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"Green
tour"
in Predaia Disputata oggi in Val di Non la 2ª uscita del programma bike 2018. Dopo una settimana di piogge, paesaggio tinto di verde brillante con erbetta, foglie e gemme appena spuntate. Meteo clemente (solo quattro gocce nel km finale) e gustoso post-pedalata presso "La Sidreria", il locale annesso al Birrificio Artigianale Val di Non. Ora tocca al trekking, con Cima Alta-Palòn (19/05). |
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i presenti |
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SOCI |
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la cronaca |
05/05/2018. E' stata disputata oggi in Val di Non la 2ª uscita del programma MTB 2018. Le previsioni meteo erano assai incerte, con i vari siti nazionali (meteo.it, ilmeteo.it, 3bmeteo.it, ecc) più pessimisti, mentre il "nostro" www.meteotrento.it (da non confondere con l'istituzionale Meteotrentino.it) dava possibili scrosci sparsi solo a partire dalla tarda mattinata, primissimo pomeriggio. E così è stato! I 6 biker che oggi hanno raccolto la sfida (probabilmente proprio il meteo incerto ha determinato un'adesione così bassa), sono addirittura partiti con il sole, prendendosi una pioggerella leggera solo nell'ultimo km, in discesa, quando ormai il giro era giunto al termine. Insomma, proprio come accadde un anno fa (6 maggio 2017, Giro della Val Sella), chi ha ha avuto fiducia è stato premiato!
Partenza attorno alle 9,00 da Tres, proprio davanti al Birrificio Artigianale Val di Non, dove al termine della pedalata c'è stata la meritata sosta ristoro. Da Tres, imboccando via S.Barbara, si è usciti dal paese in direzione sud, imboccando una comoda stradina che in leggera discesa attraversa i meleti, quassù ancora in fiore rispetto alla bassa valle, dove la fioritura arriva un paio di settimane prima.
Proseguendo sulla stradina interpoderale si è giunti dopo un paio di km in quel di Priò, piccolo borgo affacciato sulla forra del Rio Pongaiola e punto più meridionale del nostro tour odierno. Da qui, infatti, con una sorta di "giro di boa", si è virato verso nord, proseguendo ancora in discesa tra i "pomàri", stavolta con pendenze decisamente più ripide, fino a sbucare sulla strada che sale da Dardine, altro piccolo paese dei tanti che compongono il Comune di Predaia, nato dalla fusione di Tres, Vervò, Taio, Coredo e Smarano, con relative frazioni.
Da qui è iniziata la salita, dapprima sulla strada asfaltata, fino alla provinciale per Vervò, poi nei meleti, su una stradina interpoderale, ed infine nel bosco, su una bella stradina sterrata che ha condotto fino al paese di Vion. Proseguendo nuovamente fra i meleti (anche se va registrata la recente novità dei ciliegi, che iniziano a ritagliarsi i loro piccoli spazi), si è arrivati a monte del paese di Taio, proseguendo in salita nel bosco, fino a sbucare sulla strada Taio-Tres. Qui si è scesi per circa mezzo km, raggiungendo la località "Tre Confini" (così chiamata perchè qui si incrociavano, fino a pochi anni fa, i confini di Tres, Taio e Coredo), da dove si è imboccata la strada che sale verso Coredo, passando poco dopo davanti a Castel Bragher (uno dei tanti manieri medievali che si trovano in valle).
Dopo un paio di km di salita si è arrivati in vista del paese di Coredo, collocato su un'altura attorno a quota 900 metri. Dopo aver attraversato il centro storico, è stato imboccato il "Viale dei Sogni", un bel sentiero pianeggiante che costeggia un canale irriguo a cielo aperto e porta fino alla zona dei "Due Laghi", dove si trovano i bacini artificiali di Coredo e Tavon (ad uso irriguo). Costeggiando i due specchi d'acqua si è arrivati fino alla strada forestale che porta a Tavon, imboccandola e percorrendola per un tratto, fino al bivio con la stradina che scende verso il santuario di San Romedio. Da qui è iniziata la discesa, a tratti molto ripida, che ha condotto fino al Rio Verdes, il piccolo corso d'acqua che scende dai monti della Predaia e passa sotto la rocca dove si trova il Santuario di San Romedio.
Invece di proseguire in discesa, verso il santuario, è ripresa la salita, imboccando la strada che costeggia il ruscello e risale la Val Verdes. Una salita di circa 4 km che segue l'andamento del corso d'acqua, alternando tratti meno pendenti a tratti molto ripidi, con un paio di rampe dove si è raggiunto il 20% di pendenza. Raggiunta la cima della valle, dove un tempo si trovava un mulino ad acqua (di cui oggi sono rimasti i ruderi), si è fatta una sorta di "inversione ad U", proseguendo - sempre in salita ma molto più morbida - sul versante opposto a quello della salita, raggiungendo dopo un altro paio di km di ascesa la loc. Sette Larici, che deve il nome alla presenza - un tempo - di sette grossi alberi di larice, nati dallo stesso ceppo. Da qualche anno quei maestosi alberi non ci sono più, ma il toponimo - ovviamente - è rimasto tale.
Dai Sette larici, punto più elevato del tour (m.1160), è iniziata la discesa verso Sfruz, prima nel bosco e poi - una volta raggiunta la località di Credai - su strada asfaltata. Da Sfruz, imboccando una comoda stradina pianeggiante che esce dal paese in direzione sud, sono stati dapprima attraversati dei verdissimi prati, tornando poi nel bosco - nuovamente in salita - in direzione di Vervò.
Un paio di ripidi tornanti hanno fatto guadagnare nuovamente un po' di quota, per poi ributtarsi in discesa nella valletta del Rio Sette Fontane, su un bel sentiero in single track. Raggiunta la pineta a monte di Vervò, si è percorso un veloce tratto in discesa su una comoda e scorrevole strada forestale, arrivando in campo aperto, a due passi dal paese di Vervò. Attraversati i prati, con l'ultimo breve tratto di salita della giornata, è stata imboccata la discesa finale verso Tres, mentre nel frattempo era arrivata anche una fitta ma leggera pioggerella, a bagnare l'ultimo km del nostro giro.
Arrivati a Tres, dopo aver riposto le infangate mtb, ci si è accomodati nel locale "La Sidreria", annesso al Birrificio Artigianale Val di Non, dove si è pranzato gustando le birre prodotte in loco.
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Ora l'appuntamento è con il trekking, la cui terza uscita del programma 2018 è fissata per sabato 19 maggio in Val di Gresta. Si salirà a Cima Alta-Palòn, due vette affiancate, collocate lungo la dorsale Monte Bondone-Monte Stivo.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi quasi 34 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 950 metri. L'altimetria prevede una partenza molto soft, con ben 5 km di discesa! Una volta raggiunto il punto più basso dell'itinerario (m.550, poco dopo il paese di Vion), inizia il tratto in salita, diviso in due tranche: una prima ascesa - sia pur non continuativa - di circa 9 km, per arrivare ai laghi di Coredo e Tavon, seguita da un tratto pianeggiante (giro dei laghi, circa 1 km) e dalla discesa (un altro km circa) per scendere nella valle del Rio Verdés. A quel punto inizia la seconda tranche di salita, circa 6 km, per percorrere l'intera Val Verdes ed arrivare in loc. Sette larici, punto più elevato del tour a quota 1160. Seguono 10 km di discesa - intervallata da un paio di tratti di salita (di 1 km scarso l'uno) - passando per i paesi di Sfruz, Vervò ed infine Tres. GPM in loc. Sette Larici, m.1160.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
1. il tratto fra i meli (Priò, Vion, Taio, Coredo)
Ci ritroviamo a Tres, poco prima delle 9,00
Alla 9,00 si parte, lasciando alla nostra sinistra lo
stabilimento Birra Val di Non
Imbocchiamo la stradina che porta a Priò
La strada attraversa i meleti a sud del paese
Quassù, a quota 800, la fioritura arriva più tardi e
infatti gli alberi sono ancora tinti di bianco
Alla faccia dei gufi ... esce pure il sole !
Le vette del Brenta settentrionale sono ancora innevate
Si continua a scendere, sia pur leggermente
Il gruppetto avanza fra i meleti
Si prosegue verso sud
Ci avviciniamo a Priò
Eccoci a Priò, piccola frazione di Predaia
Una vecchia casa in pietra e legno
Affresco su una facciata in centro paese
Attraversiamo il piccolo borgo
Scorci rurali
Usciamo da Priò, imboccando una ripida discesa
Lasciato il paese, troviamo una ripida interpoderali fra i
meli
Scendiamo con cautela sul fondo cementato, reso scivoloso
dalla pioggia della notte
Più a valle la strada spiana
Sbuchiamo sulla strada che arriva da Dardine e la
imbocchiamo in salita
E' primavera !
Raggiungiamo la provinciale per Tres, che percorriamo per
un centinaio di metri
Subito dopo, infatti, c'è un bivio
Imbocchiamo (tra i meleti) il percorso che porta a Vion e
Coredo
Poco dopo, si passa dai frutteti al bosco
Si inizia a salire più decisi
Rinco in sosta
Nonostante le piogge della settimana, il fondo non è così
fangoso come si temeva
Evidentemente il drenaggio è buono
Passiamo su un piccolo rio che, stando alle mappe, si
chiama Rivo Panarotta (?)
Al bivio successivo si prosegue in salita, per Vion
Dopo aver scollinato, si scende fra i meleti
Eccoci in vista di Vion
La chiesa di San Sigismondo (1500 ca.)
Il maestoso ippocastano nella piazzetta del paese
Lasciamo Vion, in direzione di Taio
Ancora fra i meleti
Arrivati a monte del paese di Taio, imbocchiamo una bella
stradina nel bosco
La strada costeggia un canale irriguo a cielo aperto
Si ritorna a salire ...
Sbuchiamo sulla provinciale per Tres e raggiungiamo la
vicina loc. Tre Confini
Passando davanti ad un antico maso, deviamo per Coredo
Sullo sfondo si intravede la sagoma di Castel Bragher
Arriviamo al castello, che appartenne alla famiglia Thun
Castel Bragher
La chiesetta davanti al castello
Dopo la sosta al castello, si riparte
Inizia la salita per Coredo
Una salita di tutto rispetto ...
La fioritura dei meli
In vista di Coredo
Si prosegue per l'ultimo tratto di salita
Arriviamo all'imbocco del paese
Dopo la breve sosta, si riparte
Entriamo a Coredo
Si sale verso il centro
Qualche scorcio del centro paese
Imbocchiamo il "Viale dei Sogni"
Si passa sotto l'ex Colonia dei Monopoli di Stato
Il sentiero costeggia un canale irriguo
Si prosegue, in piano, verso i Due Laghi
Una comoda passeggiata, molto frequentata in estate dai
turisti
Arriviamo al Lago di Coredo
In acqua, un marea di pollini
Dove si accumulano i pollini, l'acqua diventa gialla!
Costeggiamo il bacino artificiale
Arriviamo alla vecchia segheria
Si tratta di una segheria "alla veneziana", del 1500 ca.,
funzionante ad acqua
Si riprende, costeggiando il lago
L'acqua è una tavola
Percorriamo la comoda stradina che compie il giro dei
laghi
Arriviamo in vista della diga
Cartolina dal lago di Coredo
Dal Lago di Coredo scendiamo a quello di Tavon, più basso
di qualche metro
Costeggiamo anche il secondo lago
Cartolina dal lago di Tavon
Un ultimo sguardo al lago, prima di imboccare la strada
per Tavon e San Romedio
2. la salita in Val Verdes
Dai laghi, si imbocca la strada per Tavon
Percorriamo un breve tratto della comoda sterrata,
praticamente pianeggiante
Arriviamo al bivio
Qui c'è la biforcazione con la strada che scende al
Santuario di S.Romedio
Con quest'aria "frizzante", è il caso di indossare le
ventine per la discesa
Imbocchiamo la discesa
La strada scende ripida verso la Val Verdes
A metà discesa, un brevissimo cambio di pendenza, in loc.
Dos Canestrin
Poi si riprende a scendere ...
Nel tratto finale, il più ripido, arrivano i tornanti
GigaBike impegnato in discesa
L'ultima curva ...
L'acqua in eccesso che scende dal bacino di Tavon,
riversata nel Rio Verdes
La discesa si conclude in riva al Rio Verdes
Qui si incrocia la strada che costeggia il ruscello
Il Rio Verdes
In discesa si proseguirebbe per il santuario. Noi, invece,
imbocchiamo la salita
Un guado
Il primo tratto presenta pendenze molto moderate
Più avanti, iniziano le rampe ...
Il sentiero passa più volte da un lato all'altro del
torrente
Un altro guado (in secca), ma di un rivo laterale
E un'altra rampazza, forse la più dura. Qui qualcuno è
sceso a piedi
Dopo ogni rampa, un tratto per tirare il fiato. La salita
segue l'andamento del corso d'acqua
Addirittura ... qualche breve tratto in discesa !
Dopo però ... c'è sempre una rampa che ci aspetta !
Altro breve sali-scendi
E si torna a salire ...
Nonostante le piogge, il fondo è rimasto anche qui ben
asciutto
Un ponticello (un po' malmesso!) sul Rio Verdes
Dopo l'alternarsi di rampe e falsipiani, ora la salita è
più costante
La segnaletica di "Predaia MTB"
Non manca molto alla fine dell'ascesa
Arriviamo in cima alla valle, in loc. Molini di Verdes
Qui, un tempo, c'erano dei molini ad acqua
Oggi, di quelle antiche attività, non rimangono che dei
ruderi lungo il rio
Il vecchio ponte in pietra sul ruscello
Rinco in sosta
Dopo la sosta ai Molini, si riparte, in direzione dei
"Sette Larici"
Anche qui è salita, ma decisamente più morbida
La strada è un'ampia carrozzabile
Arriviamo in vista del ristorante "ai sette Larici"
Questo è il punto più elevato del tour, a quota 1160
Ceppi d'albero trasformati in ... orsi !
Lasciamo il parcheggio del ristorante
Il cartello con il toponimo, dovuto alla presenza - un
tempo - di 7 grossi larici nati da un unico ceppo
In questa cartolina d'epoca, i sette larici da cui ha
preso il nome la località
3. la discesa a Tres
Dai Sette larici, imbocchiamo la strada che porta a Passo
Predaia
Dopo un centinaio di metri, svoltiamo a destra, imboccando
una sterrata nel bosco
La strada è ben battuta e scorrevole
Più a valle si passa da fondo in terra e fondo ghiaioso
Sbuchiamo in loc. Credai
Proseguiamo su strada asfalta, in discesa
Subito a valle, c'è il paese di Sfruz
Da Sfruz, imbocchiamo una stradina fra i prati che si
stacca verso sud, in piano
Passiamo a fianco degli ultimi meleti (siamo attorno ai
1000 metri, quota limite per questa coltura)
La strada prosegue in un paesaggio rilassante ...
Più avanti, si passa su sterrato
Anche qui incontriamo dei saliscendi
Qui, per la verità, più sali che scendi ...
Si sale verso località "Alle Sorti"
L'ultimo tratto di salita
Arriviamo ad un bivio
Qui svoltiamo a destra, in discesa, verso la valle del Rio
Sette Fontane
Lasciamo correre le nostre mtb
Si sfreccia nel bosco
La discesa, con diverse curve, è assai divertente
Si attraversa un bosco di maestosi abeti
Curva dopo curva ...
Ora la discesa si fa più decisa
Arriviamo al Rio Sette Fontane
Si tratta di un piccolo ruscello che va a confluire nel
Rio Valle, proprio davanti a Castel Bragher
Si riparte verso Vervò
Dal ponte, si sale leggermente
Imbocchiamo un bel single track
Sfrecciamo sullo stretto sentiero
Altro cambio di pendenza
Dopo il dosso, si prosegue ancora in single track
Arriviamo nei boschi, sul dosso posto a monte del paese di
Vervò
Qui si imbocca una bella strada forestale, più larga del
sentiero appena percorso
Anche qui, in leggera discesa, facciamo correre le nostre
bici ... verso il pranzo!
Erba e vegetazione verdissima dopo le piogge degli ultimi
tempi
Arriviamo nei prati in loc. Auri, appena a valle di Vervò
Attraversiamo il verdissimo pascolo
Nel frattempo, arrivano le prime avvisaglie di pioggia
Arriviamo al bacino irriguo
Giungiamo a Vervò
Fatta un'inversione a U, ci lasciamo Vervò alle spalle e
riprendiamo a salire
L'ultima salita della giornata, sotto una leggera
pioggerella
Verde ...
Prima dello scollinamento, un'ultima rampa cementata
Sembra quasi ci si perda, nell'erba così alta
Quasi in cima all'ultimo scoglio
Il capitello segna il cambio di pendenza
Ora puntiamo verso Tres
Inizia la discesa finale
Intanto aumenta la pioggia, leggera ma fitta
Scendiamo con cautela sulla ripida rampa cementata che
incontriamo poco a valle
La superficie, resa scivolosa dalla pioggia, consiglia
prudenza
Finito il cemento, incontriamo uno sconnesso sterrato
Si scende fra il pietrame
Sbuchiamo sulla strada che porta a Tres
Ora non rimane che raggiungere il paese
Arrivati, ora si va a mangiare!
4. pranzo a "La Sidreria"
L'insegna de "La Sidreria", il locale annesso al
Birrificio Artigianale Val di Non
Qui, oltre a mangiare, si possono gustare le birre
prodotte in loco, come la Roen Bio
Una birra "Pale Ale", molto corposa ed aromatica
Ed allora ... prosit !
Oggi lo chef propone tagliatelle al cinghiale: approvate !
La tavola dei Rinco, in attesa del secondo ...
Ecco arrivare il tagliere con salumi e formaggi
E come digestivo, un bel distillato, servito in minuscole
caraffe di birra
GigaBike e Bancomat apprezzano ...
Ri-Prosit, Rinco !
Grazie a tutti e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |