|
||||
|
||||
Al Rif. Pernici, 9 anni dopo ... |
||||
. |
|
i presenti |
|
SOCI | |||||||
OSPITI | ||||||||
|
Supporter | |||||||
|
la cronaca |
Ledro, 28/06/2014. E' stato disputato oggi in Val di Ledro il secondo "Bike & Trekking" stagionale. La giornata - appena alzati - non prometteva affatto bene. A Rovereto diluviava, a Riva del Garda pioveva per bene, a Trento aveva piovuto tutta la notte ed il cielo era comunque plumbeo. Il cellulare del Presidente è stato raggiunto da diversi messaggi, tutti dello stesso tenore: "Qui piove, si va lo stesso?". Uguale, per tutti, la fiduciosa risposta: "Intanto andiamo, poi vediamo come si mette lassù per le 9 ...".
Ebbene, la fiducia è stata premiata, perchè l'unica acqua che è caduta nell'arco della mattinata è arrivata - per una mezzoretta - quando il gruppo bike era chiuso fra le calde mura del Rifugio Pernici. Non così, purtroppo, per il gruppo trekking, che l'acqua l'ha presa tutta durante l'ascesa a Cima Parì, anche se la perturbazione è durata poco.
Così il "Bike & trekking" della val di Ledro, messo in dubbio nelle ultime ore da un repentino mutamento delle previsioni meteo, è andato in scena regolarmente, con due tracciati davvero belli (per i biker si è trattato di un revival dell'uscita disputata a maggio 2005), anche se i panorami non erano perfettamente visibili come nelle giornate di bel tempo. Ma, come dice l'antico adagio popolare, ale dòne e al tèmp, no se comanda!
Nel centenario dello scoppio della 1ª Guerra Mondiale, anche queste due uscite - come già accaduto altre volte quest'anno e come accadrà ancora nel prosieguo della stagione - hanno toccato una zona che all'epoca del conflitto venne interessata dalle operazioni belliche. Si tratta della cresta che da Cima Oro passa per Cima Parì, Bocca Savàl, Rifugio Pernici e poi prosegue verso nord, sullo spartiacque fra la Valle di Ledro (e la sua laterale Val di Concei) e la "Busa del Garda". All'epoca della "Grande Guerra" queste montagne si vennero a trovare sulla linea del fronte (il Rifugio Pernici, ad esempio, era una baracca per gli ufficiali austriaci) e numerose sono le testimonianze di quel periodo, dalla viabilità (ricavata in gran parte sulle vecchie carrarecce e sui sentieri militari), alle trincee, ai manufatti in pietra, ecc.
Il tracciato bike ha avuto inizio dai 700 m. di quota del lago di Ledro. Il gruppo - composto oggi da 11 elementi - è partito verso le 9:00 dalla baita di Tania & Frà (che alla fine dell'uscita ci hanno ospitato per la consueta "sbaraccata" ...), in località Pur, piccola frazione del comune di Ledro ubicata sulla sponda sud del lago.
Dopo aver imboccato la strada comunale che costeggia lo specchio d'acqua, passando nella zona turistica (con numerose casette per le vacanze), si è proseguito per circa 1 km in saliscendi, deviando poi sul bel sentiero che costeggia il lago (la strada asfaltata, invece, prosegue più a monte, risalendo il Dos di Pur). Il sentiero, già percorso più volte in passato, sbuca a Pieve di Ledro, dove si è imboccata la pista ciclabile della valle di Ledro, che dal lago risale la valle in direzione di Tiarno.
Una volta giunti all'altezza dell'abitato di Bezzecca, si è svoltato a destra, abbandonando la ciclabile per entrare nel paese reso famoso dall'avanzata garibaldina della III Guerra d'Indipendenza, quando l'Eroe dei due Mondi - dopo aver sbaragliato la resistenza austriaca ed aver preso possesso dell'abitato (Battaglia di Bezzecca del 21 luglio 1866, vedi qui i dettagli), ormai lanciato verso Riva del Garda e da lì alla conquista del Trentino (che assieme a Trieste non era entrato a far parte del Regno d'Italia unificato nel 1861), fu fermato da un dispaccio inviato dal Generale La Marmora, comandante del Regio Esercito, che comunicava la firma dell'armistizio di Cormons e ordinava di sgombrare il Trentino. A quell'ordine, Garibaldi - decisamente contrariato - rispose in maniera telegrafica con il famoso "Obbedisco" ...
Da Bezzecca si è iniziata a risalire la Val di Concei, piccola valle laterale della Val di Ledro, solcata dal torrente Assat. Passando per stradine secondarie, fra verdi prati e costruzioni rurali, si è transitati per i paesini di Locca, Enguiso ed infine Lenzumo, dove è terminato il tratto soft ed è iniziato quello più impegnativo.
Dopo circa 8 km con poco più di 100 metri di dislivello, infatti, è iniziata l'ascesa che conduce al rifugio Pernici. Altri 8 km, ma questa volta con 800 metri di dislivello, il che vuol dire media del 10%, con tratti più leggeri e tratti dove invece si è andati vicini al 15%. Un'ascesa impegnativa e costante, resa però poco monotona dal budello di tornanti che da Lenzumo si sussegue fin su alla Bocca di Trat, risalendo il canalone sotto la Mazza di Pichea.
La salita è iniziata nel bosco, passando dai faggi delle quote basse alle conifere di quelle più elevate, per poi arrivare in campo aperto nei pascoli di malga Trat, una volta passata quota 1.300.
Una volta arrivati a malga Trat, dove termina il tratto asfaltato ed inizia lo sterrato, si è proseguito su una stradina più stretta (dalla malga in poi c'è il divieto per le auto e vi transitano solo i gestori del vicino rifugio), di nuovo in un fresco tratto boscoso, prima di arrivare alla Bocca di Trat, dove il panorama si apre sulla Busa del Garda (anche se oggi, con le nuvole basse e minacciose, del panorama no si vedeva un gran ché ...). La Bocca di Trat è un antico valico che mette in comunicazione il versante gardesano con la Val di Concei (e quindi con Ledro), più volte utilizzato in passato durante le guerre, sia in quella d'Indipendenza (in cui avvennero i citati scontri fra gli austriaci e i garibaldini), sia durante la Prima Guerra Mondiale.
Il Rifugio Pernici, realizzato dove un tempo c'erano gli alloggi degli ufficiali austriaci impegnati sulla linea del fronte, dista dal valico meno di 200 metri ed è lì che c'è stato il GPM del nostro itinerario odierno,a quota 1600.
Appena arrivati al "Pernici" è iniziato a piovere, inizialmente in maniera leggera, poi più copiosamente, e così il gruppo si è rintanato tra le calde mura del rifugio, dove una scoppiettante stufa a legna riscaldava l'ambiente. Il tempo di un caffé o di un the (ma c'è chi è andato sulla birra fresca o, all'opposto, su un bel piatto di minestra d'orzo fumante!) e la pioggia ha cessato di cadere, così sono state subito inforcato le MTB per affrontare la discesa.
Inizialmente, dalla Bocca di Trat, è stata percorsa la stessa strada dell'andata, sterrata fino a sotto la malga e poi asfaltata. Giunti al 4° tornante in discesa, però, si è deviato a sinistra su una bella strada forestale inizialmente pianeggiante, che dopo aver tagliato il canalone solcato da un ruscello, ha iniziato a risalire in diagonale il versante opposto, portando sul Dos del Preghen. Da qui è iniziata una discesa assai tecnica, su uno stretto sentiero in single track, con fondo abbastanza sconnesso e sassoso. Più volte, per motivi di sicurezza (anche perchè, a causa della pioggia, il terreno era davvero viscido), si è dovuto scendere dalla bici, ma si è trattato di qualche centinaio di metri o poco più, dove si sono alternati tratti in sella a tratti a piedi.
Una volta giunti sulla strada forestale che corre più a valle, si è tornati in sella definitivamente, per proseguire la discesa verso Locca, dove si è giunti dopo circa 5 km dalla deviazione. Da Locca, utilizzando la vecchia strada ora chiusa al traffico e riservata a pedoni e ciclisti, si è scesi direttamente a Pieve, sul Lago di Ledro.
A quel punto non è rimasto che imboccare il sentiero lungo lago, con il suo bel saliscendi fra i faggi, fino a rientrare a Pur, dove si è chiuso l'itinerario.
Dopo le fatiche, il gruppo bike si è riunito con quello trekking (che dopo essere salito in auto fino a Malga Trat aveva percorso un suggestivo itinerario in quota nei luoghi della "Grande Guerra"), per una bella grigliata nel Bait del Segalì, la casetta di famiglia dei nostri soci Tania & Frà, proprio a due passi al lago.
Inutile dire che, come sempre, le ganasce dei Rinco si son fatte onore, assaltando la pasta di lucanica, la porchetta e i wurstel messi ad arrostire dai nostri supporter di giornata (oltre a Tania e Frà c'erano anche il vice-Presidente Rinco Starr e i New-Rinco Iubi e Sky).
Il dopo pranzo è così volato via, fra le chiacchiere, il dolce ed un caffé, per poi riprendere la via di casa, magari un po' stanchi ma soddisfatti dell'ennesima bella uscita in compagnia. Alla prossima!
- - -
Ora l'appuntamento - per quanto riguarda la MTB - è per domenica 3 agosto, con la Vecia Ferovia dela Val de Fiemme, 12ª gara sociale individuale dei Rinco Boys.
Per i trekker, invece, appuntamento a sabato 26 luglio, quando si salirà a Cima Bocche (con partenza da Passo San Pellegrino), per un altro stupendo itinerario nei luoghi della "Grande Guerra", questa volta nel Trentino orientale.
|
i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi quasi 31 km mentre il dislivello superato è stato di 950 metri. L'altimetria è abbastanza regolare nella prima parte, con un tratto iniziale di circa 7 km dove si sono alternati saliscendi e leggerissima salita, seguito da oltre 8 km di ascesa costante decisamente più impegnativa (da quota 800 a quota 1600, con una media fissa del 10%), fino alla Bocca di Trat ed al Rifugio Pernici, GPM dell'itinerario. Più movimentata la discesa, con la variante del Dos del Preghen (in leggera salita), seguito da un ripido sentiero in single track con pendenze a tratti impossibili e fondo sconnesso (da fare a piedi). Tornati a Pieve, si rientra per gli ultimi 4 km sul medesimo tracciato dell'andata, in veloce saliscendi lungo il lago.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
.............. |
scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
|
le immagini |
1. la salita
Il ritrovo del gruppo bike è davanti alla baita di
Tania & Frà, a Pur (Lago di Ledro)
Il gruppo in attesa del via
Alle 9:00 in punto si parte, imboccando la strada
lungolago
La temperatura è di 17° C, un po' frizzante ...
Qualche intrepido tedesco fa il bagno anche in una
giornata così ...
La strada passa per la zona turistica, in mezzo a
tante casette per le vacanze
Lo strappetto iniziale verso il Dos di Pur
La strada prosegue in salita, ma noi imbocchiamo il
sentiero che prosegue lungolago
Si tratta di un suggestivo passaggio ciclo-pedonale, a
ridosso della sponda sud del lago
Proseguiamo sul veloce e compatto sterrato
Un divertente sali-scendi fra i faggi, a due passi
dalla riva
Arriviamo a Pieve
Da qui imbocchiamo la pista ciclabile della Valle di
Ledro, in direzione Tiarno
La ciclabile prosegue in falsopiano, rimanendo
parallela ma distante un centinaio di metri dalla statale
All'altezza di Bezzecca si lascia la ciclabile e si
entra in paese
Costeggiando il torrente Assat, arriviamo in centro
paese
E ovviamente, come si chiama la piazza ?
Facciamo una "sosta tecnica" al bar
Poco dopo si riparte, attraversando il paese di
Bezzecca
Non c'è solo Piazza Garibaldi, però, ma anche Piazza
Obbedisco, dedicata al famoso telegramma
Usciamo da Bezzecca e proseguiamo verso la Val di
Concei
Il cartello ci indica l'ingresso nella piccola valle
laterale alla Valle di Ledro
Da Locca proseguiamo verso Enguiso, passando in
una stradina secondaria fra i prati
Dopo la pioggia del primo mattino, arriva ora un
timido sole
Entriamo in Enguiso, un tempo frazione di Concei, oggi
frazione del comune unico di Ledro
Approfittiamo della fontana per riempire le borracce
in vista della salita
Intanto il cielo si sta aprendo. Buon segno
Da Enguiso si procede per circa un km verso Lenzumo
Il bivio per il Rifugio Pernici
Lasciato la SP della Val Concei, proseguiamo nella viabilità interna
comunale
L'indicazione per il rifugio
Ora è finita la pacchia. Inizia la salita vera ...
La strada che sale al Pernici, in circa 8 km ci farà
superare 800 metri di dislivello. Media 10%
Il primo tratto, in particolare, è quello più
impegnativo
Una delle numerose baite nella parte bassa della
valletta
Nei tratti più ripidi ci si alza anche in piedi
Il Merdatleta in testa al gruppo
In questa immagine si può apprezzare meglio la
pendenza, subito dopo la curva
Curiosa foto ricordo su un tornante, dove è stata
depositata una catasta di bòre, tronchi appena tagliati
Si riparte ...
Si avanza con una media non molto alta, vista la
pendenza costante attorno al 10%
I tornanti si susseguono e si continua a guadagnare
quota
Walander e Frank impegnati su una curva
particolarmente ripida
Ora è uscito proprio il sole e la temperatura, che in
partenza era di 17°, si sta alzando leggermente
Ancora tornanti ...
Una salita che non molla mai
Ciga, the Doctor e Cimo mentre procedono affiancati
Il gruppo dopo aver superato un altro tornante
La strada è stata realizzata con numerosi sbancamenti
rocciosi
Il Ciga avanza leggiadro, alzandosi sui pedali
Cristina, una delle due lady presenti oggi nel gruppo
bike
el Michèta
Un altro bel rampone
Arriviamo al tornante dove, in discesa, dovremo
deviare nel bosco
Ci concediamo una sosta snack ...
il Merdatleta fa filò ...
Si riparte, per gli ultimi 3,5 km di salita
La strada alterna tratti esposti al sole a tratti all'ombra della fitta
vegetazione
In certi punti, sotto le fitte chiome dei faggi, è
quasi buio !
L'ennesimo tornante. Sembrava di essere sui passi
dolomitici!
Arrivati a quota 1300, si entra nella zona dei pascoli
Usciamo dal bosco ed entriamo nei vasti prati che
circondano Malga Trat
Ora si pedala in campo aperto
Rinco in the Green
Gelsomina ci osserva da sopra un dosso
Poco prima di malga Trat finisce il tratto asfaltato ed inizia lo sterrato
La strada è comunque ben battuta e scorrevole
Òcio ai corni !
Frank ad un piccolo guado
Dopo "L'uomo che sussurrava ai cavalli", ecco "La
donna che parlava con gli asini"
Frank e Walander
Ora si intravede la malga, mentre in alto svetta la
Mazza di Pichea
Un curioso albero in mezzo ai prati, sotto la malga
Arriviamo alla malga, dove si trova il divieto: per le
auto è vietato proseguire oltre
Arrivano anche Frank, Walander e il Presidente
Ci prepariamo per la salita finale
Passiamo a fianco della stalla, in questo momento
vuota (le vacche sono al pascolo)
Dietro la casa dei malgari, ci attende un bello strappo cementato
Il cane-pastore ci osserva incuriosito mentre gli
passiamo a fianco
Ora l'albero si vede meglio, compresa la scultura intagliata alla base
Ora la salita è un po' più fangosa e il terreno molle
rende l'ascesa più faticosa
Un cambio di pendenza, prima di tornare a salire verso
il GPM
Dopo la malga il fondo si fa un po' più sassoso
Ma è solo un breve tratto. Più avanti il fondo torna
scorrevole e compatto
Gli ultimi metri prima della bocca di Trat
L'arrivo a Bocca di Trat, il valico che collega la Val
di Concei con il versante del Garda
Lucky Luke in posa
Seguiamo le indicazioni per il rifugio Pernici
La struttura si trova lì a due passi
Un ultimo sforzo ...
... e siamo arrivati
Ora entriamo, che sta iniziando a piovigginare ...
2. la breve sosta al Rifugio Pernici
L'interno è tutto pieno di cimeli e fotografie
della "Grande Guerra"
Fuori, intanto, sta piovendo copiosamente e non
si vede più niente
Meglio il calore della stufa del rifugio
Eh già, i "veterani" concordano
Intanto ordiniamo qualcosa e attendiamo che spiova
C'è chi sceglie la bevanda calda e chi ... la
birra engiazàda !
Elisa, invece, va di minestra d'orzo
Appena smette di piovere ci fiondiamo fuori
Recuperiamo le bici e ci prepariamo alla partenza
Una sgonfiatina al pneumatico anteriore, visto che si
farà una discesa sterrata
Arrivederci Rifugio Pernici ...
3. la discesa
Si parte, in direzione della vicina Bocca di Trat
Rifacciamo a ritroso il sentierino percorso in
precedenza
Scendiamo verso Malga Trat
Il cambio di pendenza poco prima della malga
Cimo ed Elisa sfoggiano il white-style ...
La rampa cementata nei pressi della malga
Ci siamo tutti? Via ...
Passata la malga, inizia la discesa verso il fondo
valle
Percorreremo tutto lo sterrato fatto in precedenza,
oltre ad una parte della discesa asfaltata
Ripercorriamo in discesa gli stessi tornanti scalati
un'ora fa
Briz al guado
Una sosta per ricompattare il gruppo, dove ricomincia
l'asfalto
Ora il budello di tornanti ce lo godiamo in discesa
Sfrecciàmo curva dopo curva ...
In pochi minuti saremo al bivio ...
Intanto torna il sole: scampato pericolo
Scendiamo veloci verso il punto dove lasceremo la
strada asfaltata
Eccoci arrivati. Qui imboccheremo una strada forestale
Iniziamo la deviazione nel bosco
Si prosegue in falsopiano, tagliando il versante della
montagna in direzione di Ledro
La strada è molto bella e scorrevole
Dopo il tratto in falsopiano, inizia una leggera
salita
Lo strappetto prima di arrivare al Dos del Preghen
Arriviamo alla deviazione per il sentiero che raccorda
la strada alta con quella bassa.
La faccia di the Doctor è tutta un programma ...
Iniziamo il single track nel bosco
Qualche tratto, procedendo con cautela, è pedalabile
Scendiamo a freni tirati, saltellando sulle pigne, sui
sassi, sul fogliame fradicio e sulle radici ...
Alcuni tratti sono davvero tosti, sia per pendenza che
per fondo sassoso e viscido
E allora si va a piedi !
I tratti a spinta si alternano con quelli in sella
Frank impegnato nella ripida discesa
Una sosta sotto una rampetta particolarmente ripida e
sassosa
Ecco Elisa e il Michèta affrontare a piedi l'ostico
passaggio
Il sentiero sbuca su un'altra strada forestale,
qualche centinaio di metri più sotto
L'arrivo di Walander, mentre Briz toglie il fango
dagli attacchi delle scarpe
Ora si scorre di nuovo su un bel fondo compatto
Il Ciga si diverte in curva
La strada ci porta veloce in direzione di Locca
Panorama su Bezzecca, all'imbocco della valle
Più in basso, dove le pendenze sono davvero toste,
troviamo il fondo cementato
Proseguiamo la discesa verso Locca
Affrontiamo il budello di strette curve che ci porterà
al fondo valle
Frank taglia sull'interno
Una strada che fatta in senso contrario dev'essere
davvero tosta!
Eccoci arrivati a Locca
Proseguiamo per un breve tratto sulla provinciale
Da Locca imbocchiamo la vecchia strada per Pieve, ora
chiusa al traffico e trasformata in ciclo-pedonale
Si sbuca a Pieve, in riva al lago di Ledro
Procediamo in direzione di Pur
Una breve sosta per ammirare il lago
Scorci di paesaggio
Riprendiamo il bel sentiero lungo lago
Sarà la fame, ma la velocità è aumentata parecchio:
c'è una sorta di volata per la lugànega !
Finito il sentiero, si torna sulla strada lungolago
Arriviamo a Pur
Ed eccoci al punto di partenza. Ora andiamo a mangiare
...
3. la grigliata in baita
Ecco il Bait del Segalì, la bella casetta dei nostri
soci Tania & Frà
Arrivano segnali di fumo: buon segno ...
Lo Squadrone Fuochisti è già all'opera
Che spettacolo !!!
La prima cotta è pronta. Avanti biker, a tavola !
Si inizia a magiare, mentre il gruppo trekking è in
arrivo dalla montagna
Grigliata con verdure miste, vinello rosso e ...
passa la paura!
La bella tavolata
Poco dopo, ecco arrivare i trekker
Nel frattempo è divenuta pronta anche la seconda cotta
Adesso mangiamo anche noi !
Il Dotto, che ha guidato il gruppo trek, a pranzo col
Vice-Presidente Rinco Starr
Il Presidente controlla le operazioni
Che batteria di dolci !
Poi arriva il momento del relax
Vabbè, Walander, non addormentiamoci però !
'Sti bociàzi, quanta energia !
E' giunta l'ora dei saluti ...
Grazie a tutti e ...alla prossima ! |
|