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Fra chiese, castelli e natura Disputata oggi in Val di Non, in una splendida giornata di sole, la 3ª uscita bike 2015. Solo 12 i biker al via (il maltempo fino al venerdì ha evidentemente messo paura ...), per affrontare un bellissimo tracciato ad anello di 32 km che ha toccato quasi tutti i paesi della Predaia, con passaggio presso antichi castelli, chiesette e suggestivi ambienti di mezza montagna. Ora L'appuntamento è per fine mese, sabato 30 maggio, con il Bike & Trekking sul Monte Bondone. |
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i presenti |
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la cronaca |
16/05/2015. E' stata disputata oggi in Val di Non la 3ª uscita del programma bike 2015. L'itinerario, il "Giro della Predaia", ha toccato quasi tutti i paesi dell'omonimo altopiano (e del neonato comune, frutto della fusione di Coredo, Smarano, Taio, Tres e Vervò, operativa dal 1° gennaio 2015), passando per castelli ed antiche chiese, per frutteti (del resto lassù la coltivazione del melo è di casa!) e suggestivi ambienti di mezza montagna.
Il gruppo - composto da soli 12 biker (il maltempo che ha imperversato fino a venerdì sera ha scoraggiato in molti ... che però poi si saranno mangiati le mani!) si è ritrovato attorno alle 8:45 poco fuori dall'abitato di Vigo di Ton, in uno dei parcheggi realizzati a servizio del vicino Castel Thun.
La dozzina di biker presenti (cui in itinere, per un tratto del percorso, si è anche aggiunto l'amico Guido, a farci da "guida indigena") ha mosso le prime pedalate verso le 9:00, imboccando una strada fra i meleti i direzione della frazione di Toss, distante circa un km. Raggiunto il paesino (dove si può ammirare la chiesa di S. Nicolò, del 1500) si è proseguito fino ad incrociare il bivio per la Forra del Rio Pongaiola. Quest'ultimo è un piccolo ruscello che scende dalla Predaia e va a confluire nel torrente Noce, attraversando una zona formata da morbida roccia sedimentaria (chiamata scaglia), cosicché nel corso dei millenni il modesto corso d'acqua ha scavato un canyon di tutto rispetto! Se ne sono accorti i nostri biker, sia a scendere, ma soprattutto a risalire dal lato opposto, sulla ripida strada che taglia in diagonale il versante della forra, con pendenze sopra il 20%.
Una volta risalita la forra del Pongaiola, il gruppo ha lambito il piccolo abitato di Dardine (dove si trova la trecentesca chiesa di San Marcello, di impianto romanico e con stupendi affreschi al suo interno), per poi proseguire sulla strada comunale che va a confluire sulla provinciale per Vervò. Qui si è passati per la prima volta off road, dapprima attraversando alcuni meleti, poi entrando nel bosco, su una bella strada forestale che tagliando il versante a mezza costa ha condotto fino sopra la frazione di Viòn. Anche qui - come in quasi tutti i paesini della Val di Non - c'è una piccola ed antica chiesa, in questo caso dedicata a San Sigismondo, coeva di quella di Toss (secolo XV).
Da Viòn si è quindi proseguito verso nord, su una larga strada comunale che attraversando i frutteti ha condotto fino alle porte di Taio. Prima di entrare in paese si è svoltato a destra, iniziando a salire nuovamente nel bosco, su una stradina sterrata che con qualche strappo alternato a salite più morbide è sbucata sulla provinciale che sale verso Tres. Da qui si è scesi per un breve tratto, fino alla loc. "3 confini", dove è stata imboccata la strada per Coredo. Dopo nemmeno mezzo km, sulla sinistra, è apparso fra la fitta vegetazione Castel Braghèr, con le pareti bianche illuminate dal sole.
Castel Braghèr, il cui nome deriva dai suoi primi possessori (la famiglia Bragherio di Coredo), risale al XIII secolo ed è nato attorno ad una preesistente torre di avvistamento, poi ulteriormente fortificata. Nel XIV secolo il maniero passò dai Bragherio alla famiglia Thun, che ne è ancor oggi proprietaria. Di fronte al castello, sull'altro lato della strada, si trova la settecentesca Chiesa di Loreto, con affreschi della via Crucis sulle pareti laterali.
Dopo la sosta al castello il gruppo è ripartito, affrontando un tratto di ripida salita nel bosco (inevitabilmente a spinta, per via del fondo sassoso), andando a sbucare nei prati che si trovano a valle dell'abitato di Tres. Da qui è stata quindi imboccata una stradina interpoderale (con un bella rampa cementata che ha messo a dura prova polpacci e quadricipiti dei nostri biker) che ha portato fino al paese di Tres, da dove si è proseguito su una stradina che esce dall'abitato, in direzione del bacino artificiale realizzato per l'impianto di irrigazione de meli.
Dal bacino artificiale è stata quindi imboccata una bella e comoda strada forestale che compie il giro di un rilievo ubicato a monte di Tres, passando in una splendida abetaia. La strada è andata a terminare a monte del paese di Vervò, dove si trova il campo sportivo. Da qui si è scesi in paese, passando per l'antico complesso religioso di San Martino, ubicato in posizione decisamente panoramica, dove si trovano una chiesa (consacrata nel 1433), un campanile, una cappella (del 1476), il cimitero e la via Crucis, costruiti a più riprese su un castelliere preistorico e poi su un castello romano (sono ancora in corso degli scavi).
Da Vervò si è quindi saliti leggermente, fino alla località Verginàz, dove è stata imboccata la strada forestale che scende nuovamente nella valle del Rio Pongaiola (anche se qui si era molto più a monte rispetto all'attraversamento precedente), inoltrandosi per circa 2 km, fino ad arrivare al ponte mediante il quale si è passati sul versante opposto. Dopo il ponte è iniziata la salita verso Malga Vervò: altri 2 km di comoda strada bianca (con un solo tratto cementato, dove la pendenza è schizzata al 20%) e si è quindi giunti al pascolo di Malga Vervò. Per arrivare alla malga, posta proprio in cima al prato (!), è stato necessario un ulteriore sforzo, poi i nostri biker si sono potuti riposare al sole sull'erba, rifocillandosi a dovere dopo 26 intensi km di su e giù.
Dopo la sosta pranzo, il gruppo è tornato in sella per percorrere gli ultimi 6 km del tracciato, dapprima in saliscendi - rimanendo attorno a quota 1000 - sul versante ovest della catena che separa la Val di Non dalla Valle dell'Adige, poi in discesa, sempre più ripida, fino ad arrivare proprio sopra Castel Thun, che si è potuto ammirare da un inedito punto di vista.
A quel punto non è rimasto che percorrere l'ultimo km di ripida discesa (con dei bei ramponi cementati), arrivando proprio all'imbocco della stradina che sale al castello. Il gruppo è salito nel maniero, entrando nel "Campo dei Tornei", il prato posto a sud del complesso, dove un tempo venivano svolti i tornei a cavallo. Immancabile foto ricordo, poi di nuovo in sella per scendere a Vigo di Ton, raggiunto in pochi minuti di strada fra i meli, andando così a chiudere il bell'anello di circa 32 km.
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Ora l'appuntamento con la prossima uscita ufficiale è fissato per sabato 30 maggio con il Bike & Trekking del Monte Bondone, l'Alpe di Trento. Bel giro di 32 km per i biker, fra vecchie strade militari, pascoli e boschi, mentre i trekker dovranno affrontare l'anello di 8 km con salita sul Palòn (m.2100) e spettacolare panorama su Trento.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi 32 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 900 metri. L'altimetria è molto nervosa, caratterizzata da continui saliscendi, senza salite particolarmente lunghe. Due attraversamenti del Rio Pongaiola, con discesa nella forra: il primo all'inizio del tour, con discesa e risalita molto ripide, il secondo più a monte, fra Vervò e l'omonima malga, con pendenze decisamente più morbide. GPM a Malga Vervò, m. 1060.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
1. tratto Vigo di Ton - Castel Braghèr
Dopo le piogge di venerdì, la giornata si presenta
benissimo !
Alle 8:45 siamo al parcheggio "P2" di Vigo di Ton,
sulla strada che sale a Castel Thun
Alle 9:00 si parte
Si imbocca la "Strada Vecla" (la "strada vecchia"), in
direzione di Toss
Oggi la strada funge da interpoderale fra i frutteti
Usciamo sulla strada nuova e proseguiamo verso Toss
Eccoci nel piccolo paese, che dista circa 1 km da Vigo
di Ton
Passiamo davanti alla Chiesta di San Nicolò, risalente
al 1500
Tappa alla fontana per riempire le borracce
Si riparte, uscendo da Toss
Sopra di noi, il maestoso Castel Thun, dove arriveremo
(dall'alto!) al termine del giro
Uscendo dal paese, torniamo a pedalare fra alcuni
frutteti
Poco dopo imbocchiamo la strada che scende verso
la Forra del Rio Pongaiola
La strada scende ripida nella gola scavata dal piccolo
ruscello
In alcuni punti la pendenza della discesa raggiunge il
20%
Arriviamo in fondo alla gola e attraversiamo il
piccolo corso d'acqua
Ora bisogna risalire dall'altra parte dove la pendenza
non è da meno !
Affrontiamo il primo dei due ripidi tornanti ...
Attacchiamo la rampa fra il 1° e il 2° tornante
Primo piano del Vice-Presidente Rinco Starr
Ecco il secondo tornante, in piedi anche questo !
L'ultima rampa prima di scollinare ...
Usciti dalla forra, arriviamo nei pressi di Dardine
Il piccolo paesino, una delle tante frazioni del
neonato comune di Predaia
Imbocchiamo la strada comunale che sale a monte del
paese
Qualche inconveniente tecnico alla ruota posteriore
della Cube del Presidente
Il gruppo procede compatto
Lasciamo la strada principale e deviamo per la prima
volta "off-road"
Dapprima attraversiamo un frutteto, su una
interpoderale in falsopiano
Poi entriamo nel bosco, su sterrato, ed inizia il
saliscendi
Primo piano di Bancomat e Cipollino
Uno dei tanti strappetti che hanno caratterizzato
questo itinerario
Fortunatamente, nonostante le piogge, il fondo ha
drenato bene e non c'è traccia di fango
Un'altra temibile salitella, prima di un pianoro dove
riposare
Una tabella informativa sul tracciato
El Michèta fraternizza con uno del luogo !
Si riparte, ancora in saliscendi
Big Bobby e Landini
Si sfreccia nei tratti in discesa
I ruscelli belli carichi dopo le precipitazioni
abbondanti delle ultime 24 ore (in Val di Non anche con grandine)
Prosegue la salita ...
L'ultimo tornante prima di uscire dal bosco
Dopo la curva, infatti, un ultimo strappo ...
... anche questo con pendenza non trascurabile ...
... ed eccoci fuori dal bosco, nuovamente fra i
frutteti
Scendiamo verso il paesino di Vion
Qui troviamo la Chiesa di San Sigismondo, risalente al
XV secolo
Lasciamo Vion, imboccando una comoda strada comunale
in direzione di Taio
La strada, recentemente allargata, taglia in
orizzontale dei frutteti realizzati su un terreno in pendenza
Poco prima di Taio, si devia sulla destra, imboccando
un'altra strada sterrata
Si riprende a salire ...
Guido, la nostra "guida indigena", che ha dato alcune
dritte sul percorso
La salita prosegue con pendenza moderata
Arriviamo sulla strada provinciale 13, che sale verso
Tres
Noi percorriamo un breve tratto in discesa
Dopo qualche centinaio di metri, arriviamo in località
"3 confini", dove imbocchiamo la strada per Coredo
Dopo il bivio, proseguiamo verso Castel Braghèr
La sagoma bianca del maniero ci appare poco dopo, fra
la fitta vegetazione
Il bellissimo castello, risalente al XIII secolo
Primo piano del castello, dotato di torri su ogni
spigolo dell'edificio
Proprio di fronte al castello, la Chiesa di Loreto,
settecentesca
Curioso effetto: le tegole sono impregnate d'acqua
che, con l'arrivo del sole, evapora
Sulle facciate laterali, alcuni affreschi della via
Crucis
Particolari di alcuni dei dipinti
Una foto di gruppo prima di ripartire
2. tratto Castel Braghèr - Malga Vervò
Dopo la sosta a Castel Braghèr, riprendiamo a
pedalare, seguendo Guido su una stradina nei campi
Arriviamo alla cappella che i Conti Thun si erano
fatti costruire vicino al castello
Proprio davanti alla cappella, un mucchio di letame
che a causa delle piogge della notte sta colando ...
Praticamente, percorriamo qualche metro ... nella merda!
Dietro alla cappella imbocchiamo un sentiero dove per
circa 100 metri è impossibile pedalare ...
... e allora si spinge !
Poco più a monte intercettiamo un bel sentiero in
falsopiano, all'ombra della fitta vetegazone
Pedaliamo nel faggeto per circa 500 metri
Un vero e proprio "tunnel vegetale"
Lo Snowboarder fa una sosta idraulica ...
Poco più avanti si torna a salire e di nuovo troviamo
un tratto di sentiero molto sassoso e sconnesso
Sbuchiamo nei prati sotto il paese di Tres
Ci fermiamo al bivio, per riposare un po' mentre
ammiriamo il panorama sulla Val di Non
Un panorama da cartolina
Si vedono anche le vette del Brenta settentrionale
Riprendiamo a pedalare, salendo verso l'abitato di
Tres
Davanti a noi appare una rampa in cemento che non
promette nulla di buono ...
Infatti ci troviamo un muro dove la pendenza schizza
al 25%. Qualcuno sale in sella ...
Ma la maggior parte se la fa a piedi !
Poco più avanti la pendenza cala un po' e si torna
tutti in sella
Arriviamo a Tres
Appena entrati in paese, svoltiamo per via Zòcel, una
stradina che esce dal paese verso nord
Saliamo verso alcuni frutteti a monte del paese
Ora vediamo Tres dall'alto
Pedaliamo fra meleti e verdissimi prati
Un paesaggio da cartolina
Allora oggi è un vizio! Altro cumulo di m... e il
Merdatleta si ferma per una foto ricordo!
Pedaliamo verso nord, con la Val di Non alla nostra
sinistra
Arriviamo al bacino artificiale, realizzato a servizio
degli impianti irrigui
Saliamo verso il bosco a monte dell'invaso artificiale
Guido ci deve lasciare e così passa il testimone al
Merdatleta
Un bastoncino decisamente particolare ...
Questo lo mangiamo in malga !
Proseguiamo la pedalata, su una bella strada forestale
Primo piano del Presidente
La strada, nel primo tratto, procede in falsopiano
Poco più avanti, però, si torna a salire
Anche qui il fondo è asciutto, nonostante le forti
piogge delle ultime ore
La salita si fa più ripida e sassosa
Siamo quasi sulla sommità del rilievo che abbiamo
aggirato, ubicato a monte di Tres
Attraversiamo una bellissima abetaia
La zona è molto ombrosa ed umida, come testimonia lo
spesso strato di muschio sulle piante
Il sole filtra appena fra la fitta vegetazione
Lasciamo la strada forestale e imbocchiamo un bel
sentiero in single track
7
Avanziamo nella traccia appena percepibile nell'erba
alta
La colonna dei Rinco si inoltra nella boscaglia
Anche qualche lastra di roccia levigata, per fortuna
... asciutta!
Più avanti il sentiero si allarga
Ops! Un albero di traverso, probabilmente fatto cadere
dal fortissimo vento di qualche mese fa
Aggiriamo l'ostacolo, passando a lato del sentiero
In questo tratto troviamo qualche pozzanghera, per via
del terreno più argilloso e meno drenante
Altro albero caduto e altro aggiramento
Si ritorna a pedalare, di nuovo su una comoda strada
forestale
Ora ci troviamo a monte dell'abitato di Vervò
Anche quassù c'è un paesaggio niente male
Imbocchiamo la strada asfaltata che scende in
paese
Un paio di tornanti e siamo arrivati in centro
Tappa al panificio, perchè qualcuno è sprovvisto del
panino
Presidente e Vice si concedono un dolcetto ai
mirtilli: "E' per affrontare meglio la salita alla malga"
Senza parole, solo mugolii ...
"Ho una fame che mi mangio pure la vaschetta di
cartone"
Raggiungiamo il vicino complesso religioso di San
Martino
Facciamo il rabbocco delle borracce, in previsione di
altri 10 km nel bosco, senza fonti d'acqua
Da qui si vede meglio il paese di Vervò
Lasciamo la Chiesa di San Martino, per riprendere il
nostro tour
Saliamo verso la località Verginàz, posta a monte di
Vervò
Lasciamo la strada provinciale e imbocchiamo una bella
forestale
Il Presidente mentre immortala alcuni passaggi con la
sua Canon
In località Verginàz, oltre ad un'area pic-nic, c'è un
bel punto panoramico
Le uniche due lady del gruppo di oggi, Cristina ed
Elisa
Da qui si vede molto bene il complesso di San Martino
ed una parte di Vervò, oltre alla bassa Val di Non.
Il solco che si nota in basso a sinistra è la forra del Rio Pongaiola, che
abbiamo attraversato stamattina
Se non l'avete capito, oggi c'è il SOLE !!!
Un apicoltore mentre controlla le arnie
Alcune mucche al pascolo, nel prato vicino all'area
pic-nic
Iniziamo a scendere nella valle del Rio Pongaiola
Anche qui qualche ripida rampa cementata, ma in
discesa !
Ci inoltriamo nella valle, perdendo un po' di quota
Passiamo su un piccolo rio laterale
La discesa prosegue, alternando tratti soleggiati a
tratti sotto una fitta vegetazione
Il New-Rinco GigaBike
Un passaggio sotto la roccia, scavata per realizzare
la strada
Il fondo è compatto e scorrevole e lasciamo correre le
nostre mtb
Dopo 2 km arriviamo in fondo alla valle
Ecco il ponte sul Rio Pongaiola. Ora si passa sul
versante opposto
La salita inizia con pendenza morbida
Poco più avanti, però, ecco qualche rampa cementata!
Dobbiamo percorrere altri 2 km circa per arrivare alla
malga
Le rampe cementate si susseguono, alternandosi a
tratti meno ripidi
Una salita che non molla mai
Ora vediamo la strada sul versante opposto, che
abbiamo appena percorso in discesa
A testa bassa ...
Finiti i ramponi arriviamo al bivio per la malga
Percorriamo un ultimo tratto nel bosco prima di
arrivare al pascolo di Malga Vervò
Poco più avanti, infatti, usciamo dall'ombra
L'indicazione per la malga, che si trova in cima al
prato
Per arrivare alla meta è necessario un ultimo sforzo
...
Il paesaggio è davvero stupendo
"vàrda che bèl !"
Anche qui, però, un'ultima rampa in cemento. 'Sto
panino ce lo siamo proprio sudati !
Finalmente, a quota 1060, ecco Malga Vervò. Adesso ci
riposiamo e ... si mangia!
3. ristoro a Malga Vervò
La malga è esposta a sud-ovest, con bella vista sulla
Val di Non
Ci sistemiamo sul prato, al sole
E vai con i panini !
GigaBike in contemplazione: prosciutto o salame?
Il Presidente ha inaugurato il radler al sambuco !
Il Trio Medusa
Non solo mucche, a Malga Vervò: ecco un simpatico
asinello
Però non gli si deve rompere le balle, all'asinello,
altrimenti ti pesta i piedi !!!
E' arrivata l'ora di "sacrificare" il salame che ci ha
regalato Guido. Il Merdatleta è pronto ...
E vai, fettina dopo fettina ...
Taia, taia, taia ...
... questo è restà !
E dopo mangiato, vista la gradevole temperatura, un
po' di sole
Una mucca curiosa si avvicina alle nostre mtb ...
Dopo una bella e riposante sosta, ci prepariamo per
ripartire
Lasciamo Malga Vervò
4. Malga Vervò - Castel Thun e rientro
Ripercorriamo, in discesa, la rampa cementata che
costeggia il pascolo
Scendiamo verso il bivio per Castel Thun
Sotto il pascolo, ecco il bivio dove imbocchiamo la
strada per il rientro
Al castello mancano 6km, ma i primi 4 saranno tutto un
saliscendi ...
Un fastidioso tratto sassoso, dove è appena stato
rifatto il fondo rovinato dalle piogge
Primo piano di Cipollino, concentrato sulla guida
Una delle tante salitelle che hanno caratterizzato la
prima metà del rientro a valle
Cristina (che oggi inaugurava la bici nuova!),
all'ombra delle frasche
Il sentiero segue l'orografia del versante e numerosi
sono i guadi di piccoli ruscelli
Un tratto di discesa, dove abbiamo fatto correre le
bici ...
Si procede all'ombra della fitta vegetazione
Elisa impegnata nella discesa
Un altro guado (in questo caso in secca!)
Altro saliscendi ... dopo mangiato è dura!
Altro tratto di discesa e GigaBike si lancia!
La linguaccia di Elisa ...
Il passaggio nei pressi di una cascatella
Con il caldo che c'era dopo pranzo, pedalare all'ombra
è stato una manna!
Ennesimo guado, questa volta con un rivolo d'acqua
Diciamo che ne abbiamo approfittato per ...
... lavare le ruote dopo il passaggio ... nella merda
!
La discesa prosegue verso Vigo di Ton
Big Bobby e Landini
Una bellissima peonia selvatica
Nel tratto finale della discesa incontriamo alcuni
ramponi cementati
Qui la pendenza schizza oltre il 25%
Ci fermiamo ad ammirare il panorama ...
Sotto di noi, infatti, c'è Castel Thun, inquadrato da
un inedito punto di vista: dall'alto
Riprendiamo la ripida discesa verso il castello
Un ultima curva prima della discesa conclusiva
La segnaletica di "Predaia MTB"
Ed eccoci ai piedi del castello
Una visita al maniero è d'obbligo e così affrontiamo
anche quest'ultima salita ...
Entriamo in bici: permesso ...
La fontana dei giardini esterni
Imbocchiamo il vialetto che porta al "Campo dei
Tornei"
Passaggio sotto un portone ad arco ..
... ed eccoci nel prato posto a sud del castello. Qui
si tenevano i tornei a cavallo
Foto ricordo
Bene, adesso possiamo andare
"Ma l'è proprio necessario levàr su, se sta cos'ì bèn
..."
Torniamo verso l'uscita
C'è il tempo di dare uno sguardo alla facciata nord,
con la maestosa Porta spagnola
Per scendere al parcheggio utilizziamo la strada
vecchia (da notare il cippo in marmo)
Ai piedi del colle c'è la chiesetta di San Martino,
che era la cappella dei Conti Thun
Scendiamo sulla stretta stradina
Arriviamo al parcheggio P1, posto sotto il castello
Noi dobbiamo scendere al parcheggio P2, ubicato poco
fuori Vigo di Ton
dopo un km scarso di discesa, eccoci arrivati al
parcheggio
Bellissimo giro, bellissima giornata. Anche questa è
andata !
Grazie a tutti e ... |
|
alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |