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2013: Game Over Disputata oggi, in una splendida giornata di sole, l'ultima uscita del programma trekking, ma anche l'ultima uscita ufficiale del 2013. Quasi 20 presenti per la bella camminata sul Monte Corona, chiusa con la castagnata in loc. Valsolana. |
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i presenti |
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SOCI | |||||||
OSPITI | ||||||||
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la cronaca |
Giovo (TN). La lunga ed intensa stagione del decennale ha calato oggi il sipario, almeno sotto il profilo delle attività sportive, e lo ha fatto con una bella uscita di trekking sul Monte Corona, piccolo ma interessante rilievo ubicato nella bassa Valle di Cembra, a cavallo con la Val d'Adige.
Quasi 20 i presenti, partiti verso le 9:00 dalla località Serci di Giovo, da dove è stata imboccata la strada forestale che risale il versante occidentale del Monte Corona, quello che si affaccia sul versante atesino. Dopo 10 minuti scarsi di cammino il gruppo è giunto in località Valsolana, dove si trova una bella area attrezzata per le feste, con tettoie, tavoli e panche, barbecue e una piccola baita. Poiché al termine della camminata ad anello il gruppo si sarebbe fermato qui per il ristoro e la castagnata, è stata depositata la legna (inutile portarsela in spalla per tutto il tracciato!), per poi proseguire su un sentiero che con un divertente saliscendi nel bosco taglia le basse pendici del Monte Corona.
Rimanendo sempre attorno a quota 800-850, il gruppo ha in pratica aggirato il monte, di forma ovoidale, arrivando sulle pendici settentrionali, proprio sopra il paese di Faedo. E' in questi boschi che nel 1797 ci fu una cruenta battaglia fra l'esercito napoleonico in avanzata nel Tirolo e gli Schützen trentini, giunti da varie compagnie della Valle di Cembra e del Pinetano. Osservando verso il basso, si può anche scorgere il castello di Monreale, in tedesco Königsberg, appartenuto ai Conti di Appiano, poi ai Conti del Tirolo e quindi agli Asburgo, dove un tempo veniva amministrata la giustizia.
Proseguendo lungo il bel sentiero, il gruppo è giunto ad intercettare la strada provinciale 58, nel tratto che collega Faedo a Masen di Giovo. Percorrendone un centinaio di metri in salita, si è giunti al Passo della Croce (m.820), un piccolo valico che dalla Valle di Cembra immette verso la Piana Rotaliana, passando alle spalle del Monte Corona. La strada asfaltata è stata subito abbandonata in favore di un altro sentiero che dal Passo della Croce sale assai ripido al margine del bosco, questa volta sul versante orientale del Monte Corona. Dopo mezzo km circa, si è deviato a sinistra, imboccando un altro sentiero pianeggiante che dopo un tratto nel bosco sbuca in un piccolo pascolo, da dove si gode di una bella vista verso la parte bassa della Valle di Cembra e sulla val d'Adige. Scendendo nel prato, reso verdissimo dalle recenti piogge, si è quindi arrivati su una stradina che lambisce alcuni meleti (i più alti della zona, visto che siamo al limite degli 800 metri di quota), da dove è stata imboccata una nuova strada forestale che percorrendo le pendici orientali del Monte Corona, sale verso la cima.
Un paio di km di comoda salita hanno condotto al bivio dove inizia - sulla sinistra - il sentiero che raggiunge la croce posta sulla sommità del Dòs Paiòn, la parte più elevata del Monte Corona. Camminando sempre nel bosco, si è quindi giunti al piccolo pianoro del Dòs Paiòn, dove qualche anno fa gli Alpini di Giovo hanno eretto una grande croce metallica. Dalla postazione, dotata anche di un bel pannello illustrativo fotografico, si può godere di un bellissimo panorama sulla Valle di Cembra e sulle catene, appena innevate di fresco, del vicino Lagorai, con il Monte Rujoch, la Panarotta, il Gronleit, il Dosso di Costalta ...
Dopo la breve sosta snack, il gruppo ha ripreso il cammino, dapprima percorrendo a ritroso il sentiero che porta sul Dòs Paiòn, poi tagliando nel bosco su una traccia appena visibile nell'erba, che ha ricondotto sulla strada forestale abbandonata in precedenza, ma sul versante ovest, proprio a due passi dalla piazzola panoramica che è in pratica un vero e proprio balcone affacciato sulla Piana Rotaliana. Da qui, infatti, si possono ammirare dall'alto gli ordinati vigneti di teroldego, coltivati nel triangolo fra Mezzolombardo, Mezzocorona e San Michele all'Adige, ma anche la catena del Brenta, la Paganella, la Val di Non.
Dalla piazzola panoramica, dopo la nuova sosta, si è proseguito per circa mezzo km in direzione sud, arrivando in una bella conca dove si trova il Laghét dele Buse dei Zenti, piccolo ed incantevole specchio d'acqua di forma circolare, circondato da un canneto. Da qui è stato imboccato un sentiero che in discesa ha condotto fino alla strada che scende dal Monte Corona, in direzione di Valsolana, località raggiunta dopo un km di comoda strada forestale.
Tornati all'area delle feste, è stato subito allestito il ristoro, è stato acceso il fuoco ed è stato dato il via alla cottura delle caldarroste. Panini e bibite - come sempre - sono spariti in pochi minuti, poi è toccato alle castagne, oltre 4 chili di marroni cotti a puntino grazie all'attrezzatura apposita di cui è dotata l'area. Il tutto annaffiato da un buon vino novello, che è andato giù come il rosolio ...
Dopo il ristoro è stato spento il fuoco ed il gruppo ha ripreso la strada per il parcheggio, distante una decina di minuti. Quindi è arrivato il momento dei saluti, con l'arrivederci al 30 novembre, data del Gran Gran Galà di fine stagione.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi circa 11 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 400 metri. L'altimetria, dopo un tratto iniziale di mezzo km in salita, presenta circa 4 km di saliscendi nel bosco, con continui cambi di pendenza. Segue poi una salita di circa 2,5 km, per arrivare sulla cima del Monte Corona. Da qui in poi ci sono circa 3 km di discesa, anche se intervallata da qualche breve cambio di pendenza, per tornare al punto di partenza. GPM sul MOnte Corona, a quota 1020.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
La camminata
Il ritrovo è poco a monte della località di Serci di Giovo
La giornata promette bene ...
Verso le 9:00 ci avviamo
Imbocchiamo una comoda strada forestale
Il Camoscio e WikiMau fanno da sherpa per portare la legna fino alla baita,
distante una decina di minuti
Il cartello indica meno di un'ora per il Monte Corona, ma noi faremo un giro più
lungo
Poco dopo arriviamo alla spianata in loc. Valsolana
Primo piano del bel capitello, con il Cristo realizzato utilizzando dei grossi
chiodi da boscaiolo
Da Valsolana, dopo aver lasciato la legna, imbocchiamo una stradina pianeggiante
in direzione nord
L'avanzata rosa ...
Dopo un primo tratto in piano, inizia una continuo saliscendi
Il sole non si è ancora alzato sopra la cresta, e camminiamo all'ombra
La strada non è molto utilizzata, come si nota dall'erba abbastanza alta
In un punto, sono addirittura cresciuti dei piccoli pini, segno che la strada è
inutilizzata da anni
Più che una strada ... è un bosco !
Giusy avanza sorridente fra i pini
La colonna rossa avanza nel bosco ...
Poco più avanti inizia l'unico tratto un po' più impegnativo
Breve sosta sul sentiero, che taglia il ripido pendio erboso
Lo Schiaccianoci segue la figlia Giorgia
Ora il sentiero inizia a salire più ripido
Ci inerpichiamo sul sentiero che risale a zig-zag il costone boscoso
Finita la salita, si fa una sosta
WikiMau con Maya
Lo Schiaccianoci con la figlia Giorgia
Riprende il cammino ...
Maya, come sempre, ha fiato da vendere e continua avanti e indietro, avanti e
indietro ...
Uno dei tanti bivi, segnalati da cartelli, presenti nel dedalo di sentieri del
Monte Corona
Una sosta per ristorarsi un po'
Bancomat con the Doctor
Il gruppo chiacchiera in attesa di ripartire
Intanto, guardando fra gli alberi, si scorge il Brenta già innevato
Riprendiamo il cammino
Ora entriamo in un bosco di faggi, come si nota dal fogliame a terra e dai
tronchi argentati
Lo Schiaccianoci si è costruito i bastoncini alla vecchia maniera ...
Arriva il sole !
Nel frattempo si chiacchiera allegramente. Argomento del giorno: le elezioni
primarie del Merdatleta
Ora il sentiero è decisamente più comodo e battuto
Stiamo camminando sulle pendici settentrionali del Monte Corona, sopra il paese
di Faedo
Ecco un altro bivio. Il sentiero a sinistra scende proprio a Faedo
Proseguiamo a camminare sul tappeto di foglie secche
Aggirando la montagna da nord, arriviamo sulla SP 58, nel tratto Faedo-Masen di
Giovo
Un cippo in cemento attira la nostra attenzione. C'è scritto (in dialetto) "Al'acqua
cialàda", ossia "All'acqua
calata", toponimo riferito probabilmente ad una sorgente. Sotto c'è anche
l'ammonimento (mai come oggi
d'attualità!) "Tegnìr net!": "Tenere pulito!". Ma è la sigla in basso che non si
capisce: NRC. Il Presidente ha
trovato subito la soluzione: Non Rompete i C.....
.
Percorriamo 100 m. di strada asfaltata, fino a Passo Croce delle Serre
Ecco la segnaletica al valico. Anche in questo caso noi faremo un giro diverso
da quello indicato (min.25)
Imbocchiamo il sentiero per il Monte Corona, seguendo le indicazioni
bianco-rosse
Il sentiero, comodo e largo, sale con pendenza moderata
Nonostante due giorni di pioggia intensa, il fondo è comunque asciutto, grazie
al drenaggio del terreno
Più avanti troviamo un tratto un po' più ripido
Sosta al bivio dove lasciamo il sentiero diretto per il Monte Corona
Noi deviamo a sinistra, in direzione sud
Imbocchiamo un comodo sentiero in piano
Avanziamo fra faggi e castagni
Intanto il sole è ormai alto e la temperatura decisamente gradevole
Poco più avanti sbuchiamo in un piccolo pascolo, in campo aperto
Ci godiamo il tiepido sole: sembra inizio primavera più che fine autunno !
Scendiamo nel prato, reso verdissimo dalle recenti piogge
C'è la stradina, ma è più bello camminare nell'erba morbida!
Il pascolo offre una bella vista sulle montagne attorno a Trento: il Calisio (in
primo piano) e il Bondone
C'è anche una piccola malga. Sullo sfondo, ancora il Monte Bondone
Rinco al pascolo ...
Bellissimo contrasto di colori, con il cielo terso e azzurro, il bosco che tende
ormai al ruggine e il prato verde
Lasciamo il pascolo, scendendo verso la strada
Imbocchiamo la carrareccia che attraversa un fitto faggeto
In un ceppo di faggio, il cui interno è ormai marcito, si è formato una sorta di
catino
Maya ne approfitta per bere !
Scendiamo nel faggeto, camminando sul fogliame
Primo piano di una splendido faggio in versione autunnale
Arriviamo vicino ad un meleto, uno dei più alti della zona, visto che siamo
attorno agli 800 m. di quota
Proprio sopra le nostre teste, la croce del Monte Corona: la nostra meta
Imbocchiamo la strada che ci porterà fin lassù
Il tratto iniziale è una comoda strada forestale
La pendenza è peraltro moderata e si cammina chiacchierando senza problemi
Ora siamo ritornati nel bosco
Il Camoscio della Sila davanti al gruppetto
Ora la strada inizia a salire più decisa
Manca poco più di un km alla vetta
In questo tratto il sentiero raggiunge il 18% di pendenza
Infatti non si chiacchiera più ...
Eccoci al bivio per il Dos Paion, la sommità del Monte Corona
Carmen in attesa vicino alla segnaletica
Imbocchiamo l'ancor più ripido sentiero che sale verso la cima
Dopo la prima rampa, si avanza in saliscendi
Eccoci arrivati in loc. Dos Paion, a quota 1020
Ecco la grande croce, posata qualche anno fa dagli Alpini di Giovo
Tutti affacciati alla staccionata per godersi il panorama
Reverse angle
Ci sistemiamo per una bella sosta ristoratrice
Intanto i "bòci", seduti per terra ... chattano !
"Noi preferiamo il comfort"
Sotto di noi il panorama del bosco in versione autunnale
WikiMau osserva i nomi delle vette sul pannello fotografico
Ed ecco le vette innevate di fresco del Lagorai, stagliarsi nel cielo azzurro
Guardando verso il basso si scorge invece il paese di Ville di Giovo, circondato
dai vigneti di Müller Thurgau
Poco più su, ecco il piccolo pascolo che abbiamo attraversato una mezzoretta fa
Verso sud-ovest, la sagoma piramidale del Palòn, la cima del Monte Bondone
La grande croce in controluce
Dopo la sosta, ci prepariamo per ripartire
Imbocchiamo a ritroso lo stesso sentiero percorso per salire
Rifacciamo il saliscendi al contrario
A un certo punto, deviamo a sinistra nel bosco, seguendo una traccia nell'erba
La scorciatoia ci porterà dritti sul versante ovest
Scendiamo sul ripido pendio boscoso
Ed eccoci sbucare sulla strada forestale, proprio a due passi dal punto
panoramico
La piazzola è un vero e proprio balcone sulla Piana Rotaliana e sulla Val
d'Adige
Ecco la zona di Zambana, con la Paganella e, un po' più indietro, il Gruppo del
Brenta
Più a nord, invece, la Piana Rotaliana (con San Michele in primo piano,
Mezzocorona e Mezzolombardo)
Una zoommata sul fiume Adige, al ponte di San Michele
Si scattano foto a go go ...
White vicino al pannello fotografico con le indicazioni delle vette
Si osserva la foto, si leggono i nomi delle montagne e poi si cercano con lo
sguardo ...
G & G: Giorgia e Giada, le più piccole della gita odierna
La vista dal vivo, però, è tutta un'altra cosa !
E diamoglielo 'sto biscottino!
Lo Schiaccianoci in posa laddove nel 2007 ricevette il battesimo da New-Rinco
(foto a destra)
E sempre in tema di amarcord, il Presidente mostra l'incisione del suo nome,
lasciata qui qualche anno fa
La panoramica in grandangolo della Piana Rotaliana,
realizzata da Carmen:
clicca per ingrandire
Riprendiamo il cammino dopo la nuova sosta
La strada prosegue in falsopiano in direzione sud
Il gioco di colori creato dai raggi del sole
Arriviamo ad una vecchia calcara (o calchera, il termine dialettale cambia
secondo le zone).
Qui un tempo si produceva la calce, cuocendo ad altissima temperatura la pietra
calcarea
Presidente, ma che ci fai lassu?
Ah, ecco ...
Riprendiamo a camminare, affrontando l'ultimo strappo prima della discesa
L'ultimo tratto di leggera salita
Ora scendiamo verso il laghetto
Ed ecco il piccolo ed incantevole specchio d'acqua
Nella conca baciata dal sole e riparata dai venti, la temperatura è ancor più
gradevole
Può mancare la foto di gruppo?
Il gruppo in sosta sulle rive del piccolo specchio d'acqua
Si riparte ...
Lasciamo la "busa" del laghetto, per scendere a Valsolana
Rientriamo nel bosco
Ora il sentiero scende deciso verso valle
Qualche ostacolo lungo il percorso ...
Ci troviamo qualche centinaio di metri a monte del sentiero percorso ad inizio
itinerario
White osserva attento il fondo del sentiero
Anche qui seguiamo una stratta traccia
L'arrivo all'innesto con la strada forestale
Qui il sentiero confluisce con la strada che scende dal laghetto. Passando nel
bosco, abbiamo tagliato
Ora non ci resta che proseguire in discesa sulla strada forestale
Al punto di ristoro manca meno di un km
Ecco l'ultima curva prima della spianata di Valsolana
Ed eccoci arrivati. Adesso si mangia!
Ristoro e castagnata
Ci sistemiamo sotto la grande tettoia
Iniziamo a preparare i panini
Dopo 11 km di su e giù per i boschi, l'appetito e abbastanza stimolato ...
L'area è dotata di diversi tavoli
I "veci" si sistemano in veranda !
Da un estremo (quasi 170 anni in tre) all'altro: 20 anni in due !
1
Lorena, Paola e White
Intanto il fuoco scoppietta sotto l'attrezzatura per cuocere le castagne
E mentre i "veci" attendono in veranda, "el zòven" taglia le castagne
The Doctor da il cambio al Presidente nel girare il grande cilindro forato
Due piccioni con una fava: castagne cotte e mani riscaldate!
Ora è il turno di Carmen alla manovella
Visto che le padelle forate non sono servite, il Presidente gioca a fare Micky
Mouse !
Mentre le castagne si arrostiscono, si chiacchiera
L'attesa intorno al fuoco
Poi, dopo una mezzoretta al fuoco, eccole pronte: castagne e novello, che c'è di
più bello!
Concordo!
Il Camoscio sembra soddisfatto della cottura
Anche le Rinco Girls mangiano di gusto!
E dopo la castagnata, un po' di filò intorno al fuoco, come ai tempi che furono
Oh, Big Bobby, mi raccomando ... non scivolare !
Ora spegniamo il fuoco: è ora di andare
Il rientro
Lasciamo l'area di Valsolana
Portandoci via l'immondizia, ripercorriamo la strada forestale fatta questa
mattina
Dalla baita al parcheggio sono circa 10 minuti di cammino
L'area con la nostre auto si intravede già fra gli alberi
Con il novello in circolo, si cammina meglio (specie in discesa!)
WikiMau con lo Schiaccianoci e la figlia Giorgia
Ed eccoci al parcheggio
Si chiude qui l'itinerario di circa 11 km che cala il sipario sulle attività
sportive del 2013
Un po' di chiacchiere finali: ci vediamo alla cena del 30 !
Grazie a tutti e ...
al prossimo anno !