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Le strade di
Don Camillo e Peppone |
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Inaugurato oggi in Emilia, in una splendida giornata di sole, il
programma bike 2015
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i presenti |
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OSPITI | ||||||||
Turisti |
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la cronaca |
28/03/2014. E' partito oggi in Emilia, in una splendida giornata di sole, il programma ordinario bike 2015 dei Rinco Boys. Chi era presente lo scorso anno di questi tempi, a Padova, ricorderà sicuramente il diluvio che caratterizzò quella giornata. Ebbene, Giove Pluvio ci ha risarcito con gli interessi, perchè il "gitone di primavera" del 2015 è stato caratterizzato da un clima davvero stupendo, con il cielo azzurro e terso anche grazie alla pioggia ed al vento dei giorni precedenti, ed una temperatura che nella seconda metà della mattinata si è avvicinata ai 20° C, tanto che molti hanno fatto sfoggio di maniche corte e salopette estiva.
Ma la giornata è stata bella sotto tutti gli aspetti, non sono quello climatico. Grazie alla collaborazione degli amici cremonesi di Non Solo Panza, che avevano effettuato nei mesi scorsi alcuni sopralluoghi del percorso, è stato scovato un tracciato suggestivo e caratteristico, con tanti passaggi nel mondo rurale della Pianura Padana, con i suoi campi sterminati, le sue cascine, i boschi di pioppo, i canali irrigui. E poi, ovviamente, il fiume, il grande fiume, il Po, sui cui argini abbiamo scorazzato da Guastalla in poi, per almeno 3/4 del percorso.
E poi il pranzo, al Ristorante Lido di Colorno, dove abbiamo trovato tanta cortesia e dove ci siamo rifocillati a dovere, gustando alcune delizie della cucina padana, come il gettonatissimo risotto alla pilota (con salsiccia e grana) ed i gustosi tortelli alla ricotta ed erbette. Ed infine anche uno spazio alla cultura, con la visita alla splendida Reggia di Colorno, la c.d. Versailles dei Duchi di Parma.
Insomma, una giornata lunga ed intensa iniziata alle 6:30 con la partenza da Trento e chiusasi soltanto alle 21:00, con il rientro in città. Il ritrovo, per la maggior parte dei soci, era fissato al parcheggio di Via Petrarca, dove il pullman con carrello bici del Club Dellai ci attendeva puntuale per le operazioni di carico. Poi via, in autostrada, alla volta di Rovereto, dove è stata fatta una tappa per caricare i soci della Vallagarina e dell'Alto Garda. Alle 7:30 di nuovo in autostrada - direzione sud - con il servizio Rinco Chef Express che ha servito la colazione a bordo.
La carovana è giunta a Reggiolo dopo le 9:00. Qui, davanti alla Rocca medievale, c'erano ad attenderci gli amici di Non Solo Panza, fra i quali alcuni membri giunti da Ferrara e dalla Toscana, oltre ai nostri soci e simpatizzanti lombardi e romagnoli.
In tutto il gruppo era di circa 50 unità, una lunga e colorata carovana che dopo la foto di gruppo ha preso il via, in direzione ovest, entrando subito nelle campagne. I primi km, fino a Guastalla, sono stati tutti in mezzo ai campi, alternando stradine bianche a strade asfaltate a bassissimo traffico con passaggi in mezzo alle caratteristiche cascine padane.
Poi dopo aver passato Guastalla, si è approdati in riva al Po, iniziando così a pedalare sugli argini e nelle zone golenali del più grande fiume italiano. Nei pressi di Gualtieri si è dovuta fare una deviazione, a causa dell'argine spazzato via (con la strada sopra!) dalla piena di un paio di mesi fa. Giazz l'aveva già rilevato in sede di sopralluogo e così era già pronta l'alternativa, con una breve deviazione (circa 500 m. ) sulla statale della Cisa, per poi rientrare sulle più tranquille strade arginali.
Il percorso è quindi proseguito sull'affascinante argine fluviale, fra boschi di pioppo e grandi campi seminati, fino a raggiungere Boretto, località dove nel 1955 venne ambientata la scena finale del film "Don Camillo e l'Onorevole Peppone", con i due protagonisti che pedalano in direzione della vicina Brescello e danno vita ad una serie di scatti e controscatti degni dei mitici duelli fra Coppi e Bartali. Qui i presidenti dei Rinco Boys e dei Non Solo Panza, Nik e Giazz, hanno dato vita d un gustoso remake, indossando i panni del parroco e del sindaco comunista del paese del reggiano, percorrendo il medesimo tratto di strada con lo sfondo della Basilica minore di San Marco, proprio come nel film.
Dopo l'intermezzo cinematografico, il gruppo ha ripreso a pedalare per raggiungere Brescello, poco distante da lì. Il paese - di per sè privo di interessanti siti monumentali o naturalistici - è divenuto famoso grazie alla saga cinematografica di Don Camillo e Peppone, che ne erano rispettivamente parroco e sindaco, e su ciò costruito le proprie fortune turistiche. In piazza,davanti alla chiesa (in cui è custodito il famoso crocifisso in legno utilizzato nei film, quello con cui era solito chiacchierare Don Camillo quando si rivolgeva al Signore), c sono le statue bronzee a grandezza naturale de due protagonisti, mentre in via De Amicis c'è il museo, ove sono conservati abiti di scena, locandine ed altri oggetti impiegati nei film. Fuori dal museo c'è il carro armato che Peppone teneva nascosto in un fienile inattesa della rivoluzione ... (info: visitbrescello.it).
La nostra visita a Brescello, per via dei tempi ristretti, è stata assai breve, e così il gruppo, dopo aver toccato i luoghi simbolo di questa località, ha ripreso a pedalare in direzione del parmense. Dapprima è stato costeggiato il torrente Enza, fino alla località di Coenzo, poi - dopo aver raggiunto Borghetto - si è entrati nella Riserva Naturale della Parma morta, un'area naturalistica ricavata nel vecchio alveo del torrente Parma (oggi affluente del Po) che un tempo - fino alla deviazione del 1870 - sfociava nell'Enza. L'area umida di circa 5 km del vecchio letto del torrente riveste un grande interesse naturalistico ed è anche utilizzata come cassa d'espansione in caso di piene.
Percorrendo il tracciato nell'area della Parma morta, si è così giunti a Mezzano superiore, dove il percorso ho costeggiato per un tratto l'attuale letto del torrente Parma, poco prima che esso confluisca nel Po. Raggiunta la località di Copermio, alle porte di Colorno, si è quindi deviato nei campi, tagliando in direzione nord fino a raggiungere la SS420, detta Asolana, dove si trova il Ristorante Lido.
E qui che grazie agli amici di Non Solo Panza è stato organizzato il pranzo (consumato ad un orario "spagnolo", ovvero le 14:00 ...) con cui ci siamo rifocillati dopo 50 km in sella. Un ricco e gustoso bis di primi, costituito da due piatti tipici della Pianura Padana: il risotto alla pilota, con salsiccia e grana, ed i tortelli all'uovo con ripieno di ricotta ed erbette. Poi verdure cotte e crude e ... vino a volontà! Per un'ora e mezza il gruppo è rimasto con i piedi sotto al tavolino, come si suol dire, riposando a dovere e gustando i piatti che il "Gigio" ha proposto, serviti con grande cortesia dal simpatico personale del locale.
Poi, verso le 16:00, il gruppo si è trasferito nella vicina Colorno per visitare la Reggia, nota anche come la Versailles dei Duchi di Parma. Edificato nel 1337, il Palazzo Ducale fu per quattro secoli residenza estiva dei Duchi di Parma, fino alla morte di Antonio Farnese (ultimo Duca di Parma). Successivamente, a seguito di intrecci famigliari legati a matrimoni fra i vari casati, il palazzo passò ai Borbone, che si rivolsero ad un noto architetto francese per trasformare l'edificio e farlo assomigliare alla Reggia di Versailles. Fu in questo periodo - ad esempio - che venne aggiunto lo scalone esterno e che vennero trasformati i giardini. La Reggia passò da Carlo a Filippo ed infine a Ferdinando di Borbone, alla cui morte (1802) il Ducato di Parma venne annesso da Napoleone alla Francia. Nel 1807 Napoleone lo dichiarò "Palazzo imperiale", dando il via a nuovi lavori di ristrutturazione. Nel 1815, con il Congresso di Vienna, il Ducato fu assegnato alla moglie di Napoleone, Maria Luigia d'Austria, fino alla sua morte (1847), quando il Ducato tornò ai Borbone. Nel 1861, con l'Unità d'Italia, il palazzo entrò nell'orbita dei Savoia che però, non essendovi interessati, lo cedettero al demanio dello Stato, da cui poi passò alla Provincia di Parma, tutt'ora proprietaria. Svuotato dei suo arredi da parte dei Savoia (che trasferirono tutto al Quirinale a Roma, loro nuova residenza dopo lo spostamento della capitale d'Italia), il palazzo Ducale di Colorno venne adibito dalla Provincia di Parma ad Ospedale Psichiatrico, fino alla chiusura dei c.d. manicomi, avvenuta negli anni '80 (info: www.castellidelducato.it).
Dopo l'interessante intermezzo culturale, quand'erano ormai le 18:00, il gruppo ha ripreso la via del Trentino, facendo tappa a Reggiolo per scaricare i soci e simpatizzanti lombardi e romagnoli (che avevano lasciato lì le loro auto), per poi imboccare l'A22 in direzione nord, con il tramonto che nel frattempo aveva letteralmente infuocato il panorama verso ovest.
L'arrivo a Trento (dopo la tappa a Rovereto) è avvenuto alle 21:00. Insomma, giornata lunga e densa di appuntamenti. Una gran bella giornata!
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Ora l'appuntamento è con il trekking, la cui prima uscita del programma 2015 è fissata per sabato 11 aprile, quando si affronterà il tranquillo itinerario della Passeggiata archeologica di Fai della Paganella. Un anello di circo 7,5 km che porterà alla scoperta di un antico villaggio retico, ma anche ad ammirare gli splendidi scorci sulla valle dell'Adige e sulle catene del Trentino orientale che il sentiero offre con le sue "terrazze" panoramiche dislocate lungo il tracciato.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi 50 km, mentre il dislivello superato è quasi nullo (circa 60 metri in tutto). L'altimetria è dunque insignificante (sarebbe un riga orizzontale!).
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
1. Il viaggio da Trento e i preparativi
Il ritrovo è alle ore 6:30 in via Petrarca. Qui ci
attende il pullman con carrello porta-bici del Club Dellai
Mano a mano che affluiscono i soci, carichiamo le bici
Siamo pronti per partire e un losco figuro si
avvicina al pullman. Ah, è
il Merdatleta !!!
Si parte in A22, alla volta di Rovereto. La giornata
si prospetta splendida
Tappa al casello A22 di Rovereto Sud, per caricare i
soci di Vallagarina ed Alto Garda
Altre 10 bici a bordo e poi via, verso la Pianura
Padana ...
E ovviamente non può mancare il servizio Rinco Chef
Express. Colazione a bordo !
Una carrellata sui presenti in
pullman ...
Questo non me lo ricordo nella lista passeggeri. Dev'essere
un intruso ...
No, non è la gita della parrocchia. E' il Presidente che
sta provando il costume da Don Camillo ...
Si viaggia verso sud ...
Nel veronese, appaiono grandi chiazze rosa nei campi ...
Sono i peschi in fiore, un vero spettacolo !
Cipollino si stiracchia
Area di servizio Po Ovest, mancano 10 km all'arrivo.
Sosta pipì (a grande richiesta ...)
Si riparte e si oltrepassa il fiume Po
Entriamo in Emilia, provincia di Reggio.
Poco dopo c'è l'uscita di Reggiolo
Verso sud, grazie al cielo terso e limpido, si
ammirano gli Appennini innevati di fresco
Arriviamo a Reggiolo, davanti alla Rocca medievale,
dov'è fissato l'appuntamento con i Non Solo Panza
L'incontro fra Peppone (Giaz) e Don Camillo (Nik). "Cazzarola
Giaz, ma i baffi sono veri!"
Si cominciano le operazioni di scarico
Una ad una le 40 bici a bordo vengono consegnate ai
biker pronti a partire
E prima del via, la foto del gruppone davanti alla
Rocca medievale di Reggiolo
(NB: come promesso, l'antiestetico bidone dei rifiuti è stato
trasformato in un fusto di Heineken!)
2. il primo tratto: Reggiolo-Brescello
Con un po' di ritardo sulla tabella di marcia, si
parte !!!
Usciamo da Reggiolo, in direzione dei campi
La lunga a variopinta colonna si lascia alle spalle le
ultime case del paese
Dopo una cascina, si imbocca una bella strada bianca
Ci inoltriamo nella distesa di appezzamenti, dove
domina il verde della vegetazione appena risvegliata
Giazz, Presidente di Non Solo Panza, con il baffo alla
Peppone
Le strade agricole costeggiano campi e canali irrigui
Passiamo su un vecchio ponte in mattoni rossi
Il tracciato non è affatto rettilineo e monotono
Si
susseguono campi e cascine
Il
vice-Presidente Rinco Starr, che ha svolto la funzione di bici-scopa
Passiamo per un'altra cascina
Le mucche sono impegnate a mangiare e non ci degnano
di uno sguardo !
E si sa, le mucche cag..., per la gioia del nostro
Merdatleta !
La
lunga colonna mentre passa fra i campi appena arati
Il tour prosegue sulla comoda strada sterrata
Campi appena seminati
I campanili dei paesi che svettano all'orizzonte
Un ingresso stile ranch e la cascina appena
ridipinta di un arancione vivo
Nonostante le forti piogge della settimana, il fondo
ghiaioso ha garantito un buon drenaggio
Il
gruppetto di coda
La sterrata termina e si passa su asfalto
Ernesto e
Paola
Si tratta comunque di stradine comunali, dove il
traffico è limitatissimo
Una parte del gruppo Non Solo Panza
Arriviamo nel paesino di Brugneto, frazione di
Reggiolo
Entriamo nel piccolo borgo
Dopo Brugneto, la strada prosegue fra i campi
verdissimi
Un km dopo, ecco S.Girolamo, frazione di Guastalla
Questa
strada non poteva passare inosservata ...
Attraversiamo anche questo paese, un po' più grande
del precedente
Moviola e Dorty
La Taverna-Family
La strada prosegue con un tortuoso percorso fra le
campagne
Guardando verso sud, si vedono svettare le cime
appenniniche
Ed eccoci a Guastalla, paesone di 15.000 abitanti,
dove inizierà il tratto sul Po
L'allegra compagnia entra in paese
Passiamo in un bel viale alberato
Una meravigliosa magnolia nel pieno della fioritura
Mascella e, dietro di lui, Gabriele: i più piccoli del
gruppone di oggi
Nel centro di Guastalla, una bella rotonda addobbata
con i fiori
Le indicazioni per il fiume
Attraversamento stradale: blocchiamo il traffico per
sicurezza
La ciclabile costeggia la strada, in direzione del Po
Qui è diffusissima la coltivazione del pioppo, che
cresce rapidamente grazie ai terreni ricchi d'acqua
Il
passaggio "trionfale" del Taverna
Ed ecco il Po, ancora bello carico dopo le piogge dei
giorni scorsi
Qui c'è una zona lido, con il bar, i tavolini e gli
ombrelloni
Facciamo una breve sosta
I
Presidenti Giaz e Nik
Woody Allen osserva l'acqua impetuosa che scorre verso
est
Il fiume è arrivato a lambire la panchine
Si riparte
Attraversiamo un canale laterale, utilizzando questo
bel ponte in legno
Il ponte è a schiena d'asino, per far passare le
imbarcazioni
Ora il tracciato prosegue costeggiando il fiume
Poco dopo dobbiamo fare una deviazione e imbocchiamo
un viale alberato che ci allontana dal Po
Il motivo è presto spiegato: le alluvioni di inizio
anno hanno rotto l'argine (sul quale si trovava la strada
che avremmo dovuto percorrere) e così Giazz, durante il sopralluogo, ha dovuto
trovare un'alternativa
Dobbiamo percorrere circa mezzo chilometro di statale
della Cisa, così ci incolonniamo a bordo strada
Fortunatamente il tratto pericoloso è molto breve
Poco più avanti, infatti, lasciamo la statale e ci
inoltriamo in una più tranquilla stradina fra i campi
Il cartello indica la presenza di un'area
naturalistica
Si ritorna verso il Po (sullo sfondo si vede la chiesa
di Gualtieri)
Torniamo a pedale sull'argine maestro, che in questo
tratto è stato asfaltato
Big Bobby e Landini
La fila si allunga ...
Si pedala a fianco dei boschi di pioppo
Il Presidente e l'Uomo Ombra
Il fiume si scorge alla nostra destra, oltre i pioppi
Le uniche salite del tracciato sono i saliscendi dagli
argini !
Marina, con la sua splendida bici versione vintage,
color azzurro puffo !
Lungo il fiume si incontrano gli impianti per la
raccolta della sabbia
I nastri trasportatori la convogliano nelle aree
attrezzate, dove viene pulita e vagliata
Un tratto di ciclabile che costeggia la statale
Si ritorna in riva a fiume, questa volta su sterrato
I grossi barconi da trasporto che percorrono le acque
del Po
Si pedala in direzione di Boretto
Un appassionato di pittura mentre ritrae l'ameno
paesaggio fluviale
Noi proseguiamo la nostra pedalata sul tranquillo
sterrato
Arriviamo
a Boretto, teatro della famosa scena in bici ne "Don Camillo e l'Onorevole
Peppone"
In vista del remake, Giaz inizia a "pepponizzarsi" ...
Nik-Don
Camillo è già pronto
Si studia
il copione ...
Pronti sulla scena
Ecco il frame della scena originale, con la Basilica
minore di San Marco sullo sfondo
Poco prima di iniziare le riprese, un signore si ferma a chiacchierare e quando il
Presidente dei Rinco gli
spiega cosa vogliono fare lui replica, sorpreso: "Ah, lei è vestito da Don
Camillo, non mi ero mica accorto!"
(lui avrebbe voluto rispondere "No, io mi vesto sempre così quando vado in in
bici ...", poi - però - si è detto
che tutti diventiamo anziani e così ha salutato cortesemente il signore,
concentrandosi sul copione ...
|
the
original |
the
remake una co-produzione starring: regia: editing video: |
OK, la
scena è andata. Come si dice? "Buona la prima!"
Dopo la gustosa scenetta, si riparte alla volta di
Brescello
Scendiamo verso il fiume, percorrendo una tortuosa
stradina ad S
Di nuovo in riva al Po
Ecco il grande fiume
Seguiamo le indicazioni per Brescello
Attraversiamo una zona caratterizzata da bellissimi
prati
La primavera, ormai, è sbocciata e gli alberi sono in
fiore
Un altro bosco di pioppo
Spectrum
con Barbapapà
Un palo della luce riporta la data e il segno
del livello dell'acqua, raggiunto in ogni storica piena del Po.
Da notare quello in alto, con la data del 9/11/1994, che arriva all'altezza di
metà falda del tetto !!!
Eccoci all'ingresso di Brescello, il paese di Don
Camillo e Peppone
Fermi al semaforo in attesa di entrare in centro. Don
Camillo e Peppone, arriviamo !
3. La sosta a Brescello
Il paese
di |
Percorriamo la via principale, costeggiata dai portici
Riconoscete questa casa arancione, sulla sinistra?
E' la Casa del Popolo, dove Peppone e i compagni
comunisti facevano le loro riunioni. E' in fase di restauro
L'arrivo in Piazza Matteotti, la piazza centrale di
Brescello, dove si trovano chiesa e municipio
Il gruppone in sosta nella piazza
Davanti alla chiesa c'è la statua a grandezza naturale
di Don Camillo
Quasi tutti vogliono la foto ricordo ...
Il Presidente batte il cinque al "collega" (!!)
La
facciata della chiesa e, all'interno, il crocifisso utilizzato nei film
Una scena di un film in cui Don Camillo parla
con il crocifisso
Dall'altro lato della piazza c'è il municipio,
con la statua di Peppone
Come si poteva chiamare il bar ?
Poco distante, via De Amicis, c'è il museo
dedicato ai due personaggi cinematografici
Nel museo sono raccolti vari cimeli come costumi di
scena, locandine dei film, foto dei set.
Qui si vede il famoso sidecar rosso che scarrozzò diverse volte Peppone e Don
Camillo
Davanti al museo c'è anche il mitico carro armato che
Peppone teneva nascosto, in attesa della rivoluzione
La famosa scena del carro armato
Anche qui foto ricordo e curiosità: la
targhetta dice che si tratto di un modello prodotto dalla Ford
Terminata la breve visita, usciamo da Brescello per
riprendere il nostro percorso
4. Il secondo tratto: Brescello-Colorno
Riprendiamo la strada arginale, in direzione della
provincia di Parma
Dopo un breve tratto, dall'argine si scende verso il
fiume
Arriviamo in riva ad un bacino creato dal torrente
Enza
Ora si prosegue sull'argine erboso
Oltre ai
nostri "cavalli di alluminio" o "di carbonio", ci sono anche i cavalli veri
Vuoi per la minor scorrevolezza dell'erba, vuoi per il
terreno un po' molle, qui esce la differenza di gamba
fra i vari componenti della comitiva ed il gruppo, inevitabilmente, si allunga a
dismisura e si sfilaccia ...
Gabriele "scortato" da Giancarlo
Con qualche sosta, il gruppo si ricompatta e si
procede di nuovo uniti
La bella strada prosegue costeggiando i campi di
pioppo, a ridosso del torrente Enza
I km iniziano a farsi sentire e ogni tanto qualcuno ha
bisogno della spintarella
L'Uomo Ombra e Cipollino
La colonna avanza nell'erba
I campi sono già verdissimi
Un'altra sosta,per far rientrare i più attardati
Intanto ci si gode la temperatura mite ed il primo
sole stagionale
Si riparte, sempre su fondo erboso
Più avanti il fondo si fa sterrato (e più scorrevole)
Entriamo in provincia di Parma, nel paese di
Coenzo
Il campanile si stagli all'orizzonte, nel cielo
azzurro
Una sosta in paese, per ricompattare il gruppo
Dopo Coenzo e Mezzano Inferiore, imbocchiamo il
percorso ciclabile lungo la Parma morta
Si tratta dell'area naturalistica creata nel vecchio alveo del torrente Parma,
deviato nel 1870
Sulla destra, in basso, i campo realizzati dove un
tempo scorreva il torrente
Ci fotografiamo a vicenda ?
Ora si pedala di nuovo su asfalto, con velocità media
superiore
Un biker solitario sfreccia sull'argine
L'area naturalistica della Parma morta è anche
utilizzata come cassa d'espansione in caso di piene del Po
Un esempio lo abbiamo avuto questo giovedì: dopo le forti piogge il fiume si è
ingrossato, andando ad
invadere il vecchio alveo del Parma, dove dopo qualche giorno - l'acqua ristagna
ancora fra gli alberi
Seguiamo la segnaletica del percorso cicloturistico
La chiesa di Mezzano superiore
Arrivati ad un bivio, nuova sosta ... per non perdere
pezzi per strada !
Attraversiamo il ponte sul torrente Parma
Siamo nel comune di Colorno, frazione di Copermio. Non
manca molto al traguardo ...
Imbocchiamo un'altra strada sterrata
Sarà il fondo compatto, sarà la fame ... tant'è che
qui si corre !
Una bella ripresa di Spectrum, giunto da Ravenna per
partecipare al "gitone di primavera"
Costeggiamo un canale irriguo
In lontananza si vede una costruzione azzurra: è il
ristorante che ci aspetta !
Per l'ultimo tratto si ritorna su asfalto
Ora il Ristorante Lido si vede meglio: siamo
praticamente arrivati
Il tratto finale in campagna, prima di sbucare sulla
statale dove si trova il locale
Il pullman è già lì che ci aspetta
Carichiamo le bici sul carrello, dove staranno al
sicuro
Il piazzale del ristorante diventa una sorta di campo
nomadi ...
5. Il pranzo al "Ristorante Lido"
Ecco il locale dove è stato organizzato il pranzo
post-pedalata
Nell'attesa che tutti siano pronti e cambiati,
qualcuno legge i giornali
Verso le 14:00 ci accomodiamo
Le varie tavolate
Le varie tavolate
Il
Presidente con Panzella e Mascella
Arriva da mangiare !
Un bel bis di primi, con tortelli alle erbette e
ricotta ed il risotto alla pilota (con salsiccia e grana)
Questa è grinta !
Questa è delicatezza (un po' fru fru direi ...)
Il vino scorre a fiumi ...
Alla
salute !!!
C'è anche un bel mix di verdure cotte e crude
E ci sono anche le patatine !
Sarà la levataccia, sarà la digestione ... ma a
Cipollino cala la palpebra!
Non è l'unico, però, ad accusare la stanchezza
Peppone e Don Camillo suggellano con il Lambrusco il
compromesso storico!
Ecco, adesso è tutta un'altra visuale !
Un po' di relax dopo mangiato ...
Il pullman è pronto: direzione Colorno, si va a
visitare la Reggia
6. La visita alla Reggia di Colorno
Lo sbarco dei Rinco in versione turista
La Reggia appartiene alla provincia di Parma
Entriamo nei cortili del palazzo, antica residenza dei
Duchi di Parma
Un altro cortile
Il passaggio da cui si accede ai giardini
Si tratta di giardini alla francese, ispirati a
Versailles
Il gruppo dei Rinco in visita
La spettacolare sequenza di siepi
La Reggia vista dai giardini
Sulla destra, la cupola della cappella ducale
Dorty, ribattezzato sul posto "il Duca di
Parma", si mette a fare ciò che facevano i nobili: un cazzo !
Rinco a passeggio nei giardini, in attesa della guida
che ci porterà all'interno
La numerose statue che decorano la copertura
La Reggia vista dalla fontana
La statue che abbelliscono l'ingresso ai giardini,
sotto lo scalone
Antica insegna, dipinta sul muro
Affreschi sul soffitto del passaggio dal cortile ai
giardini
Il ritorno nel cortile
Qui si attende la guida, che arriverà alle 16:15
Intanto ci
godiamo il sole
Il porticato del palazzo
La guida è arrivata, si inizia la visita guidata
all'interno
Il gruppo sale al primo piano del palazzo, il c.d.
piano nobile perchè ospitava la famiglia ducale
Alcune immagini delle numerose stanze
Dopo la visita al piano nobile, scendiamo nuovamente nel cortile
Ora si va a visitare la cappella ducale
Alcune immagini della cappella ducale
La visita all'appartamento del Duca
La vista su Colorno e sul torrente Parma, dalle
finestre dell'appartamento Ducale
La visita si chiude nuovamente nel cortile del palazzo
Il gruppo all'uscita dopo la visita
Ecco il pullman che ci attendo fuori dalla Reggia: è
ora di tornare a casa!
7. Il rientro in Trentino
Si parte, con il sole che ormai va verso il tramonto
Un primo passaggio sul Po, fra Colorno e Casalmaggiore
Nel frattempo il cielo inizia a colorarsi ...
Al nuovo passaggio sul Po, nei pressi di Guastalla, è
un vero spettacolo
Ora si viaggia verso Reggiolo
Quando il sole cala quasi del tutto, il cielo è una
vera esplosione di rosso !
Arriviamo a Reggiolo, dove scarichiamo i soci che sono
giunti sul posto in macchina
La piazza che stamane era illuminata dal sole, ora la
vediamo illuminata dalle luci dei lampioni
Ops ... quando scappa, scappa!
Durante il viaggio di ritorno, inevitabile, arriva l'abbiocco ...
Questi
-invece - sono belli svegli !!!
C'è chi - invece - ha un pizzico di appetito
E cosa poteva mangiare Mara? Carote !!!
La sagome del castello di Sabbionara d'Avio ci indica
che siamo entrati in Trentino
Prima tappa Rovereto, per scaricare i soci lagarini e
gardesani
La prima decina di bici è scaricata
Si riparte per Trento
Sono le 21:00 quando arriviamo in via Petrarca e
scarichiamo le ultime biciclette ...
Grazie a tutti e ... |
|
alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |