03
FEB

PROGRAMMA CIASPOLE 2019: 2ª USCITA

Neve! Neve! Neve!



Disputata oggi in alta Val di Non, ai piedi delle Maddalene, la 2ª uscita del programma ciaspole 2019. Un'uscita che passerà alla storia dei Rinco come la più innevata di sempre, dopo la copiosa nevicata di venerdì, cui ha fatto seguito quella di sabato pomeriggio (mentre in fondo valle pioveva). Con uno strato di coltre bianca che variava dai 60 cm fin oltre il metro, grande spettacolo, ma anche grande fatica ad avanzare (facendo a turno) con la neve fin sopra il ginocchio. Per questo il tracciato è stato accorciato "in corsa" di circa 3 km, trasformando quello che doveva essere un percorso "ad anello" in un semplice (ma faticoso!) "andata e ritorno" a Malga Brez.

 

i presenti

 

SOCI
OSPITI            

 

 

la cronaca

03/02/2019. Dopo una ciaspolata inaugurale, lo scorso 20 gennaio, dove a tratti si era camminato sull'erba, i Rinco - oggi - si sono rifatti con gli interessi, andando a ciaspolare in un vero e proprio "mare bianco".

Infatti, dopo la copiosa nevicata di venerdì 1/2, che aveva finalmente imbiancato tutto il Trentino, donando al paesaggio un aspetto decisamente più consono alla stagione, il giorno successivo - in montagna - c'è stato il bis (mentre in fondo valle pioveva) e così stamane, all'arrivo in alta Val di Non, il paesaggio che ci siamo trovati davanti era davvero straordinario, con gli alberi totalmente imbiancati e i rami piegati verso il basso dal peso della neve.

Ben 15 i ciaspolatori al via, che si sono avviati poco dopo le 9:00 da Passo Castrin, il valico (in tunnel) che collega la parte tedescofona dalla Val di Non (dove si trovano i paesi di Lauregno e Proves) alla vicina Val d'Ultimo, posta appena al di là della catena delle Maddalene.

Il primo tratto, fino a Malga Lauregno, è stato tutto sommato tranquillo, perchè nella giornata di sabato - prima che riprendesse a nevicare - molti escursionisti erano evidentemente saliti fino alla malga, lasciando nel terreno un solco ben battuto. La neve fresca caduta sabato sera/notte, una decina di cm in tutto, ha solo "ritinteggiato" il paesaggio, ma non ha riempito la traccia, dove si è quindi potuto camminare con relativa scioltezza.

I problemi sono arrivati da Malga Lauregno in poi. Dopo la malga, infatti, non c'era più alcuna traccia nella neve e quando Big Bobby e il Presidente hanno provato a camminare oltre, con la neve che arrivava fino al ginocchio, si è capito che di lì in poi sarebbe stata dura ...

Immediatamente, vista la "velocità" con cui si avanzava nella neve alta, si è capito che il tracciato programmato, un anello di oltre 12 km con salita a Cima Popi e aggiramento del Monte Ori, sarebbe stato impossibile da completare. Per questo motivo si optato per una variante "in corsa", puntando dritti verso Malga Brez, per la via più breve e diretta. Così, invece di imboccare il "Sentiero Italia" (il nr.3), che avrebbe portato all'Alpe Scura e da lì a Cima Popi, si è preso il sentiero 26, che conduce verso il Monte Ori.

Alternandosi in continuazione nel faticoso ruolo di "battipista",  si è iniziato a salire nel bosco, trovando tratti dove la neve superava il metro di spessore. Cinquanta/cento metri a testa, poi via con il cambio, andando a respirare un po' nelle retrovie. Solo così si è riusciti - con molta fatica e con un passo inevitabilmente lento - a scavare (e non è figurativo ...) una traccia nello spesso manto di neve (per fortuna asciutta e leggera!), raggiungendo il bivio dove il sentiero 26 piega a destra, puntando verso il Monte Ori, mentre il sentiero 114 continua a salire verso Malga Brez.

Orientandosi un po' con il GPS, un po' con i segni bianco/rossi dipinti sui tronchi degli alberi, si è così proseguito a salire nel bosco, arrivando all'ampia sella posta fra Cima Popi e il Monte Ori, dove si trova un caratteristico capitello in legno. E' stato, questo, il punto di massima elevazione dell'itinerario odierno, quasi a quota 1900 m.

Dal capitello si è scesi nella valle ad est, procedendo in discesa per un altro mezzo km circa, fino ad arrivare a Malga Brez, collocata proprio sotto Cima Popi, a quota 1845 metri.

Qui è stata fatta la meritatissima pausa ristoro, fra le mura del bel bivacco attrezzato con stufa, tavoli e panche. Al tepore del fuoco, acceso in quattro e quattrotto, i 15 ciaspolatori - decisamente affamati dopo le immani fatiche "fuori programma" - hanno letteralmente divorato i rispettivi panini, concludendo il pranzo con panettone e zelten (gli ultimi "avanzi" natalizi), annaffiati con liquore di liquirizia (by Dorty) e "Filu 'e ferru" (la grappa sarda portata da Stefano).

Dopo pranzo è iniziato il rientro, avvenuto sulla stessa traccia - molto ben battuta! - dell'andata, dove si è viaggiato con andatura decisamente più sostenuta e con uno sforzo pari ad 1/4 di quello profuso al mattino. E così, se all'andata ci erano volute quasi 4 ore per arrivare da Passo Castrin a Malga Brez, il ritorno ha richiesto la metà del tempo (meno di 2 ore).

 - - -

Ora l'appuntamento è per sabato 16 febbraio, con la 3ª ciaspolata ufficiale della stagione. Si salirà nelle Valli Giudicarie, nel Trentino occidentale, per affrontare il Giro delle Malghe del Cengledino.




 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi poco più di 9 km, con un dislivello di circa 500 metri. L'altimetria è praticamente speculare, trattandosi di un percorso ad andata e ritorno sul medesimo itinerario. Si parte con qualche centinaio di metri di leggera salita, seguiti da un tratto in discesa di circa un km. Inizia poi la salita di circa 1 km che porta a Malga Lauregno, seguita da un paio di km nel bosco, sempre in salita ma con pendenze più modeste, fino ad arrivare al punto più elevato dell'itinerario, posto nel grande prato sopra Malga Brez. Quest'utlima è raggiungibile in altri 7/800 metri di discesa. GPM a m.1890. Rientro lungo la stessa via.

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

il video

 

 

le immagini

la salita a Malga Lauregno

 
Punto di partenza il parcheggio di Passo Castrin, a quota 1700


Siamo nella porzione tedescofona della Val di Non: sotto di noi, Proves


Verrebbe da dire: chi non muore si rivede!


Ma questi mucchi di neve cosa sono?


Ops ... qualcuno ha parcheggiato prima della nevicata!


Siete pronti Rinco?


Poco dopo le 9,00 ci avviamo

  
Max misura la neve: oltre il metro !


Ci incolonniamo lungo il sentiero 26


Le nostre giacche rosse spiccano come non mai in mezzo a questo mare bianco!


In questo primo tratto (fino a Malga Lauregno) sfruttiamo una traccia già battuta
il sabato. Ci ha nevicato sopra, durante la notte (10 cm), ma è comunque visibile


L'altezza del solco arriva fino al ginocchio


Si prosegue in leggera salita, godendosi lo spettacolo degli abeti innevati


I rami degli alberi, stracarichi di neve, sono piegati come raramente avevamo visto prima


Dalla neve sui tronchi si intuisce che ha nevicato "a vento"


Praticamente si cammina "in trincea"


Questo primo tratto, molto agevole, alterna brevi salite a dei falsipiani


Le retrovie della colonna, composta oggi da 15 ciaspolatori


Arriviamo al primo scollinamento


Qui il sentiero piega deciso verso sud e prosege in leggera discesa


Se non fosse per l'abbigliamento colorato ... perderemmo qualche pezzo!


Arriviamo nel punto in cui il sentiero taglia un costone


Qui la vista si apre sull'altro versante, dove si vede Malga Revò


Ora proseguiamo, in leggera discesa, seguendo l'orografia del versante


Alberi sepolti ...


La discesa prosegue per qualche centinaio di metri


Ogni vecchio ceppo, sommerso dalla neve, si è trasformato in una sorta di scultura naturale


Ora siamo proprio sopra Proves


Ogni tanto una sosta per ricompattare la colonna


Dorty è caloroso, via la giacca !


Si riprende a salire


Salta comunque leggera. Le vere fatiche arriveranno dopo ...


Kriminal Bike guida la coda del gruppo


Qualche curva in corrispondenza delle vallette formate dai ruscelli


La salita finale verso Malga Lauregno, prima tappa del giro di oggi


Alè !


Scusi lei, che fa lì dietro?


Cucù


Arriviamo sotto Malga Lauregno, dove la strada forma un paio di tornanti per prendere quota


Dopo la prima curva, si sale un po' più decisi


La variopinta colonna dei Rinco


Seconda curva e ultimo strappo


Intanto, il paesaggio intorno, è davvero da poster !


Si intravede la croce, installata sul colle che sovrasta la malga


Eccoci a Malga Lauregno


Aggiriamo la costruzione


Sul tetto, un buon metro di neve


La ex casara, trasformata in comodo bivacco

 

la salita a Malga Brez

 
Dopo la malga non c'è più nessuna traccia. Big Bobby e il Presidente provano ad inoltrarsi nella neve,
che arriva quasi al cavallo! C'è un attimo di scoramento, qualcuno ipotizza l'abbandono dell'obiettivo ...


Max dà il cambio e percorre qualche altra decina di metri. Alternandosi in testa, si può fare


Le indicazioni per il sentiero 26


Passato l'attimo di smarrimento, la colonna riprende, lentamente, ad avanzare


Qui il paesaggio è ancor più straordinario che nel primo tratto


I piccoli alberi sono letteralmente sepolti dalla neve


Ci diamo il cambio nel ruolo di "battipista", qualche decina di metri a testa


Seguiamo le indicazioni bianco-rosse sugli alberi, visto che la traccia la dobbiamo creare noi


Che spettacolo !


Le vette delle Maddalene. Oltre la catena c'è la Val d'Ultimo


Un altro alberello piegato dalla neve


Si alternano tratti fra gli alberi a tratti in piccole radure


Ovunque ti giri, muri di neve


Si avanza guidati dai segnavia


Altra "scultura" naturale


Quando passi sotto gli alberi, il timore è che arrivi un colpo di vento e ... rimani seppellito!


Le ciaspole spariscono nella neve fresca e farinosa


Malga Brez, 20 minuti. I queste condizioni ci metteremo il triplo ...


Si avanza nel "muro bianco"


I passaggi fra gli alberi sono i più suggestivi


Si procede nel solco, tracciato dai battistrada di turno


Che cartoline ...


Un'altra piccola radura, seguita da un altro tratto nel bosco


Dorty ha rispolverato il mitico berretto con i copri-orecchie di pelo


La colonna avanza lentamente, attendendo il duro lavoro dei battistrada


Big Bobby e il Presidente


Arriviamo alla biforcazione fra sentiero 26 e sentiero 114. Noi dobbiamo seguire quest'ultimo


Teniamo la sinistra e proseguiamo in salita, verso il Prà del Signor


Seguiamo la direzione, zig-zagando fra gli alberi


Si procede, sempre in leggera salita. E' un itinerario senza pendenze impegnative


Ancora alberi innevati


Non solo uomini a fare i battipista: qui Mara si lancia leggiadra a tracciare il percorso


Spettacolo !


Mara deve aver tracciato un solco troppo stretto: si gratta sulle pareti !!!


Lo Schiaccianoci tiene sempre banco


Altro passaggio sotto gli alberi, sperando che non scarichino proprio ora ...


Il Presidente in sosta sotto un grosso abete


Qui sotto è caduta meno neve


La splendida raggiera di rami


L'allegra combriccola sotto l'albero


Altra radura, dove si incontra sempre lo spessore di neve più alto


Nei tratti allo scoperto, infatti, il solco supera il ginocchio


Si arranca ...


Ancora alberi ...


Ops ... caduto


Siamo sulla strada giusta ...


La salita prosegue ...


Ad un certo punto siamo andati "fuori traccia", come si suol dire. Una rapida occhiata ai GPS
(Rinco sì, ma tecnologici!) e la direzione è stata corretta, convergendo verso il Prà del Signor


C'è fila oggi ...


Eccoci finalmente al Prà del Signor, ampia sella posta fra Cima Popi e il Monte Ori


Questo è il punto più elevato dell'itinerario (dopo la modifica): quasi 1900 m.


Mara sorridente anche dopo le fatiche


Il Sole prova a sfondare lo strato di nuvole alte


Lo Schiaccianoci si avventura fuori traccia


Qui si supera il metro !


Raggiungiamo il capitello in legno


La foto di gruppo

   
Il preparativi per la foto di gruppo !


Preghierina ?


Seguendo la strada forestale, di cui si intravede la sagoma, iniziamo a scendere verso la malga


Giro è l'ultimo a iniziare la discesa


Ad un certo punto i battipista tagliano dritto nel prato, così puntiamo dritti verso la malga


Ormai siamo a circa 200 metri dalla meta


Il Sole filtra fra le nuvole


Che carico !


Sembra di essere in Canada !


Ci siamo quasi ...


Ecco Malga Brez !


I primi della fila sono già arrivati


Scendiamo verso la struttura che ospita un locale bivacco


Fotoreporter


Cheeeeeeese


L'ultima, scivolosa, rampa


Arrivati alla malga, a quota 1845 m.


Il locale bivacco è nella piccola costruzione in fondo


Lo stallone


Ecco il bivacco


Ora entriamo a mangiare ... ce lo siamo meritato tutto !

 

pausa ristoro


Prima cosa: accendere il fuoco !


Ora ci riscaldiamo un po'


Ci sistemiamo nel locale dotato di due grandi tavoli con panche


Una sistemazione decisamente gradita

GANASCE IN AZIONE ...




 


Riposino post-prandiale


E prima di andare via: pulizie !

 

Rientro a Malga Lauregno


Dopo mangiato, ricalziamo le ciaspole per il rientro


C'è anche Ray Charles ...


Lasciamo il bivacco


La vecchia stalla in pietra


Un ultimo sguardo alla maga, che ci lasciamo alle spalle


Iniziamo a risalire verso il Prà del Signor

Il percorso da malga Brez al Prà del Signor

Il percorso da Prà del Signor a Malga Lauregno


Ecco rientrati a Malga Lauregno

 

Rientro a Passo Castrin



Rientrati al parcheggio !

 

Alla prossima!