09
FEB

PROGRAMMA CIASPOLE: 2ª USCITA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mancava solo Zanna Bianca!

ATMOSFERA DAVVERO SUGGESTIVA ALLA 2ª CIASPOLATA 2014, DISPUTATA OGGI SULL'ALTOPIANO  DEL  PRADÉL. GRAZIE ALLA

FITTA NEVICATA NELLA NOTTE, BOSCO IMBIANCATO E MANTO CANDIDO SU SENTIERI E PRATI. ORA APPUNTAMENTO ALLA CIASPOLATA BY NIGHT.

 

i presenti

 

SOCI
     
OSPITI  

 

 

la cronaca

09/02/2014. E' stata disputata oggi sull'Altopiano del Pradèl la 2ª uscita stagionale con le ciaspole. Una tappa che aveva sostituito "in corsa" la prevista ciaspolata alle malghe di Rabbi, annullata per pericolo valanghe dopo le copiose nevicate di questi giorni. Ma l'uscita odierna, pur recuperata in quattro e quattrotto per "tappare il buco", non è stata certo un ripiego, anche grazie al suggestivo ambiente che ha accolto i Rinco Boys al loro arrivo in quel di Andalo.

Nella notte, infatti, una fitta nevicata ha dato un ulteriore tocco di magìa al già imbiancato paesaggio dell'Altopiano della Paganella, facendoci trovare - al nostro passaggio nei boschi - un'ambientazione in stile Jack London, con alberi carichi di neve e un manto bianco e candido dove siamo stati i primi a tracciare il percorso. Un vero spettacolo, che ha ripagato ampiamente del mancato panorama sul Brenta e sul lago di Molveno, a causa delle nuvole basse che hanno avvolto la zona fino alle 15:00.

Solo nel pomeriggio - infatti - il cielo si è aperto, facendo filtrare il sole, mentre durante la ciaspolata - nella seconda parte della salita e poi lungo la discesa fino alla malga - è anche caduta una neve fitta e sottile, a rendere il tutto ancor più suggestivo.

17 i presenti (con 3 defezioni al mattino, a causa della pioggia che batteva costante sul fondo valle e della mancata fiducia nelle previsioni meteo!), ad affrontare un tracciato di circa 13 km che da Andalo ha condotto fino al Rifugio La Montanara, per poi scendere a Malga Tovre (dove è stato consumato il ristoro) e da lì al Pradèl e quindi di nuovo ad Andalo.

La partenza, attorno alle 9:00, è avvenuta dal parcheggio del Centro Sportivo di Andalo (nota per i naviganti: è a pagamento: 4 euro per l'intera giornata, oppure 50 cent l'ora).  Da lì ci si è diretti verso l'imbocco della strada per il Pradèl, passando prima sotto Maso Pegoràr e poi per Maso Cadìn, due dei 14 masi che compongono l'abitato di Andalo. Appena imboccata la forestale che sale all'altopiano, si è deviato subito a destra, in direzione dell'ex Vivaio Forestale. Si è così saliti all'interno del bosco , in un ambiente quanto mai suggestivo, con la neve caduta nella notte che copriva le piante, i cui rami piegati verso il basso si ribellavano di tanto in tanto, facendo cadere a terra i fiocchi accumulati.

In leggera salita, alternando tratti nel bosco a tratti in campo aperto, si è giunti nell'ampia radura dell'ex vivaio, dove si è virato a sinistra, imboccando il sentiero che riporta verso la strada per il Pradèl.  Qui non era ancora passato nessuno e per tutto il tratto ci si è dovuti aprire la traccia nella neve fresca. Proseguendo nel bosco si è quindi sbucati in località Valbiole, dove si trova il parcheggio per le auto (utilizzato perlopiù nei mesi estivi), collocato poco prima del divieto di accesso che segna l'inizio del territorio del Parco Naturale Adamello-Brenta.

Dal parcheggio di Valbiole si è proseguito sulla strada forestale, dove il manto nevoso - a causa del passaggio dei mezzi spala neve, a servizio dei rifugi e dei locali del Pradèl - era quasi inesistente. Poco più a monte si è arrivati al bivio in località Baita Pineta, dove è stata lasciata la strada per salire a destra lungo la pista da sci (assai poco frequentata: in tutta l'ascesa abbiamo incontrato ben 2 sciatori che scendevano!). E' stato - questo - il tratto più impegnativo: un rampone con pendenza costante del 20% e punte del 25% nei 200 metri finali, prima del rifugio la Montanara.

Una volta arrivati al GPM del rifugio, a quota 1525, non si è potuto ammirare lo spettacolo del Brenta a causa delle nuvole basse che avvolgevano la zona, per cui si è è proseguito in discesa verso Malga Tovre. Alcuni hanno preferito scendere a fianco della psta da sci, altri - i più temerari - hanno fatto un percorso parallelo, rimanendo a 50-60 metri dalla pista ma solcando la neve fresca nei prati, dove lo spessore del manto oltrepassava tranquillamente il metro e mezzo, visto che il bastoncino si infilava nella neve fino all'impugnatura senza incontrare ostacoli.

Giunti a Maga Tovre, posta circa mezzo chilometro a valle del rifugio, è stata colonizzata la veranda per consumare il pranzo al sacco, anche perchè nel frattempo aveva ripreso a nevicare fittamente. Al riparo della tettoia della malga i Rinco hanno trascorso un'oretta buona a mangiare panini e frutta, godendosi il meritato riposo, poi il gruppo ha rimesso le ciaspole per scendere al Pradèl, località di arrivo della seggiovia che sale da Molveno. Visto che il tempo non consentiva di ammirare il panorama del lago, si è tirato dritto, imboccando subito la strada che scende ad Andalo.

Poco dopo si è giunti alla Baita Pineta, dove in precedenza si era deviato a destra sulla pista da sci, quindi si è proseguito in discesa sulla stessa strada percorsa al mattino, fino al parcheggio di Valbiole. Qui, prima di proseguire per Andalo, si è scesi al vicino Spiaz de Piof, un ampio prato dove si trovano una bella baita in legno e pietra della Sezione ANA di Molveno ed una piccola chiesetta alpina.

Quindi si è ritornati verso Valbiole, dove è stata imboccata la strada forestale che scende ad Andalo, arrivando in paese quando erano da poco passate le 16:00.

Ora l'appuntamento è per la sera del 15 febbraio (sabato prossimo), quando verrà recuperata la Ciaspolata by Night rinviata lo scorso 18 gennaio a causa della pioggia.    i


 


 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 13 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 600 metri. L'altimetria è abbastanza ondulata, con diversi saliscendi e cambi di pendenza, ma è caratterizzata dal picco centrale, che indica la salita (e la successiva discesa) al Rifugio Montanara). Da Valbiole al rifugio sono circa 2,5 km, con il tratto finale (dove il colore diventa più scuro) in cui la pendenza media è di circa il 20%. GPM al Rifugio Montanara, m. 1525.

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

le immagini


La strada per Andalo, dopo Fai della Paganella, alle 8,30 si presentava così


Parcheggiamo al centro sportivo


Passando nella zona sportiva, sotto Maso Pegoràr, ci dirigiamo verso l'imbocco della strada forestale


Passiamo per Maso Cadin, un altro dei 14 masi che compongono l'abitato di Andalo


Nelle vecchie case si trovano ancora suggestivi scorci di architettura rurale


Da Maso Cadìn, il centro di Andalo ci appare così

 

la salita ...


Dopo Maso Cadìn imbocchiamo la salita per il Pradèl, inizialmente senza neve


Poco dopo arriviamo ad un bivio


Il pannello con la segnaletica dei sentieri, coperto di neve


Ora devieremo nel bosco, per cui indossiamo le ciaspole


Il sentiero si presenta ben innevato, ed anche gli alberi sono belli carichi!


Ci mettiamo in marcia incolonnati


In questo tratto la pendenza è assai moderata


In cielo si alternano schiarite a momenti da Apocalypse Now ...


Ai lati del sentiero si notano le striature nel manto nevoso causate dalle piogge


Noi avanziamo in mezzo a questo mare bianco


Lo Schiaccianoci in testa ad un gruppetto


Lo spettacolo degli abeti innevati nella notte


Il tracciato alterna tratti nel bosco a tratti in campo aperto


Una piccola chiesetta letteralmente sommersa dalla neve


Il cielo - intanto - sembra aprirsi ...


Arriviamo alla radura dell'ex vivaio forestale


Qui c'è una casetta solitaria, a margini del bosco


Attraversiamo il prato facendoci la traccia nella neve fresca


Imbocchiamo il sentiero per il Pradèl, girando a sinistra rispetto alla baita


Seguiamo la traccia che ci porterà verso loc. Valbiole


Il paesaggio è davvero stupendo!


Con la luce del sole, gli alberi innevati sono ancora più belli


Ci inoltriamo nel bosco, in un'atmosfera davvero suggestiva


Che spettacolo ! (la neve, non il Presidente ...)


Un cartello lungo il sentiero, che sbuca per metà dalla neve


Incontriamo molti alberi caduti, sradicati dalla prima neve quando il terreno non era ancora gelato


Una foresta innevata!


Basta un colpo di vento per far cadere la neve accumulata nella notte sui rami degli abeti !


Un colpo di vento o ... una palla di neve lanciata sui rami da qualche burlone!


Mentre il cielo si sta riannuvolando, noi proseguiamo la nostra camminata


Entriamo nel Parco Naturale Adamello-Brenta. Speriamo che l'orso sia solo quello del cartello ...


Più si sale di quota e più la neve è caduta copiosa


Un "ricamo" opera della Natura


Un altro albero abbattuto. Ocio ai corni ...


Un'altra opera d'arte della neve


La colonna rossa avanza nel bianco totale


Il sentiero non è battuto (siamo i primi a passare oggi) e il capo-fila deve battere la traccia


Più che l'orso ... potrebbe spuntare un lupo! Sembra il set del film di Zanna Bianca


Che spettacolo ...


Ormai stiamo per arrivare a Valbiole


Facile scavalcare la stanga così, eh ?


Eccoci sbucare poco dopo sulla strada che sale da Andalo


La segnaletica SAT semi-sommersa dallo spesso manto nevoso


Imbocchiamo la strada forestale, dove il passaggio dei mezzi spazzaneve ha fatto piazza pulita!


Poco male, il tratto da percorrere è assai breve


Poco più a monte, infatti, ecco il bivio per il rifugio La Montanara, annunciato da un bel pannello fotografico


Qui facciamo una breve sosta, per bere del the e sgranocchiare qualcosa


Il gruppo in sosta


Arriva anche Dorty, che era tornato indietro a cercare un pezzo delle ciaspole che si è staccato


Il pezzo non si è trovato, così è corso ai ripari con un elastico! Ma chi sei, Mac Gyver ?


Dopo la sosta imbocchiamo la ripida pista da sci (quasi inutilizzata) che scende dal Rifugio La Montanara


Suggestiva immagine (con l'effetto cornice sfumata) della colonna in marcia lungo la salita


La rampa non concede tregua


La Big Bobby-Family impegnata nell'ascesa


Brücke e lo Schiaccianoci


Quassù di neve ce n'è ancora di più !

Remake
2009                         2014    

Lo Schiaccianoci imita l'incedere a testa bassa di Bubu, nella ciaspolata svolta quassù 5 anni fa

2009                        2014          
  
Ed ecco l'imitazione dell'espressione preoccupata nel vedere il rampone finale !


Ed eccolo il rampone, con pendenza che va vicina al 30%


Passata la rampa, il sentiero spiana


Ancora con l'effetto cornice sfumata, un altro scorcio del sentiero e del bosco innevato


E dopo la faticaccia, eccoci al rifugio La Montanara


La struttura è circondata dalla neve!


Facciamo anche qui una breve sosta


Questo, purtroppo, è il "panorama" che potevamo ammirare oggi con questo nebbione


Così, a beneficio di coloro che non sono mai saliti quassù con il bel tempo, ecco cosa si vede dal rifugio!
(l'immagine è stata scattata durante la ciaspolata del febbraio 2009)


Lasciamo il rifugio e ci dirigiamo verso Malga Tovre, dove pranzeremo


Ma siamo tranquilli a fermarci proprio qui sotto ???


Ancora una breve salitella prima di arrivare allo scollinamento


Qui c'è la stazione d'arrivo del 2° tronco della seggiovia Molveno-Pradèl-La Montanara, che però è ferma ...


Ferma e sommersa! Ecco Max che ci sale sopra


Mentre i meno temerari scendono alla malga lungo la pista, una buona metà del gruppo va in neve fresca


Ecco Dorty alle prese con lo sprofondamento


Solchiamo il manto intatto, galleggiando grazie alle ciaspole sullo spesso strato nevoso


Ogni tanto, però, si sprofonda anche con le ciaspole !


Scendiamo sotto la seggiovia, mentre le nuvole si abbassano ancora di più ...


Che forte la discesa in free ride !


Intanto ha ripreso a nevicare, alla faccia delle schiarite ...


Ormai siamo quasi alla malga


Ed ecco la struttura, adagiata in mezzo ad un pianoro


Raggiungiamo la malga, che appartiene al Comune di Molveno


Arrivati, adesso si mangia!

 

la sosta ristoro ...


Ci togliamo le ciaspole per entrare nella veranda


La fila di bastoncini


"Colonizziamo" lo spazio coperto sotto la tettoia della malga


Fuori nevica, mentre noi ce ne stiamo a mangiare al riparo


I tavolini che d'estate servono all'agritur ... ora servono a noi!


E vai coi panini!


Panoramica del gruppo mangereccio


E dopo mangiato ... ciàcere!


Oppure relax, fate voi


Il Presidente va a misurare, senza ciaspole, lo spessore della neve ...


Anche lo Schiaccianoci vuole provare l'ebbrezza della neve fino alle ascelle!

  
Landini vuole imitare Tania Cagnotto e si da ai tuffi. Nella neve però ...


Ecco il primo tuffo. Non è soddisfatto e ci riproverà ...

  
Secondo tentativo ... slancio .... balzo e ....


... oplà, questo sì che è un doppio carpiato come si deve !


Ciaspole e bastoncini sono lì che aspettano. Partiamo?


Prima, però, c'è da fare l'immancabile foto di gruppo, che stavolta è un po' più difficoltosa del solito.
Al primo tentativo, dopo aver lanciato l'autoscatto, il Presidente non riesce a fare che un paio di metri ...


La seconda volta, sfruttando il tratto battuto al primo tentativo, riesce a fare un paio di metri in più ...


Alla fine, facendo il giro largo per evitare un nuovo affondamento nella neve alta, ecco la posa!

 

la discesa ...


Ora rimettiamo le ciaspole e ci prepariamo a partire


Scendiamo verso lo stallone, che d'estate ospita oltre diverse decine di capi di bestiame


Ricordate questa scena, nella ciaspolata del 2009?


The Doctor vuole fare il remake ...


Ma da Merdatleta in carica, ottiene scarsi risultati ...


Così ci incolonniamo nella neve fresca, scendendo verso il Pradèl


Solchiamo il manto nevoso integro, su una neve asciutta che è una bellezza


Dalla nebbia spunta l'Hotel Piccola baita, uno dei tre alberghi presenti in località Pradèl


Qui torneremo sulla strada forestale, quella che sale da Andalo


L'ostacolo più grande? Scendere in strada scavalcando la neve ammucchiata ai lati dagli spazzaneve!


Ed eccoci sulla strada, dove il manto è sottile e compatto


Scendiamo verso Andalo


D'un tratto, tanto per cambiare, si rimette a nevicare. Ma non dove fare schiarite? 'Sti nipotini di Bernacca ...


Camminiamo "in trincea", con dei muri di neve ai lati della strada


Arriviamo alla Baita Pineta, dove c'è il bivio incontrato stamattina in salita


Ora ripercorriamo un tratto della strada fatta in salita


Arrivati in località Valbiole, si decide per una deviazione verso il vicino Spiaz del Piof


Scendiamo anche qui nella neve fresca


Ed ecco, 500 metri più a valle, il prato che si apre nel bosco


Il cartello con i segnavia SAT


La baita degli alpini, costruita dalla sezione ANA di Molveno


C'è anche una piccola chiesetta alpina


Attraversiamo il prato innevato


Arriva anche lo Schiaccianoci, con la piccola Eva


Ricetta del ghiacciolo artigianale: compattare la neve fresca, ottenendo un piccolo cilindro; versarci sopra
la fanta (o, a piacere, la coca-cola, la lemonsoda, ecc.) e gustare il fresco ghiacciolo del gusto desiderato


Il gruppo alla chiesetta nel Spiaz del Piof


Bene, ora si riparte


Torniamo verso Valbiole, mentre ha ripreso a nevicare


Ora camminiamo nella comoda traccia che abbiamo battuto in discesa


Di nuovo a Valbiole, porta d'accesso al Parco Naturale Adamello-Brenta, di cui c'è una mappa


Ora riprendiamo definitivamente la strada forestale, per scendere ad Andalo


Si alternano tratti di neve battuta a tratti dove hanno pulito fino all'asfalto


Nel frattempo arrivano le tanto strombazzate schiarite!
Peccato che abbiano 3-4 ore di ritardo rispetto all'annunciato ...


Vabbè, dai, hai visto che abbiamo fatto bene a portare gli occhiali da sole?


Intanto arriviamo alle porte di Andalo


Alla nostra destra, la cima della Paganella (con le antenne TV), sommersa dalla neve fresca


A sinistra - invece - il Piz Galìn, anch'esso ricoperto di bianco


E di fronte, verso Fai della Paganella e passo Santèl, i boschi con gli abeti ancora imbiancati


Ed eccoci tornati al parcheggio del centro sportivo, dopo 13 km di cammino


La luna, intanto, spicca bianca nel cielo azzurro. Speriamo che sia così anche sabato prossimo sul Bondone!

 

Alla prossima !