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I Rinco in Adamello Disputata oggi la 3ª uscita del programma trekking 2017, con i Rinco per la prima volta protagonisti nel gruppo montuoso più occidentale del Trentino. Prima l'impegnativa ascesa al Dosso dei Morti (m.2183), poi la lunga discesa su una vecchia mulattiera della Grande Guerra. E ora, appuntamento in Val di Ledro. |
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i presenti |
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la cronaca |
27/05/2017. E' stata disputata oggi nelle Valli Giudicarie la 3ª uscita del programma trekking 2017 dei Rinco Boys. Un'uscita assai impegnativa, con i suoi 14 km ma soprattutto con i 1.100 metri di dislivello e con pendenze a tratti "da ascensore", che ha visto i Rinco camminare per la prima volta - dopo tanti anni di attività - nel Gruppo dell'Adamello, il più occidentale dei gruppi montuosi del Trentino.
Erano 13 i presenti al ritrovo di Roncone, all'imbocco della Val di Bondone, che si insinua ripida sulla destra delle Giudicarie esteriori. Dopo essere saliti in auto fino alla loc. Bondone di Sopra, a quota 1300, i Rinco hanno imboccato la ripida e sassosa stradina che costeggia il Torrente Adana, guadagnando quota a vista d'occhio per via delle pendenze sempre oltre il 20%.
Raggiunta Malga Fraino (attorno a quota m.1600), è terminata la strada e si è proseguito su un sentiero che sale a zig-zag fra i detriti pietrosi sotto il Cingol del Sal (m.2012), la montagna che si affaccia sulla Val di Bondone. Una volta scollinato sopra le rocce, si è giunti nella conca erbosa di malga Stabol fresco (m.2078), ancora vuota e senza vacche al pascolo.
Dopo una breve sosta, il gruppo è ripartito in direzione del Dosso dei Morti, imboccando un sentiero che rimane in quota rispetto alla strada forestale, tagliando in diagonale le pendici orientali del Corno vecchio. Dopo un po', però, è arrivata la sorpresa, perchè il sentiero è evidentemente in disuso da tempo (nonostante sia riportato sulle mappe) e - da un certo punto in poi - è invaso dai rovi e dai cespugli. Per qualche centinaio di metri si è avanzato comunque sull'evidente traccia, a volte aggirando gli ostacoli vegetali passando a monte del sentiero, altre volte passando a valle, fino a quando non si è andati a cozzare con una boscaglia impenetrabile. A quel punto i Rinco si sono trovati di fronte due alternative: o scendere verso la strada forestale che porta a Malga Avalina (con la prospettiva, però, per via della perdita di quota, di dover tagliare l'ascesa al Dosso dei Morti), oppure salire fino alla cresta fra il Corno Vecchio e il Dosso dei Morti, per poi proseguire sul sentiero che segue il crinale.
Si è optato per questa seconda via, affrontando un ripidissimo rampone erboso (dove a tratti era necessario tenersi alla vegetazione per non scivolare all'indietro!), arrivando fino ala cresta, attorno a quota 2.200 m.
A quel punto non è rimasto che seguire il bel sentiero lungo il crinale, affacciato sulla Valle di Daone (quella che porta al Lago di Malga Bissina e che poi - nella parte più alta - cambia nome in Val di Fumo). Camminando lungo le vecchie trincee austro-ungariche e fra manufatti militari ormai ridotti a cumuli di pietre, si è così giunti, dopo 6 km di duro cammino, al Dosso dei Morti.
Sulla montagna, che offre una spettacolare vista su tutto il circondario, ma anche sulla valle che da Tione scende a Storo, era stato montato - in tempo di guerra - un potentissimo faro in grado di illuminare il fondo valle, in caso di invasione italiana (notturna) dal fronte sud.
Visto il clima decisamente piacevole e l'assoluta mancanza di vento, si è deciso di mangiare in vetta (l'alternativa, in caso di condizioni meteo sfavorevoli, era di scendere al riparo della veranda di Malga Avalina), godendosi sole e panorama.
Per oltre un'ora i Rinco hanno bivaccato al GPM, per poi riprendere il cammino in discesa, in direzione di Malga Avalina. Un km scarso di ripide rampe erbose, fino alle rive del piccolo laghetto situato a fianco della malga, poi si è camminato decisamente in tranquillità, avendo imboccato la vecchia mulattiera militare che percorre il versante sud della Val di Bondone. Una strada che, come tutte le vecchie vie militari, presenta una pendenza decisamente moderata e costante, e uno sviluppo decisamente tortuoso, con numerosissimi tornanti. Non è un caso che la salita è stata di 6 km, mentre la discesa - a parità di dislivello - ne ha impiegati 2 in più.
La mulattiera è sbucata proprio al parcheggio di Bondone di Sopra, dove si era partiti al mattino e dove si è chiuso l'anello di circa 14 km.
La bella giornata si è chiusa in riva al lago di Roncone, sorseggiando una fresca birra e dandosi appuntamento alla prossima avventura!
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Ora l'appuntamento è con la MTB (uscita ufficiale), ma anche con il trekking (uscita extra programma), sabato 10 giugno, con la tradizionale tappa in Val di Ledro, ospiti di Frà & Tania. Per i biker verrà riproposto il Giro di Monte Corno, già disputato nel 2011, mentre per i trekker - che in Val di Ledro hanno già disputato quest'anno l'uscita sul Monte Tofino - ci sarà una passeggiata "Giro del lago", inserita extra-programma per impegnare la mattinata in attesa della mitica polenta di patate in baita.
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i dati tecnici. |
Complessivamente sono stati percorsi quasi 14 km, mentre il dislivello in salita è di circa 1.100 metri. L'altimetria presenta un tratto iniziale di 3,5 km davvero "senza tregua", con una salita costantemente oltre il 20%. Da malga Stabol fresco seguono poi altri 2,5 km di salita con pendenze più "umane", fatta eccezione per un rampone erboso che porta alla cresta. Dal Dosso dei Morti, 1 km scarso di ripida discesa per raggiungere Malga Avalina, poi oltre 7 km di discesa tranquilla su una vecchia mulattiera militare, con pendenza costante e moderata e uno sviluppo " a budello", con numerosissimi tornanti. GPM al Dosso dei Morti (m.2.183).
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
la salita |
Dopo il ritrovo a Roncone, saliamo a Bondone di Sopra, in Val di Bondone
In zona ci sono diversi masi, alcuni ristrutturati, altri cadenti
Le indicazioni al crocevia
Poco prima delle 9, si parte
Imbocchiamo la ripida (e sassosa) stradina che risale la valle
Con queste pendenze, si guadagna quota velocemente. Ecco i masi di prima!
La strada si trova sulla destra orografica del Torrente Adana
Qualche tratto incassato e ... Tella scompare per metà!
Cimo e Polanski, la nostra "guida indigena" (è di Roncone!)
Si ràmpega sul fondo pietroso
Facce da salita !!!
Arriviamo al bivio per Malga Fraino
si prosegue verso l'alta valle, sempre con pendenze molto elevate
Nei pascoli della malga
Tenete a mente questo ghiaione: al ritorno lo vedremo da sopra!
Quasi in cima alla valle
Ogni tanto una sosta per tirare il fiato
Eccoci in cima, dove finisce la strada
Quanti soci VIP oggi !
Ora si prosegue su sentiero
Si sale a zig-zag, con diversi tornantini stretti
Oggi due ospiti al loro esordio: Giuseppe e la moglie Paola
Testa bassa e camminare ...
Stiamo risalendo le pendici del Cingol del Sal, la montagna che chiude la Val di
Bondone
Alberi piegati dal peso della neve
La salita non concede tregua ...
Siamo attorno a quota 1900 e la vegetazione inizia a diradarsi
E si continua a salire ...
Cimo scruta in alto ...
... e vede la cresta, sopra le nostre teste
Arriviamo sotto la parete rocciosa
Polanski fa da Cicerone
Saliamo sotto le pareti verticali
Giusto per rendere l'idea del pendio che abbiamo appena risalito !
Un tornantino visto da sopra, con GigaBike e il Dotto
La cresta è sempre più vicina ...
Camminiamo sullo stretto sentiero, in questo tratto un po' esposto
Un sentiero scavato nelle rocce
Un'altra curva ...
Il sentiero appena percorso, visto dall'alto
Saluti !
Briz in pausa
Un ghiaione ha invaso questo tratto del sentiero
I segnavia dipinti sulle rocce
Dopo l'ultima curva, ecco la diagonale finale che ci porterà allo scollinamento
GigaBike e il Dotto
L'ultimo tratto della prima, impegnativa, salita
Il tratto finale è nell'erba
Allo scollinamento
Arriviamo nei pascoli della Malga Stabol fresco (m.2078)
Seguiamo la traccia nell'erba
La malga è ancora chiusa. La "montegàda" sarà a giugno
Qualche chiazza di neve ancora resiste
Eccoci alla malga
Una sosta
Dopo aver ricompattato il gruppo, si riparte
Ci dirigiamo verso le pendici del Corno Vecchio
Seguiamo il sentiero che passa a mezza costa fra quello di cresta e la strada
forestale
Panorama sulla malga
Una tana di marmotta
Ci alziamo ancora un po' di quota
Il sentiero taglia in diagonale il pendio erboso del Corno Vecchio
Seguiamo i segnavia bianco-rossi piantati nel terreno
Anche qui c'è qualche residuo di neve
Sosta panorama
La valle da cui siamo saliti
Dopo un tratto iniziale pulito, ora si incontra diversa vegetazione che invade
il sentiero
Siamo costretti a diverse deviazioni, sia a monte che a valle del sentiero
Arriviamo ad una boscaglia quasi impenetrabile!
Si avanza con difficoltà ...
Giunti ad un punto impossibile da penetrare, decidiamo di salire al sentiero di
cresta
Una rampazza quasi verticale, con l'erba che ci fa scivolare all'indietro!
Una faticaccia!
In alcuni punti siamo costretti ad aggrapparci ai rami dei cespugli
Finalmente arriviamo alla cresta
Un ultimo sforzo, per superare questa balza rocciosa
A qualcuna serve l'aiutino ... :-)
Un passaggio non proprio semplice
Arrivati al sentiero di cresta
Una meritata sosta dopo il rampone!
Ora proseguiremo sul sentiero che corre lungo il crinale
Seguiamo la cresta Corno Vecchio-Dosso dei Morti
A sinistra c'è la Val di Bondone, a destra la Valle di Daone
Il Corno Vecchio, alle nostre spalle
Si cammina fra le trincee austro-ungariche del 1915-18, ormai invase dalla
vegetazione
I profondi solchi, dopo un secolo, sono ancora ben evidenti
Le rocce sedimentarie stratificate
Con un po' di saliscendi, procediamo verso il Dosso dei Morti
Il Dotto chiude la coda
Un camoscio, alla nostra vista, si lancia giù per il pendio
Nonostante la pendenza, la corsa è velocissima!
Salti e controsalti: roba da ... camoscio!
Dopo l'intermezzo faunistico, proseguiamo la nostra ascesa
Lungo il sentiero si trovano i resti dei manufatti costruiti dai militari
durante la Grande Guerra
Spesso solo cumuli di pietre, altre volte - come in questo caso - muretti ancora
in piedi
Un foro perfettamente quadrato, ormai pieno di vegetazione. Forse una postazione
d'artiglieria
Ormai siamo in vista della vetta ...
Di rif o di raf ... al Dosso dei Morti ci siamo arrivati !
Nel frattempo, la nebbia bassa che ci ha accompagnati finora, inizia a diradarsi
Uno ad uno, arriviamo alla vetta
Un altro manufatto, in pietre squadrate
Al GPM, quota 2183
La croce di vetta
La dedica ai tanti soldati tirolesi caduti quassù
La sosta ristoro |
Il cartello sulla cima
Vista la temperatura e l'assenza di vento, decidiamo di mangiare in vetta,
seduti nell'erba
Ristoro con panorama
E allora ... si mangia!
Buon appetito !
Panino e radlerino, che pranzettino!
Prosit
Il Camoscio ha già scolato ...
E che siamo, a Rimini?
Briz
Che pacchia ...
il Presidente caccia una colomba con il bastoncino (!!!): sparita subito
(!!!)
Arriva l'ora del grappino
Per sgrassare ...
Grappino panoramico
E c'è pure il Filu 'e ferru, la grappa sarda
Chi rosicchia un mega stinco, chi lo stinco lo sta perdendo ...
Monàde a parte, di che bestia può essere un osso così grosso???
Nel frattempo, il Dotto sta ronfando ...
Spunta la croce dal monte
Resti di suppellettili della Grande Guerra
I resti di una costruzione in calcestruzzo
L'evidente incisione nell'erba della linea di trincee a valle della cresta
la flora |
la discesa |
Dopo la lunga pausa al sole, ripartiamo
Proseguiamo, in leggera discesa, sul crinale del Dosso dei Morti
Da qui vediamo nitidamente la traccia del sentiero (in disuso) che stavamo
percorrendo,
ma che abbiamo dovuto lasciare salendo fino alla cresta, proprio sotto il Corno
Vecchio
Rispetto al mattino, quando c'era un po' di foschia, ora il cielo è bello
azzurro
Arriviamo all'estremità della dorsale
Da qui si vede benissimo la sottostante Valle del Chiese
Iniziamo la discesa
Ci dirigiamo verso Malga Avalina
Ci stavamo giusto chiedendo cosa significasse quel simbolo sui paletti
segnavia ...
Ecco sbucare la malga, col suo piccolo laghetto
Ora la discesa si fa più ripida
Le vecchie trincee austro-ungariche
Arriviamo ai ruderi di una vecchia costruzione in pietra e calcestruzzo
Si tratta di una piccola casermetta austriaca
Proseguiamo la discesa verso la malga
Oggi è la giornata dei ramponi!
Si taglia nei prati, senza seguire i paletti ...
Malga Avalina
Arriviamo nel pascolo della malga
La grande pozza serve come abbeveratoio per la mucche
Raggiungiamo la struttura, anch'essa chiusa come Malga Stabol fresco
L'alpeggio ai 2000 metri, infatti, inizierà a giugno
Si riuniscono le fila prima di proseguire la discesa
Vecchi cimeli di guerra adornano la trave della veranda
Barattoli di latta, bossoli d'artiglieria ...
Dopo la breve sosta, si riparte, imboccando la strada forestale della malga
La strada porta all'altra malga (Stabol fresco). Noi gireremo a destra, sulla
stradina che scende nei prati
E' la mulattiera militare che fungeva da strada di servizio alle postazioni sul
crinale
Come in tutte le strade militari, la pendenza è modesta
I manufatti in pietra a sostegno della carreggiata, dopo un secolo, accusano i
segni del tempo
Una casupola solitaria in mezzo al pascolo
Probabilmente si tratta di un vecchio ricovero per pastori
Incontriamo i ruderi di una vecchia malga, ormai distrutta
Gli abbeveratoi per le mucche
Passiamo proprio a fianco della rustica baita
Lasciato il pascolo, la mulattiera inizia a scendere nella valle
Le baite di Bondone viste dall'alto
Briz e Giuseppe
L'erosione, nel tempo, ha inciso la morbida roccia del versante
Ricordate la foto della salita? "Tenete a mente questo ghiaione" c'era scritto
...
Eccolo - lo stesso ghiaione - visto da sopra. In basso si vedono i prati della
parte finale della valle
Con lo zoom, invece, vediamo il ripido sentiero a zig-zag che ci ha portati a
Malga Stabol fresco
La parte alta della val di Bondone, con le pareti rocciose che la chiudono ed i
pascoli soprastanti
Una bella farfallina curiosa ...
Bellissimi colori
Ora inizia il budello di curve, con i versanti pietrosi che sono franti sulla
strada
In alcuni punti si cammina su delle vere e proprio pietraie
I rami della strada, prima e dopo ogni curva, sono praticamente uno sopra
l'altro!
Un muretto di sostegno della careggiata
Lo stesso muro visto dal basso, dopo aver percorso il tornante
Con l'abbassarsi della quota, ricompaiono le conifere
Uno degli oltre 20 tornanti di questa tortuosissima strada militare
Giubbe rosse ...
La strada, purtroppo, non è molto frequentata e anche la manutenzione è carente
In alcuni punti la vegetazione inizia a riprendersi gli spazi, riducendo la
larghezza della carreggiata
Anche gli alberi crollati sul sentiero sono rimasti lì ...
Un'altro tornante ...
Ora la strada prosegue nel bosco
Anche qui, però, la musica è la stessa: curve e controcurve!
Ogni tanto si trovano degli alberi crollati per il peso della neve
I muri a secco - costruiti a regola d'arte - tengono duro!
Vista la temperatura di oggi pomeriggio, camminare al fresco della boscaglia è
un toccasana!
Sosta panoramica
I pascoli di Bondone, proprio sotto di noi
Si prosegue, sul budello di curve
Un peccato per il fondo malmesso e sassoso: sarebbe un bellissimo percorso per
mtb!
Qualche tratto della strada è stato eroso dalle colate di acqua e detriti dei
rivi stagionali
Altri tratti, invece, sono perfettamente conservati, con la carreggiata ancora
della larghezza originale
Un bellissimo muro di sostegno a forma convessa. E' franato tutto,
attorno, ma lui no!
Ormai non manca molto alla fine della lunga discesa
Anche la vegetazione (compaiono le latifoglie) indica l'abbassamento di quota
Un altro punto dove la strada è franata, in corrispondenza di un rivo
Briz e il Camoscio della Sila
I prati di Bondone sono sempre più vicini ...
Adesso, per giunta, arriva forte lo scampanìo delle mucche al pascolo. Alle
malghe di bassa
quota, infatti, come malga Fraino (sotto i 1600 m.), l'alpeggio è già iniziato
nel mese di maggio
L'ultimo rettilineo, prima di arrivare al parcheggio
Infatti, poco dopo, ecco che si vedono le auto ...
Arrivati al parcheggio di Bondone di Sopra, dove si chiude l'anello
Rispetto a stamattina, i pascoli - ora - sono baciati dal sole
Un paesaggio verdissimo!
Sembra quasi di essere in Tirolo!
il "terzo tempo" |
Prendendo a prestito l'usanza rugbystica, dopo le fatiche sportive, ci diamo
appuntamento al bar sulle rive del Lago di Roncocne, per un bel "terzo tempo"
...
Una bella birra fresca è l'ideale per reintegrare i sali perduti !
Forst, Spezialbier !
Polanski, la nostra guida indigena, apprezza il momento di relax
Ma è proprio necessario andare via???
Grazie a tutti e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |