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SOCI | |||||||
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solo visita al castello |
Rinco Jr. |
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21/04/2012. Dopo la sosta volontaria per le vacanze di Pasqua e quella obbligata a causa del perdurante maltempo, è proseguito finalmente il programma 2012 della MTB, con la 2ª tappa disputata a quasi un mese dal felice (e con temperature assai più miti!) esordio del 25 marzo sulla Ciclabile del Mincio. Oggi infatti, approfittando di una finestra di bel tempo tra una perturbazione e l'altra, è andato in scena il Giro di Castel Thun, che era originariamente previsto per la scorsa settimana, quando l'acqua a catinelle aveva costretto ad un rinvio.
17 bikers al via (con tre defezioni dell'ultim'ora e un paio di aggregati per la sola visita al castello), per affrontare il variegato percorso che dalla Piana Rotaliana ha condotto nella bassa Val di Non, tra campi di mele e piccoli borghi rurali, per poi rientrare a fondo valle attraverso i boschi sulle pendici occidentali della dorsale che separa la valle d'Anaunia dalla Val d'Adige.
Alle 9,00 circa - con la temperatura che non raggiungeva i 10° C - il gruppo è partito dal laghetto che si trova in località Ischia, nei pressi della centrale elettrica di Mezzocorona, ai piedi della parete dell'omonimo monte, per imboccare la vecchia strada provinciale che percorrendo la sinistra Noce porta fino alla Rocchetta. Oltre 30 anni di chiusura al traffico dell'arteria hanno determinato il via libera alla vegetazione, cosicché la carreggiata è ormai ristretta a pochi metri e gli alberi a basso fusto, cresciuti ai lati della strada, hanno realizzato un piacevole effetto tunnel-vegetale.
Dopo un paio di km di leggera salita, con gli ultimi metri percorsi a strapiombo sul Torrente Noce che in quel punto scorre diverse decine di metri più in basso, sul fondo della profonda gola scavata nel corso dei millenni, si è giunti alla chiusa della Rocchetta, punto di passaggio obbligato per l'accesso in Val di Non. Da qui è stata imboccata in direzione di Ton la vecchia strada statale, declassata a provinciale dopo la costruzione - un po' più a valle - del nuovo tracciato meno ondulato e più scorrevole.
Giunti in località Castelletto è iniziato un tratto di salita un po' più impegnativa, lungo la strada provinciale 124 che collega i vari paesi che costituiscono il Comune di Ton. Dopo un paio di km si è infatti giunti in località Masi di Vigo, dove la strada è stata abbandonata per scendere tra i meleti e compiere una sorta di grossa inversione ed U, tornando sulla strada provinciale dopo aver virato di 360°. La deviazione nei campi era stata progettata per ammirare da vicino quello che nelle stagioni normali - in questo periodo dell'anno - è un vero e proprio spettacolo naturale: la fioritura dei meli. Purtroppo questa non è stata una stagione normale e al caldo decisamente oltre la media del mese di marzo (che ha anticipato la germogliazione e la fioritura di qualche settimana), ha fatto seguito un aprile decisamente freddo e piovoso, cosicché i fiori sono ormai quasi interamente spariti, salvo qualche eccezione a quote un po' più elevate. Niente "mare bianco" quindi, che avremo di ammirare in futuro, confidando in primavere più normali! Il rientro sulla provinciale dai campi che si trovano a valle della strada è avvenuto su un rampone decisamente ostico, dove il micidiale mix di pendenza elevata (circa il 20%) e fondo fangoso ha fatto una strage, poiché l'intera comitiva (salvo un paio di eccezioni) è stata costretta a scendere dalla bici per affrontare qualche metro a spinta.
Rientrati sulla strada asfaltata, la salita è proseguita più tranquilla, passando per la località di Bastianelli, da dove si è scesi leggermente fino al ponte che attraversa la profonda forra scavata dal Torrente Rinassico, per poi salire verso il capoluogo comunale, Vigo di Ton. Dopo aver attraversato il paese sulla strada principale, il tour è proseguito verso ovest, tralasciando le indicazioni per Castel Thun (relative al percorso di avvicinamento per automobili e bus), ma proseguendo tra i meli in direzione di Toss. Giunti in quest'altra frazione dello sparpagliato comune di Ton, è iniziata la salita finale verso il castello, passando sulla strada che aggira il colle su cui giace l'antico maniero (con vista sui piccoli e suggestivi paesi di Dardine e Priò, arroccati sulle rocce dall'altra parte della gola scavata dal Rio Pongaiola), fino ad arrivare al borgo di Nosino, una piccola frazione di Ton costituita dalle vecchie case dove un tempo dimorava la servitù del castello.
Percorsa l'ultima rampa che conduca al maniero, si è quindi giunti al cospetto di uno dei meglio conservati castelli dell'epoca medievale, abitato fino all'inizio degli anni '80 dagli ultimi eredi della potente famiglia Thun e poi acquistato dalla Provincia Autonoma di Trento, che a partire dal 1992 lo sottopose ad un imponente intervento di restauro, conclusosi dopo ben 18 anni. L'inaugurazione - infatti - risale ad aprile 2010 e da allora sono stati decine di migliaia i visitatori che hanno avuto modo di entrare tra quelle antiche mura, per ammirare lo stile di vita di una nobile famiglia medievale.
Grazie alle informazioni fornite dalle audio-guide, i nostri soci hanno trascorso un'interessante oretta a spasso nella storia, ammirando da vicino pregiati mobili, quadri ed arazzi, stucchi, tappeti e suppellettili, ma anche stufe in maiolica, antiche cucine, forni, attrezzi e tanto altro ancora. Su un percorso di tre piani, oltre al piano terra e qualche locale interrato, si è avuto modo di ammirare davvero un mare di oggetti e manufatti, grazie ai quali ci si rende conto da vicino di quale potenza economica doveva disporre la famiglia Thun per mantenere una struttura di simile dimensione.
Dopo la suggestiva visita, il gruppo è quindi tornato nel "Campo dei Tornei", il bel prato fiorito che si trova sul lato sud del castello, dove al tiepido sole di mezzogiorno è stato consumato il ristoro al sacco ed è stata fatta la tradizionale foto di gruppo. Dopo mangiato è quindi iniziato il rientro, dapprima con la ripida discesa verso Vigo di Ton, poi con l'attraversamento del centro storico del paese (tra antiche case tipica espressione dell'architettura rurale), quindi con la salita in direzione del campo sportivo. Poco prima del campo è stato imboccato sulla destra il sentiero della "Torre di Visione" (contraddistinto dal n.1), un suggestivo percorso inserito nel più ampio tracciato del c.d. "Cammino di Jacopo d'Anaunia", che passando tra i boschi sulle pendici occidentali della dorsale montuosa che separa la Val di Non dalla Valle dell'Adige, riporta in direzione sud, verso la Rocchetta. Il toponimo "Torre di Visone" è legato ad una torre d'avvistamento che si trova su uno sperone roccioso posto proprio sopra la gola della Rocchetta (punto di accesso alla Valle di Non dalla Piana Rotaliana), dove un tempo erano posizionate le sentinelle a guardia del territorio.
Dopo un divertente saliscendi nel bosco, con passaggio anche su un antico ponte in pietra, si è giunti poco sopra la località di Masi di Vigo, dove - dopo una breve sosta per ammirare l'antica chiesetta ed il panorama sulla valle e sul Brenta - è iniziata la ripida discesa che ha condotto nuovamente sulla strada provinciale 124. Da qui non è rimasto che percorrere a ritroso il percorso fatto all'andata, rientrando a Castelletto di Ton e poi alla Rocchetta, per poi scendere nuovamente lungo la sponda sinistra del Noce fino alla periferia di Mezzocorona, dove si è chiuso il giro di circa 26 km.
Il prossimo appuntamento bike è previsto per sabato 5 maggio con la 3ª uscita: il Giro del Bleggio.
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Complessivamente sono stati percorsi 26 km, mentre il dislivello è stato di circa 550 metri. Percorso nervoso, con diversi saliscendi, specie nella parte centrale (quella prima e dopo il castello). L'altimetria presenta inizialmente circa 14 km di salita, non continua ma intervallata da falsipiani e piccole discese, da Mezzocorona fino a CastelThun. Poi segue un tratto di 6 km in continui saliscendi (da Vigo di Ton a Masi di Vigo, sul sentiero sterrato della Torre di Visione), per finire con la discesa da Masi di Vigo a Mezzocorona. Salita più lunga: Mezzocorona-Masi di Vigo, 6 km, GPM a Castel Thun, m.600.
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Scarica qui il file Se
hai installato Google Earth nel tuo computer (è gratuito),
basterà lanciarlo (doppio clic) e potrai vedere il percorso
completo in 3D, dall'angolazione che più preferisci |
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1. La salita dalla Rotaliana al castello
Il ritrovo è in località Ischia, nel Comune di
Mezzocorona. Il termometro segna +9°
Partiamo alle 9:00 circa, costeggiando i pregiati
vigneti di Teroldego
Raggiunto il torrente Noce, imbocchiamo la vecchia
strada che costeggia il corso d'acqua
Il sole si è alzato sopra il Monte di Mezzocorona e la
temperatura si fa più gradevole
Il cielo - terso dalle piogge di ieri - è azzurro come
in una cartolina e le montagne si stagliano nitide
La strada - chiusa da oltre 30 anni - è stata
"aggredita" dalla vegetazione ed è ormai ristretta a pochi metri
Gli alberi a bordo carreggiata hanno creato un
piacevole effetto "tunnel-vegetale"
Dopo un paio di km arriviamo alla Rocchetta, punto
d'accesso obbligato per la Valle di Non
Prendiamo la vecchia statale, in direzione di Ton
Dopo circa 1 km, in località Castelletto, iniziamo la
salita sulla SP 124
La strada collega le varie frazioni che compongono il
Comune di Ton
Lupo e Bancomat davanti al gruppo
La fila di "red-bikers" si allunga ...
Dopo Castelletto, ecco un'altra frazione di Ton: Masi di Vigo
La stratificazione di nuvole bianche copre lo sfondo
del Gruppo di Brenta: peccato!
Frank osserva la carta esposta in una bacheca in legno
A Masi di Vigo abbandoniamo temporaneamente la SP 124
per scendere tra i meleti
Vogliamo ammirare da vicino lo spettacolo della
fioritura, anche se le piogge hanno fatto strage di petali
Percorriamo la stradina interpoderale e davanti a noi,
in alto, appare la nostra meta: Castel Thun
Proseguiamo la nostra marcia tra i meli, purtroppo già
senza fiori
Dopo una svolta a sinistra Dorty osserva preoccupato
in avanti. Cosa avrà visto?
Ah, ecco! Un bel rampone fangoso ...
Tra pendenza (20%) e fango, salire in sella è quasi
impossibile
Non per Cimo, che aziona i pistoni e scala la rampa
Il 99,9% della truppa, invece ... spinge!
Il tratto successivo è più tranquillo e torniamo a
pedalare
Rientriamo sulla strada asfaltata
Proseguiamo quindi la nostra salita verso Vigo di Ton
Dopo un po' arriviamo in un'altra piccola frazione:
Bastianelli
Ora il castello appare molto più vicino, anche se in
realtà mancano ancora 6 km
Ora c'è un tratto di leggera discesa, in
corrispondenza della gola del Torrente Rinassico
Il ponte sopra il torrente è davvero alto e merita una
sosta
Dal ponte saliamo brevemente fino ad arrivare a Vigo
di Ton
Qui c'è la sede municipale del Comune di Ton
Arriviamo in piazza
Primo piano di Dorty
Attraversiamo il paese e proseguiamo verso Castel Thun
Uscendo da Vigo di Ton, seguiamo le indicazioni per
Castel Thun
Al bivio successivo, tralasciamo la via più diretta (per auto e bus) e
proseguiamo tra i meleti verso Toss
Proseguiamo ora in falsopiano, godendoci il panorama
sullo sfondo
Siamo in una zona rurale, a forte tradizione cattolica
Eccoci giunti a Toss, altra frazione di Ton
La chiesetta del paese, con quel campanile aguzzo,
ricorda molto lo stile tirolese
Ci fermiamo alla fontana per riempire le borracce
Oddio, non solo per bere a quanto pare ...
Beh, adesso non esageriamo Giusy!
Ciàcere ...
Ripartiamo e ci lasciamo alle spalle il paesino di
Toss
Affrontiamo la salita che aggira il colle dove si
trova il castello
Sull'altra sponda del Rio Pongaiola, che scorre sotto
di noi a sinistra, il paesino di Priò
Proseguiamo la salita, tra i meli che quassù - a quota
più alta - sono fioriti un po' più tardi
Una sosta prima di affrontare l'ascesa finale che
conduce al castello
Le piogge di ieri hanno lasciato il segno ...
Ecco in primo piano il borgo di Nosino e alle sue
spalle, più in alto, Castel Thun
Prima del borgo, un'altra rampetta sterrata, ma con
fondo drenato e pedalabile
Svoltiamo a sinistra per entrare a Nosino
Nosino, un grappolo di case, era abitato un tempo dai
servitori del castello
Anche Tania approfitta della fontana per levare il
fango dalle ruote
Lasciamo Nosino e puntiamo al castello
Sono quasi le 11:00, il sole è ormai alto e la
temperatura si è fatta più mite
Imbocchiamo la strada sterrata che sale al castello
Arriviamo alla cinta muraria esterna
Ora vediamo il borgo di Nosino dall'alto
Eccoci arrivati davanti al maniero
Entriamo dall'antico portale
Eccoci dentro al castello. Ora iniziamo la visita
2. La visita a Castel Thun
Una vista dall'alto del lato sud del castello, quello
più scenografico
Percorriamo il vialetto che costeggia le mura di cinta
Passiamo tra le porte ad arco che un tempo dividevano
i vari settori dell'area esterna
Ci troviamo nello spazio fra la prima e la seconda
cinta muraria
Arriviamo nel "Campo dei tornei", il bellissimo prato
fiorito che si trova sul lato sud del castello
Ci fermiamo alla vecchia fontana posta in mezzo al
prato
Giusy, Alessandra e Tania: le tre lady oggi al via
Castel Thun visto attraverso la ruota di una delle
nostre MTB
Ritorniamo verso l'ingresso, passando sotto le
massicce mura
La fortificazione era intervallata da torri con
feritoie per poter sparare
Dopo aver varcato la Porta Spagnola, saliamo verso
l'interno
Passiamo sl un ponte che collega la prima porta con
una successiva
Spingiamo le bici sull'antico ciottolato
Mentre il Presidente fa i biglietti, attendiamo sotto
al colonnato
Nel castello non si può entrare con le scarpe da bici
- che potrebbero rovinare i parquet -
e allora le nostre Giusy e Tania si sono portare le ciabatte da camera.
Beh, anche Frank si è messo comodo !!!
Bancomat, invece, ha rispolverato il sandalo modello
turista tedesco al GardaSee (con calzino)
I biglietti sono fatti, ora possiamo cominciare ...
Ci siamo pure dotati di audio-guide con mappa del
castello!
Ecco il cortile interno
Grazie alle audio-guide, possiamo ascoltare la
descrizione di ciascun ambiente visitato
Nel castello c'è anche una sala video dove vengono
proiettati filmati sulla storia di CastelThun
Al piano terra, eccoci nella Cappella di San Giorgio,
riccamente affrescata
Giriamo con il naso all'insù per ammirare i dipinti della
volta
Ed eccoci alle cucine.Questa è quella vecchia, la prima ad
essere realizzata, tutta in pietra
Questa è quella nuova, realizzata in epoca successiva.
Siamo già passati all'uso del metallo
La piccola sala da pranzo dei cucinieri
Nei piani superiori, iniziamo a visitare le varie stanze,
piene di pregiati arredi e dipinti
Ogni locale è dotato di una stufa di maiolica
Tappeti. tendaggi, lampadari: tutto richiama il lusso in
cui viveva la potente famiglia Thun
Sempre assistiti dalle audio-guide, osserviamo gli oggetti
che ci vengono descritti
Un antico camino, con fini decorazioni marmoree
Da una finestra affacciata a nord, la vista sulla valle
Uno dei numerosi mobili intarsiati che arricchiscono la
collezione di Castel Thun
In questo salottino, poltroncine e un grande dipinto
La stanza più ammirata, la "Stanza del Vescovo". E' così
chiamata perchè era riservata al Vescovo di
Trento, Sigismondo Thun, quando saliva quassù dalla città per trascorrere
qualche periodo di riposo
La stanza è interamente arredata (pavimento, pareti e
soffitto) in legno di cirmolo, con stupendi intarsi
come quello che si può ammirare al centro del soffitto. C'è l'effige di famiglia
e il copricapo vescovile
Tornati al piano terra, eccoci nel cortile con vista sul loggiato
La "Sala delle Armi"
Il pozzo, dove veniva raccolta l'acqua potabile ad uso del
castello
In un piano seminterrato c'è l'antico forno, dove si
produceva quotidianamente il pane fresco per il castello
Un'altra stufa in maiolica
Di nuovo nel cortile, prima di uscire per la visita
all'esterno
Usciamo nel cortile esterno, dove si trova il colonnato
Briz e il Presidente a fine visita
I "veci" si godono qualche minuto di tiepido sole su una
"fragile" panca ...
Poi facciamo il giro del castello, per visitare i giardini
A spasso tra i vialetti
Ammiriamo il panorama sulla valle
Ma chi è, un vu cumprà che vende radioline? No, è il
Presidente che sta raccogliendo le audio-guide ...
I "Giardini Meridionali" - sul lato sud del castello -
visti da una feritoia
Scendiamo nel cunicolo che porta fuori dalle mura
Ed eccoci nei giardini che abbiamo visto prima dalla
finestrella
Ora scendiamo nel "Campo dei Tornei", non per battagliare
ma ... per magnà!!!
Beh, niente male come sfondo per il nostro pranzo no?
3. Il ristoro e il rientro a valle
Utilizziamo il muretto come tavolo
Beh, qualcuno anche come sedia ...
Ecco una bella quanto originale tavolata
Dopo aver consumato i panini,torniamo verso il castello
Una delle torri quadrangolari di guardia, con il prato
completamente fiorito
Un'ultima occhiata ai bellissimi ed ordinati giardini
Rientriamo nella cerchia muraria del castello
Prima di ripartire, ci vuole un bel caffé
Riprendiamo le nostre MTB che avevamo lasciato sotto il
colonnato e ci dirigiamo verso l'uscita
Uscendo,osserviamo le vecchie scuderie e i magazzini del
castello
Varchiamo nuovamente la "Porta Spagnola" e usciamo dal
maniero
Riprendiamo la strada che scende verso il parcheggio
Dal parcheggio ci inoltriamo tra i meleti, con il castello
che domina dall'alto alla nostra sinistra
Di fronte a noi le cime settentrionali del Gruppo delle
Dolomiti di Brenta
Percorriamo una stradina che scende a zig-zag in un
frutteto
Il terreno è ben drenato e nonostante le piogge non c'è
traccia di fango
Scendiamo in picchiata verso Vigo di Ton
In breve arriviamo in centro paese
Dalla piazza imbocchiamo una stretta stradina che porta
verso il campo sportivo
Percorriamo il vicolo stretto tra le vecchie case
In questo scorcio si evidenzia l'architettura rurale del
luogo
Lasciamo Vigo di Ton e iniziamo la salita verso il campo
sportivo
Poco prima del campo svoltiamo a destra, sul sentiero n.1
della "Torre di Visione". Il sentiero inizia
con un ponticello sul torrente Rinassico, che quassù è molto più stretto che a
valle del paese
Il sentiero ci riporterà a Masi di Vigo
Questo primo tratto è a strapiombo sulla forra del
torrente
Per delimitare la carreggiata, sono stati posati dei
grossi tronchi di pino
Entriamo ora nel bosco, per iniziare un divertente
saliscendi
Passaggio su un antico ponte in pietra, di probabile
origine medievale se non ancor più remota
Un tratto in discesa, sul bel sentiero coperto di fogliame
In questo punto il sentiero corre sul confine superiore di
un meleto, al margine della boscaglia
Anche qui, a quote più alte, qualche fiore è rimasto sui
meli
Arriviamo a Maso della Pozza
Ora il sentiero prosegue in falsopiano
Ad ogni bivio c'è una puntuale segnaletica
Un altro tratto di discesa ...
... poi si torna a salire
E non poteva mancare il single-track
La discesa prosegue poi su una comoda forestale
Nonostante le forti piogge, grazie al drenaggio delle
radici, non c'è traccia di fango in questo tratto
Il bel sentiero della "Torre di Visione" viene abbandonato
al bivio per Masi di Vigo
Noi, infatti, scendiamo verso il paese, mentre la "Torre
di Visione" si trova più in alto
La strada è assai ripida e sui tornanti è stato posato il
cemento
Arriviamo nella parte alta di Masi di Vigo
Il campanile dell'antica chiesetta ha le tegole in legno,
le c.d. "scàndole"
Ci fermiamo ad osservare il panorama
Peccato che il cielo si stia coprendo,perchè di fronte a
noi c'è il Brenta
Riprendiamo la discesa, passando nel piccolo borgo di Masi
Due grossi alberi, uno di fronte all'altro, segnano
l'uscita dal grappolo di case
Torniamo sulla SP 124, che ripercorreremo al contrario
rispetto a stamane
Alt, però! Frank è protagonista della 1ª foratura 2012...
E mentre c'è il pit-stop, alcuni si riparano dal
vento nella fermata dei bus !
Riprendiamo la discesa verso valle
Eccoci in vista di Castelletto di Ton, la frazione sulla
vecchia statale
Tornati sulla vecchia statale, ci dirigiamo veloci verso
la Rocchetta
Svoltiamo nuovamente sulla vecchia strada in sinistra Noce
...
... quindi scendiamo veloci verso la Piana Rotaliana
Ed eccoci tornati al laghetto in località Ischia di
Mezzocorona, dove si è chiuso il giro