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Graziati da Giove Pluvio ! Disputato oggi, alla faccia degli "espertoni" del meteo, il tradizionale Bike & Trekking in Val di Ledro. Giro di Passo Corno per il gruppo Bike, salita alla Mazza di Pichea per il gruppo Trekking. E al rientro, come sempre, grande "sbaraccata" in riva al lago, nella baita di Tania & Frà, con la polenta di patate (piatto tipico ledrense), spezzatino, salsicce e ... tanta allegria. Ora appuntamento al 25/6 con il RincoGold. |
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la cronaca |
12/06/2016. E' stata disputato oggi in Valle di Ledro l'unico Bike & Trekking in programma per la stagione 2016. Una scelta, quella di limitare ad una le c.d. "uscite abbinate", motivata dalle scarse presenze registrate in tali occasioni nel corso del 2015, per ciò che concerne i percorsi trekking, quando i partecipanti sono stati davvero pochi (a Lavarone furono solamente 3 ...). Così, da quest'anno, le uscite saranno o bike, o trekking, anche perchè molti biker praticano entrambe le discipline e in questo modo si riesce ad avere una partecipazione concentrata in un unico evento.
L'unica eccezione è stata appunto la Val di Ledro, una delle tappe ormai tradizionali del nostro Club, che salì quassù per la prima volta nel 2004, senza poi saltare un'occasione negli anni successivi (con l'eccezione del 2012, quando la tappa venne annullata in occasione della prematura scomparsa del compianto "Gaspa"). Per quanto riguarda il tracciato bike, è stato riproposto l'itinerario di Bocca Giuméla e Passo Giovo (già fatto nel 2009), mentre per i trekker ci sarebbe dovuta essere la novità assoluta del Monte Tofino, ma alla fine il tracciato è stato accorciato alla Mazza di Pichea.
La partenza del gruppo bike, composto da 11 unità, è avvenuta attorno alle 9:15 da Pur, località turistica posta sulla sponda meridionale del lago di Ledro. Da qui è stata imboccata la strada lungo lago, fino all'inizio della salita del Dòs di Pur, dove si è deviato sulla bella stradina sterrata che corre nel bosco, mantenendosi poco a monte della riva.
Giunti a Pieve di Ledro, all'estremità occidentale del lago, è stata imboccata la pista ciclabile che costeggia il Torrente Massangia, il corso d'acqua che nasce proprio nei pressi di Bocca Giumella (dove saremmo transitati più tardi) e va a confluire nel Lago di Ledro. La ciclabile utilizza in gran parte la vecchia "strada imperiale" che percorreva l'intera Val di Ledro, prima della costruzione della nuova statale 240.
Pedalando in un ambiente rurale davvero suggestivo, in leggerissima salita, si è dapprima transitati nei pressi di Bezzecca (piccolo paese balzato alla notorietà nel 1866, nel corso della III Guerra d'Indipendenza, per la famosa battaglia garibaldina), per poi arrivare, fra verdissimi prati, a Tiarno di Sotto. Qui è stata abbandonata la pista ciclabile (che prosegue fino all'estremità della valle, al Lago d'Ampola, ndr) e, dopo aver attraversato il paese, è stata imboccata l'impegnativa salita per Bocca Giuméla.
La strada si inerpica ripida sul colle di San Giorgio, ove sorge l'omonima chiesetta (eretta attorno al 1400, anche se poi oggetto di ampliamenti e modifiche nei secoli successivi), raggiunta dopo il 2° tornante. Dalla chiesetta la strada è proseguita ancora in ripida salita, fino a raggiungere i "Prati di Brià", dove è stato incontrato un brevissimo tratto di falsopiano che ha consentito di rifiatare un attimo, prima di imboccare la nuova salita, altrettanto impegnativa, nella Val Cadrè.
Con una serie di ripidi tornanti, alcuni dei quali offrono un bellissimo panorama sulla valle e sul Lago di Ledro, si è raggiunta non senza fatica la sella di Bocca Giuméla (m.1450), posta fra il Dos dei Cuni (m.1535) e la Cima Palone (m.1641). Da qui è stata raggiunta la vicina Malga Cap, dov'è stata fatta una sosta snack. La posizione sarebbe stata ideale per ammirare il bellissimo panorama che da quassù, lungo la cresta che separa la Val di Ledro dalla Valle del Chiese, spazia su tutte le vette dell'Adamello, con il Carè Alto (m.3465) a dominare lo sfondo, con la sua inconfondibile piramide granitica. Purtroppo il cielo coperto ha impedito di godere della "cartolina", per cui accontentatevi di quella del 2009 ...
Da Malga Cap, dopo un breve tratto "a spinta" nei prati, è stato imboccato il sentiero di cresta (n.450) che passa alle spalle della Cima Palone e di Cima Angli (sul versante ovest), arriva alla base del Monte Giovo e scende fino a Passo Giovo. Un sentiero a tratti tecnico, con molto single track e un fondo con diverse radici sporgenti, rese fradice dalle piogge di questi giorni e quindi molto insidiose. Da Passo Giovo si è tornati sul versante ledrense, iniziando la discesa verso Tiarno di Sopra. Discesa ripida e impegnativa, soprattutto la prima parte, dove 7 anni fa, dopo le fitte nevicate dell'inverno che avevano causato la caduta di tantissimi alberi, dovemmo fare una vera e propria "corsa a ostacoli". Quest'anno - sotto quest'aspetto - è andata decisamente meglio (niente alberi di traverso), anche se il sentiero rimane egualmente impegnativo, sia per la pendenza che per il fondo molto sconnesso. Più a valle è stata incrociata una strada forestale, molto più compatta e scorrevole, così il gruppo è sceso rapidamente verso Tiarno di Sopra, dove è stata imboccata nuovamente la pista ciclabile già percorsa all'andata, attraverso la quale si è rientrati fino al lago.
Giunti a Pur, dopo essersi riuniti con il gruppo trekking (che nel frattempo aveva portato a termine l'ascesa alla Mazza di Pichea), è partita la "sbaraccata" nella baita di Tania & Frà, con la tradizionale polenta di patate (il piatto tipico della valle), accompagnata da salsicce e spezzatino. Nel frattempo è pure uscito un bel sole e così, alla faccia degli "espertoni" che avevano previsto piogge e temporali, ci siamo pure abbronzati in giardino. Tiè!!!
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Ora l'appuntamento è con l'uscita Rinco-Gold, in programma per sabato 25 giugno, quando si affronterà il bellissimo Giro del Monte Corno, con la salita della Vecia Ferovia (fatta non in gara, ma in escursione, quindi con la possibilità di fermarsi ad ammirare i manufatti in pietra, le gallerie e le stazioni), poi la deviazione a Trodena e la salita a Malga Monte Corno. da lì si scollinerà a Cauria, per poi scendere nuovamente a Salorno, dov'è fissata la partenza.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi 31 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 900 metri. L'altimetria è praticamente speculare, con un tratto iniziale di circa 7 km in falsopiano (leggera salita), dal lago a Tiarno di Sotto, seguito dal triangolo formato da 7 km di salita, fino a Malga Cap, e da 7 km di discesa per tornare a valle, dopo lo scollinamento. Chiudono gli 8 km di falsopiano (in leggera discesa) da Tiarno di Sopra al lago. GPM sotto la Cima Palone, a m. 1570.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
1. tratto Ledro-Tiarno di Sotto
Il ritrovo - come sempre - è nella splendida baita di
Tania & Frà, in loc. Pur
Prima delle 9,00 il fuoco è già acceso. Buon segno!
L'enorme paiolo con le patate a pezzetti, ingrediente
principale della polenta ledrense
Alle 9:15 si parte
Si comincia costeggiando il lago
La strada è un continuo saliscendi fra le numerose
villette ad uso turistico
Altro scorcio del lago, all'inizio della salita per il Dos
de Pùr
Alzandosi leggermente, la visione è ancora migliore
La strada si impenna quando inizia la salita del Dos de
Pur
Il gruppo compatto
Dopo circa 150 metri di salita, al primo tornante, si
lascia la strada e si svolta sulla dx
Imbocchiamo la bella stradina lungolago, sterrata
La strada, con un divertente saliscendi, scorre in un
fitto faggeto a ridosso del lago
Alla nostra destra, il ripido pendio digrada verso l'acqua
A zig-zag fra i grossi massi
Arriviamo a Pieve, all'estremità ovest del lago di Ledro
Percorriamo la strada lungolago, costeggiando i campeggi e
le strutture turistiche
Imbocchiamo la ciclabile che costeggia il piccolo torrente
Massangia, immissario del lago
Più avanti la ciclabile occupa la sede della vecchia "via
imperiale", l'antica strada della valle
Lucky Luke
La strada costeggia verdissimi pascoli, in direzione di
Tiarno
Il gruppo avanza compatto
Si pedala in un ambiente tipicamente rurale, fra antichi
casolari, fienili, pascoli ...
Un ponte a "schiena d'asino", realizzato su un torrentello
laterale
Le continue piogge degli ultimi tempi hanno reso il
paesaggio più green che mai!
Il Presidente
In leggerissima salita, si procede verso Tiarno
La bella chiesetta di Santa Lucia in Pratis, risalente al
XIV secolo
La valle di Ledro è storicamente terra di legname e
segherie
Arriviamo in prossimità di Tiarno di Sotto
Un ultimo tratto fra i versi prati
Ancora lungo il Torrente Massangia
Arriviamo a Tiarno di Sotto
Attraversiamo il paese
Se il capitello si viene a trovare proprio sul marciapiede
... tunnel!
Ci dirigiamo verso l'imbocco della salita
Cimo e GigaBike
Di fronte a noi si staglia la sagoma conica del monte su
cui dobbiamo salire ...
2. tratto Tiarno di Sotto-Malga Cap
Nel 2009, senza GPS e senza cartina (com'eravamo
"selvaggi" ...), ci fermammo
a chiedere informazioni ad una signora del luogo. Il suo gesto della "salita
erta"
fu davvero eloquente: infatti, poco dopo, ci accorgemmo che aveva ragione ...
L'imbocco della salita per il colle di San Giorgio
Ci lasciamo alle spalle Tiarno di Sotto
La strada si inerpica subito ripida fra un fitto bosco
La pendenza non scenderà mai sotto il 10%
Il primo dei numerosi tornanti che affronteremo in questi
7 km di scesa
GigaBike scruta cosa c'è dopo la curva ...
Si tira il fiato ...
I tratti più ripidi sono stati cementati
Dopo circa 1 km, arriviamo sul colle di San Giorgio, che
sovrasta il paese di Tiarno
Svoltiamo verso la chiesetta
La chiesetta di San Giorgio, risalente al 1400
Dopo la breve sosta alla chiesetta, ripartiamo ...
... e subito un altro ripido tornante !
La zona è molto umida, come testimonia la presenza ovunque
di un fitto muschio
Uno dei tanti casolari con fienile
La strada sale in mezzo alla fitta e verdissima
vegetazione
La segnaletica dei percorsi per mtb, puntuale ad ogni
bivio
Un altro bel rampone cementato
In questi tratti la pendenza si avvicina al 20%
Ora possiamo ammirare un bel panorama sulla valle
Zoommata sul paese di Tiarno di Sotto, dove siamo
transitati poco fa
In loc. Prati di Brià, l'unico tratto di falsopiano, che
consente di rifiatare un po'
Qui la salita concede un po' di tregua
Poi però, ricominciano i ramponi e i tornanti
Briz tira il fiato dopo l'ennesimo rampone
Via di nuovo ...
Altre rampe ...
... altri tornanti
Qualcuno abbozza la tecnica del zig-zag per limitare la
pendenza
I muri a secco a bordo strada, ricoperti di muschio
Un bel rettone con fondo cementato
In cima alla retta, l'ennesimo tornante, dove si rifiata
un po'
Di nuovo in sella, per affrontare le altre rampe
Altra curva del "budello" che risale la valle
Con queste pendenze, si guadagna quota a vista d'occhio!
Panoramica di un tornante: notare la differenza di quota
fra chi è prima e chi è dopo la curva!
Big Bobby e Landini
Nei tornanti più stretti, il terrapieno è sorretto da un
muretto
E avanti ...
Altro tornante, altro rampone
Si sale sempre all'ombra.. Oggi non ce n'è bisogno, ma in
caso di sole forte ...
Il gruppo in sosta ad un tornante
Poi si riparte, su un altro rampone cementato
il Presidente arranca
Si sale, si sale ...
Abbiamo oltrepassato il rio che solca la valle, passando
sul versante sinistro
Passiamo a fianco di una catasta di legname tagliato da
poco. Il profumo di resina si sente
Ormai non manca molto al valico di Bocca Giuméla
Un vecchio fienile
La ripida strada fra gli abeti
Selfie
Uno degli ultimi tornanti
Altra curva sorretta da un grosso muro in pietra
L'ultimo tornante dell'infinita serie !
Abbiamo superato quota 1400 e la strada ci concede
finalmente una tregua, prima del passo
GigaBike con Big Bobby e Landini
Arriviamo al valico di Bocca Giumèla
La puntuale segnaletica
Ripartiamo, in direzione della vicina malga Cap
Un altro bel rampone cementato, tanto per concludere in
bellezza!
Woody Allen
Usciamo dal bosco, entrando nei pascoli di Malga Cap
La malga è lì, sopra di noi
Risaliamo il pascolo
I Rinco in colonna
Cristina
Ora si pedala su fondo sterrato
La strada che solca il pascolo di Malga Cap
Uno alla volta si arriva in vetta
L'Uomo Lavico, salito in Trentino per una settimana di
vacanza
L'ultimo tratto di salita
Eccoci arrivati a Malga Cap, che è ancora chiusa
Qui facciamo una sosta snack, prima di ripartire alla
volta di Passo Giovo
I Rinco si rifocillano
3. tratto Malga Cap-Tiarno di Sotto
Dopo la breve pausa, ripartiamo
Lasciamo la malga, puntando verso il vicino pascolo
Qualcuno prova a salire in sella, ma sul terreno reso
molle dalle piogge, è dura ...
Aggiungiamoci la pendenza e l'erba bagnata ...
... e ci ritroviamo tutti a spingere
Meno male che sono solo 100 metri
Arriviamo in cima al pascolo, dove il sentiero si infila
nel bosco
Stiamo seguendo il "percorso C"
Siamo al GPM odierno. Ora si comincerà a scendere e
indossiamo ventine e/o gilet
Dopo la vestizione, si riparte ...
Il sentiero di cresta, di origine militare (guerra
1915-18), con i manufatti in pietra
Dal versante della Valle del Chiese sta salendo una fitta
nebbia
Il paesaggio, con il fogliame secco e l'aria grigia,
sembra autunnale!
GigaBike seguito dal Presidente
Poco più avanti iniziano i tratti in single track
Big Bobby alle prese con qualche tratto troppo strong
Stiamo passando alle spalle di Cima Palone
Il sentiero scende con strette curve
Per ora il sentiero è pedalabile
Il problema di tenuta è rappresentato dalle grosse radici
emergenti dal terreno,
rese viscide dalle continue piogge di questi giorni e per questo molto insidiose
Seguiamo la stretta traccia
Una sosta per ricompattare il gruppo
Bel passaggio in diagonale su un ripido costone boscoso
Un tratto in falsopiano, nei pressi di Malga Palone
Suggestivo passaggio fra il fitto sottobosco
Briz alle prese con le radici scivolose
Scendiamo fra gli abeti
Un tornante fra i faggi
La concentrazione di Cristina
Il sentierino scende a zig-zag fra gli alberi
Affrontiamo questo nuovo tratto in single-track
Uno stretto tornante fra i sassi
Briz in curva
Una sosta ad un bivio
Si riparte, in direzione di Passo Giovo
Ora il sentiero è largo e scorrevole
Si sfreccia in discesa
GigaBike, seguito da Cristina
Raggiunto Passo Giovo, inizia la discesa sul versante
ledrense
Una discesa molto tecnica, più della prima parte da Malga
Cap
Fra sassi e radici, bisogna prestare molta attenzione
L'unico albero di traverso che abbiamo incontrato oggi.
Nel 2009, dopo un inverno molto nevoso, gli alberi
abbattuti dal peso della neve erano
tantissimi e fu una discesa ad ostacoli, con continue interruzioni per superare
i tronchi
Big Bobby impegnato nel single track
Un sentiero praticamente a Z
Proseguiamo la discesa
Qualche tratto conserva ancora l'antica pavimentazione in
pietra
Evidentemente la ripida strada era percorsa con carretti
trainati da muli
Con queste pendenze, stiamo perdendo rapidamente quota
Un tratto con il pietrame smosso e davvero impraticabile
I Rinco in sosta
Anche più a valle l'antica pavimentazione in pietra è
molto sconnessa e si procede a piedi
Arriviamo in fondo al sentiero, intercettando una strada
forestale
Ora si prosegue su una vera e propria "autostrada" !!!
il primo tratto è praticamente pianeggiante
Per terra le pozzanghere, lasciate dalle piogge cadute
fino a ieri
Siamo a monte del paese di Tiarno di Sopra
Ora la strada inizia a scendere
Incontriamo anche qui qualche tornante
Si sfreccia veloci verso il fondovalle
Altra curva ...
... e si arriva alla strada sfaltata
Ora manca poco a al paese
Un altro vecchio fienile
Un toro al pascolo
Il gruppo si ricompatta, prima di entrare a Tiarno
Lasciamo correre le nostre mtb, dopo tanta discesa tecnica
L'ultimo tratto di discesa
L'arrivo a Tiarno di Sopra
Una sosta alla fontana, prima di ripartire alla volta del
lago
4. il rientro al Lago di Ledro
Dal centro di Tiarno, scendiamo verso la statale, oltre la
quale c'è la ciclabile
Imbocchiamo la ciclabile che arriva dal Lago d'Ampola
Tiarno di Sopra visto dalla ciclabile
La chiesetta di San Giorgio, dove siamo passati lungo la
salita
Con il giubbotto gonfiabile, Woody Allen fa l'omino
Michelin
Da Tiarno di Sopra scendiamo verso Tiarno di Sotto
Un capanno degli attrezzi decisamente di lusso
E vai con la briscola !
Il passaggio per Tiarno di Sotto
Ora procediamo sulla stessa via percorsa al contrario di
primo mattino
Costeggiamo i prati, pronti per la fienagione
La cresta di Tremalzo
Ancora vicino alle segherie, respirando l'inconfondibile
profumo di resina
La chiesetta di Santa Lucia in Pratis
Si sfreccia veloci verso la polenta ...
Il passaggio sopra il torrente
In arrivo a Pieve
Sul lungolago di Pieve
La parte ovest del Lago di Ledro
Ripercorriamo la bella stradina sterrata lungolago
Si sfreccia verso Pur
Ritorniamo sulla strada circumlacuale
La zona turistica di Pur, con le sue villette
Altro scorcio del lago, visto da Pur
L'arrivo alla baita di Tania a & Frà
Luky Luke (a testa bassa ...) è stato beffato allo "sprint
della polenta" dal marpione Cimo
Uno ad uno arriviamo alla baita. Adesso si mangia !!!
5. il pranzo in baita
Le nostre sorridenti Supporter in cucina
Si prepara la lunga tavolata
Il Frà e Staifel si alternano al paiolo della polenta
Le ultime mescolate ...
La polenta è pronta e si parte con il self service
Una bella mestolata di polenta di patate ...
... qualche salsiccia ...
... un po' di spezzatino col sughetto ...
... ed ecco il piatto-Rinco !
La lunga tavolata sotto la veranda
Il Merdatleta Cipollino, oggi in versione
Supporter-Cuciniere
La marrone è d'obbligo !
Scorci di tavolata ...
L'Uomo Lavico e Woody Allen
Con tutti questi "vuoti a rendere" ... cala la palpebra !
Il riposo del Frà
E' l'ora dei dolci
Dolce e caffè
Il relax post prandiale
Cimo, Laura e Paola
Cipollino ha sete ... e parte 'n altro radler
L'Uomo lavico, salito dalla Sicilia con la moglie Annalisa
Reflex ...
Meno male che oggi doveva piovere ...
E quando si rialzano ...
Woody Allen
"Dietro le quinte" si lavora: thanks !!!!
Ci godiamo il sole nel prato ...
Per fare la foto di gruppo, il Presidente assume la
posizione a "Re di Denari"
E' l'ora dei saluti. Alla prossima !!!
Prima di andare via, però, la consegna della maglia
marrone "tecnica"
Ora, caro Merdatleta, basta scusa. Bisogna PEDALARE !!!
Grazie a tutti |
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Un grazie particolare a Tania & Frà per l'ospitalità |
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Alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |