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la cronaca |
15/06/2013. La stagione bike - iniziata lo scorso marzo con il doppio appuntamento del Bici & Bicèri di primavera e con la partecipata trasferta sul Po, in quel di Cremona, è arrivata oggi al cosiddetta "giro di boa". L'uscita disputata stamane - infatti - (il "Giro della Val d'Algone", a cavallo delle Valli Giudicarie e Rendena), era la 5ª (su un totale di 10) del programma ordinario MTB 2013. Si trattava, fra l'altro, di un'uscita revival, visto che i Rinco erano già stati su questo tracciato nell'ormai lontano 2005 (8 anni, come passa il tempo ...).
La partenza, con 14 biker presenti (nel 2005 erano 10, ndr), è avvenuta attorno alle 9:00 dalla palestra di roccia di Coltura, frazione di Ragoli, posta lungo la strada provinciale 34 che percorre la sinistra Sarca, fra Tione e Stenico. Dopo aver quasi raggiunto la vicina località di Ponte del Lisàn, si è imboccata a sinistra la stradina per Iròn, abbandonata quasi un chilometro più avanti, prima che si inerpichi verso l'antico borgo. Dopo aver attraversato il rio si è quindi approdati sulla strada della Val d'Algone, una piccola valle laterale che si incunea tra i monti del Brenta, in direzione nord.
Dal bivio è iniziata la salita che in circa 12 km ha portato al GPM, posto nei pressi di malga Plan (quota 1588), ai piedi delle pendici sud-occidentali del Gruppo delle Dolomiti di Brenta, patria degli alpinisti e famose in tutto il mondo per le ardite guglie rocciose scolpite dagli agenti atmosferici in millenni di azione erosiva.
Una salita - quella del val d'Algone - all'inizio asfaltata, con pendenze decisamente più abbordabili di quelle incontrate tre settimane fa in Val di Ledro, dove si era arrivati al 18/20% in più d'un punto. Più o meno a metà ascesa - dopo un tratto assai ombroso per via della vegetazione - si è giunti nella radura dei Prati d'Algone, dove si trovano il Rifugio Ghedina (m. 1.130), nonché i ruderi di quella che un tempo era una vetreria, la cui ciminiera in mattoni svetta ancora nel cielo, a testimoniare il passato produttivo di questo piccolo lembo di Trentino.
Poco più avanti c'è l'albergo Brenta (m.1167), dopo il quale è posto il divieto d'accesso alle auto e la strada si fa sterrata. Proseguendo sulla comoda strada forestale si è giunti ai piedi del "Vallon", una valle laterale alla cui base si trova l'omonima malga (m. 1.210). Sempre seguendo il corso del Rio d'Algone si è quindi giunti a Malga Nambi (m. 1.375, dove si trova un agriturismo) superata la quale, la strada forestale - fino a quel momento coincidente con il sentiero SAT 333 (che prosegue verso nord) - compie una sorta di inversione ad U, tornando verso sud e risalendo in diagonale le c.d. "Coste di Nambi".
Qui la salita si è fatta più impegnativa rispetto ai tratti precedenti, portando fino ai 1.529 metri di Malga Stablei. Poco più avanti è stato raggiunto un piccolo pianoro, attorno a quota 1580 (nei presso del bivio per Malga Plan), punto di massima elevazione dell'itinerario. Da qui - infatti - è cominciata la discesa sul versante della Val Rendena, in direzione di Caderzone Terme.
Dopo un paio di ripidi km (nei quali si sono persi ben 300 metri di dislivello), si è giunti al bivio con la strada forestale che corre praticamente parallela alla statale della Val Rendena e che - a differenza di quest'ultima che si trova sul fondo valle, lungo il fiume Sarca - taglia la montagna a mezza costa, con uno sviluppo in saliscendi attorno a quota 1200. Poi è stato affrontato lo strappo finale verso Passo Daone (a quota 1300), dove si è abbandonato il versante della Rendena per tornare nuovamente verso le Giudicarie, entrando nel comune di Montagne.
Da qui è iniziata la discesa che secondo il progetto originario doveva passare per le piccole frazioni di Binio, Larzana e Cort, portando fino al fondo valle lungo la strada provinciale, per giungere a Preore. Invece, grazie al consiglio di Marco, il cognato di Cipollino che oggi si è aggregato al nostro gruppo e che essendo della zona conosce ogni stradina e sentiero, è stata compiuta una gradevole deviazione a partire da Larzana, passando per stradine secondarie nel bosco (senza l'ombra di una macchina), nonchè per una suggestiva ed antica troticoltura dismessa. Invece che a Preore, si è sbucati poco fuori dell'abitato di Ragoli, da dove è stata imboccata la SP 34 (in sinistra Sarca), che prosegue in leggera salita verso la frazione di Coltura, dopo la quale si è giunti alla palestra di roccia, punto di partenza dell'itinerario.
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Dopo le fatiche in sella, i biker hanno raggiunto il gruppo trekking (che nel frattempo era impegnato con l'ascesa al Monte Iròn), nel vicino abitato di Airone o Irone (Iròn in dialetto trentino), singolare borgo di origini medievali, la cui storia è davvero particolare. Iròn - infatti - è rimasto spopolato a causa della terribile peste del 1630 (quella narrata dal Manzoni ne "I Promessi Sposi") e l'abbandono forzato del paese ha favorito la sua conservazione così com'era quasi 400 anni fa. Certo, recentemente ci sono stati numerosi interventi di restauro (molte delle antiche costruzioni, infatti, sono state trasformate in casa-vacanza dai rispettivi proprietari), ma l'impianto urbanistico ed architettonico del luogo è rimasto tal quale, con pietra e legno a farla da padroni.
Fra quelle antiche mura cariche di storia, i quasi 30 presenti fra biker e trekker sono stati ospiti della famiglia del nostro socio Cipollino (che già ci ospitò l'anno scorso, in occasione del Giro del Bleggio, e al quale va il nostro ringraziamento), per un gradito pasta party.
.....
Ora l'appuntamento con MTB è per il
30 giugno,
con un'uscita davvero carica di significato storico per i Rinco
Boys. Non si tratterà - infatti - di un semplice revival come quello
odierno, ma del revival per eccellenza! Nell'anno
del decennale, infatti, è stata
rispolverata la primissima uscita del gruppo, disputata all'inizio di luglio del
2003 in val di Daone, quando i Rinco Boys erano ancora - per così dire - in una
"fase embrionale". All'epoca, infatti, era sorto un piccolo gruppetto di 4-5
amici che si stavano approcciando alla MTB, su spinta propositiva del Frà. Dopo
qualche uscita pomeridiana nei dintorni di Riva del Garda, dove risiedevano
questi Rinco ante-litteram, venne organizzata la prima vera "trasferta" e il
Frà - che conosceva molto bene la zona delle Giudicarie e Rendena, avendovi
lavorato anni prima - propose la salita al lago di malga Bissina, in Val di
Daone.
A quell'uscita venne invitato anche colui che qualche settimana più tardi
divenne il Presidente dei Rinco Boys, che all'epoca non possedeva nemmeno una
MTB (a meno che non si voglia definire tale il "cancello" in acciaio, con
forcella fissa, cavalletto e portapacchi con bauletto carenato !!! ... insomma, una
sorta di carro armato a due ruote ...). Ovviamente - com'era suo costume (ma
questo lo scoprimmo solo più tardi ...) - il Frà dipinse quella salita come una
sorta di passeggiata, "nascondendoci" i 900 metri di dislivello che all'epoca,
quando avevamo appena iniziato a pedalare, erano veramente un "piccolo Stelvio".
Non si sa come (si narra anche di crampi e crisi di fame lungo l'ascesa ...), ma
quegli eroici pionieri arrivarono fino in cima alla valle, ai 1800 metri di
quota del lago di Malga Bissina, dove inizia la piccola ed incantevole Val di
Fumo.
Fu un'esperienza faticosissima (per via dello scarso allenamento) ma al tempo stesso esaltante, tanto che ne seguì un'altra la settimana successiva, sull'onda dell'entusiasmo. Fino a quando - un paio di settimane più tardi - il futuro Presidente non lesse su L'Adige la notizia di una gara di MTB che si sarebbe disputata il 3 agosto 2003. Si trattava, diceva l'articolo del quotidiano locale, della Vecia Ferovia dela Val de Fiemme, una gara su un percorso molto soft, lungo il suggestivo tracciato della ferrovia dismessa Ora-Predazzo.
Al momento di iscriversi - era il 30 luglio 2003 - ci fu il dilemma: cosa scriviamo nella casella "Società" ? Al limite si poteva anche lasciare la casella vuota (sono tanti coloro che partecipano alle gare a livello individuale, ndr), ma ormai era nata l'idea di creare un "gruppo sportivo" e così ci fu una sorta di sondaggio per deciderne il nome. "Rinco Boys" fu subito uno dei più gettonati (purtroppo si è persa memoria delle alternative prese in considerazione all'epoca ...), ma incontrava da parte di qualcuno una certa opposizione, in quanto ritenuto troppo goliardico. Ogni remora cadde quando sul sito internet della gara si scovò, fra coloro che erano già iscritti alla manifestazione, un gruppo di Reggio Emilia con il nome di ... "il Buco Magico".
"Se esiste un gruppo che si chiama «il Buco Magico» - tuonò il Presidente - ne può esistere uno che si chiama Rinco Boys!". Fu così che il 30 luglio 2003 vide la luce il "Rinco Boys MTB Club Trento", il cui nome apparve per la prima volta in maniera ufficiale sul sito www.laveciaferovia.it accanto a quello dei primi 7 soci, gli "Old Rinco". Questi ultimi, quel giorno, lanciarono una vera e propria fida, considerato che alcuni di loro pedalavano in MTB soltanto da poche settimane ...
i 7 Old-Rinco: il Presidente, il
Frà, Panzella, il Dori (gli unici 4 ancora nel Club) e poi Givoli (1°
Merdatleta), DJ e 'o Barese
Come andò a finire la sfida lo sappiamo, visto che dieci anni dopo siamo qui a raccontare con il sorriso quegli episodi, mentre nel frattempo il gruppo è cresciuto (toccando quota 80 soci), diventando nel 2006 un'Associazione Sportiva a tutti gli effetti, il cui raggio d'azione è stato allargato dalla MTB anche al trekking e alle ciaspole, con uscite dove i partecipanti (che agli inizi raggiungevano a stento le 10 unità) sono arrivati anche a 50-60 per volta.
Ma un mese prima di festeggiare, il prossimo 30 luglio, il 10° compleanno vero e proprio (con la pedalata by Night al Lago di Garda e il "Party del decennale" con tanto di maglietta celebrativa), i Rinco Boys torneranno a pedalare nel loro passato e nella loro storia, in quella Val di Daone dove agli inizi dell'estate 2003 venne gettato il seme di questa grande avventura. Appuntamento - dunque - per il 30 giugno a Daone (TN), per l'uscita del ritorno alle origini ...
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi 34 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 1.120 metri. L'altimetria è caratterizzata da una lunga salita iniziale (12 km), attraverso la Val d'Algone, dal Ponte del Lisàn (m.600) fino al GPM posto nei pressi di Malga Plan, dove inizia la discesa verso la val Rendena (m.1588). I primi due km di discesa non presentano pendenze impegnative, non così i due km successivi, molto più ripidi. Poi si imbocca la strada forestale Nisafta, con un primo tratto in falsopiano di poco meno di 2 km, seguito da 1 km di discesa e 2,5 km in saliscendi, per terminare sulla provinciale per Passo Daone. Un ultimo strappo di 1,5 in salita, fino al passo Daone (m.1300), poi comincia la discesa, lunga circa 8 km, che riporta a fondo valle. Ultimi 2 km in falsopiano per raggiungere il punto di partenza, poco dopo Coltura (fraz. di Ragoli).
Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare |
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scarica qui il file
in formato kml per vedere il tracciato con |
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le immagini |
La pedalata
Il ritrovo, alle 8,45, è alla palestra di roccia di Coltura, frazione di
Ragoli
La giornata è calda (finalmente!!!) e si può partire già dal mattino con la
tenuta estiva
La quindicina di biker presenti è pronta per il via
Alle 9:00 imbocchiamo la SP 34, in direzione di
Stenico
La giornata non è limpidissima ma è comunque calda e
fin dal mattino si viaggia in maniche corte
Campi di fieno lungo la strada
Poco prima del Ponte del Lisan imbocchiamo la stradina
che porta ad Iròn
In questo primo tratto si pedala all'ombra della fitta
vegetazione
La salita non ha nulla a che vedere con le pendenze
micidiali incontrate 3 settimane fa in val di Ledro
Arrivati al ponte sul Rio d'Algone, attraversiamo il
corso d'acqua e ci portiamo sulla riva sinistra
Imbocchiamo quindi la strada della Val d'Algone: ci
attendono 12 km di ascesa
Anche da questo lato il sole non è ancora arrivato e
saliamo al fresco delle piante
Oggi c'è anche Walander, assente da un po' di tempo
Entriamo nel territorio del Parco Naturale
Adamello-Brenta
Il Presidente-Merdatleta scruta la salita che ci attende ...
Una prima sosta per ricompattare le fila
Ma anche per do' ciàcere ...
Primo piano di Walander, che per la salita ha
rispolverato la maglietta del 2008/2010
Riprendiamo a pedalare sulla comoda strada asfaltata
Il gruppo - per ora - è ancora compatto
Di tanto in tanto c'è un'apertura fra la vegetazione,
dove filtra il sole
Landini, Big Bobby e Cimo
Baldazàr con il Presidente
Il gorgheggiare delle acque del Rio d'Algone ha fatto
da sottofondo per buona parte dell'ascesa
Ogni tanto si incontra qualche rampa dove la pendenza
si alza
Baldazar impegnato su un tornante
Il Savonèèèse ha patito parecchio la salita,
affrontata stoicamente nonostante la mancanza di allenamento
Testa bassa e pedalare ...
Di tanto in tanto il gruppo si ferma per ricompattare
le fila
Dopo la sosta si prosegue verso i prati d'Algone
Il rio e le sue acque spumeggianti
Walander e Baldazàr
Il Cimo
Bancomat, con l'inseparabile videocamera sul casco
Ed eccoci nella radura dei prati d'Algone
Qui si trova il rifugio Ghedina
Eccoci in sosta davanti alla struttura
A fianco ci sono i ruderi di un'antica vetreria
Primo piano di Ailander, al rientro dopo un periodo di
assenza
I verdi prati d'Algone, pieni di fiori di campo
Dopo aver tirato il fiato, siamo pronti per ripartire
Proseguiamo sulla via, ancora asfaltata
Oggi c'è anche il Prof
Nel frattempo di cominciano a vedere in alto le
pendici meridionali del Gruppo del Brenta
Arriviamo all'Albergo Brenta
Qui si opta per una pausa caffè e si parcheggiano le
MTB nell'originale porta-bici ricavato da un tronco
Se non si trova posto, c'è la legnaia ...
Dopo la sosta snack, si riparte
All'albergo Brenta c'è il divieto di proseguire in
auto e la strada si fa sterrata
Lungo l'ascesa si è passati diverse volte dalla sponda
destra alla sponda sinistra del rio
Ora entriamo nel "Vallon", un'ampia valle laterale
della Val d'Algone
Qui si trova l'omonima malga, dove Cipollino veniva in
colonia da bambino. E scatta la fot ricordo ...
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Oggi abbiamo il GPS, consultiamo gli itinerari su internet, spesso andiamo a fare prima una ricognizione del tracciato ... Nel 2005 - invece - eravamo ancora "alla buona" e spesso e volentieri si assisteva a scene come questa, a Malga Vallon: andiamo di qua, no andiamo di là ... |
Dopo malga Vallon la strada si fa un po' ripida
Ora puntiamo verso Malga Nambi, posta un po' più a
monte
Baldazàr e il Savonèèèse nelle retrovie
Cipollino osserva il quad che gli sfreccia accanto:
comoda così la salita, eh ?
Poco dopo arriviamo nei pascoli di Malga Nambi
Siamo a quota 1370: abbiamo già superato circa 800
metri di dislivello
La lunga struttura per il ricovero estivo del bestiame
Anche qui facciamo una piccola sosta
C'è la fontana, ne approfittiamo per riempire le
borracce d'acqua fresca
Si riprende a pedalare; la prossima malga sarà la
Stablei
Dopo Malga Nambi la strada compie un'inversione ad U e
si ritorna verso sud, pur continuando a salire
Da qui in poi la salita si fa più tosta
Ora le pendici sud del Brenta sono proprio sopra le
nostre teste
Il caldo - si sa - crea una velatura di foschia ed il
panorama non è limpidissimo
Ora si pedala proprio sotto il sole
Il Savonèèèse, sulle rampe più dure, è costretto a
scendere, anche per sciogliere un po' la muscolatura
Nel frattempo, essendo tornati verso sud, scorgiamo in
basso le malghe passate in precedenza
Verso la fine dell'ascesa arriviamo a Malga Stablei
Qui ci riposiamo qualche minuto
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Il Presidente scherza con la fontana di Malga Stablei. Lo aveva fatto nel 2005 (foto a sx) e lo ha rifatto nel 2013 (foto a dx). Sono passati 8 anni ma non è cambiato proprio nulla ... |
Torniamo in sella per l'ultima parte della salita
Ora la pendenza è veramente moderata
Il gruppo avanza verso il GPM
Eccoci a quota 1588, sul pianoro sotto Malga Plan. Il
GPM di oggi
La segnaletica del "Dolomiti di Brenta Bike" e del
"Dolomiti di Brenta Trek"
Ora inizia la discesa
Big Bobby affronta con cautela lo sterrato
La strada costeggia un pascolo, al margine del bosco
Scendiamo a sinistra, in direzione del fondo valle
Una sosta nei prati per la foto di gruppo (proposta in
copertina, ndr)
I dieci protagonisti dell'uscita in val d'Algone dell'estate 2005 (da sx): il Presidente, Rinco Starr (all'epoca ancora imberbe e con l'alias di "Cecchi Paone"), el Venesiàn, Givoli (uno dei 7 Old-Rinco, ora non più socio), il Kanoista e l'Avvocato (ora soci sostenitori), Rampichino (anch'egli uscito dal Club qualche anno fa), il Frà, Geppo e the Doctor. Di questi solo 2 (il Presidente e the Doctor) erano presenti anche alla riedizione del 2013. |
Dopo la foto di gruppo riprendiamo la discesa
Cimo e Briz
Qui la discesa si fa più impegnativa, sia per la
pendenza che per il fondo
Passiamo a fianco di due lunghissimi tronchi posti a
bordo strada
Più avanti il fondo si fa più compatto e scorrevole
Briz in discesa
Big Bobby nell'ultimo tratto di questa prima discesa
Arriviamo alla "Busa da la Puza" e il Merdatleta si
sente a casa ...
Vecchie casette di montagna
Ora siamo sul versante della Val Rendena
Proseguiamo per un tratto in falsopiano, incontrando
alcuni piccoli guadi
La strada, ora veloce e scorrevole, è praticamente
parallela alla statale della Val Rendena, ma è in quota
Un altro guado
Walander con Brzi e Cimo
Su questo fondo compatto lasciamo correre le nostre
MTB
Dopo un bel tratto pianeggiante, riprendiamo a
scendere
Si pedala in bellissimi paesaggi montani
L'acqua davvero non manca quassù. Quanti ruscelli
abbiamo attraversato ...
Almeno laviamo le ruote!
Si prosegue la discesa
Il Monte Spinale, con gli impianti sciistici di
Madonna di Campiglio
Sul finire della discesa incontriamo nuovamente
l'asfalto
E ovviamente ... un altro guado
Eccoci giunti al bivio, dove la strada forestale si
innesta nella strada provinciale per Passo Daone
Riprendiamo a salire, per questo ultimo chilometro e
mezzo d fatiche
Sia Bancomat che Briz si sono dotati di camera-bike.
Ripresa dal caso, ripresa dal manubrio ...
Baldazàr
Altra casetta in un verdissimo prato
L'arrivo a Passo Daone
L'ingresso nel comune di Montagne segna il ritorno
nelle Valli Giudicarie
Il cartello, assai logoro per la verità, segna quota
1300
Ora ci attende una lunga discesa
Scendiamo sulla provinciale, in direzione di Binio
La discesa è assai ripida
Eccoci alla frazione di Binio
Una sosta al bivio, per attendere l'arrivo di tutto il
gruppo
Riprendiamo la discesa, in direzione di Larzana
In colonna sui ripidi tornanti
Da Larzana, apportando la variante suggerita da Marco,
imbocchiamo una stradina secondaria
La strada passa in una piccola valle solcata da un
rio. Qui c'era una troticoltura, ormai abbandonata
Le vasche di allevamento e le passerelle sono rimaste
Più avanti la stradina si fa sterrata
Arriviamo all'innesto con un'altra strada (asfaltata)
che scende verso Ragoli
Passando sotto un capitello, proseguiamo la discesa
verso il fondo valle
Il Savonèèèse sfida la calura con la ventina in
Goretex !!!
Eccoci giunti a Ragoli
Qui imbocchiamo la SP 34, in direzione di Stenico
Poco dopo incontriamo la frazione di Coltura
La strada prosegue in falsopiano oltre il paese
L'arrivo alla palestra di roccia, dove si è chiuso
l'itinerario
il pranzo da Cipollino
Raggiungiamo Iròn (chi in auto, chi in sella),
riponiamo le bici e ... ci dedichiamo allo sport della ganascia !
La tavola imbandita è pronta ...
Il reparto cucina è in fermento
Dopo la scolata, ecco il ragù
2,5 kg di ragù per 3,5 kg di pasta: non male come
condimento !!!
Nel frattempo i quasi 30 commensali sono a tavola, in
attesa ...
Poi - finalmente - si mangia e si beve ...
Dopo mangiato arriva - inevitabile - l'ora delle
ciàcere ...
... e del dolce!
Il redivivo Geppo, all'esordio stagionale, ha preso
parte al trekking
The Doctor è in preda al "Nocino di Cipollino"
Dopo pranzo usciamo all'aria, approfittando della
bella e calda giornata
Ci aggiriamo tra gli stretti vicoletti di Iròn.
Ecco una carrellata di immagini del borgo ....
Il suggestivo borgo di Iròn
Alla
prossima ! ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... |