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Lo spettacolo delle Tre Cime
A dieci anni esatti di distanza (26/09/2010) i Rinco sono tornati oggi a percorrere un classico dell'Alpe di Trento: il Giro delle Tre Cime. Partenza dalle ex caserme delle Viote e salita (con tratti ripidissimi) a Cima Verde, poi traversata al Dos d'Abramo e Monte Cornetto, con discesa dalla Costa dei Cavai. Temperatura prossima allo zero nel tratto iniziale (trovato anche un po' di ghiaccio e brina), poi il sole ha avuto la meglio. |
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la cronaca |
2609/2020. E' stata disputata oggi, sull'Alpe di Trento, la 4ª uscita ufficiale del programma trekking 2020. Un revival a 10 anni esatti di distanza (26/09/2010), con i Rinco tornati a camminare sul sempre spettacolare percorso delle Tre Cime.
Giornata fresca (anzi, alla partenza diciamo pure fredda: 3°C), con le temperature crollate da valori estivi a valori tardo-autunnali nel giro di 24 ore, dopo le perturbazioni, nevose sopra i 1500 m., del giorno precedente. In alcuni tratti è stato trovato anche del giacchio a terra e nei versanti esposti a nord i mughi, i ginepri e l'erba erano ricoperti di brina. In compenso non tirava un filo di vento, per cui si è potuto sostare tranquillamente in quota per il ristoro, godendosi il tiepido sole di mezzogiorno.
Partenza dai 1520 m. della loc. Fogolari, vicino alle ex caserme austro-ungarighe delle Viote. Da qui il gruppetto di 7 trekker ha imboccato il sentiero 630B, attraversando la parte prativa più meridionale delle Viote. Dopo un paio di km in falsopiano, il sentiero ha iniziato a salire nel bosco, offrendo di tanto in tanto degli scorci panoramici sulla Valle dell'Adige. Il sentiero, alternando tratti più morbidi a ripide salite, ha condotto fino ai 1780 m. di loc. Acqua del Mandret, dove c'è una fonte di acqua potabile.
Qui il sentiero 630B si innesta nel sentiero 630, che sale da Aldeno. Se fino a quel momento si era camminato praticamente nel bosco, il tratto successivo è stato decisamente più aperto e soleggiato, con spettacolari panorami verso sud. Camminando fra i mughi, si è giunti al tratto attrezzato che precede la rampa finale verso Cima Verde. Si tratta di una piccola parete rocciosa, quasi verticale, dove è stato posizionato un cordino d'acciaio per facilitare l'ascesa (m.1780). Superato l'ostacolo, è stato quindi affrontato il salitone conclusivo, che con vari zig-zag ha portato ai 2102 m. di Cima Verde, così chiamata perchè ricoperta d'erba fino alla sommità. In realtà il manto erboso si trova solo sul versante nord, che guarda verso la piana delle Viote. Il versante sud, invece, più scosceso e roccioso, è di colore rosso per via delle rocce sedimentarie (antiche sabbie marine).
Dopo una breve sosta e l'immancabile foto in vetta, il gruppo ha ripreso il cammino, iniziando la traversata sul sentiero 636 che concatena le Tre Cime. Dapprima si è scesi alla sella che separa Cima Verde dal Dos d'Abramo, perdendo un'ottantina di metri di quota, poi si è saliti verso la seconda cima, formata da un grosso blocco di roccia con la forma di un gigantesco parallelepipedo con i bordi e gli angolo arrotondati. Giunto ai piedi delle alte pareti rocciose, il sentiero si biforca, offrendo due possibilità: proseguire sul 636 alla base delle rocce, evitando così di salire sulla cima (opzione gettonata da chi non ha dimestichezza con le vie ferrate) oppure svoltare sul sentiero 638A e raggiungere una stretta fenditura nella roccia, dove inizia il tratto attrezzato. Si tratta di uno stretto canale, quasi verticale, dove sono stati posati - oltre al classico cordino - anche alcuni scalini in metallo. Con il passaggio attrezzato si raggiunge la sommità del Dos d'Abramo, che è una sorta di piccolo altopiano erboso. Qui, vicino alla grande croce di vetta, è stata fatta la sosta ristoro, approfittando della totale assenza di vento e della temperature che sul mezzogiorno era salita a valori assai più gradevoli.
Dopo la sosta, si è proseguito sul sentiero 638A che attraversa per lungo il Dos d'Abramo, fino al versante opposto, dove un altro tratto attrezzato con cordino e scale riporta alla base delle rocce, sul sentiero 636. Dal bivio, si è quindi proseguito sulla cresta, fino alla base della terza cima: il Monte Cornetto. Qui sono state incontrate le trincee e le gallerie scavate nella roccia dall'esercito austriaco che a inizio '900 trasformò Trento in "città fortezza" (Festung Trient), circondando il capoluogo del Tirolo italiano di forti, postazioni d'artiglieria, trincee e altri manufatti difensivi. Saliti sulla cima, la più alta delle tre (m.2180), è stata fatta l'ultima foto ricordo, per poi iniziare la discesa verso la piana delle Viote.
Seguendo il sentiero 607 che percorre la Costa dei Cavai (da noi frequentatissima, specie d'inverno con le ciaspole), si è scesi fino ai prati delle Viote, per poi virare verso sud e raggiungere le ex caserme, dove si è chiuso l'anello di quasi 11 km.
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Ora il prossimo appuntamento ufficiale è con la mtb, sabato 10 ottobre nell'alto veronese. Si affronterà un bell'itinerario che passando per i forti militari (prima austriaci e poi italiani) di fine '800, porterà nella splendida Valpolicella, terra di grandi vini.
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i dati tecnici. |
Complessivamente il giro è di circa 11 km, mentre il dislivello da superare è di circa 900 metri. L'altimetria, dopo un breve trattom iniziale in falsopiano, presenta una impegnativa salita di circa 3 km, con quasi 600 m. di dislivello (2/3 del totale) e pendenze assai impegnative. Seguono 2 km circa in saliscendi, lungo la traversata delle Tre Cime (con un paio di tratti attrezzati con cordino e scalette) e 3 km di discesa sulla Costa dei cavai, per rientrare alla Piana delle Viote. Si chiude con un paio di km tranquilli, nei prati delle Viote, per rientrare alle ex caserme. GPM al Monte Cornetto, m.2180.
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il video |
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le immagini |
Salita a Cima Verde |
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Traversata delle Tre Cime |
Discesa alle Viore |
Grazie a tutti e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |