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la cronaca |
30/06/2013. E' stata disputata oggi in Valle di Daone l'uscita che è stata definita come il ritorno alle origini di Rinco Boys. Nell'anno del decennale, infatti, è stata rispolverata la primissima escursione del gruppo, disputata all'inizio di luglio del 2003, quando i Rinco Boys erano ancora - per così dire - in una "fase embrionale". All'epoca, infatti, era sorto un piccolo gruppetto di 4-5 amici che si stavano approcciando alla MTB, su spinta propositiva del Frà. Dopo qualche uscita pomeridiana nei dintorni di Riva del Garda, dove risiedevano questi Rinco ante-litteram, venne organizzata la prima vera "trasferta" e il Frà - che conosceva molto bene la zona delle Giudicarie e Rendena, avendovi lavorato anni prima - propose la salita al lago di malga Bissina, in Val di Daone.
A quell'uscita venne invitato anche colui che qualche settimana più tardi divenne il Presidente dei Rinco Boys, che all'epoca non possedeva nemmeno una MTB (a meno che non si voglia definire tale il "cancello" in acciaio, con forcella fissa, cavalletto e portapacchi con bauletto carenato !!! ... insomma, una sorta di carro armato a due ruote ...). Ovviamente - com'era suo costume (ma questo lo scoprimmo solo più tardi ...) - il Frà dipinse quella salita come una sorta di passeggiata, "nascondendoci" i 900 metri di dislivello che all'epoca, quando avevamo appena iniziato a pedalare, erano veramente un "piccolo Stelvio". Non si sa come (si narra anche di crampi e crisi di fame lungo l'ascesa ...), ma quegli eroici pionieri arrivarono fino in cima alla valle, ai 1800 metri di quota del lago di Malga Bissina, dove inizia la piccola ed incantevole Val di Fumo.
Fu un'esperienza faticosissima (per via dello scarso allenamento) ma al tempo stesso esaltante, tanto che ne seguì un'altra la settimana successiva, sull'onda dell'entusiasmo. Poi, quattro settimane più tardi - il gruppo vide la luce ufficialmente, con la partecipazione allaVecia Ferovia dela Val de Fiemme.
La Valle di Daone, dunque, questo angolo sperduto ma meraviglioso del Trentino occidentale, può definirsi senza dubbio la "culla dei Rinco", il luogo dove tutto cominciò ...
E proprio lassù i Rinco sono tornati oggi, a dieci anni di distanza, per rendere omaggio a quei luoghi incantati, ai piedi dell'Adamello. A dire il vero - della combriccola originaria ne era presente soltanto uno - il Presidente - che per l'occasione ha inforcato la mitica "Rinco1", ovvero la MTB "Carpentari Torbole" acquistata proprio nell'estate 2003, che lo ha poi accompagnato in questi primi 10 anni di attività, sostituita solo lo scorso aprile dalla nuova Cube. Erano invece assenti il Frà e Panzella (gli unici due ancora nel Club), oltre a Givoli, DJ e il Samurai, che del gruppo non fanno più parte da tempo.
La partenza, con 18 biker presenti, è avvenuta attorno alle 9:00 dal paese di Daone, allungando quindi di 7 km (che con il ritorno sono diventati 14) il tracciato dell'uscita originale del 2003, partita dalla località di Limes (situata un po' più a monte, dentro la valle).
L'itinerario prevedeva la risalita dell'intera vallata solcata dal fiume Chiese, percorrendo la strada provinciale 27, con il solo tratto conclusivo di 3 km - lungo il lago di Malga Bissina - su fondo sterrato. I primi 7 km sono stati i più soft, visto che la pendenza media era decisamente bassa (attorno al 2%). Partiti dai 750 metri di Daone, si è infatti arrivati comodamente ai 900 m. di Limes, dove si trova una spianata erbosa. Fu da qui che partì l'uscita del 2003 ed è qui che è stata fatta la foto di gruppo, prima di affrontare la salita un po' più impegnativa di quella iniziale. Da Limes - infatti - inizia il tratto di circa 4 km che con qualche ripido tornante, ma con pendenza media inferiore all'8%, porta ai 1215 m. del lago di Malga Boazzo, il primo dei due grandi bacini artificiali realizzati dall'Enel negli anni '50, per sfruttare ai fini idroelettrici la gran quantità d'acqua di questa valle.
Il tratto lungo il lago, di circa 2 km, è stato un piacevole intermezzo pianeggiante, ottimo per tirare il fiato e riposare un po' la gamba in vista della salita successiva, di lunghezza doppia. Giunti in fondo al bacino artificiale, è stata fatta la seconda "tappa commemorativa", perchè proprio sul ponte - dove oggi è stato scherzosamente deposto un mazzolino di fiori di campo - ci furono i primi accenni di crampi della storia dei Rinco. Fu il Presidente, a digiuno totale di salita, ad accusare qualche tremolio ai quadricipiti dopo quei primi 4 km di ascesa. Ma poi proseguì ...
Appena passato il ponte sul fiume è ripresa l'ascesa che in 8 km ha condotto al secondo lago, quello di Malga Bissina. Una salita con pendenze non durissime (media 8%) ma comunque costante, senza un attimo di tregua, in un paesaggio sempre più selvaggio mano a mano che la quota si alzava. Più o meno a metà strada è stata fatta tappa nella conca di Malga Nudole, dove si trova un incantevole laghetto naturale e dove si è approfittato per riempire le borracce con l'acqua fresca della caratteristica fontanella.
Poi l'ascesa è proseguita, arrivando al Ristorante da Perino, posto poco sotto la diga. Qui è stata fatta una terza commemorazione, perchè fu qui che DJ scoppiò letteralmente, in preda a crampi e crisi di fame, rifiutandosi di proseguire oltre. A nulla valsero le insistenze (specie del Frà ...), perchè DJ si sedette nell'erba e disse "Andate voi fino in cima, io vi aspetto qui al ritorno". Proprio nel posto dove l'Old Rinco siciliano si impuntò come un mulo, è stato deposto un altro mazzolino di fiori, a ricordo di quel divertente episodio.
Dopo questo ennesimo amarcord si è ripreso a pedalare, giungendo al vicino lago di malga Bissina, posto a quota 1800, dove il panorama si apre sull'alta valle (che cambia nome, assumendo quello di Val di Fumo), al cospetto del Carè Alto, che con i suoi 3462 metri di altezza domina maestoso il paesaggio. Dal parcheggio vicino alla diga è stata imboccata la strada forestale che costeggia il lago, entrando così nel territorio del Parco Naturale Adamello-Brenta. E' stato - questo - l'unico tratto sterrato dell'itinerario odierno: circa 3 km con un divertente saliscendi, per raggiungere l'estremità settentrionale del lago, dove si trova Malga Breguzzo, GPM odierno a quota 1817.
Qui, approfittando della bella giornata di sole, è stato consumato il pranzo al sacco, cui ha fatto seguito la cerimonia dell'ampolla. Il Presidente - infatti - ha raccolto in una speciale bottiglia l'acqua del fiume Chiese, che tenne idealmente a battesimo i Rinco Boys 10 anni or sono. La preziosa reliquia sarà conservata nella bacheca sociale, accanto ai trofei vinti dal gruppo in questo decennio.
Dopo il pranzo ed il cerimoniale, il gruppo è tornato in sella per affrontare a ritroso i 26 km percorsi all'andata. Il viaggio di ritorno, praticamente tutto in discesa, è stato una volata, pur con qualche immancabile sosta fotografica. Prima delle 15:00 si è infatti giunti alle auto, parcheggiate poco prima dell'ingresso in Daone.
Ora l'appuntamento con la MTB è per domenica 4 agosto, con l'uscita clou della stagione: la Vecia Ferovia dela val de Fiemme, valida come 11ª gara sociale individuale. Quest'anno l'appuntamento assume un sapore particolare, perchè è l'anno del decennale e perchè i Rinco - come si sa - nacquero ufficialmente proprio alla Vecia Ferovia del 2003. Insomma, dopo l'uscita del ritorno alle origini (in valle di Daone), un'altra tappa nella storia del nostro Club.
Prima dell'importante appuntamento ufficiale del 4 agosto, però, i nostri biker saranno impegnati in un'uscita non ufficiale di carattere europeo. Dopo le numerose presenze alle tappe del Giro d'Italia, infatti, i Rinco allargheranno gli orizzonti e sabato 27 luglio presenzieranno alla 1ª tappa del 70° Tour de Pologne, il Giro ciclistico della Polonia. Maggiori dettagli in seguito ...
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi circa 52 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 1.100 metri. L'altimetria, essendo un percorso con salita e discesa lungo il medesimo tracciato, è perfettamente speculare. La salita - con partenza da Daone - è caratterizzata da un tratto iniziale decisamente soft, con un dislivello di soli 150 metri in 8 chilometri. Poi, dalla località di Limes, inizia la salita vera e propria, con un primo tratto di 4 km che si conclude al lago di Malga Boazzo (m.1215), con dislivello di 315 m. e pendenza media dell'8%. Quindi un paio di km circa in pianura, costeggiando il lago, poi di nuovo salita, con altri 8 km che portano ai 1800 metri del lago di Malga Bissina (dislivello 585 m., pendenza media 7,5%). Dalla diga, entrando nel territorio del parco Naturale Adamello-Brenta, si imbocca la strada forestale (unico tratto sterrato dell'itinerario) che in circa 3,5 km, con un divertente saliscendi lungolago, porta ai 1817 m. di malga Breguzzo, GPM dell'itinerario. Ritorno a valle lungo il medesimo itinerario.
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
Il ritrovo è in un piccolo parcheggio poco fuori dall'abitato di Daone.
Purtroppo un pullman messo di
traverso ha occupato buona parte dei posti auto, così i Rinco si devono
sparpagliare per il paese ...
Lo spazio è quel che è, così ci si deve arrangiare
La distribuzione dei panini e delle bibite
Alle 9:00 in punto imbocchiamo la SP 27
Per l'occasione il Presidente ha rispolverato la
vecchia "Carpentari Torbole" del 2003
Baldazàr
I primi 7 km saranno una vera passeggiata, con
pendenza media del 2%
Nella bassa valle si alternano tratti soleggiati a
tratti ombrosi (e decisamente freschi!!!)
L'atmosfera, come sempre, è ridanciana ...
Bancomat con la videocamera sul casco. I suoi filmati
sono una chicca di RincoTube
In questa galleria hanno messo il divieto di passaggio a piedi e in bici
A fianco del tunnel è stato predisposto un apposito
passaggio
Proseguiamo la nostra salita in direzione della
località di Limes
Lungo la strada si incontreranno numerose bellissime
baite, sapientemente ristrutturate
Arriviamo all'inizio della spianata di Limes e il
gruppo di testa si ferma per ricompattare le fila
Riprendiamo a pedalare, praticamente in falsopiano
Il passaggio davanti alla piccola chiesetta della
località
Ci fermiamo nei prati di Pracul, dove nel 2003 partì
la prima storica uscita dei Rinco
Il Presidente mostra l'apposita targa apposta sulla
storica MTB
La "Torbole" di produzione Carpentari è stata ribattezzata "Rinco1"
Dopo la foto, riprendiamo a pedalare
Ora inizia la salita vera
Ci attende un primo tratto di 4 km con pendenza media
attorno al 7,5%
Intanto le vette della cresta che separa il Trentino
dalla Lombardia iniziano a fare capolino in cima alla valle
Ailander scorge delle fragoline di bosco e ne
approfitta per uno spuntino fuori programma
La valle di Daone, poco antropizzata, presenta scorci
davvero suggestivi
Proseguiamo la nostra tranquilla ascesa, in direzione
del primo lago: quello di malga Boazzo
Il Presidente chiacchiera con Cimo
Un suggestivo tunnel scavato nella roccia porfirica
Giusy e Briz
Scorgiamo ora la diga del lago artificiale di Malga
Boazzo
La strada sale costante, con numerosi tornanti
Un maggiociondolo in piena fioritura. Poiché quest'anno
la primavera si è fatta
attendere e i fiori sono sbocciati in ritardo, per il 2013 si chiamerà
Giugnociondolo
Le ultime rampe prima di arrivare al lago
Infatti, dopo una curva, ecco la costruzione dell'Enel
Ed ecco la diga, risalente agli anni '50
Qui facciamo una breve sosta, per attendere l'arrivo
dell'intero gruppo
Le acque verdissime del bacino artificiale, formato
con l'acqua del fiume Chiese
Percorriamo ora la strada lungolago, l'unico tratto
pianeggiante
Entriamo in una buia galleria scavata nella roccia
viva
Più avanti ci sono dei tunnel paramassi, di costruzione più recente
Snowboarder, all'esordio stagionale
La cascata formata da uno dei tanti ruscelli
incontrati lungo il percorso. La valle è ricchissima di acqua
Giro, intanto, ha già iniziato a mangiare ...
In fondo al lago c'è il ponte dove nel 2003 il
Presidente ebbe un accenno di crampi, dopo 4 km di salita.
A ricordo di quell'episodio depone un mazzolino di fiori di campo, legandolo
alla ringhiera ...
... poi
finge di avere i crampi anche 10 anni dopo!
In realtà quest'anno l'ascesa è stata decisamente più
rilassata
Martino, il più giovane della compagnia
Dopo la pausa amarcord riprendiamo a pedalare
Ailander in testa al gruppo
Ora ci attendono altri 8 km di salita costante all'8%,
con numerosi tornanti
Giro e Frank
Dopo un paio di curve, il lago è già in basso ...
Rispetto alla bassa valle, qui la strada è molto più
esposta al sole
Tranne in questo tornante scavato "in trincea" nella
roccia, dove il muschio regna sovrano!
Il Lago di Malga Boazzo visto dall'alto
E vai con le foto ...
La strada, peraltro, è anche poco trafficata, rispetto
ad altre zone turisticamente più sviluppate
Una cascatella del fiume Chiese
Brücke impegnato nella salita
Giusy, reduce dalla marathon benefica contro la
Distrofia Duchenne
Scorci da cartolina lungo l'ascesa
La salita nel verde
Sulle vette dei dintorni è presente la neve caduta
venerdì
Ancora una cascata ...
Giro, all'esordio stagionale e poco allenato, ha
sofferto ma ha tenuto duro
Si sale tranquilli, chiacchierando con i compagni
L'ennesimo tornante
Bancomat si ristora con una banana, ricca di potassio
Grazie al budello di curve, la pendenza della strada è
stata mantenuta pressoché invariata
Panoramica di un tornantone ad ampio raggio
Arriviamo nella conca di Malga Nudole, dove facciamo
una sosta
Qui c'è anche una caratteristica fontanella, dove
riempire le borracce
C'è anche un incantevole laghetto naturale
La foto ricordo, qui, è d'obbligo !
Lasciamo il laghetto e torniamo sulla strada
provinciale
Riprendiamo la salita, in direzione della diga di Malga Bissina
Ormai l'obiettivo inizia a vedersi
Il susseguirsi di tornanti consente di vedere
dall'alto la strada appena percorsa
Snowboarder sfotte the Doctor, con il quale rinnova
ogni anno la sfida: prendimi, prendimi!
The Doctor, però, non risponde alla provocazione
Un'altra ampia curva, una delle ultime ormai ...
Infatti poco dopo appare la grande sagoma rosa del
Ristorante da Pierino, posto a meno di un km dalla cima
Baldazàr e Brücke in sosta
Qui ci fermiamo perchè c'è da fare un'altra commemorazione ...
Luglio 2003 |
E oggi il Presidente, a ricordo di quell'episodio, ha
deposto un altro mazzolino di fiori di campo
Ripartiamo, per percorrere l'ultimo km scarso di
salita
Siamo sotto quota 1800 e il bosco è ancora presente
La colonna dei Rinco avanza
La sagoma imbiancata del Carè Alto domina il panorama
Ecco apparire anche l'imponente diga di Malga Bissina.
Ormai ci siamo ...
L'ultimo tratto è anche il più ripido, l'unico dove la pendenza si alza
rispetto alla media
Eccoci arrivati - dopo circa 23 km - al lago di Malga
Bissina
Luglio 2003 |
La massiccia diga che contiene l'invaso di oltre 60
milioni di metri cubi d'acqua
X
Sulla diga è stata attrezzata una parete da
arrampicata. Ecco (un po' sfuocata per la zoommata) una
climber impegnata nell'ascesa. La Valle di Daone è anche nota per le
gare di arrampicata su ghiaccio
Dal parcheggio della diga, imbocchiamo la stradina
forestale che costeggia il lago
Ci alziamo leggermente, in un primo tratto cementato
La strada prosegue poi su sterrato, con panorama sul lago
Il fondo è compatto e scorrevole
Dobbiamo raggiungere l'estremità opposta del lago,
dove si trova Malga Breguzzo
Pedaliamo sotto dei grossi massi, smossi dai movimenti
dei ghiacciai in epoche lontane
Un'ultima rampa pavimentata e ci siamo ...
Eccoci arrivati - infatti - a Malga Breguzzo
La piccola malga, ormai non più utilizzata come tale, si trova all'imbocco
della Val di Fumo
Il luogo è davvero da cartolina, sia guardando verso
nord ...
... sia guardando verso sud. Unico neo, le auto fatte
arrivare fino alla malga, su quella stretta strada sterrata
lungo il lago. E' proprio necessario? 3 km a piedi in pianura sono un
ostacolo così insormontabile ? ? ?
Ci sediamo sull'erba, al sole, per un meritato ristoro
Di fronte a noi si erge maestoso il Carè Alto
Ci si gode il panorama mentre si azzannano i panini
Trascorriamo una buona oretta distesi al sole
Luglio 2003 |
E a 10 anni di distanza, eccolo ancora sul quel ponte
La cerimonia dell'ampolla |
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Dopo la lunga sosta, ci prepariamo per tornare a valle
C'è il sole e nel prato si stava bene, ma l'aria è
fresca e indossiamo le giacche a vento o i gilet
Lasciamo Malga Breguzzo
Imbocchiamo a ritroso la stradina lungolago
Percorrendola all'inverso si può ammirare il profilo della diga
Ecco la parte terminale del grande muro di cemento
armato, spuntare dall'acqua
Poco dopo siamo di nuovo al parcheggio presso la
diga
Iniziamo ora la lunga discesa
I Rinco sfrecciano sui tornanti dove stamattina
avevano sbuffato in salita
In breve siamo di nuovo a Malga Nudole
Qui facciamo una breve sosta ...
... c'è chi ha sete e deve riempire la borraccia
Riprendiamo la discesa
Ora il budello di tornanti lo vediamo dall'alto
Sfiliamo veloci (ma non troppo!) in direzione del lago
di Malga Boazzo
Non ci mettiamo molto a scendere a quota 1200, ed ecco
che il lago ci appare davanti
Scendiamo vicino alla riva per ammirare meglio il panorama
Torniamo in sella per la discesa finale
Ripassiamo nei tunnel incontrati in salita
Le ultime curve di prima di arrivare nella piana di
Limes/Pracul
Il tunnel nel porfido
Ed eccoci in fondo alla discesa
Ora ci mancano gli ultimi 7 km in falsopiano
Qui la pendenza è dell'1/2%, e siccome c'è il vento
contrario ... tocca pedalare!
Poi arriva il cartello di Daone ...
... e siamo arrivati !
Alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |