26
APR

PROGRAMMA ORDINARIO MTB 2014: 2ª USCITA

Di lago in lago ...


     
Laghestèl                               Serraia                                Piazze                                       Buse    

     
          Madrano                             Canzolino                                 Pudro                              Tour dei 7 laghi    

Disputata oggi, fra l'alta Valsugana e l'Altopiano di Pinè. la 2ª uscita bike 2015. 21 biker al via (due per il tracciato soft, tutto in quota), ad affrontare il suggestivo tour di 44 km che ha toccato ben sette laghi. Ora appuntamento al 16 maggio con il Giro della Predaia.

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i presenti

 

 

SOCI
OSPITI
   

 

la cronaca

26/04/2015. E' stata disputata oggi, in una giornata che a dispetto di alcune nefaste previsioni meteo ha riservato perfino qualche raggio di sole, la 2ª uscita del programma bike 2015. Un itinerario battezzato "Tour dei 7 laghi" per via dei sette specchi d'acqua incontrati lungo il tracciato, dall'alta Valsugana fino all'Altopiano di Pinè.

Il gruppo si è ritrovato attorno alle 8:45 in loc. Costa, nel comune di Pergine, vicino all'area sportiva. La ventina di biker presenti ha mosso le prime pedalate verso le 9:00, imboccando la pista ciclabile (sterrata) che costeggia il torrente Fersina, in direzione della Valle dei Mòcheni. Dopo nemmeno un km, però, la ciclabile è stata abbandonata per salire verso l'abitato di Serso. Qui sono state incontrate le salite più impegnative dell'intero tour, tre strappi - intervallati da un paio di stretti tornanti - con una pendenza attorno al 20%. L'ultimo rampone è terminato quasi al centro di Serso, piccolo paese da cui si può godere di un bel panorama sulla città di Pergine, con il suo storico castello adagiato su un colle.

  

Da Serso si è proseguito sulla provinciale in destra Fersina per circa mezzo km, fino ad un capitello in muratura, dove si è deviato a sinistra, imboccando una stradina costeggiata da antichi muri in pietra, in direzione della località Volpare.  Poco più avanti la strada, ormai chiusa al traffico da anni e non più sottoposta a manutenzione, si è ristretta a poco più d'un metro, per via della vegetazione che nel frattempo si è ripresa il suo spazio.

La strada ha condotto nella Valle del Rio Negro, che a dispetto del nome non si trova in Amazzonia, ma fra la Valsugana e l'Altopiano di Pinè. Qui il fondo si è fatto sterrato (anche se molto compatto e scorrevole), con pendenza davvero moderata e si è proseguito costeggiando il piccolo ruscello gorgheggiante, passando anche a fianco di alcuni appezzamenti coltivati a piccoli frutti (fragole, lamponi, mirtilli), uno dei prodotti di punta di questo territorio.

Ritornati su asfalto, si è proseguito sempre in salita fino al piccolo paese di Erla, approdando così nell'Altopiano di Pinè. Ancora un tratto su strada (con passaggio per la frazione di Bernardi), quindi si è entrati nel bosco, all'interno del biotopo del Laghestèl, il primo dei sette specchi d'acqua dell'itinerario, lambito poco più avanti. Dal Laghestèl si è proseguito su comodi sterrati fino alla località di Ferrari, da dove si è saliti alle pendici del dosso di Miola, dove si trova l'omonima frazione.

Dallo stadio del ghiaccio di Miola si è quindi proseguito verso il Lago della Serraia, il più grande dei sette toccati dall'itinerario, che deve il suo nome allo sbarramento naturale, avvenuto per via di smottamenti in epoca post-glaciale, che ha ostruito il passaggio dell'acqua del torrente andando a creare l'invaso. Al Lago Serraia si sono unite al gruppo la moglie e la figlia di Big Bobby, che hanno percorso un anello soft di soli 20 km.

Il lago è stato costeggiato per intero, percorrendo la sponda sud, dove si trova una bellissima stradina ciclo-pedonale, proprio a due passi dall'acqua. Giunti all'estremità opposta del Lago della Serraia, si è saliti ancora leggermente, arrivando in località Campolongo, dove si trova la diga che negli anni '50 creò il lago delle Piazze. Anche questo terzo specchio d'acqua è stato costeggiato sulla sponda sud, sempre su una comoda e suggestiva stradina ciclo-pedonale, terminata sotto l'abitato di Piazze, da cui prende il nome lo specchio d'acqua.

Qui è stata imboccata la pista ciclabile che corre parallela alla strada provinciale, passando per i paesi di Varda, Castellani e Centrale, nel comune di Bedollo. Da Centrale di Bedollo si è quindi proseguito verso l'alta valle, sempre su percorso ciclabile al margine dei campi, fino a raggiungere il laghetto delle Buse, nel comune di Brusago.

In questa conca prativa, all'epoca dell'invasione napoleonica, venne combattuta una battaglia fra i francesi e le milizie locali (gli Schützen, o Scizzeri nella versione dialettale) che ebbero la meglio respingendo l'attacco dei napoleonici. In ricordo di quell'episodio, ogni due anni, si tiene una suggestiva rievocazione storica, con decine e decine di figuranti in costume d'epoca, con tanto di accampamenti e battaglia a colpi di cannoni (a salve, ovviamente).


In riva al laghetto è stata fatta la sosta pranzo, a base di panini, approfittando del tiepido sole. Poi, quando alcune nuvole hanno preso il sopravvento e l'aria si è fatta di colpo fresca, è iniziata la discesa. Fino al Lago delle Piazze è stata percorsa a ritroso la medesima strada fatta in salita poco prima. Poi - una volta giunti al lago - si è costeggiata la sponda opposta a quella percorsa in precedenza (la nord), arrivando nuovamente a Campolongo, ma da sopra. Ancora un breve tratto di discesa sulla stessa strada dell'andata e poi, una volta giunti all'estremità nord del Lago della Serraia (in località Paludi di Sternigo), è stata imboccata anche qui la lungolago opposta rispetto a quella del mattino, passando per il paese di Sternigo e giungendo proprio al centro di Baselga, il capoluogo del Comune di Pinè.

Da Baselga - dopo una pausa caffè in centro - si è scesi fino alla frazione Tressilla, passando per le poco trafficate stradine interne, quindi si è risaliti leggermente, fino alla frazione Ferrari, dove si è rientrati nel bosco, ancora una volta nel biotopo del Laghestèl. La strada percorsa, però, è stata diversa rispetto a quella della salita ed ha condotto sul lato opposto del biotopo. Poco più avanti la strada è diventata uno stretto sentiero (con qualche breve tratto tecnico), che ha ricondotto nel comune di Pergine, sbucando presso l'abitato di Nogarè.

Qui è stata imboccata la provinciale 83, scendendo fino al bivio per il campo sportivo di Madrano, dove si è deviato a sinistra, su una stradina secondaria che ha condotto al piccolo Lago di Madrano, ubicato poco a valle dell'omonimo abitato. Dal laghetto di Madrano ci si è spostati ancora su strade locali, raggiungendo il vicino Lago di Canzolino. Da qui si è saliti in paese, situato poco a monte dello specchio d'acqua, per poi scendere nella conca sul lato opposto al rilievo, dove si trova il 7° ed ultimo specchio d'acqua, il Biotopo di Lago Pudro.

Da qui, passando per la frazione di Casalino, non è rimasto che scendere dalla collina, raggiungendo in breve la frazione di Costa, dove si è chiuso il bel tour di circa 44 km.

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Ora l'appuntamento con la prossima uscita ufficiale - sempre in mtb - è fissato per sabato 16 maggio in Val di Non: il Giro della Predaia.


 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi 44 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 670 metri. L'altimetria è abbastanza nervosa, anche se grosso modo suddivisa equamente fra una prima metà in salita e la seconda metà in discesa, sia pur non continuative ma intermezzate da numerosi saliscendi o, come nel caso dei lungolago, da brevi tratti pianeggianti. GPM ai 1130 metri sopra il Lago delle Buse (Brusago).

L'altimetria

La panoramica in 3D

La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

 

le immagini

1. la salita


Il ritrovo - alle 8,45 - è nel parcheggio vicino allo stadio del ghiaccio di Pergine Valsugana


Verso le 9:00 si parte, imboccando la ciclabile sterrata che costeggia il torrente Fersina


Si percorre la compatta strada bianca, per circa mezzo chilometro


Giunti all'intersezione con la provinciale della Valle dei Mocheni, si passa sulla strada


Iniziamo a salire verso la frazione di Serso


Il cartello indica che siamo nella zona di produzione del Blanc de Sers. Il nome del vino è nato da un'idea
di due amici, come si può scoprire leggendo l'etichetta della bottiglia: " ... nel giugno '78 Guido Valcanover
di Mala e Lino Andreatta di Costasavina, in viaggio sulla S.S. Romea nei pressi di Cesenatico, entrano in un
ristorante alla moda dove un cameriere con un grosso tastevin ciondolante li fa accomodare, consigliando
loro pietanze e vini. I due amici, un po' per burla un po' per celia, chiedono una bottiglia di "Blanc de Sers".
Il sommelier si consulta con un collega, scende in cantina, ritorna e con fare sconsolato, scuotendo il capo,
dice: "Mi spiace, lo abbiamo terminato". Da allora il vino bianco di Serso (fraz. di Pergine) è il Blanc de Sers.
per info: http://www.cantinemonfort.it/blanc-de-sers.html


Al primo tornante, si devia a sinistra, verso la vecchia centrale elettrica


Oltrepassiamo il vecchio ponte in pietra


Inizia la prima di tre ripide rampe, intervallate da due tornanti, che porteranno a Serso


Qui si arriva tranquillamente al 20%


Se qualcuno aveva freddo ... si è subito riscaldato !


Terminate le rampe, arriviamo nel paese di Serso


Si sale ancora, passando per il centro storico del piccolo paese


Usciti da Serso, percorriamo ancora un breve tratto della strada provinciale


Da sopra il paese si gode di un bel panorama su Pergine ed il suo castello


La trippa dei Rinco avanza


I vigneti di Blanc de Sers


I ripidi pendii sono terrazzati, come in Val di Cembra


Arrivati a questo capitello, lasciamo la strada provinciale


Imbocchiamo una stradina secondaria, che sale verso il bosco


I vecchi muri a secco sono coperti di muschio, segno che il posto è un po' umido ...


Continuiamo a salire, verso la località Volpare


Il Cimo, al rientro in sella dopo un incidente sugli sci, nei mesi scorsi


In località Volpare, la strada spiana


Il (vecchio) cartello indica "Pericolo piene improvvise". Speriamo di no !!!


Da qui in avanti la strada è chiusa al traffico da anni e la vegetazione l'ha ridotta ad un metro di larghezza


La strada si inoltra nella valle in falsopiano


Finisce il tratto chiuso al traffico


Si prosegue, sempre in falsopiano, verso la Valle del Rio Negro


Si passa sulla sponda opposta del corso d'acqua


Si tratta di un piccolo ruscello


Uno strappetto ci conduce al bivio con la strada per la Faida di Pinè


Noi, però, anzichè proseguire per la Faida, imbocchiamo una strada sterrata


Anche questa ha pendenze decisamente moderate e passa nei pressi di alcune coltivazioni di piccoli frutti


Ecco le fragole, coltivate ad altezza d'uomo per facilitare la raccolta


Anche in questo tratto la strada - compatta e scorrevole - costeggia il ruscello


Si alternano dolci salite a tratti pianeggianti


Poco più avanti il fondo si fa un po' più sassoso


Ancora serre di piccoli frutti, il prodotto agricolo per eccellenza di questa zona


Dorty e GigaBike dietro le frasche


Ora si sale verso l'abitato di Erla, passando in un rigoglioso faggeto


Qui la pendenza si fa un po' più sostenuta


Ecco le prime case della piccola frazione di Pinè


In paese qualcuno ne approfitta per il rabbocco borraccia


Dalla piazzetta di Erla imbocchiamo quest'antica strada acciottolata


Un'altra rampa (anche se di soli 100 metri), con pendenza niente male ...


Oltrepassata Erla e lambito l'abitato di Montagnaga, si prosegue in salita


Si passa per la frazione di Bernardi


Percorriamo la poco trafficata strada che sale verso il paese


Anche in questo caso affrontiamo un ripido strappo, prima di arrivare alla chiesetta

 
Scorci di architettura rurale nel centro di Bernardi


Brücke in sosta davanti ad una forsizia in fiore


Passato l'abitato di Bernardi, si ritorna su sterrato, puntando verso il Biotopo di Laghestèl


La segnaletica dei sentieri e dell'ippovia (percorsi a cavallo)


Imbocchiamo una vecchia strada, delimitata da muri a secco realizzati con grossi sassi


Avanziamo su un leggero saliscendi nel bosco


Qui il fondo non è compatto e scorrevole come sulle strade precedenti, e bisogna "pistare" !


Arriviamo al Biotopo di Laghestèl, dove facciamo una sosta


Il pannello descrittivo dell'area protetta


Riprendiamo a pedalare


Il tratto che costeggia il biotopo è in falsopiano, anche se con un po' di sassi e radici


Ogni tanto incontriamo tratti con la vecchia pavimentazione in pietra, risalente ad epoche lontane


Nel frattempo il cielo si sta aprendo ... dai che arriva il sole!!!


Lo abbiamo chiamato ... ed è arrivato!


L'arrivo in località Ferrari


Passiamo a fianco di un piccolo maneggio


Ora il cielo è azzurro e i colori del paesaggio sono davvero primaverili


L'abitato di Miola, situato sull'omonimo dosso


Qui c'è lo stadio di pattinaggio su ghiaccio, l'Ice Rink !!!


Si prosegue verso il Lago Serraia


Ed eccoci arrivati al lago più rande del nostro tour


Imbocchiamo la bella stradina lungolago sulla sponda sud


Si pedala a pochi metri dall'acqua


La ciclo-pedonale costeggia l'intero lato sud, fino all'estremità opposta


Oltrepassato il Lago Serraia, si riprende a salire, anche se in maniera moderata


La strada attraversa alcuni versi pascoli


La colonna dei Rinco procede verso Campolongo


Un cavallo pascola tranquillo nei prati


Passiamo a fianco di una vecchia costruzione dell'Enel


Prima di arrivare al Lago delle Piazze c'è da affrontare una salita con fondo acciottolato: c'è il pavè !


Ora il sole splende alto e la temperatura è davvero piacevole


Il tratto finale della salita che porta a Campolongo


Eccoci proprio sotto la diga (visibile oltre il capitello) che negli anni '50 creò l'invaso artificiale delle Piazze


Ed ecco il lago delle Piazze, che prende il nome da una località poco a monte


Anche qui c'è una bella strada lungolago


Il Presidente in sosta


Terminata la lungolago, proseguiamo oltre


Imbocchiamo la pista ciclabile che costeggia la strada provinciale


Rimanendo lontano dal traffico, avanziamo verso l'alta valle


Quassù, oltre quota mille, non ci sono frutteti ma solo pascoli


Giunti a Varda, ci attende un'altra piccola rampa


Giada, che si è aggregata a Pinè, mentre affronta con grinta la salita


Lasciamo Varda, proseguendo sulla ciclo-pedonale a bordo strada

 
Arriviamo a Centrale, sede municipale di Bedollo


Anche qui ci manteniamo sulla viabilità interna, proseguendo verso Brusago


L'antica chiesa sul dosso che domina il paese

 
La salita prosegue


Arriviamo ad un capitello, detto "El capitèl del Checon"


Proseguiamo sulla comoda ciclabile


La pista prosegue parallela alla strada provinciale (sopra a sx)


Si intravede Brusago in lontananza: ormai siamo quasi al giro di boa


Deviazione a sinistra, lasciando la ciclabile


C'è un ultimo strappo, per raggiungere il punto panoramico


Raggiungiamo alcune vecchie case sul dosso


Questo, a quota 1130, è il punto più alto del nostro itinerario


Da qui si vede il Lago delle Buse, dove ci fermeremo per il pranzo


E si vede anche l'abitato di Brusago


Iniziamo la discesa verso il laghetto


Dopo il paese si intravede la valle che scende verso Sover (in val di Cembra)


Arriviamo nel prato vicino al lago. Adesso si mangia !

 

2. la sosta-ristoro al lago delle Buse


Ci sistemiamo vicino al bar del laghetto, purtroppo chiuso


L'area è attrezzata con alcuni tavolini


Ah, però: pan e bòndola, radler e arancia. Che bel menù !


C'è chi preferisce mangiare in piedi ...


... e chi seduto, anche per terra !


E alla faccia dei gufi: tiè, ciàpo anca el sòl !


Prima di ripartire, c'è chi ne approfitta per il cambio olio ...


OK, la panza è piena, possiamo andare. Giacche a vento e via ...

 

3. la discesa


Saliamo in sella e lasciamo l'area attrezzata del laghetto


Il sentiero passa su un isolotto in mezzo allo specchio d'acqua


Percorriamo il suggestivo tracciato


Un altro ponticello porta sull'isolotto successivo


Una volta lasciato il lago, saliamo sulla ripida rampa che porta verso la ciclabile


Imbocchiamo, a ritroso, la ciclabile percorso poco prima in salita


Una breve sosta al Capitèl del Checon


Si riparte, United Color of Rinco


Siamo di nuovo a Centrale di Bedollo


Passata Centrale, ecco subito la frazione di Varda


Rifacciamo, questa volta in discesa, la rampa che passa vicino alla chiesetta


Il lungo falsopiano fra Bedollo e il Lago delle Piazze


Il sottopasso ciclabile, prima del lago


Nel tunnel


L'ultimo tratto prima del lago


Sulla parete di una casa, il termometro segna +14°, l'umidità è al 55% e il barometro che tende al bello. E vai !


Ecco il Lago delle Piazze


Imbocchiamo il sentiero sul lato opposto a quello percorso all'andata


Il sentiero è messo in sicurezza da un'altra staccionata


Arriviamo a Campolongo


Ora scendiamo verso il Lago Serraia


Arrivati in loc. Paludi di Sternigo (sulla sx i canneti), manteniamo la destra


Anche qui imbocchiamo la lungo lago sulla sponda nord


Il passaggio nell'abitato di Sternigo


Una delle tante aree attrezzate lungo il lago


Qui la ciclopedonale si fa più larga


Siamo quasi a Baselga


A Baselga è prevista la sosta caffè


Il Merdatleta è raggiante


Anche Giusy, però, che si abbraccia il banco dei dolci !


Un bel caffè prima di riprendere la discesa


Dopo la pausa, da Baselga scendiamo verso la frazione Tressilla, passando nelle strade interne


Da Tressilla si sale verso loc. Ferrari


Lasciamo il piccolo abitato, imboccando una strada quasi coperta da un "tunnel vegetale"


Torniamo su sterrato, in direzione del Laghestèl


Costeggiamo gli antichi muri a secco, in direzione del biotopo


Lasciamo correre le nostre MTB sul compatto sentiero


La stradina scende con un divertente susseguirsi di curve


Arriviamo al Laghestèl, che da questo lato si può osservare meglio


Proseguiamo la discesa


Una sosta prima di affrontare il tratto più tecnico dell'itinerario


Inizialmente si scende su un fondo sconnesso, con sassi e radici


Per fortuna non ha piovuto, altrimenti sai che scivolate su quelle radici esposte !


Poco più in basso il sentiero inizia a stringersi


Pià avanti diventa un vero e proprio single-track


Cristina "litiga" con un ramo ...


Il sentiero scende a zig-zag fra la vegetazione


Più avanti la strada torna ad allargarsi


Usciti dal bosco, si passa su una comoda strada bianca


Scendiamo veloci sul fondo compatto e scorrevole


Più a valle, terminata la forestale, imbocchiamo una vecchia strada che scende verso Nogarè


Il primo tratto presenta un saliscendi con alcune rampette spaccagambe


Poi si inizia a scendere in maniera decisa


Anche qui sono visibili le tracce dell'antica pavimentazione in grossi ciottoli di porfido


La parte finale della strada, alle porte di Nogarè


Breve sosta in paese, dove si riempiono le borracce


Da Nogarè si imbocca la SP 83, che verrà percorsa per un breve tratto


Dopo circa mezzo chilometro, infatti, si svolta a sinistra


Si scende verso Madrano


La bella stradina costeggia alcuni verdi prati


Un bel prato in fiore e, sullo sfondo, un campo dove si allevano lumache (dentro la recinzione)


Arriviamo al laghetto di Madrano


Si tratta di un piccolo specchio d'acqua, grande più o meno come un campo da calcio


Costeggiamo il laghetto, proseguendo verso Canzolino


Il 6° lago si intravede fra la case, sullo sfondo


Ed ecco il Lago di Canzolino


Ne costeggiamo un tratto, prima di deviare su uno stretto sentierino


Il sentiero porta dal lago al paese


A Canzolino il Presidente indica la via per il 7° (ed ultimo) lago


Svendiamo verso il Lago Pudro


Anche qui le serre dei piccoli frutti caratterizzano il paesaggio agricolo


Arriviamo sul fondo della conca che ospita il biotpo


La strada rissale dal lato opposto


Ecco il cartello che descrive l'area protetta


Ed ecco il laghetto, con i suoi canneti dove nidificano varie specie di uccelli


Lasciato il 7° lago, puntiamo verso Pergine


Passiamo per la frazione di Casalino


Arriviamo a Pergine, ormai il giro è concluso


E dopo 44 km, eccoci di nuovo al parcheggio

 


Grazie a tutti e ...
 
alla prossima !
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