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. L'invasione del Pasubio
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La cronaca |
08/09/2012. E' stata una vera e propria "invasione pacifica" quella che oggi ha visto protagonisti i Rinco Boys sul massiccio montuoso del Pasubio, a cavallo fra le province di Trento e Vicenza. A quasi un secolo di distanza dai fatti d'arme che su queste montagne, nella fase finale della "Grande Guerra", causarono la morte di migliaia di soldati dell'uno e dell'altro fronte, quasi 50 tra soci e simpatizzanti del nostro Club, suddivisi fra 15 biker e ben 33 trekker, hanno percorso le antiche vie militari che conducono al rifugio intitolato alla memoria del Generale Achille Papa.
Il gruppo trekking è partito verso le 9,45 da Bocchetta Campiglia, nel vicentino, imboccando il sentiero che conduce - dopo qualche centinaio di metri - all'imbocco della "Strada delle 52 gallerie".
La strada, realizzata dalla 33ª Compagnia dell'Esercito Italiano, è da considerare un vero e proprio capolavoro di ingegneria militare e di arditezza, tenuto conto delle condizioni di lavoro e dell’epoca in cui fu costruita, nonché della rapidità d’esecuzione: i lavori cominciarono infatti il 6 febbraio 1917 e furono conclusi nel novembre 1917.
La sua realizzazione fu di grande importanza strategica in quanto permetteva la comunicazione e il passaggio dei rifornimenti dalle retrovie italiane alla zona sommitale del Pasubio, ove correva la prima linea, al riparo del fuoco nemico e nel corso di tutto l'anno, contrariamente alla rotabile degli Scarubbi, accessibile sì da mezzi motorizzati, ma in condizioni molto più pericolose, sotto i colpi dei cannoni austriaci, e soltanto nel periodo estivo.
La strada, come si intuisce dal nome, è caratterizzata da ben 52 gallerie scavate nella roccia viva. Su 6,5 km circa di estensione, da Bocchetta Campiglia fino alle Porte del Pasubio, ben 2.220 metri (pari al 35% del percorso) si sviluppa all'interno dei tunnel.
Ciascuna galleria è numerata e dedicata ad un personaggio o a una città simbolo della 1ª Guerra Mondiale. La più breve è la n. 22, intitolata alla località veneta di Breganze (situata alle falde dell'Altopiano di Asiago), che si estende per soli 8 metri, mentre la più lunga, chiamata anche "Grande Galleria", è la n. 19, dedicata al Re e lunga 318 metri. La più caratteristica, però, è certamente la n. 20, lunga 86 metri e dedicata al Generale Cadorna, la quale è scavata all'interno di un torrione roccioso e, per superare il notevole dislivello, si avvita su stessa come una scala a chiocciola.
Seguendo il tracciato dove un tempo sbuffavano i soldati e scalpitavano i muli carichi di rifornimenti, i Rinco Boys hanno attraversato uno ad uno i 52 tunnel (per dire la verità tutti tranne uno, perchè a causa di pericolo caduta massi viene fatta una deviazione per tornare sul tracciato originale solo successivamente), arrivando fino a quota 2000 per poi scendere nell'ultimo tratto in discesa che approda direttamente a Porte del Pasubio dall'alto, con splendida vista sul Rifugio Papa, addossato al versante est del Pasubio, proprio sotto la zona dichiarata Zona Sacra al pari del Monte Grappa e di altre località simbolo della guerra 1915-18.
Al Rifugio Papa il gruppo trekking si è riunito con i biker, provenienti dalla strada degli Eroi, ed insieme hanno quindi consumato il meritato ristoro presso l'affollatissimo ristorante del rifugio, letteralmente preso d'assalto da centinaia di escursionisti, accorsi in massa da Veneto e Trentino vista la giornata davvero eccezionale sotto il profilo meteo.
Anche i trekker, contrariamente al programma iniziale, hanno utilizzato per la discesa la "Strada degli Scarubbi", dopo aver constatato con mano che il fondo stradale delle gallerie percorse in salita era assai pericoloso a causa del grande calpestio che ha praticamente levigato a specchio diverse pietre, rese ancor più scivolose dalle infiltrazioni d'acqua presenti in numerosi tunnel. E se già in salita qualcuno era filato liscio a terra, figuriamoci in discesa ...
Così si è deciso di scendere lungo la stessa strada dei biker, molto più comoda e sicura, utilizzando però il sentiero che di tanto in tanto taglia i tornanti, accorciando così di un paio di km la lunghezza ufficiale della strada. Complessivamente sono stati percorsi a piedi circa 14 km, con 800 metri di dislivello.
Ora l'appuntamento con il trekking è per la prossima settimana (le date sono ravvicinate a causa dello spostamento del Bike & Trekking sul Pasubio dal 2 all'8/9), quando si affronterà la salita al Monte Cauriol, tra Val di Fiemme e Lagorai. Una montagna che al pari del Pasubio ricopre un posto di rilievo nella storia della 1ª Guerra Mondiale, visto che nell'agosto del 1916 venne aspramente contesa tra i due eserciti contrapposti. Per dare l'idea di quanto fu dura la battaglia, basti pensare che la cima, fino a quell'episodio bellico, aveva un'altezza ufficiale di 2.500 metri e che dopo la guerra venne rettificata a 2.494. Ben 6 metri di roccia furono infatti spazzati via dalle cannonate austriache che a ritmo incessante colpirono la vetta, dove si trovavano le trincee italiane. Insomma, un altro tuffo nella storia per chiudere in bellezza l'estate 2012, prima di gettarsi nel gran finale con le consuete tappe d'autunno ...
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I dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi circa 14 km, mentre il dislivello è stato di circa 800 metri. L'altimetria presenta un tratto iniziale di circa 6 km con salita a tratti ripida (nei tunnel ci sono anche delle vere e proprie scale naturali, scavate nella roccia), fino alla sella posta sopra Porte del Pasubio. Segue poi il tratto finale di discesa, anch'essa a tratti molto ripida, fino al rifugio Papa (m.1918). Dal rifugio ci sono poi circa 7,5 km di discesa, lungo la Strada degli Scarubbi fino a Bocchetta Campiglia, con tratti a pendenza moderata quando si rimane sulla strada, e pendenze invece molto elevate quando si imbocca il sentiero che taglia nei boschi di mughi tra un tornante e l'altro.
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Scarica qui il file Se
hai installato Google Earth nel tuo computer (è gratuito),
basterà lanciarlo (doppio clic) e potrai vedere il percorso
completo in 3D, dall'angolazione preferita |
Clicca qui per vedere la cartina del tracciato .................................................................................................................... |
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Le immagini |
L'itinerario parte da Bocchetta Campiglia, dove è stato
predisposto una grande parcheggio (a pagamento, 5€)
Raggiungiamo l'area dove inizia il sentiero
Qui è stata realizzata una grande insegna metallica, con
alcune gigantografie d'epoca
Il gruppo di ben 33 trekker posa prima del via
Percorriamo il tratto di sentiero che ci porterà
all'imbocco della strada vera e propria
La giornata è soleggiata e la temperatura è già calda
La strada sale subito con un paio di ripidi tornanti e chi
è un po' più avanti si ritrova sopra i compagni
Dopo poche centinaia di metri arriviamo all'imbocco della
Strada delle 52 gallerie
Ci prepariamo all'ingresso
Iniziamo ad attraversare la prima. Alcune saranno brevi e
illuminate dal sole che entra dalle estremità.
In altre, invece, più lunghe e magari non lineari, si renderà necessario l'uso
del faretto frontale
Cipollino si è bardato in versione aggressiva. Ma deve
andare sull'Himalaya ???
Ombretta col piccolo Davide, che ha già indossato il
faretto
Yoghi all'uscita da una delle prime gallerie
I tunnel sono scavati nella roccia viva
Alcuni, i ù lunghi, hanno delle aperture laterali nella
roccia per far entrare la luce naturale
Il sentiero è sufficientemente largo per poter camminare
senza rischi
Un obice posizionato verso davanti a una finestra in una
galleria laterale
Ecco le gallerie un po' più lunghe e buie
Così buie (e basse!) che qualcuno ha dato una craniata al
soffitto ...
Il Prof (all'esordio in un trekking) con il figlio
Piccoli Rinco avanzano in testa alla colonna
Il sentiero è largo, ma diversi punti sono molto esposti,
per cui è necessario camminare con attenzione
Qui siamo nella galleria 19, la più lunga (318 m.), con
addirittura un tornante e le finestre per illuminarla
Uno dei passaggi più suggestivi, su un lastrone di roccia
e cemento
che fa da ponte tra due gallerie molto ravvicinate tra loro
Un gruppetto in posa all'uscita da una galleria sul
versante opposto di una valletta
Qui la roccia è stratificata (frutto delle sedimentazioni
marine di milioni di anni fa) e il soffitto è venuto dritto!
Big Bobby avanza in salita
Il Presidente seguito da Staifel (con la figlioletta sulle
spalle)
Ora c'è un tratto con il fondo più ghiaioso e sconnesso
Anche la pendenza, in alcuni punti, diventa tosta
Il gruppone avanza sull'impegnativa slaita
Brücke seguito dal figlio
Ora riusciamo a vedere Bocchetta Campiglia, da dove siamo
partiti
In alcuni punti sono posizionate delle tabelle descrittive
Primo piano di Cipollino-minatore
In alcune gallerie (come quella della foto) sono stati
realizzati di recente dei sostegni in cemento armato
per evitare il rischio crollo, quando la roccia dava segni di cedimento. Del
resto è passato quasi un secolo ...
L'uscita dalla galleria 20, la più particolare
Il tunnel, infatti, è scavato all'interno di un grosso
torrione roccioso e sale come una scala a chiocciola
Paola, la moglie del Gaspa, ci ha fatto una bella sorpresa
unendosi a noi all'ultimo momento
Walt avanza dopo la galleria n° 20
Un altra galleria che esce da uno sperone roccioso
"lavorato" dalle intemperie
Una sosta snack ci vuole
Il passaggio tra due gallerie consecutive molto vicine tra
loro
Anche il Prof, oggi, era in versione trekker
Cipollino avanza in un'altra galleria ricavata nella
roccia a strati, con il soffitto liscio
Quando la stanchezza si fa sentire, ci vuole il doppio
traino!
In alcune gallerie ci sono dei veri e propri scalini
scavati nella roccia
Un tratto di sentiero ripreso dall'uscita della galleria
precedente
Spectrum osserva la linea della strada da percorrere
Ed ecco lassù (si intravedono delle persone che camminano)
dove dovremo passare tra un po'
Anche questo tratto è molto sassoso
Orami il fondo stradale, un tempo molto compatto, inizia a
sentire il peso degli anni
Siamo in vista dello scollinamento ?
Macchè! Ce ne sono, ancora, di gallerie ...
Siamo infatti alla n.36. Ogni tunnel ha una targa in
pietra con il numero progressivo e il nome assegnato.
L'ultima riga (sigla ML = metro lineare) indica invece la lunghezza, che varia
dagli 8 ai 318 metri
Trattandosi di roccia "franabile", come diceva nel famoso
sketch il buon Aldo del trio Aldo, Giovanni
e Giacomo, non è difficile trovare lungo il percorso delle curiose formazioni
rocciose, simili alle Dolomiti
Ecco il nostro gruppo che avanza sotto le rocce dalle
forme bizzarre
I ripidi canaloni rocciosi sotto la strada
Ogni tanto ci vuole un po' di riposo ...
Altre rocce lavorate dalle intemperie. Queste embrano guglie del Brenta
E questo cos'è? Il Campanil basso ?
La colonna avanza nell'ennesima galleria, questa assai ben
illuminata grazie a un foro laterale
Nel tratto finale incontriamo una deviazione, per pericolo
caduta massi. Faremo una galleria in meno
La deviazione è su un sentiero più stretto e meno
scorrevole, così si forma subito la coda!
Davanti a noi appare ora Porte del Pasubio. Il rifugio
papa è dietro alla montagna conica in primo piano
Spectrum avanza: ormai manca poco alla meta
Nel frattempo arriva l'immancabile nebbia, una costante
sul Pasubio
Alcune delle lady presenti oggi in posa sul sentiero tra
le pareti rocciose
Un tratto del sentiero sorretto da un muro a secco
L'Uomo Ombra in esplorazione su un "balcone roccioso"
Ed eccolo in contemplazione del panorama
Brücke e Spectrum nello stesso punto panoramico
Brücke in posa sullo sperone roccioso
Staifel e Ombretta coi figli
Una suggestiva immagine del sentiero nella parte finale
All'improvviso, in basso, appare il Rifugio Papa. A sinistra si
scorgono i tornanti della Strada degli Eroi
Ora proseguiremo in discesa per arrivare al rifugio
Ecco, sbucare tra la nebbia, un tratto di strada percorsa
dai nostri biker per salire dal Pian delle Fugazze
Un altro tratto a sbalzo nella roccia
Passaggi dove prestare molta attenzione, ma decisamente
spettacolari
Orami dovrebbe mancare poco ...
Ed ecco, infatti, il rifugio Papa, ora a poche centinaia
di metri
L'uscita dall'ultima galleria, la n° 52
Siamo arrivati a Porte del Pasubio, a quota 1928
Nel rifugio ci concediamo il meritato pranzo
Il più gettonato è il piatto alpinistico
A quanto pare Cipollino ha apprezzato ...
A fine pasto il Dotto ci intrattiene con i suoi racconti
Ascolta pure il Generale Papa ...
La piccola Giorgia, figlia di Staifel e Ombretta (con
ormai un sacco di presenze !) in braccio a Franco
Un gentile turista inizia ad affettare una invitante
sopressa casereccia e chiede se vogliamo assaggiare ...
Noi non ce lo facciamo ripetere due volte !
Dopo mangiato biker e trekker si ritrovano all'imbocco
della Strada degli Scarubbi
Inizia la discesa per entrambi i gruppi
La strada si scorge sulla base del versante di destra
della valle
Qui il fondo è più compatto, l'ideale per la discesa
Il gruppo procede alla spicciolata
Ancora formazioni rocciose che ricordano le guglie
dolomitiche
Beh, Ezio, questa potresti spacciarla per una scalata sul
Brenta!
La strada (che era stata realizzata per salire al Pasubio
con i camion militari) è assai larga
Si incontra anche una breve galleria nella roccia
C'è ancora il posto di guardia a metà del tunnel. Il
Presidente fa la sentinella
Un paracarro dell'epoca bellica appena restaurato
Un tratto di strada sorretto da un alto muro a secco
Dopo qualche km incontriamo la deviazione sul sentiero che
ci consentirà di tagliare un po' di strada
Il sentiero scende ripido tra un tornante e l'altro
Scendiamo tra scalini e rocce
Altri tratti sono invece tra i mughi
In alcuni punti ci sono dei veri e propri scalini
Uno scivoloso tratto su radici, prima di sbucare
nuovamente sulla strada
Il rientro sulla strada degli Scarubbi
L'arrivo a Malga Campiglia, a poche centinaia di metri dal
parcheggio
Il rientro verso il parcheggio, sulla parte finale della
strada degli Scarubbi. Anche questa è andata
Alla prossima!