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AGO

PROGRAMMA BIKE 2020: 3ª USCITA

   La nostra VECIA


A causa dell'emergenza Covid-19, la XXIV edizione de "La Vecia Ferovia dela Val de Fiemme" è stata rinviata al 2021. I Rinco Boys, però, sempre presenti da 17 anni consecutivi, non hanno voluto rinunciare a quello che è, a tutti gli effetti, il "compleanno del Club", fondato proprio in occasione della "Vecia" del 2003. E così, nella stessa data ed orario in cui si sarebbe dovuta disputare la manifestazione ufficiale, ecco allestita la pedalata sociale denominata "La nostra Vecia", sullo storico tracciato della ferrovia "Ora-Predazzo".


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i presenti

 

soci
 
ospiti    

SUPPORTER

 

la cronaca

02/08/2020. Era il 3 agosto 2003 quando i Rinco Boys, appena costituiti, si presentavano in 7 (gli "Old Rinco") al nastro di partenza della Vecia Ferovia dela Val de Fiemme. Fu un'avventura arrivare fino a Molina di Fiemme e completare il percorso, in una giornata torrida (ricordate la calda estate del 2003, quella del black-out elettrico?), senza alcuna esperienza di gare e con pochissimo off-road sul groppone (il Presidente aveva comprato la mtb da 3 settimane ...). Fu, però, amore a prima vista e da quell'anno i Rinco non hanno più saltato un appuntamento. Per 17 edizioni di fila, le magliette bianco-rosso-nere del nostro Club hanno sfilato lungo il bellissimo tracciato dell'ex ferrovia Ora-Predazzo, conquistando anche diversi allori come "Gruppo più numeroso".

Quest'anno la Vecia Ferovia sarebbe giunta all'edizione nr. 24, ma a causa delle restrizioni anti-Covid, gli organizzatori della Polisportiva di Molina di Fiemme hanno dovuto gettare la spugna e rinviare tutto a 2021. Troppi i problemi da risolvere, in primis gli assembramenti del pre- e del post-gara, con 400/500 persone ammassate allo striscione del via e poi, su a Piazzol, al pasta party del dopo gara. Condivisibile, quindi, la scelta di prendersi un anno sabbatico, rinviando tutto alla prossima stagione.

I Rinco Boys, però, quali veterani della Vecia Ferovia, non potevano lasciare che il Covid l'avesse vinta e così, in assenza della manifestazione ufficiale, hanno organizzato una pedalata sociale sullo stesso tracciato e nello stesso giorno: è stata la "nostra Vecia", alla quale abbiamo invitato anche il mitico Alberto, ideatore e per 20 anni anima e promotore della Vecia Ferovia.

Partendo da Ora, con un bel gruppo di 15 bikers, abbiamo raggiunto l'imbocco dell'ex percorso ferroviario, risalendo la collina di Castelfeder, per poi arrivare a Pinzano, con la sua micidiale rampa in pavè di porfido che porta alla piazzetta. Da Pinzano abbiamo quindi raggiunto Montagna, facendo una prima variante rispetto al tracciato ufficiale della gara, per andare a visitare la vecchia stazione ferroviaria. Da Montagna, di nuovo sull'ex ferrovia, passando poco dopo sullo stupendo Ponte Gleno, un viadotto in pietra sorretto da altissime arcate, inserito dentro un tornante e quindi curvo.

Poco dopo Gleno è terminato il tracciato collinare della Vecia ed è iniziato quello boschivo, sotto il Monte Cislon. Qui, rispetto alla parte più bassa (che è molto esposta al sole), si pedalata all'ombra degli alberi e si attraversano ben 5 gallerie scavate nella roccia, dove la temperatura è decisamente piacevole. Dopo le prime 2 gallerie ed il passaggio nei pressi di Castel Enn, siamo giunti a Doladizza (frazione di Montagna), dove abbiamo lasciato momentaneamente lo storico tracciato - che saliva su una ripida stradina fra i meleti - per proseguire sull'ex tracciato ferroviario, fino alla SS che da Ora sale verso la Val di Fiemme. Oltre la statale, infatti, è stato recentemente recuperato all'uso cicloturistico un altro tratto dell'ex ferrovia, in precedenza precluso perchè finito dentro un podere privato recintato. Un tratto molto bello, con un doppio tornante ed il passaggio vicino ad antichi masi, ma con il neo del doppio attraversamento della statale che andrà risolto, prima che ci scappi l'incidente, con un semaforo a chiamata e/o con un sottopasso.

Dopo il passaggio per l'ex stazione di Doladizza, siamo rientrati sul tracciato "storico", salendo fino ai masi di Doladizza. Da qui, dopo il passaggio nella terza galleria, il percorso inizia a salire verso il passo praticamente parallelo alla SS48, ma più a monte, nel bosco. Si passano altre 2 gallerie e si giunge in loc. Pausa, dove c'è l'omonimo maso (in tedesco Pausahof), una piccola chiesetta e, ovviamente, l'immancabile vecchia stazione.

Da Pausa, abbiamo quindi proseguito la morbida ascesa (con pendenze sempre costanti, attorno al 4-5%) fino a Fontanefredde, dove si passa quota 1000 m. di altitudine. Anche qui siamo passati a fianco della vecchia stazione (che a Fontanefredde è stata data in uso alla Forestale della Provincia di Bolzano), per poi proseguire verso il valico. Poco più avanti si passa a fianco degli grandi capannoni della zona industriale di Nuova Redagno, sviluppatasi negli ultimi anni. Un po' stonati nel contesto alpino dei verdi pascoli della Magnifica Comunità di Fiemme (di cui fa parte anche il comune di Trodena, ndr), ma tant'è ...

Il tratto successivo, in mezzo ai pascoli, è decisamente più piacevole ed è quello che "lancia" verso la fine della salita, situata al vicino Passo San Lugano, a quota 1096. Da qui in poi la ferrovia proseguiva a fianco della statale 48, fino a Cavalese, difatti il tracciato della gara scende nei boschi per raggiungere Molina su altre vie. Noi ci siamo fermati qui, percorrendo quindi solo il tratto ex ferroviario.

Al passo, grazie all'opera di Max, Mara, Irene e Giada, abbiamo trovato un ricco ristoro, con antipasti di salame, grana, olive e cipolline, seguito da un bel piatto di pasta calda (a scelta fra ravioli al pomodoro, gnocchi alla sorrentina e penne al salmone e gamberetti) e dal dulcis in fundo (crostata). Il tutto annaffiato da freschissima birra o radler, che in questa giornata calda andava giù come il rosolio ...

Dopo mangiato, rientro ad Ora tutto in discesa, in un'oretta circa, godendosi il percorso tirato come un biliardo dopo le sistemazioni degli ultimi anni.

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Ora l'appuntamento è con il trekking, dopo la pausa di Ferragosto. Sabato 29 agosto si salirà in alta Val di Sole, per la terza uscita ufficiale con gli scarponi ai piedi. L'itinerario scelto è il Giro del Monte Tonale Orientale, vicino al confine con la Lombardia, un tempo linea del fronte occidentale fra Italia ed Austria. Dopo il Monte Cauriol, un altro tuffo nella storia della Grande Guerra, con la visita alla "Città Morta".

 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 45 km, per via di alcuni tagli effettuati lungo la discesa. Facendo andata e ritorno sul tracciato della "Vecia Ferovia" i km sono invece circa 48. Il dislivello superato è stato di oltre 900 metri. Altimetria classica a triangolo, con 24 km di salita e 24 di discesa, con pendenza costante e moderata, trattandosi di un ex percorso ferroviario. GPM a Passo San Lugano, m.1096.

L'altimetria

La panoramica in 3D
(clicca sulle foto per ingrandire)

 

La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

il video

 

 

 

le immagini

1. ritrovo e start

2. il tratto collinare: Ora-Gleno

 

3. il tratto montano: Gleno-S.Lugano

NOVITA' 2020: NUOVO TRATTO DI EX FERROVIA RECUPERATO ALL'USO CICLOTURISTICO

RIENTRO SUL TRACCIATO "STORICO"

 

4. il ristoro a San Lugano

 

5. la discesa

 

 

 



Grazie ai SUPPORTER
 
e ... alla prossima !
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