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GIU

PROGRAMMA TREKKING 2018: 3ª USCITA

Scarpinata nella storia


 

 
Disputata oggi in Vallarsa la 3ª uscita del programma trekking 2019, sul Corno Battisti. Montagna più volte contesa fra Italia ed Austria, nel corso della "Grande Guerra", nonché teatro della cattura di Cesare Battisti (da cui l'intitolazione della cima, prima chiamata Corno di Vallarsa). Si trattava del recupero dell'uscita annullata a maggio, a causa del maltempo. Ora la mtb con il Giro della Lessinia (22/06). 

 


 

i presenti

 

SOCI
ospiti    

 

 

la cronaca

08/06/2019. Dopo il mese di maggio più freddo e piovoso degli ultimi decenni (con la neve che è caduta copiosa oltre una certa quota, molto più che durante l'intero inverno!), è arrivato un giugno che dalle premesse pare sarà assai soleggiato e caldo, anche oltre la media. Così, dopo aver annullato entrambi gli appuntamenti ufficiali del mese scorso (il 4/5 sull'Altopiano della Paganella, per quanto riguarda la bike, il 18/05 sul Corno Battisti, per quanto riguarda il trekking), a giugno si è cercato di recuperare almeno il trekking della Vallarsa, mentre l'uscita bike di Andalo e Molveno slitterà al programma 2020.

Diciamo subito che si è trattato di un trekking tanto suggestivo quanto tosto, con passaggi molto particolari nelle gallerie e sulle scalinate realizzate durante la Grande Guerra, ma anche con ben 1.100 m. di dislivello ed una salita davvero impegnativa, a tratti un vero e proprio "muro", seguita da una discesa più morbida in quanto a pendenza, ma ... interminabile!

La partenza è avvenuta poco dopo le 9:00 da località Ca' d'Austria (m.725), situata a monte del paese di Anghebeni (una delle oltre 50 frazioni, alcune davvero minuscole, che compongono il comune sparso di Vallarsa). Da qui il gruppo di 10 trekker (più un'amica a 4 zampe) ha imboccato il sentiero 122B che sale subito ripido nella Val di Grobe, iniziando a macinare fin da subito dislivello.

Con un zig-zag dietro l'altro, immersi nella frescura della boscaglia di faggi, i nostri trekker sono arrivati fino ad una radura posta proprio sotto il massiccio roccioso del Corno Battisti, dove è stata fatta una sosta snack, per tirare un po' fiato dopo circa 700 metri di ascesa continua. Dalla radura si è poi proseguito per un altro breve tratto di salita, arrivando ai 1.435 metri di Sella di Trappola, dove l'itinerario si sposta dal sentiero 122B e si innesta sul sentiero 122C, intitolato ad Ezio Campagna, uno dei fondatori, nonché per anni presidente, della sezione SAT di Vallarsa, scomparso in Africa nel 2011 durante una missione di volontariato.   

Da qui in avanti è cominciato il tratto più tecnico dell'itinerario, con un paio di passaggi attrezzati con cordino, all'interno di piccoli canali fra le rocce, arrivando così alla base della parete rocciosa del Corno Battisti, dove si incontrano le opere realizzate dall'Esercito Italiano in occasione della Grande Guerra.

Va ricordato, infatti, che il Corno Battisti - all'epoca chiamato ancora Corno di Vallarsa - fu una montagna che nei 3 anni e mezzo di conflitto - fra il 1915 e il 1918 - per la sua strategica posizione (è un vero e proprio "balcone" con vista sulla valle sottostante), venne contesa più volte fra l'esercito austro-ungarico e quello italiano.

Tra l'altro, il Monte Corno è citato in un'opera del noto scrittore americano Ernest Emingway (che durante la Grande Guerra fu in Italia come volontario nella Croce Rossa). Emingway scrisse: "Arsiero, Asiago, e quanti altri ancora, piccoli paesi di confine, nei giorni dell'anteguerra, Monte Grappa, Monte Corno, e molti altri ancora, non è che contavate molto nei giorni della dolce pace", a voler sottolineare la non certo desiderata notorietà raggiunta, in seguito agli episodi bellici, da tante piccole località e cime montuose fino ad allora semi-sconosciute.

E la notorietà del Corno di Vallarsa risale proprio ad uno degli episodi più noti della guerra combattuta su questa porzione del fronte: la cattura di Cesare Battisti. Il Monte Corno, situato all'epoca in territorio austriaco, era passato in mano agli italiani nella fase iniziale del conflitto, per poi tornare in mano austriaca con la Strafexpedition del maggio 1916. Nel luglio 1916, durante un'offensiva con cui l'esercito italiano tentò di riappropriarsi dello strategico torrione roccioso, avvenne la cattura del Tenente Cesare Battisti (assieme al Tenente Fabio Filzi). Essendo entrambi dei cittadini austriaci (Battisti, che tra l'altro era anche parlamentare a Vienna, era di Trento, mentre Filzi era istriano di Pisino), i due vennero accusati di alto tradimento e giustiziati a mezzo impiccagione nel Castello del Buonconsiglio di Trento. Dopo la guerra, con il Trentino annesso all'Italia, la cima Corno di Vallarsa venne ribattezzata Corno Battisti.

Tornando alla nostra escursione, attraverso vari passaggi in galleria e su scale realizzate sottoroccia, si è arrivati fino alla base del Corno Battisti, raggiunto con un ultimo strappo in cresta fra i mughi. Al GPM dell'itinerario, con i suoi 1778 metri di quota, c'è stata la panoramica sosta pranzo, con vista sulle Piccole Dolomiti (dall'altro lato della Vallarsa, verso sud), ma anche sulle vette del Pasubio, ad est.

Dopo una buona oretta trascorsa al sole, divorando i panini portati al seguito, è iniziata la discesa, inizialmente sullo stesso sentiero percorso in salita, per il breve tratto fino alla Selletta Battisti (m.1725). Da qui c'è stato un breve cambio di pendenza, con uno scollinamento che ha portato alla vicina Bocchetta di Foxi (m.1720), situata fra il Corno Battisti e il Monte Testo. Dalla bocchetta è iniziata la lunghissima discesa (8 km) nella Val di Foxi, solcata dal piccolo Rio Foxi (affluente del Leno di Vallarsa) e percorsa da un ardito sentiero militare che risale la valle con un continuo zig-zag, dove sono stati contati quasi 60 stretti tornanti. 

Camminando lungo questo budello di curve, alternate a tratti in diagonale, inizialmente sotto il sole caldo del primo pomeriggio, poi al fresco della boscaglia, si è lentamente perso quota (la pendenza media è la metà di quella della salita!), arrivando nuovamente a Ca' d'Austria, dove si è chiuso l'anello di 12 km circa.

PS: complimenti alle piccole Giulia ed Eleonora, figlie del nostro socio Kriminal Bike, che nonostante la giovane età hanno superato alla grande uno dei trekking più tosti mai affrontati dai Rinco Boys !

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Ora il prossimo appuntamento ufficiale è con la MTB, Sabato 22 giugno, quando si salirà sull'Altopiano della Lessinia per uno spettacolare tour fra i verdi pascoli dell'Alto Veronese.


 
 

 

i dati tecnici.

Complessivamente il giro è di circa 12 km, mentre il dislivello da superare è di circa 1.100 metri. L'altimetria è il classico triangolo, con andata in salita e ritorno in discesa, ma molto differenti sono le distanze e, di conseguenza, le pendenze. Poco più di 4 km per salire da Anghebeni alla vetta, con una pendenza media del 25% (un vero e proprio muro!), praticamente il doppio (circa 8 km) per scendere nella Val dei Foxi, con pendenze molto più agevoli. GPM al Corno Battisti, m.1778.

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

le immagini

 

Salita al Corno Battisti


Il punto di partenza è poco a monte di Anghebeni (Vallarsa)


Verso le 9:00 ci avviamo, raggiungendo il vicino bivio in loc. Ca' d'Austria


Lasciamo la strada che scende dalla Val Foxi (che percorreremo al rientro, in discesa)
e imbocchiamo sulla sinistra il sentiero SAT 122B che si inoltra subito ripido nel bosco


La pendenza è subito impegnativa: sarà così per tutta l'ascesa


Per fortuna siamo nel bosco e, quantomeno, si cammina al fresco degli alberi


Dopo un primo tratto "dritto per dritto", iniziano i tornanti


Con queste pendenze si guadagna velocemente quota ...


Già stanco? :-)


A terra c'è ancora un sacco di fogliame secco: sembra novembre!


Con noi, oggi, c'è anche un'amica a 4 zampe: Moon


L'ascesa prosegue senza tregua nel faggeto della Val di Grobe


La pendenza media, fino in vetta, è del 25%, ma alcuni tratti sono dei veri "muri"


Testa bassa e camminare ...


Dopo un bel tratto nel bosco, arriviamo ad una soleggiata radura


Ci concediamo qualche minuto di riposo, al fresco


Il massiccio roccioso del Corno Battisti è la, sopra di noi


Dobbiamo salire in quella direzione


Dopo la sosta snack, riparte il cammino


Anche qui le pendenze non scherzano


Arriviamo all'intersezione con il sentiero Ezio Campagna


Cominciano a vedersi le prime grotte nella roccia


Percorriamo un brevissimo tratto in falsopiano, che ci consente di rifiatare


Arriviamo ai 143 m. della Sella di Trappola


Da qui si vede molto bene il Monte Stivo


Si prosegue ora sul sentiero 122C


Incontriamo i primi tratti attrezzati


Un piccolo canale nella roccia, dotato di cordino


Moon si diverte ad esplorare i cunicoli militari


Il cielo visto da una fenditura del cunicolo


L'uscita dal primo, breve, tratto in galleria. Ne incontreremo altri


Poco più avanti, ecco un'altro locale scavato nella roccia


Si tratta di una postazione di osservazione


Il panorama che si presentava agli occhi della vedetta


Guglie rocciose come sulle Dolomiti


Altro tratto attrezzato con cordino. Moon ha bisogno dell'aiutino


Qui il tratto non è attrezzato, ma è ... ripido!


Praticamente, una parete verticale


Una sosta per ammirare il panorama alle nostre spalle


L'alta vallarsa, verso Pian delle Fugazze, con le Piccole Dolomiti


Il prato dove abbiamo fatto sosta, lungo la salita


Altro passaggio nella roccia, stavolta molto più basso!


Per uscire, dobbiamo chinarci a terra

   
Se non addirittura ... strisciare!


Giorgia ed Eleonora, ribattezzate "bimbe 4x4"


Panorama sulla bassa Vallarsa


Zoomata sul paesino di Valmorbia, una delle tante frazioni di Vallarsa


Il Monte Corno è sempre più vicino ...


Altro tratto in falsopiano, dove tiriamo il fiato


Ora inizia il tratto sotto la parete rocciosa del Corno Battisti


Si avanza fra rocce e radici


I numerosi massi a terra sono il segnale di roccia friabile


Seguendo la base della parete rocciosa, proseguiamo l'avvicinamento alla cima


Le opere d'arte di acqua e vento, che hanno modellato sculture nella morbida roccia calcarea


Stiamo per raggiungere l'ingresso dei camminamenti militari


Sosta vestizione: all'interno dei cunicoli la temperatura è molto fresca


Bene, partiamo


Un breve tratto fuori roccia


Poi arriviamo all'ingresso. Pronti?


Iniziamo l'ascesa sugli scalini


Moon sale a quattro zampe motrici


Una scalinata decisamente ripida!


Le rocce di prima, ora, le vediamo dall'alto


Alessandra


Qualche passaggio dove è necessario usare prudenza


Attraversiamo ora un versante pieno di pietre


Si cammina con prudenza fra i grossi massi


Vista sulla Vallarsa


Attraversato il pietrame, si riprende a salire


E anche qui ... pendenze da urlo!


Qui i massi caduti in passato sono enormi: stile marocche di Dro


Il sentiero si incunea fra le grosse pietre


Si iniziano a trovare alcuni residuati della Grande Guerra


Filo spinato che giace quassù da oltre un secolo ...


Il segnavia SAT dipinto sulla roccia

 
Imbocchiamo un nuovo tratto in galleria


Anche qui c'è una ripida scalinata


Queste gallerie sono più lunghe e buie delle precedenti, per cui montiamo i faretti


La scalinata prosegue


Piccole esploratrici


Un cunicolo di aerazione


Alcuni tratti sono ben illuminati dalla luce naturale, grazie ad aperture laterali


Vista sulla Vallarsa da una finestra del cunicolo


Un bel tratto sottoroccia


Pur essendo un sentiero abbastanza largo, è stato dotato di cordino di sicurezza


L'ingresso di un nuovo tratto in galleria, con gli stemmi dei reparti realizzatori

 
Altra scalinata in cemento


Le bimbe si divertono !


Qui è proprio buio! (foto fatta con il flash)


Arriviamo all'uscita del tunnel


Per uscire dobbiamo affrontare un breve tratto in discesa


Scendiamo con cautela sugli scalini scavati nella roccia, resi viscidi dall'umidità


Verso l'uscita


C'è chi si deve chinare ... e chi no!


L'uscita

 


Dopo l'uscita dalla galleria, un breve tratto in parete


Sosta svestizione, visto che fuori dalle gallerie fa molto caldo


Ora si deve affrontare l'ultimo tratto di salita


Qualche scalino di ferro per superare le rocce più alte


Arriviamo ad un bivio. A destra si va sul Corno sul sentiero attrezzato (alpinistico)


Noi, ovviamente, svoltiamo a sinistra, per la via escursionistica


Ancora residuati bellici


Troviamo un tratto in saliscendi


Torniamo a camminare sotto la parete rocciosa


Qui si trovano dei ripari naturali forse usati, un tempo, dai pastori (si nota della fuliggine)


Lasciamo le rocce e saliamo verso la cresta del Monte Corno


Eccoci in cresta


Per il Corno, a destra


Un attimo di sosta per ammirare il panorama sul Pasubio, ancora innevato


Zoomata sul Pasubio


In basso, un pinnacolo roccioso in mezzo alla vegetazione


Imbocchiamo l'ultimo tratto per la cima, in mezzo ai pini mughi


Gli ultimi 100 metri ci riservano una pendenza "umana"


Eccoci, quasi in vetta


Arrivati ai 1778 metri del Corno Battisti

 

Ristoro in vetta



Moon si prende subito il posto all'ombra!


GigaBike si spalma la cremina solare


Via coi panini


Ci godiamo una buona oretta al sole, ammirando il panorama mentre mangiamo


Le creste verso il Pian delle Fugazze


Vista sul Pasubio, con il Dente Austriaco (a sx) e il Dente Italiano (a dx)


Ci prepariamo per la discesa

 

Discesa in Val Foxi


Si parte


Percorriamo al contrario lo stesso tratto della fase finale della salita


La postazione d'artiglieria del Corno Battisti ritorna silente e solitaria


Scendiamo fra i mughi


La sagoma del Corno Battisti, ormai alle nostre spalle


Arriviamo alla Selletta Battisti


Ora c'è un tratto in leggera salita, per scollinare verso Bocchetta dei Foxi


Tagliamo in orizzontale un ripido versante ghiaioso


Attraversiamo un breve tratto boscoso, in mezzo ai larici


Sbuchiamo in un bel prato, proprio sopra la Val dei Foxi


Qui scattiamo la classica foto di gruppo


Ne approfittiamo per una breve sosta


Relax ...


Scendiamo verso Bocchetta dei Foxi


Dopo tanta roccia ... un po' d'erba

 
La meravigliosa flora alpina


Eccoci alla Bocchetta dei Foxi


Qui inizia il sentiero militare che in quasi 8 km ci riporterà ad Anghebeni


Ancora un meraviglioso fiore alpino


Inizia la discesa ...


E iniziano i tornanti: alla fine saranno quasi 60 !


Il "biscione" di curve si infila nella stretta valle fra Monte Testo e Corno Battisti


La pendenza, rispetto alla salita sull'altro versante, è praticamente la metà


Si alternano i tornantini a dei bei tratti in diagonale


Alcuni tratti sono sostenuti da muretti a secco, ancora perfetti dopo oltre un secolo


E vai di tornanti ...


Le stratificazioni delle rocce sedimentarie


La lunghissima discesa prosegue, curva dopo curva ...


Ogni tanto incontriamo qualche colata detritica, formatasi durante le forti piogge


Moon


Il "budello" di curve visto dall'alto


Dobbiamo arrivare laggiù ...


L'incombente parete rocciosa che chiude la valle ad est


Al contrario della salita (ripidissima), qui si varia di quota molto lentamente


Ancora muri a secco, senza un filo di "pancia". Vere opere d'arte


Roccia & Cielo


Moon ci precede sempre, per poi aspettare quando non vede più il padrone


Scendendo di quota, iniziamo a trovare degli alberi


Infatti poco a valle si ritroviamo all'ombra


Ancora un muretto a secco, che separa i due rami di sentiero in un tornante


Ora si cammina al fresco


La discesa prosegue ora con un tratto più lineare e privo di tornanti


Si comincia a trovare anche qualche albero di traverso, caduto durante la tempesta del 29/10/18


Qui bisogna fare slalom


Una provvidenziale pozza d'acqua, dove Moon si disseta a dovere


Ora il sentiero si è fatto più largo, diventando una vera e propria strada (ex) militare


Incontriamo anche una casupola in pietra, unica costruzione dell'intera discesa !


Il fondo, ora, si è fatto decisamente più rognoso


Era una strada pavimentata in pietre, ora totalmente sconnesse


I cippi in pietra che delimitavano la carreggiata


Ancora alberi sul tracciato


La prossima volta col machete !


L'ultimo km è una continua deviazione ...


Noi, prima eravamo lassù ...


Arriviamo nel tratto dove i lavori forestali sono già a buon punto e la strada è stata ripulita


I tronchi recuperati sono accatastati a lato strada, pronti per essere portati in segheria


Arriviamo a Ca' d'Austria, dove abbiamo iniziato la saluta questa mattina


Il Corno Battisti visto da sotto. Gran bella scarpinata !!!


Grazie a tutti e ...
 
alla prossima !
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