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la cronaca |
23/03/2014. E' cominciato oggi, in una giornata dai due volti, il programma MTB 2014 dei Rinco Boys, il primo dei 10 appuntamenti che da qui ad ottobre porteranno i Rinco Boys a scorazzare da una valle all'altra del Trentino ma che, come ormai da tradizione, ha preso il via fuori provincia. Era il 2011 quando venne lanciata l'idea di partire a marzo con un'uscita soft, all'insegna dei tanti km ma zero dislivello. Quell'anno i Rinco calarono lungo la Valsugana (ciclabile del Brenta), fino a raggiungere Bassano del Grappa. L'anno successivo (2012), la replica sul placido Mincio, da Peschiera del Garda a Mantova, mentre nel 2013 - anno del decennale di fondazione - c'è stata la trasferta di Cremona, per una bella pedalata lungo il Po assieme agli amici di Non Solo panza, anch'essi giunti al traguardo dei 10 anni di vita.
Quest'anno la location della gita di apertura era Padova, con il suo lungo anello fluviale, ricavato sugli argini dei 4 corsi d'acqua che cingono la città del Santo: il fiume Brenta, il canale Piovego, il canale Brentella e il fiume Bacchiglione.
Le premesse della giornata, per la verità, non erano delle migliori. Dopo 15 giorni di tempo splendido, infatti, con temperature ben oltre la media stagionale, il meteo - perfido come non mai - ha presentato il conto, facendo arrivare sul nord-Italia una bella perturbazione atlantica, carica d'acqua, proprio nel fine settimana del 22-23 marzo!
Forse anche questo ha inciso sulle adesioni, non al livello degli altri anni (anche se alla fine il totale ha comunque raggiunto quota 44). Ad ogni modo i Rinco sono partiti da Trento fiduciosi (o speranzosi?), nonostante la pioggia che è caduta incessante per tutti i 130 km fino a Padova. All'arrivo in via Baviera, dov'era fissato il ritrovo con i soci veneti e lombardi, nonché con gli appartenenti al gruppo di Non Solo Panza (presenti in 4, di cui due - il Presidente Giaz e lo Chef - davvero eroici, perchè partiti ieri mattina da Cremona e giunti a Padova in serata dopo ben 190 km in sella!), la pioggia continuava a cadere fitta, tanto che il Presidente ha dovuto inviare Cipollino in fondo al pullman a sganciare un paio delle sue mitiche bombe per costringere la ciurma a scendere!
Per proteggersi dalla pioggia i Rinco e i Non Solo panza hanno davvero escogitato di tutto! Si andava dai più tecnici copri-pantaloni alle ventine in gore-tex, passando per le mantelle, fino ad arrivare alle buste dell'immondizia con i fori per la testa e le bracca!
Alle 10:00 in punto, con una mezzoretta di ritardo sulla tabella di marcia, la variopinta comitiva ha preso il via, imboccando la pista ciclabile che transita proprio in via Baviera e che conduce, dopo circa 300 metri, direttamente sull'anello fluviale, nel tratto che costeggia il canale Piovego.
Qui è stato imboccato lo sterrato arginale destro, proseguendo in direzione est-ovest fino al successivo ponte, dove si è passati sulla sponda opposta. Poco più avanti, a causa di alcuni lavori in corso lungo l'argine, è stata fatta una deviazione fra le strade cittadine, per poi rientrare successivamente sull'argine e proseguire il cammino come da programma. Passati dal canale Piovego al fiume Bacchiglione, i Rinco hanno proseguito fino alla località Bassanello, dove è stato abbandonato l'anello fluviale per compiere una deviazione in città.
Nel frattempo la perseveranza dei presenti era stata premiata, perchè la pioggia era andata progressivamente scemando, fino a cessare del tutto poco prima dell'ingresso in città. Seguendo le indicazioni turistiche, si è approdati nella splendida piazza di Prato della Valle, dalla forma simile ad un triangolo, ma con in mezzo uno splendido giardino di forma ovoidale, con canali d'acqua, fontane, vialetti.
Dopo la breve sosta in piazza, si è proseguito verso l'altro irrinunciabile monumento che va visto in un sia pur brevissimo passaggio nella città patavina: la Basilica di Sant'Antonio, chiamata semplicemente "il Santo". Purtroppo ormai da 4 anni la Basilica è avvolta da un'orribile impalcatura che ne cela quasi del tutto la splendida facciata (vedi qui la notizia). Giusto per dare un'idea di cosa avremmo visto, ecco una foto scattata prima dell'inizio dei lavori di restauro.
Dopo il passaggio in centro città, il gruppo è rimontato in sella per raggiungere nuovamente l'anello fluviale, con una variante rispetto al programma originario. Inizialmente, infatti, si era deciso di fare il giro in senso orario e quindi, dalla Basilica di Sant'Antonio, si sarebbe dovuto raggiungere a ritroso il fiume Bacchiglione per poi proseguire fino al Canale Brentella e successivamente andare verso nord, fino a Limena, dove inizia il tratto lungo il Brenta. Poiché era probabile, visto l'orario ed anche oil meteo ballerino, che dopo pranzo non si sarebbe potuto proseguire, si è optato per invertire il senso di percorrenza, in modo da affrontare il tratto lungo il fiume Brenta, che è il più suggestivo dell'anello (tutto sterrato e lungo gli argini, al contrario degli altri tratti che alternano invece dei passaggi su strade asfaltate).
Così si è usciti dalla città in direzione est, raggiungendo nuovamente il canale Piovego (dove si era passati in precedenza), per poi proseguire verso Noventa Padovana e Stra. Giunti in quest'ultima località, in corrispondenza dell'innesto del canale Piovego nel Brenta, è stato imboccato il tratto che costeggia il fiume, risalendo verso nord-ovest. Pedalando in un ambiente rilassante, all'interno del parco fluviale del Brenta, si è passati per le località di Vigonza, Cadoneghe e Vigodarzere, fino a raggiungere la punta settentrionale dell'itinerario, ubicata nei pressi di Limena, dove il tracciato passa dal fiume Brenta al canale Brentella.
Qui la pedalata dei Rinco si è interrotta, perchè ... era ora di pranzo! Per la verità l'ora di pranzo era passata da un pezzo (almeno per i canoni trentini ...), visto che erano le 14:00 quando si è arrivati all'osteria "Vecchia Brenta", gestita dai nipoti di colui che un tempo, quando il ponte che collega Limena e Vigodarzere non era ancora stato costruito, faceva la sponda fra le due località con un traghetto a remi.
Sistemati nella sala al piano terra, i Rinco hanno letteralmente divorato il bis di primi composto dagli gnocchi al ragù d'asino e dagli strozzapreti alla provola e melanzane, per poi passare alla crostata di frutta ed al caffè. Un pranzo pensato leggero (senza secondi piatti con intingoli vari) proprio perchè in origine si sarebbe dovuto tornare in sella per completare l'anello dopo mangiato. Così non è stato, perchè proprio mentre i Rinco stavano completando il pranzo, il cielo che al loro arrivo a Limena era azzurro e soleggiato, era andato via via scurendosi, fino a diventare plumbeo, riprendendo a scaricare acqua.
Quando il gruppo è uscito dal locale, sistemandosi nella veranda prima di riprendere le bici, stava cadendo il diluvio universale, tanto che è stato avvisato l'autista del pullman (ancora in sosta in via Baviera, punto di partenza del tour) per venire a Limena a raccogliere il gruppo e tornare direttamente a Trento, tagliando la parte di tracciato lungo il anale Brentella e il fiume Bacchiglione.
Solo il gruppo Non Solo Panza, nonchè i nostri soci lombardi, hanno dovuto rimettersi in sella per tornare al punto di partenza, affrontando la pioggia battente, mentre il grosso della truppa, dopo aver caricato le bici sul carrellone, è salito in pullman per fare rientro in Trentino.
Erano ormai le 19:00 quando il mezzo rosso-rinco del Club Dellai ha raggiunto il parcheggio di via Petrarca, a Trento, concludendo così una giornata dai due volti. Viste le premesse, possiamo dire che è veramente andata di lusso !
Ora l'appuntamento è con il trekking, la cui prima uscita del programma 2014 è fissata per il pomeriggio di sabato 5 aprile, quando si affronterà l'itinerario storico del Sorasàss, poco sopra Trento. Un percorso ricchissimo di testimonianze dell'epoca bellica (1ª Guerra Mondiale), con spettacolare panorama sulla città.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi 40 km, mentre il dislivello superato è praticamente nullo (o forse di qualche metro ...). L'altimetria è dunque insignificante (sarebbe un riga orizzontale!). L'anello completo sarebbe di quasi 50 km, ma noi abbiamo operato un taglio (la parte in giallo nella foto sotto), aggiungendo invece il tratto per la visita in centro città.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
Per maggiori info sul tracciato, cliccare sul banner sottostante, che rimanda al blog "l'anello fluviale in bici"
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le immagini |
1. Il viaggio da Trento e i preparativi
Al ritrovo di via Petrarca, il pullman rosso-rinco è
già pronto
Alle 6:45 iniziano ad affluire i Rinco, dotati di
ombrello!
Ernesto a una pedalata con la pioggia? Oggi è da
segnare sul calendario !!!
Si caricano le bici sul carrellone
Il vano di carico ne può ospitare diverse decine
Piove, ma mentre quasi tutti si presentano con la
ventina ... Rinco Starr arriva in tenuta estiva !!!
A bordo, si parte
Facciamo tappa a Borgo per raccogliere i soci
valsuganotti
Carichiamo le ultime quattro bici, prima di puntare
verso Padova
Una carrellata sui presenti a bordo ...
Ma piove anche nel pullman ???
Direzione Padova ...
La distribuzione della colazione
Dopo Borgo viene distribuita la colazione. Ma la
hostess di Rinco Chef Express ... è quella a destra!
Un vero topone!
La distribuzione di brioche e succhi di frutta
Adesso mangio anch'io !
Il riposo pre-pedalata
Intanto la temperature esterna continua a scendere ...
Arriviamo a Padova, in zona industriale est, dove è
fissato il ritrovo
2. il primo tratto di anello fluviale
A Padova ci attendono gli amici di Non Solo Panza, già
pronti con le mantelle
Un elegante (?) Camoscio della Sila si reca a
salutarli
Oggi se ne vedranno davvero di tutti i colori,
dalle ventine tecniche ... ai sacchi della spazzatura !
La faccia di Bubu è tutta un programma: ma dobbiamo
proprio andare ?
Per uno strano caso, i Rinco si raggruppano per
tonalità cromatiche: qui ci sono gli azzurri ...
... e qui i gialli !
Alle 10:00 in punto siamo pronti per partire
E allora via, si parte !
Dopo 200 metri di pista ciclabile, siamo sull'argine
destro del canale Piovego
Imbocchiamo lo sterrato che, per fortuna, non è molto fangoso
Continua a piovere, e noi andiamo avanti ...
Una sosta sotto un ponte per ricompattare il gruppo
Giaz (Presidente di Non Solo Panza), con la bici da
ciclocross. Al suo fianco Briz
Elena e Walander con degli svolazzanti teli bianchi ...
Cipollino in versione black
Passiamo da una sponda all'altra del canale
Dei lavori in corso ci costringono a una deviazione
cittadina
Il variopinto gruppo mentre segue le indicazioni della
deviazione
Sulle ciclabili cittadine, ricavate a bordo strada
Spettacolare copri-casco fai da te dell'Uomo Ombra
Dopo la deviazione, torniamo sull'argine del canale
Alcuni tratti sono asfaltati
Ernesto mostra il 4 al Presidente: è per le "4 gocce"
che dovevano cadere stamattina ...
La segnaletica dell'itinerario
Una sosta ad un incrocio
Il gruppone in attesa
Proseguiamo sotto la pioggia
Anche in questo tratto l'argine è stato asfaltato
Il piccolo Gabriele sfreccia in testa al gruppo
L'ultimo tratto lungo il canale Piovego, disegnato col
righello !
Più avanti si passa sull'argine del fiume Bacchiglione
Qui l'anello passa proprio a ridosso dell'acqua
Poco dopo c'è una foratura (di Max) e il gruppo si
ferma ad aspettare
Si approfitta delle fronde di un salice piangente per
ripararsi dalla pioggia, che però sta calando
Spectrum, Ladini e Ricky in attesa della ripartenza
Una panoramica sul fiume
Si riparte, per l'ultimo tratto sul fiume prima di
entrare in città
3. La deviazione in centro, a Padova
La lunga fila dei 44 biker entra in città
Seguiamo il percorso ciclabile cittadino, ricavato a
bordo strada
Spectrum e il Prof durante una sosta ad un semaforo
Ormai siamo quasi arrivati nel cuore della città
E infatti, poco dopo, ecco aprirsi davanti a noi
l'immenso spazio di Prato della Valle. Con i suoi oltre
88.000 mq, si tratta della più grande piazza di Padova, ma anche tra le più
grandi d'Italia e d'Europa
Ci fermiamo ad ammirare la grande piazza triangolare
Taverna e Giaz su uno dei ponti sopra il canale che
circoscrive il giardino ovoidale, al centro della piazza
Ed ecco il canale, con il suo corredo di 78 statue (40
sul bordo esterno, 38 all'interno) che raffigurano
personaggi dell'arte, della cultura, delle professioni o della politica, che
hanno dato lustro alla città
Brücke e Rinco Starr sono interessati ai pesci che
popolano il canale. Fame ?
Sulla piazza si affacciano diversi palazzi di varie
epoche. Quello al centro di questa foto è la Loggia Amulea
Facciamo un giro attorno alla grande fontana
Da Prato della Valle ci dirigiamo verso la Basilica di
Sant'Antonio
Occhio a passare vicino ai bidoni della spazzatura con
quei sacchetti addosso. Potrebbero gettarvi dentro!
La lunga colonna colorata si snoda fra le viuzze del
centro
Poco dopo, ci appare davanti l'inconfondibile profilo
del "Santo", come viene chiamata dai padovani
Peccato per l'impalcatura che nasconde la stupenda
facciata gotica. I lavori sono in corso da 4 anni ...
Osservando la basilica da un lato, si notano meglio le
cupole in stile bizantino
Il doppio campanile con inserti policromatici ricorda
dei minareti. Splendido il rosone sul transetto
Dopo la breve visita esterna alla basilica, torniamo
in sella per uscire dalla città in direzione est
Fuori dal centro storico, ci incolonniamo sulla pista
ciclabile a bordo strada
Ormai siamo in periferia, in una zona ricca di verde
Raggiungiamo nuovamente il canale Piovego, dove siamo
passati in precedenza (in senso opposto).
Ora riprendiamo a percorrere l'anello fluviale esterno (però in senso
antiorario)
4. Il ritorno sull'anello fluviale
Attraversiamo un ponte per passare sulla sponda destra
Ora siamo di nuovo su sterrato, ma ben compatto e
scorrevole
La colonna si riallunga ...
Il fondo è abbastanza drenante e si incontra solo
qualche pozzanghera, ma pochissimo fango
Una delle tante splendide "ville venete" che la
nobiltà d'un tempo si faceva costruire lungo i fiumi
E' d'obbligo una sosta per ammirare la costruzione, al
di là del Piovego
Ora siamo tornati per un tratto su asfalto
Un nuovo passaggio di sponda, dalla destra alla
sinistra
Questa volta si utilizza il ponte costruito in
corrispondenza di una chiusa idraulica
Passati in sinistra Piovego, si prosegue in direzione
est
Ritorniamo su sterrato, in un ambiente decisamente
campagnolo
Un suggestivo passaggio presso un filare alberato
Ogni tanto si fa una sosta per ... non perdere pezzi
del gruppo!
United Color of Rinco
Mentre il cielo sembra aprirsi, noi proseguiamo sul
comodo argine in ghiaino
Ed eccoci giunti alla confluenza del canale Piovego
(che arriva da destra) nel fiume Brenta
L'itinerario è abbastanza ben segnalato
Ora imbocchiamo l'argine lungo il fiume Brenta (con
fondo misto terra/erba), in direzione nord-ovest
Rispetto al canale (artificiale e dritto come un
righello), il fiume ha uno sviluppo molto più contorto
Si pedala in tranquillità, immersi nel verde del parco
fluviale
E nel parco cosa c'è: il Camoscio !
Passato il km 30, il piccolo Gabriele comincia ad
accusare qualche calo di energia. Meno male che c'è papà
All'intersezione con l'autostrada, dobbiamo scendere
dall'argine per passare sotto il viadotto
Queste sono le uniche salite/discese di un percorso
altrimenti piatto
Un'altra sosta per ricompattare le fila
Il Prof e Cipollino
Sharif, per l'occasione, ha rispolverato un "cancello"
anni '90.
"Per una giornata di m..... ci vuole una bici di m....." è stato il
commento
Il gruppo ad un passaggio in single track nell'erba
Ogni tanto - in corrispondenza dei ponti - c'è da
attraversare una strada
Qui, invece, c'è da passare sotto la ferrovia
Si ritorna sull'argine e si prosegue costeggiando le
campagne
Elena e Walander
Il trio che chiude la lunga fila dei 44 biker
Passiamo in corrispondenza di un ponte ciclabile che
collega l'anello con il paese sulla sponda opposta
La bella chiesa di S.Andrea, a Cadoneghe
Brücke poco prima di Mejaniga
Arrivati a Mejaniga, facciamo un nuovo break per
ricompattarci
L'argine è bloccato per dei lavori e non ci sono
indicazioni sul percorso alternativo. Così, dopo aver
dato un'occhiata alla carta sul navigatore satellitare, decidiamo di passare
sull'argine opposto ...
Yoghi in un sottopasso ferroviario
La colonna dei Rinco
Imbocchiamo l'argine destro del Brenta e riprendiamo
la marcia verso nord
Il passaggio all'altezza di Vigodarzere, il cui
campanile svetta alto oltre le piante
Un'altra lussuosa antica residenza fluviale
Percorriamo l'argine curvo su una delle tante anse del
fiume
Landini seguito da Walander
Ormai siamo quasi al ristorante e a Kriminal Bike
torna il sorriso !
Una vecchia cascina in mattoni rossi, tipica
costruzione rurale della pianura veneta
Intanto è uscito finalmente il sole! L'avreste mai
detto stamattina verso le 10:00 ?
Percorriamo in tranquillità il tratto che ci separa
dal ristorante
Poco dopo arriviamo infatti a Limena, dove l'anello
fluviale ha il suo punto più settentrionale
La chiesa di Limena, con il campanile a torre merlata
Un rilassante paesaggio rurale
Attraversiamo il Brenta per passare sulla sponda
opposta
Il passaggio sul Ponte della Libertà, costruito
soltanto mezzo secolo fa. Prima c'era un traghetto a remi
che faceva la spola tra Limena e Vigodarzere. A gestirlo erano i nonni degli
attuali proprietari della "Brenta
Vecchia", il ristorante dove andremo a mangiare, nato dove un tempo c'era la
vecchia osteria dei nonni
Ecco, subito dopo il ponte, il cartello che ci indica
la via ...
Percorriamo questi ultimi 200 metri con una fame da
lupi !
Finalmente siamo arrivati
Ora lasciamo le bici e ci dedichiamo ... allo sport
delle ganasce!
5. Il pranzo da "La Brenta Vecchia"
"Colonizziamo" il bel prato davanti al ristorante, per
cambiarci gli abiti bagnati e lasciare le bici
I primi arrivati sono già pronti e rilassati nella
veranda ...
Quando tutti sono spariti per andare a mangiare ...
... gli indigeni riprendono possesso del giardino
Nel frattempo ci sistemiamo in due lunghe tavolate:
ecco la prima ...
... ed ecco la seconda
Arriva il bis di primi: gnocchi al ragù d'asino e
strozzapreti ala provola e melanzane
"Meno male, avevo una fame!"
(noi no invece ...)
E allora, giù a testa bassa ... gnam, gnam ...
Il Vicepresidente si atteggia a sommellier ...
Nessuno parla, si òdon solo le ganasce ...
Il Presidente va a fare la tradizionale foto di
Cipollino impegnato con la forchetta ma ...
"Vecio, stavolta te sei arivà tardi!"
Nel frattempo parte il ... bis del bis!
Giada, la figlia di Baldazàr, "paparazzata" da dietro
la bottiglia (pare che non voglia mai farsi riprendere ...)
Intanto, arriva il dulcis in fundo ...
Com'è contento Sharif !
Dori One, invece, da fondo alla caraffa di "succo
d'uva" ...
Il pranzo volge al termine, siamo in attesa del caffè
Il Camoscio della Sila con Giaz, in un momento di
relax post-prandiale
Anche il Presidente si riposa. Nonostante il meteo,
anche questa è andata
6. Il rientro in Trentino
E' ora di tornare a casa, ma mentre i Rinco attendono
il pullman, i Non Solo panza devono attraversare la
città in bici per raggiungere l'agriturismo dove sono alloggiati. Ha ripreso a
piovere a dirotto e il nostro
Presidente mostra il collega Giaz agghindato con la mantella: "Guardate che
pezzo d'uomo!"
Sotto una pioggia battente, gli amici di Cremona si
avviano in sella ...
Dopo un po', mentre pare che la pioggia stia calando,
anche noi ci precipitiamo a recuperare le bici
Il pullman, infatti, non può arrivare sull'argine del
fiume e dobbiamo andare noi sulla strada principale
di Limena, dove ha trovato parcheggio. Ci attende un chilometro in sella ...
sotto l'acqua !
Troviamo riparo sotto un portico, in attesa che il
pullman arrivi
Il Vicepresidente con la sua ventina in "stile ANAS"
"Me sòn bagnà le braghe" si lamenta il
Presidente
Intanto il pullman è arrivato
Iniziamo le operazioni di carico delle quasi 40 bici
...
Eccole, in attesa, lungo il marciapiede
E questo chi è, il Gobbo di Notredame ?
Bubu, nell'attesa di caricare la bici, si da una
sistemata ai capelli, usando una vetrina come specchio
Poi, soddisfatto del lavoro, si toglie la ventina bagnata
Quando partiamo sta letteralmente diluviando e per
strada troviamo anche della grandine a terra
Anche il Camoscio si è bagnato i pantaloni e così ...
viaggia in mutande! Che schifezz'
Nel frattempo si fa buio e l'atmosfera sul pullman
diventa ... da dormitorio
Ma mentre qualcuno dorme, qualcun altro ... fa il
burlone!
Facce stanche, ma soddisfatte
A Kriminal Bike inizia a calare la palpebra
La curva sud ...
Arrivati a Borgo, Baldazàr e gli altri valsuganotti si
preparano per scendere
Ciao ragazzi, alla prossima
Nel frattempo, sul TV al plasma (?) del pullman va in
onda il TG-Rinco
Verso le 19:00 arriviamo a Trento
Che facce sconvolte!
Per la quarta volta oggi, riprendiamo in mano le bici
Ecco qua, di chi è questa?
Nel giro di pochi minuti le abbiamo scaricate tutte
Grazie a tutti e ... |
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alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |