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Magico Lagorai Disputata oggi in Val di Fiemme la 4ª uscita del programma trekking 2017: un impegnativo anello al confine col Vanoi, con apice ai 2754 metri di Cima Cece, nello splendido e selvaggio gruppo del Lagorai. |
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i presenti |
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la cronaca |
24/06/2017. E' stata disputata oggi in Val di Fiemme la 4ª uscita del programma trekking 2017 dei Rinco Boys. Con l'arrivo dell'estate - come previsto - si è iniziato a puntare in alto, e infatti la meta era la Cima Cece, nel Gruppo del Lagorai, a quota 2753.
Solo 7 i presenti (oltre al cane Maya), un vero peccato vista la bellezza dell'itinerario - ancorché impegnativo - e dei paesaggi attraversati, in quello che è probabilmente il più bel gruppo montuoso del Trentino per quel che concerne il trekking, molto selvaggio, con scarsissima antropizzazione e con scorci davvero unici.
La partenza è avvenuta da Malga Valmaggiore, a quota 1620, raggiungibile attraverso una ripida strada carrozzabile che sale da Predazzo. Attorno alle 9,00 il gruppetto ha imboccato il sentiero SAT 335, che sale in direzione sud, costeggiando il piccolo Rio Valmaggiore. Per un paio di km la salita è stata assai morbida, nel bosco, poi si è giunti in una conca erbosa con un piccolo laghetto, attorno ai 1900 metri, e li è iniziata la salita tosta, nel ripido canalone che scende dalla forcella di Valmaggiore.
Per un km si è pistato con pendenze oltre il 20%, salendo a zig-zag sul ripido sentiero in mezzo alle pietre e ai rododendri, per giungere ai 2180 metri di Forcella di Valmaggiore, che immette dalla Val di Fiemme al Vanoi.
Dopo un po' di sosta per bere e rifocillarsi, presso il "bivacco Paolo e Nicola", la saluta è proseguita sul sentiero 349, che rimanendo sul versante fiemmese della cresta, con passaggio sotto il Palon di Cece e il Campanile di Cece, ha portato - con passaggi su pietre e vecchie mulattiere della Grande Guerra, fino ad un pianoro attorno a quota 2500, ai piedi della Cima Cece. Qui si trova il bivio con la deviazione per la vetta e qui è partito l'attacco finale a Cima Cece, sempre balzellando sui grossi massi frantumati e sparsi sui versanti dall'erosione glaciale, con arrivo ai 2753 metri del GPM odierno.
In vetta, con un clima decisamente piacevole e in assenza di vento, è stata fatta la sosta ristoro, seduti fra le mura diroccate di una vecchia costruzione militare austriaca.
Dopo la sosta, l'allegra combriccola è riscesa al pianoro del bivio, proseguendo poi sul sentiero 349, lasciato in precedenza. Aggirando le creste rocciose del versante nord di Cima Cece, si è arrivati nella valle parallela alla Valmaggiore, che culmina alla Forcella di cece, stretta fra Cima Cece e Cima Valon.
Vista la presenza di grossi corpi nuvolosi carichi di pioggia, che puntavano proprio verso di noi, prima di arrivare alla forcella si è optato per un taglio diretto giù per la valle, prima in una pietraia, poi lungo il corso semi-asciutto di un ruscelletto, giungendo così sul fondo valle, dove è stato intercettato il sentiero che scende da Forcella di Cece. A quel punto si è proseguito in discesa nella stretta gola, giungendo - attorno a quota 2080 - all'incantevole Laghetto Caserina, un piccolo specchio d'acqua con acque verde smeraldo, incastonato fra le rocce porfiriche.
Dal laghetto si è proseguito in discesa nella stessa valle, giungendo al Bivacco Caserina (m.1986), per poi proseguire nel bosco e giungere al Lago di Cece, attorno a quota 1900. Qui è stata abbandonata la valletta formata dal corso d'acqua che scende dalla Forcella di Cece, per spostarsi verso ovest, nel "Bosco di Cece", dapprima in leggerissima salita, con scollinamento nei prati di Campigolo Grande (m.1916), e poi di nuovo in discesa, prima su sentiero e poi su strada forestale, che ha riportato il gruppetto in Valmaggiore, circa un km a valle del parcheggio, in località Ponte Rio Valmaggiore.
