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Nelle viscere della terra Dopo gli smottamenti causati dalla perturbazione di sabato, l'uscita nel Parco Fluviale Novella (chiuso in anticipo per questa stagione) è stata annullata definitivamente. Rinco Boys "dirottati" a Fondo, per visitare l'altro canyon della zona, quello del Rio Sass. Uscita più breve, ma altrettanto suggestiva, all'interno della profonda forra scavata dal rio che scorre sotto il paese. Oltre 30 con tanti bambini) le presenze complessive. |
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i presenti |
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SOCI | |||||||
OSPITI | ||||||||
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la cronaca |
Fondo (TN). Dopo tanti appuntamenti d'alta quota (il Monte Iròn a giugno, il Croz dell'Altissimo a luglio, il Corno Nero ad agosto ed il Giro dei 5 laghi a settembre), il programma trekking 2013 ha riservato per ottobre una suggestiva "uscita al contrario", dove invece di salire sulle montagne, si è scesi nelle viscere della terra.
Meta della 7ª uscita del programma 2013, infatti, disputata nel primo pomeriggio odierno, è stato un canyon scavato nel corso dei millenni da un piccolo corso d'acqua della Val di Non. La giornata si è aperta però con un repentino cambio di programma, che ha visto i Rinco Boys "dirottati" da Romallo a Fondo. All'ultimo momento, infatti, a causa della chiusura anticipata per la stagione 2013 del Parco Fluviale Novella, dove la perturbazione di ieri ha causato degli smottamenti con caduta di materiale sulle passerelle del tracciato, l'uscita è stata spostata al canyon del Rio Sass, sotto il paese di Fondo, in alta Val di Non. Un cambio di programma organizzato in quattro e quattrotto, visto che la telefonata che avvisava della chiusura del Parco Fluviale Novella è giunta dopo le 12:00, quando ormai molti dei partecipanti erano in viaggio per il ritrovo di Trento, o si apprestavano a partire, mentre alcuni erano già sulla via di Romallo ...
Ad ogni modo, a parte le tribolazioni organizzative iniziali, la giornata è poi filata liscia e alla fine ne è uscita un'escursione suggestiva e interessante, su un percorso davvero originale, che ha lasciato a bocca aperta gli oltre 30 partecipanti, impegnati a camminare tra le alte pareti rocciose, dove la luce filtra a fatica, sospesi sull'acqua che scorre diversi metri più in basso, sotto le passerelle d'acciaio ancorate alle rocce.
La partenza è avvenuta verso le 14:20 dal centro di Fondo. Da qui si è scesi nel rione chiamato "giò a l'àca", che in dialetto nòneso significa "giù all'acqua". Qui si trova l'ingresso del canyon del Rio Sass, un sito fluviale che che a differenza di quello del Rio Novella - che scorre lontano dai paesi - si trova proprio sotto l'abitato.
Dopo la consegna dei caschetti protettivi e delle mantelline impermeabili, che per una volta hanno colorato di giallo la tradizionale "carovana rossa" dei Rinco, la comitiva si è avviata con la guida del parco verso l'imbocco della forra, iniziando poi la discesa nelle viscere della terra.
Il percorso nella forra è lungo circa 1.200 metri e taglia in due parti il paese di Fondo. Il primo tratto - di circa 900 metri - è un vero e proprio burrone che è stato reso percorribile in seguito alla realizzazione da parte del Servizio Ripristino Ambientale della Provincia autonoma di Trento di una successione di passerelle e scalette in ferro adeguatamente ancorate alla roccia. Il tracciato così realizzato permette ai visitatori - in massima sicurezza - di andare alla scoperta di uno spettacolo unico: acque vorticose che escono ed entrano nella roccia formando cascate e marmitte dei giganti, fossili di vario tipo, stalattiti e stalagmiti che creano un ambiente di un’architettura unica. Nel secondo tratto, lungo poco più di 300 metri, l’ambiente cambia, è più aperto e luminoso; qui - nel proseguo del cammino - si incontra una sorgente ferruginosa ed uno stabilimento termale di vecchia data che fu visitato dall’imperatore Francesco Giuseppe e dalla moglie Sissi. Altra opera di primordiale ingegneria presente nella parte finale del canyon è una diga di sbarramento realizzata in tronchi di larice alla fine del 1700.
Giunti in fondo al canyon si è fatto ritorno sulla stessa via, percorrendo - questa volta in salita - le scalette d'acciaio. La visita è terminata dopo un paio d'ore, quindi il gruppo si è mosso in direzione del Lago Smeraldo, ubicato a mote del paese di Fondo e raggiungibile attraverso un suggestivo sentiero realizzato nella parte alta della gola del Rio Sass, qui decisamente più larga e ricca di vegetazione.
Giunti al lago, che deve il suo nome al colore verde delle acque, è stata consumata la merenda a base di strudel e crostata. Poi - quando ormai si stava avvicinando l'imbrunire - il gruppo ha imboccato la via del rientro a Fondo, distante da lì circa mezzo chilometro.
L'anello di poco meno di 5 km si è così chiuso nel centro del paese, dove ci si è dati appuntamento alla prossima uscita, la Rinco Bike di sabato 19 ottobre. Per il trekking - invece - bisognerà attendere metà novembre, con l'uscita di fine stagione sul Monte Corona.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi meno di 5 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 180 metri. L'altimetria presenta un tratto iniziale in discesa, di circa 1 km, dal centro di Fondo fino alla parte terminale del canyon Rio Sass. Segue un km in salita a ritroso sullo stesso tracciato, poi un altro paio di km in falsopiano per arrivare al lago Smeraldo e compierne il giro. L'ultimo mezzo km, dal lago al paese, è in discesa.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
La partenza dal centro di Fondo
Il ritrovo nel centro di Fondo, capoluogo dell'alta Val di Non
Tutti a bordo, si parte !
Alla biglietteria del canyon
Dopo aver acquistato i biglietti d'ingresso, ci incamminiamo
Dobbiamo scendere nella parte bassa del paese, costruita sulle sponde del
torrente
La strada passa sotto le vecchie case del centro, costruite una attaccata
all'altra
Scorci di architettura rurale
L'arrivo al Rio Sass
Il rione si chiama "Giò a l'aca", che in nòneso significa "Giù all'acqua"
Al Centro visitatori
Qui c'è l'ufficio del centro visitatori
Ritiriamo i caschetti protettivi e le mantelline impermeabili
Gli ultimi dettagli ...
Oggi il colore predominante non sarà il rosso delle nostre divise, ma il giallo
!!!
Oggi siamo Rinco-speleologi
Oddìo, questi due sembrano più dei pescivendoli ...
Il Presidente (che ha tenuto lo zaino sotto la mantella), mostra la gobba
Fammi toccare un po', dovesse portare davvero fortuna ....
Tutti pronti? Si parte
Più che un trekking sembra una mascherata carnevalesca !
E questo chi è? Frankenstein Jr. ?
La marea gialla si muove tra i vicoletti del paese
L'ingresso nel canyon
Nel frattempo arriviamo all'ingresso del canyon
Scendiamo verso il torrente
Arriviamo all'imbocco delle passerelle metalliche
Di fronte a noi il centro del paese
La guida ci illustra le caratteristiche del canyon
La simpatica signora, tedesca di Norimberga, si è stabilita col marito in Val di
Non, dove faceva le ferie
Iniziamo la visita guidata
Il percorso è in totale sicurezza
L'andata tutta in discesa, nel verso della corrente d'acqua
Uno degli antichi ponti in pietra che collegano le due sponde del rio
Ci inoltriamo nelle viscere della terra ...
Alghe di colore rosso, determinato dalla presenza di ferro nell'acqua
Proseguiamo la discesa
In tutto faremo (per due volte!) circa 600 scalini
Le scale sono alternate a tratti di passerella pianeggianti
Slalom tra le rocce
Una figura umana nella roccia, che qui chiamano "la Sindone"
Sempre più giù ...
L'interno della forra, con il rio che scorre sul fondo
La luce filtra a malapena delle strette feritoie in alto
Una cascatella: ecco il perchè delle mantelle !
La nostra lunga carovana colorata
E vai con le foto, verso il fondo ...
... e verso l'alto
The Doctor scruta il torrente
Pos! Big Bobby in the Little Passage
E intanto continuiamo a scendere ...
La vegetazione sul bordo della forra, sopra le nostre teste
Un altro passaggio decisamente stretto
Bisogna mettersi di fianco per poter proseguire !
Nella parte più bassa il canyon si apre
Qui è cresciuta della vegetazione anche dentro la forra
Le pareti rocciose sono semi-coperte dall'edera
L'elefante. L'erosione ha disegnato nella roccia la testa del grosso mammifero
Ancora discesa
Ormai siamo usciti dal canyon vero e proprio
Un canale di derivazione. L'acqua del rio è sempre stata utilizzata per
l'irrigazione dei frutteti
Proseguiamo per l'ultimo tratto
Ora si cammina in mezzo alla verdissima vegetazione
Arriviamo in un'area di sosta
C'è anche un pannello esplicativo
La guida prosegue con le sue spiegazioni
Scendiamo ancora
Qui c'è una diga in tronchi di larice, risalente al 1700
Primo piano delle passerelle d'acciaio
Più avanti si torna a camminare in una gola rocciosa
L'ultima scaletta ...
Eccoci alla fine del percorso. Davanti a noi c'è l'uscita di sicurezza,
utilizzata in caso di pericolo nella forra
Il giro di boa ...
Dietro-front! E ora si va in salita ...
Rifacciamo al contrario il percorso
La scaletta davanti alla diga
Ora i 600 scalini li dobbiamo salire !
Di nuovo all'area di sosta
Primo piano del Rio Sass, l'autore di questo spettacolo
Si prosegue la salita
Uno dei cancelli di sicurezza posti lungo il percorso
Il Presidente in posa davanti a una "marmitta dei giganti", come vengono
chiamati i buchi nella roccia
Ora si torna nel tratto fra le rocce
Di nuovo fra gli angusti passaggi
Le aperture della gola
Si risalgono i numerosi scalini
Giochi di luce
Un tratto pianeggiante delle passerelle
Ormai siamo quasi arrivati
Ed ecco l'uscita
La carovana gialla all'uscita dal canyon
s-fondo di Fondo
Nel frattempo ci togliamo caschi e mantelle
Verso il Lago Smeraldo
Dopo la riconsegna del materiale, ci incamminiamo verso il Lago Smeraldo
L'acqua, un tempo, era una preziosa forza motrice
Imbocchiamo la parte alta della gola del Rio Sass
Sopra di noi un altro ponte che collega le due sponde del corso d'acqua
Una cascata da poster
La neve caduta ieri ha provocato la rottura di molti rami. Essendo arrivata
molto
presto, infatti, ha trovato le piante ancora in piena foliazione, il che ha
favorito un
grande accumulo di peso. Si pensi che la neve bagnata può arrivare a 500 kg per
mc
Quando non si rompono i rami o il tronco, cede il terreno che non essendo ancora
gelato non offre resistenza
Un altro vecchio mulino
La diga a mezzo della quale, nel 1964, è stato sbarrato il rio, andando così a
formare il Lago Smeraldo
ed ecco il piccolo bacino artificiale, dalle acque ... verde smeraldo !
Imbocchiamo il sentiero che compie il giro del lago
I colori dell'autunno cominciano a farsi notare
Completiamo la passeggiata circumlacuale
All'altra estremità ci attendo lo strudel !
Ecco qui, oltre 40 porzioni del rinomato dolce con le mele. Oggi ce lo siamo
meritato !
La merenda vicino al lago
Ora possiamo avviarci per il rientro
Completiamo il giro del lago, passando sulla sponda opposta
Dal lago al paese c'è mezzo km di strada circa
Ed eccoci a Fondo, dove si chiude l'itinerario
Grazie a tutti e ... alla prossima !