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Rifugio Maranza (TN), 19-11-2011. La 9ª stagione sportiva dei Rinco Boys si è chiusa oggi pomeriggio sulla Cima Marzola, con bel un trekking extra-programma che ha visto i 21 presenti salire sulla cresta della montagna che funge da spartiacque tra la Valle dell'Adige e l'alta Valsugana, con bellissimi panorami sulla città di Trento e sulla catena del Brenta (ad ovest), nonché sul Lago di Caldonazzo e sul Lagorai (ad est).
Una bella camminata di circa 14 km, svoltasi di pomeriggio perchè il programma prevedeva l'arrivo in vetta giusto in tempo per ammirare il tramonto, prima della discesa in notturna. E lo spettacolo del sole che cala dietro alle catene occidentali, colorando il cielo di rosso, è stato ammirato - quando erano quasi le 17:00 - da un punto di osservazione, la cima Marzola Nord ad oltre 1700 metri di quota, davvero privilegiato, senza alcun ostacolo davanti. A seguire c'è stata la discesa verso il vicino bivacco Bailoni, dove avrebbe dovuto essere preparata la cena. Usiamo il condizionale perchè l'inciviltà e la maleducazione di alcuni "personaggi" ha costretto ad un cambio di programma. Dentro al bivacco, infatti, stazionava un manipolo di ragazzi che hanno avuto la bella pensata di mettersi a fumare come i turchi, con finestre e porta sbarrate, rendendo l'aria irrespirabile. Di preparare la cena e mangiare in mezzo a quel puzzo di tabacco non ne avevamo proprio intenzione, così si è deciso di scendere fino a Malga Nova (facendo un breve deviazione rispetto al tracciato originario) e mangiare lì.
Col senno di poi, la serata è andata anche meglio, visto che da lì alle auto ci sono solo 20 minuti di strada e che abbiamo trovato il locale tiepido, con le braci nella stufa ancora vive, grazie evidentemente a qualche persona che era stata lì fino a poco prima. Un bel piatto di minestrone fumante, un panino con hamburger di luganega, formaggio grana a cubetti e cioccolata sono stati la nostra sostanziosa cena montanara che ci ha ripagati della fatica profusa.
Il gruppo è partito puntuale attorno alle 14:00 dal Rifugio Maranza (m.1170), imboccando il sentiero 426 che attraverso degli splendidi faggeti porta fino alla piccola radura di Malga Nova (m.1210). Questo primo tratto, a parte un rampone iniziale, procede in falsopiano nel bosco, su una comoda mulattiera carrozzabile.
Dalla malga si è quindi proseguito, ora con andamento più ondulato, in direzione degli Stoi del Chegul, località che deve il suo nome alla presenza di diverse caverne di origine bellica. Stoi, infatti, è il termine dialettale derivante dal tedesco Stoll, che significa galleria, grotta e fa riferimento ai tunnel che i militari austriaci, quando queste terre erano ancora il lembo meridionale dell'Impero Austro-Ungarico, avevano costruito sui monti intorno a Trento (anche sul Calsio c'è la località Stoi, ndr) a servizio delle batterie armate che erano costruite sulle creste a protezione della città. Anche la Marzola, infatti, come il Calisio e il Bondone, pullula di vecchie costruzioni belliche, come forti, trincee, camminamenti e mulattiere, oggi diventate un paradiso per biker e trekker.
Dagli Stoi è iniziata la salita più impegnativa, quella che conduce sulla cresta, con tratti dove la pendenza non dava davvero tregua, raggiungendo valori attorno al 25-28%. Una tirata che ha davvero tolto il fiato, poi - una volta giunti in cresta - il sentiero è proseguito più tranquillo, offrendo tra l'altro dei panorami davvero spettacolari, sia ad est che ad ovest, sia guardando in basso verso i fondo valle, sia guardando all'orizzonte verso le catene già innevate del Brenta e del Lagorai.
Giunti alla prima cima della Marzola, la Cima nord (m.1738) è stata fatta la tradizionale foto di gruppo, quando il sole stava già calando dietro le catene occidentali e il cielo si stava colorando di rosso. Un tramonto spettacolare ha accompagnato il resto della camminata in cresta, dalla Cima nord alla Cima sud, alta appena un paio di metri in meno (m.1736), dalla quale si apre uno scorcio anche sulla conca di Vigolo Vattaro, ai pedi della Vigolana.
Dopo aver dato un ultimo sguardo al panorama, quando già incalzava l'imbrunire, il gruppo si è incolonnato sul ripido sentiero che conduce al vicino bivacco Raffaele Bailoni (m.1623), gestito dalla SAT di Villazzano. Come si diceva in precedenza, il programma prevedeva di consumare lì la cena, ma l'accennata presenza di un gruppetto di fumatori incalliti ci ha costretti (per salvare i nostri polmoni ...) a cambiare i piani in corsa. Fortunatamente in zona c'è un altro bivacco, quello di Malga Nova, dove eravamo passati lungo la salita attorno alle 14,30. Così è stata fatta una deviazione rispetto alla discesa diretta Bailoni-Maranza, spostandosi leggermente a nord per raggiungere la malga, quando erano le 18:30.
Alla fine è stato meglio così, perchè a fronte di un paio di km di strada in più abbiamo mangiato in tutta tranquillità, riempiendo anche noi il locale di fumo, ma quello delle luganeghe che cuocevano sulla piastra bollente e che hanno fatto da secondo dopo un bel minestrone ristoratore.
Poi, quando erano passata da poco le 20:00, non è rimasto che il breve e comodo tratto di leggera discesa dalla malga al Rifugio Maranza, dove si è chiuso l'anello e con esso la stagione 2011.
Ora, archiviate le attività sportive, il Club si dedicherà all'organizzazione della grande serata di fine stagione del 3 dicembre prossimo, in quel di Pietramurata.
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Tracciato ad anello, di circa 14 km e con un dislivello complessivo di circa 750 metri. L'altimetria presenta un tratto iniziale di salita leggera, dal Rifugio Maranza fino a Malga Nova, seguitoda un tratto in saliscendi che porta fino agli Stoi del Chegul. Da lì inizia la salita vera e propria, con tratti anche molto ripidi, verso la cresta della Marzola. Giunti sul crinale della montagna, il tracciato prosegue ancora in saliscendi, tra le due cime (Nord e Sud), passando per la Sella della Marzola. Dalla Cima Sud inizia la discesa, con tratti anche tecnici nella parte alta (sentiero stretto e leggermente esposto, con fondo ghiaioso e scivoloso), più tranquillo in basso, all'interno del bosco. Salita più lunga: Stoi del Chegul-Cima Marzola Nord 3 km circa, GPM a Cima Marzola Nord (m.1738).
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SULL'IMMAGINE DEL TRENTINO/A.A. PER |
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VISTA DA OVEST VISTA DA NORD |
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Prima del via, ecco le premiazioni per le ultime due foto
vincenti nel concorso del CalendaRinco 2012
Per il mese di settembre vince lo Schiaccianoci con
"Sospesi nel cielo". Per lui un bel po' di barrette Melinda
Per il mese di ottobre vince Brücke Jr. (nel riquadro in
alto a dx) con "Che fatica!". Per lui due confezioni di
trota marinata by TrotaOro (ha ritirato il premio il padre: no' stà magnàrghele
però!)
Il ritrovo per la partenza è al rifugio Maranza, ubicato
su un piccolo altopiano ad ovest della Marzòla
La località è punto di partenza per numerosi itinerari
Dal parcheggio del rifugio saliamo lungo la stradina
asfaltata, fino all'imbocco del
sentiero SAT 426
E' il primo pomeriggio e la temperatura - grazie al sole -
è assai gradevole
Il sentiero parte subito con un bel rampone, ma si
tratterà solamente di 100 metri
Il primo tratto, infatti, sarà un comodo falsopiano dai
1072 m. della Maranza ai 1210 di Malga Nova
Oggi abbiamo con noi anche un'amica a quattro zampe: è
Perla, il pastore tedesco di Cimo
La colonna si incammina sul comodo sentiero nel bosco
A terra c'è già un bel manto di fogliame secco
Uno splendido faggio fa mostra di sé, circondato da pini e
larici
Il caldo degli ultimi tempi ha fatto rispuntare i funghi.
Ecco un'amanita muscaria,
fungo velenoso ma molto bello con il suo cappello rosso puntato di bianco
I "piccoli camosci" Mirko e Antonio guidano la colonna
Cristiano, invece, che dopo la sgroppata al Lago di
Erdemolo fa il bis con la Marzola, procede accanto a
papà Walter. A soli 4 anni cammina per ore senza fare un fiato: davvero
complimenti piccolo!
Sui nostri zaini spicca l'attrezzatura tecnica ...
Dopo una ventina di minuti arriviamo alla piccola radura
di Malga Nova
La malga, ristrutturata di recente, funziona come bivacco
Lasciata la malga procediamo nel bosco, sempre su una
comoda mulattiera
Il sole fa capolino ogni tanto, attraverso la vegetazione. La temperatura è comunque gradevole
Proseguiamo il nostro cammino nel fitto faggeto
Il bivio per Stoi del Chegul
Ora il sentiero si farà più movimentato, con diversi
saliscendi
Procediamo sulla traccia ricoperta di fogliame secco
Qui il sentiero taglia in orizzontale un ripido costone
boscoso
Non mancano gli sbalzi, che ci faranno perdere ancora un
po' di quota prima di tornare a salire
Alcuni punti richiedono un po' di prudenza, ma non è
comunque un tracciato pericoloso
Più avanti la traccia si restringe ulteriormente
Procediamo sempre in direzione nord, verso gli Stoi del
Chegul
Uscendo dal bosco, si apre la vista sulla città di Trento
Ci fermiamo un attimo per ammirare il panorama, che spazia
fino alla catena del Brenta
C'è pure il tempo per qualche foto artistica!
Il prossimo tratto è tutto in single-track, fino a Stoi
del Chegul
Proseguiamo sul costone, guadagnando leggermente quota
Nel finale il sentiero si impenna: ecco Antonio affrontare gli
scalini di tronco
Stiamo riguadagnando quota, in direzione della cresta
Agli Stoi del Chegul (m.1330) facciamo una sosta snack
Il pianoro è circondato da un bellissimo faggeto, dove la
corteccia bianco-argentata degli alberi
contrasta con il rosso-ruggine del fogliame secco caduto con l'avanzare
dell'autunno
Ci incamminiamo, ora i salita più decisa, verso la cresta
La colonna prosegue tra gli alberi ormai spogli
Il successivo tratto è un rampone con pendenza che va
oltre il 25%
Le nostre divise rosso fiammante, come sempre, spiccano
alla grande in qualunque paesaggio
Sbuffando un po', affrontiamo anche questo "muro"
Nonostante l'impegno della salita, c'è chi avanza sempre
un po' di fiato per due chiacchiere ...
Messo alle spalle il rampone, il sentiero prosegue ora più
comodo
La mulattiera, di origini militari, porterà fino alla
cresta dove un tempo erano collocate le batterie armate
Non siamo in tempo di guerra, ma questi tre avanzano lo
stesso a passo di marcia!
La Cima Marzola Nord ci appare davanti dopo una curva.
Manca poco alla vetta
Ed eccoci sullo spartiacque della Marzola: a sinistra la Valsugana ...
... a destra la Valle dell'Adige
Raggiungiamo le pendici del Dos dei Corvi, dove si gode di
un bel panorama
E questi, cosa stanno indicando al Camoscio della Sila?
Ah, ecco. Un parente
Un bel camoscio (delle Alpi) che alla nostra vista scappa
via con agilità
Facciamo giusto in tempo a scattargli un paio di foto,
prima che si dilegui nel bosco
Ora proseguiamo sul sentiero in cresta, che ci porterà
alla Cima Marzola Nord
Il tratto iniziale è assai comodo e in leggera pendenza
Procediamo con ritmo tranquillo tra i pini
Questo albero è stato trasformato in un "condominio" dai
picchi !
Alzandoci di quota cominciamo a notare i primi pini mughi
La parte alta della Marzòla è utilizzata come pascolo per
le capre, così troviamo i cancelli per il bestiame
Il tratto successivo è nuovamente nel bosco, su un ripido
sentiero
Questo, però, è niente, perchè dobbiamo girare a sinistra,
verso la cima, su un sentiero ancor più ripido
Serve una mano?
Il sentiero sale con un andamento a zig-zag, tagliando in
varie diagonali il ripido pendio boscoso
In un tratto relativamente breve guadagniamo un bel po' di
dislivello
Staifel si ferma ad ammirare il panorama da un'apertura
sulla Valsugana. Cosa si vede da lì?
Lago di Caldonazzo, Cima Panarotta e, sullo sfondo,
altopiano di Lavarone
Spostando lo sguardo un po' a sinistra, Pergine Valsugana
Procediamo sul ripido tratturo, ormai siamo quasi in cima
...
Infatti scorgiamo il cielo in cima al prato: significa che
la salita è terminata
Eccoci in vista dei cartelli SAT che indicano la Cima
Marzola Nord (m.1738)
Anche questa vetta è conquistata!
Il sole sta calando dietro le catena occidentali. Siamo
arrivati giusto in tempo
La freccia indica la Cima Marzola Sud, dove andremo tra
poco ...
Prima però, una breve sosta per un bel the caldo!
Ma anche per ammirare il panorama del Brenta, che con il rosso del
tramonto è davvero fantastico
Anche l'altro lato, però, non è mica male
Ovviamente, è d'obbligo la foto di gruppo !
The Doctor mostra le foto che sta scattando a raffica!
Il gruppo in controluce a Cima Marzola Nord, prima di
avviarsi lungo la cresta
Dopo la sosta riprendiamo il cammino sul sentiero lungo il
crinale, verso la Cima Sud
Camminiamo con il tramonto davanti a noi
Dalla Cima Nord dobbiamo scendere di quota, fino alla
Sella della Marzola
Il tramonto colora di rosso tutto l'ambiente ...
... noi compresi !
La Merdatleta Tania, all'ultima uscita in marrone
Alla nostra sinistra, il panorama sul lago di Caldonazzo
ci accompagna per tutto il tratto in cresta
Il panorama è davvero bello, così Walt si ferma con
Cristiano sulle spalle per ammirarlo a pieno
Anche Perla ne rimane colpita, tanto che si ferma a
guardare anche lei!
Procediamo sulla cresta, ora su un tratto erboso
Ormai il sole sta calando e tra poco cambieranno i colori
...
Infatti nel giro di pochi minuti il sole scompare
La Cima Sud è ora davanti a noi
Il sole è ormai calato, ma le nuvole riflettono il colore
rosso ancora per diversi minuti
Intanto Perla fa la festa al suo padrone, Cimo
L'ultimo tratto di salita, prima di arrivare alla Cima Sud
Ed eccoci ai 1736 metri della seconda cima della Marzola
I segnavia SAT, sempre presenti. L'altezza di questa
seconda cima è di soli 2 metri inferiore a quella nord
Cimo e Perla si vogliono godere il panorama dal balcone,
così salgono sopra una vecchia trincea
La Vigolana, già coperta di neve, occupa l'intero panorama
a sud
Anche a Cima Sud ci fermiamo per scattare qualche
suggestiva immagine
Ora incombe l'oscurità, è ora di scendere
Il tratto Cima Sud-Bivacco Bailoni è breve, ma ripido e
sassoso
Procediamo con cautela, anche perchè la luce comincia a
scarseggiare
Quando arriviamo in prossimità del bivacco è quasi buio
Ecco il tetto della struttura, di proprietà della SAT di
Villazzano
Il programma prevedeva di preparare qui la nostra cena, ma
la presenza di un gruppo di incivili dentro
il bivacco ci costringe a cambiare idea. Si sono tappati dentro a fumare come i
turchi e il piccolo locale
è diventato una camera a gas! Così, visto che sono ancora le 17:15, decidiamo di
scendere subito e
andare a preparare la cena al bivacco di Malga Nova, facendo una piccola
deviazione verso nord
Prima, però, ci godiamo gli ultimi bagliori di rosso
dietro alla catena Bondone-Monte Stivo
Montati i faretti in testa, iniziamo la discesa in
notturna
Procediamo in colonna, osservando bene dove mettiamo i
piedi!
L'unico tratto un po' a rischio è questo sentiero esposto,
con fondo sassoso
Ci fermiamo ad ammirare il panorama sulla città
Ed ecco Trento by Night come si presentava alle 18:00
circa
Riprendiamo la discesa, affrontando qualche tornante
La brina sull'erba indica che non è poi così caldo ...
Lasciato il tratto più ostico, torniamo a camminare su un
comodo sentiero nel bosco
Con un deviazione di circa 1 km e mezzo verso nord,
arriviamo ancora a Malga Nova
Il locale è ancora tiepido perchè qualcuno è andato via da
poco. Le braci sono ancora calde, così far
ripartire il fuoco è un attimo. Nel giro di pochi minuti la legna scoppietta
alla grande dentro la stufa
Ci disponiamo sul tavolone del bivacco, in attesa della
cena
Come primo, questa sera, c'è minestrone di verdura
E' pronto? Vai con la distribuzione ...
Il Presidente sembra apprezzare ...
Perchè, Brücke no?
Pare che i pretendenti al bis siano tanti, però ...
E ora, via col secondo: hamburger di lugànega
Nel giro di pochi minuti il locale è pieno di fumo. Il
nostro, però, è molto più salutare di quello dei
tabacconi che hanno occupato il Bivacco Bailoni trasformandolo in una piperia
turca !!!
Ora la stufa va come un treno e irradia calore a tutto
spiano
Consumata la cena, ci vestiamo e ci prepariamo per
l'ultimo tratto. Un po' di caldo prima di uscire ...
Ed eccoci fuori, quando sono passate da poco le 20:00
Ci incamminiamo, coi sacchetti dell'immondizia appesi agli
zaini, verso il Rifugio Maranza
Sono solo una ventina di minuti di strada ...
... ed ecco, come una stella cometa, che ci appare il
rifugio Maranza. Anche questo splendido trekking è
finito e con esso la 9ª stagione sportiva dei Rinco Boys. Non rimane che darvi
appuntamento ...