Baciati
dal Sole
E' partita oggi agli "Omini di Pietra", in una giornata davvero super sotto il profilo meteo, la "stagione bianca" dei Rinco Boys. Niente neve, come previsto (quella poca caduta la scorsa settimana si è già sciolta ...), così le ciaspole sono rimaste in macchina. I Rinco, però, si sono consolati con sole e panorami da cartolina. Costruito in vetta anche un nuovo omino di pietra, lo "Stoanern-Rinco". Prossimo appuntamento: notturna alle Viote. |
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la cronaca |
21/01/2017. E' stata disputata oggi in Sütirol, sull'Altopiano del Salto, la prima uscita del programma neve 2017. Giornata splendida, con cielo azzurro, sole splendente e temperatura mite, ma ... grande assente, proprio la neve! Quella poca che era caduta la settimana scorsa si è già sciolta e a parte qualche chiazza bianca qua e là, specie nei tratti poco soleggiati, il paesaggio è tornato ad assumere il colore giallo ocra dell'autunno.
I Rinco si sono consolati con il sole e i panorami da cartolina, visibili praticamente a 360° dalla cima della Grosse Reisch, più conosciuta come Stoanernen Mandln, ovvero gli "Omini di pietra". Il termine non è in tedesco, bensì in dialetto sudtirolese e si riferisce alle centinaia (o migliaia?) di cumuli di pietra, simili a tanti ometti, che adornano la sommità della montagna. L'origine di tali costruzioni non è molto chiara, ma è certo che si tratta di un usanza ultra-secolare, visto che in un vecchio atto del tribunale del 1540, relativo ad un processo per stregoneria, è testimoniato che "tra le figure di pietra danzavano le streghe e veniva celebrato il demonio".
La partenza, attorno alle 9:00, è avvenuta dal parcheggio sito in località Schermoos (m.1450), alla sella fra i comuni di Meltina e di San Genesio. Il gruppo - composto oggi da 16 camminatori a due zampe e 2 a quattro zampe (Maya e Akila), ha imboccato il sentiero Europeo E5, che sale subito nel bosco, costeggiando un piccolo biotopo.
Questo tratto è il più impegnativo dell'intero tour, l'unico dove si incontrano pendenze di un certo rilievo. Il sentiero sale ripido fra i larici, seguendo in parte il solco di un'antica mulattiera assai sconnessa. Dopo un paio di km scarsi, si è usciti dal bosco e, raggiunta quota 1650 circa, si è proseguito in campo aperto, fra ampi e soleggiati pascoli.
Un vero peccato l'assenza della neve, perchè questo paesaggio, con i radi alberi sparsi qua e là nei prati, le staccionate per il bestiame, le piccole baite in legno, sarebbero state davvero da Wallpaper se ricoperti di un soffice manto bianco ...
La salita è proseguita molto dolcemente, costeggiando il Möltner Joch (il Monte di Meltina, in realtà un piccolo dosso e nulla più), per poi percorrere un ampio pascolo praticamente pianeggiante, con alcuni tratti addirittura in leggera discesa. Dopo un km di piccoli saliscendi, si è così giunti alla Möltner Kaser (la Casara di Meltina), dove d'estate viene prodotto il formaggio.
Qui è iniziata la salita finale, con un altro tratto dalle pendenze decise, all'interno di un bosco d'alta quota. Una volta arrivati attorno a quota 1900, si è usciti nuovamente in campo aperto, proseguendo fra i pascoli per l'ultimo tratto del tracciato, che ha condotto alla Grosse Reisch (m.2003), più conosciuta - come si diceva - come Stoanernen Mandln, ovvero gli "Omini di Pietra".
Qui, approfittando del sole tiepido e dell'assenza di vento, è stata fatta la sosta pranzo panoramica, con vista su Sassolungo e Sassopiatto, Alpe di Siusi, Sciliar, Marmolada, Catinaccio, Lagorai ... e poi verso sud i monti di Trento, la Paganella, il Roen, le Maddalene, quindi la catena del meranese. Insomma, un paesaggio davvero a 360°, visibile grazie alla eccezionale limpidezza dell'aria ed alla totale assenza di nuvole.
I Rinco sono rimasti un'oretta buona seduti sul prato alla sommità del monte, consumando il classico "pranzo al sacco". Poi hanno voluto lasciare il proprio ricordo, costruendo un nuovo omino di pietra, battezzato "Stoanern-Rnco". Quindi si sono concessi la classica foto ricordo sotto la croce di vetta ed infine hanno imboccato la via del rientro, ripercorrendo a ritroso lo stesso sentiero percorso all'andata.
La discesa, ovviamente più veloce, è avvenuta con il sole in faccia, in un clima che sembrava primaverile, pur essendo a una sola settimana dai c.d. "giorni della merla", ovvero i giorni che, secondo tradizione, dovrebbero essere quelli più freddi dell'anno!
Il gruppo è arrivato al parcheggio verso le 15:00. Poi tutti a casa e appuntamento alla prossima!
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La prossima uscita ufficiale è fra 15 giorni (Domenica 5 febbraio) sul Monte Bondone, con la tradizionale notturna, la "Ciaspolata by Night" (con cena alla Capanna Viote). Sperando che nel frattempo ... arrivi anche la neve!
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi quasi 13 km, con un dislivello di circa 600 metri. L'altimetria è speculare, visto che si è trattato di un percorso ad andata e ritorno sul medesimo tracciato. Partenza in decisa salita, con il tratto nel bosco dove si incontrano le pendenze più impegnative dell'intero tour. Poi, dopo un paio di km, si esce nei pascoli e si cammina in salita molto più leggera, intermezzata da un falsopiano. Nel km finale, dopo la Casara di Meltina, si trova un altro tratto di salita con pendenze un po' più decise, che porta al "panettone" della Grosse Reisch. GPM agli "Omini di Pietra" (m.2003).
L'altimetria | |
La panoramica in 3D | |
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La mappa | |
Puoi vedere il
tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:
NB:
agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o
ridurre il dettaglio della mappa, |
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
.............. |
scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
la salita ...
Il parcheggio in loc. Schermoos, dove ha preso il
via l'itinerario
Verso le 9:00 si parte, imboccando il sentiero europeo E5
Il primo tratto è nel bosco
I cancelli di accesso ai pascoli
La neve (poca) si incontra solo nei punti non esposti al
sole
Il ghiaccio, invece, abbonda: qui un ruscello totalmente
gelato
Inizia la salita, tosta sia per pendenza che per il fondo
sassoso
I 2 km iniziali del tour sono quelli dove si incontrane le
pendenze più impegnative
Un tratto pianeggiante che interrompe brevemente la salita
Le indicazioni per la Casara di Meltina
Giusy e Roby
Altro tratto con neve a terra, insidiosa perchè compattata
e gelata
Più cartelli per tutti ...
Si prosegue nel bosco
Riprendiamo a salire ...
Altro tratto tosto
Il ripido sentiero attraversa un bosco di abeti
Altro ingresso al pascolo
Anche qui troviamo un po' di neve
Un larice dalla curiosa forma contorta
Imbocchiamo il sentiero che risale il pascolo
Usciamo al sole
Akila si gode un po' di fresco!
La zona è caratterizzata dalla presenza di numerosi larici
ultrasecolari
Saliamo verso l'altopiano
Qui il bosco è notevolmente diradato
Si scorge la cresta dove finirà il primo tratto di salita
Ora siamo davvero baciati dal sole!
Alandosi di quota, si iniziamo a vedere le prime vette
Eccoci sull'altopiano
Facciamo una breve sosta, per ricompattare le fila
I prati sono pieni di caratteristiche baite in legno
Ora i panorami si allargano ...
Segnaletica nuova di zecca! (anzi, di falegnameria ...)
Proseguiamo sulla comoda strada sterrata che attraversa
l'altopiano
Una fontana per il bestiame, totalmente gelata
Ancora panorami
Proseguiamo il cammino
Un contadino ... ospitale
Altra bella baita con staccionata in larice
WikiMau seguito da Maya (sempre in cerca del biscottino
...)
Altra bellissima baita, in questo caso non solo in legno
ma anche in pietra
La strada sale leggermente, costeggiando il piccolo
rilievo del Monte di Meltina
Poca neve anche quassù ...
Il gruppo avanza spedito
Diciamo che questo boscaiolo non è stato proprio ...
all'altezza
Il grosso larice tagliato (a sx) è caduto
sull'unico albero nelle vicinanze, spezzandolo
Il Grosse Ifinger (m.2581)
Il rilievo del Monte di Meltina
Un capitello dedicato ai caduti della zona
Attraversiamo un ampio pascolo pianeggiante
Qui c'è un po' più di neve, ma giusto 4-5 dita ...
Una bella coppia di cavalli avelignesi, che prendono il
nome dal paese di Avelengo
Proseguiamo sull'ampio pianoro
La strada ha un piacevole andamento ondulato
Si incontra anche un tratto in leggera discesa
Più avanti ritroviamo un tratto boscoso
Maya tira la fila
Nelle zone in ombra, la poca neve resiste
Avanziamo sulla strada bianca
Ormai siamo nei pressi della Casara di Meltina
Infatti, poco dopo un dosso, ecco spuntare la malga
Crocefisso in legno
Uno ad uno, arriviamo alla casara
Nel piazzala della malga
Breve sosta prima della salita finale
Ne approfittiamo per uno snack ...
... e per un goccio di the caldo
Pronti a ripartire
Imbocchiamo il sentiero per la cima
Qui incontriamo un nuovo tratto di salita più impegnativa
I primi "omini di pietra"
La casara vista dall'alto
Il ripido sentiero è reso più insidioso dalle pietre e
dalla neve gelata
Nessun problema per chi ha il 4x4 ...
Anche questo tratto è in ombra, nel bosco
Il Camoscio osserva il terreno, attento a non scivolare
Si sale ...
Un grosso ed antico larice che però ... ha qualche
problemino di salute
Usciamo dal bosco e torniamo al sole
Sole = neve sciolta, e infatti ...
In compenso i panorami sono da urlo
Iniziamo la salita conclusiva, nel pratone che porta alla
cima
Sulla cresta si notano già le centinaia di sagome degli
"omini di pietra"
Risaliamo il "panettone"
Il cielo azzurro contrasta con il giallo ocra dei prati
secchi
Dietro a noi, sullo sfondo, lo smog della conca di Bolzano
Un punto di alimentazione del bestiame
Break
Ripartiamo per gli ultimi metri ...
Qui la pendenza è tornata moderata
Alle nostre spalle la catena della Maddalene, oltre la
quale c'è la Val di Non
Anche Maya fa un break
Le retrovie ...
Ormai manca poco ...
Verso nord-ovest, le Otzthaleralpen, le Alpi della valle
di Otzi
Si affrontano gli ultimi metri
Il Camoscio "gioca" con la cima dell'Ifinger
La colonna avanza verso la meta
Ecco la cima, con la croce e le centinaia di "omini di
pietra"
Ci dirigiamo verso la vetta
La sommità supera di poco i 2000 metri: 2003 per
l'esattezza
Arrivati
Uno dei tanti "omini di pietra"
Panoramica sulla cima
il ristoro in vetta
Prima di sederci per il ristoro, gironzoliamo
sulla vetta
La sommità della Grosse Reisch è piena di
"omini di pietra"
Le strane costruzioni, di origine molto
antica, sono ovunque
Si va dai cumuli più rudimentali a delle vere
e proprio colonne, "a regola d'arte"
Ancora omini ...
Vicino alla croce di vetta, c'è la
concentrazione maggiore
Le quote rosa
La grande croce di vetta, in legno, a tre
traverse
La croce è stata posta dall'AVS, l'Alpen
Verein Südtirol, ma ...
... stranamente, reca incisi i simboli
della Lega Nord! In realtà, il "Fiore della Vita" si trova
raffigurato in moltissimi manufatti, di svariate civiltà, a
cominciare dagli Assiri e dagli Egizi.
(qui
alcune info)
Panorama verso nord-ovest, in direzione di
"Merano 2000"
Panorama verso est, con Sassolungo e
Sassopiatto
Il Catinaccio
Troviamo un posto per mangiare
Roby e Briz
Bancomat
Il Dotto, con la sua capiente gamèla
La Doctor-family
Il radler è in fresco nella (poca) neve
La temperatura, adesso, è ottimale!
Concentrazione ...
Dopo mangiato, sdraiati al sole ...
Si ronfa!
Non è proprio freddo ...
Foto di gruppo
La costruzione dello "Stoanern-Rinco"
Anche i Rinco hanno voluto dare il loro piccolo contributo alla plurisecolare usanza di comporre, sulla sommità della Grosse Reisch, un "omino di pietra". E così hanno raccolto una pietra a testa e hanno realizzato quello che è stato subito battezzato lo "Stoanern-Rinco".
la discesa ...
Dopo un'oretta buona di sosta al sole, ci accingiamo ad
iniziare la discesa
Un'ultima occhiata ai panorami ...
Il percorso non è ad anello, quindi si riprende -
all'inverso - il sentiero della salita
Laggiù c'è la valle dell'Adige, che dopo aver solcato la
Venosta scende verso Bolzano
Terra di cavalli avelignesi
Splendidi animali lanciati al galoppo sulla leggera salita
Dopo aver attraversato il pratone sotto la cima, si
rientra nel bosco
Si scende verso la Casara di Meltina
Uno dei pochi tratti dove abbiamo trovato la neve
In discesa, la pietre tonde ricoperte di neve, sono ancora
più insidiose
Per evitare l'erosione dell'acqua, sono stati costruiti
questi deviatori in pietra
La discesa prosegue
Eccoci nella radura della Casara di Meltina
La malga vista dall'alto
L'ultimo tratto di sentiero
Dalla malga, imbocchiamo la comoda strada sterrata
Ora ci attende un bel tratto in falsopiano
Chiacchiere ...
Il gruppo compatto
Di nuovo nel bosco
Nei tratti in ombra, resiste la neve
Si procede spediti sul lungo tratto pianeggiante
Un rara immagine "in bianco"
La colonna dei Rinco
Lorena con Eva
Si ritorna al sole
Dopo il tratto boscoso, infatti, ritroviamo i pascoli
aperti
Maya, da buon samoyedo, è sempre in cerca della
neve
Nel pascolo (1)
Nel pascolo (2)
Nel pascolo (3)
Qui si cammina praticamente in piano
I piccoli larici protetti da una staccionata, per evitare
che i caprioli ne rosicchino la corteccia
La Grosse Reisch (gli "Omini di Pietra") è ormai
lassù, alle nostre spalle
Ritroviamo la zona piena di belle baite tirolesi
Da qui si vede lo Sciliar, con la stessa
prospettiva visibile da Auna di Sotto, frazione di Renon,
posta un po' più ad est e sede della Loacker, che infatti ha inserito tale
immagine nel proprio logo
Dopo il tratto nei pascoli, riprendiamo la discesa verso
Schermoos
I radi larici che costeggiano il pascolo
Finiti i prati, si ritorna nel bosco
La vecchia mulattiera "in trincea"
Indeciso ...
Ormai manca davvero poco alla conclsione
Nella zona è in corso il taglio di alcuni alberi
Questo, a giudicare dagli anelli, doveva avere diverse
decina d'anni
Il ruscello completamente ghiacciato
Il Presidente ne saggia la tenuta. E' un sasso!
Usciamo dal bosco
Il sole caldo del primo pomeriggio
L'ultimo cancello
Ed eccoci sbucare sulla SP 99, in loc. Shermoos. Il
giro è concluso
Alla prossima! |