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Una cima da record ! I Rinco Boys saliti ai 2745 metri di Cima Bocche, punto più elevato mai raggiunto in uscite ufficiali. Bellissimo il contesto naturale, ma anche quello storico, con numerose testimonianze della "Grande Guerra". Tempo accettabile fino alle 15,00, poi è cominciato a piovere, con le ultime due ore di cammino tutte sotto l'acqua. |
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i presenti |
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OSPITI | ||||||||
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la cronaca |
Passo Valles, 09/08/2014. Sarà davvero una giornata da ricordare, quella odierna, per i Rinco che hanno affrontato il bellissimo tracciato del trekking a Cima Bocche. Dal contesto naturale davvero unico, nel cuore delle Dolomiti e del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino, alle testimonianze storiche della "Grande Guerra", che lassù vide scrivere pagine importanti (e tragiche) del conflitto scoppiato giusto 100 anni fa, sono davvero tanti gli argomenti da mettere sul piatto.
Ma quello che renderà questa uscita memorabile sarà la solenne lavata che gli sfortunati trekker si sono beccati, fra le 15,00 e le 17,00, lungo il rientro a Malga Vallazza, quando la pioggia ha cominciato a cadere, prima quasi impercettibile, poi sempre più intensa ed infine ... a secchi! In un tratto dentro una stretta valletta, dove il sentiero costeggiava un piccolo rivo, l'acqua è addirittura tracimata invadendo l'intero spazio a sua disposizione, tanto che sentiero e ruscello sono diventati un tutt'uno, con i piedi affondati nell'acqua alta 5-6 centimetri!
Eh già, le uscite normali, quelle col sole dalla mattina alla sera, prima o poi vanno a finire nel dimenticatoio, mentre quelle "epiche", con condizioni climatiche impossibili, sono destinate ad entrare nella storia. "Ti ricordi quella lavata tornando da Cima Bocche?", sarà la frase che di qui a qualche anno si sentirà quando si andrà a scavare nella memoria ...
Eppure la giornata non era affatto iniziata male. Dopo la pioggia della notte, il cielo presentava ampi squarci d'azzurro, promettendo un veloce rasserenamento. Così è stato per gran parte dell'uscita, salvo i km finali, di cui si è detto sopra.
Il tracciato, nel centenario dello scoppio della 1ª Guerra Mondiale, era stato appositamente individuato in una zona che all'epoca del conflitto venne interessata dalle operazioni belliche. Si tratta della cresta che corra da Cima Juribrutto a Cima Bocche, fra il Passo Valles e il Passo San Pellegrino, ai confini fra il Trentino ed il bellunese, un tempo confine fra l'Impero d'Austria-Ungheria e il Regno d'Italia. Numeroso sono le testimonianze rimaste di quella tragica epoca, dalle vecchie carrarecce oggi divenute frequentatissimi sentieri alpini, alle trincee (davvero tante!), ai manufatti in pietra, ecc.
La partenza, verso le 9,30, è avvenuta da Malga Vallazza, a quota 1945, poco sotto Passo Valles. Da qui il gruppo di 17 trekker (che affrontavano la 17^ uscita stagionale ... centreranno qualcosa tutti questi 17 con la "sfiga" della pioggia finale ? Boh ...) ha imboccato il sentiero 631, risalendo la dorsale sud di Cima Juribrutto. Subito si è presentato un bel rampone, che ha consentito di guadagnare quota in breve, fino a scollinare circa 350 metri più sopra.
Dopo lo scollinamento si è scesi nella conca del Lago Juribrutto, il classico laghetto alpino incastonato fra le rocce come una gemma. Qui, nella piccola penisola che si inoltra nello specchio d'acqua, è stata fatta una sosta snack, prima di affrontare il salitone successivo.
Dal lago, collocato poco sopra quota 2200, inizia infatti la salita di circa 1 km che dapprima con pendenza più moderata, poi con un impegnativo strappo finale, porta al Passo Juribrutto, collocato fra le Cime Juribrutto e Bocche, a quota 2381. Qui si trova un piccolo bivacco in legno, al crocevia fra i vari sentieri che si intrecciano nella zona.
Il nostro tour è proseguito sul sentiero 628, che sale fra i grossi massi di porfido, scalando il versante est del massiccio di Cima Bocche. Qui si trovano le pendenze più impegnative di tutto il giro, con valori che in alcuni tratti raggiungono il 30%, attraverso un ripido zig-zag sui costoni. Il fiato si può tirare alla Sella di Lastè di Bocche, a quota 2560, dove si trova un pianoro in corrispondenza di alcune trincee e resti di costruzioni risalenti alla Prima Guerra Mondiale.
Poi riprende la salita, quella finale verso la cima, meno impegnativa della precedente, fino ai 2745 di Cima Bocche, dove si trova un capitello in legno. In questo tratto le trincee sono davvero tante, percorrono tutto il crinale e sono ben visibili sia dove lo stato di conservazione dei manufatti è ancora buono, sia dove le intemperie e l'incuria hanno lasciato il segno. Centinaia e centinaia di metri di muretti in pietra si rincorrono lungo la cresta, muta testimonianza dell'inferno che doveva essere lassù per migliaia di soldati, specie l'inverno, quando la neve cade a metri e le temperature scendono abbondantemente sotto lo zero.
Non tutti i 17 del gruppo hanno affrontato la salita finale dalla sella alla cima. Qualcuno ha preferito rimanere ad aspettare al riparo delle trincee, visto che nel frattempo il cielo aveva iniziato a coprirsi e salivano dai valloni sottostanti dei grossi cumuli di nebbia, spinti dal vento che spirava verso nord.
Dopo il raggiungimento della cima, il grosso del gruppo è tornato alla sella per riunirsi con il resto della comitiva, consumando il pranzo al sacco a quota 2560, con una temperatura accettabile, anche se ben lontana da quella trovata un anno fa sul Croz dell'Altissimo, quando si mangiò in canottiera ...
Dopo mangiato è iniziata la discesa al lago, lungo lo stesso ripido sentiero percorso all'andata, saltellando sui grossi massi dove è stata dipinta la traccia bianco-rossa da seguire. Giunti al lago, quando ormai erano le 3 del pomeriggio, sono iniziate a cadere le prime gocce di pioggia , con il gruppo che si è affrettato a indossare mantelle, giacche a vento e cappellini. Mentre si scendeva verso Malga Juribrutto, su un sentiero diverso da quello percorso all'andata, la pioggia ha aumentato progressivamente la sua intensità, fino a diventare un vero diluvio!
Una breve sosta alla malga Juribrutto nel momento di massima intensità della pioggia, al riparo della tettoia della struttura, poi di nuovo via verso Malga Vallazza, distante un paio di km in falsopiano.
L'arrivo al parcheggio (e agli abiti asciutti del ricambio!) è stato vissuto come l'arrivo all'oasi nel deserto. Poi una bella bevanda calda nel bar della malga ha rimesso le cose a posto, prima di salire in macchina per il rientro a Trento.
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Ora l'appuntamento con il trekking è per sabato 23 agosto, quando si salirà sull'Altopiano di Lavoarone per il BIke & Trekking dei forti, per un altro itinerario nei luoghi della "Grande Guerra", questa volta nel Trentino meridionale.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi circa 14 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 950 metri. Due le salite degne di nota: la prima, di circa 2 km e con 350 metri di dislivello, porta sulla dorsale sud di Cima Juribrutto, da dove si scende brevemente nella conca del Lago Juribrutto. La seconda salita, più lunga (3,5), porta dal lago al Passo Juribrutto e da lì - attraverso la Sella di Lastè di Bocche - a Cima Bocche, per complessivi 500 metri di dislivello. Impegnativa la discesa fino al lago (su fondo sassoso), più agevole quella successiva, verso Malga Juribrutto. Tratto finale di un paio di km in saliscendi nel bosco. GPM a Cima Bocche, m. 2745.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
1. La salita
Il punto di partenza è nel parcheggio di Malga Vallazza
La malga, dotata di agritur, si trova poco sotto Passo Valles, a quota 1945
La mattinata, dopo la pioggia della notte, si presenta bene ...
Verso le 9,30, il gruppo si muove
Le sempre puntuali indicazioni della SAT
Si imbocca il sentiero 631
Il Dotto ci guida ...
... e noi ci accodiamo
La zona è ricchissima d'acqua e di ruscelli. I guadi - oggi - saranno all'ordine
del giorno
Si saltella sui sassi per non bagnarsi i piedi. Nel pomeriggio, non sarà più
necessario ...
La comitiva dei Rinco risale il sentiero
Schiaccianoci e Cimo chiudono la fila
La pendenza si fa subito impegnativa
Appena si guadagna quota, si apre lo scenario sulle Pale di San Martino
Una breve sosta è d'obbligo
il Dotto fa ... il dotto!
Si riprende il cammino, con le Pale di san Martino alle nostre spalle
Davanti a noi si apre la Valle di Juribrutto
Il piccolo Cristiano si cimenta con l'arrampicata
Il Presidente in marcia
Dorty avanza fra le fresche frasche ...
Inizia la salita nella valle, verso Passo Juribrutto
La colonna dei Rinco avanza sul sentiero
Si percorre una vecchia via militare, lastricata con le pietre del luogo
Dietro a noi si vede ora Passo Valles, collocato poco sopra il nostro punto di
partenza
La salita è sempre più ripida ...
... ma lo scollinamento, ormai, è in vista
La colonna avanza fra i rododendri e le grosse pietre porfiriche che
caratterizzano il paesaggio
Una vecchia scala in pietra, che portava probabilmente ad una costruzione ormai
distrutta
Si avanza sullo sconnesso ciottolato
Ormai siamo quasi arrivati sulla dorsale
Si iniziano ad incontrare i primi manufatti risalenti alla Grande Guerra
Ecco un tratto di trincea, con i muretti ormai collassati e ridotti ad un cumulo
di pietre
Il gruppo prosegue l'ascesa
Ancora tratti di trincee, realizzate con dei muri a secco
Si scollina sulla dorsale sud di Cima Juribrutto
Il massiccio di Cima Bocche si vede ora verso ovest, illuminato dal sole
Il Presidente indica la via
Proseguiamo per breve tratto sul pianoro, prima di scendere verso il Lao
Juribrutto
La abbondanti piogge di questi tempi hanno creato diversi piccoli specchi
d'acqua
Si tratta di laghetti di modeste dimensioni, destinati ad asciugarsi (se smette
di piovere ...)
Una breve sosta del gruppo
Inizia la discesa nella conca del Lago Juribrutto
Ancora guadi ...
In tutto perderemo circa 100 metri di quota
Ecco apparire il lago, adagiato in una conca fra le montagne
Iniziamo la discesa verso la conca
Si balza fra i sassi
Arriviamo in riva allo specchio d'acqua, una gemma verde incastonata fra le
rocce chiare
Facciamo un giretto a curiosare ...
Un vero spettacolo!
Dorty vorrebbe pescare
Nel frattempo arrivano tutti
Facciamo il giro del laghetto
Laura, Lorena e Tella, i cui profili si specchiano nell'acqua
Più o meno a metà della sponda nord si trova una penisola che si inoltra nello
specchio d'acqua
Decidiamo di fare una breve sosta snack
Ogni masso diventa una sedia ...
La regola è: sedere piccolo, sasso grande!
Cima Bocche è lassù, ma intanto può attendere ...
Si inizia a mangiare
Il sole è tiepido e si sta benone
Il panorama dal punto in cui ci siamo seduti
Dorty, sosta snack, no penichella!
Appena rifocillati, si riparte
Lasciamo il laghetto, puntando verso il Passo Juribrutto
Un curioso lungo masso che emerge dall'erba
Si attraversa il Rio Bocche
Iubi alle prese con il guado fra i sassi
Tutto il gruppo attraversa la valletta solcata dal ruscello
Altro scorcio sulle Pale di San Martino
Ora riprende la salita
La salita si fa subito impegnativa
The Doctor con Lorena
Ancora passaggi sui ruscelli
Il Dotto affronta le prime rampe verso il passo
Guardando all'indietro, il lago appare già lontano
Si sale, fra massi ed erba
Incontriamo alcune simpatiche abitanti del luogo ...
Ah Gelsomina, ma chi cacchio è la tua parrucchiera?
Un falsopiano erboso interrompe brevemente l'ascesa
Come cantava il grande Fabrizio De Andrè, "dai diamanti non cresce niente,
dal letame nascono i fior ..."
Il passo si inizia a vedere, lassù ...
La nostra guida
Con tutta la pioggia che è caduta quest'estate, i pascoli sono verdissimi!
Lasciamo il piccolo pascolo e riprendiamo a salire fra i sassi
Ora si fa sul serio ...
Il Cimo procede sullo stretto sentiero
Ormai siamo in vista del valico
Eccoci al Passo Juribrutto, dove c'è un riparo in legno per gli escursionisti
Il prato è costellato di fiorellini
Il cartello SAT, siamo quasi a quota 2400
Il passo segna il confine del Parco Naturale
Una breve sosta per ricompattare il gruppo, in vista della salita finale
Eccoli qua, sono arrivati tutti
Via, si riparte ...
Lasciamo il passo in direzione di Cima Bocche
Inizialmente il sentiero è come quello appena percorso ...
... poi, cambia la musica!
Diciamo che c'è ... qualche sasso!
Saltellando di masso in masso, si guadagna quota in un attimo
L'immagine può dare l'impressione di un gruppo in ordine sparso. In realtà si
sta percorrendo
un sentiero che con una serie di stretti zig-zag risale un ripido costone
Ora l'erba è sparita. Sono rimasti solo i massi!
Si avanza in uno scenario lunare
Ora vediamo il laghetto Juribrutto dall'alto
Lo Schiaccianoci in posa con il bel panorama
Con lo zoom si può vedere nitidamente la piccola penisola dove abbiamo fatto la
sosta
Riprendiamo il cammino
Si procede fra i sassi, seguendo le tracce bianco-rosse dipinte come segna-via
Ragazzi, questo è un vero muro !
Ancora poco e siamo alla forcella
Altri resti delle vecchie trincee
Il tratto finale prima della forcella
Eccoci arrivati alla Forcella di Lastè di Bocche, a quota 2560
Quassù le trincee sono davvero tante, ed anche ben conservate
Guardando verso valle, si scorgono nitidamente i percorsi dei vecchi
trinceramenti
Mentre un parte del gruppo si ferma alla forcella, gli altri proseguono verso la
cima
Altre testimonianze militari lungo l'ascesa
La forcella, alle nostre spalle
Intanto, dai valloni sottostanti, sale la nebbia ...
Incontriamo i resti di qualche baracca, con le travi ormai divelte
Per terra troviamo una scatoletta arrugginita, di quelle che contenevano le
razioni viveri. Chissà che storia
dietro a questo oggetto. Quale soldato l'aveva aperta? Sarà poi riuscito a
tornare a casa, o ha trovato la sua
fine quassù, fra queste montagne?
Intanto Giusy, per calarsi appieno nel contesto, ha tirato fuori la mantella
degli Alpini !
Manca davvero poco alla cima ...
Che burloni ...
La nebbia, intanto, ha avvolto tutta la montagna
Altre trincee
Come si può vedere nella foto, tutto il crinale era stato scavato
Non solo storia, ma anche tanta bella flora alpina su queste montagne
Intanto appare il capitello in legno di Cima Bocche, siamo arrivati
2745 metri di quota, nuovo record dei Rinco Boys !
Una bella soddisfazione
Il gruppo in vetta
Una foto ricordo non può mancare
Cerchiamo di ammirare il panorama, almeno quel poco che si può vedere
Sotto di noi c'è Passo San Pellegrino, nella valle parallela a quella del
Travignolo, che termina a Passo Rolle
Intanto esce pure uno spiraglio di sole!
2. La discesa
Si riparte, è ora di scendere dagli altri compagni rimasti alla forcella
Ripercorriamo al contrario il sentiero appena fatto in salita
Il sentiero - n alcuni tratti - passa proprio nelle trincee
Sky gioca a fare il soldatino
Altri tratti del trinceramento di Cima Bocche
Il "Caporale Tella" non si deve nemmeno accucciare per nascondersi dietro
al muro!
Il sentiero segue il crinale
Si torna a rivedere il Lago Juribrutto
Eccoci tornati alla forcella. Ma gli altri dove sono ?
In trincea, al riparo dall'aria!
Arriviamo anche noi, adesso si mangia
Lo Schiaccianoci entra in trincea per cambiarsi
Ah Dorty, ma stai sempre a dormire ?
Nelle vicinanze, altre baracche distrutte, con le vecchie travi in ferro che
reggevano i solai
Questa costruzione chissà cos'era: un ufficio, un magazzino, una cucina ...
Il Presidente a spasso per i vecchi camminamenti militari
Che vitaccia che doveva essere ...
Dopo aver mangiato, riprendiamo la discesa
Ripercorriamo con cautela il ripido sentiero fatto in salita, un paio d'ore
prima
Walt, che aveva al seguito i figli Antonio e Cristiano, due piccoli camosci!
La pietraia è più rognosa in discesa che in salita
A tratti veniamo avvolti nella nebbia
Il passaggio più ostico. Meno male che non ha ancora piovuto, altrimenti sai
questi sassi bagnati ...
E giù, sul ripido sentiero ...
Un passaggio in falsopiano che taglia orizzontalmente un ripido costone erboso
Di nuovo a Passo Juribrutto
Al bivacco, in attesa che tutta la comitiva concluda la discesa fra i massi
Dorty, tanto per cambiare, si è messo comodo!
Riprendiamo la discesa
Una marmotta, beccata con lo zoom ad una certa distanza
La colonna avanza nel nebbione
Oh, ma cosa vedo ...
Dopo Brücke, un altro seguace di Ellery Queen !!!
Siamo di nuovo al Lago Juribrutto. Intanto iniziano a cadere le prime gocce ...
Ancora guadi ...
Dal lago scenderemo a malga Juribrutto, per poi tornare a Malga Vallazza
La pioggia, nel frattempo, si fa più intensa
Lasciamo il lago mentre piove di gusto!
Attraversiamo l'ennesimo ruscello
Orami il gruppo è tutto un mix di mantelle, giacche a vento, cappelli ...
La discesa sui sassi bagnati, che hanno rallentato molto l'andatura
Sagome colorate nella nebbia
L'arrivo a Malga Juribrutto
Qualche minuto di riparo sotto la tettoia, mentre la pioggia è arrivata al
massimo dell'intensità
Poi via, per gli ultimi 2 km in saliscendi ...
E si arriva al parcheggio. Bella gita, nonostante la "sorpresina" finale !
Grazie a tutti e alla prossima!