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Scarpinata nella storia
Disputata oggi in
Vallarsa
la 3ª uscita del
programma trekking 2019,
sul Corno Battisti. Montagna più volte
contesa fra Italia ed Austria, nel corso
della "Grande Guerra", nonché teatro della
cattura di Cesare Battisti (da cui
l'intitolazione della cima, prima chiamata
Corno di Vallarsa). Si trattava del recupero
dell'uscita annullata a maggio, a causa del
maltempo. Ora la mtb con il Giro della
Lessinia (22/06).
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i presenti |
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la cronaca |
08/06/2019. Dopo il mese di maggio più freddo e piovoso degli ultimi decenni (con la neve che è caduta copiosa oltre una certa quota, molto più che durante l'intero inverno!), è arrivato un giugno che dalle premesse pare sarà assai soleggiato e caldo, anche oltre la media. Così, dopo aver annullato entrambi gli appuntamenti ufficiali del mese scorso (il 4/5 sull'Altopiano della Paganella, per quanto riguarda la bike, il 18/05 sul Corno Battisti, per quanto riguarda il trekking), a giugno si è cercato di recuperare almeno il trekking della Vallarsa, mentre l'uscita bike di Andalo e Molveno slitterà al programma 2020.
Diciamo subito che si è trattato di un trekking tanto suggestivo quanto tosto, con passaggi molto particolari nelle gallerie e sulle scalinate realizzate durante la Grande Guerra, ma anche con ben 1.100 m. di dislivello ed una salita davvero impegnativa, a tratti un vero e proprio "muro", seguita da una discesa più morbida in quanto a pendenza, ma ... interminabile!
La partenza è avvenuta poco dopo le 9:00 da località Ca' d'Austria (m.725), situata a monte del paese di Anghebeni (una delle oltre 50 frazioni, alcune davvero minuscole, che compongono il comune sparso di Vallarsa). Da qui il gruppo di 10 trekker (più un'amica a 4 zampe) ha imboccato il sentiero 122B che sale subito ripido nella Val di Grobe, iniziando a macinare fin da subito dislivello.
Con un zig-zag dietro l'altro, immersi nella frescura della boscaglia di faggi, i nostri trekker sono arrivati fino ad una radura posta proprio sotto il massiccio roccioso del Corno Battisti, dove è stata fatta una sosta snack, per tirare un po' fiato dopo circa 700 metri di ascesa continua. Dalla radura si è poi proseguito per un altro breve tratto di salita, arrivando ai 1.435 metri di Sella di Trappola, dove l'itinerario si sposta dal sentiero 122B e si innesta sul sentiero 122C, intitolato ad Ezio Campagna, uno dei fondatori, nonché per anni presidente, della sezione SAT di Vallarsa, scomparso in Africa nel 2011 durante una missione di volontariato.
Da qui in avanti è cominciato il tratto più tecnico dell'itinerario, con un paio di passaggi attrezzati con cordino, all'interno di piccoli canali fra le rocce, arrivando così alla base della parete rocciosa del Corno Battisti, dove si incontrano le opere realizzate dall'Esercito Italiano in occasione della Grande Guerra.
Va ricordato, infatti, che il Corno Battisti - all'epoca chiamato ancora Corno di Vallarsa - fu una montagna che nei 3 anni e mezzo di conflitto - fra il 1915 e il 1918 - per la sua strategica posizione (è un vero e proprio "balcone" con vista sulla valle sottostante), venne contesa più volte fra l'esercito austro-ungarico e quello italiano.
Tra l'altro, il Monte Corno è citato in un'opera del noto scrittore americano Ernest Emingway (che durante la Grande Guerra fu in Italia come volontario nella Croce Rossa). Emingway scrisse: "Arsiero, Asiago, e quanti altri ancora, piccoli paesi di confine, nei giorni dell'anteguerra, Monte Grappa, Monte Corno, e molti altri ancora, non è che contavate molto nei giorni della dolce pace", a voler sottolineare la non certo desiderata notorietà raggiunta, in seguito agli episodi bellici, da tante piccole località e cime montuose fino ad allora semi-sconosciute.
E la notorietà del Corno di Vallarsa risale proprio ad uno degli episodi più noti della guerra combattuta su questa porzione del fronte: la cattura di Cesare Battisti. Il Monte Corno, situato all'epoca in territorio austriaco, era passato in mano agli italiani nella fase iniziale del conflitto, per poi tornare in mano austriaca con la Strafexpedition del maggio 1916. Nel luglio 1916, durante un'offensiva con cui l'esercito italiano tentò di riappropriarsi dello strategico torrione roccioso, avvenne la cattura del Tenente Cesare Battisti (assieme al Tenente Fabio Filzi). Essendo entrambi dei cittadini austriaci (Battisti, che tra l'altro era anche parlamentare a Vienna, era di Trento, mentre Filzi era istriano di Pisino), i due vennero accusati di alto tradimento e giustiziati a mezzo impiccagione nel Castello del Buonconsiglio di Trento. Dopo la guerra, con il Trentino annesso all'Italia, la cima Corno di Vallarsa venne ribattezzata Corno Battisti.
Tornando alla nostra escursione, attraverso vari passaggi in galleria e su scale realizzate sottoroccia, si è arrivati fino alla base del Corno Battisti, raggiunto con un ultimo strappo in cresta fra i mughi. Al GPM dell'itinerario, con i suoi 1778 metri di quota, c'è stata la panoramica sosta pranzo, con vista sulle Piccole Dolomiti (dall'altro lato della Vallarsa, verso sud), ma anche sulle vette del Pasubio, ad est.
Dopo una buona oretta trascorsa al sole, divorando i panini portati al seguito, è iniziata la discesa, inizialmente sullo stesso sentiero percorso in salita, per il breve tratto fino alla Selletta Battisti (m.1725). Da qui c'è stato un breve cambio di pendenza, con uno scollinamento che ha portato alla vicina Bocchetta di Foxi (m.1720), situata fra il Corno Battisti e il Monte Testo. Dalla bocchetta è iniziata la lunghissima discesa (8 km) nella Val di Foxi, solcata dal piccolo Rio Foxi (affluente del Leno di Vallarsa) e percorsa da un ardito sentiero militare che risale la valle con un continuo zig-zag, dove sono stati contati quasi 60 stretti tornanti.
Camminando lungo questo budello di curve, alternate a tratti in diagonale, inizialmente sotto il sole caldo del primo pomeriggio, poi al fresco della boscaglia, si è lentamente perso quota (la pendenza media è la metà di quella della salita!), arrivando nuovamente a Ca' d'Austria, dove si è chiuso l'anello di 12 km circa.
PS: complimenti alle piccole Giulia ed Eleonora, figlie del nostro socio Kriminal Bike, che nonostante la giovane età hanno superato alla grande uno dei trekking più tosti mai affrontati dai Rinco Boys !
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Ora il prossimo appuntamento ufficiale è con la MTB, Sabato 22 giugno, quando si salirà sull'Altopiano della Lessinia per uno spettacolare tour fra i verdi pascoli dell'Alto Veronese.
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i dati tecnici. |
Complessivamente il giro è di circa 12 km, mentre il dislivello da superare è di circa 1.100 metri. L'altimetria è il classico triangolo, con andata in salita e ritorno in discesa, ma molto differenti sono le distanze e, di conseguenza, le pendenze. Poco più di 4 km per salire da Anghebeni alla vetta, con una pendenza media del 25% (un vero e proprio muro!), praticamente il doppio (circa 8 km) per scendere nella Val dei Foxi, con pendenze molto più agevoli. GPM al Corno Battisti, m.1778.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
Salita al Corno Battisti |
Il punto di partenza è poco a monte di Anghebeni
(Vallarsa)
Verso le 9:00 ci avviamo, raggiungendo il vicino bivio in
loc. Ca' d'Austria
Lasciamo la strada che scende dalla Val Foxi (che
percorreremo al rientro, in discesa)
e imbocchiamo sulla sinistra il sentiero SAT 122B che si inoltra subito ripido
nel bosco
La pendenza è subito impegnativa: sarà così per tutta
l'ascesa
Per fortuna siamo nel bosco e, quantomeno, si cammina al
fresco degli alberi
Dopo un primo tratto "dritto per dritto", iniziano i
tornanti
Con queste pendenze si guadagna velocemente quota ...
Già stanco? :-)
A terra c'è ancora un sacco di fogliame secco: sembra
novembre!
Con noi, oggi, c'è anche un'amica a 4 zampe: Moon
L'ascesa prosegue senza tregua nel faggeto della Val di
Grobe
La pendenza media, fino in vetta, è del 25%, ma alcuni
tratti sono dei veri "muri"
Testa bassa e camminare ...
Dopo un bel tratto nel bosco, arriviamo ad una soleggiata
radura
Ci concediamo qualche minuto di riposo, al fresco
Il massiccio roccioso del Corno Battisti è la, sopra di
noi
Dobbiamo salire in quella direzione
Dopo la sosta snack, riparte il cammino
Anche qui le pendenze non scherzano
Arriviamo all'intersezione con il sentiero Ezio Campagna
Cominciano a vedersi le prime grotte nella roccia
Percorriamo un brevissimo tratto in falsopiano, che ci
consente di rifiatare
Arriviamo ai 143 m. della Sella di Trappola
Da qui si vede molto bene il Monte Stivo
Si prosegue ora sul sentiero 122C
Incontriamo i primi tratti attrezzati
Un piccolo canale nella roccia, dotato di cordino
Moon si diverte ad esplorare i cunicoli militari
Il cielo visto da una fenditura del cunicolo
L'uscita dal primo, breve, tratto in galleria. Ne
incontreremo altri
Poco più avanti, ecco un'altro locale scavato nella roccia
Si tratta di una postazione di osservazione
Il panorama che si presentava agli occhi della vedetta
Guglie rocciose come sulle Dolomiti
Altro tratto attrezzato con cordino. Moon ha bisogno
dell'aiutino
Qui il tratto non è attrezzato, ma è ... ripido!
Praticamente, una parete verticale
Una sosta per ammirare il panorama alle nostre spalle
L'alta vallarsa, verso Pian delle Fugazze, con le Piccole
Dolomiti
Il prato dove abbiamo fatto sosta, lungo la salita
Altro passaggio nella roccia, stavolta molto più basso!
Per uscire, dobbiamo chinarci a terra
Se non addirittura ... strisciare!
Giorgia ed Eleonora, ribattezzate "bimbe 4x4"
Panorama sulla bassa Vallarsa
Zoomata sul paesino di Valmorbia, una delle tante frazioni
di Vallarsa
Il Monte Corno è sempre più vicino ...
Altro tratto in falsopiano, dove tiriamo il fiato
Ora inizia il tratto sotto la parete rocciosa del Corno
Battisti
Si avanza fra rocce e radici
I numerosi massi a terra sono il segnale di roccia
friabile
Seguendo la base della parete rocciosa, proseguiamo
l'avvicinamento alla cima
Le opere d'arte di acqua e vento, che hanno modellato
sculture nella morbida roccia calcarea
Stiamo per raggiungere l'ingresso dei camminamenti
militari
Sosta vestizione: all'interno dei cunicoli la temperatura
è molto fresca
Bene, partiamo
Un breve tratto fuori roccia
Poi arriviamo all'ingresso. Pronti?
Iniziamo l'ascesa sugli scalini
Moon sale a quattro zampe motrici
Una scalinata decisamente ripida!
Le rocce di prima, ora, le vediamo dall'alto
Alessandra
Qualche passaggio dove è necessario usare prudenza
Attraversiamo ora un versante pieno di pietre
Si cammina con prudenza fra i grossi massi
Vista sulla Vallarsa
Attraversato il pietrame, si riprende a salire
E anche qui ... pendenze da urlo!
Qui i massi caduti in passato sono enormi: stile marocche
di Dro
Il sentiero si incunea fra le grosse pietre
Si iniziano a trovare alcuni residuati della Grande Guerra
Filo spinato che giace quassù da oltre un secolo ...
Il segnavia SAT dipinto sulla roccia
Imbocchiamo un nuovo tratto in galleria
Anche qui c'è una ripida scalinata
Queste gallerie sono più lunghe e buie delle precedenti,
per cui montiamo i faretti
La scalinata prosegue
Piccole esploratrici
Un cunicolo di aerazione
Alcuni tratti sono ben illuminati dalla luce naturale,
grazie ad aperture laterali
Vista sulla Vallarsa da una finestra del cunicolo
Un bel tratto sottoroccia
Pur essendo un sentiero abbastanza largo, è stato dotato
di cordino di sicurezza
L'ingresso di un nuovo tratto in galleria, con gli stemmi
dei reparti realizzatori
Altra scalinata in cemento
Le bimbe si divertono !
Qui è proprio buio! (foto fatta con il flash)
Arriviamo all'uscita del tunnel
Per uscire dobbiamo affrontare un breve tratto in discesa
Scendiamo con cautela sugli scalini scavati nella roccia,
resi viscidi dall'umidità
Verso l'uscita
C'è chi si deve chinare ... e chi no!
L'uscita
Dopo l'uscita dalla galleria, un breve tratto in parete
Sosta svestizione, visto che fuori dalle gallerie fa molto
caldo
Ora si deve affrontare l'ultimo tratto di salita
Qualche scalino di ferro per superare le rocce più alte
Arriviamo ad un bivio. A destra si va sul Corno sul
sentiero attrezzato (alpinistico)
Noi, ovviamente, svoltiamo a sinistra, per la via
escursionistica
Ancora residuati bellici
Troviamo un tratto in saliscendi
Torniamo a camminare sotto la parete rocciosa
Qui si trovano dei ripari naturali forse usati, un tempo,
dai pastori (si nota della fuliggine)
Lasciamo le rocce e saliamo verso la cresta del Monte
Corno
Eccoci in cresta
Per il Corno, a destra
Un attimo di sosta per ammirare il panorama sul Pasubio,
ancora innevato
Zoomata sul Pasubio
In basso, un pinnacolo roccioso in mezzo alla vegetazione
Imbocchiamo l'ultimo tratto per la cima, in mezzo ai pini
mughi
Gli ultimi 100 metri ci riservano una pendenza "umana"
Eccoci, quasi in vetta
Arrivati ai 1778 metri del Corno Battisti
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Ristoro in vetta |
Moon si prende subito il posto all'ombra!
GigaBike si spalma la cremina solare
Via coi panini
Ci godiamo una buona oretta al sole, ammirando il panorama
mentre mangiamo
Le creste verso il Pian delle Fugazze
Vista sul Pasubio, con il Dente Austriaco (a sx) e il
Dente Italiano (a dx)
Ci prepariamo per la discesa
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Discesa in Val Foxi |
Si parte
Percorriamo al contrario lo stesso tratto della fase
finale della salita
La postazione d'artiglieria del Corno Battisti ritorna
silente e solitaria
Scendiamo fra i mughi
La sagoma del Corno Battisti, ormai alle nostre spalle
Arriviamo alla Selletta Battisti
Ora c'è un tratto in leggera salita, per scollinare verso
Bocchetta dei Foxi
Tagliamo in orizzontale un ripido versante ghiaioso
Attraversiamo un breve tratto boscoso, in mezzo ai larici
Sbuchiamo in un bel prato, proprio sopra la Val dei Foxi
Qui scattiamo la classica foto di gruppo
Ne approfittiamo per una breve sosta
Relax ...
Scendiamo verso Bocchetta dei Foxi
Dopo tanta roccia ... un po' d'erba
La meravigliosa flora alpina
Eccoci alla Bocchetta dei Foxi
Qui inizia il sentiero militare che in quasi 8 km ci
riporterà ad Anghebeni
Ancora un meraviglioso fiore alpino
Inizia la discesa ...
E iniziano i tornanti: alla fine saranno quasi 60 !
Il "biscione" di curve si infila nella stretta valle fra
Monte Testo e Corno Battisti
La pendenza, rispetto alla salita sull'altro versante, è
praticamente la metà
Si alternano i tornantini a dei bei tratti in diagonale
Alcuni tratti sono sostenuti da muretti a secco, ancora
perfetti dopo oltre un secolo
E vai di tornanti ...
Le stratificazioni delle rocce sedimentarie
La lunghissima discesa prosegue, curva dopo curva ...
Ogni tanto incontriamo qualche colata detritica, formatasi
durante le forti piogge
Moon
Il "budello" di curve visto dall'alto
Dobbiamo arrivare laggiù ...
L'incombente parete rocciosa che chiude la valle ad est
Al contrario della salita (ripidissima), qui si varia di
quota molto lentamente
Ancora muri a secco, senza un filo di "pancia". Vere opere
d'arte
Roccia & Cielo
Moon ci precede sempre, per poi aspettare quando non vede
più il padrone
Scendendo di quota, iniziamo a trovare degli alberi
Infatti poco a valle si ritroviamo all'ombra
Ancora un muretto a secco, che separa i due rami di
sentiero in un tornante
Ora si cammina al fresco
La discesa prosegue ora con un tratto più lineare e privo
di tornanti
Si comincia a trovare anche qualche albero di traverso,
caduto durante la tempesta del 29/10/18
Qui bisogna fare slalom
Una provvidenziale pozza d'acqua, dove Moon si disseta a
dovere
Ora il sentiero si è fatto più largo, diventando una vera
e propria strada (ex) militare
Incontriamo anche una casupola in pietra, unica
costruzione dell'intera discesa !
Il fondo, ora, si è fatto decisamente più rognoso
Era una strada pavimentata in pietre, ora totalmente
sconnesse
I cippi in pietra che delimitavano la carreggiata
Ancora alberi sul tracciato
La prossima volta col machete !
L'ultimo km è una continua deviazione ...
Noi, prima eravamo lassù ...
Arriviamo nel tratto dove i lavori forestali sono già a
buon punto e la strada è stata ripulita
I tronchi recuperati sono accatastati a lato strada,
pronti per essere portati in segheria
Arriviamo a Ca' d'Austria, dove abbiamo iniziato la saluta
questa mattina
Il Corno Battisti visto da sotto. Gran bella scarpinata
!!!
Grazie a tutti e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |