07
APR

PROGRAMMA BIKE 2019, 1ª USCITA

Nelle terre d'acqua
1ª uscita del programma bike, nel mantovano

Disputata questa mattina, assieme ai "gemelli" cremonesi di Non Solo Panza, la tradizionale uscita fuori porta di inizio stagione dei Rinco Boys, sulla ciclovia Sabbioneta-Mantova. 50 km (pianeggianti) nel tipico paesaggio rurale padano, fra i fiumi e i canali della fertile pianura. Dopo la pedalata, il pranzo al Ristorante Danara ed il rientro in Trentino.

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i presenti

 

 

SOCI
     
OSPITI
 
     

Trek

 

 

la cronaca

07/04/2019. E' andata in scena oggi nella Lombardia orientale, con una bella uscita nelle campagne mantovane, la prima tappa del programma ordinario bike 2019. Si è trattato della ormai tradizionale "gita fuori porta" (giunta alla sua 9ª edizione), che quest'anno ha visto Rinco Boys e Non Solo Panza pedalare sulla ciclovia Sabbioneta-Mantova.

La lunga ed intensa giornata dei Rinco è iniziata all'alba (6:30), con il ritrovo a Trento e la partenza in pullman (con carrello bici), direzione sud, sull'A22, con tappa a Rovereto per raccogliere i soci lagarini e dell'Alto garda. Da lì, sempre in A22 fino a mantova nord, poi su strade statali, è stata raggiunta Sabbioneta, dove era prevista la partenza del tracciato.

Dopo le operazioni di scarico delle bici (con il pullman ripartito alla volta di Mantova, con a bordo 6 trekker che hanno optato per una gita a piedi in città), il gruppo di 21 biker ha raggiunto il centro storico della storica località, inserita (nel 2008) nel Patrimonio dell'Umanità UNESCO

Alle 9,45, dopo una breve visita fra piazze e vicoli di Sabbioneta, che per oltre un secolo (fra il 1577  e il 1689), fu capitale di un minuscolo Stato (il Ducato di Sabbioneta), il gruppo ha imboccato la ciclovia in direzione di Mantova, uscendo subito fra i campi, a nord della piccola cittadina dei Gonzaga.

Pedalando in direzione nord, su una comoda via (in parte sterrata) fra le sterminate campagne padane, è stata raggiunto il paese di Brugnolo, con sconfinamento nella provincia di Cremona. Da Brugnolo il tracciato ha quindi puntato ad est, sulla SP 42, rientrando in provincia di Mantova ed arrivando a Commessaggio, piccolo paese (circa 1000 ab.) attraversato dal canale Navarolo, uno dei tanti canali d'irrigazione che caratterizzano questa zona, retaggio della bonifica di un'antica palude, chiamata Regona, alimentata dalle acque di piena del Po e dei suoi affluenti. A Commessaggio, per attraversare il Navarolo, è stato percorso il celebre ponte di barche, il cui manto stradale poggia su imbarcazioni di cemento, affiancate l'una all'altra.

Da Commessaggio si è proseguito in direzione est, inizialmente costeggiando il canale Navarolo, per poi tagliare nei campi, arrivando fino alla località Bocca di Chiavica, sul fiume Oglio. Da qui si è pedalato sugli argini del fiume che con i suoi 280 km di lunghezza è il secondo affluente del Po (dopo l'Adda). Passando per le località Bocca Bassa e Sabbioni (toponimo certamente riferibile al materiale lasciato dalle esondazioni del fiume), ci si è allontanati temporaneamente dall'Oglio e si è giunti a San Matteo delle Chiaviche, frazione di Viadana, dove si trova il sistema di idrovore e paratie (le "chiaviche") da cui si dirama una serie di canalizzazioni ad uso irriguo, che prelevano l'acqua dal fiume per indirizzarla verso i campi della pianura. 

Proseguendo verso nord-est, si è ritornati sul fiume Oglio, arrivando alla località di Torre d'Oglio, dove si attraversa il fiume con un altro celebre ponte di barche, costruito nel 1926 e utilizzato anche come set di rinomati film, da Novecento di Bernardo Bertolucci a I promessi Sposi (serie TV del 1989), fino a Don Camillo, remake interpretato da Terence Hill, che in una scena attraversa il ponte su una moto da enduro.

Da Torre d'Oglio si è proseguito sull'argine sinistro del fiume, fino a raggiungere la vicina confluenza nel Po, il più grande fiume italiano (km 652), dal cui antico nome latino, Padus, prende il nome la Pianura Padana, da esso attraversata nel lungo viaggio dalle Alpi occidentali al Mare Adriatico.

Per un tratto si è costeggiato il Po, in direzione est, per poi virare verso nord, abbandonando gli argini ed entrando nelle campagne a sud-ovest di Mantova. Raggiunta il paese di Buscoldo, si è transitati per la località di Serraglio, il cui nome deriva dall'antico sistema di fortificazione (il cd "Serraglio mantovano") eretto nel XIII secolo per difendere il territorio mantovano dalle invasioni nemiche.

Da Serraglio si è quindi puntati dritti verso Mantova, percorrendo il tratto meno interessante del percorso (nella periferia cittadina), per poi entrare in città e attraversare il suo splendido centro storico. Percorrendo la nuovissima ciclabile urbana in Corso Vittorio Emanuele, si è vista dapprima la Chiesa di Sant'Orsola (1608), quindi il Teatro Sociale (1822). Proseguendo in Corso Umberto I, si è giunti alla Basilica di Sant'Andrea (la più grande chiesa di Mantova, edificata nel 1472), quindi in Piazza delle Erbe, con la Rotonda di San Lorenzo (1083), la Torre dell'Orologio (1472) e il Palazzo della Ragione (1250). Passando davanti al Palazzo del Podestà (1227), si è quindi giunti in Piazza Broletto, dominata dall'omonimo palazzo, coevo del Palazzo del Podestà (1227). Attraversando il Voltone di San Pietro, antica porta cittadine, si quindi giunti in Piazza Sorbello, il "salotto di Mantova". Realizzata nel 1330 e un tempi chiamata Piazza San Pietro, Piazza Sordello è circondata da alcuni dei più prestigiosi e conosciuti edifici storici mantovani: Palazzo Ducale, il Duomo, Palazzo Bianchi, Palazzo Bonacolsi, Casa di Rigoletto, Ca' degli Uberti, Palazzo Acerbi.

Usciti dal centro storico, si è quindi fatta un'ultima tappa storico-culturale davanti al Castello di San Giorgio, fatto edificare dai Gonzaga fra la fine del 1300 e l'inizio del 1400, ebbe un'iniziale funzione difensiva della città, per poi essere trasformato in lussuosa residenza nobiliare. Nel 1810 vi fu rinchiuso il patriota tirolese Andreas Hofer, prima di essere giustiziato dai francesi che lo avevano catturato in Sudtirolo.

A questo punto è stato imboccato il Ponte di San Giorgio, che separa il Lago di Mezzo dal Lago Inferiore (così è chiamato in questo tratto il fiume Mincio, che attorno alla città di Mantova si allarga diventando un grande lago, diviso in tre settori: Superiore, di Mezzo e Inferiore, separati fra loro dai ponti cittadini). Giunti sulla sponda orientale del Mincio, si è proseguito fino alla località Ghisiolo, dove si trova il Ristorante Danara e dove si è concluso - dopo 50 km - il bell'itinerario odierno.

Riposte le bici sul carrello, ci si è quindi dedicati ai piaceri della cucina, con un antipasto composto da bruschette, tranci di pizze di varia composizione, insalata di mare e tagliere di affettati, seguito da un bis di primi piatti:  orecchiette salsiccia e funghi e farfalle alle verdure. Sono poi arrivati i dolci: il tiramisù, la torta al limone e la sbrisolona, la torta mantovana per eccellenza. Il tutto, bagnato da un fresco lambrusco (o bianco, a scelta).

Il finale non poteva che essere un buon caffé ed un digestivo (molto apprezzato il meloncino, simile al limoncello per consistenza, ma fatto con il melone). Qualche minuto all'esterno del locale, per due chiacchiere con gli amici di Non Solo Panza (rientrati poi in bici a Sabbioneta) e poi via in pullman, direzione A22 e Trentino. 

L'arrivo a destinazione (dopo la tappa a Rovereto Nord per scaricare i soci lagarini e gardesani), è avvenuto poco prima delle 18:00. Bella uscita, bella giornata, bella compagnia!

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Ora l'appuntamento è con il trekking, la cui 2ª uscita del programma 2019 è fissata per sabato 13 aprile, quando si salirà sul Monte Misone, con vista Lago di Garda.

 

 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi 50 km, mentre il dislivello superato è inferiore ai 100 metri, trattandosi di un'uscita completamente pianeggiante, sotto i 50 metri di quota.

La panoramica in 3D

 

La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

le immagini

1. Il viaggio da Trento


Il ritrovo, in via Petrarca a Trento, è alle prime luci dell'alba (6:30)


Uno ad uno, arrivano i partecipanti alla gita


Ivano arriva già carico!


Carichiamo le bici sul carrello


Le nostre bike vengono sistemate sugli appositi ganci


Bene: tutti a bordo e via, direzione sud


L'alba su Trento vista dall'autostrada


Traffico quasi nullo, si viaggia tranquilli


Tappa a Rovereto Nord, per caricare i soci di Rovereto e Alto Garda


Carichiamo al volo anche queste 4 bici


Il Merdatleta Briz esibisce la Marrone


Si riparte subito, in direzione Mantova


Dopo Ala si distribuisce la colazione, a cura di RincoChef Express


Buon appetito!


Azz !

  
Ma nella scatola sono rimaste un po' di briciole?


Uscita dalla A22 a Mantova Nord, ci dirigiamo verso la città


Attraversiamo il Mincio


Dopo una quarantina di km di statale arriviamo a Sabbioneta


Partono le operazioni di scarico


Una ad una, scarichiamo le oltre 20 mtb


Bene, ora siamo pronti per partire in sella


2. breve visita a Sabbioneta


Le possenti mura che cingevano la capitale del Ducato di Sabbioneta


Ci dirigiamo verso il centro storico


Costeggiamo un muraglione, con il canale d'acqua a separarlo dalla strada


Arriviamo in Piazza d'Armi


Su un lato c'è l'edificio che ospitava le scuole


Sull'altro c'è invece la Galleria degli Antichi (1586)


La segnaletica del percorso che dovremo affrontare


Tra le viuzze di Sabbioneta


Arriviamo in Piazza Ducale, con la Chiesa di S.Maria (1578)


Il Palazzo Ducale (o Palazzo Grande), edificato nel 1531, fu dimora della famiglia regnante


Si riparte ...


Usciamo dalla cittadine, imboccando la ciclovia per Mantova

3. Sabbioneta-Torre Oglio


La segnaletica indica km 41 a Mantova


Percorriamo una poco trafficata via che esce da Sabbioneta in direzione nord


La strada attraversa la sterminata campagna padana


Subito si costeggia un piccolo canale irriguo. L'acqua sarà il leit motiv della gita


Più avanti la strada diventa un comodo sterrato


Una delle tante chiese e cappelle incontrate lungo il tragitto, edificata con i mattoni rossi


Attraversando una terra di bonifica, canali e ponti sarannno una costante


Si prosegue in direzione di Brgunolo. Abbiamo sconfinato in prov. di Cremona


Il lungo rettilineo fra i campi


Brugnolo si intravede all'orizzonte


Qui i campi sono già verdi


Si avanza sul comodo sterrato, percorribile anche con bici tipo Gravel e simili


Frà e Giaz, infatti, non sono in mtb


Arriviamo a Brugnolo


Il bivio per Commessaggio


La chiesa di Santa Maria Nascente (1779)


Lasciamo la piccola località cremonese e puntiamo verso est


Alterniamo strade agricole a strade provinciali, comunque a traffico (quasi) nullo


E ovviamente ... costeggiamo dei canali


Il passaggio davanti ad una delle tante cascine, quasi tutte dotate di cappella o chiesetta


Nel frattempo, si rientra in provincia di Mantova


Arriviamo ad un paese dal nome ... curioso


La casa ideale per il Merdatleta


Riprendiamo a pedalare


Il canale Rigilo, uno dei principali e più grandi, con la chiusa


Si prosegue in direzione Commessaggio


Arriviamo a Commessaggio Inferiore. Siamo sempre nel comune di Sabbioneta, molto esteso


Entriamo nella frazione, chiamata Inferiore perchè a sud del canale Navarolo


Poco più avanti arriviamo al ponte di barche sul canale Navarolo


Le barche, su cui poggia il fondo stradale, sono in cemento


L'imbocco del ponte


La targa che ricorda la costruzione del ponte


Percorriamo l'assito, passando da Commessaggio Inferiore al capoluogo, Commessaggio


Anche qui incontriamo le indicazioni della ciclovia


Lasciandoci alle spalle la Torre dei Gonzaga (in restauro), usciamo da Commessaggio


Imbocchiamo la strada arginale del Navarolo


Altra vecchia chiesa, purtroppo in stato di abbandono


Ci incolonniamo sull'argine


Alla nostra destra, il sistema di canali e bacini irrigui


Ora si prosegue in direzione del fiume Oglio


Ai bivi si fa sempre una sosta per ricompattare le fila


In località Basse


Ritorniamo su una strada provinciale, dove però non c'è traccia di auto


Oltrepassata la SP59, entriamo nel "Parco dell'Oglio Sud"


Anche qui si costeggia un canale, derivato dall'Oglio qualche km più a nord


Le strisce (coperte da nylon) dove si coltivano angurie e meloni


Altra cascina con chiesetta


E dopo Ca' de Cessi ... Bocca Chiavica! Andiamo bene ...


Abbiamo raggiunto il fiume Oglio


Un campo con decine di serre


Imbocchiamo la strada arginale


Il fiume Oglio


Viaggiamo veloci verso Torre d'Oglio


Il fiume scorre placido verso il Po


L'imponente sistema di chiuse di San Matteo delle Chiaviche. Qui partono 3 grossi canali


Da San Matteo ritorniamo verso nord


Percorriamo una ciclabile (sterrata) a bordo strada


Si costeggia la SP 57, che porta a Torre d'Oglio


Una piccola chiesetta fra i pioppi


Arriviamo a Torre d'Oglio, dove c'è un altro ponte di barche


Anche questo ponte, costruito sul fiume Oglio, poggia su imbarcazioni in cemento


In sosta sul ponte


Osserviamo il sistema di imbarcazioni che regge la struttura


Rinco on the Bridge


Attraversiamo il fiume


4. Torre Oglio-Mantova


Lasciamo la località di Torre d'Oglio


Imbocchiamo la strada arginale, asfaltata


Costeggiamo l'ultimo tratto di fiume, prima della foce


Una bella cascina


Arriviamo alla foce, dove l'Oglio (proveniente da destra) si getta nel Po


Il nostro viaggio prosegue sull'arginale del grande fiume


Il livello del Po non è certo alto: si vedono lingue di sabbia raffiorare dall'acqua


Proseguiamo sull'argine del Po, in direzione est


Arriviamo in località Scorzarolo


Altre tipiche costruzioni rurali padane, in mattoni rossi


Si prosegue costeggiano il Po, ancora per un paio di km


Le tipiche case galleggianti


Poco più avanti, lasciamo l'argine e scendiamo nei campi


Una sosta per ricompattare il gruppo


Transitiamo in ... località Chiarella :-)


I classici filari di pioppi


Il canale Senga


Entriamo nel comune di Curtatone, vasto comune alle porte di Mantova


Costeggiando un piccolo canale, iniziamo a salire verso nord


Percorriamo stradine secondarie, prive di traffico


Nel frattempo è uscito un bel sole e la temperatura si è fatta più piacevole


Arriviamo a Buscoldo


Attraversiamo il piccolo paese


La chiesa della Beata Vergine Maria del Buon Consuiglio, nota come "Santuario della Madonnina"


Arriviamo in località Serraglio


Solo il "rosso" ci può fermare !


Lasciamo Serraglio e proseguiamo verso Mantova


Qualche cascina interrompe il paesaggio delle campagne padane


La strada si snoda fra i campi e i canali


Il lungo rettilineo verso San Silvestro


Campi arati


Arriviamo nei pressi di San Silvestro


E' passato mezzogiorno e il sole è alto in cielo, come si nota dalle ombre


Entriamo a San Silvestro, anch'esso frazione di Curtatone


Autovelox !


Si punta verso la città


Glicine in fiore


La Chiesa di ... San Silvestro


Periferia di Mantova


Qui le coltivazioni sono già avanti


Imbocchiamo la ciclabile che ci porta in città


Eccoci a Mantova. Ora inizia il tour cittadino


5. breve visita a Mantova


Imbocchiamo la ciclabile urbana di Corso Vittorio Emanuele


Una pista di recentissima realizzazione: a ottobre c'era ancora il cantiere (foto di Google)


Percorriamo il lungo viale


La Chiesa di Sant'Orsola


In fondo al Corso, il Teatro Sociale


Proseguendo per Corso Re Umberto, arriviamo in Piazza Marconi


La Basilica di Sant'Andrea


Nella vicina Piazza Erbe, la Rotonda di San Lorenzo


La Torre dell'Orologio


Raggiungiamo Piazza Sordello, chiusa ad est dal Duomo


Palazzo Bonacolsi, dal nome della famiglia che governò Mantova prima dei Gonzaga


La piazza vista da est


Palazzo Ducale, la reggia dei Gonzaga


Il vecchio Mercato dei Bozzoli (al tempo in cui si commerciavano i bachi da seta)


Entriamo nella piazza interna di Castello di San Giorgio


Si notano le torri che si trovano sulla parte estera del castello


Un giro nella piazza


Usciamo per vedere la parte esterna


Aggiriamo il castello, passando attorno al fossato


La fortezza vista dall'esterno


Imbocchiamo la ciclabile sul Ponte di San Giorgio, che porta fuori città


Alla nostra destra, il Lago Inferiore


Alle nostre spalle, l'inconfondibile skyline di Mantova


Arriviamo quasi in fondo al ponte


Sotto, nelle acque del Mincio, c'è una gara di canoa


Ultimiamo l'attraversata del Mincio


Vecchia torre delle mura esterne di Mantova, la c.d. "terza cerchia"


Ora non rimane che raggiungere il ristorante in loc. Ghisiolo


Pista, arrivano i Rinco !


Il canale denominato Diversivo Mincio


Arriviamo in loc. Ghisiolo


L'ingresso del Ristorante Danara


Il pullman del Club Dellai ci attende nel cortile, pronto per ricaricare le bici


6. Visita al Museo dei VV.FF.

A Mantova non solo bike: grazie ai posti liberi sul pullman, 6 trekker (fra soci e simpatizzanti) hanno preso parte alla trasferta per visitare, a piedi, la citta' dei Gonzaga. Con una meta, fra le altre, assai originale: il Museo dei Vigili del Fuoco.

 


7. Il pranzo al Ristorante "Danara"


Ci sistemiamo in una lunga tavolata


Arrivano gli antipasti con pizza, tagliere di salumi, bruschette e insalata di mare


Poi arrivano i primi: orecchiette salsiccia e funghi, farfalle alle verdure


Mara, che porzioncina !


Avanti, ce n'è in abbondanza!


Aaaaam

 
Big Bobby, Big Cucchiaio !


Pian col lambrusco !


Arrivano i dolci: torta al limone


Tiramisù


La sbrisolòna, dolce tipico mantovano


Sbrisolòna con tiramisù, ricetta by Rinco


Dulcis in fundo


I piatti son tutti vuoti ...


Chiudiamo con un digestivo al banco


Usciamo fuori a prendere un po' d'aria ...


"Non Solo" lo nascondiamo, è rimasta ... Panza :-)


Pare che il Baros sia un teorico della tecnica dei micropisoli !


Siamo ai saluti. Gli amici cremonesi tornano a Sabbioneta in bici. Alla prossima!

 


8. Il rientro in Trentino


A bordo, si parte !


Ancora dobbiamo uscire dal parcheggio e il Frà ... già dorme!


Imbocchiamo l'A22 in direzione nord

Poco dopo ... inizia la "calata de palpebre"


 


A Rovereto Nord, tappa per scaricare i soci lagarini e gardesani


Il Frà si deve sparare altri 30 km per tornare a Riva !


Si riparte, direzione Trento


Castel Beseno


Arriviamo a Trento che sta piovigginando


In città, per fortuna, non piove


Beh, anche questa è andata



Grazie a tutti e ...
 
alla prossima !
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