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Tra campi e borghi DISPUTATO OGGI - IN UNA LUMINOSA GIORNATA DI INIZIO AUTUNNO - IL GIRO DEL BLEGGIO: 37 KM FRA CAMPI E ANTICHI BORGHI, UNO SU TUTTI RANGO, FRA I "BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA". DOPO LE FATICHE IN SELLA, GRANDE PRANZO CON POLENTA, SALSICCE E FUNGHI NEL BORGO DI IRON, OSPITI DI CIPOLLINO. E ORA LA RINCO-BIKE. |
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la cronaca |
05/10/2019. E' andata in scena oggi, nella verde conca del Bleggio, la 7ª uscita del programma bike 2019. Si è trattato di un revival, visto che il Giro del Bleggio - con percorso quasi identico - era già stato disputato 7 anni fa, in una piovosa giornata della primavera 2012. Stavolta, invece, con l'uscita in calendario ad inizio autunno, la giornata è stata decisamente splendida, anche se la temperatura al via era un pochino frizzante.
9 i biker partecipanti, partiti poco prima delle 9:00 dal parcheggio della Palestra di roccia di Coltura, molto frequentata dagli appassionati di climbing. Imboccata la strada provinciale 34 (in sinistra Sarca), in circa 4 km - passando per il Ponte del Lisan (bivio per la val d'Algone) e per la spumeggiante Cascata del Rio Bianco - il gruppetto è giunto a Stenico, il primo dei numerosi paesi che sono stati incontrati in questo suggestivo itinerario.
A Stenico si è transitati sotto l'omonimo castello, di origine medievale, inserito - assieme a Castel Thun, Castel Beseno, Castel Caldes e, ovviamente, al Castello del Buonconsiglio di Trento - nella rete museale provinciale.
Quindi, attraverso stradine di campagna, si è scesi a Ponte Arche, località che fino a 10 anni era divisa tra due comuni: Lomaso e Bleggio Inferiore. Dopo la fusione (2009), Ponte Arche è ora la frazione capoluogo del Comune di Comano Terme. Il toponimo deriva da un antico ponte in pietra a tre arcate (in dialetto, "le arche") che attraversa il fiume Sarca. Il ponte, oggi affiancato da uno più recente in cemento armato, è ora utilizzato solo per il passaggio di pedoni e cicli.
A Ponte Arche, dopo 8 km e pochissima fatica, è cominciata la salita verso il Bleggio, con primo tratto decisamente impegnativo, su un sentierino che dalla zona artigianale ad ovest del paese sale nel bosco per sbucare poi nei campi del Bleggio inferiore. Un paio di rampe con pendenza oltre il 20% e il fondo fangoso per le recenti piogge, hanno costretto quasi tutti a scendere dalla bici per percorrere qualche decina di metri a piedi.
Una volta giunti nella conca del Bleggio, è iniziato l'attraversamento dei numerosi e caratteristici borghi di origine rurale che caratterizzano questa zona del Trentino, dove l'economia è basata principalmente su allevamento e agricoltura, oltre che sul turismo, recentemente sempre più rivolto agli ambienti di campagna. Il primo paese incontrato è stato Cillà, situato a quota 555 m. con "giro di boa" alla chiesetta dei Santi Francesco e Giacomo (di fine '800), posta in mezzo al piccolo borgo. Da qui ci siamo spostati verso sud, arrivando quasi subito a Tignerone, anch'esso con la sua chiesetta, dedicata a San Giorgio, posta però fuori dal paese e più antica della precedente (XIV secolo).
Proseguendo in leggera salita si è quindi arrivati al terzo borgo, Vergonzo (m.609), dove è stata fatta una deviazione per arrivare ai piedi di Castel Restor (ruderi), sulle pendici del Monte San Martino, da cui si dominava il Bleggio.
Dopo la sosta davanti al castello, il tour è proseguito salendo verso Duvredo, posto a poche centinaia di metri da Vergonzo, per poi proseguire, sempre in salita, fino a tre paeselli posti in sequenza uno dopo l'altro: Bivedo, Larido e Marazzone. Dopo una breve discesa si è quindi approdati a Cavaione, per poi scendere ancora un po' e raggiungere Cavrasto. Qui è ripresa la salita, arrivando a Balbido - il borgo dipinto - per poi proseguire nella Val Marcia, uscendo dall'ambiente rurale per entrare nel bosco di mezza montagna. Arrivati in loc. Le Cros, è stata imboccata un'antica strada dapprima in falsopiano e poi in discesa che ha condotto all'ultimo dei borghi del Bleggio visti oggi: Rango.
Posto a quota 800 m., Rango è inserito nell'esclusivo Club dei Borghi più belli d'Italia. Solo 6 paesi, in Trentino, vi fanno parte (gli altri 5 sono Canale di Tenno, San Lorenzo in Banale, Mezzano, Bondone e Sèn Jan di Fassa), a testimonianza della particolarità di questo agglomerato di case il cui aspetto è rimasto fermo a qualche secolo fa. Il toponimo Rango deriva dal celtico randa che significa “limite”: infatti il borgo, oltre ad essere il limite della Pieve del Bleggio, era l’ultima frazione abitata prima del passo Durone. Invece Bleggio (Blèc nel dialetto locale) deriva da blese, termine prelatino che significa “pendio erboso”.
Con le sue antiche dimore addossate le une alle altre e collegate da portici, androni e corti interne, Rango sembra un abitato fortificato, perfettamente conservato nella sua architettura tradizionale che ha pochi eguali in Trentino. Tra le antiche case e i portici rivive ancora il sapore di un tempo. Dalla splendida bifora rinascimentale che accoglie i visitatori all’entrata, eredità dell’epoca rinascimentale perfettamente coniugata con l’architettura tipica contadina del posto e abbellita da una magnifica meridiana, all’intreccio di edifici rurali, ai pont che conducevano all’aia, ai tipici androni (vòlt), al fitto sistema di cunicoli, corti interne (pòrtec) e passaggi coperti per ripararsi dalle intemperie… questo magico pugno di case rurali parla ancora di un passato popolato di pellegrini, pastori, mercanti e viaggiatori solitari che qui usavano sostare e riposare. Da segnalare che qui, nei fine settimana di dicembre, si tiene un caratteristico (e assai frequentato!) mercatino di Natale.
Dopo la visita a Rango, il gruppetto è tornato in sella per imboccare l'antica strada romana che parte proprio dalla parte alta del paese, per inoltrarsi nei prati che si trovano a monte dello stesso. La "Strada romana", prima che venisse costruita l'odierna statale 237 "del Caffaro", era l'unica via di collegamento con la Busa di Tione, salendo dal Lago di Garda attraverso il Passo del Ballino e quindi attraverso il Passo Durone. Quest'ultimo, posto a quota 1000 metri, è una sella posta tra la Cima Sera (m.1905) e il Monte San Martino (m.1427), ed è stato raggiunto alternando comodi tratti di salita a pendenza moderata, ad alcune rampe con il 15-18% di pendenza. Poco prima del passo è stata fatta una deviazione nel bosco, passando dapprima per l'area protetta della torbiera e successivamente presso un'antica chiesetta, di cui rimangono solo i resti della base perimetrale, posta su un colle con magnifica vista sull'Adamello. Da qui, punto di massima elevazione dell'itinerario odierno, con i suoi 1035 metri di quota, si è quindi scesi al vicino passo, dove si è tornati sulla strada asfaltata per affrontare la lunga e veloce discesa verso Saone.
Giunti a Saone, in Riva al Sarca, è stata quindi imboccata la pista ciclabile che costeggia il fiume, fino a Ragoli, per poi proseguire in leggera salita, fino al paesino di Pèz, dove si è tornati su sterrato, arrivando fino a poche decine di metri dal Ponte del Lisan, da dove il gruppo ha fatto rientro al parcheggio della Palestra di roccia di Coltura, chiudendo l'anello di circa 37 km.
Dopo le fatiche in sella, tutti ad Iron per quello che i rugbisti chiamano "terzo tempo". Iron è un antico borgo che - come recitava il cartello all'ingresso della località (oggi sostituito ...) - venne spopolato dalla terribile peste del 1630 (quella narrata da Alessandro Manzoni ne "I promessi Sposi").
Anche ad Iron, come a Rango, il tempo sembra essersi davvero fermato a qualche secolo fa ed è proprio in questo antico villaggio d'origine rurale che il nostro socio Cipollino ci ha ospitati per il pranzo, nella casa di famiglia.
Polenta, salsicce, funghi, verdure grigliate, torta sbrisolòna (e il mitico "Nocino di Cipollino") ... un signor pranzo di montagna per concludere come si deve l'ennesima gran bella uscita dei Rinco. Un grazie a Luca e alla moglie Amelia (autrice della torta, di cui non è rimasta che qualche briciola ...) per questo bel momento conviviale.
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Ora l'appuntamento è con la RincoBike, la gara sociale a squadre dei Rinco Boys, in programma per DOMENICA 13 OTTOBRE sul tradizionale circuito del Lago di Terlago. Immutata la formula, ormai collaudata, della staffetta 3x3. La manifestazione, giunta alla 14ª edizione, è dedicata al compianto Ugo Gasparini, il nostro socio scomparso nel maggio del 2012.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi circa 37 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 1.060 metri. Altimetria molto variegata, con i primi 5 km in leggera salita, fino a Stenico, seguiti dalla discesa a Ponte Arche (4 km). Inizia poi la prima salita, circa 8 km, che porta ad attraversare i borghi del Bleggio. Dopo un km di discesa, poco prima di Balbido, nuova salita - di circa 2 km - nella Val Marcia, seguita dalla leggera discesa a Rango e da una nuova salita di 4 km fino al GPM poco sopra Passo Daone (m.1030). Segue discesone di 8 km fino alla rive del Sarca, con leggera salita finale (4 km) fino al punto di partenza.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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il video |
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le immagini |
1. Coltura-Ponte Arche
Punto di partenza è la Palestra di roccia di Coltura
La temperatura - prima delle 9,00 - è di 7-8° e si indossa
l'abbigliamento pesante
Poco prima delle 9,00 si parte
Si imbocca la SP 34, in direzione di Stenico
Si alza il sole e l'aria si intiepidisce
La strada prosegue con una leggera salita
A valle della strada, prati e baite
Il verde di erba e foglie inizia ad essere insidiato dai
colori autunnali
Arriviamo all'imbocco della val d'Algone
Il Ponte del Lisan, sul Rio d'Algone, segna il passaggio
da Tre Ville a Stenico
Il bivio per la val d'Algone
Ora si prosegue verso Stenico
Qualche passaggio sottoroccia
C'è anche una breve galleria, scavata nella roccia viva
Ci appare - in controluce - la sagoma di Castel Stenico
La cascata del Rio Bianco, poco prima di Stenico
Un balzo d'acqua di oltre 30 metri
Passata la cascata, proseguiamo verso il paese
Eccoci a Stenico
GigaBike osserva il Monte San Martino. Ci passeremo a
fianco più tardi ...
Entriamo in paese
Il Castello di Stenico
Inizia la discesa
Passiamo a valle del maniero, visto ora da un'altra
prospettiva
Scendiamo fra i campi a valle di Stenico. Di fronte a noi,
il Bleggio
Dobbiamo scendere fino a Ponte Arche
Si prosegue fra meleti e campi di mais
La stradina prosegue tortuosa, alternando discese e
falsipiani
Agricoltori già al lavoro per preparare la prossima semina
Campi già pronti
La discesa prosegue ...
L'ultimo tratto fra i campi, prima di sbucare sulla
provinciale
Eccoci sulla SP 33, Stenico-Comano Terme
Arriviamo in corrispondenza di un grande prato
Qui si trova la struttura di Maso al Pònt
L'edificio, utilizzato per la promozione turistica, è
stato risanato nel 2014 ed ha il tetto in paglia
Un particolare della copertura
Arriviamo a Ponte Arche
Il Ponte delle 3 arche, da cui prende il nome il paese
Il ponte, oggi, è utilizzato solo per pedoni e ciclisti
Il pannello che narra la storia del manufatto
Passiamo nella zona nord di Ponte Arche. Occhio al
bicivelox !!!
Percorriamo un breve tratto della Statale del Caffaro
Dopo un centinaio di metri, si devia nel bosco. E' finita
la pacchia ...
La stradina sale ripida e il fondo molle e fangoso non
aiuta ...
Più avanti troviamo un tratto asciutto e si procede con
meno difficoltà
C'è anche il guado, sul Rio Tanfurin
Si torna a salire in maniera decisa
Torna anche il fondo fangoso ...
Si avanza con fatica ... a 3 all'ora
Si getta la spugna, troppo ripido e troppo fangoso per
rimanere in sella
Usciti dal bosco, eccoci nei campi del Bleggio
Una breve sosta (con assaggio di mele lasciate sugli
alberi), prima di iniziare il tour fra i borghi
2. tra i borghi del Bleggio
Inizia il tour fra i borghi del Bleggio
Nel primo tratto si pedala fra i campi di mais, uno dei
prodotti tipici di questa zona del Trentino
Alla Chiesa di S.Nicolò, imbocchiamo una stradina sterrata
che ci porterà verso Cillà
Proseguiamo al margine fra boschi e campi coltivati
In loc. Biè, la strada ritorna asfaltata
Di nuovo fra i campi di mais, una costante in quest'angolo
di Trentino
In vista di Cillà
Un antico capitello votivo
Arriviamo a Cillà, il più settentrionale dei borghi del
Bleggio
Saliamo verso il centro del piccolo paese
Una vecchia casa con il tipico fienile nel
sottotetto e la chiesa di Cillà, dedicata ai SS. Francesco e Giacomo
Siamo proprio di fronte al Castello di Stenico, che si
trova dall'altro lato della valle del Sarca
Questo è il "giro di boa", ora si proseguirà verso sud
Imbocchiamo la strada per il borgo successivo ...
Frank (salito in bici da Riva!), con il Monte Casale sullo
sfondo
Il paese successivo è a circa mezzo km
Anche quassù inizia a prendere piede la viticoltura
Eccoci al 2° borgo, Tignerone
Qualche scorcio del piccolo paese
Uscendo da Tignerone, si incontra la chiesa di San Giorgio
(sec. XV)
Il campanile in controluce
Lasciamo Tignerone, diretti al borgo successivo
Si procede in leggerissima salita
Dal bosco spunta la torre di Castel Restor, dove saliremo
fra poco
3° paesino del tour: Vergonzo
La deviazione per Castel Restor
Ora si sale in maniera più decisa
Per arrivare al castello, ci attende una bella rampa !
La stradina che conduce al castello
Siamo solo a 600 m., ma sembra di essere in alta
quota !
Castel Restor, risalente al 1265 (qui
info)
Da quassù si dominava il Bleggio (e le vie di
comunicazione)
Foto di gruppo, prima di proseguire il tour
Scendiamo verso Vergonzo
Il paese visto dall'alto
Riprendiamo a salire: direzione Duvedo
Due pecora "dalla testa nera" (razza
Suffolk,
di origine britannica)
Arriviamo al 4° borgo del Bleggio: Duvedo
Attraversiamo il paese
La chiesa di San Sebastiano, che reca l'iscrizione "1606"
Su una parete della chiesa, il "cartello" dipinto - come
si usava un tempo - con i dati del paese.
Da notare che quello sovrascritto riporta "Comune di Duvredo", mentre il
precedente (bilingue),
riporta "Comune di Bleggio Inferiore - Frazione di Duvredo". Oggi fa parte di
Comano Terme!
Da Duvedo (m.650) inizia una bella salita che ci porterà
fin quasi a quota 800
Salita breve, ma intensa ...
Ora il paesaggio è dominato dai prati, fonte di fieno per
il bestiame
Affrontiamo qualche ripido tornante
Stiamo pedalando sulle pendici sud-orientali del Monte San
Martino
Di fronte a noi, le cime più meridionali del Gruppo del
Brenta
L'ultimo rettone prima di arrivare a Bivedo
Vista su Santa Croce, capoluogo comunale di Bleggio
Superiore
I campi del Bleggio
Arriviamo al capitello, poco prima di Bivedo
Il capitello riporta un'immagine di San Floriano, soldato
romano che subì
il martirio sotto l'Impero di Diocleziano, in quanto di religione cristiana
Arriviamo a Bivedo
Vista in direzione sud, con l'apertura verso il Garda di
Passo Ballino
Anche a Bivedo, 5° borgo del tour, se ràmpega ...
Attraversiamo il paese
Dalla sommità del paese, si inizia scendere
Il campanile della chiesa di S.Anronio, con la punta in
mattoni rossi
Subito dopo Bivedo, troviamo - uno attaccato all'altro -
Larido e Marazzone, 6° e 7° borgo
La salita per Larido
Ecco il paese, a circa 800 m. di quota
Anche qui quasi tutte le case hanno il fienile nel
sottotetto
La piazzetta di Larido
Architettura rurale
Scendiamo a Marazzone
Ora proseguiamo verso Cavaione
Mucche al pascolo
Vitellino con pelliccia !
Eccoci a Cavaione (8° borgo). Assieme a Bivedo, Larido e
Marazzone formava "La Quadra"
Discesa verso Cavrasto
Passiamo a monte di Cavrasto, 9° borgo del nostro
itinerario
Cavalli al pascolo
Da Cavrasto si sale verso Balbido, il 10° borgo visto oggi
Una grossa strega in bambù, all'inizio del paese
La strega, in dialetto La strìa, si rifà ad
un'antica credenza popolare secondo cui dalla vicina Val Marcia
arrivavano le streghe, responsabili di numerosi incidenti o dannosi eventi
meteo. Così, all'imbocco della
valle, vennero erette cinque croci in ferro, al fine di bloccare l'ingresso in
Bleggio delle temutissime Strìe
Balbido è anche il paese dei murales. Ve ne sono
tantissimi, dipinti su quasi ogni casa
Le rinomate "noci del Bleggio", appena raccolte e messe ad
asciugare
Spettacolare balcone fiorito
Lasciamo Balbido e imbocchiamo la Val Marcia
Saliremo fino alla località Le Cros, dove si trovano le
antiche croci poste contro Le Strìe
Passiamo a fianco di alcune coltivazioni di noci
Si sale gradualmente
Arriviamo in loc. Le Cros, punto più meridionale
dell'itinerario
Ecco una delle antiche 5 croci, poste qui per bloccare
l'arrivo delle Strìe
Da loc. Le Cros, imbocchiamo un'antica stradina, in
falsopiano, che ci porterà a Rango
Si ritorna verso nord, con il Bleggio ora alla nostra
destra
Si pedala per un lungo tratto sull'erba
Vista sul Bleggio
Dai prati, si rientra nel bosco
La comoda stradina è praticamente pianeggiante
Passiamo a monte di Balbido
Arriviamo in vista della prima casa di Rango, 11° ed
ultimo borgo del nostro tour
3. il borgo di Rango
Dopo la visita al borgo medievale, ripartiamo in direzione
di Passo Durone
4. salita a Passo Durone
Imbocchiamo la vecchia "Strada romana"
Alla nostra destra, la distesa verde del Bleggio
La strada è delimitata dai caratteristici lastroni di
granito, antesignani dei moderni guard rail
I prati a valle di Cima Sera
La strada ha una pendenza abbastanza modesta, tranne
alcuni tratti cementati
A nord, Monte San Martino. Passo Durone si trova fra
quest'ultimo e Cima Sera
Passo Durone si vede di fronte a noi, lassù ...
La pendenza, ora, aumenta ...
Altro rampone cementato
I prati dove è stata fatta l'ultima fienagione della
stagione
Ora si entra nel bosco
Bosco che inizia a tingersi dei colori d'autunno ...
La strada prosegue ora con pendenze più moderate
Nel tratto finale della salita, la vecchia strada romana è
affiancata dall'odierna SP 222
Procediamo verso il valico fra Bleggio e Busa di Tione
Arriviamo al passo, dal lato sud
La strada sterrata, ora, si stacca dalla provinciale e
prosegue verso il bosco
Saliamo un altro po', più in alto del valico
Scolliniamo in un pianoro
Qui si trova la Torbiera di Passo Durone
Proseguiamo oltre, in direzione della chiesetta degli
alpini
Siamo nei boschi a sud del valico
L'ultimo strappo, prima del GPM
La chiesetta degli alpini, a quota 1030, GPM
dell'itinerario
Qui c'era una chiesetta del 1500, dedicata a S.Alberto
Della vecchia chiesa rimane solo la base dei muri
perimetrali
Il panorama dalla chiesetta
Il ghiacciaio del Carè Alto, nel Gruppo dell'Adamello
Zoomata sul ghiacciaio, fra i 3000 e i 3400 metri di quota
Vista su Larzana, piccola frazione di Tre Ville (già
frazione di Montagne)
E' autunno ...
Dalla chiesetta scendiamo al passo, dove inizierà la
discesa
5. discesa e rientro
Inizia la discesa verso Tione
Su questo versante non ci sono strade forestali o
sentieri, per cui utilizziamo la provinciale
La strada scende con qualche tornante
Le prime baite di Saone
Arriviamo al bivio con la stradina che scende a Saone
Lasciamo la provinciale e scendiamo nei prati
La strada si infila in un bosco
Usciti dal bosco, ecco Saone (frazione di Tione di Trento)
Raggiungiamo il paese
La settecentesca chiesa di San Brizio
Attraversiamo Saone, dirigendoci verso il fiume Sarca
Scendiamo verso il fiume
Imbocchiamo la pista ciclabile lungo il Sarca
Attraversiamo il fiume
Il fiume Sarca
Ora la ciclabile prosegue sulla sponda sinistra
Ci avviciniamo a Ragoli
Dopo essersi alzata leggermente, la ciclabile scende
nuovamente verso il fiume
Si pedala ora in un ampio prato a bordo fiume
E' ottobre, ma sembra primavera
Proseguiamo nel pratone, fra Ragoli e Coltura
Incontriamo alcuni campi di mais
Arriviamo nel paesino di Pez
Attraversiamo la piccola ex frazione di Ragoli, oggi
comune di Tre Ville
Un erker
C'è anche una piccola chiesetta, eretta nel 1610 e
dedicata a Sant'Anna
Ora si sale verso Coltura
Abbandoniamo la strada provinciale e torniamo a pedalare
nei campi
La stradina costeggia altri prati, in sinistra Sarca
Arriviamo in fondo al prato
L'ultima rampa che ci riporta sulla strada che collega
Stenico a Tre Ville
Ora torniamo indietro, verso la Palestra di roccia
Raggiungiamo il parcheggio da cui siamo partiti, qualche
ora fa
Anche questa è andata. Ora si va a mangiare !
6. il pranzo ad Iron
Il borgo medievale di Iron
A casa di Cipollino, iniziamo a preparare ..
Antipastino rustico con olive, cipolline e salame
Sul fuoco c'è la polenta ad arrostire
Funghi trifolati ...
Salsicce alla griglia ...
Verdure grigliate
Ed ecco il piatto-Rinco di oggi
... con contorno
Buon appetito!
Fame atavica ...
Uguale ...
Grazie a tutti e ... |
|
alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |