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LUG

PROGRAMMA TREKKING 2016: 4ª USCITA


       
30 luglio 2003 -2016
Happy Birthday
a un passo dal cielo
 
 




       

Compleanno d'alta quota per i Rinco Boys che in occasione del 13° anniversario di fondazione (30 luglio 2003), sono saliti ai 3152 metri del Piz Boè, nello spettacolare Gruppo del Sella.

 


 

i presenti

 

SOCI
ospiti      

 

 

la cronaca

30/07/2016. E' stata disputata oggi sul Gruppo del sella, a cavallo fra la Val di Fassa e il bellunese, la 4ª uscita del programma trekking 2016: l'ascesa al Piz Boè. Un'uscita dove si è registrato il nuovo record di quota dei Rinco Boys (3152 metri) e dove è stato festeggiato il compleanno del Club, fondato proprio il 30 luglio di 13 anni fa, nel 2003.

Il gruppo, composto oggi da 11 trekker, è partito verso le 8:30 dall'imbocco del sentiero 656, posto a quota 2050, in corrispondenza del tornante n°5 della strada che sale a Passo Sella, poco a monte della località di Pian de Schiavaneis. Dopo un breve tratto in piano, il sentiero ha iniziato a scendere ripido, facendo perdere un po' di quota, fino ad andare ad intercettare - qualche centinaio di metri più a valle, a quota 1970 - il sentiero che sale da Pian de Schiavaneis.

D lì è iniziata la salita nella Val Lasties (nel tratto iniziale sul sentiero 656, poi confluito nel 647), un'ascesa che ha alternato tratti ripidi con zig zag su ripidi costoni, ad un paio di tratti in falsopiano nelle piane moreniche che si incontrano lungo la salita, come ad esempio il Pian de Siela (il Piano di Sella, a quota 2300 circa). Camminando in un contesto paesaggistico straordinario (basta citare, tanto per fare qualche nome delle vette che si trovavano sopra le nostre teste, il Piz Lasties, le Torri del Sella o il Sass Pordoi), siamo arrivati fino in cima alla Val Lasties, dove inizia un ripidissimo tratto fra le rocce che in breve porta dai 2400 metri del pianoro posto alla base dell'ascesa, fino alla Forcella di Antersass, a quota 2839.

Una volta raggiunta la sommità del "panettone" del Sella, si è proceduto in falsopiano fra le rocce bianchissime fino a raggiungere, all'inizio della salita verso l'Antersass, il punto panoramico sulla Val de Mezdì (che scende ripida verso Colfosco), con vista sulla Torre Berger, una sorta di campanile roccioso, alto diverse decine di metri.

Da lì è iniziata la nuova ascesa, non lunga, che attraverso il sentiero 666 ha portato sulla vicina cima dell'Antersass, a quota 2907, per poi scendere sul versante opposto ed arrivare al Rifugio Boè (2873). Qui, vista l'ora (era mezzogiorno passato), è stata fatta una sosta per uno spuntino, in vista della nuova ripida ascesa verso la meta dell'itinerario odierna: il Piz Boè.

Riposati e rifocillati, abbiamo quindi imboccato il sentiero 638 che sale ripido sul versante nord-ovest del Piz Boè, con qualche tratto attrezzato con cordini d'acciaio, arrivando prima alla Forcella dei Camosci e poi alla vicina cima del Piz Boè, a quota 3152, dove si trova l'omonima capanna (il cui bar, oggi, aveva più clienti di un bar di città ...).

Lassù, su uno straordinario balcone panoramico affacciato sulla Marmolada, è stata fatta la sosta pranzo, al termine della quale è stato festeggiato il 13° anniversario di fondazione del Club (30 luglio 2003). un compleanno d'eccezione, festeggiato ad alta quota, con tanto di treccia al cioccolato e candeline!

Dopo la meritata pausa al GPM, anzi, alla "Cima Coppi" dei Rinco, è iniziata la discesa sul versante sud-ovest del Piz Boè, sempre sul sentiero 638, che con diversi zig-zag fra le rocce, con qualche tratto attrezzato con cordino,   porta fino all'intersezione con il sentiero 627, che arriva dal rifugio Boè passando alla base del Piz Boè (per chi vuole evitare la salita alla vetta). Da qui si è proceduto per un altro tratto in falsopiano, arrivando fino alla Forcella Pordoi (2850), dove si trova l'omonimo rifugio. Sosta caffè, poi via nel ripidissimo Valòn de' Fos, un toponimo che ancorché in lingua ladina è facilmente comprensibile. Si tratta di una stretta valle con profilo a V, piena di ghiaia, dove il sentiero scende fra i sassi con continui zig-zag. mettendo a dura prova ginocchia, caviglie e relative giunture articolari, si è arrivati nuovamente nella Val Lasties (percorsa al mattino in salita), chiudendo così l'anello ed iniziando il rientro a valle lungo lo stesso sentiero dell'andata.

Lungo la via del rientro alle auto, nel tratto finale di discesa nella Val Lasties, c'è stato anche un bagno ristoratore ai piedi, approfittando di un piccolo laghetto con cascata incontrato lungo il sentiero. Un tonificante pediluvio che ha rinfrancato gli stanchissimi trekker, prima del ripido tratto finale di salita, dal bivio per Pian de Schiavaneis fino al tornante n°5, dove si è chiusa a bellissima ed impegnativa escursione.

Alla prossima!  

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Ora l'appuntamento è per DOMENICA 7 AGOSTO con la Vecia Ferovia, la gara sociale dei Rinco Boys.



 

 

i dati tecnici.

Complessivamente sono stati percorsi circa 12 km, mentre il dislivello superato è di circa 1400 metri. L'altimetria è praticamente a triangolo, con 6 km di salita (interrotti da qualche saliscendi e brevi tratti in falsopiano) e 6 km di discesa. I tratti più ripidi (segnati in rosso scuro) sono quelli nei canaloni della Val Lasties e del Valòn de Fos. GPM al Piz Boè (m.3152).

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

le immagini

1. salita alla Forcella di Antersass


Parcheggiamo le auto lungo la strada per Passo Sella


Il sole si sta alzando e i primi raggi filtrano da dietro il Sass Pordoi


Verso le 8,30, iniziamo a camminare


Raggiungiamo il vicino tornante n°5


Qui parte il sentiero 656 che, come riportano le indicazioni, conduce al Rif. Boè


Imbocchiamo il sentiero, il cui primo tatto è in saliscendi fra radici e sassi


Subito dopo inizia una ripida discesa


Perdiamo quasi 100 m. di quota


Il sentiero scende ripido verso l'intersezione con quello che arriva da Pian de Schiavaneis


In basso scorgiamo il sentiero che inizia a risalire verso la Val Lasties


Arrivati all'intersezione fra i due sentieri, iniziamo a salire ...


Una salita subito ripida


Ci dirigiamo verso la Val Lasties

     
Il sentiero, in questo tratto, taglia diagonalmente un costone erboso


Si cominciano a vedere le vette dolomitiche ...


Attraversiamo un ruscello, dalle acque limpidissime


Scorci davvero da poster !


E se non vi basta la foto, ecco un breve video di questo angolo di Paradiso !
 
 


E anche alzando lo sguardo verso l'alto, niente male!


La salita prosegue ripida ...


Arriviamo ad una piccola cascata, con un minuscolo laghetto


Cristina saggia la temperatura dell'acqua. Mi sa che al ritorno, ci scappa un bagno ai piedi!


Lasciamo la cascatella e riprendiamo la salita


Ora il sentiero si arrampica sulle rocce


Un continuo zig-zag fra i massi, guadagnando quota metro dopo metro


Dalla zona d'ombra, iniziamo a passare nuovamente al sole


Le vette sopra di noi sono già ampiamente baciate dal Sole!


Arriviamo al primo pianoro di origine morenica, che interrompe la ripida ascesa


Ora camminiamo in pieno sole, con uno splendido scenario alle spalle


Una marmotta, disturbata dal nostro vociare, scappa verso la tana

     
Altre, invece, più "coraggiose", si fermano ad osservare il nostro passaggio


Attraversato il primo pianoro, riprendiamo a salire


Ora il sentiero è più largo e un po' meno ripido


Risaliamo un altro costone


Guglie dolomitiche


Il budello del sentiero che sale con continue curve


Arriviamo in cima al costone


Qui si apre un altro pianoro morenico, più ampio: il Pian de Siela (Pian di Sella)


Breve sosta al sole


Il Presidente sotto una delle Torri del Sella

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Ora si cammina fra i prati, sotto le imponenti montagne di dolomite


Rinco in colonna


Si torna in una zona d'ombra


Il Pian de Siela, posto a metà della Val Lasties


Proseguiamo il nostro cammino


Lingue di neve che hanno resistito all'estate, grazie alla poca esposizione solare


Stupendo paesaggio della Val Lasties


Attraversiamo il Pian de Siela


Il sentiero prevede continui attraversamenti del ruscello che solca la valle


In fondo al Pian, si riprende a salire


Ricomincia la pietraia ...


Un'altra marmotta ci osserva passare


La salita prosegue, in uno scenario davvero stupendo!


Lasciamo il Pian de Siela alle nostre spalle


La segnaletica della Dolomites Skyrace, gara di corsa in montagna disputata lo scorso weekend


Noi, modestamente camminando, facciamo la stessa salita


E forse ci godiamo di più il panorama ...


Stiamo per arrivare in cima alla Val Lasties


Alla nostra destra, il Valòn de Fos, da dove scenderemo al ritorno


Un ultimo, piccolo pianoro, prima di iniziare la salita più ripida


Ci avviciniamo all'inizio del sentiero fra le rocce


Inizia l'ascesa più tosta


Il sentiero sale fra rocce e ghiaia frutto dell'erosione


Ancora zig-zag ...


Tagliamo in diagonale la base della Torre di Roces


In alcuni punti troviamo dei veri e propri gradoni fra le rocce


Delle vere e proprie scale naturali


Qui, più che i bastoncini, servono le mani !


Un mare ... di roccia


Il sentiero appena percorso


Un altra morena, formata dall'erosione dei ghiacciai


Un pezzo di dolomite, la bianca roccia a base di carbonato di calcio che forma le Dolomiti.
il nome deriva dal geologo francese Dolomieu, che per primo ne studiò la composizione


E noi, fra la bianca ed accecante dolomite, proseguiamo la salita


Non manca molto a quota 2800, sul "cappello" del Sella


Proseguiamo sul sentiero sassoso


Alla base delle pareti si sono formati grossi cumuli di detriti


Scorgiamo la capanna sul Piz Boè, la nostra meta ...


Però manca ancora molto. Bisogna camminare !


Stiamo per arrivare alla Forcella di Antersass, superando quota 2800


L'ultimo tratto di salita fra le rocce


Un zig-zag infinito


Ed eccoci sulla sommità del Sella, un grosso "panettone" roccioso


Il Sass Pordoi, dove arriva la funivia che sale da Passo Pordoi

 

2. sul Sella: l'Antersass e il Piz Boè


Arrivati sulla sommità del Sella, ci spostiamo nelle ampie spianate rocciose


Il paesaggio sembra lunare


Di fronte a noi il Piz Boè, con la sagoma della capanna sulla vetta


Proseguiamo il cammino sul pianoro roccioso


Siamo alla Forcella d'Antersass


Una breve sosta al sole


Superiamo alcune balze rocciose, in direzione del Rifugio Boè


La morbida roccia calcarea è stata plasmata dall'erosione dei ghiacci


Arriviamo in vista della Torre Berger


Il grosso monolite roccioso e simile al Campanil Basso (nel Brenta)


Altre curiose formazioni rocciose


In posa per la foto di gruppo (vds. copertina)


Ora, per arrivare al rifugio, bisogna superare il rilievo dell'Antersass


Iniziamo la nuova (breve) ascesa


La traccia del sentiero è in mezzo alla pietraia


Alzandoci di quota, iniziamo a scorgere la Val Badia, alla nostra sinistra


La Val de Mezdì (la valle di Mezzogiorno, perchè esposta verso sud)


In fondo allo stretto canalone si scorge Colfosco


In breve arriviamo sulla cima dell'Antersass, a quota 2907


Iniziamo subito la discesa sull'altro versante, già in vista del Rifugio Boè


Ecco il rifugio, visto con lo zoom


Anche da questo lato, il sentiero è in mezzo alle pietre


Sul versante non esposto al sole del Piz Boè, permangono numerose chiazze di neve


Il Rifugio Boè: ormai siamo quasi arrivati


In fondo alla discesa


Ci lasciamo alle spalle l'Antersass


Il rifugio si trova un centinaio di metri più avanti


Un passaggio sotto alcune rocce ...


... ed eccoci arrivati al rifugio


Rifugio Boè, m.2873


Facciamo una sosta per mangiare qualcosa, in vista della nuova fatica verso il Piz Boè


Maja e Navid, gli ospiti di Cristina, fanno proprio un pic-nic !


Dopo esserci rifocillati, iniziamo l'ascesa finale verso il Piz Boè


Il sentiero risale in diagonale l'ammasso di detriti ghiaiosi ai piedi della cima


Seguiamo la traccia nel pietrame


Ci alziamo subito di quota, vista la pendenza


Dopo qualche minuto, il rifugio Boè è sotto di noi ...


Arriviamo in cima al ghiaione, dove inizia il sentiero attrezzato sulle rocce


Ora riusciamo a vedere la Forcella Pordoi, con l'omonimo rifugio. Sulla destra c'è il Sass Pordoi,
dove arriva la funivia in partenza dal Passo Pordoi. Al centro il Valòn de Fos, dove scenderemo


Noi proseguiamo la nostra ascesa, in direzione del Piz Boè


Inizia il tratto attrezzato


Avanziamo uno alla volta, tenendoci al cordino


Ci sono anche degli scalini fissati nella roccia


Laura impegnata nell'ascesa


Tella, Cristina e Cimo


Un'ascesa decisamente panoramica!


Superato il breve tratto attrezzato, siamo in vista della capanna sulla cima del Piz Boè


Ora si cammina nuovamente sul ghiaione


Abbiamo già superato quota 3000 e ci avviciniamo alla "Cima Coppi" dei Rinco!


La meta si fa sempre più vicina ...


Gli ultimi zig-zag fra le pietre


Il Cimo impegnato nella salita conclusiva


Il tratto finale è un vero e proprio muro!


Arriviamo al bivio della Forcella dei Camosci. Per il Piz Boè, a destra ...


Se si chiama Forcella dei Camosci, ci sarà un motivo ...


Ecco la capanna sulla vetta, ci siamo !


Arriviamo sulla cresta


Ora vediamo anche l'altro versante, quello che si affaccia sul bellunese


La salita conclusiva, fatta di gradoni di pietra


La nuova "Cima Coppi" dei Rinco, ma saliti (finora) sopra quota 3000 !


C'è un certo movimento quassu!

 

3. il ristoro in quota 


Anche a quest'altezza, non può mancare il mitico radler del Presidente !

      
E adesso ... via con le ganasce!


Per GigaBike, "Pan e Marmolada" !!!
(se non l'avete capita, vi verrà spiegata in separata sede ...)


Cristina


No, non è salito quassù in bici! L'ha lasciata alla partenza della funivia ed è venuto fino
al Piz Boè dal Sass Pordoi. Magari, almeno il casco, poteva levarlo e attaccarlo allo zaino!


Oggi, 30 luglio, si festeggia il 13° compleanni dei Rinco!

  
E allora si spengano le candeline !


Auguri Rinco!
(anche a quelli che non c'erano)


Foto di gruppo alla nuova "Cima Coppi" del Club


La bandiera (non ufficiale, perchè regione non riconosciuta) della Ladinia, la regione che
accoglie i ladini sparsi fra le province di Trento, Bolzano e Belluno, nelle cd "5 valli ladine":
Val di Fassa (Fascia, Trento), Val Gardena e Val Badia (Gherdëina e Gran Ega, Bolzano),
Livinallongo, Colle di Santa Lucia e Ampezzo
(Fodom, Col e Anpezo, Belluno). Qui info

 

4. discesa a Forcella Pordoi e rientro


Dopo la panoramica sosta pranzo, ci prepariamo per la discesa


Imbocchiamo il sentiero 638, sul versante opposto a quello da cui siamo saliti


Il sentiero scende subito ripido fra le rocce


In basso, vediamo la strada di Passo Pordoi


Questo primo tratto è un zig-zag su una parete quasi verticale


Si balza fra le rocce, seguendo la traccia dei segnavia dipinti in bianco-rosso


Una discesa davvero spettacolare !


Incontriamo, come in salita, anche qualche tratto attrezzato con cordino


Si alternano tratti sulle rocce a tratti sui ghiaioni depositati per l'erosione


La capanna del Piz è ora sopra le nostre teste


Cristina alle prese con la scaletta


La Marmolada


Altro tratto attrezzato con cordino


Il versante sud-ovest del Piz Boè, visto dal basso


Voltandosi di 180°, lo sguardo coglie il Sass Pordoi, con l'arrivo della funivia


Ancora corde e scale


Arriviamo in fondo alla discesa


Qui c'è un grande pianoro coperto di detriti


Si vede il sentiero che raggiunge la Forcella Pordoi


Ci incamminiamo


La fila di escursionisti diretti alla funivia del Sass Pordoi, per rientrare a valle


Ci incolonniamo anche noi ... (che però scenderemo A PIEDI !)


Arriviamo al vicino rifugio Forcella Pordoi


Sulla destra, il ripido canalone del Valòn de Fos, dove scenderemo fra poco


Il cartello indica quota 2848


L'apertura fra le rocce della Forcella Pordoi


Laggiù c'è Passo Pordoi. Si vede anche la funivia che sale a Sass Pordoi


Dopo una breve sosta caffè al rifugio, iniziamo la discesa


Una discesa resa ostica sia dall'elevata pendenza che dal fondo sassoso


Il Valòn de Fos, fedele al suo nome, è proprio un ripido fosso !


Nella valle scorre un piccolo ruscello, quasi invisibile fra i massi


La valle è una laterale della Val Lasties, da noi percorsa stamattina


Scendiamo con cautela, fra i sassi instabili


Ecco, appena detto ...


Nella seconda metà, la valle si fa meno ripida e più larga


Ora si avanza saltando di sasso in sasso

     
Una cascatella, vista da sopra (a sx) e da sotto (a dx)

    
Dopo il lungo giro, l'acqua comincia a scarseggiare, così ci serviamo alla fonte


Quasi in fondo al Valòn de Fos, si intravede la Val Lasties


Il panorama, prima chiuso dalle alti pareti che racchiudono il Valòn, inizia ad aprirsi


Arriviamo in fondo alla valletta laterale, incrociando la più ampia Val Lasties


Ora dobbiamo raggiungere il sentiero percorso in salita stamattina


Il ruscello, che prima balzava fra i sassi, ora scorre nell'erba


Tagliamo in diagonale il ripido costone


L'imbocco del Valòn de Fos, appena lasciato alle nostre spalle


Qui c'è (anche) l'erba, ma i sassi non mancano !


Intercettiamo il sentiero 656, che percorre la Val Lasties


Iniziamo a scendere, facendo al contrario il percorso di stamane


Il ruscello, che si è unito ad altri piccoli corsi d'acqua, è ora più grande


Il sentiero lo attraversa più volte


Arriviamo al margine del Pian de Siela


Tornano a farci compagnia le marmotte


Un'ingresso delle tane, scavate nel terreno


Arriviamo al bivio dove un sentiero porta a Pian de Schiavaneis ed uno alla strada per il Sella


Noi giriamo a destra, seguendo il segnavia 656


Laggiù si vedono le nostre macchine ed il tornante (indicato dalla freccia) dove inizia il sentiero


Scendiamo fra i prati, seguendo il budello di curve dell'ampio sentiero


il Cimo si diverte a tagliare fra i prati


Più a valle troviamo un tratto molto più ripido, che richiede particolare attenzione


Scendiamo fra i sassi


Arriviamo alla cascatella ed al laghetto di stamattina. Avevamo fatto una promessa ...


E promessa sia! Vai con il rinfrescante pediluvio!


E c'è anche la versione video !
 
 


Dopo il tonificante bagno ai piedi, riprendiamo il cammino per l'ultimo tratto di itinerario


Poco più a valle incontriamo altre cascatelle e laghetti


Scorci davvero suggestivi


Proseguiamo verso il fondo valle


Usciamo dalla Val Lasties, girando verso ovest


Ora il sentiero è un single track sui ripidi costoni erbosi


Il sole del tardo pomeriggio bacia il versante sud del Sass Pordoi


Stiamo per arrivare al bivio, dove riprenderà la salita


Il sent.656, infatti, sale ripido su questo costone, mentre un altro
ramo del sentiero prosegue in discesa verso Pian de Schiavaneis


Iniziamo l'ultima fatica della lunga giornata


Sarà forse la stanchezza, ma questa mattina, a scendere, non sembrava così ripido !!!


Terminato il tratto più ripido, proseguiamo in diagonale


Ora il sentiero attraversa un bosco di mughi


L'ultima curva, prima di arrivare alla strada


Ed eccoci arrivati sulla strada per Passo Sella


Raggiungiamo le macchine, parcheggiate circa 100 m. più a valle


E anche questa è andata! Alla grande !!!


la flora di alta montagna





 


Grazie a tutti e ...
 
alla prossima !
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