2
GIU

PROGRAMMA BIKE 2018: 3ª USCITA

La festa dei Rinco


     

     

Disputata oggi la "CLASSICISSIMA" dei Rinco: l'immancabile tappa in Val di Ledro, con ristoro finale nella baita di Tania & Frà, a base di polenta di patate, il piatto tipico della valle. 9 i presenti nel gruppo bike, che ha scalato le ripide rampe che portano a Baita Segala, per poi scendere da Leano.

.   

i presenti

 

SOCI
ospiti              

 

la cronaca

02/06/2018. E' stata disputata questa mattina la più classica delle uscite dei Rinco: la tappa in Val di Ledro. Un appuntamento irrinunciabile, che ormai dal lontano 2004 caratterizza il programma annuale delle nostre attività, tanto che ormai - dopo 14 anni di frequentazione - conosciamo vita, morte e miracoli di tutti i percorsi della valle.

Quest'anno - per quanto riguarda il gruppo bike - è stato riproposto il Giro di Baita Segala, già disputato nel 2013. Si tratta di un giro breve (solo 22 km), ma decisamente intenso, con pendenze considerevoli sia in salita che in discesa.

Per in trekker, invece, come già accaduto lo scorso anno, è stata proposta una semplice passeggiata (quest'anno a malga Cita), poiché il trekking vero andrà in scena fra due settimane (con il giro delle Cima Parì-Sclapa-Oro), sulle creste occidentali della valle. Oggi era più che altro un'occasione per stare assieme e gustare la mitica polenta di patate, il piatto tipico della Val di Ledro, preparato dai nostri supporter Frà e Giuliano, che assieme a Tania, Giada e Nicola hanno curato gli aspetti culinari della giornata.


Un grande grazie ai nostri supporter odierni

L'itinerario bike - con 9 presenti - ha preso il via poco dopo le 9 da Pur, davanti alla baita di Tania & Frà. Da qui è stata seguita la strada lungo lago, in direzione di Molina di Ledro. Un paio di km in falsopiano (con qualche leggerissimo saliscendi) e poi - da Molina - la breve salita alla frazione di Legos, posta appena sopra il capoluogo comunale.

Qui è cominciata la salita vera, subito con pendenze decisamente impegnative, inizialmente in direzione delle case sparse a monte del paese, poi in direzione del Dos de Trat, il rilievo che sovrasta la sponda meridionale del lago di Ledro. Alternando ripide rampe cementate a tratti meno duri o addirittura in falsopiano, si è giunti in breve a quota 900 metri, alla sella posta alle spalle del Dos de Trat, dov'è stata incontrata l'ultima baita. Da qui in pi, infatti, si è entrati in un fitto ed ombroso bosco di faggi, le cui fronde hanno mitigato assai la calura che ha caratterizzato questa giornata, almeno fino al primo pomeriggio.

Tagliando il versante destro della Val Casarino (una piccola valle laterale della Val di Pur), si è saliti gradualmente fino a quota 1100, dov'è stato incontrato il "serpentone", ovvero una serie di 8 tornanti consecutivi, intervallati da ripide rampe cementate, che ha fatto guadagnare altri 100 metri di quota, in pochissime centinaia di metri di percorso.

Superato il "serpentone"è stato affrontato un breve tratto di discesa, per poi riprendere a salire fino alla Bocca dei Fortini, il valico (m.1243) che immette dal versante trentino a quello bresciano. A questo punto, raggiunta la cresta delle Alpi Ledrensi, si è proseguito sulla vecchia strada militare di confine, raggiungendo dopo un km scarso la Baita Segala (GPM a quota 1260), un bivacco con spettacolare panorama sul Lago di Garda, oggi purtroppo velato dalla foschia generata dal gran caldo.

A Baita Segala è stata fatta una meritata sosta ristoratrice, prima di rimettersi in sella e proseguire lungo la cresta, sotto il Monte Carone. Dopo un paio di km in leggera discesa, è stato raggiunto Passo Guil (m.1209), altro valico che collega i due versanti della catena. Qui siamo rientrati in Trentino, approdando nei verdi pascoli di Malga Vil. 

Dal valico è quindi iniziata la ripida discesa che passando dapprima per Malga Vil (m.1120) e poi per una stretta gola rocciosa, ha portato alla radura erbosa di Leano (m.880), dove si trova una serie di case sparse (piccole costruzioni per le vacanze), ma anche una chiesetta. La discesa è quindi proseguita nuovamente nel bosco, su ripidi ramponi cementati, fino ad arrivare a Prè di Ledro, lungo il torrente Ponale, punto più basso dell'itinerario (m. 470).

Da qui è iniziata la risalita verso il Lago di Ledro, percorrendo la pista ciclabile che costeggia il Torrente Ponale (con qualche ripido tratto non proprio da pista ciclabile!), arrivando a Molina. Dal capoluogo non è rimasto che imboccare la lungolago, già percorsa in senso opposto qualche ora prima, fino ad arrivare a Pur, dove si è chiuso l'anello, breve ma intenso!

A quel punto è scattata la festa dei Rinco, con i due gruppi (bike + trekking) che riuniti - assieme ai supporter - hanno formato una tavolata di oltre 25 persone. Il menù, accanto alla già citata polenta di patate, prevedeva spezzatino e salsicce, annaffiate da un buon vino rosso o dalla birra. Il tempo, intanto, ha iniziato a guastarsi, con l'arrivo di qualche nuvola ed un'arietta frizzante che profumava di pioggia. Ma noi, come previsto, eravamo già al coperto, con le gambe sotto al tavolino!

- - -

Ora l'appuntamento è con il trekking, la cui quarta uscita del programma 2018 è fissata per Domenica 17 giugno, ancora in Val di Ledro. Questa volta, però, non sarà una semplice passeggiata, perchè ad attendere i Rinco ci sarà il bellissimo e panoramico giro delle Cime Parì-Sclapa-Oro, con passaggio sulla linea del fronte italo-austriaco della Grande Guerra.


 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 22 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 870 metri. Giro breve ma decisamente intenso, con pendenze medie - sia in salita che in discesa - considerevoli. Partenza soft con un paio di km in falsopiano, lungo il lago di Ledro, poi inizia la salita che in 7 km, con diversi tornanti e qualche rampa oltre il 20% di pendenza, porta a Bocca dei Fortini, sulla cresta che separa il trentino dalla prov. di Brescia. Seguono circa 3 km in saliscendi, lungo la cresta (fino a Passo Guil), per poi affrontare i 5,5 km di ripida discesa fino a Prè. Altri 3 km di salita, per ritornare a Molina di Ledro ed i 2 km finali in piano, lungo il lago, per il rientro a Pur.

L'altimetria

La panoramica in 3D

 

La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

 

le immagini

0. il ritrovo prima del via


Come sempre, appuntamento a Pur, davanti alla baita di Tania & Frà


La bella baita, a due passi dal lago


Biker e trekker sono quasi pronti


Intanto i nostri supporter sono già al lavoro: qui si spacca la legna!


Ultimati i preparativi, il gruppo si sposta all'esterno


Si parte ?

1. la salita in cresta


Poco dopo le 9,00, trekker (a sx) e biker (a dx) imboccano i rispettivi tracciati


Da Pur, imbocchiamo la strada lungolago, in direzione di Molina


Il lago di Ledro


La strada, alcuni anni fa, è stata oggetto di allargamento: un tempo era veramente una ... stradina!


Oggi c'è da registrare il rientro ufficiale della Merdatleta, dopo la frattura al malleolo


Il lago è una tavola


Con queste acque calme, la canoa scivola che è una bellezza !


La strada, assai tortuosa, segue la costa del lago


Arriviamo all'estremità meridionale del lago


Il lago visto da Molina in direzione di Pieve, sul lato opposto


Il Museo delle palafitte


Da Molina, imbocchiamo in leggera salita la strada per la frazione di Legos


Arriviamo a Legos (praticamente attaccata a Molina)


Passiamo nel centro del piccolo borgo


Da Legos inizia la salita vera ...


Ci lasciamo alle spalle le ultime case del paese


La strada sale ripida verso i prati a monte della località ledrense


Qui si trovano diverse casette rurali e vecchi fienili


Bastano poche centinaia di metri di salita e Molina si vede già dall'alto


Alcune vecchie case sono state ristrutturate in maniera davvero eccellente !


Arriviamo agli ampi prati in loc. Rinas


Vista verso nord


Si punta verso il Dos de Trat, visibile di fronte


Iniziano le prime rampe cementate: segno di pendenze elevate


La giornata è caldissima, ma questo tratto - per fortuna - è all'ombra del bosco


Le rampe cementate si susseguono, alternate a tratti sterrati con pendenze più modeste


Cipollino e Big Bobby impegnati su uno dei tanti ramponi


Qui si va oltre il 20% ...


... poi si tira un po' il fiato nel tratto successivo


Arriviamo alla sella sotto il Dos de Trat, a quota 900 m. circa


Qui la strada si impenna nuovamente


Arrivano i primi tornanti


Dopo ogni ripido rampone cementato, c'è sempre un tratto sterrato dove rifiatare


Vista sul Monte Corno, sull'altro versante della Val di Pur (che si trova sotto di noi)


Imbocchiamo il versante est della val Casarino, una piccola laterale della Val di Pur


Qui la strada, che segue in diagonale il costone, è praticamente pianeggiante


Ogni tanto una sosta ristoratrice


Ritornano le rampe ...


La strada si inoltra nella valle, in direzione di Bocca dei Fortini


Ora si alternano tratti pianeggianti e bravi rampette


Di fronte a noi si scorge la cresta di confine Trento-Brescia, dove si trova il valico


Altra rampa cementata ... rapportino e via!


I Rinco impegnati sulle elevate pendenze di questo itinerario, "breve ma tosto"


Altro tratto in falsopiano, dove si respira un po'


Arriviamo al "serpentone", una serie di 8 (ripidi!) tornanti consecutivi


La Merdatleta Cristina


Curve ... in piedi !


E tra una curva e l'altra ... ripide rette di collegamento


In pochissima strada, si guadagnano 100 metri di quota !


Anche visti da sopra, i tornanti, fanno impressione !


L'ultimo degli 8 tornanti


Ora si torna a respirare ...


Arriviamo ad uno scollinamento


Qui facciamo una breve sosta, prima di affrontare il successivo tratto in discesa


Si riparte ...


Ora ci attende un breve tratto dove perderemo un po' di quota


Un vero piacere lasciar correre le bici dopo tante rampe in salita !


Curva cementata: segno di pendenza elevata


Infatti ...


... si scende più decisi


Arriviamo in fondo al tratto in discesa


Le indicazioni per Bocca dei Fortini, ormai ad un passo (600 m.)


Si riprende a salire


Le ultime, ripide, rampe che portano al passo


I Rinco arrancano ma non mollano !


Alcuni dei giganteschi faggi ultrasecolari di questo bosco


Cipollino impegnato nell'ultimo tratto di salita


Eccoci alla Bocca dei Fortini: qui si passa dal Trentino alla Prov. di Brescia


Un breve tratto di discesa per raggiungere la strada di cresta


Arriviamo alla strada che percorre la cresta delle Alpi Ledrensi


Noi svoltiamo a sinistra, in direzione Passo Guil


Si inizia a scorgere il lago di Garda


Percorriamo la strada che durante la Grande Guerra era utilizzati dai militari italiani


Arriviamo a Baita Segala


Qui si conclude il primo tratto: ora facciamo una bella sosta

 

2. la sosta a Baita Segala


La Baita Segala, m. 1260, GPM odierno


Qui ci riposiamo un po' e ci mangiamo qualche barretta energetica


Dopo quei ramponi ... ci vuole tutta !


Un po' di relax ...


Dall'altro lato della valle, il Corno Nero (m.1405)


La baita appartiene alla Sezione A.N.A. di Limone del Garda e funziona come un bivacco


L'interno del bivacco, con caminetto e cucina


Un maggiociondolo ancora in fiore


Dopo la meritata sosta, ci prepariamo per ripartire

 

3. la discesa a Prè


Lasciamo Baita Segala


Proseguiamo sulla strada di cresta, in direzione Passo Guil


La strada prosegue pianeggiante verso est


Si passa sotto le pareti rocciose del Monte Carone


La Merdatleta Cristina: ottimo rientro dopo il lungo stop !


Si prosegue sul falsopiano


Ogni tanto una piazzola panoramica, dove si dovrebbe vedere il lago ...


Oggi purtroppo, c'è foschia e non si vede granché: la foto è del nostro archivio (uscita del 2013)


Dopo un tratto di leggera discesa, la strada riprende a salire leggermente


Arriviamo ai 12010 metri di Passo Guil


Le indicazioni per Malga Vil e Leano


Il passo ci riporta sul versante trentino


Di là, ecco i verdissimi pascoli di Malga Vil


Ci raggruppiamo, prima di affrontare la discesa


Si parte, direzione Prè di Ledro ...


Nel primo tratto di discesa si pedala su fondo erboso


La stradina solca il pascolo e si infila nella valle


Si scende veloci sullo sterrato non troppo sconnesso


Attraversato il pascolo, si entra nel bosco


In breve, arriviamo a malga Vil


La malga si trova a quota 1100 m. circa


Dopo la piccola radura della malga, si rientra nel bosco


Arriviamo ad uno stretto passaggio fra la roccia


Qui la strada si incunea fra due grossi blocchi rocciosi


Una vera e propria "chiusa" (infatti c'è pure il cancello per non far scappare il bestiame)


Il Presidente chiude la coda


Il fondo stradale, come si nota, è cementato, con inserti in rilievo per aumentare il grip delle ruote


Scendiamo nella stretta valletta, dove non arriva nemmeno il sole !


Dopo il tratto cementato, si ritorna su sterrato


Prima di arrivare al Leano, un paio di tornanti


Pietro, il figlio di Brücke, impegnato in curva


Si sfreccia all'ombra dei faggi ...


Un piccolo guado ...


Siamo quasi arrivati a Leano


Ecco l'ampia radura


Ci fermiamo nella piccola località


Siamo attorno a quota 890 m.


Si osserva il panorama


Il borgo sparso aveva anche una piccola chiesetta


Dopo la breve sosta, si riparte


Lasciamo Leano e rientriamo nel bosco ...


Ora arriva il tratto di discesa più impegnativo, con pendenze oltre il 20%


Il Cimo, che di lì a poco accuserà un problema meccanico ...


Infatti, eccolo scendere a piedi nei tratti più ripidi. Forse una bolla d'aria nel circuito
dell'olio dei freni, fatto sta che la sua bici ... non rallentava a dovere e le frenate erano
pericolosamente lunghe. Meglio non rischiare e scendere a piedi nei tratti più pendenti


La vecchia strada Prè-Leano, con i paracarri in cemento ...


Ora vediamo Prè (in primo piano) e Molina (più in alto)


Il Cimo, dopo i ramponi fatti a piedi, è tornato in sella


La vecchia strada, con il muro a secco di sostegno e il fondo acciottolato


Primo piano della pavimentazione che avrà visto ... tante ruote di carro!


La discesa sta per terminare


Prè di Ledro ...


In paese facciamo una sosta alla fontana, in previsione della salita conclusiva

 

4. il rientro a Pur


Dopo aver riempito le borracce di acqua fresca, ripartiamo


Attraversiamo il centro di Prè


Imbocchiamo la ciclabile che ci riporterà al Lago di Ledro


La ciclabile, in questo tratto, è in realtà la vecchia strada, come si vede dagli antichi manufatti


Ponti, muri a secco, paracarri: tutto in pietra locale


La strada sale con pendenze considerevoli per essere una "pista ciclabile"


Anche qui troviamo dei tornanti ...


Le indicazioni per Molina ed il lago


E si continua a salire ...


Arriviamo al tratto che un tempo era il più tosto


Come si vede dal colore chiaro della staccionata e dal fondo stradale, i lavori sono recenti


Sono stati realizzati dei tornanti per allungare la strada ed addolcire la pendenza


Come si vede dall'alto, un bel budello


Una serie di curve, realizzate per eliminare il rampone da urlo che c'era prima ...


Ecco com'era la rampa ... (foto 2013)


Ora è decisamente una salita più abbordabile


Anche se le pendenze non sono comunque da passeggiata ...


Arriviamo alle prime case di Molina


Ora si costeggia il torrente Ponale, che qui è ancora un ruscelletto


Lungo il corso d'acqua c'erano tante attività produttive, che sfruttavano l'energia idraulica


A Molina è giorno di mercato ...


Arriviamo al lago, dove siamo passati (in senso opposto) qualche ora prima


Imbocchiamo la lungolago e puntiamo dritti verso Pur ...


Sarà la fame ma ... si sfreccia come in una volata !


Percorriamo veloci la tortuosa strada che costeggia lo specchio d'acqua


Il tempo si sta guastando, ma noi ormai siamo arrivati !

 

5. il pranzo in baita


Biker e trekker si ritrovano in baita dopo i rispettivi percorsi


L'area cottura ...


Il Frà toglie il paiolo dal fuoco


La brace del fuoco con cui è stata cotta la polenta di patate

     
Arriva il momento più delicato ... qui bisogna fare centro !


Sembra venuta bene


I nostri polentèri si guardano soddisfatti


In effetti, è uno SPETTACOLO !


Le tavolate sono pronte

   
E allora, via con le danze ...


E con la polenta, salsicce e spezzatino


Ecco qua, il piatto-Rinco !


E allora, buon appetito !


Buon appetito anche alla tavolata-2


Fa quattro gocce? Chissenfrega, noi stiamo al coperto :-)


Cipollino con aria ... professorale !


I nostri polentèri si godono il meritato riposo: sigaro e liquore


Intanto si fa pure il bis ...


Caffè e crostata, una degna conclusione del pranzo sociale dei Rinco


E adesso ... relax e giochi


Non per tutti però ... le nostre valide Rinco-Lady danno una mano per sistemare casa


Giada e Tania, le lady-Supporter di oggi


Un grazie ai nostri sostenitori che hanno curato la parte culinaria della giornata

 



Grazie a tutti e ...
 
alla prossima !
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................