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la cronaca |
27/06/2015. E' stato disputato oggi in Valle di Ledro il secondo dei tre "Bike & Trekking" in programma per il 2015 (il primo era andata in scena sul Monte Bondone lo scorso 30 maggio). Mentre i trekker hanno affrontato l'ascesa al Monte Cocca (una sorta di "balcone sul Lago di Ledro", anche se come vedremo nella cronaca dedicata, qualcosa è andato storto ...), i biker erano attesi da un bel giro in mezzo ad un ambiente rurale alpino che ha toccato l'intera Val Concei, piccola valle laterale della Valle di Ledro, e la costa di Mezzolago, proprio sotto il Monte Cocca, meta dei trekker.
Il gruppo - composto da 16 biker e da 7 trekker - si è ritrovato attorno alle 8:30 in loc. Pur, sulla sponda meridionale del lago, dove si trova il Bait del Segalì, la bella casetta estiva dei nostri soci Tania e Frà, ormai meta tradizionale di una tappa l'anno del nostro programma, fin dal lontano 2004.
I biker hanno inforcato le bici verso le 9:00, costeggiando il lago in direzione di Pieve, dapprima sulla strada comunale che collega Pieve con Pur, poi sulla bella ciclopedonale sterrata che corre a ridosso dello specchio d'acqua, attraversando un bel bosco di faggi.
Giunti a Pieve, è stata imboccata la pista ciclabile dell'alta Val di Ledro, che costeggiando un torrentello immissario del lago, porta in direzione di Tiarno. Più o meno a metà strada fra Bezzecca e Tiarno di Sotto, la ciclabile è stata abbandonata, per deviare sulla destra e, dopo aver attraversato la statale, salire nella bella Valle dei Molini, una piccola valle dove un tempo fervevano numerose attività che sfruttavano l'acqua come forza motrice.
Una volta giunti in cima alla piccola valletta, si è passati sul versante opposto, scendendo verso Bezzecca. Giunti nella località resa celebre da una battaglia garibaldina, è stato attraversato il centro storico, passando per l'immancabile Piazza Garibaldi, ma anche per Piazza Obbedisco, dove si trova l'ufficio postale da cui l'Eroe dei Due Mondi, in maniera assai stizzita e polemica, spedì lo storico telegramma con l'unica parola "Obbedisco", in risposta all'ordine del Generale Cadorna di fermare la sua avanzata verso Trento, dopo che i governi italiano ed austriaco avevano firmato a Cormons un armistizio, ponendo così fine alla III Guerra d'Indipendenza.
Da Bezzecca si è quindi proseguito in direzione della Val Concei, che si incunea verso nord ed è caratterizzata da ampi pascoli e fitte foreste. Dapprima è stato raggiunto il paese di Enguiso, poi si è proseguito fino all'altezza Lenzumo, dove è stato imboccato il bellissimo sentiero naturalistico di fondo valle, un percorso ciclopedonale sterrato che costeggiando il Torrente Assat, risale l'intera parte alta della Val Concei, alternando passaggi nei boschi a bellissimi pascoli verdi.
Giunti in cima alla valle, in corrispondenza del Rifugio al Faggio (che prende il nome dal faggio ultra secolare che si trova alle sue spalle), il gruppo ha fatto una breve sosta snack, prima di iniziare la discesa.
Dopo la pausa ristoratrice, i biker hanno inforcato nuovamente le loro mtb, imboccando un altro ramo del sentiero naturalistico, che scende nei boschi fino a raggiungere i prati a monte di Lenzumo. Qui si è deviato su strade alcune agricole, entrando nel centro storico paese, dove una targa ricorda il passaggio di Garibaldi, salito fin lì ad osservare gli austriaci in fuga dopo la sua vittoria nella "Battaglia di Bezzecca" (21 luglio 1866).
Da Lenzumo si è proseguito in discesa attraverso dei bellissimi prati appena sfalciati, con il profumo di fieno nell'aria, fino ad arrivare a Locca, dove è iniziata la terza e più impegnativa salita della giornata. Dalla chiesa, infatti, è stata imboccata la strada che risale le pendici del Monte Cocca, dapprima asfaltata e poi sterrata. Dopo un tratto iniziale abbastanza agevole, sono state incontrate un paio di rampe dove la pendenza superava il 20%. Con un un paio di tornanti si è subito guadagnato quota, fino ad arrivare attorno a 1000 metri, per poi proseguire in leggera salita sul versante che si affaccia sul lago, con degli scorci panoramici davvero stupendi.
Una volta raggiunto il punto più elevato dell'itinerario (attorno a quota 1.030) è iniziata la ripida discesa verso il lago, con numerosi tornanti che hanno condotto fino alla loc. Alta Valle, dove si è tornati su strada asfaltata. Proseguendo la discesa è stato raggiunto il paese di Mezzolago (così chiamato perchè si trova proprio a metà dello specchio d'acqua, fra Molina e Pieve). Da Mezzolago invece di scendere sulla trafficata statale, si è percorsa la vecchia strada, ora denominata via Belvedere, che si trova un po' più a monte e per questo offre un bel panorama sul lago.
Terminata via Belvedere, si è proseguito sulla passeggiata lungolago, passando anche sulla spiaggia, fino ad arrivare a Molina, dove si trova il Museo delle Palafitte. Da qui è stata imboccata la strada che costeggia la sponda opposta del lago, rientrando così a Pur, dove si è chiuso l'anello di 31 km.
Dopo le rispettive fatiche, biker e trekker (nel frattempo scesi dal Monte Cocca) hanno dato vita ad un bel pranzo sociale, con il piatto tipico della valle di Ledro, la polenta di patate, accompagnata da spezzatino e salsicce alla griglia. E poi il dolce, il caffè, l'ammazza-caffè ... Insomma, si è proseguito in allegria!
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Ora l'appuntamento con la prossima uscita ufficiale è fissato per il 25 luglio, quando i Rinco saliranno in Val di Fiemme per uno spettacolare trekking dolomitico che porterà fino alla Torre di Pisa, una suggestiva costruzione rocciosa che è stata così battezzata per via della sua somiglianza alla famosa torre pendente della città toscana.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi 31 km, mentre il dislivello superato è stato di 700 metri scarsi. L'altimetria presenta tre picchi, in corrispondenza delle tre salite affrontate. La prima - quella della Valle dei Molini - è la più breve ed anche la meno impegnativa (meno di 100 m. di dislivello). La seconda, nella Val Concei, è la più lunga (6 km), mentre la terza, sulla costa di Mezzolago, è la più impegnativa, con un dislivello di quasi 300 metri concentrato in 4 km, con punte oltre il 20% di pendenza. Tratto finale in piano, lungo il Lago di Ledro, per il rientro a Pur. GPM sulla costa di Mezzolago, m. 1030.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in
formato kml del tracciato MTB |
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le immagini |
1. tratto Pur-Valle dei Molini-Bezzecca
Il ritrovo (alle 8:30), in località Pur, davanti alla
baita di Tania & Frà
Verso le 9:00 il gruppo si avvia
Si imbocca subito la strada comunale che costeggia il
lago
Dopo un tratto pianeggiante, la strada inizia a salire
verso il Dos de Pur
Piano piano ci alziamo rispetto al livello del lago
Salita breve ... ma "intensa"
L'arrivo al tornante dove lasceremo la strada
asfaltata, per imboccare la ciclopedonale sterrata
Seguiamo le indicazioni dei percorsi per mtb.
Direzione Pieve
Imbocchiamo la veloce ciclopedonale sterrata che
all'ombra dei faggi costeggia il lago
Il fondo compatto favorisce la scorrevolezza e i Rinco
... sfrecciano !
Il Savonèèèse
Il percorso prosegue con leggere ondulazioni, sempre a
ridosso dell'acqua
Il Merdatleta seguito dalla Rinco-prole !
Il largo sentiero passa anche fra alcune rocce,
appositamente tagliate
Dopo un paio di km, si sbuca a Pieve
Passiamo a fianco dei campeggi lungolago
Si imbocca la ciclabile dell'alta Valle di Ledro, in
direzione di Tiarno
Si avanza sul falsopiano, con andatura tranquilla
La ciclabile costeggia il ruscello che termina nel
lago, provenendo dall'alta valle
Poco più avanti si lascia il ruscello per spostarsi
verso nord
L'ambiente - grazie al mix di pioggia e sole degli
ultimi tempi - è verdissimo
La ciclabile prosegue in leggerissima salita, in mezzo
ai prati
Un ponte a schiena d'asino, in corrispondenza di un
ruscello laterale
Cipollino ed Elisa
Ormai non manca molto al bivio dove abbandoneremo la
ciclabile
Altro ponticello, con il paletto rivestito. Cimo, tu
ne sai qualcosa ?
Più o meno a metà fra Bezzecca e Tiarno, si lascia la
ciclabile, deviando verso la statale
Dopo aver attraversato la strada, si imbocca la Valle
dei Molini, una piccola valletta cieca
Qui inizia la prima delle tre salite di giornata. Si
sale dolcemente, fra i prati
La valle sale verso nord
Le vecchie costruzioni rurali diventano stupende baite
per le vacanze
Qui è stato realizzato un villaggio fatto di bungalow
in legno
Lungo il rio si notano le vecchie costruzioni di
molini ed opifici che sfruttavano l'acqua come forza motrice
La strada continua a salire in maniera moderata
Arriviamo al ponte sul ruscello, dove termina la
nostra prima salita (la più corta delle tre)
Dalla Val dei Molini ci dirigiamo verso Bezzecca
Anche in questo tratto si passa fra alcuni pascoli
La strada taglia in orizzontale la costa che si trova
a monte della statale
Verso est si scorge il Lago di Ledro, da dove siamo
partiti
Si scende verso Bezzecca
Entriamo in paese
Passiamo in Piazza Garibaldi, dedicata al condottiero
che qui, il 21 luglio 1866, vinse un'importante
battaglia contro l'esercito dell'Impero Austro-Ungarico, nel corso della III
Guerra d'Indipendenza
Un dipinto francese che ricorda quell'episodio
Arriviamo in "Piazza Obbedisco". Il curioso
nome è legato al telegramma che Garibaldi spedì da qui, al
Generale Cadorna, dopo aver ricevuto l'ordine di fermarsi e lasciare
immediatamente il Tirolo. A Cormons,
infatti, era stato firmato l'armistizio fra il neo-nato Regno d'Italia e
l'Impero d'Austria, che cedeva il Veneto
ma si teneva Trento e Trieste. Garibaldi, che era uomo di battaglia, non
condivideva quella decisione (lui
puntava dritto verso Trento), ma da buon soldato eseguì l'ordine. Ma il laconico
telegramma di risposta,
contenente solo la parola "Obbedisco", lasciava trasparire tutta la sua
contrarietà. Il telegramma originale
si trovava, fino a qualche anno fa, nel Museo Garibaldino di Bezzecca. Oggi è a
Roma, all'Archivio di Stato.
2. tratto Bezzecca-Rifugio al Faggio
Lasciamo Bezzecca, in direzione della Val Concei
Percorriamo un tratto della provinciale
Vicino al campo sportivo, deviamo a sinistra su una
stradina secondaria
La strada, passando per alcuni campi, porta dritto
verso Enguiso
Attraversiamo la spianata verde della bassa Val Concei
Entriamo nel piccolo centro di Enguiso
Percorriamo i vicoletti, lastricati di porfido
In piazza approfittiamo della fontana per il rabbocco
borracce
Riprendiamo la pedalata, lasciandoci alle spalle
Enguiso
Al capitello lungo la provinciale, deviamo a destra su
una stradina interna
Il gruppo avanza compatto
La strada costeggia alcuni verdi prati
L'ambiente è decisamente rilassante
All'altezza di Lenzumo, lasciamo la strada asfaltata e
imbocchiamo il Sentiero Naturalistico di fondovalle
Cimo e Brücke
Big Bobby con la piccola Giada, che ha fatto una
versione soft del tour, tagliando l'ultima salita
Il sentiero, molto bello, alterna passaggi nel bosco a
passaggi nei campi
Un tunnel vegetale ...
Un campo appena sfalciato. L'odore di fieno ha
accompagnato i Rinco per buona parte della valle
Un'isolata casetta in mezzo al verde
Un suggestivo passaggio fra gli abeti
Ancora pascoli
Il guado del torrente Assat, che vista la carenza
d'acqua, si può chiamare ... As-sùt
Elisa e Giusy al guado
Christian, meno male che non c'è l'acqua !
La salita (lunga 6km da Bezzecca) prosegue con
pendenza moderata
Ancora fieno, ancora profumo nell'aria
Si torna nel bosco, in una fitta abetaia
Una vecchia casa lungo il tracciato
Noi seguiamo le indicazioni delle tabelle in legno,
direzione Rifugio al Faggio
Si ritorna nel bosco ...
Il tracciato non è mai noioso, con continui
sali-scendi e curve
Un tratto a ridosso del torrente, protetto da una
staccionata
Arriviamo al ponte che ci porterà sulla sponda
sinistra
Sosta per ricompattare le fila
Si riparte ...
Ancora fra gli abeti
Ormai manca poco alla fine della valle
L'ultimo tratto, prima di uscire sulla strada
asfaltata
Eccoci in vista del rifugio
Il locale prende il nome dal grande Faggio che si
trova alle sue spalle
Raggiungiamo l'albero, dove si fa il "giro di boa"
Quasi 30 metri di altezza, oltre 250 anni d'età.
Complimenti !
3. tratto Rifugio al Faggio-Locca
Dopo la sosta snack, si riparte in discesa
Lasciamo il Rifugio al Faggio
Imbocchiamo un altro ramo del Sentiero Naturalistico,
parallelo a quello percorso in salita
Da questa parte sembra un po' più tecnico
Scendiamo veloci nella stradina incassata nel terreno
Più avanti il fondo si fa più compatto
Passiamo sulla destra della strada asfaltata,
percorrendo un tratto in leggera salita
Più avanti troviamo una rampetta breve ma tosta
Arriviamo allo scollinamento
Ora si riprende la discesa
Sbuchiamo in prato con una casetta
Si prosegue sotto la fitta vegetazione
Lasciamo correre le nostre mtb fra gli abeti
C'è anche il salto sulla radice !
Stile di famiglia ...
Ora percorriamo un tratto già fatto in salita poco
prima
Arriviamo al guado (asciutto) del Torrente Assat
Giada supera in scioltezza il passaggio sulle pietre
Franco
Ripassiamo lungo il bellissimo prato
Di nuovo all'ombra
Altro prato. Anche qui l'erba è stata appena tagliata
Giusy e Brücke
Terminato il Sentiero Naturalistico, deviamo a destra
nelle campagne a nord di Lenzumo
La bassa Val Concei
Imbocchiamo una strada interpoderale che scende verso
il paese
A destra un prato appena sfalciato, a sinistra -
invece - l'erba è ancora alta, molto alta !
Puntiamo verso Lenzumo
Coltivazioni di fragole
Raggiungiamo Lenzumo ed entriamo in paese
La piazza centrale, con l'antica chiesa
Su un muro della via che attraversa il paese, una
targa ricorda il passaggio di Garibaldi (luglio 1866)
Lasciamo Lenzumo e scendiamo nei prati sotto il paese
Proseguiamo la discesa verso la bassa valle
Poco prima di Locca, si torna su asfalto
Arriviamo a Locca. Ora inizia la salita. Quella vera!
4. tratto Locca-Mezzolago-Pur
Attraversiamo il centro di Locca, con le tre ladyes
davanti al gruppo
Usciamo dal paese, iniziando subito la salita
Balle di fieno
Passaggio a fianco di un vecchio fienile
L'alta Valle di Ledro, con Bezzecca in primo piano
La salita inizia a farsi più impegnativa ...
Attraversiamo un tratto ombroso, sotto una fitta
vegetazione
Selfie
La strada scollina e inizia un tratto di leggera
discesa
Nel frattempo siamo tornati su sterrato
Proseguiamo in leggera discesa
Dopo un po' si riprende a salire
Arriva il punto più tosto, preceduto da un ripido
tornante
Dopo la curva, la strada si impenna oltre il 20% di
pendenza
Il Savonèèèse getta la spugna e percorre un tratto a
piedi
Dopo il 2° tornante la strada torna a salire, anche se
meno ripida del tratto precedente
Dopo i ramponi, arrivati attorno a quota 1000, si
prosegue in falsopiano a mezza costa della montagna
Si alternano tratti di leggera salita a temibili
rampette
Siamo quasi arrivati al GPM
La strada spiana nuovamente
Nel frattempo si apre il panorama sul lago: stupendo !
La foto ricordo è d'obbligo !
Anche bere è d'obbligo, con questo caldo !
Dopo la sosta fotografica, si riparte per l'ultima
salita
Arriviamo al punto più elevato del tour, a quota 1.030
circa
Inizia la ripida discesa verso Mezzolago
Debitamente distanziati, iniziamo a perdere quota
Più in basso la discesa si fa ancora più ripida, e il
fondo è cementato
Elisa ha quasi consumato i freni ...
Gusy impegnata in una curva
I tratti cementati si alternano allo sterrato
Si scende in picchiata
La stanga indica che siamo arrivati alla fine della
strada forestale
Arriviamo in località Alta Valle
Qui facciamo una sosta per ... raffreddare i freni !
Riprendiamo la discesa, verso Mezzolago
Arriviamo al paese posto proprio a metà del Lago di
Ledro, fra Molina e Pieve
Subito dopo la chiesa si svolta a sinistra, in via
Belvedere
Imbocchiamo la strada, che passa poco a monte della
statale
Se l'hanno chiamata Via Belvedere, un motivo c'è !
La strada offre diversi scorci panoramici sul lago
Iniziamo a scendere verso il lago
Attraversata la statale, imbocchiamo la bella stradina
che costeggia il lago
Proseguiamo verso Molina
Alcuni tratti sono proprio a due passi dall'acqua
Vista sul lago
Passaggio in spiaggia
A Molina si passa a fianco del Museo delle Palafitte
Imbocchiamo la strada lungolago che porta verso Pur
La fame si fa sentire e ci lanciamo verso la polenta
...
Il lago visto da est verso ovest
Volata per i posti a tavola ?
Arriviamo a Pur
Dopo 31 km, si è chiuso il bell'itinerario
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5. il pranzo sociale a Pur |
La bella baita di famiglia dei nostri soci
Tania & Frà, che ci ospitano una tappa all'anno dal lontano 2004
La zona cottura
Il Frà raccoglie il paiolo della polenta e si
accinge a versarla sul tagliere
Pronti?
Oplà, ecco una bella polenta fumante !
Con la carta oleata si chiudono i bordi per
evitare che tracimi !
Ok, adesso si è consolidata e non cade più
La polenta è pronta, le salsicce pure. Che
inizino le danze !
Si forma subito la fila !
C'è anche lo spezzatino di vitello e ci sono
anche le cipolle rosolate
Cipollino assaggia le cipolline ...
Abbiamo anche l'angolo vegan, con hamburger di
soia
Che tavolata !
La tavolata dall'angolo opposto
Tavolata-2
C'è anche la curva sud
E allora ... si mangia e si beve !
Piatto tradizionale
Piatto vegan
A voi la scelta !
E ovviamente - alla fine - c'è anche il dolce
Buona la crostata di more con la polenta di patate !!!
E per chiudere, un bel caffè
E viste le facce, direi che è ora di andare a casa ...
Grazie a tutti (soprattutto a Tania & Frà per l'ospitalità) e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |