16
MAG

PROGRAMMA ORDINARIO MTB 2014: 3ª USCITA

Fra chiese, castelli e natura

Disputata oggi in Val di Non, in una splendida giornata di sole, la 3ª uscita bike 2015. Solo 12 i biker al via (il maltempo fino al venerdì ha evidentemente messo paura ...), per affrontare un bellissimo tracciato ad anello di 32 km che ha toccato quasi tutti i paesi della Predaia, con passaggio presso antichi castelli, chiesette e suggestivi ambienti di mezza montagna. Ora L'appuntamento è per fine mese, sabato 30 maggio, con il Bike & Trekking sul Monte Bondone.

.   

i presenti

 

 

SOCI
   
OSPITI            
   

 

la cronaca

16/05/2015. E' stata disputata oggi in Val di Non la 3ª uscita del programma bike 2015. L'itinerario, il "Giro della Predaia", ha toccato quasi tutti i paesi dell'omonimo altopiano (e del neonato comune, frutto della fusione di Coredo, Smarano, Taio, Tres e Vervò, operativa dal 1° gennaio 2015), passando per castelli ed antiche chiese, per frutteti (del resto lassù la coltivazione del melo è di casa!) e suggestivi ambienti di mezza montagna.

Il gruppo - composto da soli 12 biker (il maltempo che ha imperversato fino a venerdì sera ha scoraggiato in molti ... che però poi si saranno mangiati le mani!) si è ritrovato attorno alle 8:45 poco fuori dall'abitato di Vigo di Ton, in uno dei parcheggi realizzati a servizio del vicino Castel Thun.

La dozzina di biker presenti (cui in itinere, per un tratto del percorso, si è anche aggiunto l'amico Guido, a farci da "guida indigena") ha mosso le prime pedalate verso le 9:00, imboccando una strada fra i meleti i direzione della frazione di Toss, distante circa un km. Raggiunto il paesino (dove si può ammirare la chiesa di S. Nicolò, del 1500) si è proseguito fino ad incrociare il bivio per la Forra del Rio Pongaiola. Quest'ultimo è un piccolo ruscello che scende dalla Predaia e va a confluire nel torrente Noce, attraversando una zona formata da morbida roccia sedimentaria (chiamata scaglia), cosicché nel corso dei millenni il modesto corso d'acqua ha scavato un canyon di tutto rispetto! Se ne sono accorti  i nostri biker, sia a scendere, ma soprattutto a risalire dal lato opposto, sulla ripida strada che taglia in diagonale il versante della forra, con pendenze sopra il 20%.

Una volta risalita la forra del Pongaiola, il gruppo ha lambito il piccolo abitato di Dardine (dove si trova la trecentesca chiesa di San Marcello, di impianto romanico e con stupendi affreschi al suo interno), per poi proseguire sulla strada comunale che va a confluire sulla provinciale per Vervò. Qui si è passati per la prima volta off road, dapprima attraversando alcuni meleti, poi entrando nel bosco, su una bella strada forestale che tagliando il versante a mezza costa ha condotto fino sopra la frazione di Viòn. Anche qui - come in quasi tutti i paesini della Val di Non - c'è una piccola ed antica chiesa, in questo caso dedicata a San Sigismondo, coeva di quella di Toss (secolo XV).   

Da Viòn si è quindi proseguito verso nord, su una larga strada comunale che attraversando i frutteti ha condotto fino alle porte di Taio. Prima di entrare in paese si è svoltato a destra, iniziando a salire nuovamente nel bosco, su una stradina sterrata che con qualche strappo alternato a salite più morbide è sbucata sulla provinciale che sale verso Tres. Da qui si è scesi per un breve tratto, fino alla loc. "3 confini", dove è stata imboccata la strada per Coredo. Dopo nemmeno mezzo km, sulla sinistra, è apparso fra la fitta vegetazione Castel Braghèr, con le pareti bianche illuminate dal sole.

Castel Braghèr, il cui nome deriva dai suoi primi possessori (la famiglia Bragherio di Coredo), risale al XIII secolo ed è nato attorno ad una preesistente torre di avvistamento, poi ulteriormente fortificata. Nel XIV secolo il maniero passò dai Bragherio alla famiglia Thun, che ne è ancor oggi proprietaria. Di fronte al castello, sull'altro lato della strada, si trova la settecentesca Chiesa di Loreto, con affreschi della via Crucis sulle pareti laterali.

Dopo la sosta al castello il gruppo è ripartito, affrontando un tratto di ripida salita nel bosco (inevitabilmente a spinta, per via del fondo sassoso), andando a sbucare nei prati che si trovano a valle dell'abitato di Tres. Da qui è stata quindi imboccata una stradina interpoderale (con un bella rampa cementata che ha messo a dura prova polpacci e quadricipiti dei nostri biker) che ha portato fino al paese di Tres, da dove si è proseguito su una stradina che esce dall'abitato, in direzione del bacino artificiale realizzato per l'impianto di irrigazione de meli.

Dal bacino artificiale è stata quindi imboccata una bella e comoda strada forestale che compie il giro di un rilievo ubicato a monte di Tres,  passando in una splendida abetaia. La strada è andata a terminare a monte del paese di Vervò, dove si trova il campo sportivo. Da qui si è scesi in paese, passando per l'antico complesso religioso di San Martino, ubicato in posizione decisamente panoramica, dove si trovano una chiesa (consacrata nel 1433), un campanile, una cappella (del 1476), il cimitero e la via Crucis, costruiti a più riprese su un castelliere preistorico e poi su un castello romano (sono ancora in corso degli scavi).

Da Vervò si è quindi saliti leggermente, fino alla località Verginàz, dove è stata imboccata la strada forestale che scende nuovamente nella valle del Rio Pongaiola (anche se qui si era molto più a monte rispetto all'attraversamento precedente), inoltrandosi per circa 2 km, fino ad arrivare al ponte mediante il quale si è passati sul versante opposto. Dopo il ponte è iniziata la salita verso Malga Vervò: altri 2 km di comoda strada bianca (con un solo tratto cementato, dove la pendenza è schizzata al 20%) e si è quindi giunti al pascolo di Malga Vervò. Per arrivare alla malga, posta proprio in cima al prato (!), è stato necessario un ulteriore sforzo, poi i nostri biker si sono potuti riposare al sole sull'erba, rifocillandosi a dovere dopo 26 intensi km di su e giù.

Dopo la sosta pranzo, il gruppo è tornato in sella per percorrere gli ultimi 6 km del tracciato, dapprima in saliscendi - rimanendo attorno a quota 1000 - sul versante ovest della catena che separa la Val di Non dalla Valle dell'Adige, poi in discesa, sempre più ripida, fino ad arrivare proprio sopra Castel Thun, che si è potuto ammirare da un inedito punto di vista.

  

A quel punto non è rimasto che percorrere l'ultimo km di ripida discesa (con dei bei ramponi cementati), arrivando proprio all'imbocco della stradina che sale al castello. Il gruppo è salito nel maniero, entrando nel "Campo dei Tornei", il prato posto a sud del complesso, dove un tempo venivano svolti i tornei a cavallo. Immancabile foto ricordo, poi di nuovo in sella per scendere a Vigo di Ton, raggiunto in pochi minuti di strada fra i meli, andando così a chiudere il bell'anello di circa 32 km.

- - -

Ora l'appuntamento con la prossima uscita ufficiale è fissato per sabato 30 maggio con il Bike & Trekking del Monte Bondone, l'Alpe di Trento. Bel giro di 32 km per i biker, fra vecchie strade militari, pascoli e boschi, mentre i trekker dovranno affrontare l'anello di 8 km con salita sul Palòn (m.2100) e spettacolare panorama su Trento.



 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi 32 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 900 metri. L'altimetria è molto nervosa, caratterizzata da continui saliscendi, senza salite particolarmente lunghe. Due attraversamenti del Rio Pongaiola, con discesa nella forra: il primo all'inizio del tour, con discesa e risalita molto ripide, il secondo più a monte, fra Vervò e l'omonima malga, con pendenze decisamente più morbide. GPM a Malga Vervò, m. 1060. 

L'altimetria

La panoramica in 3D

La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

 

le immagini

1. tratto Vigo di Ton - Castel Braghèr


Dopo le piogge di venerdì, la giornata si presenta benissimo !


Alle 8:45 siamo al parcheggio "P2" di Vigo di Ton, sulla strada che sale a Castel Thun


Alle 9:00 si parte


Si imbocca la "Strada Vecla" (la "strada vecchia"), in direzione di Toss


Oggi la strada funge da interpoderale fra i frutteti


Usciamo sulla strada nuova e proseguiamo verso Toss


Eccoci nel piccolo paese, che dista circa 1 km da Vigo di Ton


Passiamo davanti alla Chiesta di San Nicolò, risalente al 1500


Tappa alla fontana per riempire le borracce


Si riparte, uscendo da Toss


Sopra di noi, il maestoso Castel Thun, dove arriveremo (dall'alto!) al termine del giro


Uscendo dal paese, torniamo a pedalare fra alcuni frutteti


Poco dopo imbocchiamo la strada che scende verso la Forra del Rio Pongaiola


La strada scende ripida nella gola scavata dal piccolo ruscello


In alcuni punti la pendenza della discesa raggiunge il 20%


Arriviamo in fondo alla gola e attraversiamo il piccolo corso d'acqua


Ora bisogna risalire dall'altra parte dove la pendenza non è da meno !


Affrontiamo il primo dei due ripidi tornanti ...


Attacchiamo la rampa fra il 1° e il 2° tornante


Primo piano del Vice-Presidente Rinco Starr


Ecco il secondo tornante, in piedi anche questo !


L'ultima rampa prima di scollinare ...


Usciti dalla forra, arriviamo nei pressi di Dardine


Il piccolo paesino, una delle tante frazioni del neonato comune di Predaia


Imbocchiamo la strada comunale che sale a monte del paese


Qualche inconveniente tecnico alla ruota posteriore della Cube del Presidente


Il gruppo procede compatto


Lasciamo la strada principale e deviamo per la prima volta "off-road"


Dapprima attraversiamo un frutteto, su una interpoderale in falsopiano


Poi entriamo nel bosco, su sterrato, ed inizia il saliscendi


Primo piano di Bancomat e Cipollino


Uno dei tanti strappetti che hanno caratterizzato questo itinerario


Fortunatamente, nonostante le piogge, il fondo ha drenato bene e non c'è traccia di fango


Un'altra temibile salitella, prima di un pianoro dove riposare


Una tabella informativa sul tracciato


El Michèta fraternizza con uno del luogo !


Si riparte, ancora in saliscendi


Big Bobby e Landini


Si sfreccia nei tratti in discesa


I ruscelli belli carichi dopo le precipitazioni abbondanti delle ultime 24 ore (in Val di Non anche con grandine)


Prosegue la salita ...


L'ultimo tornante prima di uscire dal bosco


Dopo la curva, infatti, un ultimo strappo ...


... anche questo con pendenza non trascurabile ...


... ed eccoci fuori dal bosco, nuovamente fra i frutteti


Scendiamo verso il paesino di Vion


Qui troviamo la Chiesa di San Sigismondo, risalente al XV secolo


Lasciamo Vion, imboccando una comoda strada comunale in direzione di Taio


La strada, recentemente allargata, taglia in orizzontale dei frutteti realizzati su un terreno in pendenza


Poco prima di Taio, si devia sulla destra, imboccando un'altra strada sterrata


Si riprende a salire ...


Guido, la nostra "guida indigena", che ha dato alcune dritte sul percorso


La salita prosegue con pendenza moderata


Arriviamo sulla strada provinciale 13, che sale verso Tres


Noi percorriamo un breve tratto in discesa


Dopo qualche centinaio di metri, arriviamo in località "3 confini", dove imbocchiamo la strada per Coredo


Dopo il bivio, proseguiamo verso Castel Braghèr


La sagoma bianca del maniero ci appare poco dopo, fra la fitta vegetazione


Il bellissimo castello, risalente al XIII secolo


Primo piano del castello, dotato di torri su ogni spigolo dell'edificio


Proprio di fronte al castello, la Chiesa di Loreto, settecentesca


Curioso effetto: le tegole sono impregnate d'acqua che, con l'arrivo del sole, evapora


Sulle facciate laterali, alcuni affreschi della via Crucis

  
Particolari di alcuni dei dipinti


Una foto di gruppo prima di ripartire

 

2. tratto Castel Braghèr - Malga Vervò


Dopo la sosta a Castel Braghèr, riprendiamo a pedalare, seguendo Guido su una stradina nei campi


Arriviamo alla cappella che i Conti Thun si erano fatti costruire vicino al castello


Proprio davanti alla cappella, un mucchio di letame che a causa delle piogge della notte sta colando ...
Praticamente, percorriamo qualche metro ... nella merda!


Dietro alla cappella imbocchiamo un sentiero dove per circa 100 metri è impossibile pedalare ...


... e allora si spinge !


Poco più a monte intercettiamo un bel sentiero in falsopiano, all'ombra della fitta vetegazone


Pedaliamo nel faggeto per circa 500 metri


Un vero e proprio "tunnel vegetale"


Lo Snowboarder fa una sosta idraulica ...


Poco più avanti si torna a salire e di nuovo troviamo un tratto di sentiero molto sassoso e sconnesso


Sbuchiamo nei prati sotto il paese di Tres


Ci fermiamo al bivio, per riposare un po' mentre ammiriamo il panorama sulla Val di Non


Un panorama da cartolina


Si vedono anche le vette del Brenta settentrionale


Riprendiamo a pedalare, salendo verso l'abitato di Tres


Davanti a noi appare una rampa in cemento che non promette nulla di buono ...


Infatti ci troviamo un muro dove la pendenza schizza al 25%. Qualcuno sale in sella ...


Ma la maggior parte se la fa a piedi !


Poco più avanti la pendenza cala un po' e si torna tutti in sella


Arriviamo a Tres


Appena entrati in paese, svoltiamo per via Zòcel, una stradina che esce dal paese verso nord


Saliamo verso alcuni frutteti a monte del paese


Ora vediamo Tres dall'alto


Pedaliamo fra meleti e verdissimi prati


Un paesaggio da cartolina


Allora oggi è un vizio! Altro cumulo di m... e il Merdatleta si ferma per una foto ricordo!


Pedaliamo verso nord, con la Val di Non alla nostra sinistra


Arriviamo al bacino artificiale, realizzato a servizio degli impianti irrigui


Saliamo verso il bosco a monte dell'invaso artificiale


Guido ci deve lasciare e così passa il testimone al Merdatleta


Un bastoncino decisamente particolare ...


Questo lo mangiamo in malga !


Proseguiamo la pedalata, su una bella strada forestale


Primo piano del Presidente


La strada, nel primo tratto, procede in falsopiano


Poco più avanti, però, si torna a salire


Anche qui il fondo è asciutto, nonostante le forti piogge delle ultime ore


La salita si fa più ripida e sassosa


Siamo quasi sulla sommità del rilievo che abbiamo aggirato, ubicato a monte di Tres


Attraversiamo una bellissima abetaia


La zona è molto ombrosa ed umida, come testimonia lo spesso strato di muschio sulle piante


Il sole filtra appena fra la fitta vegetazione


Lasciamo la strada forestale e imbocchiamo un bel sentiero in single track

7
Avanziamo nella traccia appena percepibile nell'erba alta


La colonna dei Rinco si inoltra nella boscaglia


Anche qualche lastra di roccia levigata, per fortuna ... asciutta!


Più avanti il sentiero si allarga


Ops! Un albero di traverso, probabilmente fatto cadere dal fortissimo vento di qualche mese fa


Aggiriamo l'ostacolo, passando a lato del sentiero


In questo tratto troviamo qualche pozzanghera, per via del terreno più argilloso e meno drenante


Altro albero caduto e altro aggiramento


Si ritorna a pedalare, di nuovo su una comoda strada forestale


Ora ci troviamo a monte dell'abitato di Vervò


Anche quassù c'è un paesaggio niente male


Imbocchiamo la strada asfaltata  che scende in paese


Un paio di tornanti e siamo arrivati in centro


Tappa al panificio, perchè qualcuno è sprovvisto del panino


Presidente e Vice si concedono un dolcetto ai mirtilli: "E' per affrontare meglio la salita alla malga"

 
Senza parole, solo mugolii ...


"Ho una fame che mi mangio pure la vaschetta di cartone"


Raggiungiamo il vicino complesso religioso di San Martino


Facciamo il rabbocco delle borracce, in previsione di altri 10 km nel bosco, senza fonti d'acqua


Da qui si vede meglio il paese di Vervò


Lasciamo la Chiesa di San Martino, per riprendere il nostro tour


Saliamo verso la località Verginàz, posta a monte di Vervò


Lasciamo la strada provinciale e imbocchiamo una bella forestale


Il Presidente mentre immortala alcuni passaggi con la sua Canon


In località Verginàz, oltre ad un'area pic-nic, c'è un bel punto panoramico


Le uniche due lady del gruppo di oggi, Cristina ed Elisa


Da qui si vede molto bene il complesso di San Martino ed una parte di Vervò, oltre alla bassa Val di Non.
Il solco che si nota in basso a sinistra è la forra del Rio Pongaiola, che abbiamo attraversato stamattina


Se non l'avete capito, oggi c'è il SOLE !!!


Un apicoltore mentre controlla le arnie


Alcune mucche al pascolo, nel prato vicino all'area pic-nic


Iniziamo a scendere nella valle del Rio Pongaiola


Anche qui qualche ripida rampa cementata, ma in discesa !


Ci inoltriamo nella valle, perdendo un po' di quota


Passiamo su un piccolo rio laterale


La discesa prosegue, alternando tratti soleggiati a tratti sotto una fitta vegetazione


Il New-Rinco GigaBike


Un passaggio sotto la roccia, scavata per realizzare la strada


Il fondo è compatto e scorrevole e lasciamo correre le nostre mtb


Dopo 2 km arriviamo in fondo alla valle


Ecco il ponte sul Rio Pongaiola. Ora si passa sul versante opposto


La salita inizia con pendenza morbida


Poco più avanti, però, ecco qualche rampa cementata!


Dobbiamo percorrere altri 2 km circa per arrivare alla malga


Le rampe cementate si susseguono, alternandosi a tratti meno ripidi


Una salita che non molla mai


Ora vediamo la strada sul versante opposto, che abbiamo appena percorso in discesa


A testa bassa ...


Finiti i ramponi arriviamo al bivio per la malga


Percorriamo un ultimo tratto nel bosco prima di arrivare al pascolo di Malga Vervò


Poco più avanti, infatti, usciamo dall'ombra


L'indicazione per la malga, che si trova in cima al prato


Per arrivare alla meta è necessario un ultimo sforzo ...


Il paesaggio è davvero stupendo


"vàrda che bèl !"


Anche qui, però, un'ultima rampa in cemento. 'Sto panino ce lo siamo proprio sudati !


Finalmente, a quota 1060, ecco Malga Vervò. Adesso ci riposiamo e ... si mangia!

 

 

3. ristoro a Malga Vervò



La malga è esposta a sud-ovest, con bella vista sulla Val di Non


Ci sistemiamo sul prato, al sole


E vai con i panini !


GigaBike in contemplazione: prosciutto o salame?


Il Presidente ha inaugurato il radler al sambuco !


Il Trio Medusa


Non solo mucche, a Malga Vervò: ecco un simpatico asinello


Però non gli si deve rompere le balle, all'asinello, altrimenti ti pesta i piedi !!!


E' arrivata l'ora di "sacrificare" il salame che ci ha regalato Guido. Il Merdatleta è pronto ...


E vai, fettina dopo fettina ...


Taia, taia, taia ...                                           ... questo è restà !


E dopo mangiato, vista la gradevole temperatura, un po' di sole


Una mucca curiosa si avvicina alle nostre mtb ...


Dopo una bella e riposante sosta, ci prepariamo per ripartire


Lasciamo Malga Vervò


 

4. Malga Vervò - Castel Thun e rientro


Ripercorriamo, in discesa, la rampa cementata che costeggia il pascolo


Scendiamo verso il bivio per Castel Thun


Sotto il pascolo, ecco il bivio dove imbocchiamo la strada per il rientro


Al castello mancano 6km, ma i primi 4 saranno tutto un saliscendi ...


Un fastidioso tratto sassoso, dove è appena stato rifatto il fondo rovinato dalle piogge


Primo piano di Cipollino, concentrato sulla guida


Una delle tante salitelle che hanno caratterizzato la prima metà del rientro a valle


Cristina (che oggi inaugurava la bici nuova!), all'ombra delle frasche


Il sentiero segue l'orografia del versante e numerosi sono i guadi di piccoli ruscelli


Un tratto di discesa, dove abbiamo fatto correre le bici ...


Si procede all'ombra della fitta vegetazione


Elisa impegnata nella discesa


Un altro guado (in questo caso in secca!)


Altro saliscendi ... dopo mangiato è dura!


Altro tratto di discesa e GigaBike si lancia!


La linguaccia di Elisa ...


Il passaggio nei pressi di una cascatella


Con il caldo che c'era dopo pranzo, pedalare all'ombra è stato una manna!


Ennesimo guado, questa volta con un rivolo d'acqua


Diciamo che ne abbiamo approfittato per ...


... lavare le ruote dopo il passaggio ... nella merda !


La discesa prosegue verso Vigo di Ton


Big Bobby e Landini


Una bellissima peonia selvatica


Nel tratto finale della discesa incontriamo alcuni ramponi cementati


Qui la pendenza schizza oltre il 25%


Ci fermiamo ad ammirare il panorama ...


Sotto di noi, infatti, c'è Castel Thun, inquadrato da un inedito punto di vista: dall'alto


Riprendiamo la ripida discesa verso il castello


Un ultima curva prima della discesa conclusiva


La segnaletica di "Predaia MTB"


Ed eccoci ai piedi del castello


Una visita al maniero è d'obbligo e così affrontiamo anche quest'ultima salita ...


Entriamo in bici: permesso ...


La fontana dei giardini esterni


Imbocchiamo il vialetto che porta al "Campo dei Tornei"


Passaggio sotto un portone ad arco ..


... ed eccoci nel prato posto a sud del castello. Qui si tenevano i tornei a cavallo


Foto ricordo


Bene, adesso possiamo andare


"Ma l'è proprio necessario levàr su, se sta cos'ì bèn ..."


Torniamo verso l'uscita


C'è il tempo di dare uno sguardo alla facciata nord, con la maestosa Porta spagnola


Per scendere al parcheggio utilizziamo la strada vecchia (da notare il cippo in marmo)


Ai piedi del colle c'è la chiesetta di San Martino, che era la cappella dei Conti Thun


Scendiamo sulla stretta stradina


Arriviamo al parcheggio P1, posto sotto il castello


Noi dobbiamo scendere al parcheggio P2, ubicato poco fuori Vigo di Ton


dopo un km scarso di discesa, eccoci arrivati al parcheggio


Bellissimo giro, bellissima giornata. Anche questa è andata !


Grazie a tutti e ...
 
alla prossima !
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................