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la cronaca |
02/07/2016. E' stata disputata oggi in Valle di Gresta l'ultima uscita del programma trekking 2016. Un programma partito con qualche difficoltà e diversi rinvii e spostamenti di date, a causa del maltempo, aperto a inizio maggio con il Giro del Lago di Molveno e la visita ai "Fortini di Napoleone". Poi - a giugno - era stata la volta della mazza di Pichea (durante il "bike & trekking di Ledro), per poi recuperare - a inizio luglio - l'uscita del Corno di Tres, in programma addirittura a maggio e più volte spostata a causa delle bizze del meteo. Fra luglio e settembre, a cadenza mensile, c'è stato invece il "trittico terribile", con 3 uscite tanto belle quanto impegnative: Il Piz Boè, il Monte Redival e Cima Carega. Ed oggi il gran finale ...
Il gruppo, composto oggi da ben 27 trekker (cui si sono aggiunti, per pranzo, altri 5 fra soci e famigliari), è partito alle 9:30 dalla baita di WikiMau, una bella casetta ricavata da un vecchio ricovero per animali, ubicata sulle pendici meridionali del Monte Creino, attorno a quota 870 m. e raggiungibile da Pannone. Da qui è stato imboccato il sentiero delle Gole, che sale nel bosco alternando ripidi strappi a tratti più abbordabili. Dopo aver raggiunto - proprio sotto le pareti verticali del Creino - località Naranch, che dà anche il nome ad un apprezzato agritur ubicato più a valle, ci si è spostati in falsopiano in direzione est, fino a raggiungere una piccola radura in loc. Gole, dove si trova un primo punto panoramico affacciato verso il Lago di Garda.
Dopo la breve sosta il gruppo è ripartito, affrontando un nuovo ripido tratto con fondo sassoso, lungo un sentiero che aggirando da est le pareti del Creino, ha portato fino alle prime fortificazioni austriache, in loc. Gofèl.
Da qui - dopo la visita ai manufatti militari, perfettamente recuperati e restaurati negli anni scorsi - si è proseguito in salita fino a raggiungere le fortificazioni più alte, poste proprio sotto la cresta del Monte Creino, con numerosi camminamenti incassati nel terreno e protetti da spessi muri a secco. L'interessante itinerario storico è proseguito anche in ipogeo, con numerosi locali scavati nel cuore della roccia e aperture verso sud, dove venivano puntati i pezzi d'artiglieria, in direzione delle pendici del Monte Baldo, sull'altro lato della valle, dov'erano invece ubicate le postazioni italiane.
In breve si è quindi raggiunta la cresta del Monte Creino, GPM odierno a quota 1280. Da qui l'itinerario è proseguito nei campi che si trovano sull'altopiano alle spalle della cima, coltivati ad ortaggi: si tratta dei rinomati prodotti biologici della Valle di Gresta. Proseguendo in direzione di Santa Barbara, si è andati ad intercettare la strada che scende sul versante arcense del Creino (ad ovest), per poi proseguire in discesa nel bosco.
Passando sotto le pendici del Monte Brugnolo (la cima "gemella" del Creino, ubicata però più ad ovest della cresta), si è transitati nei pressi di Malga Fiavei, per poi virare nuovamente verso est, ritornando così verso la località Naranch, a poche centinaia di metri da dove si era transitati in salita. Da lì la discesa è proseguita nel vallone che digrada dalla cresta del Creino verso valle, su un sentiero assai ripido e reso insidioso dalle recenti piogge. Sbucati sulla strada asfaltata che porta all'agriturismo, non è rimasto che proseguire per l'ultimo tratto di discesa, arrivando così al punto di partenza, dopo una decina di km di cammino.
Dopo la camminata c'è stato il consueto ristoro, con i Rinco che hanno dato l'assalto ad una sessantina di panini imbottiti, seguito dalla "castagnata solidale", organizzata per raccogliere fondi a sostegno della ricostruzione post-terremoto, in Centro Italia. Il ricavato, assieme a quello che verrà raccolto a dicembre in occasione della Christmas Bike, verrà infatti devoluto a sostegno dell'iniziativa "Adotta un'opera", promossa dal Comune di Amatrice (Rieti).
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Ora l'appuntamento è per SABATO 5 novembre con l'ultima uscita del programma bike 2016: il Taverna-Tour, che quest'anno si volgerà in zona Lago di Garda.
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i dati tecnici. |
Complessivamente sono stati percorsi poco più di 10 km, mentre il dislivello superato è di circa 500 metri. L'altimetria vede un tratto iniziale di circa 4 km di salita, con alcuni tratti dove la pendenza ha raggiunto il 30%. Dopo aver raggiunto il "panettone" del Monte Creino, c'è un tratto di circa 6 km di discesa, con pendenze decisamente più moderate, che riporta al punto di partenza dopo un percorso ad anello. GPM al Monte Creino (m.1280).
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
1. salita al Monte Creino
La partenza è dalla bella casetta di montagna di
WikiMau, nei pressi di Pannone
Da qui si gode di uno spettacolare panorama del Lago
di Garda
La trentina di trekker presenti oggi, in attesa del
via
Verso le 9,30, si parte
Il primo tratto è su un ripido sentiero che sale nel
bosco: il sentiero delle Gole
Si sale guadagnando quota metro dopo metro
Dopo questo primo strappo in salita, si incontra un
tratto in falsopiano
Percorriamo qualche centinaio di metri pianeggianti
Mara e il Camoscio, seguiti da Giada
Dopo il tratto pianeggiante, riprende la salita, nel
bosco variopinto
In un "tunnel vegetale"
Il Sentiero delle Gole è molto frequentato anche come
"ippovia"
Poco più avanti, riprende la salita ripida
Si avanza verso loc. Naranch
Arriviamo in un faggeto, dove il fogliame è già
rosso-arancio
Un vero e proprio spettacolo
Si prosegue in salita, ora più morbida
Arriviamo nei pressi di un enorme masso caduto in
tempi lontani e spaccatosi in quattro
Breve sosta per ricompattare il gruppo
Alcuni massi ricoperti da uno spesso strato di muschio
Un carpino con ben 11 tronchi raggruppati in un metro
Incontriamo un nuovo tratto in falsopiano
Attraversiamo un fitto sottobosco
Usciamo in una piccola radura, in loc. Gole
Ai bordi del prato, un enorme faggio dal fogliame colorato
Dalla misura del tronco, deve trattarsi di un esemplare secolare
Ci spostiamo verso il punto panoramico
Un ceppo d'albero tagliato, riutilizzato come base per
un tavolo da pic-nic
Sbuchiamo nel punto panoramico
Ci mettiamo a fotografare ...
Spettacolare vista sul Lago di Garda
Anche Maya si gode il panorama
Verso il basso, la tavolozza di colori del bosco
Uno spettacolo che solo l'autunno sa offrire
Laggiù, le nostre macchine
Zoommata sulla foce del Sarca, a Torbole
Le pareti rocciose del versante sud del Creino
Riprendiamo il cammino
Ora c'è un altro tratto di ripida salita
Il terreno è reso scivoloso dalle recenti piogge
Si sale con un zig-zag nel bosco
Ormai abbiamo passato quota 1200 e non manca molto
alla cima
In colonna sullo stretto sentiero
Dopo lo strappo, un altro tratto pianeggiante
Incontriamo i primi manufatti militari dell'epoca austro-ungarica
The Doctor in sosta fra le trincee, con il suo samoiedo Akìla
Il Merdatleta Cipollino, che fa il suo esordio
stagionale solo al 23 ottobre ...
Si prosegue verso la località Gofèl
Sbuchiamo in un'altra radura
Qui siamo nel punto più ad est dell'itinerario
Da qui si vede Ronco Chienis, il capoluogo della Valle di Gresta
Facciamo una sosta
Le trincee del Monte Creino (1)
Le immagini del primo sito di trincee che abbiamo incontrato, in località Gofèl
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Riprendiamo il cammino
Le indicazioni per il Monte Creino
Ora il sentiero salirà verso la cresta
Iniziamo l'ultimo breve tratto di salita
Le trincee del Monte Creino (2)
Lungo la salita incontriamo alcuni siti scavati in galleria. Si tratta di ricoveri e non di postazioni armate, non essendo affacciati sul versante. Alcuni erano depositi di materiale, altri erano invece camerate, come si nota dalla presenza del camino della stufa e dei fori quadrati nelle pareti dov'erano ancorate le travi in legno delle brande a castello.
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Dopo le caverne, si sale su vecchi scalinate in pietra
Qui iniziano i camminamenti in trincea della cresta del Monte Creino
Le trincee del Monte Creino (3)
Proprio sotto la cresta del Monte Creino, troviamo il tratto più lungo e ben conservato delle trincee, con centinaia di metri di camminamenti fra i muri a secco. Inoltre, sono visitabili alcune postazioni sotterranee di artiglieria, affacciate verso il Monte Baldo ed il Garda.
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Dopo i camminamenti in trincea, c'è l'ultimo tratto
per arrivare in cresta
Le indicazioni per i vari siti lungo il "Sentiero
della Pace"
Arriviamo in cresta
Spettacolare panorama (peccato solo per la foschia)
La cima del Creino, un centinaio di metri più in là
Camminando nei prati, ci dirigiamo verso la cima
Attraversiamo un boschetto
Ed ecco la cima. Anche quassù ci sono delle trincee
La croce sulla cima, a quota 1280
Il panorama sui campi sottostanti, da dove siamo
partiti
I resti dei muri a secco
Le trincee di cresta
Tella in esplorazione ...
In pausa al GPM
3. la discesa
Iniziamo la discesa sul lato nord del Creino
da questa parte la montagna scende dolcemente verso il passo di S.Barbara
Anche qui i colori dell'autunno sono meravigliosi
Rinco al pascolo ...
Attraversando i prati, andiamo ad intercettare la stradina per S.Barbara
Raggiunta la stradina, proseguiamo per un tratto su asfalto
La strada attraversa i campi di ortaggi della valle di Gresta
Patate e carote sono i prodotti principali, oltre a cavoli e verze
Altre "tavolozze di colori"
Percorriamo un tratto in falsopiano
Arriviamo ad un bivio. A dx si va a S.Barbara, a sx si scende verso Naranch
Noi andiamo a sx, ma invece di seguire la strada, tagliamo per i prati
Sull'erba è più mobido!
E col 4x4 si scende meglio!
Costeggiamo alcuni campi
Patate e carote sono già state raccolte, cavoli e verze non ancora tutti
Un campo di cavolo viola
Dopo il "taglio" nei prati, raggiungiamo nuovamente la strada
Ora proseguiamo sulla strada, sempre in discesa
Dopo un po' finisce l'asfalto (finalmente!) e torniamo su sterrato
Entriamo in un altro "tunnel vegetale", fatto di noccioli
Più a valle la strada ritorna asfaltata
Dopo il tratto nel bosco, usciamo in altri campi più a valle
La caratteristica della valle di Gresta sono tanti appezzamenti, ma di piccole
dimensinoi
Arriviamo ad un altro bivio, dove lasciamo la strada asfaltata per scendere su
sterrato
La strada (a sx), inizia in corrispondenza di un maso agricolo
Proseguiamo la discesa, ora su fondo sassoso reso scivoloso dalle piogge
Procediamo fra l'alta vegetazione
Si rientra nel bosco
Questo percorso è inserito nel "Sentiero della Pace", ricavato dai vecchi
sentieri di guerra
Autunno ...
Più a valle, sotto le pendici del Monte Brugnolo, incontriamo un altro tratto
ripido e scivoloso
Qui alcuni tipi di albero hanno già perso tutto il fogliame
Ogni tanto un tratto in falsopiano interrompe la discesa
Al bivio nei presso dell'ex Malga Fiavei
Si prosegue in direzione di Pannone
Ora riprende la discesa
Siamo di nuovo sotto il Naranch, dove si nota la presenza di massi franati in
tempi lontani
Altro bivio, altre indicazioni
Proseguiamo verso Pannone, incontrando un ripido tratto con asfalto datato
Dopo il "ripidone", il sentiero spiana nuovamente per un breve tratto
Durante la discesa sono arrivate anche 4 gocce di pioggia, ma solo 4 di numero!
Paola, Andrea e la piccola Teresa
Al bivio per loc. Naranch, dove arriva il sentiero che scende diretto dalle
trincee del Creino
Noi proseguiamo la discesa, per l'ultimo tratto nel bosco
Poco più a valle, infatti, arriviamo sulla strada Pannone-Nago
Percorriamo un breve tratto
Anche da qui il panorama non è male!
Ora non rimane che l'ultima rampa fino alla casetta di WikiMau
La 'edificio si trova un centinaio di metri a monte della strada
Salendo, si possono ammirare da vicino i rinomati muri a secco di queste zone
Un sistema, quello dei terrazzamenti, che consente di coltivare terreni molto
pendenti
Arriviamo alla base, dopo una decina di km
Il fuoco è già acceso (grazie a Frank e Schiaccianoci). Ora si mangia!
4. ristoro in baita
Ci sistemiamo sui tavoli in giardino
Inizia l'assalto ...
Nel giro di mezzora, spariranno una sessantina di panini imbottiti!
Panino e radler. Poteva mancare?
V.I.P. in azione ...
Eh, ma si difendono anche i non V.I.P. !!!
E c'è chi addirittura va a rovistare nei rifiuti ...
Wikimau e Pina hanno preparato come dessert delle arance immerse in un liquore a
base
di vino e spezie. Alla fine rimane il brodo ed è un peccato buttarlo. Chi è che
si fa avanti?
Ecco, non c'erano dubbi!
Del resto Cipollino non è affatto nuovo a queste performance (qui è alla Ciaspolata by Night del 2010, mentre si scola le ultime gocce di brulè dalla padella ...) |
E questo non è da meno!
Bene, ora sbaracchiamo il tavolo che è ora delle castagne!
5. la castagnata solidale
Nell'attesa del nostro arrivo, Frank si è tagliato 5 kg di marroni. Due
maròni !
Il fuoco è già acceso
E come scoppietta!
Trasferiamo un po' di tizzoni ardenti nello spazio dell'attrezzo cuoci-castagne
Una creazione artigianale, ma efficacie, by Landini & Big Bobby
E vai, 5 kg di castagne in un colpo solo!
Pronte !
E vai ...
Castagne e vino rosso. Accoppiata perfetta!
E così, tra sbuccia e mangia, passa il tempo ...
C'è chi preferisce il tepore del fuoco
E anche questa è andata (alla grande!)
Grazie a tutti e ... |
all'anno prossimo ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |