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MAR

PROGRAMMA TREKKING 2018: 1ª USCITA

Gli Archeo-Rinco
Aperta oggi in Valle di Cavedine, sull'itinerario archeologico, la stagione trekking 2019



Dopo la mtb (sabato 16/3 ad Aldeno) è toccato al trekking: stagione avviata con una tranquilla, ma interessante camminata a sfondo storico, nella Valle di Cavedine. Dalla chiesetta di San Siro (XII sec.), è stato percorso un anello di 8 km, lungo il quale sono stati visitati il riparo sepolcrale della Cosìna (III-II millennio a.C.), la Carèga del Diaol (I sec. d.C.), le Incisioni rupestri (datazione incerta) e la Fonte Romana (epoca romana). E dopo la camminata, una bella grigliata, baciati dal sole

 


 

i presenti

 

SOCI
   
ospiti
           

 

 

la cronaca

23/03/2019. Dopo aver "varato", sabato scorso ad Aldeno (TN) con l'uscita primaverile di Bici & Bicèri, la stagione bike, quest'oggi i Rinco hanno dato il via anche a quella del trekking.

Come da tradizione, per il primo appuntamento stagionale con gli scarponi, è stata scelta una meta tranquilla a bassa quota, anche perché in alta montagna, con l'ultima neve caduta proprio ad inizio settimana, i sentieri non sono ancora praticabili, se non con l'attrezzatura invernale.

Così si è scelto un tracciato, l'Itinerario Archeologico di Cavedine, che sviluppa attorno ai 500-600 m. di quota, lungo la dorsale montuosa che separa la Valle di Cavedine (ad est) dalla Valle del Sarca (ad ovest).

Il gruppo, composto oggi da ben 20 trekker (fra i quali 3 giovanissime), si è ritrovato prima delle 9,00 ai piedi della collinetta dove si erge la chiesetta di San Siro, poco a monte dell'abitato di Lasino.

Dopo una breve visita (esterna) al pregevole edificio religioso, risalente al XII secolo, è stato percorso un breve tratto della strada che porta a Pergolese, salendo di qualche decina di metri di quota, fino allo spartiacque della dorsale.

Raggiunto lo scollinamento, è stata abbandonata la strada asfaltata, imboccando - in direzione sud - il sentiero che percorre la cresta, spesso contornato da caratteristici muretti a secco, testimonianza di antiche attività agricole, come peraltro raccontano i numerosi terrazzamenti, ormai invasi dal bosco dopo l'abbandono delle coltivazioni.

Proseguendo in direzione sud, con un piacevole saliscendi nel bosco di latifoglie, è stato raggiunto il bivio che conduce alla Cosìna, antico sito sepolcrale, successivamente utilizzato come riparo dei pastori. Il nome è stato attribuito in epoche successive (e più recenti) rispetto all'utilizzo iniziale, quando i pastori accendevano il fuoco all'interno della grotta naturale, per riscaldarsi e per preparare da mangiare, da cui l'appellativo di  Cosìna, ossia "cucina" in dialetto trentino. Il sito, però ha avuto un utilizzo diverso (sepolcrale) e ben più antico (si parla addirittura del periodo che va a cavallo del III e II millennio a.C.), come testimonia la datazione dei 6 scheletri rinvenuti all'interno della grotta nel 1912.

Tornati sul sentiero principale, si è proseguito in direzione sud fino a raggiungere il 2° sito archeologico dell'itinerario: la Carega del Diaol. Si tratta di un blocco roccioso, chiamato anche "Trono della regina" a causa della sua forma curiosa. Al centro del lato posto ad oriente, c'è uno scasso al cui interno è incisa un'iscrizione funeraria, nota fin dalla seconda metà del XVIII secolo, il cui testo è il seguente:

Pliammus Terti M
andilonis f(ilius) sibi et P
rimae Libertae ux(ori)

L'epigrafe è databile al I sec. d.C., in un momento iniziale processo di romanizzazione del Trentino: i nomi dei personaggi ricordati nell'iscrizione testimoniano la loro origine locale. L'iscrizione è di tipo funerario, ma la sepoltura vera e propria di Pliammo e della moglie Prima, nonostante siano stati effettuati degli scavi nelle adiacenze, non è stata rinvenuta. Anche dell'eventuale loculo-ossario, che potrebbe essere stato ricavato nella roccia, non si sono trovate tracce, probabilmente a causa del fatto che la parte superiore del masso è stata asportata.

Proseguendo ancora in direzione sud, si è giunti al 3° sito, o meglio la prima parte del 3° sito: le incisioni rupestri. Si tratta di una serie di disegni, di epoca non databile, scolpiti nella roccia levigata dagli antichi ghiacciai, visibili sulla sinistra del sentiero. Le incisioni sono inequivocabili simboli di tipo religioso, quali coppelle, croci, impronte di mani, una scala. Un peccato che gli agenti atmosferici stiano piano piano facendo scomparire queste antichissime testimonianze ...

Proseguendo per un altro mezzo km in direzione di Cavedine, si è giunti alla seconda parte delle "incisioni rupestri", anch'esse riportate su dei lastroni di roccia liscia, in questo caso proprio a margine del sentiero.

A questo punto è stato raggiunto il vicino abitato di Cavedine, "giro di boa" dell'itinerario dopo 4 km di cammino. Qui, infatti, è stata invertita la rotta per rientrare verso nord. Dal paese è stata quindi imboccata l'antica "Via romana", incontrando dopo circa mezzo km la "Fonte romana", splendido esempio (molto ben conservato) di sorgente d'acqua scavata nel terreno.

Proseguendo sulla "Via romana", parallelamente ma ad una quota più bassa rispetto ai 4 km dell'andata, si è quindi fatto ritorno verso Lasino, con un continuo saliscendi fra vigneti, tratti boscosi, prati, dove la Primavera sta ormai esplodendo con i suoi profumi ed i suoi colori.

L'anello si è chiuso, dopo 8 km di cammino, alla chiesetta di San Siro, dove sono stati riposti zaini e scarponi, per passare .. al barbecue!

Nel piccolo parco attrezzato sotto la chiesetta, infatti, è stata allestita in quattro e quattrotto una bella grigliata, dove i Rinco hanno recuperato (come da consolidata tradizione ... e pure con gli interessi!) le calorie consumate al mattino!

- - -

Ora il prossimo appuntamento ufficiale è con la MTB, Domenica 7 aprile, quando verrà disputata la tradizionale "gita fuori porta" di inizio stagione. Quest'anno si pedalerà in Lombardia, sul tracciato Sabbioneta-Mantova, che unisce due località il cui centro storico è stato dichiarato Patrimonio UNESCO. Per il trekking, invece, appuntamento alla metà di aprile (prima della sosta pasquale), con l'ascesa al Monte Misone nel Garda Trentino.

 

i dati tecnici.

Complessivamente il giro è di circa 8 km, mentre il dislivello da superare è di circa 200 metri. L'altimetria è molto ondulata, non essendoci salite (o discese) particolarmente lunghe, se non il km iniziale, ma una serie di continui saliscendi. GPM sulla dorsale del Dosso di Cavedine, m. 595.

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

le immagini

 

S.Siro-Cavedine


Il ritrovo è poco prima delle 9:00 alla chiesetta di San Siro, sopra Lasino


La chiesetta, risalente al XII secolo


Chiacchiere pre-partenza


Iniziamo l'itinerario con la salita alla chiesetta


L'edificio è in stile romanico


La chiesa non è accessibile, per cui ci limitiamo ad una visita esterna


Alcuni particolari della costruzione


Panorama su Lasino


Saliamo sul colle che sovrasta la chiesa


Qui il panorama è ancora più bello


Lasino


La croce sul colle di San Siro


La chiesetta vista dall'alto


Scendiamo dal colle


Le "giovani leve" mostrano tutta la loro esuberanza


Ci dirigiamo verso la strada che collega Lasino con Pergolese


Vigneti


Saliamo verso la dorsale che separa Valle di Cavedine e Valle del Sarca


Raggiunto lo scollinamento, lasciamo la strada asfaltata


Imbocchiamo il comodo sentiero che percorre la cresta


Le indicazioni per Cavedine di un tracciato bike


Soci V.I.P.


Giovani leve


Vista sul Monte Casale


Si sale, moderatamente, verso la sommità del colle


Anche qui, sia pure in misura molto sporadica, ci sono alberi abbattuti dal vento del 29.10


Ai lati della stradina, i resti di antichi muri a secco


L'ultimo tratto di ascesa verso la sommità


Arriviamo al punto di massima elevazione dell'itinerario, attorno ai 600 m. di quota


Ora si prosegue in falsopiano sulla dorsale


Iniziano i saliscendi


Lara, la piccola del gruppo odierno


Attraversiamo un muretto diroccato


Si prosegue fra boschi e campi coltivati


Costeggiamo un lungo muro a secco


La grigia pietra calcarea


Altri saliscendi


Arriviamo al bivio per la Cosìna


Deviamo dal sentiero principale, salendo verso una zona rocciosa


Arriviamo in cima al colle, sotto una parete verticale di roccia


Dobbiamo scendere per un centinaio di metri


Laura e Cimo, alla prima stagionale


Arriviamo nei pressi della Cosìna


Le indicazioni del percorso


Raggiungiamo la vicina grotta


Il pannello descrittivo posizionato davanti all'ingresso


Ecco l'imbocco dell'antico riparo


Entriamo a dare un'occhiata


Qui, nel 1912, vennero ritrovati 6 scheletri del III-II millennio a.C.


Illustrazioni degli oggetti ritrovati nel sito sepolcrale


Panorama sulla valle


La roccia che sovrasta la grotta


Iniziamo la risalita


Ripercorriamo il sentiero sotto le rocce


E' Primavera


Raggiungiamo nuovamente la sommità


Seguiamo la segnaletica


Rientrati sul sentiero principale, proseguiamo verso sud


Poco dopo, arriviamo al sito della Carega del Diaol


Anche qui c'è un pannello descrittivo


Un riparo costruito con le pietre


Ecco la misteriosa Carega del Diaol


L'iscrizione funeraria incisa sulla roccia


Dopo la visita al 2° sito archeologico, si riparte, sempre verso sud


Campagne pronte per la semina (patate?)


Arriviamo alla zona dove ci sono i lastroni di roccia levigata dagli antichi ghiacciai


Qui incontriamo la prima parte del 3° sito: le incisioni rupestri


Ecco le prime incisioni sulla roccia, con l'immagine ricostruita su un pannello


Particolare di una mano


Si prosegue, sempre verso sud


Fioritura


Ancora muretti a secco


Si avanza in leggera discesa


Più avanti si riprende a salire


I campi sono pronti


L'ultima neve sulle vette oltre i 2000 metri


Primule


Arriviamo alla seconda parte del 3° sito. Qui ci sono altre incisioni rupestri


Le incisioni sulle pietre e i disegni delle ricostruzioni


Particolare di una croce


Dopo le incisioni rupestri, ripartiamo verso Cavedine


Facciamo un incontro non proprio gradevole: la temuta processionaria!


Ultimo tratto prima di raggiungere Cavedine


Altri vigneti


Il capitello all'imbocco del paese. Qui si chiude il 1° tratto

 

Cavedine-S.Siro



Lasciamo il capitello


Scendiamo verso il centro del paese


Saluti !


A Cavedine imbocchiamo la "Via Romana"


Anche qui evidenti segnali di Primavera


L'antica strada collegava la valle con Tridentum, la città di Trento


Nelle pietre (ormai sconnesse) della pavimentazione, i segni del passaggio dei carri


Percorriamo circa mezzo km in direzione nord


Arriviamo al 4° ed ultimo sito dell'itinerario archeologico: la Fonte romana


Entriamo nell'antica fonte, scavata nel terreno


Appena entrati, bisogna attendere qualche secondo per abituare gli occhi alla semioscurità


Si scende per qualche metro lungo scala di pietra


In fondo c'è la fonte, acqua limpidissima che sgorga da una sorgente sotterranea


Risaliamo le scale per uscire all'aperto


Il pannello che descrive questo 4° ed interessante sito storico


Riprendiamo il cammino, ormai in maniche corte per il caldo


Bancomat e GigaBike


Anche su questo lato c'è un saliscendi fra i campi


Un nido d'uccello


Un tratto pianeggiante


El capitèl dei mericani. E' chiamato così perchè costruito negli anni '20
con i soldi inviati dagli emigrati del posto in America


Anche qui campi appena arati


Si riprende a salire


Dai campi ai boschi, su e giù ...


Max e Cimo


Erica in fiore


Anche qui, più che sull'altro versante, alberi abbattuti dalla tempesta di fine ottobre


Seguiamo il tortuoso percorso del sentiero


Le incisioni causate dall'erosione nella morbida roccia calcarea


Altro tratto in discesa


Si ritorna a salire


Una pausa per ricompattare le fila


Si riparte per l'ultimo km


Dorty gambalunga ...


Anche qui camminiamo fra i muretti


Muretti incorniciati dall'edera


Arriviamo in vista delle case di Lasino


Usciamo in un campo di vigne


Attraversiamo un prato per imboccare il sentiero dall'altro lato


Il sentiero rientra nel bosco


Il tratto successivo si restringe


Poi si ritorna su strada, ormai giunti a Lasino


Vista sul Monte Cornetto, la più alta delle cime del Bondone


Arrivati alla chiesetta di S.Siro. Ora ci prepariamo il pranzo

 

La grigliata



Ci sistemiamo nella bella area pic-nic sotto la chiesetta


Accendiamo due fuochi, uno per lato


C'è una batteria di ciccia da cuocere


Ci sono tavoli e panche per poter mangiare in tutta comodità


Ammazza quant'è 'bbono !


Si sganascia alla grande


Si mangia baciati dal tiepido sole primaverile


Mangiano grandi e piccini


Altra batteria di wurstel


Cimo va giù duro di senape


Altro che McDonald


Lo Schiaccianoci prova pure gli hamburger vegetariani


Vai di birretta


Dulcis in fundo ...


Chiacchiere del dopo-pranzo ...


E' ora di preparare per andare a casa


E' proprio necessario alzarsi ?


Buonanotte !


Grazie a tutti e ...
 
alla prossima !
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