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ALLE
MAROCCHE DI DRO, CON BEN 40 PARTECIPANTI, L'ULTIMA USCITA DELLA
STAGIONE 2012 CON IL TREKKING SULLE ORME DEI DINOSAURI. QUASI 10
KM DI CAMMINO, POI LA GRANDE FESTA SUL LAGO CON IL RISTORO E LA
CASTAGNATA CON IL VINO NOVELLO. |
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I presenti |
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SOCI | |||||||
Rinco Jr. | ||||||||
Non Solo Panza |
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OSPITI | ||||||||
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La cronaca |
17/11/2012. E' finita! Anche la stagione sportiva 2012 (la decima di attività del sodalizio, che nel luglio 2013 festeggerà il decennale di fondazione) è andata in archivio e lo ha fatto con una partecipata uscita di trekking sul suggestivo sentiero nel Biotopo delle Marocche di Dro.
Erano infatti 40, tra soci e simpatizzanti, i presenti oggi al via dal Lago di Cavedine, poco dopo le 9,00 del mattino, quando la temperatura era ancora decisamente frizzante e i prati erano ancora bianchi di brina! Poi è uscito il sole e con esso il caldo che ha accompagnato i nostri trekker per tutta la durata del percorso.
Un percorso non tecnicamente impegnativo, ma comunque di 10 km (con un dislivello di 270 metri per effetto dei numerosi sali-scendi), sviluppato interamente nell'immensa pietraia formatasi dopo le frane che circa 190 milioni di anni fa sconvolsero la valle.
Dopo essere partito dal Lago di Cavedine, il gruppone ha percorso a bordo strada un breve tratto della (poco trafficata) provinciale, fino al colmo che immette geograficamente nel Basso Sarca. Da qui è iniziato il sentiero vero e proprio, all'interno del biotopo, un territorio ricoperto da milioni di massi di varie dimensioni (dal sassolino all'enorme blocco di diversi metri).
E proprio su uno dei grandi massi che gli esperti dicono essere franati dal Monte Brento, sono state ritrovate nel 1999 alcune serie di orme di dinosauro. La zona del Basso Sarca, infatti, era un tempo una calda area costiera parzialmente sommersa, dalla quale emergevano solo stretti cordoni di sabbia grossolana, spazzata dalle onde. E proprio su questa sabbia vennero impresse dai grandi erbivori le loro orme, poi arrivate fino ai giorni nostri dopo la trasformazione in roccia degli strati sabbiosi marini.
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Dopo l'interessante visita al sito dei dinosauri, il gruppo ha imboccato nuovamente il sentiero del biotopo, procedendo in leggera discesa nel bosco fino ad arrivare al fondo valle, nei pressi del fiume Sarca. Da qui è iniziato il tratto centrale dell'itinerario, costituito da un continuo saliscendi tra i massi. Alcuni di essi sono delle vere e proprie finestre sul passato ed evidenziano chiaramente la formazione stratificata, dove ogni strato esprime un'era geologica. Tra uno strato e l'altro, poi, sono spesso visibili dei fossili, probabilmente delle pietre che erano posate sulla sabbia e che sono rimaste inglobate tra due strati, riemergendo solo milioni di anni dopo, quando la grande frana ha causato la spaccatura di molti blocchi rocciosi.
Dopo il tratto in sali-scendi, è stato percorso un breve tratto della provinciale che da Dro porta a Drena, per poi ritornare poco più a monte all'interno del biotopo e proseguire la salita in mezzo all'immensa pietraia. L'ascesa, zig-zagando tra i massi di varie dimensioni che nel frattempo erano stati riscaldati dal sole, creando un piacevole effetto primavera, si è conclusa nuovamente sul colmo che separa la zona delle Marocche dalla conca del lago di Cavedine.
A questo punto non è rimasto che percorrere l'ultimo tratto in discesa verso il lago, dove si è chiuso - attorno alle 12:30 - il bell'itinerario. E' stata infatti una camminata all'insegna della natura e della storia, in un ambiente unico che può essere considerato, per via della sua estensione, la più grande frana dell'intero arco alpino.
Dopo il rientro sul Lago di Cavedine, in un bel parco attrezzato baciato da un tiepido sole, c'è stata la grande festa finale, con il ristoro e la castagnata, bagnata dal vino novello.
Ora l'appuntamento è con il Gran Galà di fine stagione, il prossimo 30 novembre, mentre per le attività sportive se ne riparlerà tra un mese, con la Christmas Bike & Trekking. Sarà - questa - la prima uscita della nuova stagione, come sempre all'insegna della solidarietà con la raccolta di fondi a favore del missionario trentino in Bangladesh, padre Pio Mattevi. Un rapporto - quello con Padre Mattevi - iniziato qualche anno fa su impulso del compianto Ugo Gasparini, di cui il missionario saveriano è zio materno. Un motivo in più per non far mancare il nostro sostegno ai bambini poveri del paese asiatico, anche in ricordo del nostro "Gaspa".
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I dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi circa 10 km mentre il dislivello è stato di circa 270 metri. L'altimetria è assi movimentata, con una leggera salita iniziale dal Lago di Cavedine fino al luogo di ritrovamento delle orme dei dinosauri, seguita da una costante e comoda discesa fino al fondo valle del Sarca. Qui, nel tratto centrale del tracciato, si procede con diversi saliscendi, per poi iniziare la salita che ha riporta nuovamente all'inizio del sentiero dei dinosauri. L'ultimo tratto, speculare a quello dell'andata, è in leggera discesa fino al lago.
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Scarica qui il file Se
hai installato Google Earth nel tuo computer (è gratuito),
basterà lanciarlo (doppio clic) e potrai vedere il percorso
completo in 3D, dall'angolazione preferita |
Clicca qui per vedere la cartina del tracciato .................................................................................................................... |
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Le immagini |
Il ritrovo è nel parcheggio posto all'estremo sud del Lago
di Cavedine
Il lago è ancora all'ombra, ma il Monte Casale vi si
secchia ugualmente
Poco dopo le 9:00 il gruppone prende il via
Il primo tratto sarà lungo lago, poi inizierà una breve
salita
Oggi con noi anche due cani: oltre a Perla (ormai un
habituè) c'è anche Fata
Lungo la salita passiamo dal territorio della Valle dei
Laghi a quello dell'Alto Garda e Ledro
Finalmente il sole fa capolino da dietro la montagna e la
temperatura inizia ad alzarsi
I due candidati al Merdatleta 2012, Briz e il Presidente,
scherzano con the Doctor, primo degli eslcusi
Completiamo questo tratto di trasferimento dal lago al
sentiero vero e proprio
Eccoci arrivati all'imbocco del sentiero nel biotopo delle
Marocche
La simpatica segnaletica realizzata, con l'effige del
dinosauro
Imbocchiamo il comodo sentiero, indirizzandoci verso
l'area con le orme dei dinosauri
L'area con le orme è leggermente discostata dal percorso
normale del biotopo
Si deve salire leggermente tra il pietrame
La segnaletica lungo il sentiero
Iniziamo a vedere alcuni dei grandi massi frutto della
frana che colpì la zona milioni di anni or sono
Le pietre, come si nota in primo piano, sono piene di
segni ed incisioni
Raggiungiamo l'area del ritrovamento delle orme
Un pannello esplicativo spiega com'era la zona all'epoca
Il gruppo osserva il grosso masso dove sono visibili tre
serie distinte di orme
Ovviamente i bambini sono i più affascinati
Anche perchè a dare spiegazioni c'è l'erede di Alberto
Angela ...
L'area vista dall'alto
Primo piano del masso, con le orme chiaramente visibili
Particolare di un'orma
Rinco in osservazione tra i massi
Ecco il dinosauro! Quel buontempone di Willy si è portato
l'animale giocattolo dei figli ! Però fa effetto ...
Verso nord si scorge il lago, da dove siamo partiti
L'Uomo Ombra sembra una vedetta!
Attenzione, perchè il sole bacia i belli, ma secca gli
....
Giaz, Briz e Giuz. Ops, m'è scappata la rima! Giusy
ovviamente
A spasso nell'enorme pietraia
Dopo la visita all'era delle orme, ritorniamo verso il
sentiero del biotopo
Imbocchiamo la stradina nel bosco, tra i mille colori d'autuno
La colonna si allunga ...
Un enorme masso levigato. Probabilmente la superficie era
una distesa sabbiosa solidificata
Willy con Giulia, all'esordio in un'uscita dei Rinco Boys
Un momento di pausa per ricompattare le fila
Riprendiamo il cammino, ora in discesa
Procediamo con attenzione per via del fondo ghiaioso
Baldazàr concentrato sul sentiero
Spectrum parla con Giaz, il Presidente de gruppo gemellato
Non
Solo Panza, presente all'ultima del 2012
Proseguiamo la discesa, che ci porterà fino al fondo valle
del Sarca
Mirko con il piccolo Lorenzo, sempre davanti a passo
svelto!
Il tratto finale della discesa
I colori del bosco in versione autunnale
L'arrivo nei pressi della troticoltura
Proseguiamo sempre in direzione sud
Mariarosa e Cristina, due ospiti ormai habituè
delle nostre camminate
Ora il sentiero è molto più agevole
L'arrivo nel punto più basso dell'itinerario, nei pressi
di alcuni vigneti lungo il fiume Sarca
Proseguiamo nell'erba, vicino ai filari
Siamo nei pressi dell'ex Centrale di Fies, oggi apprezzata
sede di vari eventi culturali
Nel frattempo si commentano, non senza risate, le
nomination uscite dalle primarie per il Merdatleta 2012
Raggiungiamo la pista ciclabile, di cui percorreremo un
centinaio di metri
Subito dopo, infatti, c'è il cartello con la deviazione
nuovamente nel bosco
Imbocchiamo il comodo sentiero e proseguiamo il nostro
itinerario
Mara è inquietata: ma dov'è finita la faccia di mio marito Max ?
Ora ci attende un tratto in saliscendi tra il pietrame.
Big Bobby legge le indicazioni su un cartello esplicativo
Un breve tratto con salita sui massi
Suggestiva immagine dal basso
Percorriamo questo piccolo canale, con fondo ghiaioso
Cimo a zig-zag tra le enormi pietre
The Doctor con lo Schiaccianoci del Terminillo
Willy segue la figlioletta Giulia
Primo piano di Spectrum
Un chiaro esempio di stratificazione della sabbia, con i
sassi che vi erano depositati rimasti poi inglobati
Curiosa immagine dello Schiaccianoci che "emerge" dalle
pietre
La segnaletica in legno, presente lungo tutto il percorso
La colonna dei Rinco sbuca da dietro la collina ...
Un tratto in discesa, verso il fondo valle
Giusy intenta a scendere da un masso
Qui sono stati realizzati alcuni scalini, utilizzando dei pezzi di
tronco
Una pausa snack
Riprendiamo il cammino
Ancora le stratificazioni ben visibili su questo enorme
blocco in primo piano
Si procede tra i massi
Nel punto più a sud dell'anello, dopo un breve tratto
lungo la provinciale Dro-Drena, torniamo off road
Riprendiamo il sentiero all'interno del biotopo
La traccia si inoltra tra i grossi massi sparsi qua e la
...
Quando si dice "Voglia di vivere"
Alle nostre spalle il Castello di Drena che domina la
valle
Procediamo tra i grandi blocchi di pietra chiara, ora riscaldati dal
sole
Il paesaggio sembra davvero lunare
Ora inizia il tratto di salita che ci riporterà verso il
Lago di Cavedine
Si procede saltellando sui sassi
Il paesaggio è dominato dal grigio chiaro dei massi
calcarei
Procediamo in colonna seguendo la traccia
Le divise rosse dei Rinco spiccano in mezzo all'enorme
massa di pietre chiare
Un tratto tra i più ripidi dell'intero itinerario
Sul fondo sassoso e sconnesso si deve procedere con
cautela, per evitare distorsioni!
Siamo quasi al colmo ...
Il Merdatleta uscente "investe" i due candidati alla sua
successione ...
Come sgambettano i giovani Rinco ...
E quando si esauriscono le batterie .. c'è sempre il papi
pronto !
Bella immagine con il contrasto tra le rocce chiare e i
colori vivi della vegetazione
Ancora dei fossili rimasti imprigionati nella sabbia, poi
divenuta roccia
Dopo lo scollinamento, si vede di nuovo il lago davanti a
noi
L'ultimo tratto di sentiero prima di tornare sulla strada
Sbucati sulla provinciale, dobbiamo solo percorrere un
breve tratto in discesa fino al lago
Lungo la strada il nostro Ricky trova i saluti di qualche
anonimo
Il lago è subito lì, a qualche centinaio di metri
In fondo alla discesa, arriviamo sulla sponda meridionale
dello specchio d'acqua
Percorriamo la strada lungo la riva, fino al parcheggio
dove si chiuderà il tracciato ad anello
La giornata è veramente bella, sembra marzo più che
novembre
Nel soleggiato parco sulle rive del lago, organizziamo il
nostro tradizionale rinfresco di fine gita
Il panino tirolese (speck, formaggio e cetriolini) è
quello più gettonato
Vista la stagione, oggi ci sono anche le castagne con il
vino novello. Ecco in azione i tagliatori di marroni,
che detta così potrebbe sembrare il titolo di un film sex-horror! In realtà
stanno solo intagliando le castagne
prima di metterle sul fuoco, per evitare che scoppino per effetto del vapore
sprigionato dal frutto in cottura!
Ed ecco il barbecue con due padelle di caldarroste,
riempite più volte ...
A turno ci alterniamo davanti al fuoco
Dopo mangiato ci godiamo il sole nel prato
Due splendidi cigni
L'ultima volta. Lo Schiaccianoci del Terminillo,
Merdatleta uscente, sfoggia per l'ultima volta la marrone.
Alla fine il Vice-Presidente si accomoda e finisce le
ultime castagne rimaste: "Me tòca fàr tut a mì, ooooh"
Alla prossima!