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Val di
Fiemme:
l'autunno può attendere ...
DISPUTATA
OGGI LA 7ª USCITA DEL PROGRAMMA BIKE 2018, L'ULTIMA DI
MONTAGNA, CON IL
GIRO DELLA VAL
DI FIEMME.
UN BELL'ANELLO DI 47 KM IN SALISCENDI, DA PASSO SAN LUGANO A
PANCHIA', CON TEMPERATURA "FRIZZANTE" IN PARTENZA,
MA DECISAMENTE MITE IN SEGUITO. ORA TOCCHERA' AI TRADIZIONALI
APPUNTAMENTI DI FINE STAGIONE:
RINCO-BIKE,
TAVERNA-TOUR
E BICI &
BICERI
D'AUTUNNO. |
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i presenti |
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SOCI | ||||||
OSPITI |
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la cronaca |
29/09/2018. E' stata disputata oggi, in valle di Fiemme, la 7ª uscita del Programma Bike 2018, l'ultima di montagna prima dei tradizionali appuntamenti che caratterizzano il finale di stagione: la RincoBike (gara sociale a staffetta), il Taverna-Tour (pedalata in Valle dei Laghi o Garda Trentino) e Bici & Bicèri (con la chiusura presso una delle tante cantine della provincia). In una giornata limpida, fresca al mattino, ma quasi estiva appena si è levato il sole, è stato percorso un bell'anello di 47 km che ha interessato quasi tutta la valle (Predazzo e Ziano esclusi), su entrambi i versanti dell'Avisio.
7 i presenti (con qualche defezioni dell'ultimora), partiti attorno alle 9,30 dalla località di Fontanefredde/Kaltenbrunn (in provincia di Bolzano), imboccando il tracciato della vecchia ferrovia Ora-Predazzo, la "Ferrovia della Val di Fiemme", a noi tanto cara perchè ci vede protagonisti ogni anno - dal lontano 2003 - come una sorta di "Mecca dei Rinco", che proprio qui nacquero ormai 15 anni fa.
Percorrendo per circa 2,5 km la morbida salita dell'ex ferrovia, si è giunti al valico di San Lugano, dove si entra in Trentino. Qui è iniziato un tratto di salita molto più ripida, con qualche rampa decisamente tosta (>20%), che ha portato al GPM dell'itinerario, in località Susal, a quota 1350 circa. Da qui, passando per la Val Bella, ci si è spostati verso sud/est, imboccando il "Giro del Solombo", un comodo percorso - su una bella e scorrevole stradina sterrata - che aggira un piccolo rilievo (il Solombo, appunto) di forma circolare, portando in località Calvello. Altro strappo in salita per arrivare in località Pozze Alte (dove si trova "Tito, il Maso dello Speck"), per poi scollinare e scendere a Daiano, il primo dei tanti paesi incontrati in questo tour.
Da Daiano, dopo aver raggiunto la vicinissima Varena (i due paesi sono praticamente attaccati), si è scesi ai molini sul Rio Gambis (affluente di destra dell'Avisio), dov'è ricominciata la salita che ha portato all'altopiano erboso di Pian delle Vacche, nuovamente oltre quota 1300. Qui si è entrati nel territorio di Tesero, sulla sponda destra del Rio Stava, altro affluente dell'Avisio, tristemente noto per il disastro del 19 luglio 1985, quando gli argini di terra dei bacini di decantazione della miniera di Prestavel cedettero di schianto, portando a valle, lungo il Rio Stava, ben 180.000 metri cubi di fango che travolsero 53 abitazioni, 3 alberghi, 6 capannoni e 8 ponti, causando ben 268 morti ...
La nostra ascesa nella valle è terminata proprio vicino all'edificio che ospita il Centro Documentazione Stava, gestito dalla Fondazione Stava 1985 Onlus, fondata dai famigliari delle vittime, con il compito di mantenere viva la memoria di questa immane tragedia.
Da Stava, passati sulla sponda sinistra del rio, si è scesi verso Tesero, andando a visitare la bella chiesetta dell'Addolorata, di origine settecentesca, fra le poche costruzioni che si salvarono dalla distruzione in quella tragica estate del 1985. Tornati indietro di circa 200 metri, è stata abbandonata la strada asfaltata (che prosegue in discesa verso l'abitato di Tesero), imboccando una strada sterrata che sale a monte del paese, tagliando poi in falsopiano le pendici di cima Cornacci (la montagna che sovrasta Tesero, ndr) per arrivare nella valle del Rio Bianco, il corso d'acqua che scende verso l'abitato di Panchià. A questo punto, passando per il centro storico dell'abitato, si è arrivati fino al fondo valle, lungo il torrente Avisio, che è stato attraversato utilizzando l'antico ponte coperto in legno, costruito nel 1905, a sostituzione di un vecchio ponte preesistente, spazzato via dall'alluvione del 1882.
