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Trekkking, chiusura "ad ostacoli" !!! DISPUTATA OGGI L'ULTIMA TAPPA DEL PROGRAMMA TREKKING 2018: UN BELL'ANELLO DI CIRCA 12 KM, CON SALITA AL MONTE CASTION, FRA VALLE DI CEMBRA E VAL D'ADIGE. UN PERCORSO DIVENTATO "AD OSTACOLI", A CAUSA DELLE DECINE DI ALBERI SCHIANTATI AL SUOLO DOPO LA FORTE PERTURBAZIONE DEI GIORNI SCORSI. A FINE GIRO, CASTAGNATA E FESTA DI COMPLEANNO DEL PRESIDENTE: SONO 50! |
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i presenti |
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SOCI | |||||||
solo ristoro |
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la cronaca |
03/11/2018. E' stata disputata oggi - in Valle di Cembra - l'8ª ed ultima uscita del programma trekking 2018 dei Rinco Boys. Un'uscita che era stata rinviata lo scorso weekend a causa delle cattive condizioni meteo ed andata in scena dopo i disastri che la perturbazione del 29-30 ottobre ha causato in tutto il Trentino, con alluvioni, frane, devastazione e, purtroppo, anche alcuni morti. E proprio il fortissimo vento che ha accompagnato le incessanti piogge (si parla di raffiche a 130-140 km/h !) ha lasciato sul terreno i segni ben visibili del suo passaggio: decine e decine di alberi letteralmente strappati da terra e schiantati, molti dei quali andati ad ostruire strade forestali e sentieri. E così, quello che doveva essere un tranquillissimo giro di fine stagione, è diventato un vero e proprio "percorso ad ostacoli", viste le continue deviazioni, o passaggi sopra e sotto i tronchi, resisi necessari per poter proseguire oltre gli alberi caduti di traverso.
13 i presenti, che hanno approfittato della doppia festa di oggi: la fine della stagione 2018 di trekking e il 50° compleanno del Presidente che a fine giro ha offerto ai soci una castagnata con dolce e spumante. Partenza alle 9,30, con mezzora di ritardo sulla tabella di marcia, a causa dei problemi incontrati già all'arrivo in auto, con la ripida strada di accesso alla località Noval (sopra il paese di Valda) resa viscida e pericolosa dal cumulo di foglie fradice. Così si è optato per parcheggiare più a valle, aggiungendo al giro un km di salita (più 1 di discesa al ritorno). La partenza, dunque, non è stata in discesa (come originariamente previsto), ma in salita, lungo la strada forestale che parte da Valda. Giunti al bivio posto a monte della località di Bornie (a quota 1070 circa), è stato imboccato il sentiero che si stacca sulla sinistra, in leggera salita.
Passando per la località Pecedèl (dal cembrano "Pec" - altrove "Pez" - ovvero "Abete"; si può tradurre in "piccola abetaia"), si è proseguito a guadagnare gradualmente quota, percorrendo il versante sinistro del Rio Sagra, un piccolo ruscello che nasce dalle pendici del Monte Castion e confluisce nell'Avisio fra Valda e Faver, proprio di fronte all'abitato di Segonzano, posto sull'altro lato della valle.
La salita è proseguita con pendenze costanti e moderate, su strada forestale (tranne le deviazioni nel bosco per aggirare gli alberi caduti!), fino ad oltrepassare l'impluvio del Rio Sagra (posto a quota 1230 m.), per poi proseguire sul versante destro della valletta, in direzione di Ponciach (località posta a monte dell'abitato di Faver). A quota 1300 m. circa, la strada si va ad innestare in una più ampia strada forestale, che sale da Ponciach e si dirige verso il Castion. Noi abbiamo quindi svoltato a destra, su questa nuova via, proseguendo in salita fra boschi e caratteristiche baite in pietra, fino ad arrivare - attorno a quota 1375 - ad un nuovo bivio. Qui la strada si biforca: a destra si prosegue su strada forestale, in direzione della località Prati di Monte, mentre a sinistra, su una via più ripida e stretta, si inizia a salire verso la cima del Monte Castion.
Dopo un paio di tornanti si è quindi giunti ad una radura, con una bella baita, dove inizia lo strappo finale che porta alla cima. Sono circa 300 metri di salita più ripida di quella precedente, su uno stretto sentiero che porta oltre quota 1500, fino alla cima del Monte Castion (GPM a quota 1528). Qui, visto il fastidioso venticello che spirava da nord, è stata fatta solo la foto ricordo, mentre per il ristoro si è optato per la più comoda e riparata baita incontrata all'inizio dello strappo finale, tornando a valle di qualche centinaio di metri.
Dopo mangiato è proseguita la discesa, attraverso il bosco (un taglio deciso al volo), giungendo alla "Baita del Beta" (dove si era già transitati lungo la salita). Da qui si è proseguito sulla destra, verso i Prati di Monte, dove si è giunti al termine di un breve tratto in contro-pendenza, con scollinamento proprio sopra il biotopo dove si trova il Laghetto di Valda. Dal biotopo è quindi iniziata la discesa finale, sempre su strada forestale, che in poco più di 2 km ha portato alla località Noval.
Qui, in una baita di proprietà comunale, è stato acceso il fuoco e sono state preparate le caldarroste, servite assieme alla gustosa birra prodotta artigianalmente dal nostro socio Max. A seguire, bis di torta (Sacher e di grano saraceno) per festeggiare il 50° compleanno del Presidente (che era domenica 28 ottobre, ndr), giunto anche lui alla fatidica soglia del mezzo secolo!
Dopo la bisboccia, il rientro a valle fino alle auto, quando ormai era giunto l'imbrunire.
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Con questa uscita, il programma trekking 2018 è concluso. Appuntamento al 15 dicembre (con la Christmas Bike & Trekking). Poi, neve permettendo, sarà tempo di ciaspole !
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i dati tecnici. |
Complessivamente sono stati percorsi poco meno di 12 km, mentre il dislivello è stato di circa 800 metri. L'altimetria è quasi speculare, con 6 km di salita nel primo tratto, dalla strada forestale Bornie-Noval fino alla Cima del Castion, e quasi 6 km di discesa - inframmezzata da brevi tratti in falsopiano - nella seconda parte, dalla vetta alla loc. Noval e da lì al punto di partenza. GPM a cima Castion (m.1528).
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
Da Noval a Cima Castion |
La partenza, originariamente prevista in loc. Noval (m.1200), viene
spostata più a valle,
a quota 870 m. circa, lungo la strada forestale denominata "Bornie-Noval"
Il motivo è presto spiegato: queste rampe, con fondo bagnato e il
fogliame viscido a terra,
si sono rivelate un po' troppo ostiche (e pericolose) per salirvi in auto.
Meglio evitare guai ...
Così, con una mezzoretta di ritardo, ci avviamo verso le 9,30
Affrontiamo il primo tratto di salita, "extra-programma"
Arriviamo in loc. Bornie, una piccola frazione dell'ex comune di
Valda (oggi Altavalle)
Qui si apre la vista sulla valle di Cembra
In basso si scorge l'Avisio, ancora gonfio d'acqua
Le indicazioni dei sentieri
Proseguiamo la nostra salita in direzione Noval
Incontriamo i primi alberi caduti al suolo a causa della forte
perturbazione di lunedì.
Qui sono già intervenuti gli operai forestali a tagliare il tronco che
ostruiva la strada
Agli alberi caduti nel bosco, invece, ci si penserà dopo
La salita prosegue sulla forestale "Bornie-Noval"
Qualcuno ha festeggiato prima di noi. La direzione, comunque, è la
stessa !
Iniziamo a vedere il disastro che è avvenuto nel bosco. Gli alberi
caduti non si contano ...
Una cosa che notiamo subito è che pochissimi sono gli alberi
spezzati. Quasi tutti, invece,
sono stati letteralmente sradicati da terra: il forte vento ha sollevato
l'intero ceppo !!!
Arriviamo al bivio per Noval. Da destra scenderemo a fine giro. Ora,
invece, proseguiamo dritti
Il Dotto esibisce il kit anti-disidratazione ...
Imbocchiamo la deviazione, lasciandoci alle spalle la strada
asfaltata
Troviamo subito il primo albero caduto di traverso sul sentiero. Non
sarà l'unico ...
E via con gli scavalcamenti ...
Si cammina su un tappeto di ramaglie strappate dal vento
La salita, se non fosse per le continue deviazioni causa alberi,
sarebbe anche comoda
Però ci sono gli ostacoli ...
In questo caso dobbiamo passare a monte, nel bosco
La strada alternativa, che sale dalla frazione di Bornie: anch'essa
un campo di battaglia
I colori del bosco, ad ogni modo, sono meravigliosi
Siamo in Val di Cembra e qui la roccia ... è necessariamente porfido!
Un breve tratto in falsopiano interrompe momentaneamente la salita
Lungo il tracciato incontriamo numerosi cartelli descrittivi della
vegetazione
Una volta si passa sopra, una volta si passa sotto ...
Singolare pino silvestre con base unica e tre fusti distinti
Altro ostacolo ...
Un nome profetico ...
Infatti ...
Ceppi sradicati ovunque
... e tanti alberi caduti sul sentiero
Una vecchia costruzione in pietra,
ormai ridotta a ruderi
Si prosegue verso loc. Lovara
Un piccolo laghetto
Si ridacchia di gusto ... volete sapere perché?
Ecco spiegato il motivo !!!
Ogni tanto troviamo un ostacolo, ma i Rinco non demordono ...
Entriamo in un faggeto, come si può notare dal fogliame a terra
Mentre i faggi sono tutti in piedi (essendo già senza fogliame
offrono meno resistenza al vento)
gli abeti, i pini ed i larici - con le fronde che creano un "effetto
vela", sono caduti a centinaia
E il vento ha abbattuto alberi di ogni dimensione ...
Altro aggiramento a monte
Qui, invece, si può passare sotto
Altro ceppo sollevato come un vaso di fiori ...
Qui, per passare, bisogna spostare le tende ...
Altro ceppo sollevato
Tra un ostacolo e l'altro, si cammina in tranquillità
Ma dura solo un centinaio di metri, o poco più ...
Un abete spezzato (uno dei pochi)
Akila, con la sua altezza inferiore al metro, è avvantaggiata nei
sottopassi !
Le montagne innevate del Lagorai
Un altro breve tratto senza ostacoli da superare
Zona decisamente umida ...
Il Presidente raccoglie due punte d'abete spezzate.
Potrebbe venderle come albero di Natale ...
Altro passaggio sotto un tronco
Arriviamo al punto panoramico
Una bella tabella fotografica ci indica i nomi di tutte le cime in
vista
Di fronte a noi, in primo piano, c'è la valle che da Segonzano sale a
Bedollo
Il Rujoch già spolverato dalla prima neve
Dal punto panoramico, imbocchiamo un sentiero che sale nel bosco
Qualche metro più a monte c'è una "Lovàra". Il termine deriva dal
dialettale "lòv" (lupo) e,
infatti, si tratta di una trappola che u tempo veniva utilizzata per
catturare i lupi
Il buco, profondo 1½ - 2 metri, veniva coperto con frasche che
cedevano al peso dell'animale
Dalla "Lovara", proseguiamo la salita nel bosco di faggi
Qui incontriamo anche un tratto attrezzato con scalini di legno
Si ràmpega ...
Dopo un tratto fra i faggi (senza schianti), arriviamo di nuovo fra
gli abeti
E qui si ricomincia con gli ostacoli ...
Mara alle prese con le ramaglie
Una volta sotto, una volta sopra ...
Un altro tratto in falsopiano
Ceppi sradicati ovunque ...
La Val di Cembra è la terra dei muri a secco ed anche quassù ne
troviamo diversi
Dorty e Cimo chiudono allegramente la fila ...
Il gruppetto avanza fra il fogliame secco
Un piccolo rivo, formatosi con le piogge degli ultimi giorni
Problema.
Soluzione.
Un enorme ceppo sollevato come fosse un geranio ...
Altri schianti in mezzo al sentiero
Arriviamo ad un bivio
Qui si imbocca la stradina che porta al monte Castion
Stradina ripida e cementata
Anche qui non mancano gli ostacoli
Giusto per capire le dimensioni di questi ceppi sollevati ...
Le radici, ancorché molto grosse, sono state strappate via ...
Si prosegue per l'ultimo tratto di salita
Questo nel finale è il tratto più ripido (assieme ai primi 500 metri)
Arriviamo ad un pianoro
Un'altra vecchia costruzione in pietra
Faggio multiplo
Passiamo davanti ad una bella baita in legno
E' il "Bait del Bèta"
Più avanti, altri alberi da scavalcare
Non bastassero gli alberi caduti, troviamo anche una piccola frana
Del resto qui gli alberi crescono sul porfido e le radici penetrano
le fessure, spaccandole
La salita verso il Castion è ormai alle battute finali
Questo albero è caduto di lungo
Altro abete sradicato
Questo è facile ...
Questo ... un po' meno !!!
Azz ...
Arrivati sotto la cima, dove il vento ha spirato più forte, troviamo
un prato con diversi alberi caduti
Impressionante
Alberi ultrasecolari tirati giù come grissini ...
Un disastro, ovunque si guardi ...
Akila ci aspetta
Proseguiamo la salita
Arriviamo proprio sotto la cima del Castion, dove troviamo una
betulla abbattuta
Qui c'è anche una grossa baita con veranda
Vista verso sud
Alla cima manca davvero poco
Attacchiamo la salita conclusiva
Anche quassù, alberi sradicati
Il sentiero che porta in vetta è una stretta traccia nel sottobosco
Gli ultimi metri ...
Ed eccoci a Cima Castion, m.1528
Vista sul Monte Bondone
Vista sulla Paganella
Vista sulle Dolomiti di Brenta
C'è anche un altare per le messe
Un faggio-piovra
Il progetto era di mangiare quassù, ma il venticello freddo che
arriva da nord sconsiglia!
Così, optiamo per scendere alla baita appena lasciata, per mangiare i panini
al riparo
Prima di scendere alla baita, però, una bella foto di gruppo
Il ristoro |
Iniziamo la breve discesa che ci riporterà alla baita
Si tratta di percorrere circa 200 metri nel bosco
Passiamo a fianco ad una grossa zolla sollevata
Arriviamo alla baita, dove non tira un filo d'aria e si sta
decisamente meglio
Prendiamo posto e iniziamo mangiare
Il pranzo di montagna
Akila si riposa
C'è chi preferisce la veranda al coperto
E chi preferisce all'aria aperta
Ci sono anche panche e tavoli
Buon appetito !
Trascorriamo una buona mezzoretta seduti a mangiare
Il panorama dalla baita
Akila corre veloce verso il capanno di caccia. Cosa ha sentito?
Ha sentito la voce del padrone !!!
Pronti per iniziare la discesa
Discesa a Noval |
Invece di scendere per la strada, decidiamo un taglio nei prati
Questa valletta dovrebbe portarci, secondo la mappa, verso la "Baita
del Beta"
Anche qui troviamo alberi caduti
La scena si ripete ...
Un disastro continuo
Tutto sommato, la discesa è più agevole qui che lungo la strada !
Arriviamo dritti alla baita, nei cui pressi si trova il bivio
Passiamo davanti alla baita, dov'eravamo già transitati salendo verso
il Castion
Stavolta, al bivio, giriamo a destra verso il Lago di Valda
Un'altra vecchia costruzione in pietra
7
Proseguiamo in falsopiano fino al successivo, vicino, bivio
Qui comincia una leggera salita verso il Biotopo dei Prati di Monte
Arriviamo al confine dell'area protetta
Il toponimo rimanda ad antichi pascoli, oggi scomparsi ed occupati
dal bosco
Il faggio-scorfano !
In questo tratto hanno giù liberato la strada dai tronchi caduti di
traverso
Alberi che avevano decine di anni di vita ...
Arriviamo al laghetto, punto centrale del biotopo
Si tratta di una zona paludosa, dove vivono varie specie di anfibi ed
avifauna
Imbocchiamo il sentiero che fiancheggia il laghetto
Intanto è uscito anche il sole ...
Una bella baita in pietra e legno
Ora inizia la discesa verso Noval
Anche qui troveremo diversi ostacoli
E quando non si può passare sopra o sotto, si deve aggirare passando
nel bosco
Senza deviazioni, sarebbe una tranquillissima strada forestale
Solo che gli alberi caduti di traverso, costringono a continui
aggiramenti
Cucù
Rinco-Adventures
Ancora zolle sollevate
Grandi abeti abbattuti ...
La discesa prosegue, pur con continui ostacoli
Nuova deviazione, stavolta a valle della strada
Anche qui, un disastro nel bosco
Ferite che ci metteranno anni a rimarginarsi ...
Ancora abeti di traverso ...
E nei boschi a monte, una strage
Il vecchio muro a secco, di sostegno alla strada
Qui non è servito piegarsi ...
Proseguiamo la nostra discesa verso Noval
Ancora alberi di traverso ...
Si alternano tratti liberi a tratti martoriati
Qui i forestali hanno già tagliato
Ancora muri a secco, una caratteristica di questa valle
Nuovo punto interrotto
Permesso ...
Ormai non manca molto alla conclusione della discesa
Dorty, l'uomo dalle lunghe falcate
Passiamo a fianco di un piccolo laghetto
Ultimo tratto di discesa
Il vecchio acciottolato in porfido
Strade antiche, un tempo percorse con i carri a traino animale
E nonostante gli anni che passano, la pavimentazione è ancora
perfetta
Arriviamo a Noval
Qui ci sono alcune baite
C'è anche una chiesetta, ex voto del 1855 contro il colera
Ecco la struttura comunale dove faremo la castagnata
Castagnata e festa di compleanno del Presidente (50) |
La bella veranda con tavoli, panche e punti fuoco
Qui possiamo sostare tranquilli, anche se dovesse fare due gocce
Al Presidente, festeggiato per il compleanno, l'onore di inserire la
spina nel barilotto di birra
E vai con la spillatura: ottima birra artigianale by MAX
Nel frattempo si accende anche il fuoco
E vai con le castagne!
Del resto, non poteva mancare il frutto di stagione per eccellenza
3 kg di marroni di Drena, tutti da gustare
E intanto si spilla ...
Arriva la torta per il Presidente: ahi ahi ... sono 50 !
Si preparano i piatti
Sacher + torta di grano saraceno e riccioletto di panna ...
E che siamo, al ristorante ???
Bòne eh ?
Vai con le ganasce ...
Intanto il reparto cottura castagne lavora alla grande
Assaggio ...
Mano a mano che le castagne sono pronte, si rovesciano sul tavolaccio
Belle e buone
E vai, dopo la torta, le castagne
Si mangia e ... si beve !!! Questa birra va giù che è un piacere ...
Ragazzi, ma non esce più la panna ?
Fino all'ultima goccia ...
Intanto Akila riposa pacifica ...
Rientro a valle |
Dopo aver ripulito la struttura e raccolto le immondizie, ci avviamo
per scendere alle auto
Dobbiamo percorrere un km circa, in discesa
Percorriamo le rampe viscide dove stamane, in auto, abbiamo
incontrato qualche difficoltà ...
Intanto il sole al tramonto irradia le cime innevate
Uno spettacolo anche questo ...
In loc. Bornie
Ed eccoci arrivati, dopo 12 km circa
Grazie a tutti e ... |
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al
prossimo anno! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |