06
MAG

PROGRAMMA BIKE 2017: 2ª USCITA

Acqua schivata! 


   

Disputata oggi in Valsugana la 2ª uscita del programma bike 2017: il Giro della Val di Sella. Come previsto, l'annunciata perturbazione è giunta sul Trentino in anticipo, ma i Rinco l'hanno evitata per un pelo: le prime gocce sono iniziate a cadere quando si stavano sistemando le bici sulle auto! Ora il trekking al Dòs dei Morti (27/5).

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i presenti

 

 

SOCI
           

 

la cronaca

06/05/2017. E' stata disputata oggi in Valsugana la 2ª uscita del programma MTB 2017. Un'uscita dal chilometraggio oltre la media, per quanto riguarda le c.d. "uscite ordinarie", anche se va considerato che oltre metà dei 50 km previsti erano in pista ciclabile (nel trasferimento da Caldonazzo a Borgo) o su strade pianeggianti o in falsopiano (da Barco di Levico a Caldonazzo, al rientro). Un giro che ha comunque lasciato molto soddisfatti i (pochi) partecipanti, per la sua grande varietà di paesaggi: dalle campagne lungo il fiume Brenta della media/bassa Valsugana, ai prati e ai boschi della Val di Sella, alla stretta gola del Rio Sella, per terminare nuovamente con le campagne dell'alta Valsugana.

E aggiungiamo pure che, sotto il profilo del meteo, è andata davvero di lusso! Infatti, la perturbazione annunciata da giorni per il sabato sera, ha accelerato la sua corsa da ovest verso est, arrivando sulla nostra provincia ben prima del previsto, con le prime piogge che hanno coinvolto il Trentino occidentale già dalla tarda mattinata, per poi estendersi gradualmente sul resto del territorio. I Rinco sono arrivati al parcheggio di Caldonazzo (in loc. Pineta), alle 14:30 circa, quando iniziavano a cadere le prime gocce. Giusto il tempo di caricare le bici sulle auto e di scambiarsi un saluto, e già la pioggia iniziava a farsi battente. Insomma, schivata per un pelo!

La partenza, alle 9:00 in punto, è avvenuta dalla località Pineta di Caldonazzo, oltre il torrente Centa.  Da qui il gruppetto, composto oggi da 8 biker, è sceso verso il fiume Brenta, utilizzando la strada provinciale, per poi imboccare la pista ciclabile della Valsugana. Costeggiando il fiume, con qualche passaggio dalla sponda destra alla sponda sinistra e viceversa, si è giunti nei pressi di Novaledo, dove la pista si stacca dal corso d'acqua, per spostarsi alle pendici della montagna, con passaggio in località Oltre Brenta, San Silvestro (dove si trova un'antica chiesetta) e Brustolai, dove ci si riavvicina al fiume Brenta, proprio in località Marter (frazione di Roncegno), che deve il suo nome ad un antico insediamento romano (Campus Martium), di cui ai giorni nostri sono arrivati i ruderi della c.d. Tor Tonda, la torre angolare dell'antica cinta muraria difensiva del sito.

Qui è stata fatta una breve tappa presso il Mulino Angeli, antico mulino ad acqua sul Brenta che ospita l'originale Museo dello Spaventapasseri. Dopo la sosta, i Rinco hanno ripreso a pedalare in direzione Borgo, costeggiando nuovamente il fiume, che entra nel paese tagliandolo in due, con le caratteristiche case rivierasche, i portici, il ponte veneziano.

Dopo l'attraversamento di Borgo, si è proseguito per un breve tratto lungo il Brenta, per poi deviare sulla pista ciclabile che costeggia il Torrente Moggio (il corso d'acqua che scende dalla Val di Sella), salendo verso la frazione di Olle. Qui è iniziata la salita, sulla strada che porta al Dosso (località posta a metà della Val di Sella). Una strada che attraversa verdissimi prati (dove si possono ammirare molte baite, alcune delle quali molto caratteristiche) e che a parte il primo km, dove la pendenza media è del 10% con qualche punta del 13%, sale con pendenze assai moderate, facendo guadagnare quota con gradualità.

Giunti agli 800 metri del Dosso, la strada è proseguita in falsopiano fino alla località Spagòlla, dove si ricongiunge provinciale 40 (che sale a sua volta da Olle). Da qui si è proseguito nei boschi, salendo su una stradina secondaria in direzione delle pendici della dorsale Cima Dodici-Cima Manderiolo, dapprima asfaltata e poi sterrata, con alcuni passaggi "selvaggi" e l'immancabile tratto a spinta, in corrispondenza di un punto ove il sentiero è franato a causa delle piogge ed è necessario guadare un ruscello a piedi.

Proseguendo fra quota 1000 e quota 1100 (GPM in loc. Spiaz delle Scandole), si è giunti in cima alla Val di Sella, scendendo poi a malga Costa (sede di ArteSella), dove è stata fatta la meritata pausa ristoro, approfittando dell'area pic-nic realizzata all'esterno dell'area espositiva.

Dopo la sosta, i Rinco si sono rimessi in moto e dopo aver scollinato la vicina collina erbosa, hanno imboccato la strada forestale che scende nella valle del Rio Sella: 4 km di curve e guadi che hanno portato dai 980 metri di Malga Costa ai 500 di Barco di Levico, nuovamente in Valsugana. Da Barco, passando per le località di S.Giuliana (con attraversamento del Biotopo Inghiaie), Quaere e Lochere, si è ritornati verso Caldonazzo, raggiungendo la località Pineta dopo oltre 50 km di itinerario.

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Ora l'appuntamento è con il trekking, la cui terza uscita del programma 2017 è fissata per sabato 27 maggio nelle Valli Giudicarie. Si affronterà, infatti, il bell'anello del Dos dei Morti, con arrivo a quota 2183.

 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi 50 km, mentre il dislivello superato è stato di 950 metri. L'altimetria prevede un lungo tratto iniziale (20 km) di leggera discesa, da Caldonazzo a Borgo lungo la ciclabile. Seguono poi 14 km di salita in Val di Sella, fino a malga Costa. Dal GPM vi sono poi 8 km di discesa lungo la valle del Rio Sella, per tornare in Valsugana, con gli ultimi 8 km in leggeri saliscendi per il rientro a Caldonazzo.  GPM a Spiàz dele Scandole, m. 1100.

L'altimetria

La panoramica in 3D

 

La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

 

le immagini

1. la ciclabile del Brenta


Il ritrovo è a Caldonazzo, in località Pineta


Si parte da quota 500


Alle 9,00 in punto si parte


Il primo tratto è sulla provinciale in destra Centa


Il tempo, per ora, sembra reggere. Speriamo bene ...


L'abbigliamento non è propriamente tipico del mese di maggio!


In leggera discesa, ci dirigiamo verso il fiume Brenta


Un gregge in sosta nei pressi del fiume


Pecore ed asinelli


Imbocchiamo la pista ciclabile lungo il fiume Brenta


Nel primo tratto si viaggia sulla sponda destra


Il Brenta, che nasce appena un po' più in là (dal Lago di Caldonazzo), è ancora un rio


Si procede spediti verso est


Poco più avanti si cambia sponda


Ora si viaggia sulla sinistra Brenta


Nemmeno un km e si ritorna di là


Ancora in destra Brenta


Barco di Levico


Alle spalle del paese si scorge la valle del Rio Sella, da cui scenderemo al ritorno


Borraccia in rampa di lancio!


Arriviamo all'altezza del paese di Novaledo


Qui la ciclabile si stacca dal fiume


Ci dirigiamo verso le pendici della montagna


Ora si procede in località Oltre Brenta


Lungo la strada, incontriamo qualche sporadica costruzione rurale


In viaggio verso Borgo


Una bella casa in pietra, recentemente ristrutturata


Arriviamo in loc. San Silvestro


La chiesetta di San Silvestro


La chiesa risale al XVI secolo


Il gruppo dei Rinco


La discesa verso loc. Brustolai


La chiesa di Marter di Roncegno


A Marter facciamo una leggera deviazione verso il paese. Qui c'è l'antico ponte in pietra


La Tor Tonda, unico resto della fortificazione romana di Campus Martium

A Marter si trova uno dei più originali musei del Trentino: il Museo degli
Spaventapasseri, ospitato in un antico mulino ad acqua, il Mulino Angeli
http://www.lacasadeglispaventapasseri.net/

Il museo ospita una mostra permanente con diverse immagini realizzate dal noto fotoreporter trentino Flavio Faganello, frutto di una lunga ricerca etnografica e storica condotta fra il 1980 ed il 2000. In mostra - oltre alle fotografie - vi sono anche 50 spaventapasseri originali: girandole, figure umane, figure animali, legni intagliati. PS: Adesso gli spaventapasseri sono diventati 51!

 


Dopo la breve sosta, ripartiamo


Riprendiamo la ciclabile, in direzione Borgo


Prati in fiore


In questo tratto l'asfalto nuovo è stato posato di recente e si scorre che è un piacere


Arriviamo all'altezza di Roncegno


Qui si passa nuovamente in sponda destra del Brenta


Della serie: "Prima o poi devi passare di qua"


Frank in curva


Un ponte in ferro della ferrovia Trento-Venezia


Arriviamo alle porte di Borgo


Costeggiano la ferrovia, ci dirigiamo verso il centro principale della bassa Valsugana


Il sottopasso ferroviario


Di nuovo lungo il fiume


Cima Dodici


Ormai siamo quasi in paese


Castel Telvana


L'ingresso nel paese di Borgo


La via centrale, un tempo SS47 (poi spostata in tangenziale)


I portici lungo Brenta


Il ponte veneziano


Si pedala lungo il fiume, che taglia in due il paese


La caratteristiche case rivierasche


Usciamo dal centro storico


Sulla passeggiata lungo Brenta


Seguendo il Brenta, si arriva fino a Bassano del Grappa


Un altro portico


Ora siamo fuori Borgo


La ciclabile e il fiume procedono appaiati


Un treno diretto a Trento


Arriviamo nella zona sportiva di Borgo


Passiamo a fianco dei campi da calcio


Abbiamo lasciato il Brenta e stiamo ora costeggiando un suo affluente: il Torrente Moggio


Il torrente scende dalla Val di Sella


Attraversiamo il corso d'acqua e ci spostiamo in sponda destra


Saliamo verso Olle, frazione di Borgo posta all'imbocco della Val di Sella


Il sottopasso alla tangenziale di Borgo (nuova SS47)


Si ritorna verso il torrente


La Val di Sella è lassù, di fronte a noi


Si prosegue lungo il Moggio


Arriviamo ad Olle


Il bivio per la Val di Sella. Adesso inizia la salita ...

 

2. la Val di Sella


Il cartello ad inizio salita indica 12 km ad ARTESELLA. Noi faremo un po'
di strada in più per via della deviazione nel bosco, da loc. Sella in sù


Proprio all'inizio della salita c'è una casa con una ruota ad acqua

     
La ruota è funzionante e i movimento. Probabilmente si tratta di un vecchio mulino


Inizia la salita che, proprio nel primo tratto, ha le pendenze più impegnative


Usciamo da Olle


La strada è denominata "del Dosso" perchè porta all'omonima località, in Val di Sella


Si sale con vista su Cima Dodici


Si pedala fra verdissimi prati


Lungo la strada incontreremo anche moltissime baite e vecchi fienili, ristrutturati


Dopo un po' ci fermiamo ad alleggerire l'abbigliamento. In salita si suda!


La nuova maglia


Prati e case ai piedi delle vette


Si riparte


Un vecchio fienile, in mezzo ad un ampio pascolo


Green ...


Si prosegue verso il Dosso ...


Iniziano i tornanti e il prato che prima vedevamo dal basso, ora lo vediamo dall'alto


La pendenza - in questo primo tratto - è ancora sostenuta


Il paesaggio è davvero rilassante


Il 2° tornante ...


Abbiamo appena superato quota 600 m.


Dall'altra parte della valle si intravede la provinciale 40


Il c.d. reverse angle, ovvero la foto scattata dalla provinciale 40 verso il Dosso (archivio Rinco)


Il 3° tornante ...


Ora che ci siamo alzati, pur con la foschia, si intravede Borgo, laggiù in fondo alla valle


I tornanti si susseguono, uno dopo l'altro. In questo tratto si guadagna quota in fretta


E siamo a 5 ...


E abbiamo superato quota 700 ...


Prati e baite, il leit motiv di questa salita


Il 6° ed ultimo tornante


Ora la strada concede un po' di tregua


La vegetazione, con le piogge degli ultimi giorni, è esplosa definitivamente


Pit-stop


Uno dei tantissimi ruscelli che scendono dalle pendici dei monti


Avanziamo per un bel tratto in falsopiano


Arriviamo al Dosso, a quota 800 circa


Ancora bellissimi paesaggi di prati e boschi


Entriamo in un faggeto


Si alternano tratti nel bosco ad ampie radure


Riprende la salita ...


GigaBike


Il cartello di benvenuto in Val di Sella


Un'altra delle tante (e belle) casette che abbiamo incontrato


Arriviamo in loc. Sella


Qui i prati sono più ampi


In loc. Hotel Legno, dove la "Strada del Dosso" si congiunge con la provinciale 40


Una breve sosta


Il cartello ricorda come il grande statista Alcide Degasperi, trascorresse qui le sue vacanze


La chiesetta di Sella


Da qui proseguiamo su un'altra stradina secondaria, sempre in salita ...


Anche qui le pendenze non scherzano


La strada sale verso le pendici di Cima Dodici, procedendo parallela alla provinciale


La dorsale Cima Dodici-Cima Manderiolo è lì, alla nostra sinistra


Si alternano tratti in salita a tratti in falsopiano


Nei boschi di faggio


Si pedala sotto un tetto verde


Scherzi dei confini amministrativi: qui siamo nel comune di Castelnuovo


Procediamo sulla bella forestale della Val dell'Erba


Nonostante le recenti piogge, il terreno ha drenato bene


La strada sale seguendo l'orografia, attraversando diverse vallette scavate dai ruscelli


Qualche strappetto ci costringe ad alzarci sui pedali


Uno dei tanti ruscelli che abbiamo attraversato


Qui c'è il ponte. Più avanti, come vedremo, dovremo arrangiarci ...


Arriviamo in un punto dove il sentiero diventa un single-track


Superiamo un scalino, in corrispondenza dell'ennesimo ruscello


Il sentiero, però, è franato a causa delle piogge ...


Guadiamo a spinta il piccolo corso d'acqua


Anche oggi, un po' di adventure !


Cristina intenta spingere la bici dopo il guado


Uno alla volta, attraversiamo la piccola valletta


Si risale dall'altro lato ...


Passato l'ostacolo, riprendiamo a pedalare


La bella stradina prosegue ora a mezza costa


Un tratto in discesa


E poi di nuovo in salita


Si continua con un divertente saliscendi


Profumo di legno ...


Un breve tratto asfaltato


Si sale verso il PGM


Qualche rara pozzanghera. Per il resto, terreno asciutto


Cristina e Briz al GPM, attorno ai 1100, in loc. Spiaz dele Scandole


Ora si scende verso malga Costa


Arriviamo in una radura


Lasciamo le casette


Attraversiamo il prato


Guidati dal GPS (non si sono indicazioni) proseguiamo verso il bosco


Inizia una discesa un po' più tecnica, fra fango e radici


Qui, dove il terreno è più argilloso, troviamo il fondo molle e scivoloso


Più a valle, la strada torna compatta


Arriviamo alla Cattedrale Vegetale, il pezzo forte di ARTESELLA


Proseguiamo la discesa verso Malga Costa


Le indicazioni per Malga Costa, che ospita la sede di ARTESELLA


I pascoli di Malga Costa


L'ultima salitella nei prati ...


Ed eccoci alla malga. Adesso si mangia

 

3. il ristoro a Malga Costa


Siamo appena sotto quota 1000


La temperatura è attorno agli 8°C


Nonostante il fresco, il Presidente ... vede Gösser!


Eccolo qua: Natur Radler


Prosit !


Per mangiare, ci accomodiamo all'area pic-nic di malga Costa


Buon appetito


Cristina ha imbottito i panini in tinta con la giacca !


Vista la temperatura non proprio primaverile, la sosta dura poco, giusto il tempo di mangiare


Inizia la vestizione per la discesa


Ueilàh, addirittura le Bike-autoreggenti !


La foto di gruppo davanti ad una delle opere di ARTESELLA

Il sito ufficiale

 

4. la discesa


Si parte


Da malga Costa dobbiamo salire su questa collina erbosa


I colori dei Rinco


Ci dirigiamo verso la valle del Rio Sella


Sopra di noi, il Pizzo di Levico con il forte austriaco


Si avanza nei prati


Scendiamo verso l'imbocco della strada forestale


Dietro l'ultima casetta, inizia la strada forestale


Scendiamo fra i faggi


Una scultura dedicata all'alpino


Si prosegue verso il rio


Un piccolo guado


La zona è ricchissima di corsi d'acqua


Si procede per un tratto in falsopiano


L'ultimo scollinamento


Inizia la discesa


Tappa sotto il "Piz di Levico"


Inizia il budello di tornanti, a metà discesa


Sono 7 consecutivi


Dal primo, a quota 900, all'ultimo, a quota 800


Si fanno viaggiare le bici sul compatto sterrato


L'ultima curva prima del guado del Rio Sella


I lavori di imbrigliamento, per contrastare la forza erosiva dell'acqua


Ora si procede in sponda sinistra


Cristina impegnata in una curva


Brücke ha indossato per tutta l'uscita il copricasco, antipioggia. Non ce n'è stato bisogno


Arriviamo al primo ponte sul Rio Sella


Siamo scesi a quota 650


Ci fermiamo sul 2° ponte, un po' più in basso


Le rocce stratificate


Una delle briglie realizzate per rallentare la velocità dell'acqua


Le rocce lungo il torrente, lavorate nei millenni dallo scorrere dell'acqua


Riprendiamo la discesa


Più a valle, la strada torna asfaltata


Ormai manca poco a Barco di Levico


Ecco le prime case


Arriviamo a Barco, dove deviamo verso Santa Giuliana


Ritorna il paesaggio agricolo


Lasciamo Barco ...


Scendiamo leggermente verso il fondo valle


Le ultime case di Barco


Si procede nei prati


Scendiamo veloci sull'asfalto nuovo di questa stradina secondaria


Arriviamo a Santa Giuliana, altra frazione levicense


Si avanza in direzione ovest


Arriviamo all'ingresso del Biotopo Inghiaie, attraversato dal Rio Pisciavacca e dal Rio di Valle Scura


Entriamo nell'area protetta


La strada è praticamente pianeggiante


Il bosco, essendo un'area tutelata, è molto selvaggio


Il guado del primo rio (peraltro in secca): il Rio di Pisciavacca


Si avanza nella fitta boscaglia


Il secondo rio, anche questo asciutto: il Rio di Valle Scura


Attraversiamo il letto del torrente passando sui grossi massi delle briglie


Ora si procede su erba


Usciamo dal biotopo


Ora si sale leggermente verso Quaere


Arriviamo nell'ultima frazione di Levico, al confine con il comune di Caldonazzo


Si ritorna a pedalare in piano, procedendo a mezza costa


Arriviamo nella zona delle Lochere, questa volta nel comune di Caldonazzo


Ora si pedala fra i meli


Attraversiamo la frazione Lochere e procediamo spediti verso la fine del tour


Scendiamo spediti verso l'innesto nella provinciale Destra Centa


Arriviamo sulla provinciale, nel tratto già percorso in partenza (in senso contrario)


Che fantasia ...


Arriviamo alla zona sportiva di Caldonazzo


Il cartello indica l'ingresso nella zona urbana del comune lacustre


Arriviamo in località Pineta


L'arrivo al parcheggio, dopo oltre 50 km. Anche questa è andata!



Grazie a tutti e ...
 
alla prossima !
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