Attraversato l'Avisio, è stata imboccata la bella pista ciclabile di Fiemme, costruita sul sedime della vecchia ferrovia Ora-Predazzo, che in questo tratto correva a fianco del torrente. Passando per loc. lago di Tesero (dove si trova il Centro del Fondo, sede di competizioni di livello internazionale di sci nordico), si è giunti fino a Masi di Cavalese, dove si è tornati a salire. Infatti, dopo aver riattraversato l'Avisio, si è saliti verso il capoluogo della valle, imboccando anche in questo caso una bella stradina sterrata ricavata sulla sede del tracciato ferroviario, passando anche nella vecchia galleria che si trova - oggi - sotto il parcheggio dello stadio del ghiaccio.
Sbucati sotto il parco della Pieve di Cavalese, si è proseguito - sempre su stradine sterrate o secondarie - a valle del paese e della SS48, arrivando fino a Castello di Fiemme. Qui è stata imboccata la nuova pista ciclabile (realizzata un paio di anni or sono) che sale a Passo San Lugano, passando per loc. Stazione (dove un tempo c'era la stazione di Castello della ferrovia Ora-Predazzo), Maso Cela e Maso Aguai, vicino a dove transita il primo tratto di discesa della gara "Vecia Ferovia dela Val de Fiemme".
Da Passo San Lugano non è rimasto che scendere veloci - lungo l'ex tracciato ferroviario - fino a Fontanefredde, dove si è chiuso il bell'itinerario di circa 47 km. Una volta riposte le bici, è arrivato il meritato momento gastronomico, con tappa alla Alten Keller di Fontanefredde, dove i Rinco si sono rifocillati con salumi e formaggi tipici, annaffiati da una gustosa Forst Felsenkeller (birra non filtrata, di nuova produzione). Una degna e splendida conclusione della bella giornata, accolti dalla simpatia di Franco Cemin e famiglia, che dal 2011 gestiscono la macelleria, con produzione propria di gustosi salumi tipici, cui si è aggiunta - sul retro - una bella stube con giardino esterno, ove poter consumare direttamente in loco le prelibatezze che escono dalla cantina sotterranea, un vero e proprio "santuario dello speck" !
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Ora l'appuntamento è con la 13ª edizione della RincoBike, la gara sociale a squadre dei Rinco Boys, che verrà disputata domenica 14 ottobre sul tradizionale circuito di Terlago. Le iscrizioni partono fin da subito, con l'obiettivo di comporre almeno 5 squadre !!!
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi circa 47 km, mentre il dislivello superato è stato di oltre 1200 metri. L'altimetria è molto "nervosa", senza salite lunghe, ma caratterizzata da continui saliscendi. Partenza da loc. Fontandefredde ed ascesa morbida (3 km) fino a Passo san Lugano (sulla vecchia ferrovia). Qui si inizia a salire in maniera più decisa, con 2 km assai ripidi che portano al GPM, in loc. Susal, a quota 1350. Seguono 8 km in saliscendi, con passaggio per Daiano e Varena, fino alla loc. Molini. Da qui si ritorna a salire, per circa 4 km, fino al Pian delle vacche (nuovamente oltre quota 1300), per poi scendere nella valle di Stava e percorrere circa 15 km di discesa, passando per Tesero, Panchià e lungo l'Avisio, fino a Masi di Cavalese. Da qui si torna a salire, per circa 11 km intervallati da alcune discese, fino a Passo San Lugano, con discesa finale a Fontanefredde.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
1. da Fontanefredde a Daiano
Parcheggiamo le auto vicino al campo sportivo di
Fontanefredde
Poco prima delle 9,30, ci mettiamo in sella
Arriviamo davanti alla macelleria "Alter Keller", dove ci
fermeremo a fine giro
Qui c'è l'antica Kalte brünndl, la "fontana
fredda", da cui prende il nome la località
Dopo aver preso accordi per la sosta di fine giro, saliamo
per circa 200 m. in direzione di Trodena
Qui transita il percorso della "vecchia ferrovia"
Imbocchiamo l'ex tracciato ferroviario, direzione Passo
San Lugano
Subito troviamo la ex stazione di Fontanefredde, oggi sede
della Forestale provinciale
Iniziamo a salire sul comodo tracciato
In questo tratto è visibile la robusta massicciata in
pietra che sosteneva il terreno
Il fondo, dopo i lavori degli ultimi anni, è diventato
davvero scorrevole
In breve usciamo nei pascoli a valle del passo
E' autunno da una settimana, ma dei colori variopinti ...
nemmeno l'ombra!
Per ora, è ancora tutto verde
La salita prosegue veloce verso il valico
Il tratto finale dell'ascesa sull'ex ferrovia è in mezzo a
due staccionate
Eccoci al passo, che è anche il GPM (m. 1096) della gara
"Vecia Ferovia"
La vecchia stazione del passo
L'edificio è stato adibito a "casa delle associazioni"
Raggiungiamo la vicina statale, che attraverseremo
Dall'altro lato della SS48 inizia la salita, quella vera
...
Se sul tracciato ex ferrovia si era scherzato, qui le
pendenze si fanno subito più toste
Sarà per la temperatura che si è alzata, sarà per la
salita ... ma siamo subito in maniche corte
Entriamo in un bel bosco di grossi abeti
Con pendenze attorno al 15%, si guadagna quota di metro in
metro
La stradina sale tortuosa, curva dopo curva
In questo tratto si pedala all'ombra, ma su queste rampe,
non si sente il fresco!
Un breve tratto in falsopiano, che consente di rifiatare
Subito dopo, però, un bel tornante con la pendenza che
schizza nuovamente in alto
La rampa successiva si avvicina al 20% di pendenza
Si arranca sui tornanti
Arriviamo a Maso Scofa, dove finisce l'asfalto
Da qui in poi si prosegue su sterrato
La strada continua a salire, in una fittissima foresta
Ancora tornanti, ancora più ripidi dei precedenti
Attraversiamo una zona dove sono in corso lavori di taglio
Il tratto successivo ha una pendenza più abbordabile
Poi si torna a "rampicare", verso il GPM
Uno dei tratti più duri del girono: oltre il 20%
Stiamo per arrivare in loc. Susal, punto più elevato del
tour odierno
Eccoci al GPM
Qui si trovano delle postazioni austro-ungariche della
"Grande Guerra"
Le vecchie trincee sono ormai ricoperte d'erba
Iniziamo la discesa
Scendiamo verso la Val Bella
La discesa è piacevole e per nulla impegnativa
Entriamo nella Val Bella
Arriviamo al punto di guado del ruscello che solca la
valletta
Si passa sul versante opposto, proseguendo in leggera
salita
Arriviamo in loc. Piani di Sedel, all'imbocco del "Giro
del Solombo"
Si parte in discesa
La strada attraversa qualche radura
Si continua a scendere ...
La discesa, comunque, non è tecnica: il fondo è compatto e
scorrevole
Terminato il tratto in discesa, inizia un lungo falsopiano
che aggira il rilievo del Solombo
Si viaggia veloci sulla strada che taglia in orizzontale
il versante sud del Solombo
Una strada che ricorda molto quelle ricavate dagli ex
acquedotti, in Val di Non
La pendenza, infatti, è minima
Anzi, in alcuni punti la strada è praticamente
pianeggiante
Il "Giro del Solombo" sta per finire
Eccoci in località Calvello
Il Camoscio va a funghi ...
I Masi di Calvello. Sullo sfondo, il Corno Nero
Il Corno Nero, in roccia scura porfirica (mentre il Corno
Bianco è in roccia chiara dolomitica)
Da Calvello si ritorna a salire ...
La strada sale abbastanza ripida verso loc. Stracobolo
I Rinco avanzano sulla salita
Arriviamo al nuovo scollinamento
Inizia la nuova discesa
Arriviamo in loc. Pozze alte
Qui c'è la sede di "Tito Speck", noto produttore di salumi
tipici
La strada ritorna asfaltata
Bellissimi pascoli, con qualche pozza d'acqua, da cui il
toponimo
Uno sguardo al Corno Nero e a Passo Cugola, raggiunto
qualche anno fa
Non solo mucche, ma anche tanti cavalli
Ne vedremo diversi oggi (e incontreremo pure i lori
"bisognini" per strada ...)
Dalla località Pozze, si deve salire leggermente
Arriviamo allo scollinamento
Inizia la discesa verso Daiano, il primo paese che
incontreremo nel nostro tour di Fiemme
Arriviamo a Daiano
2. da Daiano alla val di Stava
Attraversiamo il centro storico di Daiano
Usciamo dal paese e vediamo il vicino paese di Varena
Finisce uno ... inizia l'altro !
Scendiamo per una ripida stradina nella valle di Molini
La pittura sulla facciata di un'antica casa
Approfittiamo della fontana per rabboccare le borracce
I vecchi molini, lungo il rio. In alto, le case basse di
Daiano, che abbiamo appena lasciato
Arriviamo nel centro di Varena
Un'antica fontana, ottenuta da un unico, grosso, blocco di
pietra scavato
Scorci rurali di Varena
Da Varena, scendiamo verso Cavalese, lungo "Via dei
Molini"
Passiamo sopra il Rio Gambis, che scende dalle pendici del
Corno Nero
E' quasi mezzogiorno e il sole è alto in cielo, come si
nota dalle ombre
In loc. Molini di Baldon, lasciamo la strada che scende a
Cavalese e riprendiamo a salire
La bella strada sale fra i prati, in direzione di loc.
Sgravaton
Passiamo a fianco di un'antica casa, con la scritta "Villa
Maria"
Dopo essere scesi, ci stiamo rialzando di quota, verso i
pascoli
Arriviamo ad un bivio
Siamo in loc. Sgravaton
Le indicazioni per le passeggiate ed i tour in mtb
Vecchio maso isolato
Vista sui prati e sul Corno Nero
Dopo la breve sosta, si riparte
Percorriamo una vecchia strada, con i paracarri in blocchi
di pietra
Verso loc. Coppara
Sui prati c'è il fieno steso ad asciugare e nell'aria si
sente un profumo ...
Ci sono i recinti elettrificati del bestiame: segno che
siamo entrati in zona pascolo
Eccoci alla Coppara
Qui facciamo una sosta snack. La merenda da Alter Keller è
ancora lontana ...
Uno sguardo alla salita appena percorsa
La Val d Fiemme è, storicamente, terra di legname. Qui
un'enorme catasta di abeti
Verso ovest vediamo Varena e Daiano
Le indicazioni dei sentieri. Noi proseguiremo per Stava
Riprendiamo a salire, stavolta su sterrato
Vista sui pascoli
Si sale verso il "Pian delle Vacche"
Ancora prati e fieno
Stiamo tornando verso quota 1300 ...
Le mucche al pascolo
Erba fresca, finché il clima lo consente. Le stalle ed il
fieno possono attendere
Proseguiamo in falsopiano a margine del pascolo
Vista verso l'alta Val di Fiemme
Di fronte a noi cima Cornacci (che sovrasta Tesero)
Entriamo in un tratto boscoso
La starad segue l'orografia del versante, con continue
curve e cambi di pendenza
Roby
Usciamo dal tratto bosco ed arriviamo al Pian delle Vacche
Qui ritroviamo i pascoli soleggiati
Briz
Ci dirigiamo verso la Val di Stava
Dopo il Pian delle Vacche, un nuovo tratto boscoso
Arriviamo ad un bivio. Noi proseguiamo per Stava
La strada, comoda e larga, prosegue in falsopiano
Usciamo nuovamente dal bosco
Altro pascolo
Gelsomina ci osserva curiosa
Attraversiamo l'ennesimo pascolo, con la Val di Stava di
fronte a noi
Attraversiamo una zona dove sono in corso lavori forestali
Inizia la discesa verso Stava
In alto, fra i costoni boscosi, si vede sbucare un pezzo
di Latemar
In loc. "Bagno de l'Ors". Chissà da quale episodio trae
origine il toponimo
La discesa prosegue
Arriviamo in fondo alla discesa
Scendiamo verso il Rio Stava
Eccoci a Stava. Le case sono tutte nuove, visto che quelle
vecchie furono distrutte nel 1985
Arriviamo al Centro Documentazione di Stava
Alcune immagini del disastro del 19 luglio 1985 (268 morti)
Il centro è gestito dalla Fondazione Stava 1985 Onlus
Un'immagine di Stava, com'era prima della distruzione
La chiesa dell'addolorata: si salvò perchè posta in alto
rispetto al corso d'acqua
Facciamo una sosta prima di proseguire il nostro tour
3. discesa all'Avisio e Cavalese
Dopo aver visitato la chiesetta, ripartiamo imboccando una
strada sterrata
Si sale sulle pendici del Cornacci, la cima che sovrasta
l'abitato di Tesero
Vista su Propian, frazione di Tesero
Ora si scende
Arriviamo in loc. Piazzol, con vista su Tesero
E siccome è Piazzol ... si procede in piano
Ci spostiamo in direzione di Panchià
Sosta ad un bivio
Si riparte
In discesa verso Panchià
Nella parte alta di Panchià ci fermiamo davanti ad un
antico travaglio
Era lo strumento con cui si ferravano cavalli e
buoi
Scendiamo verso il paese
Arriviamo nel centro di Panchià
Scendiamo verso l'Avisio, dove troviamo il vecchio ponte
in legno
Il pannello descrittivo che narra la storia del ponte,
costruito a inizio 1900
Il ponte venne costruito al posto di quello distrutto
dalla rovinosa alluvione del 1882
Attraversiamo il ponte coperto e passiamo in sponda
sinistra dell'Avisio
Imbocchiamo la pista ciclabile di Fiemme, costruita sul
sedime della vecchia ferrovia
Si procede veloci, in leggera discesa
In vista di Tesero
In una foto d'epoca, la stazione di Tesero
Arriviamo a Lago di Tesero
Attraversiamo il Centro del Fondo, sede di competizioni
mondiali di sci nordico
Oltrepassiamo il centro sportivo
La chiesetta di Lago di Tesero. Qui a fianco, fino
al 1963, passava il trenino
Proseguiamo in direzione di Cavalese
I prati, come si può vedere, sono verdissimi. Altro che
autunno !
Nei pressi di Masi di Cavalese, il vecchio ponte in ferro
su cui il treno passava l'Avisio
Si prosegue verso l'abitato di Masi
A Masi, frazione di Cavalese, c'è la festa degli
allevatori
Oltrepassiamo l'Avisio per raggiungere Cavalese
Iniziamo la salita verso il capoluogo della Val di Fiemme
Cavalese è lassù, su quel colle
Lasciamo la strada asfaltata e imbocchiamo la "vecchia
ferrovia"
Su questo tracciato il trenino, da Cavalese, scendeva fino
al ponte in ferro di Masi
Arriviamo all'imbocco della galleria sotto Cavalese
La foggia, come si nota, è la stessa delle 5 presenti nel
tratto Ora-San Lugano
Entriamo nell'unico tunnel presente nel tratto San
Lugano-Predazzo
Prima dell'elettrificazione, con i treni a carbone, in
galleria doveva essere ... un incubo!
Usciamo dalla galleria di Cavalese. Ora si punta a
Castello ...
4. a Passo S.Lugano e rientro
Da Cavalese, imbocchiamo una ripida stradina che scende
verso il Rio Gambis
Vista sull'antica chiesetta di San Valerio
Scendiamo sulla ripida strada erbosa
Attraversiamo un verdissimo prato a valle del paese
Attraversato l'ennesimo ruscello, iniziamo a salire verso
Castello di Fiemme
La strada sale con pendenza modesta
Arriviamo a Castello di Fiemme
Qui imbocchiamo la nuova ciclabile (inaugurata nel 2016)
che porta a San Lugano
Per limitare la pendenza, sono state inserite ampie curve
Si sale verso loc. Stazione
La ciclabile passa sopra la provinciale "di fondo valle"
Arriviamo in località Stazione, dove si trovava la
stazione ferroviaria di Castello
Qui, alla gara "Vecia Ferovia", c'è il "traguardo volante"
Iniziamo la discesa verso Maso Cela
Arrivati a Maso Cela, proseguiamo fra gli antichi muri a
secco
Si sale verso Maso Aguai
Eccoci nell'ultima località di Castello-Molina, prima di
arrivare al passo
Proseguiamo sulla ciclabile ricavata da antiche stradine
Di fronte a noi, vediamo la sella di Passo San Lugano
Nell'ultimo tratto di salita, entriamo nel bosco
Il Camoscio della Sila sull'ultimo tratto di salita
Arriviamo a San Lugano, passando davanti alla
chiesa proprio come faceva il treno
Qui si imbocca la "vecchia ferrovia"
Inizia la discesa verso Fontanefredde
Il tratto delimitato dalla staccionata, a San Lugano
La zona artigianale di Trodena
La vecchia stazione di Fontanefredde
Ed eccoci arrivati. Ora si va a fare merenda !!!
5. il ristoro alla "AltenKeller"
La merenda si terrà presso la Alter Keller ("vecchia
cantina") di Fontanefredde
Il tavolo è ... deliziosamente pronto!
Uno splendido tagliere di prodotti tipici
Ci accomodiamo all'esterno, visto che la temperatura lo
consente
Che facce soddisfatte
Si comincia ...
Buon appetito !!!
Siamo a livelli di "meditazione" ...
Una visita al "Santuario dello Speck" La vecchia cantina, la Alter Keller ... |
Grazie a tutti e ... |
|
alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |