31
AGO

PROGRAMMA BIKE 2019: 6ª USCITA

Finalmente Lessinia



DOPO DUE RINVII PER MALTEMPO (STAGIONI 2017 E 2018), AL TERZO TENTATIVO, FINALMENTE DISPUTATA L'USCITA SULLO SPLENDIDO ALTOPIANO DELLA LESSINIA: UN  TOUR AD ANELLO, SU SENTIERI E STRADE BIANCHE, FRA PASCOLI, COLLINE, MALGHE E BORGHI.

 

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i presenti

 

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la cronaca

31/08/2019. Il proverbio dice "Non c'è due senza tre", ma questa volta il detto popolare non ha trovato (per nostra fortuna!) conferma. E così, dopo i rinvii avvenuti nelle stagioni 2017 e 2018, entrambi a causa del cattivo tempo, l'uscita in Lessinia è stata disputata quest'oggi, in una giornata dai mille volti: inizialmente soleggiata, poi nuvolosa, poi piovigginosa, poi nuovamente nuvolosa ed infine ancora soleggiata. Ma l'importante è aver pedalato ed essersi goduti l'ennesima gran bella avventura.

Un tracciato, quello del Giro della Lessinia, che si può dividere in due porzioni, diverse sia dal punto di vista tecnico che sotto l'aspetto paesaggistico. La prima metà dell'anello, quella meridionale, è decisamente più rognosa, con il fondo spesso sassoso, molto rovinato dalle piogge, diversi single track, tratti su erba, salite e discese a tratti con pendenze impegnative. Il tutto in un contesto boscoso e con il passaggio in diversi piccoli borghi rurali. Seconda metà, invece, quella del rientro verso nord, decisamente più soft sotto l'aspetto tecnico, quasi tutto sulle classiche strade bianche, molto compatte e scorrevoli, e con salite e discesa molto morbide. Diverso anche il paesaggio, molto più aperto, fra le verdi colline erbose dei Monti Lessini, praticamente prive di vegetazione.

10 i biker partecipanti, partiti verso le 9:00 dal "Bivio del Pidocchio" (nei pressi di Malga Lessinia), a quota 1560. Tratto iniziale in discesa, per circa 2 km, prima sulla strada provinciale e poi nel bosco, nel Vaio dei Modi, scendendo fino a quota 1230. A seguire, breve ma intensa salita (circa 1 km), seguita da nuova discesa (2 km), arrivando fino ai 1120 m. di Contrada Scandole.

Il saliscendi è proseguito con un nuovo tratto in salita (altri 2 km), all'interno del Vaio Scandole, con passaggio per le contrade Zamberlini e Tinazzo,  per poi scendere fino al punto più basso dell'itinerario, in loc. Squarantello, a m. 1016. Da qui è iniziata salita più lunga della giornata che in circa 7 km ha portato al Rifugio Dosso Alto (m. 1410), passando per il paese di San Francesco (frazione di Rovere' Veronese) e la contrada Masenello.

Nel prato del rifugio è stata fatta la meritata pausa ristoro, seguita da un buon caffè nel locale, per poi tornare in sella ed affrontare la seconda metà del tracciato, con il rientro verso nord. Dal rifugio si è scesi alla Conca dei Parpari (dove si trova un Centro del Fondo), proseguendo poi per un breve tratto sulla strada provinciale 6, lasciando la strada asfaltata in corrispondenza del bivio di Malga Parparo di Sopra.  Da qui si è saliti costeggiando il bordo della Valle di Rivolto (con un'alta protezione a lato della strada), arrivando fino a Malga Grolla. In questo frangente è iniziato a piovere ed il tratto successivo è stato l'unico della giornata fatto sotto l'acqua, fitta ma leggera.

Proseguendo in discesa si è quindi arrivati alla località di San Giorgio, un tempo apprezzata stazione sciistica (specie dai veronesi), oggi in declino, con gli impianti chiusi e le strutture turistiche (hotel e case vacanze) con evidenti segni di mancanza di manutenzione ormai da qualche anno.  Da San Giorgio è ripresa la salita, sempre su strada bianca, ai piedi della cresta che separa la Lessinia dalla Val dei Ronchi, in Trentino, con il confine (un tempo confine di Stato Italia/Austria) che corre lungo lo spartiacque, fra le cime di Castel Gaibana e Monte Sparavieri.

Sotto Monte Sparavieri è iniziata la virata verso ovest, aggirando in senso anti-orario il Monte Tomba, che con i suoi 1766 m. è la cima più elevata dell'intera Lessinia. E proprio il bivio per il Monte Tomba, a quota 1715, è stato il punto più elevato dell'itinerario, cui ha fatto seguito un bel tratto in leggera discesa, interrotta dalla morbida salita fino al bivio di Castelberto. Da lì in poi è stata solo discesa, passando per Malga Pidocchio e Malga Lessinia, concludendo il bellissimo tour al bivio del Pidocchio, dopo 43 km.

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Ora l'appuntamento è con l'uscita RincoGold, Sabato 14 settembre. Quest'anno verrà affrontato un impegnativo tour che dalla Valle dell'Adige porterà alla Val di Non, scollinando ai 1800 m. di Grauner Joch (per gli altoatesini) o Passo Coredo (per i trentini), raggiungibile da Cortaccia dopo una lunga salita sterrata. Dopo il passaggio tra le malghe della Predaia, rientro in Piana Rotaliana attraverso la Rocchetta.


 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi poco più di 42 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 1200 metri. Altimetria molto nervosa, senza lunghe salite continue, ma con continui saliscendi. Partenza dal bivio di Malga Lessinia (1570), quindi discesa fino al punto più basso dell'itinerario, posto al km 15, intermezzata da due salite di 1 e 2,5 km. Segue poi la risalita fino al GPM del bivio di Monte Tomba (m.1715), per quasi 20 km, intermezzati da vari tratti in discesa e falsopiano. 8 km finali quasi tutti in discesa (con un un'unica leggera salita nel finale).

L'altimetria

La panoramica in 3D

 

La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

 

le immagini

1. Bivio Pidocchio-Scandole


Ritrovo al Bivio del Pidocchio, nei pressi di Malga Lessinia, a quota 1460 circa


I Rinco scalpitano ...


Le dolci colline della Lessinia, con vista (verso ovest) sul gruppo del Monte Baldo


Alle 9:00 si parte ...


Occhio al traffico !


Il primo tratto, in discesa, è sulla strada provinciale che scende ad Erbezzo (VR)


Un'immagine che vedremo spesso in questo tour: le classiche pozze tonde per il bestiame


Scendiamo ancora per qualche centinaio di metri ...


In loc. Malga Vallina, lasciamo l'asfalto


Imbocchiamo una bella strada sterrata che continua a scendere


Sullo sfondo, riconoscibile per il ripetitore TV, il Monte Tomba, dove passeremo più tardi


Altro particolare che caratterizza la Lessinia: le rocce calcaree levigate


Proseguiamo in discesa


La strada è stata sistemata di recente: canalette nuove e fondo molto ben battuto


Uno dei tanti cancelli che apriremo (e richiuderemo) oggi.


Ora imbocchiamo il Vaio dei Modi, proseguendo su fondo erboso


Lo stretto sentierino si infila nella boscaglia


Scendiamo sul single track, per ora tranquillo


Più a valle il fondo diventa più ostico


Quando pendenze e fondo si fanno insidiosi ... meglio non rischiare


Questo tratto, nei pressi della "Fontana degli Alpini", è il più malmesso dell'intero tour


Un po' di sano trekking non può mancare mai !!!


Anche qui la tempesta Vaia ha lasciato qualche segno


Qualche albero di traverso


Ora il sentiero è diventato più compatto e pedalabile


Arriviamo al Vaio dell'Aguilla, dove finisce la discesa e inizia la prima salita


Si sale su una bella strada forestale


Arriviamo in loc. Bocca di Selva. Sul segnale le indicazioni per trekking, bike e cavallo


Una breve sosta per ricompattare le fila


La salita prosegue ora in un bel bosco di faggi


Anche qui la tempesta di fine ottobre ha fatto danni. La strada è stata appena risistemata


Una bella rampa ...


Scolliniamo ed usciamo dal bosco


Arriviamo al "Baito dei Pastori"


Un'immagine classica dei Lessini: pozza d'acqua e malghetta in pietra


I tetti con i lastroni in pietra calcarea


Lasciamo la malghetta


Proseguiamo verso sud, sul versante sinistro del Vaio dell'Anguilla


Costeggiamo un altro laghetto


Una mucca ci osserva curiosa


Nuovo cambio di pendenza, con un'altra salita


Siamo tornati a pedalare in un faggeto


Nuovo scollinamento e poi discesa


Usciamo dal bosco


Arriviamo in loc. Scandole (m. 1130), dove inizia una nuova salita

 

2. Scandole-Squarantello


Primo tratto della nuova ascesa, in un faggeto, con fondo abbastanza ostico


Giungiamo ad un bivio con uno stretto sentierino nell'erba


Proseguiamo a sinistra, in mezzo ai prati


Affrontiamo una ripida rampa erbosa


Passiamo per Contrada Rollo


Arriviamo allo scollinamento


Di fronte a noi si apre un vallone erboso, con Contrada Zamberlini


Proseguiamo sulla bella strada con fondo in erba


Ora si scende nel vallone


Giunti nel fondovalle, si prosegue in piano


Giungiamo in contrada Zamberlini


Attraversiamo il piccolo borgo rurale, con le case in pietra


Oltrepassiamo loc. Zamberlini


Proseguiamo sul fondo del vallone erboso


La strada è delimitata dai caratteristici lastroni in pietra


Arriviamo in contrada Tinazzo


Le indicazioni per le località successive


Riprendiamo a salire


Ci lasciamo alle spalle anche loc. Tinazzo


Alla nostra destra, il vallone appena attraversato


Affrontiamo qualche tornante


Il gruppetto di retrovia


La strada sale con pendenza moderata e fondo compatto


Ora Contrada Tinazzo si vede dall'alto


La saluta prosegue ...


Altre mucche che ci osservano


La parte alta di Contrada Tinazzo


Con questa pendenza moderata, ci alziamo molto gradualmente


Anche qui, l'immancabile pozza per abbeverare il bestiame al pascolo


Ultimi tornanti, prima di uscire dal vallone


La roccia calcarea tipica della Lessinia, formata da stratificazioni sabbiose


In pratica è come un libro di geologia all'aperto: ogni riga è un'era diversa


La parte finale dell'ascesa


Arriviamo al nuovo scollinamento


Una bella malga sulla sommità di un dosso


Anche questa è la classica costruzione con il tetto in lastroni di pietra


Il punto più elevato coincide con uno stretto passaggio fra le rocce


Ora si scende ...


Ritroviamo un tratto boscoso


Lasciamo correre le bici sulla comoda sterrata


Arriviamo in loc. Grietz


Ora si prosegue su erba


Una ripida discesa ...


Ci dirigiamo verso una stretta valle


Torniamo in mezzo alla vegetazione


Più a valle il sentiero confluisce in una comoda strada bianca


Altra deviazione su un nuovo sentiero


Si continua a perdere quota, verso il punto più basso dell'itinerario


Ora si costeggia una parete rocciosa


Nuova discesa con fondo ostico


In fondo alla discesa


Ora si risale dall'altro versante


Dalla sommità della collina erbosa, spuntano dei tetti


Siamo in loc. Scrivazze


Facciamo una breve sosta


Si riparte


Percorriamo i versante sinistro della valle del Torrente Squaranto


La discesa termina all'innesto con la strada provinciale 13


Siamo in località Squarantello, il punto meno elevato dell'itinerario, appena sopra i 1000 m.


Il borgo, anch'esso con le case dai tetti in pietra, è incassato nella stretta valle

 

3. Squarantello-Dosso Alto


Da Squarantello riprendiamo a salire, percorrendo un breve tratto della provinciale


In breve arriviamo in vista di un paese


Siamo a San Francesco, punto più a sud dell'itinerario odierno


Raggiungiamo il paese per usufruire della fontanella e procedere al rabbocco borracce


Da San Francesco inizia il rientro verso nord, passando per Gauli


Entriamo nel minuscolo borgo, che all'ultimo censimento vantava ben 10 abitanti !


Molte case sono disabitate


Seguiamo le indicazioni per Masenello


La strada attraversa il borgo, uscendo in direzione nord


Poco dopo ci ritroviamo nel bosco


Si sale all'ombra dei faggi


Usciti dal bosco, incontriamo una bella casa in pietra, fresca di ristrutturazione


Dopo la radura con la casetta, si torna nel bosco


Il nostro anello si innesta nel "Giro delle Malghe"


Usciamo dal bosco, in vista di un nuovo paesello


Ora si sale su asfalto


Arriviamo a Masenello


Anche questa località è minuscola: se Gauli ha 10 abitanti, Masenello ne conta 6 ...


Sosta


Vista sul caratteristico borgo in pietra


Da Masenello, proseguiamo nuovamente su sterrato


Troviamo subito una ripidissima rampa su ghiaia e pietra


Passato il rampone, proseguiamo sul pascolo, pedalando nell'erba


Passiamo sotto Malga Marianetto


Zoomata sulla malga


Le mucche sparse nel pascolo, con tanta erba a disposizione


Aggiriamo la collinetta e saliamo verso la malga


A Malga Marianetto ci fermiamo ad osservare il panorama


La costruzione storica, con l'immancabile pietra calcarea dei Lessini


Dalla malga proseguiamo sulla strada asfaltata


Si sale verso il Rifugio Dosso Alto, dove faremo la sosta pranzo


Affrontiamo qualche tornante


Oggi è semi-coperto. Se ci fosse stato il sole ... sarebbe stata una cotta!


Le colline erbose che caratterizzano la Lessinia


La salita si fa nuovamente ripida


La pietra, che quassù abbonda, usata per delimitare i terreni


Brücke in cima alla collina


Arriviamo a malga Marian


Qui superiamo quota 1400


Da qui vediamo bene la nostra meta: il Rifugio Dosso Alto


Vista verso sud


Due mucche in riva ad una pozza


La strada che conduce al rifugio


Rifugio Dosso Alto, a quota 1420


Ci fermiamo per mangiare qualcosa, dopo 4 ore in sella


Si preparano i panini


Buon appetito !


E vai con le ganasce ...


Dopo il ristoro, entriamo nel locale


Un buon caffè, prima di tornare in sella

 

4. Dosso Alto-San Giorgio


Pronti per la ripartenza


Big Bobby rispolvera la divisa del 2005 !!!


Andiamo ?


Lasciamo il rifugio Dosso Alto


Imbocchiamo la discesa


Scendiamo veloci verso la Conca dei Parpari


Arriviamo sulla SP 6, in loc. Conca dei Parpari, dove c'è un centro per lo sci di fondo


Percorriamo un breve tratto della provinciale


Al bivio di Malga Parparo, svoltiamo a destra e riprendiamo la salita


Il primo tratto di salita è ancora su asfalto


Poco dopo la malga, si passa su sterrato


Si pedala nel verde


Le dolci colline erbose che caratterizzano la zona centrale e settentrionale della Lessinia


L'ennesima pozza, che fornisce un gradevole effetto specchio


La salita prosegue con pendenza moderata


Il Presidente


Incrociamo il sentiero europeo E5


Le colline lavorate da millenni di intemperie


Attorno a noi tuoni e lampi ... speriamo bene!


Per ora ... il tempo regge


Arriviamo sul bordo della valle di Rivolto, dove c'è un'alta recinzione protettiva


Sotto, il dirupo verso la valle


Caverne della Grande Guerra


Il paese di Giazza


Stupende conformazioni rocciose


Sembrano sculture !


La salita prosegue sul bordo della valle


Poco dopo arriva la temuta pioggia. Leggera, ma fitta. Mettiamo le giacche e i coprizaini


Per qualche minuto, pedaleremo sotto l'acqua


Il cielo azzurro, in lontananza, è confortante :-)


Arriviamo a Malga Malera


La mucca vorrebbe entrare per ripararsi dalla pioggia?


Poco dopo la pioggia cessa


Siamo in vista di San Giorgio


La discesa termina in loc. San Giorgio, ex località sciistica

 

5. San Giorgio-Bivio Pidocchio


Si riparte da San Giorgio


Dopo un brevissimo tratto su asfalto, si torna su sterrato


Percorriamo ora una strada ex militare


I muretti in pietra, di inizio '900, sono ancora perfetti


Si sale verso nord


Una mucca si abbevera


Reflex


Ancora le rocce della Lessinia


Sculture naturali


La strada è compatta e la pendenza, come in tutte le ex strade militari, non elevata


Vista verso sud


La Casara di San Nazzaro


Nel vallone sotto la strada, notiamo 2 caprioli


El dòs dela vaca :-)


I nuvoloni neri ci girano attorno ...


GigaBike cerca nell'erba maggior scorrimento rispetto allo sterrato


Si procede in costante salita


Ogni tanto le verdi colline sono punteggiate dalle formazioni rocciose


Acqua e vento hanno arrotondato gli spigoli


La strada segue l'orografia, costeggiando i valloni incisi nella morbida roccia calcarea


Sosta ad un pannello indicativo


Vista sul Monte Castelberto, verso ovest


Si riparte


Arriviamo al bivio di Monte Tomba, punto più elevato dell'itinerario (m.1715)


Aggirato il monte, si inizia a scendere


Ora ci attende un lungo tratto in leggera discesa


Stiamo percorrendo la parte più settentrionale dell'itinerario, al confine con il Trentino


Malga Podestaria


Dopo mucche nere, brune, rosse, pezzate ... ecco quelle bianche


Incontriamo qualche vecchia jeep. Probabilmente un raduno


E' tornato il sole


Con continue curve, seguendo l'andamento del terreno, si prosegue verso ovest


Green


Ancora rocce ...


Il Monte Tomba (il più alto della Lessinia, m.1766) è ora alle nostre spalle


Un nuvolone nero si avvicina minaccioso da est ...


Altra valle, con la pozza e le mucche al pascolo


Aaaaah, bere non bastava. Ci voleva anche il bagnetto !


Spediti verso il bivio di Castelberto


Monte Tomba sempre più lontano


Il Presidente con il monte sullo sfondo


L'ospite Marco che ha sofferto parecchio, ma non ha mollato


Si riparte


Ritorna il sole


Altra valle


Percorriamo ora un tratto molto particolare: gli unici 80 metri in Trentino del nostro tour


Sotto la strada, infatti, dove il confine fa uno spigolo, c'è il vecchio cippo con la A di Austria


La salita, qui, è quasi impercettibile


Nuova valle, circondata dalle classiche colline tondeggianti


Ci avviciniamo al bivio di Castelberto, ultimo cambio di pendenza


Eccoci all'ennesimo scollinamento di questo interminabile su e giù


Un fossile di conchiglia. Segno evidente dell'origine marina di queste rocce sediementarie


Laggiù piove di brutto !


Iniziamo la discesa conclusiva


Scendiamo veloci verso Malga Lessinia


I vecchi muri di sostegno ed i paracarri in pietra, risalenti alla Grande Guerra


Malga Lessinia. Ormai manca davvero poco


L'ultimo breve tratto che ci porterà al Bivio del Pidocchio


Eccoci al parcheggio


Anche questa è andata e, tutto sommato, è andata alla grande !

 



Grazie a tutti e ...
 
alla prossima !
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