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Disputata oggi sul Monte Roèn, in una splendida giornata di sole, la 4ª (ed ultima) ciaspolata della stagione. Dopo due mesi sulla neve, ora il testimone passa a MTB e trekking. |
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i presenti |
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la cronaca |
02/03/2013. E' stata disputata oggi in alta Val di Non l'ultima delle 4 ciaspolate in programma per la stagione 2013. In una giornata dove la primavera ha iniziato a farsi sentire, con il cielo terso, il sole splendente e una temperatura davvero gradevole, i Rinco hanno raggiunto la vetta del Monte Roèn (quota 2116), per poi godersi lo splendido panorama durante la sosta ristoro, consumato al sacco in un piccolo spiazzo erboso, dove vento e sole avevano fatto scomparire precocemente la neve.
A seguito della variante apportata all'ultimo momento (partenza direttamente da Passo Mendola, senza salire ai campi da golf, ndr) il chilometraggio complessivo è salito da 14 a 18, tanto che qualcuno - parafrasando il marchio "Rinco-Gold" utilizzato per le uscite «no-limits» in mtb - ha parlato di "Ciaspo-Gold" !
Ad ogni modo tutti sono riusciti a completare senza problemi il tracciato, chiudendo così con un'uscita davvero panoramica la stagione neve 2013. Unico neo, se proprio vogliamo cercare il classico pelo nell'uovo, è stata l'affluenza non altissima (15 i presenti, ndr), complici qualche infortunio e gli immancabili malanni di stagione.
Il gruppo è partito poco prima delle 9:00 da Passo Mendola (m.1365), imboccando subito il sentiero 500 (ex 521) che dopo essere passato alle spalle della stazione d'arrivo della funicolare Caldaro-Mendola, si inoltra nel bosco a monte del valico. Il primo tratto, a bassa quota, è stato percorso su asfalto, poi - dopo mezzo chilometro circa - è comparsa la neve, per la verità assai battuta dai numerosissimi passaggi (il percorso del Roèn è assai noto e per questo molto frequentato, ndr).
Il primo tratto, dove sono state incontrate numerose baite, si sviluppa con diversi saliscendi, alternando tratti di moderata salita a dei falsipiani e a qualche piccola discesa. Dopo un paio di km si è quindi giunti al Rifugio Genzianella (m.1450), dove si sarebbe arrivati dal parcheggio poco distante (quello dei campi da golf) se non si fosse apportata la variante con partenza diretta dal Passo della Mendola.
Da qui si è quindi proseguito, sempre sul sentiero 500, parallelamente al crinale della catena montuosa affacciata sulla Valle dell'Adige. In questo tratto si è marciato nel bosco e solo di tanto in tanto, in corrispondenza di piccole radure, si è usciti in campo aperto. Poi, più a monte, il bosco ha iniziato a diradarsi e si è proceduto più spesso in pieno sole.
Un altro paio di km e il sentiero ha compiuto una svolta verso ovest, allontanandosi dal crinale, per transitare sotto la seggiovia degli impianti sciistici del Roèn. Poco più avanti è stata attraversata la pista da sci, per proseguire dall'altro lato a salire ancora nel bosco, fino a raggiungere il Rifugio Mezzavia (m. 1594).
Nel tratto successivo la pendenza si è fatta leggermente più elevata, anche se mai impegnativa. Altri 2 km circa, alternando passaggi ne bosco a radure aperte, e si è giunti nel pascolo di Malga Romeno, a quota 1773. Qui, seduti su una staccionata semi-coperta dalla neve e baciati dal sole tiepido, è stata fatta una sosta snack, prima di affrontare il tratto finale, decisamente più impegnativo.
I due km conclusivi, infatti, portano a superare un dislivello (circa 350 metri) quasi pari a quello diluito nei primi 7 km (400 metri). La prima metà della salita fiale è nel bosco, poi si arriva attorno a quota 2000 e la vegetazione scompare quasi completamente, lasciando spazio ad ampi prati ondulati, ricoperti da un spesso strato di neve. Nel frattempo si era fatto mezzogiorno e l'ultimo tratto di salita è stato coperto sotto un sole davvero tiepido, tanto che molti hanno tolto la giacca procedendo solo con la felpa.
In cima all'ultimo rampone innevato, dopo ben 9 km di cammino, è quindi sbucato il profilo roccioso del Monte Roèn, affacciato come un balcone sulla Valle dell'Adige. Ma il panorama, oltre che sulla valle sottostante (con la città di Bolzano, il Lago di Caldaro, i laghi di Monticolo e l'intera Bassa Atesina), spaziava davvero a 360° su tutte le catene montuose, dalla Marmolada al Latemar, dal Lagorai alle vette nei dintorni di Trento (Vigolana, Marzola, Bondone), dalla Paganella al Gruppo del Brenta, per chiudere il cerchio con le Maddalene e le vette altoatesine verso nord.
Per la sosta pranzo ci si è spostati più a sud della cima del Roèn, in uno spiazzo erboso dove l'azione combinata di vento e sole aveva già eroso lo spesso manto nevoso. Così, seduti sull'erba e baciati dal sole, i 15 ciaspolatori si sono goduti il meritato ristoro in un clima davvero primaverile (è spuntata pure qualche maglietta a maniche corte!).
Dopo oltre un'ora di sosta al sole, il gruppo ha quindi rimesso le ciaspole ai piedi ed ha iniziato la discesa, apportando qualche divertente variante in neve fresca (un gruppetto ha addirittura percorso un tratto nel bosco, dove spesso si sprofondava fino all'inguine, aggiungendo all'uscita un tocco d'avventura!).
Raggiunta Malga Romeno, è stato quindi percorso al contrario il sentiero dell'andata, transitando nuovamente per i Rifugio Mezzavia e il Rifugio Genzianella, prima di giungere al Passo della Mendola, dove si è chiuso il lungo itinerario (18 km, nuovo record per le ciaspolate!).
Ora - dopo due mesi passati sulla neve - il testimone passa a mtb e trekking, che occuperanno il programma da marzo a novembre. Si comincerà già sabato prossimo, 9 marzo, con la tappa di primavera di "Bici & Bicèri", in Vallagarina (Cantina Mori Colli Zugna). Poi, sabato 23, la 1ª tappa del programma ordinario mtb, con la trasferta di Cremona per festeggiare con gli amici di Non Solo Panza il decennale di fondazione dei nostri due Club (gemellati dal 2006, ndr). Per il trekking bisognerà invece attendere aprile, con il panoramico sentiero Torbole-Tempesta, sul Lago di Garda.
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i dati tecnici |
Tracciato ad andata e ritorno sul medesimo sentiero, con uno sviluppo complessivo di circa 18 km (9 in salita e 9 in discesa) e con un dislivello di circa 750 metri. L'altimetria è praticamente speculare, con il percorso di andata diviso in un primo tratto (da Passo Mendola fino a Malga Romeno) con pendenze molto moderate e anche qualche tratto i falsopiano, seguito dai 2 km finali con salita molto più ripida. Il ritorno, essendo avvenuto sul medesimo sentiero, è praticamente il contrario, ovvero 2 km circa di ripida discesa, seguita da 7 m con pendenze più moderate e qualche breve saliscendi. Altitudine start: m.1365 (Passo Mendola), GPM a cima Monte Roen, quota 2115).
CLICCA
SULL'ANTEPRIMA |
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le immagini |
La Paganella baciata dal sole alle 7 del mattino, prima
del ritrovo all'area Zuffo. La giornata promette bene ...
Alle 8 e 30 siamo puntuali al Passo della Mendola
Apportando una variante al tracciato originario, partiamo
direttamente dal passo, senza salire ai campi da golf
Dopo un breve tratto su asfalto troviamo la neve, per la
verità assai battuta. Le ciaspole, per ora, non servono
Imbocchiamo il sentiero 500 (ex 521), in direzione del
Monte Roèn
Nel primo tratto incontriamo diverse baite e piccole case
vacanza, immerse nel bosco
La neve compatta - nei primi chilometri - consente di
camminare ancora con i soli scarponi
Primo piano dal basso di Ailander e the Doctor
Avanziamo sulla neve compatta
Dopo un paio di km arriviamo al Rifugio Genzianella
Qui facciamo la prima, breve, pausa
Lasciamo il Rifugio Genzianella e proseguiamo il nostro
cammino
Una piccola baita con veranda
Attraversiamo una radura, dove incontriamo un'altra
piccola casetta
Poco più avanti, in un'altra radura più ampia, ecco
un'altra bella baita
Noi avanziamo sul comodo sentiero, che nei primi km
presenta pendenze assai moderate
Tra poco c'è Bici & Bicèri e lo Schiaccianoci, trovata una
botte per strada, si porta avanti col lavoro ...
Occhio agli effetti collaterali però ...
Uno dei numerosi cartelli incontrati lungo la strada
The Doctor e lo Schiaccianoci in un tratto di salita in
ombra
La colonna dei Rinco
Arriviamo sotto la seggiovia degli impianti sciistici del
Roen
Poco più avanti il sentiero taglia la pista da sci, che
dobbiamo attraversare (di corsa!)
Il Presidente e il Camoscio in posa con un altro cartello
e i piedi sprofondati in mezzo metro di neve
Poco più avanti, eccoci al Rifugio Mezzavia
Passiamo sotto la struttura (chiusa) e proseguiamo il
cammino
Il Dotto
Da qui in avanti il sentiero attraverserà diverse radure
Un tratto in falsopiano
Al bivio con il sentiero diretto che scende in Bassa
Atesina
Siamo lungo il crinale e ci affacciamo per vedere uno
scorcio del Lago di Caldaro
I Rinco in contemplazione del panorama
The Doctor e Bancomat in sosta , prima della ripartenza
Riprendiamo la nostra ascesa
Ecco un altro tratto al sole, che nel frattempo si è
alzato alto in cielo
Il gruppo procede sulla neve compatta
Un tratto con alcuni zig-zag nel bosco
Una nuova sosta in corrispondenza di un bivio
Attendiamo che tutto il gruppo sia giunto al bivio, prima
di procedere
Il Presidente con le ciaspole marroni, all'ultima uscita
da "Merdatleta delle nevi"
A parte il sentiero battuto, il manto di neve è ancora
intatto
Qualcuno si è divertito a lasciare il "marchio" nella neve
Riprendiamo il cammino
Ora gli spazi aperti si fanno più frequenti
Un'area pic-nic, con tavoli e panche sommersi dalla neve
Avanziamo sul comodo sentiero, che in questi primi km non
è mai impegnativo
Dura la vita in montagna, eh ?
Uno scorcio sulle catene montuose del Trentino orientale
La colonna avanza spedita verso Malga Romeno
Un abitante del bosco ha girovagato alla ricerca di
qualche filo d'erba da mangiare
Un larice si erge solitario in cima ad un breve pendio
Ormai siamo nei pressi della malga e i pascoli si fanno
più ampi
La nostra meta, intanto, si profila all'orizzonte
Siamo ormai nei prati intorno alla malga
L'ultimo tratto è praticamente pianeggiante
Ecco la malga, sbucare da dietro un pendio
Procediamo sul comodo sentiero, ora in pieno sole
Raggiungiamo la struttura, dove faremo una pausa
La bella e piccola chiesetta che si trova nei pressi della
malga
Ci sediamo approfittando di una staccionata in legno
Il cartello appeso sul muro della struttura
Qui facciamo una bella sosta snack, prima di affrontare la
salita più dura
Primo piano della bella chiesetta, vista dal lato
anteriore
La staccionata è diventata un punto ristoro !
Che schieramento di ganasce!
Il panorama verso ovest
Dopo la sosta rifocillatrice, riprendiamo il cammino
Ora inizia la salita vera
Verso ovest scorgiamo la catena delle Maddalene
L'immagine dal basso rende meglio l'idea del cambio di
pendenza rispetto ai primi 7 km
WikiMau all'attacco di una rampa
In alta Val di Non (patria della "Ciaspolada") le ciaspole
sono di casa e anche la segnaletica è adeguata
La ripida salita da sudare e le giacche iniziano a lasciar
spazio a capi più leggeri
Wjite e WikiMau riprendono fiato dopo una rampa
Più avanti, però, ce n'è un'altra che ci aspetta ...
Qui la neve a terra è ancora alta e la prova bastoncino lo
dimostra a pieno
Superata quota 2000 m. la vegetazione inizia a diradarsi
Una sosta appena usciti dal tratto nel bosco
Ora affrontiamo l'ultimo km, in campo totalmente aperto
Seguiamo la traccia evidente nei prati, lasciata da
precedenti passaggi
Si ammira il panorama
Ora si vede anche il Gruppo del Brenta
Dall'altro lato, invece, scorcio sulla città di Bolzano
Splendido paesaggio
White e Spectrum impegnati in salita
Bancomat seguito dal Camoscio e Bea, mentre Spectrum tira
il fiato
Un altro punto con il manto nevoso ancora intatto,
poggiato sul prato come un soffice piumone
Proseguiamo la nostra salita in mezzo a questo "mare
bianco"
Ormai si vede la cresta. Ci siamo quasi ...
Anche l'ultimo pezzo, però, non scherza in quanto a
pendenza!
Quanto siamo piccoli in mezzo alle montagne!
Spectrum in sosta
Il sole di mezzogiorno è alto di fronte a noi, come una
sorta di stella cometa
L'ultimo pezzo di salita. Ormai siamo sul "panettone"
White, Schiaccianoci e Giusy. Sullo sfondo la catena delle
Maddalene
Spectrum in cima al rampone finale. Alle sue spalle il
Presidente tira il fiato dopo l'impegnativa salita
Ora, prima di arrivare alla cima vera e propria, c'è un
ultimo tratto in falsopiano
WikiMau si avvicina alla cresta per ammirare meglio il
panorama
Tenendosi a distanza di sicurezza dal bordo, ci godiamo la
bella vista
Sotto si vede Cortaccia. Dall'altro lato della valle ci
sono Ora (a sx) ed Egna (a dx)
E vai con le foto ...
Un po' più a nord si vedono i due laghi di Monticolo,
sull'omonimo colle
Ci spostiamo ora verso sud
Ecco il cartello che indica la località Monte Roen e la
quota altimetrica (2116)
Questa, invece, è la cima vera e propria
Per mangiare scegliamo la piccola radura erbosa sul
costone roccioso poco distante
Ecco i primi Rinco che hanno "colonizzato" il piccolo
spazio senza neve
Per raggiungerlo, dobbiamo lasciare la cima Roèn e
percorrere un breve tratto lungo il crinale
Dai WikiMau, ci siamo quasi e ... si mangia!
Quando dicesi "Sosta panoramica"
La grossa croce metallica
Ovunque ci si giri, il panorama è davvero stupendo
Zoommata sui piccoli laghi di Monticolo, con la superficie
in gran parte ghiacciata
Le Tre Cime del Bondone
Il Presidente intento ad osservare il panorama verso sud
Mangiamo sdraiati sull'erba, approfittando di uno spiazzo
ripulito dalla neve a causa di sole e vento
Oggi è davvero un pranzo con vista !
E questo tutto nero chi è, Diabolik ???
Ailander e Bancomat mentre indicano alcune cime
Riflessi ...
Dalla nostra postazione il Monte Roèn lo vediamo da sud
Noi lo vediamo, perchè il Dotto sta vedendo ... il mondo
dei sogni!
Doppia skyline: una di montagne e ... una di Rinco
!
C'è la foto di gruppo e dopo aver piazzato la digitale con
l'autoscatto, il Presidente corre a mettersi in posa
Il Dotto con la moglie Carmen sotto la croce
Dopo una lunga sosta, ci accingiamo a tornare a valle
Partiamo con uno splendido panorama davanti a noi
Rifacciamo al contrario il crinale verso il Roèn
La colonna dei Rinco si è rimessa in marcia
Questi sono rimasti indietro. Cosa stanno fotografando ?
Oplà, ecco la colonna dei Rinco immortalata sul crinale
verso il Roèn
Ora ci attende una bella discesa fino a Malga Romeno
Partiamo, seguendo inizialmente la traccia battuta
percorsa in salita
Alla nostra destra, la cresta sotto la quale si trova la
Valle dell'Adige
Ancora nel "mare bianco", stavolta in discesa
Il Dotto in solitaria
Basta spostarsi di qualche metro, abbandonando la traccia
battuta, ed è uno spettacolo di neve soffice
Bella immagine in controluce dei nostri ciaspolatori in
discesa
Lasciamo i pascoli oltre quota 2000 e torniamo nel tratto
boscoso
Il fuori-pista può procurare qualche problema. Bancomat
rimane incastrato sotto un albero nascosto nella neve
Ma i Re del fuori-pista sono WikiMau, Camoscio, Ailander,
the Doctor e White, che scelgono una variante
nel bosco, trovandosi poi di fronte a questo ripido canalone. In primo piano il
Camoscio ride sotto i baffi ...
White, invece, non ha apprezzato. "Ma chi me l'ha fatto
fare di venire con voi???"
Ecco i risultati ...
Forse è meglio la tecnica dello slittino ...
Ecco metà Ailander. L'altra metà ... è sotto la neve !
Percorsa la ripida discesa, sbuchiamo in breve alla conca
solatìa di Malga Romeno
Una breve sosta per ricompattare le fila
Ed ecco che riprendiamo il cammino verso valle
Riattraversiamo il pascolo percorso qualche ora fa
In una radura con la neve ancora intonsa
Intonsa ... e alta! Presidente, torna sul sentiero battuto
che è meglio ....
The Doctor approfitta della pausa per rifinire
l'abbronzatura
Camoscio della Sila e Spectrum impegnati in discesa
Il passaggio sotto la seggiovia
Ora ci attende il lungo tratto quasi pianeggiante
Sono ormai le 4 e il sole inizia ad abbassarsi
L'ultimo tratto, tra le numerose baite
E dopo 18 km di cammino ... Passo Mendola!
Eccoci alle macchine. Uscita lunga e impegnativa
fisicamente, ma veramente bella!
Alla prossima stagione ! |