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GIU

PROGRAMMA BIKE 2017: 3ª USCITA

Breve ma tosta!
 

Puntuale come un treno svizzero, è tornato anche quest'anno (ed è stata la 13ª volta), l'ormai tradizionale appuntamento di Ledro, con la pedalata/camminata seguita dal ritrovo nella baita di Tania & Frà, per degustare la mitica polenta di patate. Per i biker, giro breve (27 km) ma assai impegnativo, con l'anello attorno al Monte Corno.

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i presenti

 

 

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la cronaca

10/06/2017. E' stata disputata oggi in Val di Ledro la tradizionale uscita "bike & trekking" che è ormai una tappa fissa dei Rinco Boys, fin dal lontano 2004 e che ci ha dunque visti protagonisti per il 13° anno (l'unica stagione in cui l'uscita non è stata disputata è stata il 2012, in concomitanza con la tragica scomparsa del "Gaspa").

Si trattava della 3ª uscita ufficiale del programma MTB 2017, mentre per quanto riguarda il trekking era un'uscita extra-programma, con il "Giro del Lago di Ledro". Un'uscita - per i biker - dal chilometraggio abbastanza ridotto (circa 27 km), ma molto intenso, con delle rampe decisamente strong lungo la salita verso il valico di Bocca Casèt e la "chicca" (immancabile!) del tratto a spinta nel bosco. Aggiungiamoci una discesa molto tecnica, ed ecco che i 27 km hanno richiesto un'intera mattinata!

La partenza, alle 9:00 in punto, è avvenuta dal Pur, dove si trova la baita di Tania & Frà. Da qui i 10 biker presenti oggi hanno imboccato Via Europa, la strada che sale verso il Dos di Pur, passando alle spalle della zona turistica lungolago, con pendenza abbastanza moderata fino alla loc. Roccolo, dove la musica, cambia ...

Da lì, infatti, si entra nella val di Pur, mantenendosi sulla sinistra orografica dell'omonimo ruscello che scende dalle creste di Tremalzo verso il lago. La strada, denominata forestale Pubregn, aggira le pendici sud-orientali del Monte Corno, alternando tratti di salita abbordabile a delle micidiali rampe, alcune cementate, altre con fondo ghiaioso, con pendenze oltre il 20%. Mirabili - in compenso - gli scorci sul lago, sempre più belli mano a mano che si guadagna quota.

Una volta superata quota 1000, la strada procede in falsopiano verso una valletta, arrestandosi in corrispondenza della linea d'impluvio di un piccolo rio laterale (il Rio Val Pubregn). E' lì che nel 2011 (in occasione del nostro primo passaggio su questo sentiero, quando eravamo ancora sprovvisti di GPS) ci fermammo un po' sorpresi dell'interruzione, studiando la mappa, fino a scoprire che la deviazione era qualche decina di metri prima.

Una deviazione sfuggita per una ragione molto semplice: uno sta pedalando su una strada forestale, bella larga, e non fa certo caso al ripido sentiero che si stacca nel bosco, sulla destra. Lì inizia il "mezzo km terribile", segnato sulle mappe come "percorso MTB" (nelle mappe dell'APT della Val di Ledro è segnato come percorso "AC"), ma che è in realtà è un sentieraccio fattibile solo a piedi (e neppure tanto agevolmente!).

La scarpinata, per fortuna non lunghissima, ha portato fino alla quota 1300, tagliando praticamente in verticale la linea di massima pendenza. Una volta intercettato il sentiero sovrastante, che proviene dalla chiesetta di San Martino, si è proceduto in falsopiano - su un single track assai tecnico per via di sassi e radici - per circa 3 km. In questo tratto, 6 anni fa, ci fu la caduta del Camoscio della Sila, che proprio per un salto della ruota anteriore su una radice viscida, perse l'equilibrio volando giù nel pendio boscoso sottostante. Fu recuperato - assieme alla sua mtb - qualche decina di metri più a valle e riportato su con una catena umana, fortunatamente senza conseguenze fisiche, fatta eccezione per qualche escoriazione e ... i pantaloni strappati su una chiappa!


Il tratto in falsopiano, con qualche guado di ruscello, è terminato all'altezza di Malga Giù, visibile nei pascoli a valle del sentiero. Da qui si è ripreso a salire, nuovamente con pendenze molto accentuate, ma almeno su una strada carrozzabile. La carrareccia, con 3 tornanti, ha condotto fino al valico di Bocca Casèt, GPM del tour odierno a quota 1600.

Dopo la meritata sosta snack, seduti al sole sull'erba mentre si ammiravano le  montagne dell'Adamello, è iniziata la discesa sul versante opposto, nella val Mosolivo, che porta a Tiarno di Sopra, il paese più a monte della valle di Ledro. Una discesa che tranne il primo km (con passaggio a malga Casèt) è molto tecnica, tutta in single track fino al bivio di Cima Vai, con un micidiale mix di pendenza elevata e fondo con sassi e radici. Solo dopo il bivio di Cima Vai, il sentiero si innesta su una strada forestale, sempre con pendenze impegnative, ma quantomeno con carreggiata larga e compatta (unico neo: le canalette di scorrimento dell'acqua, malmesse e decisamente pericolose se beccate troppo lateralmente).

Una volta giunti sul fondo valle, dopo una tappa in centro a Tiarno di Sopra per riempire le borracce (la giornata è stata caldissima e si è bevuto molto) è stata imboccata la pista ciclabile che solca i prati a lato della statale, lungo il torrente Massangla, passando da Tiarno di Sopra a Tiarno di Sotto, quindi a Bezzecca ed infine a Pieve di Ledro, posto all'estremità nord del lago di Ledro. Da qui si è svoltato in direzione della zona turistica (camping e centro velico), imboccando poi il bel sentiero lungolago, percorso più volte in questi nostri "anni ledrensi", ma sempre suggestivo, con suo snodarsi fra i faggi proprio a ridosso dell'acqua del lago.

Giunti a Pur, non è rimasto che proseguire sul lungolago fino alla baita di Tania & Frà, dove si è chiuso il breve ma intenso anello.  Qui, una volta riuniti con il gruppo trekking che aveva dato vita al tranquillo "Giro del Lago di Ledro", è partita la "sbaraccata", con la tradizionale polenta di patate (il piatto tipico della valle), accompagnata da salsicce e spezzatino e annaffiata da vino o birra a volontà.

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Ora l'appuntamento è con il trekking, la cui quarta uscita del programma 2017 è fissata per sabato 24 giugno in val di Fiemme/Lagorai. E, come di consueto, con l'arrivo dell'estate, si punterà sempre più in alto: si affronterà, infatti, il bell'anello di Cima Cece, con arrivo a quota 2754 m.

 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 27 km, mentre il dislivello superato è stato di 1000 metri circa. L'altimetria prevede un tratto iniziale, di circa 7 km, con salita a tratti impegnativa, con gli ultimi 500 metri praticamente a spinta su un impervio sentiero decisamente non pedalabile. Seguono poi 3 km circa di falsopiano, fino a Malga Giù, per finire con altri 2 km di salita tosta, per arrivare al GPM di Bocca Casèt.  Dal GPM vi sono poi 5 km di discesa nel bosco (a tratti molto ripida), fino a Tiarno di Sopra. Gli ultimi 10 km sono in leggerissima discesa, lungo la ciclabile della Val di Ledro, con l'eccezione del finale lungo lago, caratterizzato da qualche ondulazione.  GPM a Bocca Casèt, m. 1600.

L'altimetria

La panoramica in 3D

 

La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

 

le immagini

1. la salita a Bocca Casèt


Ritrovo a Pur, sul lago di Ledro, davanti alla baita di Tania & Frà


Tania è già qui a preparare                              Noi siamo pronti?


Alle 9:00 in punto, come da programma, si parte ...


Imbocchiamo via Europa, la strada costruita a monte della zona lago


In questo modo il traffico di transito è stato spostato dalla spiaggia. E' una sorta di "tangenziale"


Inizia la leggera salita verso il Dos di Pur


La strada sale sul piccolo rilievo affacciato sul lago


In breve arriviamo allo scollinamento del dosso


Siamo in località Roccolo e ci siamo alzati di circa 70 metri dal lago


Ora inizia la salita vera ...


La strada si inerpica verso le ultime case di Pur, le più alte


L'ultimo tratto asfaltato ...


Imbocchiamo la strada forestale Pubregn, che si inoltra a mezzacosta nella Val di Pur


Inizialmente, sembra una strada tranquilla ...


... poi, però, arrivano le prime rampe


Giro impegnato in salita


Cristina in curva


La strada segue l'orografia del versante ed è molto tortuosa


Molti i suggestivi passaggi sottoroccia


Le rampe più ripide (oltre 25%) sono state cementate per contrastare l'erosione


Quando arriva il cemento, si sa che c'è da soffrire ...


La giornata è molto calda fin dal mattino. Per fortuna c'è qualche tratto in ombra


Punto panoramico sul lago


Il lago di Ledro e la località Mezzolago, posta a metà fra Molina e Pieve


Riprendiamo la salita dopo la sosta panoramica


L'avanzata delle giubbe rosso-bianco-nere ...


Ogni tanto si incontra qualche breve discesa, in corrispondenza delle vallette laterali


Altro passaggio sottoroccia


E subito dopo, nuova rampazza!


Alcuni tratti ricordano molto la Ponale, sul Lago di Garda


Nuova rampa cementata: c'è da sbuffare !


Testa bassa e pedalare


Altra valle laterale, altro cambio di pendenza


Un avvallamento sotto una parete rocciosa, simile al precedente


GigaBike concentrato sulla salita


Un passaggio scavato fra le rocce


E dopo la curva, altra discesa


Scendiamo nella valle del Rio Pubregn


Perdiamo un po' di quota


Un paio di tornanti ...


... dopodichè si riprende a salire


Poco più avanti arriviamo all'interruzione della strada, con deviazione  su sentiero


Un sentiero che, come si vedrà, non è per nulla pedalabile. E allora via, bici in spalla


Mezzo km così: auguri ...


Non solo non è pedalabile, ma si fatica pure a piedi!


Questo si che è un bel ... trekking!


Il sentiero sale ripido, fra sassi e radici ...


Una faticaccia ...


Eppure, la segnaletica dell'APT (rinnovata), indica percorso bike AC


Finalmente arriviamo al sentiero alto


Dopo la scarpinata, un po' di riposo


El Michèta si attacca alla borraccia: Oggi si suda parecchio


Ripartiamo, per affrontare il tratto di circa 3 km di single track


Uno stretto sentierino, reso insidioso da sassi e radici


Si procede praticamente in falsopiano


Arriviamo al punto, indicato dal Presidente, dove nel 2011 il Camoscio scivolò giù ...


Per recuperalo, dovemmo fare una catena umana ...


Si riparte dopo il revival ...


Di nuovo in single track


Il sentiero si inoltra nella fitta boscaglia


Diverse pietre lungo il nostro cammino ...


Qualche scorcio sulla val di Pur


GigaBike al guado di un ruscelletto

    
Sono diversi i piccoli corsi d'acqua incontrati


Cimo in un passaggio tecnico su pietrame smosso


Briz va sul sicuro!


Sassi e radici: una costante di questo tratto di percorso


Arriviamo al bivio per Malga Giù


Noi procediamo a destra, per Bocca Casèt


Dopo un tratto un po' più largo, si torna in single track


Briz


Il sole filtra fra la fitta vegetazione


Si passa a monte dei pascoli di Malga Giù


I pascoli si intravedono, ogni tanto, quando la vegetazione si apre


Una vecchia frana ostruisce il sentiero: si scende per qualche metro


Le creste di Tremalzo


The Doctor si rinfresca


L'ultimo tratto di falsopiano


Ci fermiamo dopo il passaggio dietro a un grosso masso


Rinco in sosta a contemplare il panorama


Ora si vede anche la malga


Da qui in poi si lascia il sentiero e si procede sulla strada della malga


Anche qui le pendenze non sono affatto morbide


Si sale verso Bocca Casèt


Incontriamo anche qualche tornante


Cristina, unica lady presente oggi


Le ultime fatiche ...


Occhio ai bovini!


Ormai siamo quasi a quota 1600 ...


Il pascolo di malga Giù, ora, si vede dall'alto


Al 2° (su 3) tornante


E si sale ancora ...


Altro passaggio sotto le rocce


La salita non molla


Arriviamo all'ultimo tornate e il Presidente ... fa il remake


Già, il remake della posa del 2011: a riposo dopo il temibile rampone


Lasciamo il 3° tornante e puntiamo verso Bocca Casèt


E' mezzogiorno, come si vede dalle ombre assai ristrette


Cristina sull'ultima rampa


Dopo 13 km di dura salita, eccoci allo scollinamento


Bocca Casèt, il GPM di oggi (m.1600)


Vista verso Ledro


Vista verso l'Adamello


A riposo nell'erba, con vista panoramica


Stessa posa e stesso panorama del 2011 !


Foto di gruppo al GPM

 

2. la discesa a Tiarno di Sopra


Pronti per la discesa


I bellissimi Botton d'oro


Si parte, in direzione di Malga Casèt


Dopo qualche centinaio di metri, eccoci al pascolo della malga


Verdissimi prati


La piccola malga, appena sotto quota 1600


Giro


La strada termina proprio davanti alla malga


Malga Casèt


Subito dopo la malga, inizia il single track


Inizialmente il sentiero ha un fondo compatto e scorrevole


Subito dopo, però, iniziamo a trovare radici e pietre ...


I tratti tecnici si alternano ai tratti più scorrevoli


Un sentierino nell'erba, largo si e no 30-40 cm


Eccesso di confidenza del Cimo, che perde l'equilibrio in questa curvetta e cade nell'erba


Dopo il "fuori-programma" ... si riparte


Altro tratto tecnico


Durante una sosta, il Cimo racconta la sua caduta


Si riparte, saltellando sulle radici


El Michèta impegnato in discesa


Qui il sentiero si è fatto più largo


Il fondo, però, rimane sempre ostico


Si sfreccia fra faggi ed abeti


Arriviamo a Cima Vai


Una breve sosta


Da qui si inizia a vedere l'alta Val di Ledro, che da Tiarno sale perso il Passo d'Ampola


Dal bivio di Cima Vai, scendiamo verso Tiarno


GigaBike


Cristina


Il sentiero va a confluire in una più comoda strafa forestale


Ora si possono lasciar correre le bici!


Si sfreccia sul fondo compatto e scorrevole


La pendenza rimane comunque sostenuta e si perde quota vista d'occhio


Più a valle iniziano i tornanti


Cristina chiude la fila


La discesa prosegue veloce ...


Azz ... che derapage!


La discesa rimane il "tallone d'Achille" della nostra biker che però sta migliorando!


Inizia l'asfalto, segno che la discesa sta per terminare


Ecco il paese di Tiarno di Sopra


La strada va ad innestarsi nella pista ciclabile della Val di Ledro


Una sosta dopo la lunga e impegnativa discesa


Raggiungiamo il centro del paese


Infatti, prima di proseguire per il Lago di Ledro, ci vuole un po' d'acqua fresca!

 

3. il rientro al lago di Ledro


Dopo il pieno d'acqua alle borracce, imbocchiamo la pista ciclabile


La pista percorre l'intera valle e, nel tratto a monte del lago, è quasi in falsopiano


Si attraversano paesaggi tipicamente rurali


L'erba - tagliata da poco - sta asciugando al sole


Da Tiarno di Sopra arriviamo in breve a Tiarno di Sotto


Ora la pista costeggia il torrente Massangia


Approfittando della leggera discesa, facciamo correre le nostre bici


Ora si punta verso il lago ...


Si costeggiano delle belle colline erbose


Paesaggi tirolesi


La pista si snoda come un serpente nei verdissimi prati


Si vola verso la polenta !


Rinco in the Green


Un cambio di pendenza, in corrispondenza di una collinetta


Un bel ponte di legno e acciaio


Si intravede, laggiù, l'imbocco della val Concei


Ora si viaggia in un viale alberato


Sarà l'ora (sono passate le 13,00) ma ... non abbiamo incontrato nessuno!


Altro ombroso passaggio fra gli alberi


Stiamo per arrivare al lago


Il tratto finale della ciclabile


Mucche al pascolo


Arrivati a Pieve, il paese sulla sponda nord del lago di Ledro


Ora si prosegue sulla viabilità comunale


Il lago, con il circolo velico


Lasciamo la strada asfaltata per imboccare il bel sentiero lungolago


La passeggiata, da noi percorsa più volte in questi anni, segue la sponda ovest del lago


Il bel percorso, leggermente ondulato, attraversa un faggeto


Si ritorna sulla strada comunale, poco prima di arrivare a Pur


Il lago di Ledro


Arriviamo a Pur


Giro concluso, adesso si mangia!

 

4. il pranzo in baita


La bella baita di Tania & Frà


Frà al lavoro, mentre mescola la polenta di patate


L'amico Giuliano, invece, segue la cottura della carne

   
I Rinco-Polentèri si danno il cambio

     
E mentre il mestolo passa a Max ... il Frà MAGNA !!!


Aiutato da Giuliano, Frà rovescia la polenta sul grosso tagliere di legno

    
Neanche il Mago Silvan ...


Prima di dare l'assalto, una foto ricordo


I trekker, che hanno effettuato un giro più breve, iniziano a mangiare


E nell'attesa dei biker, ci scappa pure un briscola!


Arrivano anche i biker e inizia il 2° turno: ecco il Cimo al banco della polenta


E vai !


Che piatto !


La bella tavolata sotto la veranda


La vista dal lato opposto


Dopo aver spazzolato polenta, spezzatino e salsicce ... si passa al dolce


E scatta un altro assalto ...


Akila


Le nostre blondes si danno da fare al lavaggio stoviglie. Grazie!!!


Il riposo dopo la magnàta ...


Che sirenetto ...


E anche questa bella giornata è andata!



Grazie a tutti e ...
alla prossima !