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GIU

PROGRAMMA ORDINARIO MTB 2015: 5ª USCITA

Un tuffo nel verde



Disputato oggi in valle di Ledro il secondo dei tre "Bike & Trekking" stagionali. Per i biker 5ª uscita del programma 2015, con un giro di 31 km fra la Val Concei e la costa di Mezzolago. Per i trekker 3ª uscita dell'anno, con l'ascesa al Monte Cocca (m. 1380), un "balcone sul lago di Ledro".  Dopo le rispettive fatiche, biker e trekker si sono ritrovati nel Bait del Segalì, la bella casetta sul lago di Tania e Frà, per la tradizionale sbaraccata con polenta di patate, spezzatino, e salsicce. Ora per i Rinco ci sarà una sosta di qualche settimana. Appuntamento al 25 luglio con il trekking alla Torre di Pisa.

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i presenti

 

 

SOCI
 
OSPITI          

Supporter  

 

la cronaca

27/06/2015. E' stato disputato oggi in Valle di Ledro il secondo dei tre "Bike & Trekking" in programma per il 2015 (il primo era andata in scena sul Monte Bondone lo scorso 30 maggio). Mentre i trekker hanno affrontato l'ascesa al Monte Cocca (una sorta di "balcone sul Lago di Ledro", anche se come vedremo nella cronaca dedicata, qualcosa è andato storto ...), i biker erano attesi da un bel giro in mezzo ad un ambiente rurale alpino che ha toccato l'intera Val Concei, piccola valle laterale della Valle di Ledro, e la costa di Mezzolago, proprio sotto il Monte Cocca, meta dei trekker.

Il gruppo - composto da 16 biker e da 7 trekker - si è ritrovato attorno alle 8:30 in loc. Pur, sulla sponda meridionale del lago, dove si trova il Bait del Segalì, la bella casetta estiva dei nostri soci Tania e Frà, ormai meta tradizionale di una tappa l'anno del nostro programma, fin dal lontano 2004.

I biker hanno inforcato le bici verso le 9:00, costeggiando il lago in direzione di Pieve, dapprima sulla strada comunale che collega Pieve con Pur, poi sulla bella ciclopedonale sterrata che corre a ridosso dello specchio d'acqua, attraversando un bel bosco di faggi.

Giunti a Pieve, è stata imboccata la pista ciclabile dell'alta Val di Ledro, che costeggiando un torrentello immissario del lago, porta in direzione di Tiarno. Più o meno a metà strada fra Bezzecca e Tiarno di Sotto, la ciclabile è stata abbandonata, per deviare sulla destra e, dopo aver attraversato la statale, salire nella bella Valle dei Molini, una piccola valle dove un tempo fervevano numerose attività che sfruttavano l'acqua come forza motrice.

Una volta giunti in cima alla piccola valletta, si è passati sul versante opposto, scendendo verso Bezzecca. Giunti nella località resa celebre da una battaglia garibaldina, è stato attraversato il centro storico, passando per l'immancabile Piazza Garibaldi, ma anche per Piazza Obbedisco, dove si trova l'ufficio postale da cui l'Eroe dei Due Mondi, in maniera assai stizzita e polemica, spedì lo storico telegramma con l'unica parola "Obbedisco", in risposta all'ordine del Generale Cadorna di fermare la sua avanzata verso Trento, dopo che i governi italiano ed austriaco avevano firmato a Cormons un armistizio, ponendo così fine alla III Guerra d'Indipendenza.

Da Bezzecca si è quindi proseguito in direzione della Val Concei, che si incunea verso nord ed è caratterizzata da ampi pascoli e fitte foreste. Dapprima è stato raggiunto il paese di Enguiso, poi si è proseguito fino all'altezza Lenzumo, dove è stato imboccato il bellissimo sentiero naturalistico di fondo valle, un percorso ciclopedonale sterrato che costeggiando il Torrente Assat, risale l'intera parte alta della Val Concei, alternando passaggi nei boschi a bellissimi pascoli verdi.

Giunti in cima alla valle, in corrispondenza del Rifugio al Faggio (che prende il nome dal faggio ultra secolare che si trova alle sue spalle), il gruppo ha fatto una breve sosta snack, prima di iniziare la discesa.

Dopo la pausa ristoratrice, i biker hanno inforcato nuovamente le loro mtb, imboccando un altro ramo del sentiero naturalistico, che scende nei boschi fino a raggiungere i prati a monte di Lenzumo. Qui si è deviato su strade alcune agricole, entrando nel centro storico paese, dove una targa ricorda il passaggio di Garibaldi, salito fin lì ad osservare gli austriaci in fuga dopo la sua vittoria nella "Battaglia di Bezzecca" (21 luglio 1866).

Da Lenzumo si è proseguito in discesa attraverso dei bellissimi prati appena sfalciati, con il profumo di fieno nell'aria, fino ad arrivare a Locca, dove è iniziata la terza e più impegnativa salita della giornata. Dalla chiesa, infatti, è stata imboccata la strada che risale le pendici del Monte Cocca, dapprima asfaltata e poi sterrata. Dopo un tratto iniziale abbastanza agevole, sono state incontrate un paio di rampe dove la pendenza superava il 20%. Con un un paio di tornanti si è subito guadagnato quota, fino ad arrivare attorno a 1000 metri, per poi proseguire in leggera salita sul versante che si affaccia sul lago, con degli scorci panoramici davvero stupendi.

Una volta raggiunto il punto più elevato dell'itinerario (attorno a quota 1.030) è iniziata la ripida discesa verso il lago, con numerosi tornanti che hanno condotto fino alla loc. Alta Valle, dove si è tornati su strada asfaltata. Proseguendo la discesa è stato raggiunto il paese di Mezzolago (così chiamato perchè si trova proprio a metà dello specchio d'acqua, fra Molina e Pieve). Da Mezzolago invece di scendere sulla trafficata statale, si è percorsa la vecchia strada, ora denominata via Belvedere, che si trova un po' più a monte e per questo offre un bel panorama sul lago.

Terminata via Belvedere, si è proseguito sulla passeggiata lungolago, passando anche sulla spiaggia, fino ad arrivare a Molina, dove si trova il Museo delle Palafitte. Da qui è stata imboccata la strada che costeggia la sponda opposta del lago, rientrando così a Pur, dove si è chiuso l'anello di 31 km.

Dopo le rispettive fatiche, biker e trekker (nel frattempo scesi dal Monte Cocca) hanno dato vita ad un bel  pranzo sociale, con il piatto tipico della valle di Ledro, la polenta di patate, accompagnata da spezzatino e salsicce alla griglia. E poi il dolce, il caffè, l'ammazza-caffè ...  Insomma, si è proseguito in allegria! 

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Ora l'appuntamento con la prossima uscita ufficiale è fissato per il 25 luglio, quando i Rinco saliranno in Val di Fiemme per uno spettacolare trekking dolomitico che porterà fino alla Torre di Pisa, una suggestiva costruzione rocciosa che è stata così battezzata per via della sua somiglianza alla famosa torre pendente della città toscana.

 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi 31 km, mentre il dislivello superato è stato di 700 metri scarsi. L'altimetria presenta tre picchi, in corrispondenza delle tre salite affrontate. La prima - quella della Valle dei Molini - è la più breve ed anche la meno impegnativa (meno di 100 m. di dislivello). La seconda, nella Val Concei, è la più lunga (6 km), mentre la terza, sulla costa di Mezzolago, è la più impegnativa, con un dislivello di quasi 300 metri concentrato in 4 km, con punte oltre il 20% di pendenza. Tratto finale in piano, lungo il Lago di Ledro, per il rientro a Pur. GPM sulla costa di Mezzolago, m. 1030. 

L'altimetria

La panoramica in 3D

La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
del tracciato MTB

 

 

 

le immagini

1. tratto Pur-Valle dei Molini-Bezzecca


Il ritrovo (alle 8:30), in località Pur, davanti alla baita di Tania & Frà


Verso le 9:00 il gruppo si avvia


Si imbocca subito la strada comunale che costeggia il lago


Dopo un tratto pianeggiante, la strada inizia a salire verso il Dos de Pur


Piano piano ci alziamo rispetto al livello del lago


Salita breve ... ma "intensa"


L'arrivo al tornante dove lasceremo la strada asfaltata, per imboccare la ciclopedonale sterrata


Seguiamo le indicazioni dei percorsi per mtb. Direzione Pieve


Imbocchiamo la veloce ciclopedonale sterrata che all'ombra dei faggi costeggia il lago


Il fondo compatto favorisce la scorrevolezza e i Rinco ... sfrecciano !


