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Il "tour dell'acqua"
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la cronaca |
24/08/2019. Sempre più in altoooooo! Ricordate lo slogan di Mike Bongiorno, seduto n cima al Cervino mentre degustava una nota grappa? Beh, quello slogan può essere adottato anche dai Rinco Boys che nelle ultime 3 uscite di trekking, M. Roen, Lago Trenta e laghi del Cevedale, sono andati in crescendo, dai 2110 ai 2400, per poi sfiorare - oggi - i 2800.
Gran bella uscita, la 6ª del programma trekking 2019, andata in scenda quest'oggi in alta Val di Pejo, nel Parco Nazionale dello Stelvio. Un'uscita caratterizzata dall'acqua, presente ovunque, in forma di rivi e ruscelli (quassù nasce il torrente Noce), ma anche in forma di laghi: ben 10 quelli visti lungo il percorso, di cui 9 naturali ed uno, il bacino del Careser, artificiale.
Partenza attorno alle 9:00 dal parcheggio sotto Malga Mare (m.1970), da dove è stato imboccato il sentiero SAT 102, salendo per circa 5 km lungo la Val Venezia, fino ai 2607 m. del Rifugio Larcher, posto proprio di fronte al versante sud del ghiacciaio del Cevedale.
Dopo una sosta al rifugio (caffè e, per qualcuno, pure la torta!), si è ripartiti imboccando il sentiero 104, che punta in direzione est, salendo per altri 100 metri circa, fino ad arrivare alla conca dove si trova il primo dei 10 laghi dell'itinerario, il Lago delle Marmotte, a quota 2710.
Dopo aver ammirato il piccolo specchio d'acqua adagiato alla base di Cima Nera, si è scesi nel vallone sottostante, perdendo circa 80 metri di quota, per poi iniziare la salita verso Le Pozze, sempre sul sentiero 104 (che conduce al Ghiacciaio del Careser). Con un ripido strappo in mezzo al pietrame, si è quindi arrivati alla base di Cima Lago Lungo, dove si trova una conca con 4 piccoli laghetti (più un altro un po' più in basso): Le Pozze, a quota 2780, GPM dell'itinerario.
Qui è stata fatta la sosta pranzo, approfittando della totale assenza di vento e della temperatura fresca ma sopportabile. Dopo la sosta, si è scesi ripercorrendo il medesimo tratto del sentiero 104, fino al bivio precedente, per poi imboccare il sentiero 123, che percorre il versante sinistro della Val Lagolungo, dove si trova il Lago Lungo (m.2550), il 7° dell'itinerario.
Camminando in falsopiano per circa 1 km, si è arrivati in fondo alla valle, trovando - dietro ad una curva - l'8° specchio d'acqua del tour, il bellissimo Lago Nero (m.2630), racchiuso fra le rocce levigate dall'azione dei ghiacci.
Il Lago Nero precede di poco il grande bacino artificiale del Careser (m.2600), realizzato nel 1931 per sfruttare a fini idroelettrici le acque provenienti dal ghiacciaio del Careser. Il lago è generato da una diga arcuata alta 58 m, collegata alla centrale di Malga Mare che sfrutta un salto di 635 m., per una potenza massima di 12 MW e un produzione annua di 27,7 GWh. Le acque in uscita dalla centrale di Malga Mare vengono poi convogliate insieme a quelle del Torrente Noce verso la centrale situata più a valle, in loc. Pònt a Cogolo di Pejo.
L'itinerario prevedeva il passaggio sulla diga (che nel periodo estivo è percorribile a piedi), ma a causa di lavori in corso sul manufatto ciò non è stato possibile, per cui si è dovuto imboccare il sentiero che passa a valle del grande sbarramento di calcestruzzo, perdendo un po' di quota, per poi risalire dal lato opposto. Una deviazione che ha allungato leggermente il tracciato, incrementandone anche il dislivello, arrivato attorno ai 1000 m. complessivi
Dal Lago del Careser è quindi iniziata la discesa finale verso Malga Mare, sul sentiero 123, che con un percorso tortuoso, pieno di curve, fa perdere oltre 600 metri di dislivello, portando dai 2600 m. del lago ai 2000 scarsi del parcheggio di Malga Mare. Lungo la discesa si è potuto ammirare il 10° ed ultimo lago dell'itinerario, Lago della Lama (m. 2280), situato un po' più a sud rispetto al sentiero.
L'itinerario si è quindi concluso, in fondo alla lunga discesa dal Careser, con il rientro al parcheggio di Malga Mare (ubicato poco sopra la centrale elettrica), dopo oltre 14 km di cammino.
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Ora il prossimo appuntamento ufficiale con il trekking è per Sabato 21 Settembre, quando si salirà nello splendido Lagorai, per il Giro dei 3 laghi ("Brutto", "delle Trote" e "Moregna").
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i dati tecnici. |
Complessivamente il giro è di 14,5 km, mentre il dislivello da superare è di circa 1.000 metri. L'altimetria presenta una lunga salita iniziale (5 km), da Malga Mare al Rif. Larcher, una discesa finale quasi altrettanto lunga (4,5 km), dal Lago Careser a Malga Mare, ed un tratto centrale di circa 6 km in saliscendi. GPM alle Pozze, m.2780.
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Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con ![]() |
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il video |
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le immagini |
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Salita al Rif. Larcher |
Si parte dal parcheggio vicino alla Centrale di Malga
Mare, a quota 1970
Le indicazioni de tempi di percorrenza dei vari itinerari
La valle che dovremo risalire
Attorno alle 9,00 ... si parte
In questo primo tratto seguiremo il sentiero 102
Il Torrente Noce, 2° fiume trentino dopo l'Adige (105 km),
nasce in questa valle
Il primo tratto, più che un sentiero, è una comoda
stradina battuta, che conduce alla malga
Malga mare, poco a monte del parcheggio
La giornata non è soleggiata e, per certi aspetti, è anche
un bene. Si suderà di meno!
In breve arriviamo a Malga Mare
Dopo la malga la stradina diventa sentiero e si inizia a
salire sul serio
Il primo tratto presenta pendenza impegnative
Il sentiero sale con diversi tornanti
Le conifere sono ancora presenti. Più in alto lasceranno
spazio ai prati
Bella rampa ...
Altro tornante
Dobbiamo aggirare il massiccio roccioso alla nostra
sinistra
Il sentiero passa proprio alla base delle rocce
Si inizia già a vedere una parte della valle dall'alto
Prosegue l'aggiramento del blocco roccioso, dopo il quale
arriveremo al Pian di Venezia
Iniziano gli attraversamenti dei ruscelli. Quassù ce ne
sono tantissimi
Per tutta l'uscita, il rumore dell'acqua che scorre è
stato costante
Per facilitare i guadi, il Parco dello Stelvio ha
posizionato dei comodi ponticelli in legno
Una bella e gorgheggiante cascata
Lasciamo la parte rocciosa ed approdiamo in una zona
aperta
Altro bel ruscello che scende verso il Noce
Le nuvole iniziano a diradarsi, scoprendo il ghiacciaio
del Cevedale
Proseguiamo la salita verso il Pian Venezia
Abeti e larici stanno lasciando spazio ai rododendri, ai
mughi e all'erba
Altro ponticello
Enormi massi punteggiano il pascolo
Il sentiero passa di continuo da una sponda all'altra del
ruscello
Manca solo l'audio ...
Dopo il tratto con i tornanti, la salita si è fatta ora
più dolce
L'ultimo strappetto che introduce al Pian Venezia
Eccoci nel grande pianoro, di chiara origine glaciale
L'osservatorio del Parco
Ci fermiamo un po' ad osservare questa piccola pianura a
2300 metri di quota
Una piccola baita in legno che, negli inverni nevosi,
probabilmente scompare sotto il manto bianco
Riprendiamo il cammino verso il Rifugio Larcher
Il sentiero sale sul versante sinistro della valle
La parte finale del Pian Venezia
Si riprende a salire con pendenze più impegnative
Si comincia a intravedere la parte finale della valle,
dove c'è il rifugio Larcher
Ora il Pian Venezia lo vediamo dall'alto
Mucche di razza Messner ...
La parte bassa del Pian Venezia
Si continua a risalire il costone erboso
Il ghiacciaio del Cevedale è sempre più vicino
Superata quota 2500
Più a monte troviamo ancora dei passaggi vicino alle rocce
Il cielo si fa azzurro ... speriamo !
Incontriamo un colatoio pieno di detriti
Attraversiamo la zona pietrosa
Kriminal Bike intento a fotografare il Pian Venezia
I rami del Noce si incontrano proprio nel pianoro
Arriviamo sotto un grosso blocco roccioso
Qui ci sono delle panchine e un pannello descrittivo.
Facciamo una breve sosta
Vista sul ghiacciaio
Vista sul rifugio Larcher
Riprendiamo il cammino
Ora il sentiero sale più ripido, con alcuni tornanti
Ci avviciniamo a quota 2600
Un po' di flora alpina
Quasi in cima alla salita ...
Il rifugio è ormai a 200 metri
La lingua inferiore del ghiacciaio, chiamata "fronte"
La parte alta, che ricopre il Monte Cevedale
Da quassù si ammira la valle nella sua interezza
Rifugio ormai vicinissimo
Prima, però, si devono superare gli ultimi strappi
E' impressionante vedere il costone roccioso alle spalle
del rifugio, un tempo tutto bianco ...
Ultimi metri della prima salita di giornata
Arriviamo al pianoro del rifugio
Le indicazioni sui cartelli del Parco Nazionale dello
Stelvio
Il Presidente in cima alla salita
La chiesetta alle spalle del rifugio
Visto da qui, il Torrente Noce, è davvero un ruscelletto
Eccoci al rifugio
Sul pennone sventolano le bandiere europea, italiana e del
CAI-SAT
Meritato riposo dopo questi primi 5 km di ascesa
Il rifugio è appena sopra quota 2600
Il rifugio visto da ovest (lato ghiacciaio)
Il sentiero 103, parte dal rifugio e va verso il
ghiacciaio del Cevedale
Il ghiacciaio visto dal rifugio
Entriamo nel rifugio, fresco di ristrutturazione degli
interni
Qualcuno ne approfitta per una seconda colazione !
Gianni & Pinotto!
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Lago Marmotte e Le Pozze |
Dopo la sosta al rifugio, riprendiamo il cammino
Imbocchiamo il sentiero 104
Ci fermiamo ad osservare le pareti del vallone, eroso dai
ghiacci
Sopra, le rocce levigate dal ghiaccio, sotto, l'erosione
del terreno
Si torna a salire di quota
Ci dirigiamo verso la cresta che separa la Val Venezia
dalla Val Lagolungo
Una piccola pozza d'acqua. Sono tantissime le zone umide
in questa valle
Dai prati arriviamo alla zona rocciosa
Ora il sentiero sale in mezzo al pietrame
Raggiungiamo la cresta
Ci dirigiamo verso il Lago delle Marmotte
Il lago è adagiato in una conca cinta dalle rocce
Arriviamo in riva al piccolo specchio d'acqua
Ci siamo alzati di circa 100 metri rispetto al rifugio
Sostiamo qualche minuto davanti al primo dei 10 laghi del
nostro itinerario oderno
Brücke saggia la temperatura dell'acqua, ma
rinuncia ad un nuovo show ...
Sulla riva del laghetto, degli strani fiori "a piumino"
Si tratta dell'Erioforo,
che cresce nelle torbiere
Foto di gruppo
Un po' di foto ...
Uno specchio
Lasciamo il lago delle Marmotte e proseguiamo sul sentiero
104
Perdiamo quota, scendendo nella Val Lagolungo
Qualche nevaio, che ha passato indenne l'estate
Dalla zona rocciosa, torniamo a quella prativa
Anche qui, ruscelli ovunque
Scendiamo fino a quota 2640 metri, perdendone una
sessantina
Vediamo la parte terminale del Lago Lungo, che ammireremo
meglio successivamente
Zoomata sullo specchio d'acqua
Ora si procede in piano
Superato il bivio con il sentiero 124, si inizia a salire
nuovamente
Ora il sentiero 103 si inerpica fra le rocce, verso Cima
Lagolungo
Entriamo in un canalone pieno di massi
La nostra meta è la cresta lassù, dove si trovano "Le
Pozze"
Immagine mistica di Kriminal Bike
Qualche passaggio "strong"
Qualcuno ci sta spiando ...
Anche noi dobbiamo fare i camosci !
Meglio l'originale
Passiamo vicino alla prima delle 5 Pozze, l'unica fuori
dalla conca sotto Cima Lagolungo
Quasi in cresta
Raggiungiamo la conca delle Pozze
L'acqua è verde smeraldo
La pozza più alta, circondata da piccoli nevai
Siamo a quota 2780
Il nevaio si specchia nel laghetto
Una piramide naturale svetta in mezzo all'acqua
Vista dal lago verso la cresta, oltre la quale c'è la Val
Lagolungo
La seconda Pozza, che riceve l'acqua dalla prima, più alta
La neve ad agosto ...
Acqua meravigliosamente limpida
I Rinco prendono posto in riva alla terza Pozza
Non fa freddo, non tira vento ... mangiamo qui !
Ottima location per la pausa pranzo
La quarta Pozza, la più bassa
Altro piccolo nevaio
Radler in fresco ... e che fresco !
Preparazione panini
Buon appetito!
Vai di ganasce ...
GigaBike
Alessandra e Paolo
Uguale !!!
Cima Lago Lungo (m. 3165), che sovrasta Le Pozze
Le meravigliose rocce del Gruppo del Cevedale
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Lago Lungo, Lago |
Dopo la sosta pranzo, ci riprendiamo il cammino
Dobbiamo ripercorrere, al contrario, il sentiero
fatto per salire
Iniziamo a scendere verso la Val Lagolungo
Passiamo fra i grandi massi caduti dalle pareti
sovrastanti
Fiori d'alta quota !
Il passaggio "strong"
L'amico di prima ci osserva anche in discesa!
Stupenda creatura
Superiamo la zona rocciosa
Arriviamo in fondo al sentiero, dove il 104 si
incrocia con il 123
Eccoci al bivio
Imbocchiamo il sentiero 123, che si dirige verso
sud, nella Val Lagolungo
Perdiamo nuovamente un po' di quota, per aggirare
un massiccio roccioso
Il sentiero passa alla base della roccia e poi
risale al livello di partenza
Rientriamo sul sentiero pianeggiante, vicino al
canale dell'acqua coperto
Ora ci attende un bel tratto in piano
Un gorgheggiante ruscello taglia il sentiero
Si prosegue sul comodo e largo sentiero 123
Alla nostra destra, in basso, si vede una porzione
del Lago Lungo, che dà il nome alla valle
Proseguiamo verso sud
Anche qui il versante è tutto un colatoio di rocce
da monte
Quasi in fondo al sentiero ...
Ora il Lago Lungo si vede nella sua intera
estensione
Il sentiero segue l'orografia del versante, con
qualche curva nel finale
Il Lago Lungo visto da sud
Zoomata sul lago, anch'esso con le acque verde
smeraldo
Le acque del lago scendono fino al bordo
della valle, per poi gettarsi nella valle sottostante
Arriviamo in fondo al lungo tratto pianeggiante
Dietro una curva, ci appare il bellissimo Lago Nero
L'acqua sembra più scura per via del fondo del
lago, in torba
Che meraviglia !
Aggiriamo il lago, proseguendo sul sentiero 123
Il sentiero aggira il lago in senso orario
Prospettiva dalla sponda opposta
Ci siamo abbassati leggermente
Dal lago Nero scendiamo al vicino Lago Careser
Si tratta di un grande bacino artificiale,
realizzato a mezzo di una diga "ad arco"
Il bacino raccoglie le acque che scendono dal
ghiacciaio del Careser
Scendiamo verso la diga
L'acqua, qui, è più limacciosa e non ha il colore
verde dei laghetti naturali
Un tratto con le scale
Vista sul bacino, con Cima Campisol (m.3159) e Cima
Saent (m. 3101)
Il sentiero utilizza la parte sommitale della diga
Anche qui, fiori d'alta quota
Ci dirigiamo verso il corpo centrale del grande
manufatto
Il lago è appena sopra quota 2600
La stazione di rilevamento dati meteo
Vista sulla diga, realizzata nel 1931
La parte sinistra, più bassa
La parte destra, più alta
Le costruzioni di servizio della diga
Poiché il sentiero che passa sulla diga è chiuso
per lavori, ci tocca utilizzare quello a valle
Scendiamo in un canalone fra le rocce
Perdiamo quota, così il dislivello complessivo
aumenterà ...
Ora la diga si vede da sotto
Dobbiamo risalire sul versante opposto
Inizia la risalita
Di fronte all'imponente muro in cemento armato
"Non aprite quel rubinetto!"
L'ultimo tratto della risalita è un ripido rampone
Praticamente ... un muro !
Dobbiamo tornare a quota 2600, all'altezza del lago
Fusione fra Natura ed opera umana ...
Quasi in cima ...
Raggiunta la sommità, ci spostiamo verso la sponda
sud del lago
Un'ultima occhiata al lago, prima di iniziare la
discesa
Arrivederci, Careser !
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Discesa a Malga Mare |
Inizia la discesa verso Malga Mare, sempre sul
sentiero 123
Il rimo tratto attraversa un grande colatoio di
pietre
Il sentiero scende con numerosi tornanti, senza
pendenze impegnative
Si perde quota abbastanza velocemente
Scendendo, il panorama passa da roccioso ad erboso
Il Lago della Lama, 10° ed ultimo del nostro tour
Lungo la discesa si notano i tralicci della linea
che collega la centrale alla diga
A metà discesa, un tratto in falsopiano
Kriminal Bike e GigaBike chiudono la fila
Arnica, ottima per realizzare ungenti e olii
antidolorifici
I tornanti sembrano non finire mai ...
La Natura realizzare composizioni che nemmeno il
miglior giardiniere ...
Ci avviciniamo al lago della Lama
Il piccolo laghetto, a quota 2200, circondato dagli
Eliofori
La splendida (ma velenosa !)
Amanita
Muscaria
Il budello di curve vista dall'alto
Altra bella scultura naturale
Scendendo ancora di quota, ritroviamo il bosco di
conifere
Qui le pendenze (e il fondo) si fanno più
impegnative
Premio Oscar alla tenacia !
Un pino cirmolo davvero temerario !
Proseguiamo la discesa nel bosco
Ormai siamo a meno di 1 km dalla conclusione
dell'itinerario
Il rumoroso ramo del Noce, sul versante opposto
Ora il sentiero si è fatto decisamente più comodo
Anche qui un ponticello in legno
Proseguono i tornanti, davvero una sequenza
infinita !
Nella parte finale della discesa, il sentiero
diventa una comoda stradina
Arrivati nel pianoro di Malga Mare
L'ultimo attraversamento del Noce
Ora non rimane che raggiungere il parcheggio
Giro concluso: 14,5 km davvero intensi e panoramici
!
E per concludere ... un bel pediluvio nell'acqua
fredda !
![]() Grazie a tutti e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |
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