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A Cima Alta e Palòn Oggi nel Gruppo M.Bondone - M.Stivo la 3ª uscita del programma trekking, con l'ascesa da Passo Bordala a Cima Alta e Palòn. Meteo a due volti: bel tempo fino a mezzogiorno, poi - lungo la discesa - le prime gocce d'acqua e la "lavata" nel finale (mezzo km), con tanto di grandinata! Ora l'appuntamento tradizionale in Val di Ledro (02/06). |
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i presenti |
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ospiti |
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la cronaca |
19/05/2018. E' stata disputata oggi - nel Gruppo del Monte Bondone-Monte Stivo - la 3ª uscita del programma trekking 2018 dei Rinco Boys. Dopo le prime 2 tappe a quote relativamente basse (Caldaro-Castelvecchio, con GPM a m.625 e Lago di Tovel, attorno ai 1200), si è finalmente saliti in montagna, avvicinandosi a quota 2000.
11 i presenti (oltre a due amici a quattro zampe), che si sono ritrovati nel parcheggio davanti al bar di Passo Bordala, il valico che dalla Vallagarina immette nella Val di Gresta. Da qui, poco prima delle 9,00, il gruppo ha imboccato il sentiero 623, che si stacca dalla strada provinciale e si inoltra nel bosco di faggi, quasi in falsopiano.
Con una salita assai moderata (e addirittura un tratto in leggera discesa), in direzione nord-ovest, è stata stata raggiunta la base delle "Coste", ovvero le pendici orientali del Monte Stivo, che con i suoi 2059 metri di quota sovrasta il Passo Bordala e tutta la zona della Val di Gresta. Qui, dopo un paio di km di cammino, è stata incontrata una vasta pietraia, frutto di vecchie colate detritiche, e la salita ha iniziato a farsi più dura.
Con una serie di zig-zag, mentre la vegetazione iniziava a farsi sempre più rada, si è guadagnato quota, metro dopo metro, fino a arrivare al tratto finale, dove si incontrano anche dei tratti su roccia ed alcuni "scalini naturali". La "rampona" si è conclusa in loc. La Bassa-Madonnina, a quota 1684. Qui, dove si trova un piccolo capitello con una Madonnina (da cui il nome), c'è la sella fra il Monte Stivo e Cima Bassa che porta dalla Vallagarina alla Valle di Cavedine, visibile sul versante opposto a quello della salita.
Il sentiero 623, percorso per salire, si interseca a La Bassa con il sentiero 617, che corre lungo la dorsale Bondone-Stivo. A sinistra (in direzione sud), si sale sul Monte Stivo, a destra (in direzione nord) si punta verso il Monte Bondone. Noi abbiamo proseguito verso nord, iniziando a percorrere la panoramica cresta spartiacque, con la Vallagarina alla nostra destra e la Valle di Cavedine/Valle dei Laghi alla nostra sinistra.
La salita, in questo tratto, è decisamente molto più morbida del sentiero che porta in cresta. Dai 1700 metri scarsi della sella La Bassa-Madonnina, infatti, si deve arrivare ai 1916 del Palòn, che è la cima più elevata fra quelle poste lungo la dorsale Bondone-Stivo, da non confondere con il Palòn del Monte Bondone (m. 2096), che sovrasta la città di Trento con le sue antenne Tv poste in cima al cono roccioso.
Camminando in leggera ascesa, intervallata da alcune discese in corrispondenza degli scollinamenti, con spettacolare vista sia verso est che verso ovest, sono state raggiunte - in sequenza - prima Cima Bassa (m. 1705), posta appena dopo la sella, e quindi Cima Alta (m. 1845), posta leggermente più a nord. Proseguendo ancora per qualche centinaio di metri, si è infine giunti a Cima Palòn (m.1916), dove il sentiero di cresta inizia a scendere in maniera più decisa, verso la sella denominata La Becca, che con i suoi 1578 metri è il punto più basso dell'intera dorsale.
Al Palòn si è conclusa la nostra prima metà di camminata ed è stata fatta una breve sosta, per mangiare qualche snack e prendere il sole. Avendo camminato di buona lena, infatti, si è giunti in vetta alle 11,15, con un buon anticipo sulla tabella di marcia, cosicché si è deciso di rimanere al GPM giusto un quarto d'ora, godendosi il bel sole e lo stupendo panorama, con vista sul Brenta, sull'Adamello, sul Pasubio, sul Bondone, ecc., per poi iniziare la discesa e pranzare più tardi, in un punto più basso. Visto ciò che è successo più tardi, una decisione veramente provvida ...
Dopo la breve sosta, è dunque iniziato il rientro, effettuato lungo lo stesso sentiero dell'andata: discesa morbida sul sentiero 617, alle Cima Alta e Bassa ed arrivo alla sella La Bassa-Madonnina. Proprio nel tratto finale verso la sella, sono iniziate a cadere le prime gocce d'acqua. Una pioggerella leggera, cessata poco più tardi. Ad ogni modo, per non rischiare, si è deciso di proseguire la discesa, rinviando il pranzo all'arrivo a valle. Così è stato subito imboccato il sentiero 623, con i suoi ripidi zig-zag percorsi stavolta in senso contrario, fino ad arrivare alla pietraia posta alla base delle "Coste". Qui è arrivato un altro scroscio di pioggia, così è stata fatta una sosta sotto le fitte fronde un grosso faggio, attendendo il momento migliore per ripartire.
Appena spiovuto un po', il gruppo è ripartito per percorre gli ultimi 2 km in falsopiano/leggera discesa nel bosco, ma proprio quando mancavano 500 metri alla fine dell'escursione, è arrivata ... la grandine! Una grandine sottile ma fitta, con i chicchi di ghiaccio che sembravano tanti noccioli di ciliegia. Fortunatamente, mantelle e giacche a vento hanno fatto il loro dovere, limitando al minimo i danni.
Una vlta giunti all'ormai vicinissimo Passo Bordala, ci si è riparati sotto una veranda del bar, dove è stato finalmente possibile addentare i panini e cambiarsi l'abbigliamento. Poi un caffè e tutti a casa. Alla prossima !
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Il prossimo appuntamento è doppio, sia con la MTB che con il trekking! Sabato 2 giugno, infatti, ci sarà la tradizionale tappa in Val di Ledro. Per i biker ci sarà l'anello di Baita Segala-Passo Guil, già percorso nel 2013, mentre per i trekker (uscita non ufficiale), verrà proposto un giro soft nei dintorni del lago. 15 giorni più tardi, invece, si tornerà in Val di Ledro per un trekking "come si deve", con la traversata delle Cime Parì, Sclapa e Oro.
E al termine delle fatiche, la consueta "sbaraccata" nella baita sul lago dei nostri soci Tania & Frà, con la mitica polenta di patate con grigliata! In ricordo di Vito (il papà di Tania, ndr), il nostro "polentaro ufficiale", scomparso nel 2017.
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i dati tecnici. |
Complessivamente sono stati percorsi circa 10 km, mentre il dislivello è stato di circa 750 metri. L'altimetria - trattandosi di un percorso "andata e ritorno" - è praticamente speculare, con circa 5 km di salita ed altrettanti di discesa. I primi due km di salita (e, di converso, gli ultimi 2 di discesa) sono i più morbidi, nel bosco, con una leggerissima pendenza. La parte centrale della salita (tra il km 2 e il il km 3,5) è quella più tosta, con pendenze oltre il 20% e alcuni tratti su "scalini naturali". Meno impegnativo il km finale, lungo la cresta. GPM a Cima Palon (m.1916).
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
la salita alla sella |
Il ritrovo è a Passo Bordala, alle 8,45
Le colline della Val di Gresta ricordano il famoso
sfondo Windows XP. Ma queste sono vere!
L'albergo del passo. Un caffè prima del via ...
Poco prima delle 9,00, in perfetto orario, si parte
Dal passo, dobbiamo seguire il sentiero 623: 1h e 40'
alla sella
Imbocchiamo il sentiero
Il tratto iniziale ha una pendenza assai moderata
La strada forestale è denominata "Fontanelle I"
Avanziamo sotto un "tunnel verde", formato dai faggi
La fitta faggeta a monte di Bordala
Le indicazioni per La Bassa, ma anche per il Monte
Stivo
Ed eccolo, il Monte Stivo, che guarda dall'alto
Arriviamo ad un bivio
Qui, in località Acqua delle Fontanelle, si prende a
sinistra
Ora la strada sale in maniera più decisa rispetto al
primo tratto
La zona è argillosa e il fondo, in questo tratto, è
abbastanza fangoso
Più vanti, il sentiero torna asciutto
Akila e Maya, le nostre battistrada
Un nuovo - breve - tratto in falsopiano
Poi si torna a salire
Iniziano le prime rampe ...
Arriviamo alla pietraia in loc. Le Coste
Qui il sentiero sale sul conoide formato dai detriti
caduti nel tempo
La peonia selvatica
Ora che siamo usciti dal bosco, si inizia a edere il
panorama sulla Val d'Adige
Iniziano i zig-zag e la pendenza schizza in alto
In alto, si intravedono le prime rocce del versante
est dello Stivo
Altra splendida peonia, in piena fioritura
Vista sui campi della Val di Gresta
La salita proseguire ripida, facendo guadagnare quota
assai velocemente
La vegetazione, con il salire di quota, inizia a
diradarsi
Vista su Rovereto
Ora si cammina su una stretta traccia che taglia in
diagonale il costone
Tra una diagonale e l'altra, degli stretti tornanti
La parete verticale dello Stivo, ora, incombe su di
noi
Il sentiero prosegue, ormai in campo aperto
Non manca molto per raggiungere la cresta
Bastioni rocciosi
Ancora la Val di Gresta, con il Monte Biaena
Primo piano sull'orto biologico del Trentino
Maya precede WikiMau
Il biscione d'argento del fiume Adige, fra Calliano e
Pomarolo
Un tratto in falsopiano, concede una tregua dopo le
ripide rampe precedenti
Laura, Pina e WikiMau chiudono la fila
Più avanti, però, si riprende a salire: ancora
tornanti
Il tratto conclusivo riserva anche degli
"scalini naturali"
Laura impegnata nella ripida ascesa
La colonna dei Rinco nell'ultimo tratto di ascesa
Un nuovo tratto in falospiano
Qui possiamo tirare il fiato, in previsione del
rush finale
Il single track taglia orizzontalmente il
versante
Subito dopo, però, si sale ancora
Altro panorama su Rovereto
Una delle ultime diagonali
Occhio a questa roccia ...
Saliamo un altro po' ...
Ed ecco la stessa roccia vista da sopra
Il bivio con il ramo 623b, denominato "sentiero dei
serbi"
Ultimo tratto sul sentiero 623
Eccoci finalmente in vista della sella La
Bassa-Madonnina
Varchiamo il cancello che d'estate contiene il
bestiame di malga Campo
Il cartello alla sella La Bassa-Madonnina, quota 1684
Volano - Pomarolo - Villalagarina
Ci concediamo una meritata sosta
Ci vuole uno snack, per camminatori a due e quattro
zampe !
Relax
La Madonnina che dà il nome alla località
Cucù
Il Camoscio osserva il sentiero che prosegue a sud,
verso il Monte Stivo
Noi, invece, proseguiremo verso nord
il sentiero di cresta |
Dopo il breve break, ripartiamo in direzione nord
Akila fiuta la traccia ...
Imbocchiamo il sentiero 617, quello che collega il
M.Bondone al M.Stivo
E' il classico sentiero di cresta, lungo lo
spartiacque fra Val d'Adige e Valle dei Laghi
La prima delle tre cime da raggiungere, Cima Bassa, è
già in vista poco dopo la sella
Alla base del rilievo, il sentiero inizia ad
inerpicarsi un po' più ripido
Affrontiamo la rampa che ci porta in vetta
Qualche "scalino" fra le pietre
La splendida flora di montagna: Genzianella e
Camedrio alpino.
Si prosegue sulla cresta
L'ultimo strappo ...
Cima bassa è ormai raggiunta ...
Eccoci in vetta
Alle nostre spalle, La Bassa-Madonnina e il Monte
Stivo
Cima Bassa, m. 1705
Il sentiero corre proprio sullo spartiacque
Facciamo una brevissima sosta panoramica
Si tira un po' il fiato e poi si riparte
Sotto di noi, Castellano, frazione di Villalagarina,
visibile ancora più in basso
Si riparte
In questo tratto del crinale, attorno a quota 1700,
c'è ancora della vegetazione arborea
Il sentiero prosegue sul crinale
Di fronte a noi le altre due mete di giornata: Cima
Alta e Palòn
Il crinale è comunque largo e il sentiero non presenta
mai tratti esposti sul vuoto
Si avanza, per ora, con il bel tempo
Ora inquadriamo più da vicino Cima Alta
La flora di montagna: Primula odorosa
Eccoci a Cima Alta, m. 1847
Anche qui una breve sosta. Sullo sfondo, Cima Palòn
Ripartiamo, per la terza ed ultima cima
Eccole là, l'anti-cima (a destra) e la cima (a
sinistra). Sembrano vicine, ma è lo zoom ..
Scendiamo alla selletta fra le due cime, poi si
ricomincia a salire
Cimo e Laura
Vista verso nord, con l'alta Vallagarina
Panoramica dell'ultimo tratto in cresta
Un grosso formicaio lungo il sentiero
Primo piano con le migliaia di formiche all'opera
Arriviamo alla base dell'ultima salita
Siamo ormai allo strappo conclusivo
Un albero solitario sul versante est
Malga Campo, sul versante della Valle di Cavedine
In colonna verso la meta ...
Gli ultimi 100 metri ci offrono un "muro" di erba e
pietre
Alle nostre spalle, il crinale appena percorso
Lungo il crinale Cima Alta, a destra il Monte Stivo, a
sinistra il Monte Biaena
Maya si riposa fra i rododendri
Anche il Presidente si ferma a tirare il fiato
Le ultime fatiche ...
Ed eccoci finalmente in vetta
Siamo all'anticima del Palon
Qui si trova un capitello in metallo, con una
Madonnina
La cima vera e propria del Palon si trova circa 50
metri più a nord
Raggiungiamo il Palon (m.1915), la vetta più alta
della dorsale Bondone-Stivo
La cresta prosegue verso nord, abbassandosi per poi
risalire verso le Tre Cime
Visto che sono solo le 11,15, facciamo solo una sosta
break, rinviando il pranzo a più tardi
Dopo la sosta, ripartiamo per tornare a valle
Ripercorrendo a ritroso lo stesso sentiero, torniamo
all'anticima
Dall'anticima del Palon, inizia la discesa
La "rampona" misto erba e sassi si rivela tosta anche
in discesa
Ora si cammina con il panorama verso sud
Si scende alla selletta fra Palon e Cima Alta
Il detto locale recita "Quando che 'l Stif el gà el
capèl, o che fa brut o che fà bèl"
(Quando lo Stivo ha il cappello - di nuvole, ndr - o fa brutto o
fa bello). Purtroppo, non farà bello ...
Noi, intanto, proseguiamo la nostra discesa
I numerosi escrementi fanno capire che anche i camosci
seguono queste vie
E infatti, eccone uno, un centinaio di metri a valle,
che ci sta osservando
Verso Cima Alta
Dopo aver scollinato, scendiamo verso Cima Bassa
Rovereto
Flora di montagna: l'Erica
I nuvoloni neri si fanno sempre più vicini e
minacciosi
Gli scrosci di pioggia si vedono nitidamente sullo
sfondo. Sta arrivando ...
Cadono le prime gocce e ci fermiamo per indossare
l'abbigliamento antipioggia
Ora si prosegue con mantelle e giacche a vento
La pioggia è in realtà una pioggerella leggera
Flora di montagna: Dafne odorosa
Flora di montagna: il Cinquefoglia - Fior d'Oro
Il segnavia dipinto su una pietra
Arriviamo alla sella dove si incrociano i sentieri 617
e 623
La Bassa-Madonnina. L'idea era di fermarsi a mangiare
qui, ma visto il meteo, proseguiamo
il rientro a valle |
Imbocchiamo il sentiero 623, che ci riporterà a Passo
Bordala
Nel frattempo la pioggerella è cessata
WikiMau al bivio con il "Sentiero dei Serbi"
Lo stretto sentiero sotto le rocce del Monte Stivo
Sotto di noi, scorgiamo un grosso masso pieno di ossa
Proseguiamo la discesa per avvicinarci al luogo dove
si trovano le ossa
Dopo il tornante, deviamo nel bosco e andiamo a vedere
...
Dalle dimensioni dei femori, delle costole e delle
vertebre, si direbbe un bovino
Ci portiamo via un souvenir ?
Akila sicuramente apprezza
Riprendiamo la discesa
Proseguiamo sul comodo single track
Più a valle inizia la discesa più rognosa, con fondo
sassoso reso scivoloso dalla pioggia
Ripercorriamo in discesa i tornanti scalati questa
mattina in salita
Vista sulla Vallagarina
Per ora la pioggia sembra lontana ...
Scendiamo con cautela sugli scalini naturali, bagnati
Arriviamo alla pietraia
Ormai ci siamo abbassati di quota e inizia il bosco di
faggi
Tornante dopo tornante, perdiamo rapidamente quota
La grande colata detritica attraversata dal sentiero
Arriviamo in fondo alla discesa quando riprende a
piovere ...
Ci fermiamo sotto un grosso faggio per rimettere
mantelle e giacche a vento
L'attrezzatura non ci manca!
Coprizaino e mantelle
Il camoscio in versione Salvador Dalì
Riprendiamo il cammino, protetti anche dalla fitta
vegetazione
Ormai ci mancano un paio di km in falsopiano
La discesa verso la loc. Acqua delle Fontanelle
La pioggia, ora, cade più intensa e non da segni di
attenuarsi ...
Sotto le fronde dei faggi, comunque, siamo abbastanza
coperti
A un certo punto si notano dei piccoli chicchi di
ghiaccio rimbalzare a terra: arriva la grandine
Acceleriamo il passo, mentre la grandinata ci
coinvolge in pieno
Nel momento di massima intensità, troviamo riparo
sotto un albero
Attendiamo che si sfoghi ... Il GPS segna meno di 500
metri all'arrivo!
Approfittando di un momento in cui l'intensità sembra
calata, riprendiamo il cammino
Arriviamo in vista della strada
La nostra discesa si conclude, bagnata, a Passo
Bordala
Ora viene giù che è un piacere !
la grandine rimbalza sul tetto di una baracca a bordo
strada
Raggiungiamo il bar-ristorate, dove troveremo rifugio
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Ristoro finale |
Ci sistemiamo sotto un deposito del bar
La grandine rimasta sullo zaino ...
Oggi si mangia così ...
L'allegria, però, non manca, E nemmeno i radler !
Dopo il caffè, ci dobbiamo coprire pure per
raggiungere la macchina!
Grazie a tutti e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |