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Gli eroi del Lavazè 5 Rinco sfidano il meteo e affrontano il "Giro delle malghe della Val d'Ega" in una giornata praticamente autunnale, con soli 8 gradi al valico di Lavazè. Pioggia caduta a più riprese, fango, nebbia ... ma splendido itinerario (peccato solo per il panorama, nascosto dalle nuvole). |
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la cronaca |
22/06/2019. E' stata disputata questa mattina, in una giornata praticamente autunnale (anche se era il 2° giorno dell'estate!), la 4ª uscita del programma bike 2019: il Giro delle Malghe della Val d'Ega.
I partenti dovevano essere 10, ma alla fine (complice anche l'incertezza meteo) si sono ritrovati solo in 5, che hanno hanno preso il via verso le 8:45 da Nova Ponente, con il cielo che si stava aprendo, dopo che le prime ore del mattino erano state caratterizzate dalla pioggia.
Pronti, via ... e dopo 2 km ecco il primo contrattempo, con l'ospite Jimmy (che a maggio aveva preso parte alla spedizione dei Rinco in terra istriana), rimasto bloccato dalla rottura della valvola del tubeless. Pit Stop obbligato, dunque, poi ripartenza verso il Santuario di Pietralba, attraverso il sentiero europeo E5, con diverse rampe dalla pendenza decisamente impegnativa (18-20%).
Arrivati al santuario (m. 1520), è stato affrontato un brevissimo tratto di discesa sulla strada provinciale che sale da Monte San Pietro, per poi deviare nel bosco, su una comoda strada forestale che salendo in maniera dolce nel bosco, con un paio di tornanti, ha condotto a Malga Schönrast (Belriposo), a quota 1700. Appena arrivati alla malga è ripreso a piovere, dapprima in maniera leggera, poi più intensamente, così il quintetto ha atteso una buona mezzora sotto la veranda del locale, gustandosi un caffé ed una fetta di torta.
Quando la pioggia ha rallentato la sua intensità (nel bosco era praticamente impercettibile), si è tornati in sella, imboccando la strada forestale che aggira in senso orario il Monte Pausabella, in lieve salita, arrivando ai 1790 m. di Capanna Nuova (Neuhütte). Da qui l'itinerario è proseguito, con lunghi tratti in falsopiano, sulle pendici nord-orientali del Corno Bianco (il più piccolo dei 9 sistemi dolomitici dichiarati dall'UNESCO "Patrimonio dell'Umanità"), tornando a salire solo nel finale, quando è stato raggiunto il GPM di giornata, nei verdi pascoli di Malga Ora (m.1864).
Dopo aver scollinato il punto di maggior elevazione, con la pioggia che nel frattempo aveva ripreso a cadere più intensa, si è scesi nei pascoli fino a raggiungere il vicino Passo di Lavazè (m.1800), dove è stata fatta la pausa pranzo, al riparo della veranda di un albergo chiuso. Dopo aver mangiato i panini, con il termometro che segnava +8°, la pioggia è cessata e così è stata fatta la foto ricordo al valico che mette in collegamento la Val d'Ega (BZ) con la Val di Fiemme (TN), per poi iniziare la discesa nella valle del Rio Nero.
Dopo un paio di km è stata incontrata Malga Costa, a valle della quale stati attraversati alcuni tratti di bosco letteralmente spazzato via dalla furia della tempesta Vaia, tanto che sembrava di pedalare in un cratere! La discesa è quindi proseguita veloce lungo il Rio Nero, passando di tanto in tanto dalla sponda destra a quella sinistra e viceversa, fino al bivio con la stradina che conduce a loc. Bielhof. Imboccata la strada, che taglia in orizzontale un ripido versante boscoso, ci si è resi subito conto che si trattava di un "percorso ad ostacoli", con diversi alberi caduti e non ancora rimossi. Constatato che non era possibile proseguire oltre, si è consultata la mappa, individuando subito l'alternativa, con discesa nella valle del Rio Nero fino alla strada provinciale. Da qui si è saliti per meno di un km su asfalto, per poi deviare a sinistra su una strada nei prati, andando ad intercettare la traccia originale.
Il percorso - dopo la breve deviazione - è quindi proseguito come da programma, raggiungendo la località Bielhof, per poi solcare i prati, ai piedi del Daumberg (Monte Daum) e della collina di Sant'Eelena, con arrivo a Nova Ponente dopo circa 36 km.
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Ora l'appuntamento è con il trekking. Sabato 29 giugno, infatti, verrà disputata la 4ª uscita del programma 2019, sul Lagorai, con lo splendido Giro dei 3 laghi ("Brutto", "delle Trote" e "Moregna"). La location, però, è in dubbio per via della percorribilità dei sentieri, dopo la tempesta Vaia di fine ottobre che, come noto, ha sradicato dal suolo migliaia di alberi. La verifica, presso le autorità di zona, verrà fatta in settimana. Se l'itinerario non dovesse risultare attualmente percorribile, si invertirà la data con il Giro delle Malghe del Monte Roen.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi poco più di 36 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 900 metri. Altimetria abbastanza regolare, con un tratto iniziale di quasi 4 km in saliscendi, seguito da circa 15 km di salita (di cui il primo assai impegnativo), interrotta di tanto in tanto da qualche breve falsopiano. Arrivati al GPM di Malga Ora (m1864), si affrontano quasi 8 km di discesa, per poi affrontare l'ultimo tratto del percorso (altri 8 km circa) in saliscendi nei prati.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
1. Nova Ponente-Pietralba
Il ritrovo a Nova Ponente, verso le 8,30
Dai che il cielo si sta aprendo !
Preparazione bike
Verso le 8:45 si parte
Lasciamo il paese, imboccando una bella stradina fra gli
abeti
Ci ritroviamo subito in mezzo ai verdissimi prati
La pioggia del mattino ha rinfrescato l'aria: +12° alla
partenza, vai con le giacche a vento
Segnali sempre più confortanti
Il primo dei tanti, insidiosi, strappetti che incontreremo
lungo il tracciato
Passaggio in località Kher
Prati pronti per la fienagione
Termina la strada asfaltata e si imbocca la forestale
"Sega Vecchia"
La strada è stata sistemata di recente e troviamo un
comodo fondo battuto
Il conta km non arriva a 3 e ... zac! ecco la foratura di
Gimmy !
Non ci resta che pregare ...
"Houston, abbiamo un problema ..."
Guasto risolto, possiamo ripartire
Questo primo tratto è abbastanza ondulato e si affrontano
vari saliscendi
Lasciamo sfrecciare le nostre mtb nei tratti in leggera
discesa
Anche il drenaggio è ottimo: nonostante la pioggia caduta
fino a un'ora prima, niente fango
Dopo la discesa ... c'è sempre una salita!
Arriviamo al ponticello sul Rohrbach
Ecco il piccolo corso d'acqua che scende fino a Laives
Le indicazioni del TV (Touristik Verein)
Da qui iniziano le salite vere ...
Belle rampe, con 18-20% di pendenza
Cristina impegnata su un tornante
La strada sale ripida verso Pietralba
Il fondo, però, è compatto. Ripido, ma pedalabile
Anche qui c'è qualche traccia del passaggio di "Vaia", la
tempesta di fine ottobre
Loc. Kehr di Nova Ponente, dove siamo transitati poco
prima
Occhio alle frane !
In salita il Presidente si è messo in maniche corte
L'ascesa prosegue ...
Ultime rampe ...
Qui si pensa già al prossimo inverno!
Dopo i ramponi, l'ultimo tratto consente di rifiatare
Eccoci a Pietralba
Arriviamo nel parcheggio del santuario
Il Santuario della Madonna di Pietralba, fondato nel 1553
Percorriamo, in discesa, un breve tratto della
provinciale, fino al bivio successivo
2. Pietralba-GPM
Poco a valle del santuario, imbocchiamo una bella strada
forestale
Anche qui, purtroppo, qualche albero abbattuto
La salita - in questo tratto - è decisamente più morbida
che nella parte iniziale del tour
Stiamo salendo verso malga Schönrast (Belriposo), la prima
delle malghe del nostro giro
Si pedala nel bosco, ma ogni tanto appare qualche radura
erbosa
Anche qui fondo compatto e drenante: niente fango
I botton d'oro
GigaBike con Cristina
Ora che ci siamo alzati di quota, possiamo vedere la valle
da cui siamo saliti
La frazioni di Nova Ponente, sull'altro versante della
valle del Rohrbach
Proseguiamo la nostra ascesa nel bosco
Poco dopo, usciamo in un'ampia radura
Siamo a malga Schönrast (Belriposo)
La stalla
Mucche al pascolo
Sta riprendendo a piovere, così si decide si andarsi a
riparare in malga ...
Si è messo a piovere di brutto, così ci ripariamo in
veranda, in attesa di tempi migliori ...
Nel frattempo ... ci diamo da fare :-)
Appena l'intensità della pioggia si riduce, ci rimettiamo
in sella
"Siete sicuri?"
Belli coperti, procediamo sotto una leggera pioggerella
Sotto le piante, l'acqua è quasi impercettibile
la strada, in falsopiano, costeggia il versante nord del
Monte Pausabella
Man mano che ci alziamo di quota, si trova sempre più
legname accatastato.
Arriviamo in un punto panoramico
Qui la foto, è d'obbligo
Il Santuario di Pietralba
Riprendiamo la morbida ascesa
La strada continua a salire, ma con pendenze molto
moderate
La forestale segue l'orografia del versante, con diverse
curve
Nuovo strappetto ...
... e arriviamo a Capanna Nuova - Neuhütte
Una breve sosta al laghetto
Il piccolo specchio d'acqua
Riprendiamo la pedalata
Ora la strada risale le pendici nord-orientali del Corno
Bianco
Quassù il disastro di vaia è davvero evidente
Cataste di alberi ovunque ...
Migliaia di abeti che sono stati spazzati via come
grissini
La pioggia, che fino ad ora era stata quasi
impercettibile, inizia a farsi più intensa
Usciamo dal bosco ed entriamo nei pascoli di Malga Ora
Sotto la pioggia, affrontiamo l'ultima salita prima del
GPM
Ah, come piove ...
I pascoli non soffrono certo l'arsura ...
Ultimo strappo
Poco dopo la strada spiana
Mucche al pascolo, incuranti della pioggia
Eccoci al punto più elevato dell'itinerario odierno
Malga Ora, m.1864
Ora è quasi un diluvio ...
3. discesa valle Rio Nero
Da Malga Ora, iniziamo la discesa verso Passo Lavazè,
passando nella foresta ferita
La stradina scende nel bosco, con un fondo reso viscido
dalla pioggia
Più avanti si ritorna a pedalare su una strada forestale
più larga e con fondo drenante
Arriviamo nei pascoli sopra il Lavazè e sotto passo Oclini
Scendiamo al passo
Certo, non è proprio una temperatura estiva ...
Infatti siamo vestiti come in inverno ...
Troviamo riparo nell'ingresso di un hotel chiuso
Consumiamo i panini, in attesa che smetta di piovere
Ovviamente non può mancare il mitico radler
Anche qui cataste di legna, pronte per essere portate in
segheria
In Europa dell'est, a giudicare dal nome ...
Dopo mangiato, la pioggia cessa e ci rimettiamo in sella
Il laghetto del Lavazè
Iniziamo la discesa verso la valle del Rio Nero
Prima dobbiamo attraversare dei pascoli
Qui, dove il terreno è più argilloso, il fondo è assai
fangoso
Passiamo fra grandi cataste di legna
Lasciamo il pascolo ed iniziamo la discesa nel bosco
Alcuni tratti di foresta sono stati letteralmente spazzati
via
Tronchi e ceppi ovunque ...
In questo tratto troviamo i solchi delle possenti macchine
utilizzate per il recupero del legname
Arriviamo a Malga Costa
Ecco Malga Costa (Liegalm), l'ultima del nostro tour
Scendiamo verso il Rio Nero
E' davvero impressionante vedere le coline pelate
A sinistra una porzione di bosco dove non è ancora
avvenuto il recupero dei tronchi.
A destra, invece, un tratto già ripulito. La rimozione degli alberi rende il
terreno nudo ...
Percorriamo questa sorta di cratere ...
Che disastro ..
Ora facciamo sfrecciare le bici sulla compatta strada che
costeggia il corso d'acqua
L'umidità gioca brutti scherzi anche all'obiettivo ...
Uno dei ponti in legno con cui si passa da una sponda
all'altra del Rio Nero
Rio Nero (Schwarzenbach)
Un tratto in falsopiano, prima di tornare a scendere
A meno di 500 metri dal termine della discesa, deviamo su
una stradina pianeggiante
Poteva mancare il guado?
Ops ... qui non sono ancora stati rimossi gli alberi
caduti
Non si passa, dobbiamo tornare indietro
Questa stradina ci avrebbe consentito di rimanere in
quota, raggiungendo Bielhof
senza scendere in fondo alla valle e poi risalire. L'interruzione della strada
ci costringe
ad una deviazione, completando la discesa lungo il Rio Nero per poi salire sulla
SP72
4. tratto finale nei prati
Raggiunta la SP72, percorriamo un breve tratto di salita
Dobbiamo recuperare la quota perduta a causa della
deviazione
Poco più avanti lasciamo la provinciale e imbocchiamo la
stradina che sale a maso Kasbach
Arriviamo a maso Kasbach
Lasciato il maso, si prosegue su sterrato
I verdi prati sotto il Monte Daum (Daumberg)
Attraversiamo il prato, dirigendoci verso il bosco, dove
transita la strada che abbiamo
abbandonato poco prima a causa degli alberi abbattuti. Ci rimetteremo sulla
traccia originale
Ecco intercettata la strada che arriva dalla valle del Rio
Nero. Deviazione completata
GigaBike, per evitare tamponamenti, ha acceso i
retronebbia !
Ora dobbiamo percorrere l'ultimo tratto del percorso, in
mezzo ai pascoli
Imbocchiamo uno stretto sentiero ai piedi del Monte Daum
Il sentierino è quasi nascosto dall'erba
Fra l'erba alta e bagnata, completiamo la lavata ...
Poco dopo la traccia si fa più larga
Pascoli
Stiamo per arrivare a Moos
Fra la nebbia, spuntano le case della località
Ecco la frazioncina di Moos (che in tedesco significa
palude)
Attraversiamo la SP72 e imbocchiamo la "Panoramaweg" (via
panoramica)
GigaBike e Cristina, in versione fluo
Oggi di panorama non si vede nulla, ma la strada è
comunque caratteristica
Passiamo per Maso Stocker
La vecchia stalla, interamente in legno
Iniziamo l'aggiramento del colle di Sant'Elena
Più avanti la strada torna sterrata
Altro maso ...
Proseguiamo sul comodo falsopiano
Passiamo fra le case di maso Weissbaum
Tornati su asfalto, si percorre un tratto in discesa
Ora si sfreccia nuovamente nel bosco
Stiamo per arrivare a Nova Ponente
Altro strappo, per salire in loc. Vernom
Alla nostra destra, la valle digrada verso il rio che
scende dalla Val d'Ega alla Val d'Adige
Arriviamo a Vernom
Cristina è luminescente !
Ora si scende verso Nova Ponente
Raggiunta la strada provinciale, proseguiamo su un
sentierino sterrato
Antica chiesetta
Ultimo km ...
Eccoci arrivati a Nova Ponente
Chiudiamo l'anello di 36 km, un po' "umidi" ma ...
contenti ! Bel giro!
Grazie a tutti e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |