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Disputata oggi pomeriggio in Val di Non - nel suggestivo canyon del Rio Novella - la 7ª uscita del programma trekking 2014. Al via da Romallo, verso le 14:00, il cielo sembrava tenere (solo le classiche "quattro gocce"), ma una volta entrati nella forra del torrente ... acqua a catinelle! Poi, come una beffa, è uscito il sole nel finale. Ad ogni modo i Rinco non si sono fatti scoraggiare dal meteo (quest'anno pare una sorta di maledizione ...) ed hanno proseguito ugualmente l'escursione, in un ambiente davvero suggestivo. |
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i presenti |
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SOCI | |||||||
OSPITI | ||||||||
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la cronaca |
Romallo (TN). E' stata disputata oggi pomeriggio in Val di Non, nel Parco Fluviale del Rio Novella, la 7ª e penultima uscita del programma trekking 2014. Un'uscita, come purtroppo accaduto tante volte in questo sfortunato 2014, che è stata caratterizzata dall'acqua, non solo quella (cercata) del torrente che ha scavato nel corso dei millenni una suggestiva forra nelle viscere della Terra, ma anche quella (per nulla gradita) che è caduta dal cielo per almeno 3/4 del tracciato.
Eppure la giornata non era iniziata affatto male, a dispetto di alcune previsioni meteo non certo incoraggianti (ma sull'attendibilità degli "esperti" meteo abbiamo già steso non uno, ma un rotolo di veli pietosi ...). Il cielo, che al mattino era nuvoloso ma non in maniera compatta, si è via via aperto con il passare delle ore e a cavallo del mezzogiorno è uscito anche uno sprazzo di sole. Giunti a Romallo, uno dei tre Comuni che hanno dato vita nel 2005 al Parco Fluviale del Rio Novella, dove era stata fissata la partenza della nostra escursione, la situazione sembrava tranquilla, quantomeno fino alle 14:00.
Le prime timide gocce sono iniziate a cadere non appena il gruppo, composto oggi da ben 30 unità, dopo il disbrigo delle formalità di ingresso ha mosso i primi passi dalla piazza centrale del paese, in direzione dei meleti che si trovano a valle dell'abitato. Una pioggerella leggera che non ha preoccupato più di tanto e che ha accompagnato i nostri trekker - in maniera intermittente - lungo tutto il panoramico sentiero che con diversi tornanti scende fra i frutteti fino al torrente. All'arrivo in località San Biagio, dove si trova il punto di accesso alla forra, la pioggia sembrava cessata definitivamente e così il gruppo, dopo aver ritirato i caschetti protettivi (rigorosamente rosso-Rinco!) ha fatto il suo ingresso nel parco.
Non sono passati nemmeno 5 minuti di cammino che la pioggia è ripresa con maggiore intensità, fino a diventare - nel breve volgere di una trentina di secondi - un intenso acquazzone, con i nostri trekker che si sono ritrovati da un momento all'altro bagnati come i pulcini ! A qual punto - bagnati per bagnati - si è deciso di proseguire, confidando che si trattasse della classica perturbazione a carattere temporalesco, intensa ma breve ...
Il cammino è così proseguito in discesa nel bosco, facendo attenzione alle radici rese viscide e scivolose dalla pioggia, fino a raggiungere l'acqua (quella del torrente, perché quella del cielo ce l'avevamo già ...). Qui è iniziato il tratto più affascinante, con un lungo camminamento su passerelle d'acciaio che segue l'andamento della forra, con tutte le sue curve e i suoi saliscendi, penetrando nelle viscere della Terra, fra umide parete rocciose, dove i colori della pietra si mescolano con quelli della vegetazione e dove l'unico rumore di fondo è il costante scorrere dell'acqua.
Lungo il tracciato si è passati per la piccola centrale idroelettrica di Dambel, la prima realizzata in Val di Non (nel 1902) e tuttora in funzione. Con l'energia elettrica della centrale di Pozzena venivano un tempo azionate due importanti infrastrutture della zona, realizzate in epoca austro-ungarica: la Ferrovia Elettrica dell'Alta Anaunia e la Funicolare della Mendola. La prima, dismessa negli anni '30 (oggi una parte del suo tracciato è utilizzato per la pista ciclabile dell'Alta Val di Non, ndr), si diramava dalla Trento-Malè in località Dermulo e risaliva l'alta valle d'Anaunia fino al passo della Mendola. La seconda, tuttora in funzione e recentemente rimodernata, supera un dislivello di circa 800 metri, risalendo il ripidissimo versante atesino della Mendola con partenza da S.Antonio (fraz. di Caldaro), dove un tempo giungeva il trenino in partenza da Bolzano, garantendo così un efficiente sistema di collegamenti fra le valli. Oggi l'energia prodotta dalla centrale di Pozzena è immessa nella c.d. "rete nazionale".
La
centrale elettrica di Dambel-Pozzena e, a destra, la funicolare
Caldaro-Mendola, azionata dalla corrente elettrica ivi prodotta
Immagini della Ferrovia dell'Alta Anaunia (la "Dermulo-Mendola"),
dismessa negli anni '30. Anch'essa utilizzava l'energia prodotta
a Pozzena
Proseguendo all'interno della forra per circa 2 km complessivi, si è così giunti sotto i paesi di Dambel e Cloz, ubicati - rispettivamente - in sponda sinistra e sponda destra del Rio Novella, proprio dove la gola - fino a quel punto scavata nella dolomia (malleabile, ma compatta) e dunque molto stretta e con pareti verticali - si allarga vistosamente essendo scavata nella c.d. scaglia rossa, una roccia sedimentaria geologicamente molto più giovane e quindi più friabile, da cui il profilo a V del letto della valle in questo tratto.
Dal fondo del torrente si è quindi saliti fino ai meleti, andando poi ad imboccare un'antica strada risalente all'epoca romana, che collegava la Val di Non con il passo della Mendola e quindi con l'Alto Adige e l'Europa. Oggi una valida testimonianza di quell'antico passato è data dal "ponte di Pozzena", certamente ricostruito in epoche successive (probabilmente nel Medioevo), ma la cui prima realizzazione - con l'arco a tutto sesto in pietra - risale a circa 2000 anni or sono, ai tempi dell'espansione romana verso nord. La prima notizia scritta del manufatto, però , risale al 1276, quando sul ponte avvenne lo storico incontro fra il Principe Vescovo di Trento Enrico II e il Conte Mainardo II del Tirolo, che dovevano risolvere delle dispute territoriali.
Il
ponte romano di Pozzena, visto dalla forra del Rio Novella
Passando il ponte, si è tornati in sponda destra del Novella, iniziando così la risalita verso Romallo, passando fra i meleti del Dos de' Marsili, dove la raccolta dei frutti volge ormai al termine. Lungo la strada c'è stato anche un gradito momento snack, offerto dal parco, che ha fatto trovare al gruppo un tavolo pronto per la degustazione di varie tipologie di mela coltivate in zona, dalle più diffuse "golden" alle "royal gala" (di più recente introduzione), dalle succose "fuji" alle colorate "red delicious".
Dopo la pausa in mezzo ai meli, il cammino è quindi proseguito sul ripido sentiero che con diversi tornanti ha riportato a quota 700, poco sotto il paese di Romallo, raggiunto in breve attraverso una stradina comunale. Nel frattempo la pioggia era cessata definitivamente ed era uscito anche il sole. Una beffa ...
Dopo la conclusione dell'escursione, il gruppo ha consumato una merenda a base di strudel e succo di mela, prima di imboccare la via di casa, soddisfatto di questa ennesima (anche se bagnata) avventura.
Ora l'appuntamento è per domenica 19 ottobre in valle dei Laghi con il Taverna-Tour, la tradizionale kermesse di fine stagione organizzata da Alvaro il Taverna. Quest'anno si partirà da Pergolese, presso la cantina dell'Azienda Agricola F.lli Pisoni, dove saremo ospiti a fine pedalata. Il programma, una vera novità, prevede il ritrovo alle 10:00 (così forse cesseranno le varie lamentele "l'è prést" ... "l'è frèt" ... ecc.), con Nutella-Party prima di salire in sella (per fare il pieno di energie). Poi partenza in MTB verso le 10,45-11,00 e pedalata di 35 km circa con rientro a Pergolese nel primo pomeriggio. A seguire merendona con vini della cantina Pisoni. Ovviamente ci sarà anche il Taverna-soft, con percorso tutto su ciclabili e strade asfaltate, di lunghezza modesta, adatto per trekker, biker spompati, bambini, ecc.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi poco più di 6 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 250 metri. L'altimetria prevede un tratto iniziale di circa 2 km in discesa, per raggiungere la forra del Rio Novella dal paese di Romallo, che si trova a monte del torrente, poi un altro paio di km in saliscendi, all'interno della forra (dove il percorso è su scale in acciaio appese alle pareti rocciose)ed infine un altro paio di km in salita, per tornare a Romallo. GPM nei frutteti sopra Romallo, a quota 750 m.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
La discesa da Romallo alla loc. S.Biagio
Il ritrovo - alle 14:00 - è nella piazza di Romallo, uno dei tre comuni del parco fluviale
Qui incontriamo la guida del parco, la sig.ra Donata
Donata ci illustra brevemente la storia del parco, prima di
partire
Il tempo di imboccare la strada e iniziano a cadere le prime gocce ...
E' una pioggia per ora quasi impercettibile. Proseguiamo fiduciosi imboccando
una strada fra i meleti
E se qualche mela è stata dimenticata sull'albero ... arriva il Camoscio!
La segnaletica che porta all'ingresso del parco fluviale
La pioggia, in questa fase, è intermittente
Continuamo a scendere verso il torrente
Il panorama sul Lago di S.Giustina, creato negli anni '50 con lo sbarramento del
Noce per fini idroelettrici
Paola osserva il panorama
Il sentiero scende con alcuni ripidi tornanti
La vista sull'Eremo di San Biagio, antico luogo di culto ora sede di un'azienda
agricola
Donata ci racconta la storia del Lago di S.Giustina
Da quassù si scorge un braccio del lago che si va a fondere con la forra del Rio
Novella
Donata ci mostra la scaglia rossa, la fragile roccia sedimentaria che ha
facilitato l'erosione della forra
Una roccia davvero malleabile
Riprendiamo il nostro cammino
Il biscione di ripidi tornanti visti dall'alto
I tratti più ripidi sono stati cementati per contrastare l'erosione durante le
forti piogge
Big Bobby si è portato un ombrello station wagon ...
Ormai è arrivato l'autunno, con la sua esplosione di colori
Ancora qualche curva ...
Ormai siamo quasi arrivati
Una breve sosta per ricompattare le fila ...
Sopra di noi, la parete di scaglia rossa
L'ultimo tratto di discesa
Arriviamo sulla strada provinciale, di cui percorriamo circa 100 metri
Subito dopo la curva, infatti, c'è l'ingresso del parco fluviale
Bene, la prima parte è andata (e non piove più ...)
La forra del Rio Novella
L'insegna del parco
Ritiriamo i caschetti protettivi
Sarà un caso, ma sono tutti rosso-Rinco ...
Che spettacolo !
Dopo lo show di Padova (a marzo, foto a destra), l'Uomo Ombra esibisce
un'altra mise niente male !
Una mano ai piccoli per allacciare i cinturini
Ehm ... una mano anche ai grandi please !
Ma che belli questi omini (!) tutti rossi
Foto di gruppo
Bene, si parte
Un pannello esplicativo che illustra le caratteristiche del parco fluviale
Scendiamo verso il cancello d'entrata
Ecco l'ingresso vero e proprio
Si parte subito con un ponte d'acciaio sospeso sulla forra
Ci fermiamo ad ammirare lo spettacolo
Pareti verticali, alte qualche decina di metri
E l'acqua scorre laggiù in fondo ...
Entriamo nel bosco e veniamo sorpresi da un forte acquazzone
Chi ha l'ombrello lo apre. Gli altri, giacca a vento e via ...
Per i bambini è divertimento puro!
Oddio, non è che gi adulti si siano messi a piangere ...
Si scende verso il fondo della forra
Si deve fare attenzione a non scivolare, su questi scalini di legno reso viscido
dalla pioggia
Un cartello spiega come il torrente è stato deviato dal suo corso precedente,
per effetto di un "tappo glaciale"
Ed eccoci arrivati in riva al rio
Ora procederemo su queste suggestive passerelle sospese sull'acqua
Si risale il corso del torrente, in direzione di Dambel
Le passerelle seguono fedelmente le pareti rocciose, con un tortuoso percorso
E' uno spettacolo sia guardando verso il basso ...
... che guardando verso l'alto
Qui la pioggia si sente meno, per via dei ripari rocciosi offerti dalla forra
In alcuni punti si sta proprio all'sciutto !
Proseguiamo la visita
Ora si intravede la piccola centrale idroelettrica di Dambel-Pozzena
La colorata colonna dei Rinco, nell'uggioso paesaggio odierno
Arriviamo alla centrale, la prima ad essere realizzata in Val di Non, nel 1902
Lo Schiaccianoci chiude la fila
L'acqua bianca e spumeggiante è quella che la centrale rilascia, dopo che è
passata
nelle turbine facendole girare. L'acqua marrone - invece - è quella del
torrente, pieno
di fango e terra per via della pioggia che sta cadendo orai da oltre un'ora ...
Un basso passaggio sotto la roccia, davanti alla centrale
Ocio ai corni !
Dopo la centrale si entra nelle viscere della Terra ...
Uno spettacolo che fa stare tutti con il naso all'insù
La luce filtra dall'alto, attraverso la stretta apertura della forra
L'acqua che cade crea inoltre dei suggestivi riflessi
Penetriamo ulteriormente nei meandri della forra
Un'altra apertura verso l'alto, con la pioggia che cade sbattendo sulle rocce,
nebulizzandosi
Incontriamo un altro gruppo (con il casco arancione) che arriva in senso
contrario.
Ci vorrebbe un senso unico alternato ...
Ancora un basso passaggio sotto la roccia calcarea
Le pareti sono piene di formazioni calcaree, le stesse che danno origini a
stalagmiti e stalattiti
Un'altra vita verso il cielo. Pare che abbia smesso di piovere ...
In fondo al torrente, incastrato in un tronco, c'è il corpo di un animale morto,
ormai lessato dall'acqua.
A prima vista sembrerebbe un capriolo, forse scivolato nella forra. La dura
legge della Natura ...
Proseguiamo il nostro saliscendi sulle scalette d'acciaio
Un percorso davvero suggestivo
In basso, lo spettacolo dell'acqua che scorre nella roccia incisa profondamente
E avanti: si sale e si scende, si sale e si scende ...
Un passaggio alto non più d'un metro e mezzo
Un altro scorcio del Rio Novella che scorre impetuoso, gonfiato dalla pioggia
La nostra camminata prosegue, fra le stretti pareti
Le passerelle d'acciaio, grazie alla quali è possibile visitare questo
spettacolo altrimenti inaccessibile
Ha ripreso a piovere e si riaprono gli ombrelli
Ora si sale verso l'uscita nord del parco
L'acqua del rio, intanto, è diventata marrone (quasi) nutella!
Prosegue la risalita verso la luce ...
L'ultimo tratto di scale
Un ultimo sguardo alla forra, prima di uscire nel bosco
Ora ci aspetta un tratto nell'erba
Arrivati all'uscita nord, nel comune di Dambel. Donata ci fornisce altre
spiegazioni prima di proseguire
La salita di ritorno a Romallo
Una sosta per ricompattare il gruppo, prima di riprendere il cammino
Ci apprestiamo ad iniziare la discesa verso il torrente, lungo una vecchia via
di epoca romana
Un ruscelletto, affluente del Novella, in breve ha triplicato la sua portata !
Ci incamminiamo sotto la pioggia, che raramente ci ha concesso una tregua oggi!
La strada scende fra i meleti, dove ormai la raccolta è terminata
Qualche mela, però, è stata dimenticata sugli alberi e così ... arrivano le
ganasce dei Rinco !
Colto sul fatto !
Il nostro cammino prosegue in discesa
La colorata colonna dei Rinco si snoda lungo l'antica cararreccia
In un momento di pioggia particolarmente intensa, troviamo riparo sotto una
tettoia agricola
Qualche minuto di tregua ...
La pioggia non ha scalfito i sorrisi. E' stata una bella giornata anche così!
Riprendiamo il cammino ed arriviamo al ponte romano di Pozzena
E' lo stesso ponte che in precedenza abbiamo visto dal basso, quando eravamo
nella forra
2000 anni e non sentirli. Quando si dice "costruito a regola d'arte"
La forra del Rio Novelal vista dal ponte
Con lo zoom si riesce a vedere anche un tratto della passerella d'acciaio dove
siamo transitati poco prima
Quest'arteria era un'importante via di collegamento con il Passo della Mendola,
il Tirolo e l'Europa
Tornati in sponda destra, iniziamo a risalire il versante, in direzione di
Romallo
Per strada troviamo una gradita sorpresa. Il parco, in collaborazione con
Melinda, ci ha fatto trovare un
tavolo imbandito con vari tipi di mele fresche. E così ne approfittiamo per un
sano momento snack ...
Spicchi per tutti
Mangiano i piccoli ...
... e mangiano i grandi !
Golden, Royal gala, Fuji, Red delicious: ce n'è per tutti i gusti
In mancanza del cestino ...
Una merenda davvero gradita
Bene, ora si riparte
Si prosegue fra i meleti, sempre sotto la pioggia
C'è anche il guado. Roba da Camel Adventures ...
Baldazàr e Paola chiudono la fila
Ora c'è un tratto di salita più ripida, per arrivare sul Dos de' Marsili
Bancomat, l'Uomo Ombra e la guida Donata
Un po' di tornanti
Il paese di Dambel, sull'altro lato della valle
Una pendenza niente male ...
Lo spettacolo cromatico dell'autunno
Come "ràmpega" il Camoscio !
In bici sarebbe una salita da 5 stelle !
Arriviamo sulla sommità del dòs, dove si trova una piccola area
attrezzata per le feste
Ora proseguiamo in falsopiano, in direzione del paese
La buona notizia è che non piove più ...
Inizia la strada asfaltata: siamo alle porte di Romallo
Ricky e Landini
Entriamo in paese
Mara & Max, all'ennesima presenza stagionale !
L'arrivo in piazza, dove siamo partiti qualche ora fa
Si riconsegnano i caschetti
Prima di tornare a casa, una bella fetta di strudel con succo di mela
Apfel-Prosit !
E beffa delle beffe: appena finita l'escursione ... esce il sole!
Grazie a tutti e ... alla prossima !