|
|||
Magia
d'autunno
Disputata
oggi nel Gruppo del Pasubio,
con l'anello di Col Santo e Monte Spil, la 7ª uscita del
programma
trekking 2017. Oltre 14 km fra
i pascoli ed i boschi dal fogliame variopinto, una vera
tavolozza di colori!
|
|
i presenti |
|
SOCI |
![]() |
![]() |
|
|
|
|
|
|
|
la cronaca |
07/10/2017. E' stata disputata oggi in Vallagarina, nel Gruppo del Pasubio (Giro di Col Santo e Monte Spil), la 7ª e penultima uscita del programma trekking 2017 dei Rinco Boys. Un'uscita caratterizzata dai mille colori dell'autunno, sbocciato in pieno nei boschi, ormai variopinti come la tavolozza di un pittore.
La partenza è avvenuta da malga Cheserle (m.1360), lungo la strada che porta all'Alpe Pozza ed al Rifugio Lancia. Da qui, poco a monte del piccolo cimitero militare, gli 8 trekker presenti oggi hanno imboccato il sentiero 132B che si infila nei boschi di faggio sulla sinistra della strada, iniziando a risalire, assai ripido, il costone meridionale - a tratti roccioso - della lunga dorsale che collega il Col Santo con il Monte Pazul.
Dopo un km con pendenze anche oltre il 20% e dei tratti a scalini, si è giunti sopra la dorsale, dove il panorama ha iniziato ad aprirsi. Dalla località "Torno" (m. 1625) si è proseguito in direzione sud, risalendo la dorsale (ora con pendenze molto più tranquille), fino ad arrivare all'intersezione con il sentiero 132, negli ampi pascoli dell'Alpe Alba. Pascoli che, a seguito delle scarse precipitazioni, si presentavano con un inconsueto colore giallo ocra, più tipico delle arse colline appenniniche che non dei monti delle Alpi.
Camminando nell'erba ingiallita, si così saliti fino alla sella (m.1998) posta fra il Doss dell'Anziana (a nord) e il Col Santo (a sud). A questo punto, passati sul sentiero 131, è stato risalito il ripido versante nord del Col Santo, arrivando in cima al "panettone" erboso, a quota 2112, GPM del tour odierno. Qui il panorama è davvero a 360° e spazia dall'altopiano di Lavarone-Luserna (ad est, con il Pizzo di Levico), al Gruppo del Brenta verso nord-ovest, all'Adamello verso ovest, al Monte Altissimo ed il Baldo verso sud-ovest, alle Piccole Dolomiti ed il Pasubio verso sud ... Insomma, una vera cartolina ovunque si volgesse lo sguardo. Con la "chicca" di uno spicchio meridionale del Lago di Garda (zona di Sirmione) e addirittura la catena degli Appennini (grazie al cielo reso terso dai venti dei giorni scorsi).
Dopo la sosta pranzo, consumato sotto la croce del Col Santo, si è scesi alla Sella dei Colsanti (m.1993, posta fra il Col Santo e il Col Santino), per poi proseguire a zig-zag fra le rocce ed arrivare nell'ampia conca dell'Alpe Pozza, dove si trova il Rifugio Vincenzo lancia. Qui è stata fatta la tappa caffè, per poi ripartire e scendere lungo la strada bianca (contrassegnata come sentiero 101), fino alla Pozza Rionda, dove si trova il bivio per Malga Zocchi. Da qui, invece di scendere diretti verso valle, si è deviato ad ovest, raggiungendo prima i pascoli di Malga Zocchi (m.1642), per poi risalire leggermente fino al vicino Passo del Mederle (m.1679), dove il panorama si apre sulla sottostante Vallarsa.
Proseguendo sulla dorsale montuosa che porta fino a Trambileno, lungo il sentiero 119B, si è raggiunto il Monte Spil (m.1703), da dove è iniziata la discesa finale che, passando per le malghe Buse e Monticello, ha ricondotto sulla strada per il Rifugio Lancia, a pochi metri dal parcheggio dov'era iniziato l'itinerario, qualche ora prima.
- - -
Ora l'appuntamento è con la MTB, sabato 14 ottobre, con il tradizionale TAVERNA-TOUR, che quest'anno si disputerà nella parte settentrionale del Garda Trentino e in bassa valle dei Laghi.
|
i dati tecnici. |
Complessivamente sono stati percorsi poco più di 14 km, mentre il dislivello in salita è di circa 900 metri. L'altimetria prevede una lunga salita iniziale (5 km), da Malga Cheserle al Col Santo, con il primo tratto assai ripido, seguita da un'altrettanto lunga discesa fino al pascolo di Malga Zocchi. Da qui nuova salita, molto più breve (1 km), fino al Monte Spil, da dove si scende (per circa 4 km) fino a rientrare a Malga Cheserle. GPM al Col Santo (m.2.112).
![]() |
||
![]()
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
.............. |
scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con ![]() |
|
le immagini |
![]() |
la salita all'Alpe Alba |
La conca di Malga Cheserle (m.1360), il punto di partenza
Verso le 9,30 si parte ...
Si imbocca il sentiero 132B, direzione Alpe Alba
Iniziamo a salire verso il bosco variopinto
Un vero spettacolo !
Il maestro Vincent Van Gogh non avrebbe saputo fare di
meglio !
Il sentiero sale subito ripido nel bosco
I faggi hanno già il fogliame in veste autunnale
Si cammina in una tavolozza di colori
In mezzo alla fitta faggeta
La cornice grigio-argento degli alberi, contrasta con il
fogliame rossiccio
Opera by Nature
La salita prosegue ...
In sosta
Altro spettacolo di colori
Il sentiero si fa più stretto ...
... e iniziano i zig-zag
Ora si sale ancora più decisi
Le pendenze, in questo ratto, sono vicine al 30%
In alcuni punti ci sono delle "scale naturali", sulle
rocce
Ora i boschi di malga Cheserle li vediamo dall'alto
Il Monte Altissimo. Lì dietro c'è il Lago di Garda
Intanto si continua a zig-zagare fra le rocce
La dorsale del Monte Spil, riempita di piante multicolori.
Al ritorno scenderemo da lì
Malga Monticello (Montesèl), dove si passerà nella
parte finale del tour
Il sentiero passa ora sotto delle pareti rocciose
verticali
Le rocce incombono ...
In sosta su uno sperone roccioso
ciàcere ...
Il Monte Stivo
I Dotto avanza nell'erba alta
Un tratto ... quasi verticale !!!
Vista verso la bassa Vallagarina
La conca del Cheserle, con il parcheggio
L'ultimo tratto di salita
Ed eccoci sulla dorsale
Siamo in località Torno. Siamo saliti di quasi 300 metri
Una delle tante baite in pietra che incontreremo oggi
Questa sembra ristrutturata di recente
Sosta prima della nuova (più dolce) salita
![]() |
la salita al Col Santo |
Si riparte, in direzione dell'Alpe Alba
Il Presidente col Dotto
Lungo la strada incontriamo altre baite ...
Si esce finalmente dal bosco, entrando in "campo aperto"
La salita prosegue ora con pendenze molto più morbide
Un'altra delle caratteristiche baite della zona, con tetto
ad arco
La vegetazione inizia a diradarsi ...
Ora camminiamo ... baciati dal sole
La caratteristiche rocce sedimentarie, con ben visibili le
stratificazioni
Si tratta di sabbie marine solidificate. Roccia molto
malleabile
Si prosegue verso l'Alpe Alba
Altre rocce
Un'altra breve sosta, per un po' di the e qualche snack
Un baita ... ad incasso!
La morbida pietra sedimentaria è stata usata come
materiale da costruzione
Particolare delle coperture, con enormi lastroni di pietra
sovrapposti
Riprendiamo il cammino
Proseguiamo su una comoda strada con fondo erboso
Ancora giochi di colori ...
Le ultime piante ...
Ora si avanzerà in ampi pascoli, in pieno sole
La strada sale in mezzo al pascolo
Ora il panorama inizia ad aprirsi completamente
Qualche raro abete che resiste
Raggiungiamo l'Alpe Alba
I pascoli giallo-ocra ricordano molto le colline
appenniniche in estate
Due baite gemelle, ricavate da antichi ricoveri per i
pastori
Vi sono due tipologie costruttive: con tetto ad arco e con
tetto a due falde
Paesaggi ... israeliani !!!
Lo Stivo alle nostre spalle, in primo piano
Un'altra baita ...
Per evitare di perdere quota in una grande pozza e poi
risalire, deviamo nei prati
Ora vediamo il Col Santo, la nostra meta
La strada proseguiva in discesa, verso una depressione
erbosa
Noi, invece, iniziamo a salire, tagliando in diagonale il
costone erboso
Baite da sistemare e ... baite sistemate
La salita nel prato
Affrontiamo il ripido costone
Il Dotto
I segni delle bombe della 1ª Guerra Mondiale
Roby e il Camoscio della Sila
Cavalli al pascolo
Rinco in colonna
Il Col Santo è lì ...
Di fronte a noi, il Dos dell'Anziana
Il Presidente
Altre rocce sedimentarie
Passando alla base del Dos dell'Anziana, ci dirigiamo
verso la sella
In questo tratto il sentiero è in falsopiano
Intanto la Croce del Col Santo è sempre più vicina ...
L'arrivo alla sella
Qui si scollina verso est
La vista spazia sull'Altopiano di Lavarone e Luserna, con
il Pizzo di Levico
la segnaletica SAT
Iniziamo la salita finale verso il GPM
Qui le pendenze tornano a salire
Dopo un po', il Dos dell'Anziana lo vediamo da sopra
Lo strappo finale per la sommità del Col Santo
Un bel ripidone ...
L'Alpe Alba vista dall'alto
Arrivati alla croce, a quota 2112
![]() |
La sosta ristoro in vetta |
|
Ci sistemiamo alla panchina sotto la croce
Il cielo si è un po' velato, ma non tira vento
Dagli zaini, esce il pane e companatico
Ah no?
Ammazza che fame!
Il Dotto predilige sempre il prato, estate e inverno
C'è chi va a panino e birra e chi ... va a carote!
Uno sguardo ai panorami: ad ovest, il Carè Alto e i
ghiacci della Vedretta di Lares
Un po' più a destra, il Crozzon di Lares (Gruppo
dell'Adamello)
Ruotando verso nord, in primo piano le Tre Cime del
Bondone e, dietro, il Brenta
Si vede addirittura la Piana Rotaliana, con l'imbocco
della Rocchetta che porta in Val di Non
La Vigolana
Verso sud, si scorge uno spicchio di lago di Garda, con la
penisola di Sirmione
Grazie al vento che ha pulito l'aria, nei giorni scorsi,
si vedono anche gli appennini!
E per concludere il ristoro ... un bel grappino e della
cioccolata
Robe da Rinco: cioccolato fondente 90%, "pucciato"
nella grappa !!!
La foto di gruppo
L'annotazione sul libro di vetta prima di iniziare la
discesa
![]() |
la discesa a malga Zocchi |
Iniziamo la discesa
Nella parte iniziale il sentiero solca i prati del
"panettone"
GigaBike e il Dotto
Più avanti la discesa si fa più ripida ...
Percorriamo il costone erboso del versante sud del Col
Santo
Arriviamo alla Sella dei Colsanti
La sella è posta fra il Col Santo e il Col Santino
Le rocce sedimentarie del Col Santo: ogni striscia un'era
La discesa prosegue verso il Rifugio Lancia
Il sentiero scende ora in una sorta di canalone, fra le
rocce
Le rocce sono state trasformate in "scalini naturali"
Si prosegue sotto la parete del Col Santo
Ecco il Rifugio lancia
Si prosegue con alcuni tornantini
Perdiamo quota assai velocemente
Sotto di noi, l'Alpe Pozza
Sopra, le rocce del Col Santo
Scendendo di quota, riprende la vegetazione delle conifere
Un ultimo sguardo al Col Santo
Prosegue il zig-zag in discesa
Il Dotto, fra abeti e larici
I larici stanno iniziando ad assumere la loro spettacolare
veste autunnale
Max in osservazione ...
Un larice ed un abete, cresciuti su una cengia rocciosa
Il sentiero va a confluire sulla strada per il Rifugio
Lancia
Il rifugio è lì, a un centinaio di metri dal bivio
Proseguiamo sulla comoda strada forestale
Il Rifugio dedicato a Vincenzo Lancia
Pausa caffè
Dopo la breve pausa, si riparte
Scendiamo per un tratto lungo la strada (segnata come
sentiero 101)
Arriviamo fino al 1° tornante
Siamo in loc. Pozza Rionda
Qui c'è il bivio per Malga Zocchi e Monte Spil
Imbocchiamo la strada per Malga Zocchi
Vista sulle rocce ad est
Rocce puntellate qua e là di colori
La strada procede pianeggiante verso la malga
Arriviamo al pascolo della malga
La pozza per abbeverare il bestiame
Malga Zocchi
![]() |
la dorsale del Monte Spil |
Iniziamo la (breve salita) verso il Monte Spil
La strada è una comoda forestale
In breve si arriva sulla dorsale
Qui c'è un valico che collega (attraverso sentieri) con la
Vallarsa
La Vallarsa
Vista sul Pasubio
E di là ... il Brenta
Ci godiamo il sole e il panorama
Giochi di luce e di colori
Proseguiamo in direzione del Monte Spil
Il punto più elevato (attorno a 1700 m.) è lì a un
centinaio di metri. Ci fermiamo un attimo
Osserviamo la dorsale che porta al Col Santo, percorsa
questa mattina
Ora inizia la discesa conclusiva
Si alternano tratti fra i mughi a tratti in campo aperto,
con qualche baita
I prati sono ormai ingialliti
Latifoglie e conifere creano, con le loro diversità
cromatiche, stupendi contrasti
Il sentiero scende ora verso il bosco
Si costeggia un prato privato
Tella
Vista sulla dorsale Bondone-Stivo. In basso, le colline
della Destra Adige
Una breve sosta al sole
Si riparte
Ci infiliamo nella boscaglia
Si scende in un bosco di mughi e faggi
Usciamo in una radura
Splendida vista sui colori d'autunno
Si prosegue verso malga Buse
Dopo un altro tratto nel bosco, usciamo nel pascolo della
malga
Ecco Malga Buse
Una bella costruzione in pietra locale
Dalla tipologia costruttiva, si direbbe di epoca
austro-ungarica
Vista sul Monte Finonchio, con i ripetitori TV
Le Tre Cime ed il Palon, nel gruppo del Monte Bondone
Lasciamo Malga Buse e proseguiamo la discesa
Si scende verso malga Monticello
Colori ovunque
Il sentiero si fa ora un po' sassoso
Un vecchio abbeveratoio. Segno che la malga è vicina
Anche se pare che da tempo, qui, non ci siano le vacche al
pascolo
Ancora colori d'autunno
Eccoci a Malga Monticello (in dialetto Montesèl)
La struttura per i pastori è uguale a quella di Malga Buse
Qui c'è però un grande stallone, in ristrutturazione
La strada che scende verso Malga Cheserle
Lasciamo anche Malga Monticello
Iniziamo la discesa finale, in una vera e propria
tavolozza di colori
Wonderful !!!
C'è un breve tratto cementato, sul punto più ripido
Si entra nel bosco
Vista sui boschi variopinti
Un quadro
Alberi ostinati, che crescono in luoghi inaccessibili
Ormai manca meno di un km all'arrivo
Foglie di faggio
Arriviamo in prossimità dell'intersezione con la strada
che scende dal Rifugio Lancia
In alto, la dorsale dell'Alpe Alba, dove siamo saliti
stamattina
Primo piano sui boschi colorati
Arrivati all'incrocio
Il parcheggio è lì, a 50 metri. Anche questa è andata!
![]() Grazie a tutti e ... |
|
alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |
![]() |