Il Savonèèèse


Il percorso prosegue con leggere ondulazioni, sempre a ridosso dell'acqua


Il Merdatleta seguito dalla Rinco-prole !


Il largo sentiero passa anche fra alcune rocce, appositamente tagliate


Dopo un paio di km, si sbuca a Pieve


Passiamo a fianco dei campeggi lungolago


Si imbocca la ciclabile dell'alta Valle di Ledro, in direzione di Tiarno


Si avanza sul falsopiano, con andatura tranquilla


La ciclabile costeggia il ruscello che termina nel lago, provenendo dall'alta valle


Poco più avanti si lascia il ruscello per spostarsi verso nord


L'ambiente - grazie al mix di pioggia e sole degli ultimi tempi - è verdissimo


La ciclabile prosegue in leggerissima salita, in mezzo ai prati


Un ponte a schiena d'asino, in corrispondenza di un ruscello laterale


Cipollino ed Elisa


Ormai non manca molto al bivio dove abbandoneremo la ciclabile


Altro ponticello, con il paletto rivestito. Cimo, tu ne sai qualcosa ?


Più o meno a metà fra Bezzecca e Tiarno, si lascia la ciclabile, deviando verso la statale


Dopo aver attraversato la strada, si imbocca la Valle dei Molini, una piccola valletta cieca


Qui inizia la prima delle tre salite di giornata. Si sale dolcemente, fra i prati


La valle sale verso nord


Le vecchie costruzioni rurali diventano stupende baite per le vacanze


Qui è stato realizzato un villaggio fatto di bungalow in legno


Lungo il rio si notano le vecchie costruzioni di molini ed opifici che sfruttavano l'acqua come forza motrice


La strada continua a salire in maniera moderata


Arriviamo al ponte sul ruscello, dove termina la nostra prima salita (la più corta delle tre)


Dalla Val dei Molini ci dirigiamo verso Bezzecca


Anche in questo tratto si passa fra alcuni pascoli


La strada taglia in orizzontale la costa che si trova a monte della statale


Verso est si scorge il Lago di Ledro, da dove siamo partiti


Si scende verso Bezzecca


Entriamo in paese


Passiamo in Piazza Garibaldi, dedicata al condottiero che qui, il 21 luglio 1866, vinse un'importante
battaglia contro l'esercito dell'Impero Austro-Ungarico, nel corso della III Guerra d'Indipendenza


Un dipinto francese che ricorda quell'episodio

  
Arriviamo in "Piazza Obbedisco". Il curioso nome è legato al telegramma che Garibaldi spedì da qui, al
Generale Cadorna, dopo aver ricevuto l'ordine di fermarsi e lasciare immediatamente il Tirolo. A Cormons,
infatti, era stato firmato l'armistizio fra il neo-nato Regno d'Italia e l'Impero d'Austria, che cedeva il Veneto
ma si teneva Trento e Trieste. Garibaldi, che era uomo di battaglia, non condivideva quella decisione (lui
puntava dritto verso Trento), ma da buon soldato eseguì l'ordine. Ma il laconico telegramma di risposta,
contenente solo la parola "Obbedisco", lasciava trasparire tutta la sua contrarietà. Il telegramma originale
si trovava, fino a qualche anno fa, nel Museo Garibaldino di Bezzecca. Oggi è a Roma, all'Archivio di Stato.

 

2. tratto Bezzecca-Rifugio al Faggio


Lasciamo Bezzecca, in direzione della Val Concei


Percorriamo un tratto della provinciale


Vicino al campo sportivo, deviamo a sinistra su una stradina secondaria


La strada, passando per alcuni campi, porta dritto verso Enguiso


Attraversiamo la spianata verde della bassa Val Concei


Entriamo nel piccolo centro di Enguiso


Percorriamo i vicoletti, lastricati di porfido


In piazza approfittiamo della fontana per il rabbocco borracce


Riprendiamo la pedalata, lasciandoci alle spalle Enguiso


Al capitello lungo la provinciale, deviamo a destra su una stradina interna


Il gruppo avanza compatto


La strada costeggia alcuni verdi prati


L'ambiente è decisamente rilassante


All'altezza di Lenzumo, lasciamo la strada asfaltata e imbocchiamo il Sentiero Naturalistico di fondovalle


Cimo e Brücke


Big Bobby con la piccola Giada, che ha fatto una versione soft del tour, tagliando l'ultima salita


Il sentiero, molto bello, alterna passaggi nel bosco a passaggi nei campi

  

Un tunnel vegetale ...


Un campo appena sfalciato. L'odore di fieno ha accompagnato i Rinco per buona parte della valle


Un'isolata casetta in mezzo al verde


Un suggestivo passaggio fra gli abeti


Ancora pascoli


Il guado del torrente Assat, che vista la carenza d'acqua, si può chiamare ... As-sùt


Elisa e Giusy al guado


Christian, meno male che non c'è l'acqua !


La salita (lunga 6km da Bezzecca) prosegue con pendenza moderata


Ancora fieno, ancora profumo nell'aria


Si torna nel bosco, in una fitta abetaia


Una vecchia casa lungo il tracciato


Noi seguiamo le indicazioni delle tabelle in legno, direzione Rifugio al Faggio


Si ritorna nel bosco ...


Il tracciato non è mai noioso, con continui sali-scendi e curve


Un tratto a ridosso del torrente, protetto da una staccionata


Arriviamo al ponte che ci porterà sulla sponda sinistra


Sosta per ricompattare le fila


Si riparte ...


Ancora fra gli abeti


Ormai manca poco alla fine della valle


L'ultimo tratto, prima di uscire sulla strada asfaltata


Eccoci in vista del rifugio


Il locale prende il nome dal grande Faggio che si trova alle sue spalle


Raggiungiamo l'albero, dove si fa il "giro di boa"


Quasi 30 metri di altezza, oltre 250 anni d'età. Complimenti !

 

3. tratto Rifugio al Faggio-Locca


Dopo la sosta snack, si riparte in discesa


Lasciamo il Rifugio al Faggio


Imbocchiamo un altro ramo del Sentiero Naturalistico, parallelo a quello percorso in salita


Da questa parte sembra un po' più tecnico


Scendiamo veloci nella stradina incassata nel terreno


Più avanti il fondo si fa più compatto


Passiamo sulla destra della strada asfaltata, percorrendo un tratto in leggera salita


Più avanti troviamo una rampetta breve ma tosta


Arriviamo allo scollinamento


Ora si riprende la discesa


Sbuchiamo in prato con una casetta


Si prosegue sotto la fitta vegetazione


Lasciamo correre le nostre mtb fra gli abeti

   
C'è anche il salto sulla radice !

   
Stile di famiglia ...


Ora percorriamo un tratto già fatto in salita poco prima


Arriviamo al guado (asciutto) del Torrente Assat


Giada supera in scioltezza il passaggio sulle pietre


Franco


Ripassiamo lungo il bellissimo prato


Di nuovo all'ombra


Altro prato. Anche qui l'erba è stata appena tagliata


Giusy e Brücke


Terminato il Sentiero Naturalistico, deviamo a destra nelle campagne a nord di Lenzumo


La bassa Val Concei


Imbocchiamo una strada interpoderale che scende verso il paese


A destra un prato appena sfalciato, a sinistra - invece - l'erba è ancora alta, molto alta !


Puntiamo verso Lenzumo


Coltivazioni di fragole


Raggiungiamo Lenzumo ed entriamo in paese


La piazza centrale, con l'antica chiesa


Su un muro della via che attraversa il paese, una targa ricorda il passaggio di Garibaldi (luglio 1866)


Lasciamo Lenzumo e scendiamo nei prati sotto il paese


Proseguiamo la discesa verso la bassa valle


Poco prima di Locca, si torna su asfalto


Arriviamo a Locca. Ora inizia la salita. Quella vera!

 

4. tratto Locca-Mezzolago-Pur


Attraversiamo il centro di Locca, con le tre ladyes davanti al gruppo


Usciamo dal paese, iniziando subito la salita


Balle di fieno


Passaggio a fianco di un vecchio fienile


L'alta Valle di Ledro, con Bezzecca in primo piano


La salita inizia a farsi più impegnativa ...


Attraversiamo un tratto ombroso, sotto una fitta vegetazione


Selfie


La strada scollina e inizia un tratto di leggera discesa


Nel frattempo siamo tornati su sterrato


Proseguiamo in leggera discesa


Dopo un po' si riprende a salire


Arriva il punto più tosto, preceduto da un ripido tornante


Dopo la curva, la strada si impenna oltre il 20% di pendenza


Il Savonèèèse getta la spugna e percorre un tratto a piedi


Dopo il 2° tornante la strada torna a salire, anche se meno ripida del tratto precedente


Dopo i ramponi, arrivati attorno a quota 1000, si prosegue in falsopiano a mezza costa della montagna


Si alternano tratti di leggera salita a temibili rampette


Siamo quasi arrivati al GPM


La strada spiana nuovamente


Nel frattempo si apre il panorama sul lago: stupendo !


La foto ricordo è d'obbligo !


Anche bere è d'obbligo, con questo caldo !


Dopo la sosta fotografica, si riparte per l'ultima salita


Arriviamo al punto più elevato del tour, a quota 1.030 circa


Inizia la ripida discesa verso Mezzolago


Debitamente distanziati, iniziamo a perdere quota


Più in basso la discesa si fa ancora più ripida, e il fondo è cementato


Elisa ha quasi consumato i freni ...


Gusy impegnata in una curva


I tratti cementati si alternano allo sterrato


Si scende in picchiata


La stanga indica che siamo arrivati alla fine della strada forestale


Arriviamo in località Alta Valle


Qui facciamo una sosta per ... raffreddare i freni !


Riprendiamo la discesa, verso Mezzolago


Arriviamo al paese posto proprio a metà del Lago di Ledro, fra Molina e Pieve


Subito dopo la chiesa si svolta a sinistra, in via Belvedere


Imbocchiamo la strada, che passa poco a monte della statale


Se l'hanno chiamata Via Belvedere, un motivo c'è !


La strada offre diversi scorci panoramici sul lago


Iniziamo a scendere verso il lago


Attraversata la statale, imbocchiamo la bella stradina che costeggia il lago


Proseguiamo verso Molina


Alcuni tratti sono proprio a due passi dall'acqua


Vista sul lago


Passaggio in spiaggia


A Molina si passa a fianco del Museo delle Palafitte


Imbocchiamo la strada lungolago che porta verso Pur


La fame si fa sentire e ci lanciamo verso la polenta ...


Il lago visto da est verso ovest


Volata per i posti a tavola ?


Arriviamo a Pur


Dopo 31 km, si è chiuso il bell'itinerario
 

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 5. il pranzo sociale a Pur


La bella baita di famiglia dei nostri soci Tania & Frà, che ci ospitano una tappa all'anno dal lontano 2004


La zona cottura

       
Il Frà raccoglie il paiolo della polenta e si accinge a versarla sul tagliere

      
                             Pronti?                                                            Oplà, ecco una bella polenta fumante !

  
Con la carta oleata si chiudono i bordi per evitare che tracimi !


Ok, adesso si è consolidata e non cade più

  
La polenta è pronta, le salsicce pure. Che inizino le danze !


Si forma subito la fila !

   
C'è anche lo spezzatino di vitello e ci sono anche le cipolle rosolate


Cipollino assaggia le cipolline ...


Abbiamo anche l'angolo vegan, con hamburger di soia


Che tavolata !


La tavolata dall'angolo opposto


Tavolata-2


C'è anche la curva sud

   
E allora ... si mangia e si beve !

       
Piatto tradizionale                                                       Piatto vegan
A voi la scelta !

    
E ovviamente - alla fine - c'è anche il dolce


Buona la crostata di more con la polenta di patate !!!


E per chiudere, un bel caffè


E viste le facce, direi che è ora di andare a casa ...

 


Grazie a tutti
(soprattutto a Tania & Frà
per l'ospitalità) e ...
 
alla prossima !
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