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Pedalando al fronte ...
OGGI SULL'ALTOPIANO DI BRENTONICO, SPLENDIDO
ITINERARIO LA' DOVE UN SECOLO FA CORREVA LA LINEA DI
CONFINE FRA L'ITALIA E L'AUSTRIA. |
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la cronaca |
28/05/2016. E' stata disputata oggi sull'Altopiano di Brentonico la 3ª uscita del programma MTB 2016. Un'uscita non lunghissima (meno di 30 km il tracciato), ma abbastanza tosta, specie nel primo tratto (da Saccone a Malga Cestarelli), che ha portato i Rinco a pedalare lungo la linea del fronte della Guerra 1915-18, quando questo lembo del Trentino, posto all'estremo meridionale dell'Impero Austro-Ungarico, venne occupato dalle truppe italiane che poi per lungo tempo battagliarono con i nemici austriaci arretrati sul versante opposto della valle (dal Monte Creino alla Valle di Gresta). Dei paesi che si trovavano in mezzo (Mori e la sua attuali frazioni, tutti evacuati) rimase in piedi ben poco ...
La partenza, attorno alle 9:15, è avvenuta dal paesino di Saccone, posto sulle pendici nord-orientali del Monte Baldo. Da qui il gruppo, composto oggi da 13 biker, ha iniziato la salita nella Val dei Berti, raggiungendo con un po' di tornanti la località di Marézi, dove si è entrati nel bosco.
Passando per le località di Camboni e Brocòm, con una serie di tornanti alternati a ramponi cementati, dove le pendenze vanno ben oltre il 20% (anzi, in alcuni casi si è andati più vicini al 30% ...), si è quindi giunti alla strada forestale "dei Cestarelli" (in dialetto locale, "i Zestarèi"), che sale altrettanto ripida, ma sterrata e con fondo a tratti molto sassoso, in un fitto faggeto.
Non senza fatica, superando un'altra serie di tornanti, si è così giunti ai verdi pascoli dell'ex Malga Cestarelli, da dove si è proseguito in direzione ovest, fino ad uscire dai boschi ed intercettare il "Sentiero della Pace", ovvero la vecchia strada militare che dalla Polsa saliva verso le postazioni e le caserme del Monte Vignola e del Corno della Paura.
Proseguendo in salita sul "Sentiero della Pace" si è così arrivati ai piedi del Monte Vignola, dove si trova una singolare costruzione. Si tratta di una vasca per la raccolta dell'acqua piovana, realizzata lastricando con pietre e cemento un'ampia porzione di terreno, poi recintata con un muretto, in modo da raccogliere l'acqua in occasione delle precipitazioni. Sfruttando la pendenza del terreno, l'acqua veniva convogliata, attraverso una tubatura, fino alla vicina caserma, di cui oggi - come si può notare dal raffronto fotografico - non rimangono che i ruderi.
Durante la Grande Guerra
Lo stesso luogo luogo oggi
Dopo questa prima tappa al Monte Vignola, l'itinerario è proseguito - sempre sulla vecchia strada militare - che nel tratto successivo è assai suggestiva, in quanto costruita scavando la parete rocciosa, con diversi passaggi in galleria e un vero e proprio budello di panoramici tornanti, affacciati sulla sottostante bassa Vallagarina, ma con la vista che spazia anche oltre, nella Lessinia e nella zona del Monte Carega. La strada, dallo scollinamento del Monte Vignola, scende dapprima fino a Bocca d'Ardole, per poi risalire fino ai piedi del Corno della Paura, altra postazione strategica affacciata sulla Vallagarina.
Al Corno della Paura, sdraiati nei prati in fiore, è stato consumato il pranzo al sacco, per poi ripartire alla volta di San Valentino. Dopo aver scollinato, qualche centinaio di metri a monte della zona dove si era fatta la sosta, è infatti iniziata la bella discesa, su una strada che costeggiando il versante sud del Postemon, con numerose curve per seguire l'orografia della vallette laterali, giunge fino al Passo S.Valentino.
Dal passo la discesa è proseguita sulla strada provinciale, per circa un km (poco a valle di S.Valentino e fino alle porte di S.Giacomo), quando si è deviato a destra, su una stradina sterrata che dapprima ha costeggiato alcuni prati, poi si è infilata nella valle del Torrente Sorna, che nasce dalle pendici del Monte Altissimo e scende verso valle, andando poi a confluire nell'Adige nei pressi di Chizzola (fraz. di Ala). E' stato, questo, il tratto più ostico e tecnico, per via del fondo assai sconnesso, unito alla pendenza notevole, tanto che in alcuni frangenti si è optato per una prudente discesa a piedi.
Superata l'impegnativa discesa, la sterrata è sbucata sulla strada che sale verso la Polsa, attraverso la quale - in discesa - si è giunti in breve alla località di Prada (altra frazione di Brentonico) e da lì - in un paio di km - a Saccone, dove si è chiuso l'anello.
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Ora l'appuntamento è con il trekking, la cui seconda uscita del programma 2016 è fissata per sabato 4 giugno in Val di Non. Si affronterà, infatti, il bell'anello del Corno di Tres, sulla Predaia, percorrendo un tratto del sentiero di cresta con spettacolare vista sulla valle dell'Adige e su tutte le catene montuose, praticamente a 360°.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi 28 km, mentre il dislivello superato è stato di 950 metri. L'altimetria prevede un tratto iniziale di 12 km di salita (solo saltuariamente interrotta da qualche breve falsopiano o leggera discesa), di cui i primi 7 km molto impegnativi (fino a malga Cestarelli, con pendenze medie molto elevate) ed i successivi 5 più abbordabili (sulla vecchia strada militare). Dopo il primo scollinamento, alla base del Monte Vignola, seguono circa 2 km di discesa, fino a Bocca d'Ardole, e altri 2 km di salita (con alcuni tratti sassosi), fino al nuovo scollinamento, ai piedi del Corno della Paura (m.1500). Da lì seguono 12 km di discesa, passando per Passo S.Valentino, con un tratto molto impegnativo fra S.Giacomo e Prada. GPM ai piedi del Monte Vignola, m. 1555.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
1. tratto Saccone-Cestarelli
Il ritrovo è a Saccone, piccolaa frazione di Brentonico,
sulle pendici nord del Monte Baldo
Siamo a quota 742 metri
I Rinco in attesa del via, nel parcheggio all'imbocco del
paese
Alle 9:15 si parte
Fa molto caldo oggi. Così compaiono le mise estive
...
Il primo tratto di salita, dentro il paese, è morbido ...
(il bello verrà dopo!)
Raggiungiamo la parte più alta del paese
GigaBike
Lasciato Saccone, si pedala già immersi nel verde
La strada, infatti, risale dei verdissimi prati
La pendenza inizia a salire ...
Si incontra il primo tornante. Oggi saranno davvero tanti!
Si avanza compatti, mentre il Presidente è impegnato negli
scatti fotografici
Ora si inizia a fare sul serio ...
Il primo bivio, in loc. Val dei Berti. Noi proseguiamo
sulla destra
L'espressione di Cimo è emblematica: che èrta!
Il Presidente seguito da GigaBike
Dal bivio imbocchiamo la strada che porta in loc.
Marèzi
Ora si entra nel bosco, così troveremo un po' di fresco
In questo tratto la salita si alterna con alcuni
falsipiani, che consentono di recuperare
Subito dopo, però, arrivano i ramponi cementati che
portano a Marèzi
Da Marèzi proseguiamo su una comoda stradina che
taglia in diagonale dei bellissimi prati
Il Baldo è noto per una flora molto varia
Poco più avanti si torna nel bosco e riprendono i ramponi
...
Quando si trova il cemento, la pendenza è sopra il 20%
Ci fermiamo per tirare il fiato, al bivio per loc. Camboni
Dopo la breve pausa, si torna in sella ...
... e riprendono le rampe cementate
Anche i tratti sterrati, però, non scherzano!
Per ora, il fondo è compatto e scorrevole. Più avanti non
sarà così
Una delle tante, bellissime baite, ottenute ristrutturando
vecchie costruzioni rurali
Su un falsopiano che consente di rifiatare
Ora si punta dritto verso la loc. Brocòm
Si riprende a salire
E puntuali, arrivano i ramponi cementati !
Ancora baite, dove legno e pietra la fanno da padroni
L'erba, non ancora sfalciata, è così alta che copre mezza
figura
L'ultimo tratto cementato
Da qui in avanti, affronteremo uno sterrato a tratti molto
impegnativo
In loc. Brocòm, dove inizia la strada forestale dei
Cestarelli
Ancora tornanti, ma stavolta con fondo sterrato
Uno sterrato non sempre comodo ...
Big Bobby concentrato su dove far passare la ruota
La grinta di Giusy
In questo tratto ci sono frammenti dell'antica
pavimentazione in pietra
Ogni tanto una sosta per bere un po' (oggi era molto
caldo) e tirare il fiato
Poi via di nuovo, sui tornanti "dei Zestarèi"
Con queste pendenze, si guadagna quota in pochissimi km
Giusy impegnata sul tornante
La forestale attraversa un fitto faggeto e si pedala
sempre all'ombra
Si viaggia in colonna, cercando di pedalare sul tratto un
po' più battuto
Qualche rada apertura nel bosco
Poi si torna all'ombra (e al fresco!) dei faggi
Tornante dopo tornante, ci avviciniamo ai pascoli di Malga
Cestarelli
Una breve sosta
Christian e Giusy
Si riprende a pedalare, su un fondo ora più scorrevole e
compatto
Saluti ai fotoreporter
L'ultimo tratto di salita della forestale
Ora filtra la luce del vicino pascolo: siamo arrivati "ai
Zestarèi"
La segnaletica
Qui facciamo una sosta snack
Anzi ... una sosta pòm !
Si riparte
Brücke
Si attraversa il verdissimo pascolo di malga Cestarelli
Dopo il prato, si torna fra i faggi
Ora c'è un tratto di leggera discesa
Roby (unica trekker presente oggi) e Cristina
Riprende la (leggera) salita
Si alternano tratti nel bosco a tratti fra i pascoli
L'ultimo passaggio fra in faggi
Da qui in avanti si pedalerà in campo aperto, sotto al
sole
Si sale verso l'intersezione con il "sentiero della Pace"
In questo tratto siamo attorno a quota 1300 m.s.l.m.
Un gregge di pecore
Eccoci al bivio. Qui imboccheremo la vecchia strada
militare
2. il Sentiero della Pace
La segnaletica del Sentiero della Pace, con il simbolo
della colomba
In sosta prima di riprendere la salita
Si riparte: direzione Monte Vignola
La vecchia strada militare, molto ben conservata
E' già iniziato l'alpeggio e i pascoli sono chiusi dalle
recinzioni
Davanti a noi, un "muro verde"
Frank
Ed ecco le "Regine dei pascoli"
Nel frattempo, abbiamo superato quota 1400 m.s.l.m.
Carolina
Ops ... interruzione stradale!
Scusi, si può spostare?
Verso il Monte Vignola
Uno dei tanti pannelli informativi del Parco del Baldo
Una malga. Come in Lessinia, anche qui si usano i lastroni
di pietra per la copertura
Ora si pedala fra i prati i fiore
Il Tarassaco (che quassù fiorisce più tardi) regala uno
spettacolo
Una pianta officinale dai molteplici utilizzi
Arriviamo nella zona delle ex caserme
Sullo sfondo, il Monte Vignola
Una sosta per ammirare i vecchi manufatti militari
Il più particolare è questa vasta area lastricata e
delimitata da un muretto
E' una vasca per raccogliere l'acqua piovana
L'acqua, convogliata in una tubatura, finiva alle
caserme sottostanti (ora ruderi)
Riprendiamo a pedalare
In breve arriviamo alla sella del Monte Vignola (m.1500
ca.)
Una sosta per ammirare il panorama
Si riparte
Ci lasciamo alle spalle il Monte Vignola, puntando verso
il Corno della Paura
Dalla sella si prosegue ancora in leggera salita
Come si noterà dalle ombre, proiettate per terra in
verticale, si è fatto mezzogiorno
Di fronte a noi, la Polsa con gli impianti di sci
Arriviamo al bivio: a destra si sale alla Polsa, a
sinistra si prosegue sul Sentiero della Pace
Passiamo a fianco ad alcune rocce levigate dal tempo
La morbida roccia sedimentaria, con gli strati che
indicano le varie ere geologiche
Questo è l'ultimo tratto di salita prima di iniziare a
scendere verso Bocca d'Ardole
I muri di sostegno della strada, perfettamente dritti dopo
oltre 100 anni ...
Ci fermiamo ad ammirare il panorama
Sotto di noi, il paese di Avio
Ripartiamo, ora in discesa
Questo è il tratto di strada che offre gli scorci più
suggestivi
Si procede in colonna, a bassa velocità, anche per la
presenza di escursionisti a piedi
La recinzione piegata dalla neve !
Arriviamo in corrispondenza di una profonda gola
Per attraversarla, è stato realizzato un ponte di legno
In sosta sul ponte
Da qui si può ammirare la profondità della gola
Una vera e propria fenditura nella roccia, che scende per
centinaia di metri
Si riparte
Proseguiamo la discesa, in direzione di Bocca d'Ardole
Particolare del muro di sostegno della strada. Un vero
capolavoro
La strada scende in una ampia conca erbosa
Ci divertiamo, lasciando correre le nostre mtb
Perdiamo rapidamente quota
Big Bobby sfreccia sull'erba
La strada scende tortuosa, con alcuni tornanti
Giro, come sempre, in discesa si scatena
La colonna dei nostri biker
Un altro punto panoramico
Ecco il Corno della Paura
Scendiamo verso Bocca d'Ardole, visibile davanti a noi
Frank, seguito da Giusy
Un nuovo passaggio fra le rocce
ed eccoci a Bocca d'Ardole, posta fra il Monte Vignola e
il Corno della Paura
Ora riprende la salita ...
Passiamo sotto un costone roccioso verticale
Incontriamo la prima galleria. La strada risalirà la
parete rocciosa con un'ardita serie di curve
Nel primo tunnel
Arriviamo ad uno stretto tornante, con il ramo superiore
della strada retto da un grosso muro
Ecco lo straordinario budello di tornanti, con le strade
praticamente sovrapposte
La realizzazione di questa strada ha richiesto immani
lavori di sbancamento roccia
La seconda galleria
L'uscita dal tunnel, sul lato opposto
Christian
La terza galleria, che noi abbiamo intitolato "Galleria
Tindaro"
Fu qui dentro, infatti, che nel maggio 2006
(esattamente 10 anni fa)
Tindaro - l'Uomo Lavico - fu colpito da un crampo, con relativo urlo
e imprecazione in siciliano, che riecheggiò fra le rocce del tunnel ...
Subito dopo, c'è la quarta (e ultima) galleria
Una panoramica della strada con le gallerie, vista dal
Corno della Paura
Dopo l'ultimo tunnel, la salita prosegue verso il Corno
della Paura
Anche qui la pendenza non scherza ...
La "bocca" scavata nella roccia, che immette nei prati ai
piedi del Corno della Paura
Bene, adesso è ora del ristoro !
3. il ristoro al Corno della Paura
Questo prato pieno di fiori fa al caso nostro
Dagli zaini - come per magia - spuntano pane e
companatico!
Via con la preparazione dei panini
Se poi si vuole "insaporire" ...
D'improvviso calò il silenzio. Solo grunch grunch ...
Merenda in fiore, che volete di più?
Cristina si è pure messa la giacca in tinta!
Altre ganasce in azione ...
Azz ... questa è fame atavica!
Panino e radler, che accoppiata!
E c'è pure il radler al pompelmo. Ottimo e dissetante!
Ah, che bella sorpresa. I nostri trekker Staifèl e
Ombretta, con figli al seguito, in gita
Riposino post-prandiale ...
4. la discesa a Saccone
Bene, riposati e sazi, ci accingiamo ad affrontare la
discesa
Ci lasciamo alle spalle il Corno della Paura
Raggiungiamo la strada che arriva dalla Polsa
Prima di affrontare la discesa, c'è qualche centinaio di
metri per raggiungere lo scollinamento
Avanziamo tranquilli sulla leggera salita
Cristina, con quella ventina, si nota anche a un km di
distanza!
Il sole va e viene ...
Nei prati a fianco della strada, molte tane di marmotte.
Siamo fortunati e ne vediamo una
Il roditore se ne sta tranquillo ad osservarci da lontano
(le foto sono con lo zoom)
Riprendiamo la salita verso lo scollinamento
In basso si scorge la tortuosa strada che sale da Avio
Eccoci al 2ª GPM della giornata
Ora si scende !
Ci lanciamo sulla strada (in questo tratto asfaltata) che
porta a Passo S.Valentino
Poco più avanti il fondo torna sterrato, anche se molto
compatto e scorrevole
La strada costeggia i dolci pendii erbosi del Postemon
Seguendo l'orografia del terreno, è tutta una curva
Una delle tante malghe della zona
Si sfreccia sugli ampi tornanti
Big Bobby, seguito da Brücke
Una pozza per l'abbeveraggio del bestiame
Del resto, quassù, l'alpeggio è un'attività storicamente
molto diffusa
Cristina e Roby
Il Lago (artificiale, come si nota dalla diga) di Prà
della Stua
Il Monte Altissimo di Nago (m.2082). La dietro c'è il Lago
di Garda
Nella parte finale della discesa
Una sosta per ricompattare il gruppo
Ripartiamo, alla volta di S.Valentino
L'ultima curva ...
... ed eccoci arrivati
Sbuchiamo nei pressi dell'Hotel Sole del Baldo
Raggiungiamo il vicino passo
Eccoci arrivati. Qui c'è il crocevia per le varie
destinazioni della zona
In sosta prima di affrontare la discesa sulla provinciale
del Monte Baldo
Si parte ...
Dobbiamo percorrere un breve tratto della strada, prima di
deviare su una sterrata
Un paio di tornanti ...
Laggiù si vedono le case di S.Giacomo
Proprio dove inizia la frazione, giriamo a destra
Imbocchiamo questa comoda stradina sterrata, in falsopiano
Ritorniamo fra i boschi di faggio
Ancora tra i verdissimi prati del Baldo
Troviamo subito un guado
Frank lo attraversa in sella
Visto il fondo pietroso e sconnesso, però, gli altri
optano per un passaggio a piedi
Cristina
Ora inizia la discesa più tecnica dell'intero giro. Si
comincia con un po' di fango ...
Si prosegue con un fondo misto sassi-foglie-radici ...
Bisogna fare slalom fra le pietre
In alcuni tratti, molto ripidi, non tutti sono scesi in
sella
Uno dei punti più difficoltosi della discesa
Più a valle, il fondo si fa un po' più compatto
Così si riesce a far correre un po' di più le bici
Cristina è sempre sul chi va là
E infatti, poco dopo ...
Meno male che la buttiamo sul ridere. Solo qualche
graffio!
In sosta per ricompattare le fila
Usciamo dal bosco
Panorama su Brentonico
Sfrecciamo verso valle
Un altro guado, molto più abbordabile del precedente
Il Presidente seguito dal Cimo
Giro in bello stile
Nei prati di località Seandre
Una vecchia costruzione in pietra
L'ultimo tratto di sterrato
La stradina, infatti, sbuca sulla provinciale che sale
alla Polsa
In discesa verso Prada
Un paio di tornanti ...
... come sfrecciano in discesa questi Rinco !
Eccoci a Prada
Cristina è andata alla fontana a lavare le ferite, così ne
approfittiamo per un riposino ...
Ora si prosegue per Saccone, dove si chiuderà l'anello
Si avanza compatti verso la fine del tour odierno
Dopo un tratto in falsopiano, la strada inizia a scendere
Ecco Saccone
Le ultime curve
Ed eccoci al parcheggio, dopo 28 intensi km in mezzo alla
Natura!
Grazie a tutti e ... |
|
alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |