila
Riprendiamo il nostro itinerario,
lasciandoci alle spalle Pietramurata
La ciclabile costeggia il Sarca (a
sinistra) e i vigneti della piana di Sarche (a destra)
Ne Rinco si va dalle sciarpe in faccia
alle braghe corte ...
In lontananza si vede l'abitato di
Sarche
La ciclabile passa sotto la statale
gardesana
Fino a qualche anno fa bisognava
attraversare ...
Si prosegue in piano, verso nord
Il tratto finale, prima di arrivare a
Sarche
Ecco la gola del Limarò
Il Savonèèèse (che gioca in casa) con
Panzella
Strani passaggi a Sarche ...
Si ritorna su sterrato, entrando nei
vigneti a nord dell'abitato
Passiamo vicino all'antico Maso
Toresèla, così chiamato per via della torre sullo spigolo nord-ovest
Proseguiamo sul comodo sterrato
interpoderale
Arriviamo a Ponte Oliveti
Dopo il paese, lasciamo la strada per
tornare nelle campagne
Attraversiamo nuovamente il Rimone
Nel frattempo ... è uscito il sole!
Ora si torna verso sud
Su questi sentieri, ma in senso opposto, siamo passati durante l'ultimo
Taverna-Tour (ottobre 2014)
Anche questo tratto presenta alcuni
leggeri saliscendi
Si corre verso la cantina, ormai sono
quasi le 11:00
Un bel tratto costeggiato da un muro a
secco ed ornato da piante di ulivo
Siamo quasi arrivati a Pergolese
Eccoci nella piazza del piccolo paese,
frazione di Lasino. Qui i confini comunali sono davvero un groviglio
Attraversiamo Pergolese
Questa bella casa, costruita sopra una
rocca
Un altro po'
di su e giù ..
E eccoci
nuovamente a Lago di Cavedine
L'ultimo tratto lungo il Rimone
Guarda che
sorrisi, ora che si va con le gambe sotto al
tavolino ...
Al ponte
Il
Camoscio della Sila seguito dal Presidente
L'ennesimo (ed ultimo) passaggio sul
Rimone
Ormai siamo
arrivati
Ed ecco la
sede dell'azienda Pedrotti
Ora riponiamo
le bici, ci aspetta la seconda "B" del
programma Bici & ... Bicèri !
La seconda "B":
i
Bicèri
...
Dopo aver
lasciato le nostre MTB, ci buttiamo con piacere nella 2ª parte del
programma
B&B. La seconda B, infatti, sta per Bicèri e così, dopo la
"fatica" in sella,
arriva l'atteso e gradito momento eno-gastronomico. Ad attenderci, davanti
alla cantina, c'è Giuseppe Pedrotti, uno dei con-titolari
dell'azienda, che
tre anni anni fa ha festeggiato il secolo dalla fondazione. Era
infatti il 1912, quando il nonno Giuseppe, originario del piccolo
borgo di Brusino, nella Valle di
Cavedine, si trasferì a Sarca, toponimo che si riferiva alla “piana” della bassa
Valle dei Laghi. Qui, grazie al clima particolarmente mite, le coltivazioni erano
floride e la viticoltura garantiva alle famiglie il vino, considerato un ottimo
integratore della povera dieta quotidiana.
Giuseppe
Pedrotti ci ha condotto dapprima nel sottotetto
della cantina, dove lo scorso autunno le uve selezionate di Nosiola
sono state deposte sulle arèle, graticci di legno un tempo con fondo
in canne, oggi con rete metallica dalle maglie più o meno fitte,
dove prende avvio il processo di appassimento che ne riduce il peso
degli acini di oltre un terzo. Responsabile principale del fenomeno
è la botrytis
cinerea, una “muffa nobile” che si sviluppa sugli acini provocando la
dispersione dell’acqua e la concentrazione degli zuccheri. L’attività della Botrytis è favorita da particolari condizioni di temperatura e ventilazione che
in Valle dei Laghi trovano un perfetto equilibrio: l’Ora del Garda, il vento
pomeridiano che spira dal lago verso l’interno e il microclima temperato, dovuto
alla configurazione della valle e alla presenza di tanti piccoli specchi
d’acqua, offrono un contributo importante all’attività della muffa.
La pigiatura, la cui resa si
attesta attorno al 18%, avviene per tradizione nella Settimana Santa
e da qui deriva il nome del prodotto, Vino Santo, da non confondere
con il Vin Santo (senza la o), che viene invece
prodotto in Toscana. Quindi si passa alla maturazione in botti di
rovere, per tre anni e, dopo almeno quattro anni dalla vendemmia –
periodo minimo fissato dal disciplinare – avviene
l’imbottigliamento: ma la maggior parte dei produttori attende
pazientemente molto di più, minimo sette - otto anni, normalmente
dieci (quello che abbiamo assaggiato noi, per esempio, era del
2000).
La visita è proseguita in
vigna, andando nel campo che si trova proprio alle spalle della sede
aziendale. Qui Pedrotti ci ha spiegato la filosofia dell'azienda,
votata al biologico da qualche anno, con abbandono della chimica in
favore di un prodotto più naturale. Dalla vigna c'è stato poi un
breve passaggio nella bottaia, dove oltre alle preziose barrique
francesi - in cui è messo il vino a maturare - c'è anche l'impianto
di imbottigliamento.
Dopo la visita alla struttura produttiva ci siamo quindi
trasferiti nella zona accoglienza, dove abbiamo potuto degustare
alcuni dei prodotti dell'azienda Pedrotti, assieme ad un vasto repertorio di salumi e
formaggi tipici.
La degustazione è iniziata con la Nosiola, il vino bianco tipico
della Valle dei Laghi, fresco e profumato. Qui si è passati a due
rossi, L'Auro (un uvaggio fra il fruttato Cabernet Franc, appassito
per circa 6 settimane, e l'armonico Merlot) e il Rebo, il vitigno
ottenuto dall'incrocio fra l'internazionale Merlot e il nostrano
Teroldego, il cui nome si deve al nome di battesimo dell'agronomo
Rebo Rigotti che nel 1948, presso l'Istituto Agrario di San Michele,
ne perfezionò l'ibridazione. Il piacevole momento si è chiuso
con la degustazione di un profumatissimo Vino Santo, annata 2000,
accompagnato da biscotti secchi.
Ecco - ad ogni modo - le
immagini della visita in cantina e della degustazione .
Le foto della visita
L'insegna dell'azienda, lungo via Cavedine
Il gruppo in
attesa, dopo essersi cambiati
La veranda è
abbellita con vecchi attrezzi del mestiere. Qui
un alambicco, con cui si otteneva la grappa
Altri vecchi
attrezzi agricoli, appesi ad una parete
Con Giuseppe
Pedrotti, saliamo nell'appassitoio, ubicato nel
sottotetto
Qui ci viene
spiegato il lungo iter che dalla vendemmia
porta, dopo diversi anni, all'ottenimento del
Vino Santo
Pedrotti ci
mostra i grappoli appassiti pere mesi sulle
arèle
Si tratta di
graticci in legno, un tempo con un reticolato in
canne, oggi in metallo
Qui le uve
appassiscono per mesi, fino alla Settimana
Santa, quando avviene la pigiatura
Ci viene
spiegata l'azione delle "muffe nobili", che
provocano la dispersione dell’acqua e la
concentrazione
degli zuccheri, il tutto favorito dall'azione
dell'Ora del Garda (il vento che sale dal lago
verso nord)
Dall'appassitoio
ci trasferiamo in vigna, nel campo che si trova
proprio dietro l'azienda
Pedrotti ci
spiega la filosofia dell'azienda, passata al
biologico per un prodotto più naturale
Qui si usano ancora le strope, i legacci
vegetali per fissare i rami della vigna
Il gruppo
segue le interessanti spiegazioni del
viticoltore
Dalla vigna
si passa alla piccola bottaia, dove si trovano
le preziose barriques francesi
Qui c'è anche
l'impianto di imbottigliamento
Pedrotti ci
mostra una bottiglia di Vino Santo, ancora priva
di etichetta. La bottiglia, ci spiega, è uguale
per tutti i 5 produttori del Vino Santo, cambia
solo l'etichetta che distinguerà le varie
aziende
Sul collo
della bottiglia, la fascetta con il simbolo
della Dea Fortuna. E' la stessa che si trova sul
rosone
del Duomo di Trento (al centro), raffigurata su
una ruota con foglie di vite (vds particolare,
foto a destra)
Una delle
vecchie botti usate dall'azienda all'inizio
della sua attività (è marcata 1897)
Terminata la
visita, ci dirigiamo verso la zona accoglienza
Ci
accomodiamo nella sala appositamente predisposta
Gira che ti
rigira, si finisce sempre con le gambe sotto a
un tavolo ...
Un Bici &
Bicèri d'atmosfera ...
Pedrotti
prosegue le spiegazioni, descrivendo i vini che
andremo ad assaggiare
Si comincia
con un fresco Nosiola: alla salute !
Il tutto
accompagnato da un varietà di salumi e formaggi
E per i
formaggi, delle deliziose salsine in vari gusti
Si mangia ...
si beve ...
si ride !
Il Merdatleta
Big Bobby studia l'etichetta
Cipollino,
invece, salta l'orale e passa direttamente alla
prova pratica !
Dopo la
Nosiola si passa ai rossi, L'Auro (Cabernet
Franc + Merlot) e il Rebo
I ragazzi
sembrano apprezzare!
Posa da
intellettuale ...
posa da embriagòn !
Dopo il
salato (con vini bianco e rosso), si passa al
dolce ... con il Vino Santo
Il
meraviglioso colore ambrato
E così si
chiude in bellezza, con il dulcis in fundo
...
El bocia
l'è strac, è ora di andare
... alla prossima!