A quel punto non è rimasto che percorrere la strada bianca che solca il falsopiano erboso, pascolo di Malga Valmaggiore, per meno di un km, giungendo così al parcheggio, dove si è chiuso il bell'anello di 15 km circa.
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Ora l'appuntamento è con la MTB, sabato 1 luglio, con il Giro della Lessinia, uno splendido anello sull'altopiano posto a cavallo fra il basso Trentino e la provincia di Verona, caratterizzato da ampi pascoli e colline erbose.
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i dati tecnici. |
Complessivamente sono stati percorsi poco più di 15 km, mentre il dislivello in salita è di circa 1.200 metri. L'altimetria è a triangolo, con la prima parte in salita e la seconda in discesa, con il km finale in falsopiano. Si comincia con un paio di km con pendenze non particolarmente elevate, per giungere ad una conca erbosa con un piccolo laghetto. Lì inizia la ripida salita in un vallone che 1 km circa porta a Forcella Valmaggiore. Dalla forcella si prosegue in salita, sempre con pendenze molto elevate, alternate a qualche breve pianoro, per altri 3 km, giungendo in vetta. La discesa è più lunga (8km) ed alterna tratti molto ripidi a falsipiani e cambi di pendenza. L'ultimo km è in piano, nei pascoli di Valmaggiore. GPM a Cima Cece (m.2.753).
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
la salita |
La partenza è fissata a Malga Valmaggiore, nell'omonima valle, raggiungibile da
Predazzo
Qui siamo appena sopra quota 1600. I preparativi prima del via
Non sono ancora le 9:00 quando il gruppetto iparte, sotto lo sguardo curioso
delle mucche
Imbocchiamo il sentiero 335
Il sentiero è in realtà una larga mulattiera di origine militare
Il Rio Valmaggiore, che ci farà compagnia in questa prima parte della salita
Il sentiero costeggia il ruscello, passando più volte di qua e di là ...
La salita, in questo primo tratto, non è ancora ostica
I resti, sconnessi, della pavimentazione della mulattiera
E' tempo di fioritura dei rododendri
Qui la mulattiera austro-ungarica è ancora ben conservata
Una vecchia frana
Il versante è storicamente molto instabile, come dimostrano i numerosi massi
sparsi qua e là
In alcuni punti si fa slalom fra le grosse pietre!
Maya, di tanto in tanto, si riposa al fresco
Arriviamo ad un tratto in falsopiano
E' la conca de "I laghetti", dove si formano dei piccoli specchi d'acqua
Anche qui è un esplosione di rosa-fucsia dei rododendri in fiore
Attraversiamo la piccola conca, in un ambiente da cartolina
Iniziamo la salita nel canalone che porta a Forcella Valmaggiore
Il sentiero sale fra le pietre
La forcella è lassù, quasi a quota 2200
Le montagne sopra le nostre teste
Si comincia a salire a zig-zag
Ora che si siamo alzati sopra le piante, si cominciano a vedere i panorami
Il costone è pieno di rododendri
Il Catinaccio
Il Latemar
Sopra di noi, il Dos Caligher (m. 2273)
La salita, ora, è molto più ripida
La presenza della pietraia è sintomo di fragilità della roccia
Le colate di sassi si alternano ai tappeti di rododendri
Un vero spettacolo di colore
L'impressionate colata di detriti
Del resto, basta dare un'occhiata alle pareti soprastanti per notare la
friabilità
Arriviamo alla forcella
Qui passa anche l'ippovia
Raggiungiamo il "bivacco Paolo e Nicola"
Ne approfittiamo per una sosta snack
Un totem realizzato con residuati bellici
I resti di una costruzione militare
Dopo la pausa, lasciamo il bivacco e proseguiamo il nostro cammino
Imbocchiamo il sentiero 349, che si inerpica fra le rocce
Anche a queste quote, la Natura si fa vedere
Guadagniamo quota in breve ...
Ogni tanto si incrociano resti di trincee, baraccamenti, postazioni ...
Il Dos del Caligher
Anche qui il sentiero sale a zig-zag, fra i grossi pietroni
Si alternano tratti erbosi ...
... a tratti sassosi
Ci addentriamo alle spalle della cresta che separa Val di Fiemme e Vanoi
Il bivio per il Laghetto Caserina e Lago Cece. Noi ci passeremo, ma dopo aver
raggiunto Cima Cece
Quindi tiriamo dritto, proseguendo sulla mulattiera che serviva le postazioni
del fronte
Dopo un secolo, la pavimentazione in pietre è ancora al suo posto
Alle nostre spalle si vede il Gruppo del Latemar
Di fronte a noi il vallone che dobbiamo risalire
Il panorama è quasi lunare, dominato dal pietrame
Ci avviciniamo al Campanile di Cece e al Palon di Cece
Ora si cammina sulla pietraia
Ogni tanto Maya va in difficoltà per gli scalini troppo alti !
Questo tratto si rivela fisicamente impegnativo, con continui balzi sui sassi
Solo i tratti superstiti della mulattiera militare ci concedono una camminata
più tranquilla
I raggi del sole filtrano da dietro l'enorme massa rocciosa del Palon di Cece
La valle che ci stiamo lasciando alle spalle
Roccia e cielo ...
Ora il sentiero si impenna ...
Affrontiamo un ripido zig-zag fra le rocce
Il Campanile di Cece (m.2690)
L'ascesa prosegue ...
Questo lastrone roccioso esposto al Sole sembra fratto apposta per una pausa !
Il Presidente con il Campanile di Cece
Primo piano del monolite roccioso. Si notino le stratificazioni
Dopo la breve sosta, si riparte
Di fronte a noi si vede il costone roccioso (scuro) del versante nord di Cima
Cece
Ci inerpichiamo fra i grossi massi
Il Campanile, che prima guardavamo dal basso in alto, ora lo si vede di fronte
Flora alpina
Per arrivare al bivio di Cima Cece dobbiamo affrontare un ultimo ripido strappo
Un canale dove la pendenza supera il 30%
Eccoci in cima ...
Ecco il bivio. Maya si riposa all'ombra
Una pozza d'acqua in un incavo della roccia si rivela un ottimo abbeveratoio
Imbocchiamo il sentiero che porta a Cima Cece
Ora il Campanile lo vediamo da sopra !
La via che porta alla cima è in realtà una traccia in mezzo agli enormi sassi
Rocce levigate dal tempo
Anche quassù troviamo i resti di postazioni austro-ungariche della Grande Guerra
Le Pale di San Martino
WikiMau seguito da Maya, in mezzo alle rocce
Questa scalinata ha resistito per oltre un secolo alle intemperie, alla neve, al
ghiaccio ...
Anche i muri a secco si sono difesi bene ...
L'ingresso di una costruzione ormai diroccata
Siamo sulla cresta !
Le trincee affacciate sul versante nemico
Cima Cece, m. 2753
Vista su Passo Rolle, con il Castellaz (al centro, in mezzo ai prati) ed il
Mulaz
La valle appena risalita
Il sentiero che abbiamo percorso sotto il Campanile di Cece
Il piccolo laghetto Caserina, dove passeremo lungo la discesa
La sosta ristoro |
Ci appostiamo sotto la croce di Cima Cece per il ristoro
Beh, direi che un bel panino ce lo siamo meritati !
E anche un radler !
Buon appetito
Oggi si mangia in trincea !
Che ganascia
E dopo mangiata, ci scappa pure il riposino al sole
Ottima idea ...
Mara, in versione Eva Kant, ha comunque freddo !
Foto di gruppo prima di scendere
la discesa |
Iniziamo la discesa, percorrendo a ritroso il sentiero fatto all'andata
Le trincee di vetta, dove la vita non doveva essere affatto facile, specie
d'inverno ...
Si scende con prudenza
Ci avviciniamo al bivio del sentiero 349
Maya si blocca davanti ad un gradone
Ultimo tratto di discesa dalla cima
Eccoci nuovamente al bivio. Ora proseguiremo verso Forcella di Cece
Prima, però, un po' di relax
Imbocchiamo il sentiero 349, che prosegue in leggera salita
Ogni tanto troviamo qualche residua chiazza di neve, ormai in via di
scioglimento
Il sentiero prosegue ondulato aggirando il versante nord di Cima Cece
Si prosegue incolonnati sulla stretta traccia
Si sale e si scende
Passiamo su un'enorme pietraia
Big Bobby impegnato nell'ostica discesa fra i sassi
Mara mentre scende nel ghiaione
Ora il sentiero torna in falsopiano, in direzione della forcella (che si vede
all'orizzonte)
Procediamo molto più agevoli in direzione di Forcella di Cece
Dei nuvoloni neri all'orizzonte e, soprattutto, il rumore dei tuoni, fa scattare
il "sù cole rècie" !
Decidiamo di tagliare il passaggio alla forcella e scendiamo direttamente nella
valle
Dobbiamo andare ad intercettare il sentiero che scende nel canale
Arrivati in fondo, vediamo il laghetto di Caserina
Sei rimasto lì chissà per quanti secoli. Non cadere proprio ora eh ?
Intercettato il sentiero 336, proseguiamo la discesa come da programma
Il Laghetto di Caserina
Arriviamo al pianoro erboso in fondo al canalone
Camminiamo nel prato, costeggiando il piccolo ruscello
In un attimo, siamo passati dalla pietraia ai prati in fiore
Le tane di marmotta
Lo stupendo laghetto
Ci fermiamo un po', in contemplazione
Le acque limpide e glaciali
Visuale da nord, con la Forcella di Cece lassù in cima al canalone
Siamo ancora oltre quota 2000
Imbocchiamo il sentiero per il Lago di Cece
Il sentiero si mantiene inizialmente in quota, mentre il ruscello scende
Meraviglia ...
Più avanti, si riprende a scendere
Relax ...
Rododendri in fiore
Ritroviamo il ruscello, passando su un ponticello fatto da due mezzi tronchi
Maya preferisce il guado
L'albero, un larice, da cui hanno ricavato il ponticello
Il ruscello, Rio del Valonàt, gorgheggia che è un piacere
Proseguiamo verso il Lago di Cece
Si attraversano paesaggi davvero da cartolina
Il ruscello scende a destra, mentre noi viriamo verso sinistra, in un'altra
valletta
Arriviamo al Bivacco "Baito Caserina"
Qui c'è una fonte d'acqua, per rifornire le borracce
Visitiamo il bivacco, molto bello
Interno spartano, ma confortevole
Si riparte
Ora si entra nel bosco
Opera d'arte
Le tane del picchio. Questo abete è stato trasformato in un condominio!
Si scende decisi verso il lago
Eccoci al Lago di Cece
Anche qui c'è un comodo bivacco
Bivacco con vista !
Dal Lago di Cece, proseguiamo sul sentiero 336 (vecchia mulattiera)
Si procede in falsopiano sulla vecchia via militare
Arriviamo al Campigol grande
Seguiamo i segnavia che spuntano dall'erba
Meno di un'ora alla Valmaggiore
E allora via, verso la Valmaggiore
Dobbiamo perdere altri 300 metri di quota, infatti ora si procede sempre in
discesa
Più avanti il sentiero confluisce in una comoda strada forestale
Ora si cammina decisamente più rilassati
Arriviamo al Ponte di Rio Valmaggiore
Ora non resta che percorrere la strada del pascolo, fino alla malga
Vitellini curiosi al nostro passaggio
Malga Valmaggiore
Arrivati, anche questa è andata. Dura ma ... fantastica!
Di nuovo al parcheggio, dopo 15 km di cammino
Grazie a tutti e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |