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La "prima" in bike
ANELLO dell'ADIGE
DISPUTATA OGGI IN VALLE DELL'ADIGE, NELL'ALTO
VERONESE, LA
PRIMA USCITA UFFICIALE IN BIKE
DEL PROGRAMMA 2022. I
RINCO BOYS - A DISTANZA DI 2 ANNI - SONO ANDATI A "SALDARE UN
CONTO IN SOSPESO", SULL'ITINERARIO CHE ERA PRONTO AD
OSPITARE L'USCITA INAUGURALE DELLA STAGIONE 2020,
ANNULLATA CAUSA LOCKDOWN ...
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la cronaca |
03/04/2021. In sella, si (ri)parte! Dopo la lunga sosta invernale, durante la quale i Rinco si sono dedicati - come di consueto - alle ciaspole (quest'anno, per la verità, più ai trekking su neve/ghiaccio, vista la scarsità di precipitazioni ...), sono riprese le attività di primavera, con il primo trekking, lo scorso 26 marzo in Valle dei Laghi, ed oggi con la prima uscita in bike.
C'era un conto in sospeso, nell'agenda del Club, datato 5 aprile 2020. In quella domenica, infatti, avrebbe dovuto prendere il via la stagione bike 2020, con la classica "gita fuori porta". Una bella tradizione, quella delle gita inaugurali della stagione, cominciata nel 2011, con la pedalata lungo il fiume Brenta, e poi proseguita negli anni successivi, utilizzando sempre il pullman (anche da 56 posti) carico di biker e biciclette. Nel 2012 toccò al fiume Mincio (ciclabile Peschiera/Mantova, con il record di partecipanti, ben 60!), mentre nel 2013 - in occasione del decennale di fondazione di Rinco Boys e Non Solo Panza (il gruppo cremonese gemellato dal 20069, ci fu una gita sul Po, in quel di Cremona. Nel 2014 fu la volta dell'anello fluviale di Padova (non completato causa diluvio universale ... ma ci riproveremo!), mentre l'anno dopo - nel 2015 - tornammo nuovamente sul fiume Po, ma nel reggiano e parmense, sulle strade dei film di Don Camillo e Peppone, con i Presidenti di RB e NSP calati perfettamente nella parte dei due protagonisti! Il 2016 fu l'anno dell'Adige, nella bassa veronese, con la festa per i 10 anni di gemellaggio fra Rinco e NSP, mentre nel 2017 si andò al mare, pedalando nella Laguna di Chioggia. Il 2018 ci vide "inaugurare" la nuovissima ciclabile delle Risorgive, dal fiume Mincio al fiume Adige (sempre nel basso veronese), mentre nel 2019 - ultima gita prima del disastro Covid - toccò alla ciclabile Sabbioneta/Mantova, nelle Terre dei Gonzaga. Come detto in precedenza, il 5 aprile 2020 era in programma - quale uscita inaugurale del programma bike - un anello sul fiume Adige, nell'alto veronese, ma a inizio marzo arrivò il lockdown e tutto quel che ne conseguì ...
Ciclopista del Brenta (2011)
Ciclopista Peschiera/Mantova (2012)
Lungo il Po a Cremona (2013)
Anello fluviale di Padova (2014)
Lungo il Po, sulle strade di Don Camillo e Peppone (2015)
Lungo l'Adige veronese (2016)
La laguna di Chioggia (2017)
Dal Mincio all'Adige (2018)
Percorso ciclabile Sabbioneta/Mantova (2019)
2020/2021 ...
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E così, dopo 2 anni di tribolazioni (peraltro non ancora del tutto terminate ...), con chiusure, divieti, zone colorate, quarantene ecc. ecc. ... è giunta l'ora di riprendere il filo del discorso, rispolverando dal cassetto quella gita annullata e tornando alle vecchie sane abitudini!
Solo 9 i biker presenti oggi (sono ben lontani i tempi dei "grandi numeri" ...) che si sono dati appuntamento poco prima delle 10:00 a Borghetto, piccola frazione di Avio, nonché paese più meridionale del Trentino, dove fino al 1918 era posizionato il confine fra Italia ed Austria.
Appena passato il fiume ed entrati nel veronese, prima di imboccare la pista ciclabile e dirigersi verso sud, c'è stato un piccolo intermezzo storico, con la visita a:
cippi di confine del 1754, che segnavano il passaggio dalla Repubblica di Venezia alla Contea del Tirolo; sui blocchi in pietra erano scolpiti - sui due lati - l'Aquila Tirolese (lato nord) e il Leone di San Marco (lato sud), oltre all'anno di posa (1754) e numero progressivo (in questo caso, il n° 94); i cippi persero la loro funzione confinaria nel 1797, con la caduta della Serenissima, cui seguì il periodo napoleonico (fino al 1815) e poi il Regno Lombardo-Veneto sotto il dominio austriaco. Solo nel 1866 - dopo la perdita del Veneto da parte dell'Impero di Vienna - quel confine tornò ad essere un confine di Stato, fra l'Austria e il neo-nato Regno d'Italia;
vecchia dogana austriaca, posizionata sull'odierna SP 90; la casermetta che ospitava i gendarmi austriaci, posta a presidio doganale della via d'accesso al Tirolo meridionale sulla direttrice sud/nord, è rimasta pressoché intatta
borgo di Mama di Sotto, il paese tagliato a metà, dove la strada principale funge, oggi, da confine fra le Regioni Trentino-Alto Adige e Veneto, nonché fra le province di Trento e Verona, oltreché fra i comuni di Avio (TN) e di Brentino-Belluno (VR); un secolo fa, però, quella stradina era un confine di Stato, con un grappolo di case situate in Italia ed altre in Austria ...
Dopo il "tuffo nella storia", i 9 biker hanno imboccato la storica pista ciclabile "Adige-Sole", che in realtà - nel tratto veronese - non costeggia il fiume Adige, come in Trentino, ma prevalentemente il Canale Biffis, grande opera idraulica che prende il nome dal suo ideatore, l'Ing. Ferdinando Biffis, progettata nel 1913 ed ultimata solo nel 1943, con una duplice valenza: idrica, per le campagne delle colline veronesi, nonché idroelettrica, con ben 2 centrali - una a Bussolengo ed una a Chievo - che ne sfruttano l'acqua per produrre energia. L'opera, lunga 47 km, capta l'acqua dell'Adige poco a sud di Rovereto, per poi procedere con pendenza costante dello 0,5% fino a Verona nord. Per superare gli ostacoli dei rilievi, ben 8,5 km di canale sono stati realizzati in galleria, mentre a monte di Sega di Cavaion - per oltrepassare la valle del Torrente Tasso - è stato costruito un imponente ponte canale, dove l'acqua scorre sopra la valle trasversale all'opera!
Da Mama di Sotto, procedendo praticamente in piano, è stato raggiunto il vicino paese di Belluno Veronese, per poi proseguire, sempre costeggiando il canale, fino a Rivalta (capoluogo del comune di Brentino-Belluno). Da lì, sempre in direzione sud, pedalando in parte lungo il canale e per un tratto a fianco della SP11 (la ciclabile si stacca dal canale quando questi entra in galleria, ndr), è stato raggiunto il paese di Brentino, situato a monte della ciclabile, in posizione collinare.
Da Brentino la pedalata è proseguita lungo il canale Biffis, fino a Preabocco, dove nuovamente il tracciato scende un po' a valle, in corrispondenza di un altro tratto in galleria dell'opera idraulica. Attraversato il piccolo paesino, si è proseguito più vicini al fiume Adige, pedalando nei vigneti, fino a raggiungere la base della collina di Rivoli Veronese, dove è iniziata la prima, sia pur breve, vera salita della giornata. La ciclabile, infatti, inizia in quel tratto ad inerpicarsi, con pendenze anche del 10% e qualche tornante, fino a raggiungere il paese di Rivoli, divenuto famoso in quanto teatro - il 14 e 15 gennaio 1797 - di una delle più importanti battaglie napoleoniche, la cui vittoria spalancò al condottiero francese le porte del Tirolo. Non a caso una delle più importanti vie di Parigi è Rue de Rivoli ...
Da Rivoli si è quindi proseguito verso il Monte Rocca, il rilievo che sovrasta la stretta gola scava nel corso dei millenni dal fiume Adige, nota come "Chiusa di Ceraino". Qui è iniziato il secondo tratto di salita, anch'esso con qualche rampetta al 10%, che ha portato fino alla sommità del colle (GPM a quota 220 m.), dove si trova un punto panoramico sulla valle dell'Adige.
Dal GPM è iniziata la discesa, con diversi tornanti, che conduce fino all'uscita della lunga galleria che il canale Biffis affronta per bypassare il rilievo del Monte Rocca. Qui la ciclabile proseguirebbe nuovamente lungo il canale, in direzione di Bussolengo, ma noi abbiamo abbandonato la "Adige-Sole", scendendo fino in riva al fiume in loc. Gaium Croce (che prende il nome da una grossa croce in pietra posta lungo la strada). Dapprima è stata visitata l'antica chiesetta di San Michele (sec. XIII), affacciata proprio sull'Adige, poi si è proseguito verso sud, fra vigneti e campi di mele e ciliegi (già in fiore), passando per le località di Gaium, Tezze e Ragano, fino a sbucare in loc. Sega di Cavaion, punto più a sud dell'itinerario.
Qui si è passato l'Adige, passando dalla sponda destra alla sponda sinistra, raggiungendo Domegliara, frazione di Sant'Ambrogio di Valpolicella, divenuta nel tempo un vero e proprio polo di riferimento per l'estrazione e la lavorazione del marmo e della pietra in generale. Infatti, in questo primo tratto verso nord, si è pedalato in mezzo a numerose aziende del settore, con gli enormi blocchi di pietra ad attendere nei piazzali la lavorazione e la successiva spedizione in tutto il Mondo.
Poco più a nord si è entrati nel comune di Dolcè, frazione di Volargne, dove è stata imboccata la pista ciclabile "Adige-Terra dei Forti", inaugurata il 6 maggio 2018. A differenza della "sorella maggiore" (la storica "Adige-Sole"), la nuova pista (che prende il nome dai numerosi forti austriaci presenti in zona), corre sulla sponda sinistra del fiume, consentendo così - attraverso i ponti di Borghetto e Domegliara, di compiere un bell'anello di quasi 60 km.
Il primo tratto della "Adige-Terra dei Forti" è forse il più suggestivo, visto che la pista corre proprio a due passi dall'acqua dell'Adige, entrando nella gola nota come "Chiusa di Ceraino", un vero e proprio canyon con pareti altre anche decine di metri.
Usciti dalla gola, è stata costeggiata l'ampia ansa che il fiume compie sotto il paese di Ceraino, per poi salire fino al borgo, dove è stata fatta la sosta pranzo. Viste le temperature e visto il numero contenuto di presenti, si è optato per un piatto di pasta e una birra presso il locale "La Grotta", lasciando i panini per merenda !
Dopo mangiato, con il conta km che segnava "40", si ripreso a pedalare verso nord, sempre sulla pista ciclabile, per coprire gli ultimi 18 km alla meta. In questo tratto la pista ciclabile è davvero divertente e tuttaltro che noiosa, con svariati saliscendi (alcuni fra i vigneti, altri nel bosco a monte di statale 12 e ferrovia del Brennero) e diversi curve. Insomma, tutto il contrario delle solite ciclabili lungo i fiumi, spesso noiose con i loro lunghi tratti rettilinei e i paesaggi talvolta monotoni.
Passando prima per Dolcè (dove peraltro è stata fatta una deviazione per andare a visitare una delle poche isole fluviali presenti sull'Adige, raggiungibile con un piccolo ponticello), poi Peri ed Ossenigo, con qualche timida goccia di pioggia portata dal vento (sui sovrastanti Monti della Lessinia si vedeva tutto scuro ...), si è sbucati poco prima di Borghetto, in via XXVII maggio, antica sede della statale del 12 del Brennero, oggi strada comunale dopo la costruzione, ormai diversi decenni fa, del nuovo tracciato a monte del paese. Pedalando per l'ultimo km in territorio trentino, è stato quindi raggiunto il paese di Borghetto (frazione di Avio), dove si è chiuso il bell'anello di 58 km.
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Ora l'appuntamento è con il trekking. Sabato 9 aprile (prima della sosta pasquale) si salirà sull'Altopiano della Paganella per la 2ª uscita ufficiale con gli scarponi ai piedi. L'itinerario scelto è l'anello (15 km) del Lago di Molveno e Laghetto di Nembia, con visita al sito storico dei "Fortini di Napoleone", opera difensiva risalente alla fine del '700, realizzata per contrastare l'avanzata francese nel Tirolo. L'uscita, volutamente a quota moderata (800 m.) è stata inserita "al volo" in luogo di quella originariamente programmata (il Monte Misone, ndr), a causa del "colpo di coda dell'inverno", con le precipitazioni nevose (anche di 30-40 cm!) che hanno nuovamente imbiancato i nostri monti, sopra una certa altezza. Poiché il Monte Misone tocca quota 1803 m. e già nel tentativo precedente (stagione 2019) si dovette rinunciare a raggiungerne la vetta causa neve troppo alta, si è optato prudenzialmente per uno spostamento a giugno, sostituendo la location con una non a rischio neve.
Monte Misone, aprile 2019. Anche 3 anni fa arrivò la "neve di
primavera" e dovemmo
rinunciare a raggiungere la vetta. Quest'anno si è optato per un rinvio a giugno
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi circa 58 km, mentre il dislivello superato - modesto - è stato di circa 450 metri. Altimetria classica da tour cicloturistico, con un profilo caratterizzato da una serie di moderati saliscendi ed un'unica salita degna di questo nome, sul colle di Rivoli. GPM sul Monte Rocca, a m.220.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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il video |
Ecco il riassunto, in immagini e musica, della giornata ... | |
Tratto dir. sud:
Borghetto-Sega di Cavaion Tratto dir. nord:
Domegliara-Borghetto |
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le immagini |
1. la partenza e l'intermezzo storico
La vecchia dogana austriaca
Mama di Sotto, il paese tagliato a metà
2. tratto Borghetto-Sega di Cavaion
3. tratto Volargne-Borghetto
Grazie a tutti e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |