|
||
La meraviglia del Brenta |
||
|
||
.
|
|
i presenti |
|
SOCI | |||||||
OSPITI | ||||||||
|
|
la cronaca |
28/07/2013. Ci avevano girato intorno diverse volte, sia in MTB che a piedi che con le ciaspole, ammirandone da lontano le ardite guglie rocciose protese verso il cielo, plasmate da millenni di azione erosiva nella morbida roccia (la "dolomite", dal nome del geologo francese Dolomieu che per primo ne studiò la composizione). Questa volta - però - ci sono andati dentro, raggiungendo una delle cime più spettacolari e panoramiche.
Stiamo parlando delle Dolomiti di Brenta, inserite dall'UNESCO (assieme a tutti gli altri gruppi dolomitici dell'arco alpino nord-orientale) nella lista dei beni Patrimonio dell'Umanità. L'uscita andata in scena oggi, infatti, valida come 4ª tappa del programma trekking 2013, si è svolta nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta, ma soprattutto nel cuore del gruppo dolomitico forse più spettacolare, certamente il più famoso nel mondo dell'alpinismo.
La meta era il Croz dell'Altissimo, una spettacolare colonna rocciosa affacciata sulla conca del Lago di Molveno, che con la sua parete grigio chiaro alta quasi un chilometro domina il paesaggio di chi guarda le Dolomiti da quel versante. I Rinco, ovviamente, che alpinisti non sono, hanno risalito il versante opposto, quello dove la vetta non si raggiunge scalando come un ragno la parete rocciosa verticale, bensì attraverso un sentiero di montagna, impegnativo (e non poco!) ma comunque fattibile da noi "escursionisti della domenica".
La partenza è avvenuta attorno alle 8:20 dal parcheggio ubicato in località Valbiole (m.1185), lungo la strada che da Andalo sale verso il Pradèl. Dopo aver percorso un breve tratto della forestale, è stato imboccato sulla destra il sentiero SAT 352, che si infila nel bosco inizialmente con pendenza moderata, poi sempre più sostenuta.
Risalendo una piccola valletta, solcata da un minuscolo ruscello in secca, si è giunti dapprima in località Fontanella (dove infatti si trova un abbeveramento per il bestiame al pascolo), quindi - proseguendo sui ripidi ramponi erbosi - al bivio con il sentiero 344B, poco sotto la località Prato del Monte. Qui il sentiero 352, che prosegue verso est in direzione del Piz Gallin, è stato abbandonato in favore del citato sent. 344B, che punta invece verso ovest, in direzione del passo dei Lastèri.
Superata quota 1800 il bosco si è via via diradato, fino a scomparire del tutto, lasciando spazio ai bassi pini mughi che ben poca protezione offrivano dal sole cocente che nel frattempo si era alzato in cielo, in quella che è stata definita come la giornata più calda dell'estate 2013.
Avanzando fra le rocce, si è quindi arrivati - non senza fatica - al passo dei Lastèri, a quota 2286. Il valico si trova fra la Cima Lastèri e il Croz dell'Altissimo, e porta verso nord, verso il campo della Spora, dove si trova l'omonima malga. Noi - invece - compiendo una sorta di inversione ad U, siamo tornati verso sud, puntando alla cima del Croz dell'Altissimo, poco distante dal passo.
Giunti ai 2330 metri del Croz, il panorama si è aperto in maniera spettacolare sulla sottostante conca del Lago di Molveno e sulla Paganella, oltre che sulle vette del Brenta meridionale. Uno spettacolo davvero unico, appena velato da un leggero strato di nuvole che è poi scomparso, mostrando così la skyline delle guglie rocciose più ammirate al mondo.
Dopo la sosta pranzo - trascorsa seduti sui massi della cima - il gruppo ha imboccato a ritroso l'impegnativo sentiero dell'andata, scendendo prima al Passo dei Lasteri e poi più giù, fino al bivio con il sentiero 352B - dove si è deviato a destra, abbandonando la via percorsa all'andata per seguire la traccia che pota al Rifugio la Montanara.
Un sentiero - quest'ulitmo - forse addirittura più ripido e impegnativo di quello percorso in salita, tutto snodato fra massi, radici e pini mughi, dove ginocchia e caviglie sono state sottoposte agli straordinari. Giunti nei boschi sovrastanti il rifugio la Montanara, si è quindi arrivati alla struttura che senza tema di smentite si pubblicizza come il "balcone sul Brenta". In effetti, il panorama che sii può gustare dal prato davanti al rifugio è davvero spettacolare, con l'aggiunta recente di un pannello fotografico che indica i nomi di tutte le vette visibili da questo privilegiato punto di osservazione.
Al rifugio è stata fatta un'altra sosta, dove la birra fresca è scorsa a fiumi, necessaria per placare l'arsura delle gole dei nostri trekker. Poi il cammino è ripreso in discesa, in direzione della vicina malga Tovre (la malga di Molveno, ndr), dove c'è la possibilità di acquistare i prodotti dell'azienda, come formaggio, latte e yogurt.
Da lì non è rimasto che percorrere l'ultimo km in discesa, sulle pista da sci fino alla Baita Pineta, quindi sulla strada forestale Andalo-Pradel, fino a raggiungere il parcheggio di località valbiole dove si è chiuso l'impegnativo ma appagante itinerario.
Ora l'appuntamento con il trekking è per sabato 24 agosto, quando ci sarà l'uscita sul Corno Nero, in val di Fiemme.
|
i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi poco più di 13 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 1.200 metri. L'altimetria è a triangolo, con circa 6 km di salita seguiti da 7 km di discesa (effettuata su un tracciato parzialmente diverso da quello dell'ascesa). Impegnative le pendenze sia della salita (sempre sopra il 20% tranne che nel primo e nell'ultimo km), ma anche nella discesa, con il picco nel tratto che scende al Rifugio La Montanara. Punto di massima elevazione: 2338, cima del Croz dell'Altissimo.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
.............. |
scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
|
le immagini |
Arriviamo al parcheggio di Val Biole verso le 8:00.
Sorpresa: da quest'anno si paga (3,5 € x auto)
Parcheggiamo le macchine e ci prepariamo per il via
Alle 8:20 imbocchiamo la strada per il Pradèl
Percorreremo un breve tratto della forestale, prima di
entrare nel bosco
Nemmeno 200 metri e arriviamo all'imbocco del sentiero
SAT 352
Entriamo nel bosco e cominciamo la salita
Inizialmente la pendenza non è così sostenuta
Lungo il sentiero, un sacco di fragoline di bosco
attirano la nostra attenzione
Spectrum fa il carico di vitamine ...
Il gruppetto in sosta
Si riparte
Ora la pendenza si fa più sostenuta, superando il 20%
Questo primo tratto è tutto nel bosco, all'ombra,
anche se il sole stamattina sembra non voler uscire
Si notano già le prime smorfie ?
Eppure il "bello" deve ancora arrivare ...
La fitta vegetazione rende particolarmente ombrosi i
tratti sotto le piante
Poi, però, si arriva nella zona dei pascoli
Il Dotto mentre avanza nell'erba
Arriviamo in località La Fontanella, che deve il nome
alla presenza di un abbeveratoio per le mucche
Siamo a quota 1503, abbiamo già messo alle spalle
oltre 300 metri di dislivello
La "signora" si mette in mezzo al sentiero ...
Fate largo, vaccone!
Il nostro cammino riprende, ancor più ripido di prima
!
Si intravede già la cresta, dove andremo a scollinare
La colonna dei Rinco in marcia
Il passaggio vicino ad un faggio dal tronco contorto
Arriviamo al bivio successivo, sotto i Prati di Monte.
Qui lasciamo il sentiero 352 (che va verso il Piz Galin)
e svoltiamo a sinistra, sul sentiero 344B, che punta verso il Passo dei
Lastèri e il Croz dell'Altissimo
Fa caldo e si suda, così c'è un certo fiorìr di
bandane ...
Riprendiamo la marcia verso il Passo dei Lastèri
Ora il sentiero risale un ripido pratone
Briz durante una sosta
In mancanza d'altro, anche un vecchio albero fulminato
può fungere da segnavia
Ora la pendenza è davvero tosta e basta voltarsi
indietro per vedere da sopra i compagni che ti seguono
Lo Schiaccianoci impegnato nell'ascesa
Ora è uscito il sole e il Dotto ha assunto il look da
Indiana Jones
Eccoci ad un altro bivio. Anche qui un sentiero (più
alto del precedente) porta verso il Piz Galin, mentre
noi proseguiamo in salita verso il Passo dei Lastèri.
Prima di riprendere il cammino, lo Schiaccianoci si
spara un panino
Dopo il break riprendiamo la salita
Ora il bosco è completamente scomparso e avanziamo in
pieno sole
La cresta è sempre lì, ma sembra non arrivare mai !
Le incisioni nelle rocce, provocate dal movimento dei
ghiacciai in epoche lontane
Una sosta per tirare il fiato
Giungiamo ad un piccolo pianoro, dove il sentiero si
infila fra i pini mughi
La variopinta e multiforme flora
alpina
Subito, però, riprende la salita, ancor più tosta
perchè in mezzo alle pietre e alle radici
Da qui in avanti diventa tutto un saltellare fra i
massi ...
Il sentiero, infatti, è una sorta di slalom fra le
pietre
Big Bobby si appoggia con la mano per affrontare uno
scalino
Mara e Max impegnati in una petraia
Si avanza lentamente, perchè il ritmo di marcia è
rallentato dai continui ostacoli
Ora - però - vediamo la nostra meta: il Croz
dell'Altissimo
Le rocce letteralmente scavate dai ghiacciai in
movimento
Qui - invece - si è formato un crepaccio
Proseguiamo sul sentiero, divenuto ora più scorrevole
Un altro crepaccio nella roccia. Lo Schiaccianoci si
avvicina con cautela al bordo
Dentro c'è ancora la neve, riparata dal sole
Tra un po' si salirà su quella sorta di muro roccioso
davanti a noi ...
Prima - però - facciamo una sosta
Spectrum si riposa su una roccia
il Presidente in posa floreale
Riprendiamo il cammino
Ora si sale letteralmente sulla roccia
Il Dotto avanza a testa bassa
Un altro crepaccio, questa volta di forma più
tondeggiante
Il cielo si è rasserenato e le minacce di pioggia di
qualche ora fa si sono allontanate
Proseguiamo la nostra ascesa, sempre con pendenza
oltre il 20%
Arriviamo in una sorta di anfiteatro naturale,
anch'esso frutto dell'erosione
Spectrum osserva l'ultimo, ripido tratto di salita
verso Passo Lastèri
Avanziamo fra sassi ed erba
La meta si fa sempre più vicina ...
Dall'altro lato si ammira invece Cima dei Lastèri
Sulle sue pendici c'è ancora una lingua di neve
Ora il paesaggio è davvero selvaggio: solo rocce ed
erba
Fra le fessure dei massi sono cresciuti i fiori:
sembrano dei giardini rocciosi
Arriviamo al Passo dei Lastèri
Quando la Natura si mette d'impegno ...
Si scorgono le prime vette del Brenta fare capolino da
dietro il versante erboso
Il Croz dell'Altissimo è la che ci guarda
Seguendo le indicazioni dipinte sui massi, imbocchiamo
il sentiero che porta alla cima
Lasciamo il prato di Passo dei Lastèri e torniamo a
camminare sulle rocce
Ormai la vetta è a pochi passi da noi
Prima della salita finale, troviamo un'apertura nella
roccia, da dove si può già ammirare il Brenta
Guardando in basso viene paura!
Dall'altro lato della valle, il sentiero che sale
verso i Rifugi Selvata e Pedrotti
Più avanti troviamo un passaggio che richiede prudenza
Camminiamo concentrati sullo stretto sentiero che
taglia in orizzontale una parete
Superiamo il punto più pericoloso del tracciato
Fra le rocce si apre il panorama anche sul Lago di
Molveno
Ora non ci rimangono che poche decine di metri ...
Gli ultimi balzi sui massi ...
... ed ecco la croce che segna la cima
Siamo a quota 2339 m.s.l.m.
Qualcuno, però, pensa di essere ancora al mare!
Lo spettacolo del Brenta, con il Campanil Basso a
dominare la scena
Dal lato opposto le due "piramidi" rocciose dei
Lastèri (a sx) e del Piz Galìn (a dx)
Verso sud, invece, il Lago di Molveno
Ognuno trova un masso e si accomoda per il pranzo
Dopo una buona oretta di sosta, iniziamo la discesa
Una discesa fra i massi che non sarà meno impegnativa
della salita, anzi ...
Ripercorriamo al contrario il tratto esposto
Quindi torniamo verso il Passo dei Lastèri
Ci incolonniamo seguendo la traccia fra l'erba e le
rocce
Eccoci di nuovo nei prati del passo
In una buca, riparata dal sole, c'è ancora della neve.
La useremo per rinfrescarci il copìn
Iniziamo la discesa dal passo
Di fronte a noi c'è la Paganella
Avanziamo con cautela, sullo scivoloso ghiaino
In salita non sembrava così esposto !
Giusy concentrata nella discesa sulle rocce
Percorriamo il piccolo pianoro ai piedi dei Lastèri
Ora c'è di nuovo il walzer fra i sassi
Arriviamo al bivio con il sentiero che porta al
Rifugio la Montanara
Pensavamo che fosse più semplice di quello fatto in
salita ...
"Semplice 'n pàr de co... beeeep !"
Avanziamo anche qui fra massi, radici, mughi ...
Il Croz dell'Altissimo, dove ci trovavamo una
mezzoretta prima, ci guarda ora dall'alto
Scendiamo verso il rifugio, con il lago di Molveno
davanti ai nostri occhi
Qui il sentiero concede una tregua ...
Breve, però!
Il panorama sul lago ...
... e quello sul Brenta
Proseguiamo la marcia, lasciandoci alle spalle le
vette
Arriviamo al bosco, segno che ormai manca poco ...
Il sentiero, però, non concede tregua a ginocchia a
caviglie nemmeno nel finale!
Finalmente arriviamo nei prati attorno al Rifugio la
Montanara
E poco dopo, ecco il rifugio
Ora capite perchè è chiamato "il balcone sul Brenta" ?
Il Croz dell'Altissimo, visto da qui, fa davvero
impressione, con i suoi oltre 900 m. di parete rocciosa
Imbocchiamo la strada per malga Tovre
Dopo tante rocce, radici, ghiaia, ecc, questo sterrato
compatto ci sembra l'A22 !!!
Giungiamo in pochi minuti alla malga del Comune di
Molveno
Qui c'è la possibilità di acquistare il formaggio.
Dopo la breve visita, riprendiamo il cammino
Ora scendiamo verso il parcheggio
Il primo tratto della discesa è sulla pista da sci
Poi arriviamo sulla forestale Andalo-Pradèl
Eccoci al parcheggio di Val Biole: l'impegnativo
itinerario è concluso
Grazie a tutti e ... alla prossima !